31 gennaio 2020

Il N° peggior virus della storia dell'umanità... è giunto il tempo di parlarne.

Il "N°" sostituisce un numero ordinale non ben definito. Stilando una classifica veloce, basata su pericolosità, diffusione, mortalità, ecc. ci ritroveremmo al primo posto lo judevirus, altamente contagioso, si trasmette sia per via orale che genetica, è incurabile e (in funzione dell'insorgere di altre patologie) può determinare una precoce mortalità. Al secondo posto abbiamo il redvirus, simile per sintesi al precedente, ma se contratto può portare ad una morte indolore per avvelenamento da metalli pesanti (particolarmente gravi i casi di presenza di piombo nel cranio, ferita da corpo contundente al cranio o alla nuca), emorragie provocate dalla comparsa di piccozze nel cranio o tagli a forma di falcetti agricoli, artrite alla mano sinistra che porta all'impossibilità di stendere la mano sinistra sempre chiusa a pugno, ecc. Al terzo posto possiamo trovare il crocevirus che porta all'insorgere di malattie mentali accompagnate da allucinazioni audiovisive, toglie ogni volontà di combattere per la giustizia, impedisce di reagire alle provocazioni e, in età adulta, può far insorgere disturbi sessuali per cui si diventa particolarmente attratti da suore baffute e bambini (per questa sintomatologia così grave si avverte in precedenza l'insorgere del desiderio di indossare un lungo abito nero con un colletto bianco). Al quarto posto troviamo l'islamavirus, stretto parente dello judevirus, che porta ad uno scompenso spazio temporale per cui credi di vivere nel 1500, a seconda della gravità dei sintomi, porta alla necessità di ricalibrare la bussola interna inginocchiandosi fino a 5 volte al giorno verso est (o in alcune varianti verso una determinata città dello stato arabo-saudita), porta a scatenare una guerra contro il resto del mondo e a farsi saltare in aria sugli autobus, nelle scuole, nei centri commerciali, ecc. Il coronavirus che se contratto, pare, porta ad assumere le fattezze di Fabrizio Corona.
Quest'ultimo, di origine asiatica (precisamente cinese), tutt'ora in piena diffusione e sviluppo, sta diventando un emergenza a livello mondiale, il nostro Belpaese sta reagendo in modo esemplare, lascia aperte le frontiere a chiunque, ma blocca solo i voli proveniente e diretti in Cina. 
"Cosa fatta capo A".
Infatti è praticamente impossibile che con i 14.000km di coste la Cina possa essere una potenza mercantile navale e d'altronde, con quasi il 100% di prodotti importati nel nostro paese dalla Cina, non c'è alcun pericolo che possa entrare in contatto con la nostra popolazione. Il nostro ministero degli interni, in collaborazione con quello della sanità e con il consiglio disinteressato delle ONG ha provveduto alle seguenti misure di sicurezza "“Sono confermati due casi in italia di persone contagiate da coronavirus. Si tratta di due turisti cinesi”" sono qui da prima dello scoppio dell'epidemia? "Erano arrivati lo scorso 23 gennaio all’aeroporto di Milano Malpensa, da dove si erano spostati per un tour nelle province italiane che aveva toccato tra le varie destinazioni anche Parma." ma si è a conoscenza dei primi casi di contagio tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio... ma porca puttana, perché non avete chiuso ste cazzo di frontiere prima? Nessuna risposta, ma con una nave piena di cinesi al porto di Civitavecchia è iniziato lo sbarco dopo un fermo di sole 24 ore per fortuna ci pensa Conte (Carlo visto che fa avanspettacolo anziché governo "“Non ci siamo fatti trovare impreparati”, ha spiegato Conte. “Lo Spallanzani è la Bibbia in questo settore. Non c’è nessun motivo di creare panico e allarme sociale domani mattina (oggi, ndr) alle 10 ho convocato un consiglio dei ministri. Adotteremo altre misure in modo da mettere in campo tutte le strutture competente, ivi compresa la protezione civile”. “Sono fiducioso che la situazione rimarrà confinata – ha aggiunto il premier – per superare il rischio di panico e allarme non c’è altro che fidarsi delle autorità competenti. Posso assicurarvi che in questo momento siamo in Italia nella linea di massimo rigore in funzione preventiva. Siamo nella condizione di poter tranquillizzare tutti i cittadini. La situazione è assolutamente sotto controllo”"... "Al molo di San Cataldo del porto di Taranto è sbarcata la nave Ocean Viking da cui sono scesi ben 403 immigrati, dopo i 119 che la Sea Watch 3 fece sbarcare nel medesimo porto lo scorso 16 gennaio. A detta della questura, dalla Ocean Viking, tra le oltre 400 persone, vi sono 132 minori non accompagnati, 12 donne incinte e una ventina di famiglie. I paesi di provenienza sono il Marocco, la Guinea, il Burkina Faso, la Nigeria, il Mali, il Kenya e la Somalia." come dice il noto adagio... nulla di nuovo sotto al sole se non fosse che... il virus si sta propagando in maniera preoccupante in tutto il mondo, ovviamente in maniera più decisa nel sud-est asiatico, ma ci sono già casi in Australia, USA, Canada e ovviamente Europa.
Conte getta acqua sul fuoco, spalleggiato dal ministro della sanità Speranza che ci rasserena dicendo "«Il nuovo virus, pur essendo per il momento classificato come di tipo B quanto a pericolosità (al pari di quelli della Sars, dell’Aids e della Polio), viene gestito come se fosse appartenente alla classe A (la stessa del colera e della peste)»"
ah ok!!! Dicendo che è pericoloso come l'AIDS, mi avevate spaventato, ma dal momento che lo considerate innocuo come la peste mi sento più tranquillo. Aggiungendo "«In questa fase invito i pazienti che non si sono ancora vaccinati contro l’influenza stagionale a farlo», esorta Speranza. Per evitare che «si mettano insieme i timori per l’influenza, fortemente attiva in questo periodo dell’anno, e i timori per il virus cinese»." ora sì. Volete che mi vaccini contro l'influenza??? Che venga il virus! Poi vediamo se sono più forte io o un cinese.

30 gennaio 2020

Nella settimana della memoria... non dimentichiamo.

Per dovere morale, non dovremmo mai dimenticarci di quanto siano infidi, perversi, depravati, ipocriti e zozzi.
Chi conosce un minimo la storia del popolo ebraico o, almeno, abbia avuto la decenza di leggere un articolo (se non un libro) di Maurizio Blondet sull'argomento israele non dovrebbe stupirsi né dimenticare, da dove arriva il detto predica male e razzola come un ratto.
Così Leliana Segre, Laura Boldrini e le altre piaghe del nostro tempo ci mostrano con esattezza la spietata differenza tra giustizia e vendetta. Quella cercata da chi ha subito dei "torti" non è giustizia, in quanto la giustizia dovrebbe essere, la ricerca di ciò che è giusto, equilibrato... sensato, mentre noi (voi miei lettori con me) vediamo quotidianamente come quello che ci circonda non sia né equo né giusto, ma sia piuttosto la ricerca affannosa di una rivalsa, di una non volontà di imparare dagli errori, se tali sono, commessi in passato e dalla lezione che essi hanno impartito.
Così la Segre non va in giro a spiegare il male di cui è capace l'essere umano, ma va in giro a fomentare odio verso i Vinti, non a caso la sua figura è tanto cara alle sardine. Le sue dichiarazioni ne sono un esempio lampante, ma ancor più lo sono le sue azioni. Infatti commenta in questo modo la notizia che la città di Verona intendesse dedicare una strada a Giorgio Almirante dopo aver deciso di darle la cittadinanza onoraria "“Le due scelte sono di fatto incompatibili per storia, per etica e per logica” [...] “Una via Almirante a Verona? Davvero? Oh, povera strada…” commenta ancora. “Mi chiedo se sia lo stesso Comune, quello di Verona, a concedere a me la cittadinanza onoraria e poi a intitolare una via ad Almirante: si mettano d’accordo!” [...] “Un conto è intitolare strade a Moro o a Nenni, a Berlinguer o a La Malfa, un altro conto è intitolarla ad Almirante che ha una storia diversa, anzi ben diversa, visto che fu tra i sostenitori del Manifesto della Razza per il quale noi ebrei non eravamo italiani”" e noi che non sappiano né leggere né scrivere sottoscriviamo con una bella croce la proposta di Almirante. Risulta sempre più evidente che la commissione Segre stia sortendo i suoi effetti, la psicosi di massa con cui i comuni italiani stiano correndo ai ripari, revocando la cittadinanza onoraria a Benito Mussuolini Duce d'Italia per darlo alla senatrice a vita (che sicuramente non sarà colpita dalla riforma presentata dal governo di abolire tale carica), è disgustosamente significativa. Non ultimo il comune piemontese di Settimo Torinese (alle porte della città sabauda) che entro stasera (30 gennaio) provvederà in tal senso.
Per quanti non credono alle mie parole, d'altronde non sono uno storico qualificato, né un giornalista accreditato, ma, come ho sempre detto, un cittadino appassionato, potete trovare conferma nei link in questo articolo in cui la Polonia viene condannata a risarcire le vittime di Auschwitz perché il campo di "sterminio" più famoso al mondo era sul loro territorio (anche se Polonia e polacchi non esistevano più dal settembre del '39), con lei anche la neutrale Svizzera e le ferrovie olandesi anche se l'Olanda non esisteva più insieme al resto d'Europa ad eccezione di Francia, Italia, Spagna, Portogallo e, naturalmente, Inghilterra. Questi sono gli esempi più eclatanti, non certo gli unici, da cui si evince, oltre alla loro avidità, anche il loro desiderio di vendetta, nei confronti dell'Europa che, per millenni, ha negato loro il dominio assoluto. 
Per una tale situazione le possibilità sono solo due o gli errori (od orrori) che ci rinfacciano non sono mai stati commessi oppure sono troppo stupidi per imparare qualcosa e in tal caso è giusto che sia la frusta a dare lezioni.
Una prima risposta, sul tema Almirante, alla giudeaccia zozza arriva dalla Mussolini "«La democrazia consiste nel far convivere diverse culture e il rispetto di diverse storie e posizioni. Liliana Segre è una figura che dovrebbe essere bonaria, è una nonnina, va nelle scuole, dovrebbe parlare contro il pregiudizio, contro la violenza, ha avuto un dramma umano e quindi dovrebbe rigettare il pregiudizio» [...] «Stiamo discutendo di cosa è odio e cosa non lo è, proprio quello di cui dovrebbe occuparsi la commissione contro l’antisemitismo presieduta dalla Segre. Non provochiamo l’effetto contrario, altrimenti ci si trasforma da nonnina a strega di Biancaneve» [...] «Fino a quando un presidente della Repubblica non dirà che piazzale Loreto è stato uno scempio, non ci sarà pacificazione»"... ora mi spiace per la cara Alessandra verso cui nutro una simpatia personale, anche se non sempre politica, ma spiegare la democrazia a ebrei e comunisti è come spiegare cosa sono le dune di sabbia del Sahara ad un contadino norreno del 500. O glielo mostri o ti guarderà senza capire nemmeno che lingua stai parlando.
Parlando della strega di Biancaneve arriva immancabile la risposta, inutile come come chi l'ha affermata, della Boldrini "“La prossima volta che ad Alessandra Mussolini viene in mente di parlare di Liliana Segre conti fino a dieci”"... Laura... la prossima volta che decidi di parlare... fatti prestare un cervello funzionante.

29 gennaio 2020

Quando apriranno gli occhi... Marla sarà morta da un pezzo.

