29 luglio 2021

L'indegno parallelismo: il ritorno

Onestamente non avevo in programma di scrivere un secondo articolo sul parallelismo (indegno) tra Allora ed i giorni nostri, ma i tempi che corrono quasi lo impongono. Prima di entrare nel vivo della discussione, c'è una piccola premessa da fare... o meglio una domanda da porre... se state male andate dal medico, dall'avocato o dal banchiere? Già perché guai a criticare Draghi sulla gestione della sanità italiana, Draghi, paragonato a Mussolini (primo indegno parallelismo Auguri Benito!!!), è indiscutibile, peccato che non sia un medico, ma è un banchiere (la cui competenza in materia è indiscutibile, come arraffa i nostri soldi lui nessuno mai) e l'unico intervento concreto che ha fatto per la sanità pubblica italiana, sono stati i tagli imposti al governo quando lui era governatore della BCE. Altro intoccabile, quello che è stato il peggior ministro della salute, peggiore persino di Frattini come ministro degli esteri (che almeno aveva capito che "la guerra è una brutta cosa" quando intervistato sulla guerra in Libia, ma questa è un'altra storia che ho già raccontato), Speranza, per intenderci, certo non poteva fare molto sui posti letto in terapia intensiva, perché l'amico Draghi li aveva precedentemente fatti smantellare, ma è quanto meno responsabile della scellerata scelta di accorciare le ore della giornata (di negozi e supermercati) per evitare assembramenti. Già perché se un supermercato ha un'affluenza di 1000 persone nell'arco delle 24 sono assembrate, mentre se le stesse 1000 persone (gli affezionati del super) gli comprimi in 12 ore non creano né assembramenti all'interno né code all'esterno dell'esercizio. Speranza ha fatto così bene, il compito dettatogli dalla finanza internazionale o, rispolverando un vecchio termine mai desueto, dal Sistema, che non solo non è stato preso a calci nel culo dall'arrivo di Draghi, ma è praticamente l'unico che è rimasto al suo posto. Certo anche altri ministro del "Conte bis" sono stati confermati da Draghi, ma con un cambio di mansione (lo stesso Giuseppi, a quanto pare, è ancora lì che vaga per palazzo Chigi... probabilmente non ha trovato l'uscita conoscendo solo la strada che porta dal suo ufficio alla sala delle conferenze stampa).
Onestamente mi fa un po' male alle orecchie sentire che quanti si oppongono alla situazione attuale lo paragonino alle dittature del '900 (ovviamente nessuno o in un solo caso ho sentito il paragone con il comunismo stalinista), ma seppur ci siano effettivamente delle somiglianze (anche tra comunisti e nazisti c'erano spesso punti in comune) paragonare questo orrore al Nazifascimo... mi veramente vomitare.
Iniziamo quindi a smontare un po' di parallelismi che sono emersi durante le manifestazioni in piazza di sabato 24 luglio, il non avere il green pass è stato paragonato all'indossare la stella di davide (minuscolo perché riferimento al re d'israele, minuscolo anche questo tanto per non riconoscerne l'autorità) gialla che i "feroci" nazisti avevano imposto agli ebrei. Capisco che dopo 70 anni di martellamento sulle palle si è abituati a ricordare che solo gli ebrei avessero un segno distintivo sulla giacca, ma lo portavano anche altre categorie di individui. Forse all'epoca della prima ipotesi di vaccino (quella che tra Speranza e Arcuri pensavano di poter imporre tramite gli hub vaccinali) poteva essere paragonata alla famigerata stella infatti l'incredibile duo aveva ipotizzato di rilasciare un distintivo, appunto la primula fucsia, ai vaccinati in modo che si distinguessero dai non vaccinati... mentre il green pass, se proprio si vuol fare un parallelismo indegno, lo si potrebbe paragonare alla tessera del partito Fascista, senza il quale non potevi lavorare, non potevi comprare il pane e non potevi accedere a determinati servizi quali le colonie estive che permettevano a tutti gli italiani di poter andare in ferie e godersi un po' di spiaggia a prezzi agevolati (soprattutto sul litorale ligure, in mezzo alle strutture vacanziere della Fiat, quando non sovrapposte, si possono ancora trovare le strutture delle colonie fasciste), con una piccola, seppur sostanziale differenza. La tessera fascista non iniettava alcunché di nocivo nel corpo umano e, se una persona era indigente e non poteva permettersela, spesso veniva aiutato dal partito stesso. Mio nonno materno, lo specifico affinché non si confonda l'aneddoto con l'altro mio nonno alpino della "Julia" in Russia, nel tentativo di screditare il Duce ed il Fascismo mi raccontava storie che, spesso, finivano per mostrare la