Come sospettavo, ma onestamente facilmente prevedibile, mentre dei "problemi" esposti, in maniera talmente confusa da renderli di fatto inesistenti, se ne continua a parlare in quanto finanziati da coloro che, giunti al momento conclusivo dell'era degli idrocarburi, proiettano i propri introiti verso "nuove" e "future" fonti energetiche alternative... dei Problemi veri denunciati da Marla (la ragazza tedesca intervenuta all'assemblea dell'AFD) non se n'è preso atto, non se ne parla... è andata così!
Accadeva il primo ottobre 2019 "“Frequento una scuola privata a Cottbus sono qui di mia libera iniziativa e mi piacerebbe esprimere la mia opinione come adolescente” [...] “I miei amici hanno paura di andare in città a causa dei cosiddetti incidenti isolati, come sono chiamati dalla stampa i crimini degli stranieri che non si sono integrati nella società tedesca. Non ci sentiamo sicuri, nei centri commerciali e a scuola. Ci sono molti poliziotti che vanno in giro in città che non sarebbero necessari se non ci fossero tutti questi incidenti” [...] “Le ragazze stanno molto attente a non vestirsi in modo troppo provocante e non possiamo muoverci liberamente e spensieratamente. Cosa che avremmo diritto di fare nel nostro Paese” [...] “Odio i discorsi di quelli che dicono che anche i tedeschi potrebbero farlo oppure quelli che dicono noi non siamo migliori di loro, qui il punto non è chi potrebbe farlo, ma chi lo sta facendo” [...] “Le statistiche sono inequivocabili per i crimini dei rifugiati. Molti adulti dicono che noi giovani dovremmo essere capaci di farci le nostre opinioni” [...] “Uno non deve odiare lo straniero per amare ciò che è suo. Amo il mio Paese, voglio viverci in sicurezza”." Dopo il caso mediatico durato il tempo di uno sbadiglio, la sinistra è andata a rispolverare la politica boldriniana, la commissione Segre contro "l'amor di patria" e gli sbarchi sono ripresi a ritmi incessanti... insomma non è cambiato un cazzo.
Neppure i crimini da parte delle risorse hanno subito una battuta d'arresto tant'è che dalla Lombardia arrivano notizie di questa portata "E’ stata la babysitter della ragazzina, di appena 12 anni, a denunciare e a permettere l’arresto di un salvadoregno di 41 anni. L’uomo è stato ritenuto responsabile di “ripetuti e insistenti” palpeggiamenti sul corpo della piccola a bordo dell’autobus 91." Questo succede a Milano dove il "latinos" in questione, come al solito, era già noto alle forze dell'ordine per tentato omicidio, atti osceni, sospettato di borseggio (invece si "limitava" a palpeggiare le bambine) inoltre, di mio, ci aggiungo anche una bella frode per ottenere la cittadinanza dal momento che "Risulterebbe coniugato con una donna italiana, conosciuta dopo essere uscito di prigione, ma convivrebbe con un’altra donna".
"A Busnago (Monza), [...] un uomo di 28 anni di nazionalità marocchina ha tentato di rapire una bimba di appena due anni, cercando di strapparla dal passeggino spinto dal nonno, un italiano di 76 anni. Lo riporta TgCom24. L’immigrato ha aggredito l’anziano cercando di strangolarlo perché mollasse la presa sul mezzo di trasporto della piccola, ma alcuni residenti lo hanno bloccato mentre altri allertavano i carabinieri che hanno arrestato lo straniero per tentato omicidio e tentato sequestro di persona. [...] Si tratta di un nordafricano da anni irregolare sul territorio italiano con numerosi precedenti alle spalle, soprattutto per droga. Durante tutte le fasi del tentato sequestro e dell’aggressione l’immigrato non ha profferito una parola; nemmeno quando ha cercato di strangolare il nonno della bimba per costringerlo a mollare la presa, nemmeno quando gli ha fratturato un dito mentre l’anziano tentava disperatamente di rimanere aggrappato al passeggino"
A Latina, anche se qui è una questione interna quindi sì che è una questione di costume, "Orrore a Sezze, comune in provincia di Latina, dove una bimba di appena 10 anni è stata aggredita e molestata in casa da uno straniero. Una vicenda inquietante, avvenuta la scorsa quando un rumeno di 38 anni, dopo aver rotto il vetro della porta di ingresso si è introdotto all’interno dell’abitazione di una sua connazionale di 35enne per poi infilarsi nella cameretta della figlia della donna. E’ lì che il pedofilo ha iniziato a baciare la bocca e palpeggiare le parti intime delle piccola, cercando poi di pagarne il silenzio con 10 euro"
Qualcuno potrebbe ribadire, magari lo pensate anche voi, che lo possono fare anche gli italiani e che non sia una questione di nazionalità, etnia, razza, ecc. ma, come dice Marla, "“qui il punto non è chi potrebbe farlo, ma chi lo sta facendo”".
Lancio solo un monito alla disgustosamente corrotta classe politica, quando un popolo non si sente protetto dallo Stato (o Sistema) che paga profumatamente inizia a farsi giustizia da solo. Il caso di Luca Traini, quel ragazzo con ottimi motivi ma una pessima mira, è isolato, per vostra fortuna... ma fortuna è fatta per cambiare.

Avendola tirata in ballo... non essendo un terrapiattista che vede complotti ovunque, che il clima stia cambiando è un dato di fatto, che ci sia un problema di inquinamento globale è un dato di fatto, che le due cose siano collegate è il dato di fatto che i "gretini" e i PiDioti di varie estrazioni non riescono a dimostrare, ma deve essere accettato per dogma, diversamente sono un nazista che odia Greta. Ora, a me di Greta non frega un benemerito, ma mi fanno incazzare questo tipo di paragoni, che, sostanzialmente, dicono "devi avere la nostra opinione, se no sei il male assoluto" (anche su questo tema ci sarebbe da discutere)... Come ho detto in altri articoli, nessuno sta facendo nulla di concreto per l'inquinamento se non impedire a me (e se me la butti sul personale io non mostro alcuna pietà) di usare la mia macchina. Questo è un attacco diretto alla mia libertà di circolazione e alla mia proprietà privata. Abbiamo un'isola di plastica che galleggia nel pacifico, ma non mi sembra che né Greta né i gretini stiano dicendo organizzate una coalizione di forze e andate a raccoglierla. Potrebbero andare le navi delle ONG che sono molto sensibili sul tema dell'inquinamento e sono già abituati a raccogliere l'immondizia in mezzo al mare.
Venitemi pure a raccontare che il problema sia la mia auto diesel Euro4, che inquina solo da ottobre ad aprile, responsabile del riscaldamento globale. Aumento, medio, quantificato in 1°C nell'ultimo decennio, verificatosi in tutto il sistema solare, ma si sa che nei fine settimana mi piace andare su Nettuno a staccare freni a mano sull'autostrada Urano-Plutone... il problema è che anche i nettuniani stanno avendo una svolta grillina e si vocifera che presto arriverà l'Appendino a far le multe.

28 gennaio 2020

Schindler's List... un film tutto d'un fiato.

Ieri sera, in occasione del giorno della memoria, su Iris (uno dei tanti canali digitali di Mediaset) è andato in onda "Schindler's List - La lista di Schindler" interpretato da un cast stellare tra cui Liam Neason, nei panni di Oskar Schindler, Ralph Fiennes, nei panni del capitano Amon Göth, Ben kingsley, nei panni di Itzhak Stern. Indubbiamente per una questione di sottomissione rispetto alla commemorazione, il film è andato in onda in versione integrale (letteralmente dal momento che non hanno fatto uno stacco pubblicitario nemmeno tra il primo secondo tempo facendomi perdere la parte più bella del film per esigenze fisiologiche). A differenza della commedia "Mio cugino Vincenzo", le cui battute ormai conosco, cito a memoria e a volte faccio mie, le battute divertenti se ascoltate la seconda volta perdono di impatto comico rendendo il film a tratti noioso.
Ai tempi le polemiche intorno alla pellicola, soprattutto provenienti da una certa area politica, non mancarono e vertevano soprattutto sulla ipotesi che fosse la moglie, Emilie Schindler, ad usare i contatti del marito per mettere in salvo gli ebrei, mentre al marito, Oscar fervente nazionalsocialista, interessasse solo fare soldi e mettersi in buona luce con i gerarchi.
Quando qualcuno tentò di spacciare la romanzata storia del film come Verità Storica, venne presa la palla al balzo per far presente che in tutto il film, oltre a vaghi cenni, non si facesse alcun riferimento esplicito alla gasazione degli ebrei, come sostenuto da certi Storici, in effetti le domande sollevate dalle stesse prigioniere, poi finite nella lista di Schindler, potrebbero trovare riscontro proprio nelle ragioni dei revisionisti... perché i nazisti avrebbero dovuto uccidere la propria forza lavoro?
Certo per il loro operato nei campi di lavoro forzato o nelle fabbriche gli internati non percepivano alcuno stipendio, ma gli industriali pagavano una tassa direttamente all'erario dello Stato per il mantenimento degli stessi prigionieri. Quest'aspetto, ben evidenziato nel film, non era un "trattamento speciale" riservato ai giudeacci zozzi, bensì a tutti i prigionieri di guerra ungheresi, polacchi, cecoslovacchi, ecc.
Venendo però al film, ricordo ancora il commento sprezzante dei soliti compagni che additarono la follia nazista, che traspariva dalla pellicola, come prova dello sterminio. Solo i più "colti" tra loro, anzi forse i pochi intelligenti, commentarono il film, e la delirante interpretazione di Fiennes, come il classico esempio di "Banalità del male" espressa dalla Arendt che sosteneva e spronava, i vari scrittori ebraici sull'argomento, a non dipingere i nazisti come mostri disumani, bensì come persone in grado, come nella natura umana, capaci di azioni atroci (dice o diceva).
Il film, seppur siano enfatizzati gli aspetti negativi ed esasperati quelli positivi, resta fedele ai fatti storici, non si tratta di film alla bastardi senza gloria ispirata a fatti realmente accaduti (in effetti la seconda guerra mondiale c'è stata per davvero) in cui di storico non c'è nemmeno il titolo, seppur con i limiti del caso. Dal cast, dalla regia, ecc. ci si aspetterebbe di più a dispetto dei 7 premi Oscar e delle 5 nomination, più vari premi di sottomissione nelle sagre locali quali Golden Globe, il London critical circle (Il circolo del "cucito" di Londra), ecc. Soprattutto un Liam Neason impeccabile nel personaggio del ruffiano dei gerarchi diventa pacchiano, quasi patetico, sul finale quando (dopo essersi macchiato del crimine contro l'umanità di aver salvato 1100 giudei) inscena un'interpretazione insulsa nel lagnarsi di non averne salvati di più "perché ho tenuto la macchina? ne valeva almeno 5... la spilla del partito? è d'oro uno o due me li avrebbe pagati" ora nel maggio del '45 con la firma dell'armistizio... nessuno ti avrebbe comprato una spilla del partito nazista, nemmeno in cambio della propria verginità politica... ma lasciamo perdere.
L'accento sulla scena della bambina col cappotto rosso... divenuta maggiorenne (o comunque non molto tempo fa) ha rilasciato un'intervista in cui affermava che Spielberg, specializzato in storie di fantasia (da ET all'olocausto il passo è breve), gli aveva chiesto di promettergli di guardare il film una volta raggiunta l'età adulta, quando lei vide la scena ne rimase sconvolta. Bah onestamente in quella scena alla bambina non capita nulla, non si vede che le succede nulla, ricompare più avanti nel film quando vengono riesumati i cadaveri dello sgombero del ghetto di Cracovia. Tutta qui la fantomatica scena della bambina col cappotto rosso di drammatico c'è solo che delle centinaia di soldati che intorno a lei stanno trascinando e fucilando gente, nessuna si cura di lei.
Amon "il buono" è l'esasperazione delle peggiori qualità dell'essere umano (alcolizzato, psicopatico e sessualmente attratto dalla sua domestica ebraica che, quasi, lo porta al tradimento della razza. Per fortuna si ravvede per tempo e la massacra di legnate, prima di portarla nel bosco e spararle alla nuca (scena che mi sono perso per motivi fisiologici). Qualcuno potrebbe sostenere che da un nazista non ci si può aspettare di meno... ma se persino vaccapedia ne parla così "Il comandante Göth fu arrestato nel settembre del 1944 dalle SS per aver sottratto i beni di valore dei prigionieri e fu internato in un ospedale in quanto sofferente di diabete. Qui fu arrestato dopo la guerra dalle truppe americane, che lo estradarono in Polonia, dove subì un processo, nel quale fu considerato responsabile della morte di circa 2.000 ebrei uccisi durante la liquidazione del ghetto di Cracovia e di altri 8.000 uccisi nel campo di Płaszów. Fu condannato a morte e impiccato." ovvero i russi o chi per loro, arrestarono Göth quando era già sotto custodia delle SS per aver sottratto beni di valore agli ebrei, quindi non era una prassi comune o, se lo era, questa non era tollerata dalle SS che punivano i trasgressori ritenuti colpevoli di tale crimine. 
Sostanzialmente era un cazzo di delinquente che veniva incaricato di sgomberare i ghetti... non voglio sembrare eccessivo, ma non mi sembra impossibile che dichiarasse ai suoi superiori di aver mandato gli ebrei "diversamente" abili al lavoro nei campi di prigionia quando li aveva, invece, giustiziati sul posto.
Giudizio sul film.
Sostanzialmente "è una cagata pazzesca" (aspetto che finiscano i 20 minuti di ovazione in sala mensa)...


Ma non per la pellicola in sé che, come detto, presenta un cast stellare, anche se ci si aspetterebbe di più, ma proprio per il taglio dato a tutta la vicenda... tutto esagerato... tranne, forse, l'avidità degli ebrei a cui Schindler va a chiedere finanziamenti per aprire la sua fabbrica, ma questi, ridotti alla fame rinchiusi in un ghetto (che forse è l'aspetto della seconda guerra mondiale che gli è pesata di meno*) e ridotti sul filo della lama, continuavano a mercanteggiare sul prezzo.

Quindi il film è sconsigliato ma può essere guardato, con bollino nero, ovvero a patto di avere un nazista in stanza che vi spieghi man mano le puttanate che emergono.

* Questo aspetto in effetti è molto marcato nel film, oltre al mercanteggiare nonostante le condizioni precarie, quando era chiaro che le SS stessero entrando nel ghetto di Cracovia per rastrellare e non per un pic-nic, una persona normale cerca il modo di salvarsi il culo (se non è in condizione di combattere e difendersi) e non a infilarci dentro i gioielli. Mentre, un'allegra famigliola, tira fuori una "michetta" e la scatola dei gioielli di famiglia e, un boccone di pane e un gioiello, "via tutto via tutto... puliti!" Peccato che la prima cosa che si fa morendo sia cagarsi addosso.

27 gennaio 2020

Il mondo che ci circonda è una fase intermedia.

Vi aspettereste, come giusto che ci si aspetti da un appuntamento quotidiano, un commento sulle recenti elezioni in Emilia-Romagna, a cui avevo accennato riferendomi ad esse come alla guerra di Spagna, eppure non c'è stata la, da molti, profetizzata totale conversione della regione al centro destra che non è nemmeno arrivato al ballottaggio. Hanno vinto gli "spagnoli" repubblicani, con buona pace di Salvini e soci.
Vorrei, invece, approfittare dell'articolo apparso su Il Primato Nazionale per rispolverare un tema che sento molto, ovvero il tremendo e feroce passaggio dal mondo utopico sognato dalle grandi dittature del '900 (nazi-fasciste in primis) alla distopia della realtà.
Sicuramente quando si parla di distopia, volenti o nolenti, si devono fare i conti con G. Orwell che, dopo oltre 70 anni, diviene sempre più attuale rispetto al 1948 in cui pubblicò 1984. Matteo Fais mette in luce la brutalità con cui Saramago, Cormac McCarthy  e lo stesso Orwell descrissero il futuro distopico nei propri romanzi, elogiando invece scrittori più "moderni" o addirittura contemporanei quali Henrik Stangerup (ed il suo "L’uomo che voleva essere colpevole, edito nel 1978") o Houellebecq, con Sottomissione. Effettivamente non conosco gli autori citati, per cui non mi sento di poterne fare una recensione, ma il sospetto che emerge dall'articolo di Fais è che questi ultimi non abbiano immaginato un futuro distopico, ma si siano semplicemente affacciati dalla finestra è hanno descritto il mondo che li circondava.
Stangerup, nel 1978, descrive una Danimarca governata dai socialisti e dal politicamente corretto ("L’attenzione a tali tematiche ebbe origine negli Stati Uniti d’America, da dove si diffuse nel resto del mondo occidentale. Nata negli ambienti della sinistra negli anni Trenta del Novecento, amplificata dai moti sessantottini e adottata dagli orientamenti liberali e radicali" Enciclopedia Treccani e Anker Jørgensen socialdemocratico è stato al governo dal '75 all'82).
Con Houellebecq arriviamo addirittura al 2015 (il libro viene pubblicato in Europa nel gennaio del 2015 pochi giorni prima all'attentato alla sede di Charlie Hebdo) e sebbene sia ambientato nel 2022 (cioè fra un paio d'anni) descrivono una Francia sottomessa all'islam che (nell'anno di pubblicazione del libro) era tutt'altro che una fantasia impensabile. Sorvolerei, ma è giusto accennarvi, sulle inutile polemiche e accuse mosse all'autore di essere islamofobico alle quali egli stesso rispose "«Sono un islamofobo? Probabilmente sì, uno può essere impaurito, la parola fobia significa paura piuttosto che odio»".
Sicuramente anche Orwell quando scrisse i propri libri si affacciò dalla finestra e descrisse il mondo che vedeva (quindi quello delle dittature fasciste appena distrutte e quella comunista che già faceva capolino dalla porta d'ingresso del Mondo) eppure seppe immaginare scenari di conflitto perenni al fine di provocare paura nella popolazione e causarne, in tal modo, la vera sottomissione a sistemi dittatoriali palesi o presunti. Il Grande Fratello, descritto in 1984, non era un pazzo assassino e sanguinario che muoveva guerra a tutti i vicini per il puro gusto di farlo, ma ipotizzava, a differenza dei suddetti elogiati, tre macro stati l'Eurasia, l'Oceania ed Estasia non dissimili e facilmente ricollocabili, per quanti hanno dimestichezza con le macro aree economiche, Emea (Europa, MiddleEst Africa), Nafta (North American Free Trade Agreement) Apac (Asia e PACific area) e Latam (LATin AMerica) Se gli americani non odiassero così tanto il resto del Mondo probabilmente saremmo già giunti alle 3 macroregioni orwelliane.
Inoltre seppe anticipare, basandosi sulla propaganda cinematografica, l'importanza che avrebbe avuto la televisione negli anni successivi soppiantata, solo recentemente, dai nuovi mezzi di comunicazione smartphone e dagli strumenti (del demonio) da essi vomitati i social. Chiaramente il male assoluto non è rappresentato dallo strumento in sé... la pistola di suo è uno strumento inerme, ma è la volontà di uccidere che ne fa uno strumento di morte ("Il fucile è solo uno strumento, è il cuore di pietra quello che uccide. Se la vostra volontà di uccidere non è pura, ben controllata, potreste esitare al momento della verità." Full Metal Jacket).
Chiaramente sono passati anni dalla duplice lettura che diedi al romanzo (la prima scolastica che con una pagina a settimana era pressoché inutile, la seconda per diletto che divorai in pochi giorni), per cui determinati dettagli (ora attuali) possono essere andati perduti nella mia mente e riaffiorano man mano. Basti pensare, però, al caso Di Canio/Sky tv in cui il fascista Di Canio è stato condannato (e allontanato) dall'emittente televisiva, nonostante le sue idee fossero note a tutti da tempo (e senza alcun segno di pentimento), ma alla stessa emittente è stato riammesso solo dopo aver fatto pubblica abiura. Lo stesso avviene ai "traditori" e ai nemici del pensiero unico di Orwell dove, prima di scomparire nel nulla, erano costretti a mostrare il proprio pentimento, il proprio riallineamento (al pensiero unico), ammettere di essere sbagliati e di essersi corretti.
Fais, come detto, "accusa" Orwell "Per quel che concerne le distopie di natura politica, però, c’è un tratto saliente sul quale conviene soffermarsi brevemente. Tutte indistintamente si proiettano in un futuro più o meno lontano, nel quale viene instaurata una dittatura. Quest’ultima è di solito spinta fino al parossismo più estremo. Pensate al succitato Orwell. Nella società da lui immaginata le restrizioni alla libertà sono assolute: la televisione, con le trasmissioni di propaganda e la possibilità di sorvegliare la vita dei singoli, resta sempre accesa. Tutto è, insomma, per così dire, portato al limite.", ma per il momento solo gli allineati all'unico pensiero godono di libertà assoluta, per tutti gli altri è già in vigore la gogna mediatica, la censura su FB (che lo stesso giornalista riconosce come punto cruciale per gli autori moderni e contemporanei), la galera per chi si macchia del gravissimo reato di opinione (come per revisionisti e negazionisti dell'olocausto visto che oggi è pure il giorno della memoria aspettatevi per domani la recensione della commedia "Schindler's list") se non siamo ancora nella dittatura orwelliana del grande fratello è solo perché i tempi non sono maturi, ma basta pensare agli attacchi subiti da quei due voltaculo di Dolce e Gabbana per aver osato dire che quella fatta da finocchi non è una famiglia tradizionale o gli attacchi alla presidente del AFD che (lesbica) non è stata risparmiata alle accuse di nazismo. L'ultimo episodio il pellet che faceva volantinaggio per FdI verso cui quelle zecche delle sardine hanno dimenticato ogni articolo del politicamente corretto.
Questa che viviamo è sicuramente una fase intermedia che porterà inevitabilmente a quella dittatura ipotizzata da Orwell in 1984 e in La fattoria degli animali e, qualora risultasse che, effettivamente, c'è la grande finanza ebraica nell'ombra di questo oscurantismo, permettetemi di citare una frase tratto proprio da La fattoria degli animali dove "Tutti gli animali sono uguali, ma i maiali sono più uguali degli altri".