benevolenza del Duce. Dicevo mio nonno troppo piccolo ai tempi della guerra per partire soldato, mi raccontò di avere un vicino di casa che di punto in bianco si trovò ad essere disoccupato. I pochi soldi che guadagnava, prima dell'avvento del fascismo, venivano spesi per portare il cibo in tavola alla sua famiglia quindi con l'introduzione della tessera "facoltativa" se volevi lavorare, comprare il pane, accedere a strutture e servizi (un po' come la facoltà di fare o meno il vaccino con la sola differenza che per ora, ma è solo questione di tempo, puoi ancora lavorare) si è ritrovato in una zona d'ombra ovvero intenzionato, non mi ha mai specificato se per necessità o per fede, a fare la tessera, ma impossibilitato a lavorare e quindi a poterla sottoscrivere. Si rivolse naturalmente al podestà, al federale regionale, ma, dovendo applicare la legge alla lettera, nessuno era in grado di risolvere il problema. Il vicino di casa di nonno possedeva solo un bene, la bicicletta con cui lavorava. Ebbene, con una resistenza da giro d'Italia, il vicino salì sulla propria bicicletta e si recò a Roma per portare il suo caso direttamente all'attenzione del Duce, naturalmente usceri e lacchè fecero di tutto per allontanarlo dicendogli che il Duce doveva governare un Impero quindi non aveva tempo per le sue rimostranze e di rivolgersi piuttosto ai federali di zona. Il vicino di casa imperterrito rimase appostato all'uscita di palazzo Venezia per 3gg fino a quando non comparve Lui "Eccellenza!" lo interpello subito il vicino, il Duce vedendolo sporco e trasandato chiese all'usciere chi fosse costui e, rassicurato del fatto che non fosse uno squilibrato e che era appostato all'uscio da ormai tre giorni gli andò incontro "Eccellenza, mi trovo in questa spiacevole situazione, non posso lavorare perché non ho la tessera, ma non ho la tessera perché non posso lavorare, solo voi potete aiutarmi..." a quella supplica il Duce non seppe resistere rientrò rapidamente nel palazzo (con l'uscere che si stampò in volto il ghigno di chi pensa "povero illuso, questo esce da un'altra uscita e tu rimani qui come un fesso altri 3gg!") dopo diversi minuti Mussolini uscì nuovamente dal portone e sporse al vicino di casa la tessera del partito firmata e timbrata di suo pugno. Il vicino di casa poté finalmente tornare al paese ed iniziare a lavorare. Ora non so come secondo mio nonno (comunista convinto) questa storia avrebbe dovuto mostrarmi la "mostruosità" del fascismo, ma immaginatevi la scena di un, cosiddetto, no vax che si presenta sotto palazzo Chigi a chiedere a Draghi l'esenzione dal vaccino in quanto ha già fatto la malattia e tutte le sue varianti e ciò nonostante continuano a non rilasciargli il green pass... come minimo viene placcato dalle guardie de corpo che ti allontanano a spintoni, poi, una volta arrivato nel vicoletto lontano dalle telecamere, viene passato per bene da guardie e polizia, infine, se riesce ad attirare l'attenzione di Draghi, si becca un TSO e, come prima cosa, gli fanno il vaccino e ancora non avrà il green pass.
Lo so che non mi credete, siete certi che, per legge europea, per ottenere il pass non serve il vaccino, ma sono sufficienti il tampone o l'aver contratto la malattia quindi avere ancora gli anticorpi in circolo... beh le testimonianze di miei conoscenti sono leggermente diverse, ma se non credete a me... Su il giornale di Sicilia compare questa notizia "Covid, le iniettarono sei dosi di vaccino per sbaglio: "Sto ancora male ma non sarò mai no vax" [...] "Non sarò mai una no vax. Anzi, faccio un appello ai miei coetanei: vaccinatevi, mettete le mascherine e niente assembramenti". La studentessa si augura che quanto successo "serva a non far accadere mai più errori di cui sono rimasta vittima e anche perché i miei coetanei e tutti quanti capiscano che il vaccino va fatto"." Beh tutto è bene quel che finisce bene, a questa hanno fatto 6 dosi di vaccino, per sbaglio, nonostante tutto continua ad essere allineata al Sistema... dovrebbe avere il gold pass ovvero accesso garantito persino a palazzo Chigi se le dovesse mai girare di andare a vedere cazzo fanno in parlamento ""Non sto bene. La mia vita è cambiata radicalmente mi sembra di vivere nel mondo dei quanti dove regna l’indeterminazione. Sto attraversando un periodo di malessere fisico e psicologico, ho fatto molti day hospital", spiega la 23enne che dice di aver sviluppato gli anticorpi due mesi e mezzo dopo l'iniezione "con valori che superano 60 volte la soglia della normale vaccinazione" ma che, nonostante tutto, non riesce a ottenre il green pass.