24 gennaio 2020

Referendum sulla riduzione del numero di parlamentari... prima di leggere il testo della modifica

Non mi sono ancora cimentato nella lettura della modifica agli articoli della costituzione che porterebbe alla riduzione del numero di parlamentari delle due camere (Camera dei Deputati da 630 a 400, Senato da 315 a 200. Quindi 600 anziché 915). Certamente io non mi oppongo alla riduzione dei "magnaschei" che affollano il parlamento e fanno i loro porci comodi, ma essendo una iniziativa che arriva da sinistra, che da tempo immemore non si cura più degli interessi del popolo, della marmaglia... di noi plebaglia insomma, devo assolutamente capire di cosa si tratta. Se fosse il solito trappolone alla Renzi, come quello che ci regalò l'ennesimo ribaltone (via Renzi dentro Gentiloni), in cui in una proposta degna di interesse ha buttato dentro "3 inculate e mezzo", anche questa volta meriterebbero di essere mandati a casa a scarpate nel culo.
Se ben ricordo la mezza riguardava proprio la riduzione del numero dei senatori che, una volta ridotti, avrebbero dovuto essere sostiuiti "part-time" dai presidenti di regione (o provincia è questa la parte di cui sono poco sicuro) allora a trazione rossa. Ciò significava ridurre proporzionalmente un numero di amici ed avversari politici sostituendoli con propri uomini di fiducia (dalle mie parti si chiama golpe). Questo senza contare il fatto che nello scorso referendum aveva infilato di tutto dall'omaggio dell'Italia all'Europa, con l'intromissione di investitori stranieri nella partecipazione di imprese ed enti pubblici.
A quanto parte questa volta il Renzi si rifà sotto, ma mandando ad affrontare la gogna il nostro affezionato Gigino. Diversamente non si spiega la ragione (oltre all'ovvio ennesimo cambio di pelle) come i 5S siano passati dal voler ridurre lo stipendio degli onorevoli al riduciamone il numero... puzza molto di accordo sottobanco o meglio di... "Non siamo capaci a governare, dateci un mano!"
Altra battaglia persa dal PD, e riproposta dai 5S è contro gli €80 di Renzi che, guarda caso, vengono arrotondati ad un centone tondo tondo. Inoltre arriva anche un ritocchino alle tasse da pagare sull'aumentino... infatti tanto per distruggiamo quanto di buono ha fatto il "fascismo" di Salvini, i soldi per la manovra economica verranno ricavati dall'aumento dell'Iva per le spese superflue (ovvero se non spendi i tuoi soldi per fare la spesa, ma per rimettere in moto il mercato interno che è inchiodato al '92) il centone viene ripreso con gli interessi, a patto che tu non percepisca più gli 80 di Renzi... diversamente il ritocchino sarà solo di €20. 
Questo non è un articolo sulla manovra economica, diversamente dovremmo anche affrontare l'argomento relativo alla fallimentare politica del reddito di cittadinanza non dato alla cittadinanza bisognosa, ma solo a pellet, delinquenti (residenti in carcere) ed evasori che, nonostante il tesoretto sotto al culo, risultavano aventi diritto.
Tornando invece alla mossa politica il suggerimento ad uno scambio di attori per la proposta di modifica costituzionale sulla riduzione del numero di parlamentari è alimentato dallo strano comportamento di "“Voterò questa legge perché sono nella maggioranza e sono leale” [...] Ma questo provvedimento, “viene realizzato per offrire lo scalpo agli istinti peggiori dell’elettorato” [...] “la mia lealtà al governo, su questo tema, si ferma qui. Un secondo dopo il mio voto a questa riforma mi adopererò per raccogliere le firme necessarie per lo svolgimento di un referendum e qualora raggiungessimo le firme sarò il primo a costituire un comitato per dire senza alcun dubbio no a questa riforma” [...] ha così spiegato il suo voto a favore del taglio dei parlamentari pur non condividendolo minimamente e spiegando poi che l’unico modo per tagliare seriamente i costi della politica sarebbe stato il superamento del bicameralismo perfetto, come proposto da Renzi con il referendum costituzionale del 2016". Il Primato Nazionale, da cui è presa la citazione, non ha il coraggio (o forse solo l'intenzione per non perdere di credibilità) di scadere nel complottismo e si ferma qui con le ipotesi chiosando che la contraddizione è solo apparente, ma utile per salvare la poltrona. Non avendo problemi in tal senso io posso tranquillamente arrivare ad affermare che Matteo dopo aver portato a casa gli schiaffi, vuole la rivincita sugli italiani riproponendo lo stesso tema, ma in stile 5 stelle ovvero dicendo cozza, ma pensando cazzo... da porgerci quando ci servirà della carta igienica o una supposta.

23 gennaio 2020

Tutti i cortocircuiti sul "caso" Sinisa.

A quanto pare le elezioni in Emilia-Romagna sono divenute la nuova guerra civile spagnola.
Lo so qualcuno potrebbe obbiettare che anche noi abbiamo avuto una guerra civile (anche se solo gli Storici la considerano tale), ma la differenza è che l'iberica, avvenuta nei 3 anni che precedenti alla seconda guerra mondiale, costituì il campo di prova sul campo di battaglia della guerra ideologica che si scatenò nel '39 (anno in cui si concluse lo scontro in Spagna con la vittoria franchista).
Salvini ed il resto della fauna politica ci hanno abituato da tempo ai siparietti elettorali fatti di colpi bassi e provocazioni politiche (e con questi giochetti ormai stantii ci distraggono dalla ormai consueta, consolidata e quotidiana invasione delle nostre coste e dagli altri problemi del paese di cui fingono di non accorgersi solo per non doverli affrontare), ma a differenza dell'Umbria, dove il Centro-destra ha conseguito un risultato storico, in vista delle elezioni di domenica lo scontro sembra più acceso. Queste sostanzialmente le ragioni per cui ha il sapore della guerra civile spagnola, seppur con la differenza che nella penisola iberica si scontrarono Italiani, Tedeschi, Spagnoli Nazionalisti, Portoghesi (oltre a Irlandesi, marocchini, rumeni e volontari da Norvegia, Brasile, Francia, Inghilterra, russi bianchi, ecc) contrapposti a Spagnoli repubblicani, Sovietici, Messicani, Francesi, comunisti vari, Polacchi e Argentini (pre-peronisti voglio sperare)... Insomma non PiDioti e finti leghisti.
Questo tipo di "campagna" elettorale (in stile americano) punta ormai all'offesa personale e, come ho detto, allo contro delle provocazioni. L'ultima "vittima" di questo tipo di scontro è diventato, suo malgrado, Sinisa Mihajovic che, da uomo di destra (senza aggiungere troppe sigle o etichette) quale è sempre stato, ha mostrato la sua simpatia a Matteo Salvini. 
Apriti cielo (e vomita la peggior ipocrisia di cui sei degno)! 
Sul capo dell'ex calciatore hanno iniziato a cadere valanghe di merda "“il vecchio amico del criminale Arkan che sostiene anche Salvini” [...] “Però si fa curare dalla sanità pubblica bolognese e non a Belgrado. Vuole un cambiamento? Ritorni a casa sua, magari con un cappotto di legno” [...] “Questo è il ringraziamento nei confronti della sanità della Regione che gli ha salvato la vita”" ovvero i commenti di chi si dimentica presto, ammesso che lo abbia mai saputo, che al mondo ci sono anche uomini che non tradiscono i propri ideali anche se porterebbe loro molti meno problemi, "ma non finisce qui" (diceva buon anima di Corrado) infatti la canea prosegue "“Questo per farvi capire che a volte le disgrazie uno se le merita” [...] “Speriamo muoia entro domenica” [...] “è un morto che cammina, che respira ancora grazie ai suoi soldi, le persone comuni non hanno purtroppo avuto questo privilegio” [...] “La chemio ha effetti collaterali bisogna capirlo” [...] “Mihajlovic sosterrà Salvini in Emilia Romagna, con un tumore già ci convive”". 
Al corto circuito mentale dei cosiddetti haters (non so nemmeno se vale la pena indagare a fondo per capire se questi galantuomini siano o meno zecche oltre che imbecilli) ci eravamo abituati da tempo per cui non farebbero neanche più notizia.
Prima che vi possiate porre il dubbio se anch'io sia impazzito di colpo e diventato un amico degli zingari, lasciatemi finire l'argomentazione... 
Ed infatti (puntuale come la morte) arriva il commento Massimo Mezzetti assessore regionale alla Cultura, Politiche giovanili e Politiche per la legalità "“E pensare che, se dessimo retta a chi dice ‘negli ospedali dell’Emilia-Romagna va data la precedenza prima agli emiliano-romagnoli…poi agli italiani…poi agli altri’, un serbo, non residente in Emilia-Romagna, non potrebbe curarsi”"... dal momento che la discussione abbandona il ruvido della strada, ring su cui a combattere è Bergoglio (almeno a giudicare dal modo con cui schiaffeggia le donne orientali che gli stringono la mano), il leader della Lega si sente legittimato ad entrare a gamba tesa "“L’assessore regionale dell’Emilia-Romagna, Massimo Mezzetti, dice che per la Lega un serbo come Mihajlovic non potrebbe essere curato in ospedale. Mezzetti non è stato ricandidato e con questa scemenza ne intuiamo i motivi: non è adatto a ricoprire un ruolo pubblico e fa polemica sulla salute di una persona” spiega Salvini. “Orgogliosi di governare tante Regioni con Sanità d’eccellenza, onorati della stima di Sinisa e fieri di poter liberare l’Emilia-Romagna dalla sinistra di Bonaccini e Mezzetti. Speriamo che Bonaccini censuri la scemenza del suo assessore, e che magari ci parli anche di Jolanda di Savoia”" (riferito al comune ferrarese a cui Bonaccini ha fatto "togliere" tre dipendenti pubblici precedentemente "prestati" al comune di Jolanda di Savoia).
Mezzetti si difende dicendo di ritenere di non essere stato offensivo nei confronti di Sinisa.
In effetti Mezzetti in questo caso ha giustamente sottolineato un cortocircuito presente in questa Lega ed in tutto il centro destra (sin dai tempi di Berlusconi, Bossi e quel traditore di Fini). Ovvero considerare italiani anche chi, come Mihajlović (e con tutta la stima verso l'ex giocatore di Sampdoria, Lazio e Inter), italiano non è.
Infatti aldilà delle migliori intenzioni di uno rispetto all'altro, non c'è alcuna differenza tra chi entra legalmente in Italia per cercar fortuna e chi entra illegalmente per cercar fortuna delinquendo... nessuno dei due è giuridicamente italiano. Per cui la lega, e con lui Salvini, Meloni, ecc. hanno poco da obbiettare che Sinisa non è uno straniero come i pellet importati dalle ONG.
Certo a livello di ordine pubblico meglio l'allenatore del Bologna piuttosto che uno stupratore appestato caduto male da un barcone, ma nell'affermazione "prima gli italiani" non vale di più di un cittadino italiano (autoctono).
Purtroppo al costume del mal pensiero si accoda anche la giornalista che ha scritto l'articolo sullo "scontro" Salvini-Mezzetti affermando "Quello che Mezzetti finge di non capire, è che Mihajlovic abita in Italia nel 1992, è allenatore di una squadra italiana e paga le tasse al nostro Paese. Non proprio l’immigrato-tipo degli ultimi anni, nullatenente, nullafacente e con dubbia fedina penale che affolla le sale d’aspetto dei pronto soccorso di tutta a Penisola. Una lievissima differenza, ma sappiamo che l’assessore in cuor suo la conosce."
Come ho appena scritto, è vero che l'ex calciatore non corrisponde all'identikit dei pellet trasbordati dai barconi alle navi ONG, ma la differenza nei confronti di "prima gli italiani" finisce lì.
Chi non ragiona in termini razziali, ma solo in termini di legalità e tasse può constatare differenze più profonde che anch'io riconosco, ma andrebbero anche prese in considerazione le ipotesi che, se nessuno si oppone in modo definitivo allo Ius Soli (ad esempio) quelli che oggi sono sbarcati male, domani saranno più italiani di un Sinisa che, in Italia dal '92, resta serbo com'è giusto che sia. Dal momento che Il Primato Nazionale, se non è considerabile una pubblicazione "ufficiale" di Casapound è molto vicina al partito di estrema destra. E se le voci che mi giungono da un mio lettore, che partecipa sempre molto volentieri agli eventi nazionali, sono fondate la sezione romana del movimento pare sia molto tollerante, oserei dire ossequiante, nei confronti dei tesserati pellet.
Fossero anche discendenti di ascari eritrei o di "belle abissine liberate", dal momento che non fanno più parte dell'Impero non hanno più alcun diritto di cittadinanza... ovvero "Non ci sono negri italiani!!!"

22 gennaio 2020

Quando la sardina diventa così succulenta...