"Nessuno si prende la responsabilità di rilasciarmelo essendo io un caso unico. Se non lo avrò -conclude - farò causa a Regione Toscana e ministero della Salute. Senza la certificazione a settembre non posso frequentare l’università"." mi sembra normale... credi nel sistema finché speri che ti rilascio il tesserino per fare aperitivo e vacanze, ma non appena ti rendi conto della truffa ti giochi la carta dell'università e fai causa a regione e ministero della salute? Ho riportato la notizia presa da "Il giornale di Sicilia", ma se non vi sembra abbastanza autorevole, compare anche su "il Giornale".
Torniamo invece ai parallelismi... si diceva che effettivamente ci sono delle somiglianze ad esempio che, questa brodaglia, ci viene inoculata in via sperimentale per il bene collettivo. Personalmente mi è venuto subito in mente il grande luminare della medicina che operava in Germania nel secolo scorso il Dottor Mengele, ma non perché ritengo che questo vaccino sia un crimine contro l'umanità, piuttosto una forma giuramento, i obbedienza verso il padrone, chi si "incula" volontariamente il vaccino pur di tornare alla normalità è pronto per il grande reset, chi non lo è dev'essere internato in un campo di concentramento (e a dirlo sono le stesse persone che danno del fascista a destra e a manca a chiunque non sia allineato al pensiero unico). Il parallelismo indegno con il professor Mengele è relativo al fatto che anche lui faceva sperimentazione umana (secondo la storiografia ufficiale) e, immagino, che anche lui lo facesse per il bene collettivo, anche egli ebrei che gli facevano da "cavia", seppure lì per lì agli stessi non sembrava, ma basterebbe chiedere a Rita Levi Montalcini quanto gli appunti che ha trafugato al suo mentore hanno contribuito al suo premio Nobel... tralasciando questi dettagli, soprattutto perché della notizia in rete trovo solo la citazione del mio vecchio articolo su "la nave dei sogni"... quello che pesa di tutta questa vicenda non è il fatto che, per il bene collettivo, presto o tardi saremo tutti "battezzati" (citazione presa in prestito da un caro amico che sono sicuro, visto il taglio dei miei articoli, preferisca rimanere anonimo piuttosto che avere la psicopolizia alla sua porta domattina) con "il sacro pfizer" o altra brodaglia immonda, ma il fatto che il governo spinga verso il vaccino, senza imporlo per legge come prevede la costituzione. Le leggi "fascistissime" non erano un consiglio, una linea guida, ma vere e proprie leggi dello Stato che, se non rispettavi, avevano conseguenze civili o penali. Se oggi non ti vaccini, non finisci in galera per tentato omicidio, come vorrebbero farci credere i "fuck checker" indipendenti, ovvero quelli che tra un video porno ed uno su youtube riescono persino a trovare il tempo per dar credito al video della Murgia che frigna perché gli sbirri gli hanno chiesto i documenti in modo sgarbato*, ma torno a chiedere dal momento che è previsto dalla costituzione (ricordo di aver pubblicato l'articolo 32 della costituzione italiana nel mio ultimo articolo) che "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettivita`, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno puo` essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.", sorvolando questa volta sull'ultima frase secondo cui la legge non può in nessun caso ledere la dignità umana, allora lo impongano come obbligo di legge. Ricordo che il dpcm, con cui è stato accolto il green pass europeo, non è una legge dello stato bensì un atto amministrativo, questa una delle ragioni per cui spingono, anche tramite limitazioni alle libertà individuali, media, opinionisti, spacciatori di sieri e ciarlatani vari, alla vaccinazione di massa. Ai bei tempi una legge era una legge e come tale andava osservata e rispettata, non era un suggerimento. "Se hai voglia, la durata della giornata di lavoro sarebbe di 8 ore... ma se ti va eh!" col cazzo la legge dello stato imponeva le 8 ore massime di lavoro, e se l'industriale si "dimenticava" di guardare l'ora gli espropriavano la fabbrica o l'attività. Alcuni sono stati tratti in inganno e portati a pensare che questi 4 buffoni siano nazisti ed i non vaccinati (o quanto meno i contrari al green pass) siano gli ebrei... sorvoliamo sul fatto che se qualcuno mi da del giudeo torna a casa con qualche dente in meno in bocca... la verità è che questi con il nazismo non c'entrano nulla. In primis il vaccino non stabilisce una razza (e chiunque abbia visto anche solo una puntata del programma storico del giornalista Paolo Mieli, che come storico vale meno di me come giocatore di canasta, sa che la