Se mi è possibile cerco di evitare di parlare di attualità, anche perché il più delle volte vuol dire fare pubblicità a gente che meriterebbe invece le botte. Raramente ho l'occasione di mettere gli occhi su una notizia che vale la pena di trattare anche se questo vuol dire abbassarsi al livello di Repubblica e delle altre riviste di partito e/o di regime.
Inizialmente erano in molti, da ogni parte politica, a domandarsi e a credere nella effettiva apartiticità del movimento delle sardine e nella spontaneità del movimento. "Il castello di menzogne..." è finalmente crollato e ora sono in diversi a cercare nelle piazze un senso alla loro esistenza.
Per quanto mi riguarda continuo a credere che si tratti di una puerile manovra della frangia oltranzista del PD che vuole riconquistare le piazze dalle quali nessuna l'ha cacciata, ma, semplicemente, da cui ha preso consapevolmente e volontariamente le distanze.
Queste le ragioni per cui il programma, dei pesciolini rossi (che si spacciano per sardine), verte alla distruzione dell'opposizione anziché sostenere apertamente la maggioranza. L'ulteriore ragione di questo opporsi all'opposizione senza schierarsi è sì, invece, l'attirare quella fauna ittica che dai "rosso-rosso scuro", nei cui ideali si identifica o identificava, si è sentita tradita e abbandonata trovando quindi risposte alle proprie necessità in una destra (moderata) che ha colmato il vuoto lasciato dai popolari, che definiscono "populisti" chi comprende che in una democrazia alle urne vi si recano anche gli ignoranti (come me e molti altri) che ragionano ancora con la pancia e non danno credito alle parole farcite di finta cultura che nascondono un'ignoranza ancor più fonda.
Così ogni elezione (regionale, provinciale o comunale) diventa l'occasione per scontrarsi e per valutare quanto le armi siano affilate. In Umbria, sardine e allevatori, hanno portato a casa gli schiaffi da un centro destra che non ha fatto altro che buttare lì un "lei Signora fa compagnia alla signora Maria che nell'altra piazza voleva farmi un maglione... la assumo come mio avvocato e la porto in tribunale con me." ed in piazza scatta l'applauso... e parliamo di un milanese in Umbria. A parti inverse un Di Maio che fa una battuta in Polesine alla folla resta un solo interrogativo "Ma che lingua parla 'sto qui?"... come si domandano, d'altronde, i politici esteri che incontrano Gigino lontano dalle periferie di Napoli.
Le sardine tentano di occupare e strumentalizzare (un mio amico relativamente alle sue ex relazioni diceva "pisciare sui luoghi in cui siamo stati felici" ovvero cancellare i ricordi possibilmente sostituendoli con ricordi freschi del nuovo amore) i luoghi in cui Matteo S. ha raggiunto l'apice della sua notorietà. Ancora oggi infatti si parla della sua prestazione al "papeete" e che dire della campagna di tutto il centro destra (dell'odio) sui fatti di Bibbiano, mentre la sinistra (dell'oblio) minimizzava fatti di una gravità per cui, me lo avessero chiesto, gli avrei negato la pena di morte facendo loro subire la stessa devastazione psicologica offerta a quei poveri bambini (che so magari chiuderli in celle singole e 24 ore al giorno tutti i giorni) tramettere in maniera casuale i discorsi del nostro Duce o del "beneamato" Führer. Forse dopo il primo mese qualcuno potrebbe incominciare a capire quello che hanno fatto ai bambini di Bibbiano, Roma e in tutti gli altri centri affidamento (pro-gender) che ancora non sono stati coperti. In quanto sicuramente c'è una prassi consolidata che non è riconducibile ad "un paio" di mele marce su cui gravano, a indagini concluse, 108 capi d'imputazione, esattamente com'è accaduto nei casi di preti pedofili, dove il "paio" di preti, scovati ai tempi del papa tedesco sufficienti a farlo abdicare, sono diventate intere diocesi nascoste sotto il tappeto rosso da cui pontifica l'eretico.
Ancora una volta le sardine, ed i loro genitori PiDioti, glissano portano a casa gli schiaffi, come nello "scontro" tra Edoardo Caroli, portavoce delle sardine a omnibus (su La7) e Francesco Maria Del Vigo, vice direttore del Giornale, in cui il giornalista afferma "“Volevo chiedere a Edoardo se mi organizza il compleanno. Perché mi pare di aver capito che le sardine non sono un movimento, non sono un partito, ma sono un organizzatore di eventi. Avete finalmente trovato la vostra ragione. Visto che sulla Libia non sapete rispondere, odiate Salvini, non c’è un programma, non c’è un progetto, gli eventi vi vengono bene, io vi assumo… Per il mio prossimo compleanno, e me lo organizzate voi”" la sardina tace non sapendo cosa ribattere, non certo manifestando una improbabile superiorità, mentre la conduttrice accenna ad un pallido intervento in difesa degli organizzatori di eventi "le sardine hanno portato 40 mila persone in piazza ieri a Bologna", servendo un assist al vice direttore "“Ma infatti voglio organizzare una grande festa. Probabilmente li ingaggeranno anche per il Primo maggio” [...] “Non ho mai sentito una cosa propositiva. Il vostro programma è l’eliminazione del sovranismo. Già non si capisce cos’è il sovranismo. Figuriamoci l’antitesi al sovranismo”, fa presente Del Vigo sempre sarcastico. “Cioè il nulla del nulla al quadrato” [...] “Si scende in piazza non per tappare la bocca alla gente. Nel vostro programma c’è scritto: ‘I sovranisti non devono avere orecchie che li ascoltino. Il daspo per i social…’ Quello che leggo nel programma delle sardine mi fa rabbrividire. Cioè, uno scende in piazza per aggiungere una voce al coro, non per far star zitto qualcuno”" (fonte Il Primato Nazionale) Infatti le sardine "ufficialmente" sono nate per combattere, tanto per cambiare, l'odio, il razzismo, l'ignoranza (becera alla Salvini), ecc. nel loro proclama si può leggere "Proponiamo un Daspo social per chi odia. Lottiamo contro le discriminazioni. Vogliamo una politica responsabile e dai toni pacati. Pretendiamo che la violenza venga esclusa dai toni e dai contenuti della politica in ogni sua forma. Vogliamo equiparare la violenza verbale a quella fisica."... ma alla prima occasione... "Francesco Nadalini, 34 anni, originario del Brasile ma arrivato in Italia a 5 giorni di vita, distribuiva volantini per le Regionali a un banchetto di Fratelli d’Italia. Secondo il racconto di Nadalini, all’improvviso si avvicina «un uomo intorno ai 45 anni» con «una sardina attaccata al petto», scatta un paio di foto al gazebo e «inizia a insultare tutti». Qui il racconto si fa interessante: «Ha iniziato a dire: Fdi paga gli extracomunitari per fare campagna elettorale», ha raccontato al Giornale. «Poi mi ha chiamato negro» [...] Poco dopo un altro signore si avvicina al banchetto: «Non pensavo che anche quelli come voi dessero volantini di Fratelli d’Italia». «Quelli come voi», capito?  «Questa cosa mi ha fatto imbestialire – conclude Francesco –. Io non mi sognerei mai di denigrare chi non la pensa come me. Invece se non condividi il pensiero unico, diventi un appestato e ti becchi gli insulti»" la vicenda si svolge a Bologna in Piazza Nettuno a due passi da lì, in piazza VIII Agosto, si svolgeva il concerto delle sardine per combattere il razzismo.
Sicuramente non mi sognerei mai condannare il razzismo, anche se il razzismo arriva da sinistra nei confronti di un ascaro che milita per un partito di destra... allora resta da distribuire la colpa tra la destra che, come sostengono le zecche, assoldano pellet per fare i lavori che gli italiani non vogliono più fare, quali difendere la propria "nazione da chi l'ha tradita e dal vile senza onore" (Gladiatore dei Porco 69), ributtare i pellet in mare, ecc. e gli ascari (come Iwobi e Nadalini)... che... beh la loro colpa è chiara.

20 gennaio 2020

Craxi... quando il più pulito ha la rogna.

In occasione del 20° anniversario della sua morte è uscito, ed è tuttora nelle sale italiane, il film "Hammamet", di Gianni Amelio, che ci dovrebbe raccontare dei giorni in esilio di Bettino Craxi, interpretato nella pellicola da Pierfrancesco Favino.
Non conosco molto la storia personale di Craxi dopo essere andato in esilio in Tunisia per sottrarsi alla giustizia italiana (perché questo era... un ladro) quindi il film meriterebbe la mia attenzione... se fosse un film storico anziché la solita mistificazione "rosso-rosso scuro" affinché, dopo tutto quello che ci ha mangiato, noi gli si perdoni ogni colpa e lo si riporti a casa (almeno la sua salma), magari con tanto di picchetto d'onore e lauto risarcimento alla famiglia che non ha potuto essergli "Ufficialmente" vicina negli ultimi giorni di malattia e nell'ora della morte... amen!
Giusto sabato sera, in un locale che non frequento quanto vorrei trovandosi a fanculonia (seppur ufficialmente ancora in provincia di Torino), ho potuto affrontare una discussione con un quasi coetaneo che mi dipingeva Craxi come il miglior statista degli ultimi anni e, con una nota di rimpianto nella voce, della sua capacità di portare l'Italia a livelli economici mai visti dai tempi del boom economico degli anni '50. Dello stesso avviso è anche Il Primato Nazionale il quale, in questa occasione, non mi trova d'accordo scrivendo "in Hammamet non c’è sguardo penetrante, non esiste alcuna volontà di andare a indagare sul golpe che portò alla fine della Prima repubblica. Craxi non è il nemico di finanzieri e governi stranieri che vogliono fare strage della quinta potenza economica del pianeta (ché questo era l’Italia negli anni del craxismo), ma è solo il capro espiatorio di una repubblica di «magnoni». Fine."  certo Craxi è diventato il simbolo di mani pulite, ma non il capro espiatorio. Insieme a lui sono caduti la maggior parte dei ministri e dei partiti all'ora conosciuti. Sicuramente il portare alla luce quello che era, non solo sotto gli occhi, ma prassi di tutti, dal bidello delle elementari al presidente della repubblica è cosa nota. Il nostro "giovane e piccolo" paese era la quinta potenza mondiale, dato storico innegabile, ma se la nostra intera economia si basava sulla corruzione su più livelli, forse è stato un bene che sia stata distrutta. Certo queste mie parole oggi possono incontrare lo sdegno di molti. Così come molti scagliano la prima pietra contro Craxi credendo che il loro passaggio di mazzette sia più spregevole del nostro accettare un piccolo sconto dell'idraulico (rinunciando all'inutile scartoffia che è la fattura). Eppure a livello morale non c'è nessuna differenza e, seppur in quegli anni fosse una prassi appunto, avendo accettato questo tipo di compromesso abbiamo, consapevolmente o inconsapevolmente non c'è differenza, contribuito al proliferare, al dilagare e all'affermazione  di un sistema corrotto in cui hanno trovato terreno fertile le mafie nazionali e internazionali.
Non è tutta merda ciò che è marrone.
Craxi non ebbe solo colpe, oltre ad aver avuto il merito di trascinare l'Italia in un'epoca d'oro (opaco), con tutto quanto accennato fin qui, ebbe il merito di essere Italiano e di non permettere a nessuno di calpestare la sua patria. Merita di essere ricordato il caso Sigonella, la base dell'aeronautica siciliana, teatro di un incidente diplomatico che solo grazie alla determinazione di Bettino non fu più grave.
La nave da crociera Achille Lauro salpa dall'Egitto in direzione di israele, a bordo si infiltra un commando di palestinesi affiliati all'OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) dirottano la nave chiedendo la liberazione di prigionieri palestinesi detenuti nello Stato ebraico.
"Il clima si faceva sempre più incandescente, e portò ad una situazione di forte contrasto tra l’amministrazione Reagan ed il governo italiano, presieduto dal socialista Bettino Craxi. La nave si trovava in acque siriane. Da parte americana, si insisteva per l’uso della forza; da parte italiana, la volontà prevalente era diretta ad instaurare una trattativa con i sequestratori. A seguito di pressioni della stessa Autorità Palestinese, la Achille Lauro tornò in Egitto. Da lì, il governo del Cairo ordinò che miliziani e rappresentanti palestinesi fossero immediatamente trasportati a Tunisi, dove l’Autorità medesima aveva allora sede, a bordo di un Boeing 747. Tuttavia, gli americani si frapposero, e diramarono a tutti gli aeroporti sorvolati dal velivolo (in Tunisia, Grecia e Libano), di rifiutarne l’atterraggio. Entrarono allora in azione, dando avvio alla procedura di intercettazione per il tramite dei propri caccia, che dirottarono il Boeing presso Sigonella."
Craxi acconsentì all'atterraggio del velivolo su suolo italiano a condizione che fosse il proprio governo (di cui era presidente del consiglio) a gestire la crisi. Gli americani, probabilmente pensando di trovarsi di fronte uno stato fantoccio anziché una potenza sovrana, vollero forzare la mano e puntarono le proprie armi sui militari italiani (il gruppo V.A.M., Vigilanza Aeronautica Militare, addetto alla sicurezza dell'aeroporto). La delta force fu a sua volta circondata dai carabinieri giunti sul posto e arrestarono gli specialisti americani.
Nei giorni successivi il governo si rifiutò di consegnare tanto i comando palestinesi, quanto quelli americani. Questo, sostiene qualcuno, fu la causa per cui gli americani imbeccarono Di Pietro affinché affondasse l'allora classe politica aprendo le porte alla finanza internazionale che ha spolpato la nostra economia e aperto le porte a quei traditori di Prodi, D'Alema, Amato e a tutta la feccia priva di spina dorsale e di qualsiasi identità nazionale che non ha solo tollerato, ma più volte favorito la distruzione del nostro apparato produttivo e con esso l'eccellenza italiana nel mondo.
Craxi non era un santo e, per me, non lo è tuttora. Però sicuramente ha il merito di essere stato uno degli ultimi politici italiani.

14 gennaio 2020

La "cultura" di sinistra ed il virgineo qualunquismo della chiesa cattolica

Onestamente è un po' che non sento la sinistra vantarsi e sventolare, come pugni chiusi al vento, l'irreale convinzione che siano ancora gli unici detentori della cultura italiana. Sarà perché gli intellettuali, i pochi dotati di vero intelletto, o hanno raggiunto da tempo Stalin, Lenin, Marx e gli altri ideologhi della reazione bolscevica oppure si sono via via discostati dalle posizioni di questa sinistra sempre più serva del sistema che un tempo loro stessi combattevano.
D'altronde non è difficile immaginare che Pasolini, De Andrè e gli altri che si sono sempre considerati di sinistra per anticonformismo nei confronti della morale borghese, oggi, trovandosi di fronte ad una borghesia radical chic che poco ha da spartire con il comunismo operaio, scriverebbero o canterebbero per questi pseudo-partigiani che non difendono più la libertà, bensì combattono proprio chi cerca di far rispettare quelli che dovrebbero essere i "valori" democratici (se si potesse parlare di valori, come abbiamo visto in più occasioni).
Non sarà certo facile parlare dell'egemonia culturale di sinistra quando i massimi esponenti della medesima sono degli ignoranti con tanto di patente europea. Luigi Di Maio incapace di mettere insieme due pensieri in italiano (spero che se la cavi meglio con l'inglese e non sia ai livelli renziani, dato che è ministro degli esteri), la Fedeli (ex ministro all'istruzione) che ha a malapena sostenuto l'esame di 5° elementare alle scuole serali (l'equivalente dell'andare al CEPU con  Del Piero), vizietto che, a quanto pare, è ereditario nella carica istituzionale (quando la poltrona è rossa). Infatti il neo ministro all'istruzione Azzolina sembra abbia copiato abbondanti stralci da altri autori, e/o testi di psichiatria, per completare la propria tesi di laurea. 
Che sia a causa della signora Morte o per la memoria storica di Google, che non perdona, resta il fatto che a sinistra continuano a collezionare figuracce e gli egemoni sinistri vengono mietuti senza alcun rimorso.
Giusto ieri celebravamo Pansa, ma, contemporaneamente, "Contropiano" (giornale comunista) pubblicava un editoriale in cui si accusava il giornalista di fascismo e gli augurava "“Che il sangue dei vinti possa segnare per sempre il tuo nome. Che tu possa annaspare, in eterno, nel Flegetonte dell’Inferno dantesco!”".
Diciamo che se dovessimo basarci solo su queste parole, avremmo un'idea ben precisa del livello intellettivo della sinistra... già perché intelletto (intelligenza) ed intellettualità (cultura) non coincidono, non sono sinonimi e raramente si muovono di pari passo. Questa sinistra non è nuova a queste imprese (quale l'accanimento sui vinti e sui morti), ma se prima gli si poteva riconoscere un certo livello culturale, anche se come detto quasi mai accompagnato da un'intelligenza in grado di trasformare le nozioni in pensieri e i pensieri in azioni, oggi non si vede nemmeno più quella dal momento che la fuga di "cervelli" a sinistra è iniziata da molto tempo.
Basterebbe questo ad una persona intelligente per capire di essersi allontanati troppo da quelli che erano i valori che, tuttora, sono convinti di difendere.
Non sono in grado di riconoscere la vittoria perché non hanno mai vinto nulla. La liberazione è stata opera degli Alleati sbarcati prima in Sicilia, successivamente ad Anzio e Nettuno la loro azione è stata di puro sabotaggio e rallentamento della ritirata tedesca che, in questo modo, restava attestata sulle posizioni difensive dalle quali potevano ancora colpire duramente il nemico prima di essere sopraffatti. Nel dopo guerra le redini del potere furono prese dai democristiani, mentre loro fecero la voce grossa rimediando medaglie al posto di condanne (per crimini di guerra) negli anni '70 la lotta dura fu per ripristinare le "conquiste" sociali che vennero istituite dal Fascismo nel ventennio. Insomma sono talmente disabituati alla vittoria che non sono in grado di riconoscerla nemmeno quando l'hanno in pugno e non sanno che farsene perché, come la sindrome di cui è affetta la "mentecatta", la loro ripetizione martellante non è il conseguimento della Vittoria, ma la perpetrazione di uno stato di guerra continuo, l'appagamento deriva dalla "lotta", non dal compimento della rivoluzione. Nonostante ci si riempiano la bocca, è per tale ragione che odiano così tanto il Fascismo, non riescono a perdonargli di aver fatto la rivoluzione costringendoli alla reazione, ma una volta sconfitto il nemico la sinistra non ha più uno scopo e allora sono costretti cercare nuove battaglie, assurde, e a riesumare l'unico nemico che, a differenza della borghesia, non ha schiavizzato la loro ideologia. Così "fascista" diventa chiunque si opponga alla lotta senza battaglie, chiunque non si allinei alla loro ipocrisia. Basterebbe meno di tutto questo a persone di intelletto per capire di essere funzionali al sistema che son tuttora convinti di combattere, ma se nemmeno questo è sufficiente bisognerebbe almeno accorgersi che le stesse battaglie sono condivise da quel clero che hanno sempre dichiarato fascista, quella chiesa collaboratrice, quando non detentrice, del potere. Quella chiesa che strinse accordi con il Fascismo (quello vero). Se non bastano le blasfemie di Bergoglio, la violenza su donne e bambini (impunemente compiuti dalle più alte cariche del vaticano... papa incluso) a far comprendere che la violenza (di cui questa sinistra non è priva) non va a braccetto con le camice nere, bensì con il paonazzo abito corale.
Sebbene Stalin teorizzasse l'internazionale comunista, dubito fortemente (pur riconoscendone la necessità funzionale) una struttura sovranazionale in mano alle banche. L'Europa, così come oggi è concepita ed interpretata, sarebbe stata considerata un abominio e leggere che questa sinistra abbraccia i punti di vista ecclesiastici e che gli ecclesiastici abbracciano gli aberranti punti di vista della sinistra radical chic è sintomatico di questo tempo, di questo sistema "Marcio e borghese". Il più basso populismo (per usare i loro stessi epiteti) che mirano a cavalcare il vento anziché domare la tigre. 
Così i vescovi, in vista delle prossime amministrative in Emilia-Romagna, scendono in campo e chiamano a raccolta i  "Compagni, dai campi e dalle officine" (Contessa 1966 di Paolo Pietrangeli) "“è solamente il principio di fraternità che riesce a far stare assieme libertà e uguaglianza. In una società bensì giusta, ma non fraterna, la democrazia prima o poi cede il passo alle tante forme, oggi ritornate di moda, di sovranismi e populismi. Non possiamo tollerare che ciò abbia a realizzarsi nella nostra Emilia-Romagna”. L’impegno in vista delle regionali del 26 gennaio “deve essere accompagnato nella campagna elettorale da un linguaggio, libero da offese e falsità, concreto nelle proposte, rispettoso delle persone e delle diverse idee politiche”." Una vera e propria chiamata alle armi eppure a definirsi apertamente "Cristiani" non sono Conte, Di Maio e compagni, bensì proprio quei brutti sovranisti cattivi di Salvini e Meloni.
Bah se non fosse tutta una pagliacciata... non ci avrei capito nulla.

13 gennaio 2020

Addio Giampaolo Pansa... nel giorno in cui Salvini bacia i piedi alla Segre.

Probabilmente è stata la notizia di un Salvini prostrato ai piedi di quella giudeaccia zozza della Segre a dare il colpo fatale a Pansa. Se non lo ha dato a lui lo ha dato certo a coloro che pensavano di trovare in Salvini la prossima cura per tutti i mali del mondo.
Qualcuno già pensa che con la genuflessione e relativo "baciamento di pile" l'ex ministro si sia aggiudicato la prossima presidenza del consiglio, in verità, costoro, dovrebbero fare meglio i loro conti in quanto gli zozzi, ci vogliono multietnici e, nonostante sia ipocrita, la politica immigratoria di Matteo va contro il progetto destabilizzante dei poteri forti.
Oggi, però, siamo qui per parlare di Giampaolo Pansa, giornalista scrittore, comunista insomma se volete trovargli un difetto probabilmente lo aveva. Pansa ha, durante la sua lunga vita (classe 1935... mica tanto lunga alla fine) con le massime testate giornalistiche italiane quali "La Stampa, Il Messaggero, Il Corriere della Sera, Repubblica, Libero, La Verità, nonché L’Espresso, Epoca e Panorama." finché non decise di dedicarsi alla stesura di libri sulle pagine buie della resistenza ovvero i crimini compiuti dai partigiani verso i "repubblichini" soprattutto a guerra finita.
Con quest'ultima "svolta" nella sua carriera, che lo aveva portato a lavorare nel suo ambito di studi (laureato in Storia), divenne il personaggio più odiato e incompreso dell'ultimo ventennio. Da 17 anni infatti non poteva più presentare i suoi libri in incontri pubblici senza subire una feroce contestazione da parte dei soliti servi dei centri sociali. Considerato un traditore dai salotti radical chic del giornalismo, e non solo, nostrano. Accusato da una certa destra, che ancora finge di voler sdoganare una certa parte della storia del '900, di voler fare i soldi su crimini già noti o di dover pagare la propria notorietà a Pisanò.
"Ostracizzato e diffamato da sinistra, Pansa con la sua operazione aveva generato qualche mal di pancia anche in una certa destra militante, secondo uno schema già visto all’opera con Cuori neri di Luca Telese: qualcuno gli ha contestato di aver “fatto i soldi” raccontando tragedie già note a chi avesse volute conoscerle, ad esempio attraverso i libri di Giorgio Pisanò." (fonte Il Primato Nazionale).
Di sicuro ciò per cui Pansa merita di finire tra i miei scritti è di aver fatto "revisionismo" storico da sinistra e sotto gli occhi di tutti. Così che nessuno poté trattarlo come Maurizio Blondet diventato, suo malgrado, un nazista per aver fatto presente al mondo che Israele non è il paese democratico che il mondo crede e loro cercano di convincere essere. "riconoscere il valore oggettivo di un’operazione, che ha avuto certe conseguenze proprio perché animata da “fuoco amico” sulla Resistenza. Pansa ha mostrato plasticamente e in maniera definitiva la divisione tra popolo ed élite in Italia, anche sull’antifascismo: ci ha fatto vedere come il revisionismo potesse diventare un fenomeno di massa, mentre i tromboni della storiografia ufficiale se ne stavano soli e isolati nelle loro stanze di potere a borbottare."
In un altro articolo si può leggere "La scelta di parlare dei crimini dei partigiani a guerra finita, del Triangolo rosso etc, non solo gli era costata l’espulsione dal salotto buono del giornalismo, ma lo aveva esposto anche alla violenza fisica degli antifascisti, dei “bravi ragazzi” dei centri sociali e dei collettivi." nell'ottobre del 2006 una dozzina di esponenti di "militant" irruppero nella sala in cui, a Reggio nell'Emilia, si teneva la conferenza. Lo stesso autore (Pansa) definì l'episodio una cappellata compiuta dai "nipotini di Stalin", oggi molti frignano per la scomparsa del collega, dell'amico, del "compagno", ma pochi alzarono la testa dopo l'episodio, appena citato, che costrinse Pansa a rinunciare per sempre a presentare i propri libri in eventi pubblici.
Un aggressione che non si limito alla mera lettura di un comunicato (come nel caso del VFS a Como), ma come al solito i centri sociali che quasi picchiano Pansa (scomodo alla sinistra e lo costringono ad auto censurarsi) va bene, alcuni ragazzi leggono un volantino è allarme fascismo.
Concludo utilizzando le parole di Adriano Scianca (direttore de Il Primato Nazionale) "“il giornalismo oggi lo piange ma lo aveva giù ucciso 17 anni fa”".