razza era alla base dell'ideologia nazista) a meno che non ci abbiano mentito sui veri scopi del messaggero RNA (mRNA), inoltre, per quanto uno possa non essere d'accordo, dietro al Nazionalsocialismo c'era un'ideologia, c'era davvero l'interesse al benessere del popolo... non fatevi fuorviare da frasi ad effetto tratte a caso dal film "la caduta" (quali ad esempio Goebbels che afferma "Non ne provo alcuna compassione. Glielo ripeto: non ne provo alcuna compassione!!! Il popolo ha scelto da solo il suo destino, potrà anche sembrare sorprendente, ma consideri la realtà per quella che è: non abbiamo forzato il popolo tedesco, ci ha detto sì senza condizioni. Adesso deve offrirsi al taglio della gola." o Hitler che nell'assegnare l'incarico a Mohnke afferma "Comprendo le sue preoccupazioni. Ma la situazione impone un'assoluta freddezza: non siamo in condizioni di farci scrupoli per i cosiddetti civili." infatti Rochus Minsch affermerà, nel suo libro "L'ultimo" di cui avevo fatto la recensione, di non aver mai sentito Hitler nemmeno alzare la voce nonostante nel film sbraiti come un ossesso ad ogni riunione) il tasso di disoccupazione nella Germania nazista era prossima allo 0, quando non 0, per impedire l'inflazione e liberare il popolo dai capricci dei mercati azionari, era stato implementato un sistema basato sul costo fisso della vita, ovvero il prezzo dei beni di consumo avevano un costo fisso cosicché lo Stato potesse immettere, quando necessario, denaro liquide in circolazione senza che questo si ripercuotesse sulla popolazione e sul loro potere d'acquisto. La differenza con oggi è che le banche fanno le cazzate ed i primi a pagarne il conto sono i piccoli investitori ed i correntisti, in seconda battuta i popoli che vedono le proprie tasse passare dai servizi alle banche. Questa è una piccola divagazione, ma è solo un esempio. Un altro esempio è che per la salute pubblica nella Germania di allora fosse vietato il fumo nei locali pubblici (strano che nessun drogato dei centri sociali lo abbia fatto presente quando Sirchia ha promulgato la stessa legge in Italia con appena 70 anni di ritardo). L'Italia di Draghi invece è pronta a toglierci ogni diritto di andare in palestra (perché fare attività sportiva nuoce gravemente alla salute), ma continua ad avere il monopolio sul tabacco. Certo se non ti vaccini oggi muori di "polmonite", mentre se fumi tra 20 anni muori di tumore, ma l'importante è che le aziende farmaceutiche abbiano il loro guadagno con la complicità di Stati canaglia o governanti traditori.

In conclusione siamo in una dittatura? Sì, ampiamente dimostrato dal fatto che abbiamo un partito unico al governo e che l'ultimo governo a rispecchiare l'esito delle urne è stato il governo Berlusconi del 2008, ciò vuol dire che sono 13 anni che, tra governi tecnici e gente salita a cazzo per inciuci elettorali, il governo non è stato formato da chi si è candidato alla presidenza del consiglio.
Si tratta di una dittatura Nazifascista? Non credete alla bontà delle mie parole, ma fidatevi di chi ha passato anni della propria vita a studiare ogni aspetto dei due governi di allora... questi indegni mercanti questi indegni banchieri, non hanno nulla a che spartire con Hitler o Mussolini, a partire dal carisma Quando Hitler parlava le folle restavano incantate, mentre le parole di Mussolini infiammavano i cuori anche quando queste li ha portati in guerra... quando sento parlare Draghi mi viene il vomito, quando apre bocca Salvini mi la pistola mi salta in braccio da sola. Con Speranza perdo ogni speranza e "Figliuolo ordina: fate vaccinare i figli!"?!? Ma impiccati con i lacci delle scarpe che hai lo stesso carisma di Schettino, spero che quando la storia ti chiederà di rendere conto delle tue azioni avrai anche tu la scusa buona "Sì, ho fatto naufragare l'Italia, che ho giurato di difendere, contro lo scoglio della finanza internazionale... ma in quel momento storico... avevo una rumena sulle ginocchia!"







*Ora, esimia testa di cazzo, se passi metà del tempo ad insultare la polizia di stato e l'altra metà a dare dei fascisti alla gente... cosa ti aspetti di ricevere in cambio?!? Donazioni su paypal?!? Inoltre la richiesta di esibire i documenti, da parte delle forze dell'ordine, non è anticostituzionale ai bei tempi d'oro avevamo la scorta personale della digos ("Ciao Mimmo spero che tu sia riuscito ad arrivare in tempo all'appuntamento con le 2 rumene"), ma nessuno ha mai gridato allo scandalo, lo sapevamo tenevamo un basso profilo e si andava avanti a proporre un modello alternativo.

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