10 gennaio 2020

NAR - Nucleo Armato Rivoluzionario

Dell'argomento NAR mi sono già occupato diverse volte, parlando ad esempio del casi di piazza Fontana, della strage di Bologna, quando parlando del mio incontro con Cesare Ferri (un ex NAR che ha scritto un libro quasi auto biografico "Una Sera d'inverno" edito da Settimo Sigillo, di cui consiglio caldamente la lettura).
In diverse occasioni ho fatto presente che i conti, sulle stragi appena menzionate, non tornano soprattutto con il modus operandi descritto dai componenti riconosciuti e giudicati per l'appartenenza al gruppo "terroristico" nero. Lo scontro col nemico "rosso" è sempre stato fisico ed i danni materiali, ovvero ci si scontrava in piazza, ci si prendeva a sprangate o revolverate, (nel caso dei neri) si facevano saltare in aria delle sedi vuote, (nel caso dei rossi) si dava fuoco ad un appartamento in cui vive la famiglia del responsabile locale dell'MSI dove vivono donne e bambini o (sempre nel caso dei rossi) si organizzavano attentati dinamitardi nel tentativo di cercare i morti.
Insomma se non gli attentati non fossero in funzione anticomunista, sarebbe stato più plausibile pensare che per entrambe le stragi era da seguire la pista rossa, ma, sin da subito è stato chiaro a tutti che era nero il mandante. Oltre alle indagini inconcludenti, che hanno portato all'arresto di personaggi vicini all'organizzazione di estrema destra, non risultano altri collegamenti tra i NAR e gli avvenimenti citati all'inizio dell'articolo. Non sono stati identificati i mandanti (in verità non son stati nemmeno cercati) né sono stati identificati coloro che fisicamente piazzarono gli ordigni.
Nella puntata di Antlantide, andata in onda in occasione dell'anniversario della strage di piazza Fontana, fu realizzato un servizio che poneva l'attenzione sul fatto che i servizi segreti italiani e americani reclutavano persone vicini all'estrema destra e delle forze armate per creare un esercito clandestino in grado di opporsi, tramite atti di sabotaggio, azioni di guerriglia, ecc., ad un'eventuale invasione sovietica del territorio. Ovviamente non trattandosi di un esercito regolare armato non sarebbe stato in grado di arrestarne l'avanzata, ma doveva servire a rallentarne l'avanzata quanto bastava per permettere la controffensiva della NATO. Fu in questo bacino che appunto videro gli albori i gruppi eversivi di estrema destra e dei NAR in particolare. Infatti una volta addestrati ed armati dai servizi segreti, potevano essere utilizzati, in un momento storico di forte tensione tra gli schieramenti più estremi del panorama politico, per colpire od oscurare personaggi di rilievo della scena comunista europea. Nel nostro paese, chiaramente, ci si concentra soprattutto sui fatti di cronaca che ci toccano, ma non eravamo un caso isolato. 
La guerra fredda che viene spesso citata nei film di spionaggio americani, non era combattuta soltanto a colpi di informazioni e progetti rubati, ma anche con eliminazione fisica di esponenti di rilievo che potevano portare ad uno svantaggio strategico per una delle due parti. L'omicidio Moro è uno di questi esempi, portare l'Italia ad un accordo storico DC/PCI era più sfavorevoli per i democristiani vicini alla CIA che non agli esponenti delle Brigate Rosse che, avrebbero probabilmente puntato più a colpire il "compagno" che aveva tradito gli ideali marxisti, piuttosto che un democristiano che gli avrebbe aperto le porte del potere nostrano.
In questo quadro però non rientrano i piani dei NAR ovvero, sì. Il Nucleo Rivoluzionario Armato fu usato per destabilizzare il potere. Sì, pensavano di poter vincere la "guerra" con i mezzi e gli agganci della CIA. Sì il conduttore di atlantide era palesemente di parte e fazioso dal momento che intervistando Vincenzo Vinciguerra (ex Ordine Nuovo un movimento di estrema destra) non si accontentò del fatto che l'ex militante indicasse nei vertici della NATO i mandanti della strage di piazza Fontana al conduttore interessava solamente che l'esecutore materiale fosse fascista. Vinciguerra non confessa il nome e Andrea Purgatori (mi puzza di barba) insiste chi ha materialmente messo la bomba. Eppure tutti, persino il giornalista stesso, sanno che quella di Piazza Fontana a Milano è stata una strage di Stato e se si vuole cercare un colpevole lo si deve cercare nei più alti vertici del nostro governo, dei nostri servizi segreti e nei vertici della NATO.
Piazza fontana era solo un esempio un altro ne è la strage di Bologna che, con finalità simili, stessi mandanti, ma esecutori materiali diversi, a tutt'oggi non vede altre piste se non quella Nera.
Ma mentre quegli straccioni di "salottari" rossi si stracciano le vesti per Cesare Battisti (il terrorista rosso) che, dopo aver fatto la bella vita in giro per il mondo, è stato finalmente estradato in Italia e condotto in carcere per iniziare a scontare la condanna all'ergastolo alla "tenera" età di 65 anni. Nessuno emette un fiato per Gilberto Cavallini, 67 anni, ha subito la stessa condanna per aver fornito supporto logistico agli attentatori della strage di Bologna. Poco importa che Cavallini si sia sempre proclamato innocente anche a distanza di 40 anni "Nelle dichiarazioni al termine del processo, Cavallini si è nuovamente proclamato innocente: “Io sono pentito di quello che ho fatto, di quello che non ho fatto non mi posso pentire. Dico anche a nome dei miei compagni di gruppo che non abbiamo da chiedere perdono a nessuno per quanto successo il 2 agosto 1980 [...] Ribadisco il concetto espresso da Francesca Mambro davanti a una Corte di assise, molti anni fa. Non siamo noi che dobbiamo abbassare gli occhi a Bologna″ [...] “Non accetto la falsificazione della nostra storia. Abbiamo lasciato in mezza alla strada molte vite umane, anche di nostri camerati e amici. Se voi pensate che dei ragazzini di poco più di 20 anni siano gli esecutori di ordini di gruppi di potere come la P2 o la mafia, fate un grosso errore”". Come dargli torto, infatti tra i possibili responsabili della strage fu fatto anche il nome della P2, la loggia massonica di cui fece parte (tra gli altri) anche Silvio Berlusconi, fondata dal Licio Gelli che effettivamente, in tempo di guerra, era vicino al regime fascista, ma in tempo di pace lasciò non pochi dubbi sul suo operato.
Tutto questo però è poco importante dal momento che in 20 anni di indagini e atti processuali, l'unica pista su cui si concentrarono gli investigatori della procura è ancora una volta di tinte fosche e a pagare a 67 anni è Gilberto Cavallini.

8 gennaio 2020

Da sardine a pesci rossi è un attimo.

L'inutilità "sinistra" di questi anacronistici partigiani PiDioti non accenna a scemare e continua, anzi, ad attirare l'attenzione dei media ed io, mio malgrado, in assenza di "piatti" succulenti mi trovo costretto a passare dal bollito in salsa verde, alla pasta con le sarde (che purtroppo non fa riferimento alle meravigliose bellezze isolane dell'ex Regno di Sardegna).
A favore dei vomitevoli pescetti azzurri... violacei... diciamo pure dichiaratamente rossi sono scesi in campo diversi personaggi dello spettacolo, anche di un certo calibro e notorietà internazionale (quale ad esempio Patti Smith nota cantante punk). Aldilà delle elucubrazioni se tale visibilità internazionale, di ste 4 zeccacce zozze, sia frutto della cattiva pubblicità fatta da giornalai stranieri, da quella propagandata dall'ufficio stampa del PD o da qualche manipolatore (alla Soros per intenderci) non è dato, al momento, saperlo. Quello che invece risulta chiaro, oltre al colore sempre più rosso di sto pesce azzurro, è che il loro essere anticonformiste e apolitiche incomincia a scricchiolare anche in quei salotti in cui la sinistra radical chic si è ormai adagiata da tempo. I primi a storcere il naso sono proprio quei "reazionari" sessantottini che credono di aver fatto la rivoluzione ottenendo un 18 politico agli esami universitari, ma questo è un altro tema, ad esempio Red Ronnie che da tesserato del PCI ora si dichiara sovranista in quanto è la realtà più vicina al popolo, rispetto alla canea rose di invertebrati che abbaia "Bella ciao!" alla argentea luna colpevole di incorniciare un meraviglioso spettacolo invadendo il "nero" manto stellato, oppure Giovanni Masotti storico corrispondente estero per il TG1.
Il primo fa notare alle sardine "piazzaiole" alcune incongruenze "“È ridicolo cantare Bella Ciao nell’Italia dei nuovi invasori” [...] “Il testo recita ‘una mattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor'”, ha fatto notare il critico musicale. Sarebbe dunque Salvini l’invasore? “Ma no. Anzi. Semmai Salvini combatte le nuove invasioni. Intanto assistiamo ad un’invasione culturale ai nostri danni. Per dire, io non sono propriamente cattolico: ma non riesco a comprendere quelli che considerano il crocifisso nelle scuole come un’offesa alla sensibilità altrui”" fin qui mi sento di riuscire a condividere il pensiero del critico musicale che in altro articolo aveva già espresso questo pensiero difendendo, in quell'occasione anche Salvini definendolo un istintivo che raramente ha bisogno di leggere appunti. Dello stesso avviso è Masotti che si scaglia contro le "antagoniste"  dell'opposizione (che di per sé è un controsenso, ma di questo ne ho già parlato in precedenza) che fanno le partigiane in democrazia scagliandosi contro chi non ha il potere (tradotto "abbaiano alla luna") il quale apostrofa senza mezzi termini "Andate a cantare Bella ciao! in Corea del Nord!!! [...] “Cara sardina, tu vuoi l’avventura e allora vai in piazza per sentirti un eroe a tempo perso. Ti vedi partigiano e sogni un nemico in camicia nera”. Inizia così una lettera di Giovanni Masotti [...] Il giornalista avverte: “Il fenomeno sardine c’è e non va deriso, ma nemmeno consacrato. Va ‘smascherato’ nella sua contraddizione di base” [...] “Tu canti ‘Bella Ciao’. Ma non ci sono montagne, non c’è regime, nessuno ti impicca, nessuno ti fucila, non c’è il dittatore con i baffetti, non c’è l’8 settembre e non ci sono poveri sbandati che tornano dal fronte. Tu vuoi la resistenza, ma sei in democrazia” [...] “tu vuoi l’avventura, ma come nemico hai scelto Salvini, un uomo con la felpa che sta in mezzo alla gente e twitta di Nutella, e che per sfiga non sta neppure al governo ma all’opposizione” [...] “Allora, cara sardina, se vuoi fare l’eroe nuota almeno fino a Hong Kong e urla ‘Bella Ciao’ ai militari cinesise vuoi davvero rischiare, c’è un dittatore pazzo in Corea del Nord con il ditino pronto, appoggiato sul pulsante di un’atomica. Rifletti, sardina. Rifletti… Non inventarti dittatori solo per divertirti a giocare al martire”" il problema è tutto lì, sta gentaglia è talmente senza scopo nella vita da cercare nemici dove non ci sono e inventarseli se proprio non se ne trovano, ma si scagliano contro bersagli di cartone anziché scagliarsi contro i mali moderni quali l'immigrazione incontrollata, l'U(B)E, il buonismo boldriniano veicolato da una chiesa cattolica che abbraccia la causa migratoria al solo scopo di cercare consensi e una nuova verginità che non verrà, invece, mai più restituita alle vittime innocenti dei preti pedofili. Abbiamo sempre più un sistema di affidamento (Bibbiano non è più un caso isolato) che strappa i figli alle famiglie biologiche dopo aver perpetrato violenza psicologica sui bambini. In tutto questo marciume qual è il vero male identificato dalle sardine rosse? Salvini al Papeete e 4 nostalgici che due volte l'anno vanno a fare un saluto romano sulla tomba del Duce a Predappio... "All'armi, all'armi, all'armi siam fascisti! Terror dei comunisti!" anche quando non esistono più.

7 gennaio 2020

Sophie Scholl, Salvo D'Acquisto e la giustizia Nazista... terza parte la giustizia nazista

Mi rendo perfettamente conto che può far inorridire giustificare, quando non difendere apertamente, i brutali eccidi compiuti dall'alleato germanico nei confronti della nostra popolazione "civile" durante la seconda guerra mondiale (non che durante la prima ci fossero andati più leggeri, ma almeno erano nemici) sia quanto meno deprecabile. Eppure è un atto doveroso che va compiuto non solo per riabilitare il nome di un popolo che, più di tutti, sta pagando sotto i martellanti colpi dei sensi di colpa imposto dalla canaglia giudaica, ma soprattutto a difesa di un ideologia che, prima dell'odio verso gli altri popoli, pone al centro l'amore per la propria razza a cui, vogliano o meno le canee rosse, tutti appartengono. Le razze umane esistono e a prescindere dalla filosofia spicciola del "volemose bene" sono diverse tra loro biologicamente compatibili (dicono) come lo sono per le altre razze del mondo animale. Tanto si amano e ammirano le purezze e gli "imbastardimenti" delle razze animali quanto si denigrano le purezze di quelle umane... anzi di quella bianco-caucasica... tanto si esaltano l'imbastardimento della razza "Ariana" con le più spregevoli razze inferiori.
Chiaramente questo non è un trattato sulle razze e nemmeno il "Mein Kampf - 70 anni dopo", ma è solo l'esordio di un articolo che vuole portare alla luce fatti poco noti, dimenticati o sconosciuti.
Abbiamo visto nello scorso articolo di come il sacrificio del carabiniere Salvo D'Acquisto abbia salvato la vita di 22 persone rastrellate tra la popolazione civile in seguito al, chiamiamolo, incidente della caserma abbandonata della guardia di finanza di Torre Perla di Palidoro. Certo potrebbe sembrare esagerato reagire in modo così violento a quello che è stato venduto come incidente, ma considerando quanto affermato nell'articolo in questione, bisognerebbe valutare se fu davvero un incidente piuttosto che un attentato in piena regola.
Di rastrellamenti e fucilazioni da parte nazista sono costellate intere pagine di libri di "storia" e della resistenza partigiana, quello che viene omesso sono quasi sempre le cause. Come ad esempio tutto il piagnisteo che viene fatto attorno all'eccidio delle Fosse Ardeatine, ma non si considera mai che i partigiani, in quell'occasione, rubarono il carretto di un netturbino, vi nascosero una bomba e, al momento della detonazione, uccisero 33 soldati ed un civile il dodicenne Piero Zuccheretti ed oltre 50 feriti, la reazione tedesca fu immediata, rastrellarono nemici politici, criminali e giudei nelle carceri romane il totale dei fucilati fu di 335 prigionieri (Hitler chiese in prima istanza la fucilazione e la distruzione dell'intero quartiere che ospitava Via Rasella, ordine ignorato attribuendolo ad eccesso di rabbia per l'accaduto), i 5 in più rispetto al rapporto di 10 a 1 (10 italiani per ogni tedesco ucciso) fu un banale errore di conteggio dei prigionieri.
Tranne il caso dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema (a cui ad oggi non riesco a trovare una causa scatenante se non la frustrazione di un esercito che è stato tradito dal nostro paese, che si è trovato prima ad essere nemico nel '15-'18, poi alleato, poi di nuovo nemico ed infine di nuovo alleato del nostro esercito) tutte le altre stragi hanno una causa e questa causa è sempre un attacco partigiano che, se visto in ottica di liberazione della Nazione occupata, non sarebbe di per sé un male se non fosse che i "nostri" partigiani avevano allora e hanno tuttora (come ampiamente dimostrato) l'intento di sostituire la dittatura nazifascista con quella, meno amorevole, di tipo stalinista. Chiaramente alle rappresaglie è preceduto sempre l'affissione di un proclama in cui si chiedeva ai responsabili dell'attentato di farsi avanti ben specificando che in mancanza di colpevoli si sarebbe proceduto alla fucilazione della popolazione civile nella misura di 10 a 1 appunto. Per quanto facilmente dimostrabile la sua estraneità ai fatti dell'attentato a Torre Perla, l'eroe D'Acquisto ha dimostrato che, attribuendosi la colpa, i tedeschi non hanno svolto ulteriori indagini né azioni repressive. Ma mentre il carabiniere si sacrificava per salvare 22 innocenti, Rosario Bentivegna (il vile attentatore di via Rasella) andava a reclamare una medaglia d'oro con la "bellezza" di 369 morti sulla coscienza di cui, sino al giorno della sua morte, mai si pentì "La bomba che condusse alla rappresaglia delle Fosse Ardeatine nel 1944 è una ferita aperta nella memoria storica della nazione e nella sua (cattiva) coscienza. Così tanto che fino agli ultimi giorni di vita Bentivegna ha rifiutato di riconoscere che il suo gesto ha avuto un pesante rovescio della medaglia. Un rifiuto portato avanti soprattutto attaccando ostinatamente una foto che ritrae i resti di una delle vittime della sua bomba: il dodicenne Pietro Zuccheretti.", ma quel vile di Mentana chiese a Pripke di pentirsi e chiedere scusa per aver eseguito un ordine ricevuto in tempo di guerra.
Questi sono solo due esempi che mostrano da un lato la fredda determinazione con cui i tedeschi eseguivano un ordine fosse esso di fucilazione di un colpevole senza colpa, ma che portava a risparmiare la vita a innocenti, o di una moltitudine come rappresaglia di un attacco ricevuto da parte di truppe irregolari. Infatti non è che i tedeschi fucilarono la popolazione civile per i caduti ad Anzio o Monte Cassino*.
Un altro esempio di quanto fossero leali gli alleati (in particolare gli americani, ma non solo) arriva dalle memorie dell'ammiraglio Dönitz, di cui ho accennato in scritti precedenti, nello specifico mi viene in mente il caso del piroscafo Laconia.
Il caso "Laconia", il 12 settembre del '42 l'U-156 affondò suddetta nave passeggeri impiegata, dall'ammiragliato inglese, come nave da trasporto truppe (sempre per il concetto, espresso in in scritti precedenti per cui gli inglesi non si facevano molti scrupoli ad usare navi civili per impieghi militari, salvo poi cambiare le carte in tavola quando le loro azioni gli si ritorcevano contro). Dopo l'avvenuto affondamento il comandante del U-156 (tenente di vascello Hartenstein) udì delle grida di aiuto, in italiano, provenire dai naufraghi. Procedendo al salvataggio, e da successive dichiarazioni dei comandi britannici, si apprese che a bordo del piroscafo si trovavano: "436 uomini dell'equipaggio britannico, 268 militari inglesi in licenza con 80 donne e bambini, 1800 prigionieri di guerra italiani e 160 prigionieri di guerra polacchi provenienti dalla Russia".
Il comandante del sommergibile comunicò la situazione al comando dei sottomarini (di fatto all'ammiraglio Dönitz) il quale ordinò di procedere al salvataggio dei naufraghi, nonostante tale azione fosse contrario ai principi della guerra navale sin lì combattuta a cui gli alleati si attennero sin dall'inizio della guerra non impegnando mai le proprie navi in azioni di salvataggio dei naufraghi nemici.
Dönitz ottenne autorizzazione dai suoi superiori, e persino dall'ufficio di Hitler, di procedere al salvataggio (Hitler si raccomandò solo che la missione degli altri sommergibili diretti a Città del Capo non venisse compromessa). All'azione dell'equipaggio di Hartenstein si unirono gli U-boot U-506 e U-507 oltre al sommergibile italiano "Cappellini" richiesto espressamente da Dönitz. Il comandante del sottomarino trasmise un radio-messaggio in chiaro ed in lingua inglese offrendo una tregua alle navi che avessero voluto soccorrere i naufraghi: "Se qualche nave vuole aiutare a raccogliere i naufraghi dell'equipaggio del 'Laconia', non la attaccherò, a condizione che io stesso non sia attaccato da navi o aeroplani. Ho salvato 193 uomini, 4°52' sud, 11°26' ovest, sommergibile tedesco". Ripetuto più volte anche sulle frequenze internazionali... insomma non c'era possibilità che gli inglesi non ne fossero al corrente, infatti la risposta alleata non si fece attendere  e alle ore 11.25 del giorno 16 settembre un quadrimotore americano compare all'orizzonte l'equipaggio stende sul ponte una bandiera della croce rossa di 4 metri quadrati, mentre il comandante invia un messaggio morse in direzione del velivolo senza ottenere risposta o meglio la ottiene un'ora più tardi quando il quadrimotore prima tenta di bombardare il sottomarino e poi getta una bomba in mezzo alle imbarcazioni, scialuppe di salvataggio e zattere con a bordo i naufraghi, che il sottomarino aveva a traino, rovesciandone una. Con la quarta bomba danneggia lo scavo del sommergibile che è costretto a sbarcare i naufraghi (inglesi e italiani) per cui non ci sono più scialuppe. Una sorte simile toccò all'U-506 bombardato da un idrovolante. Dopo l'operazione di salvataggio per i naufraghi del "Laconia" l'ammiraglio diede ordine perentorio di attenersi alle regole di guerra che vedremo a breve. Per quest'ordine fu accusato, sostenuta tuttora da parte dell'opinione pubblica, di aver emanato un ordine di assassinio, nonostante il tribunale di Norimberga lo assolse da tutti i capi di imputazione.

Un esempio delle regole di guerra si può evincere dalle affermazione dell'ammiraglio di flotta Nimitz, marina degli Stati Unuti, che al processo di Norimberga dichiarò "In linea di principio, i sommergibili degli Stati Uniti non salvavano naufraghi nemici se ne fosse risultato un pericolo non necessario e supplementare per il sommergibile, oppure se ciò avesse impedito a quest'ultimo di eseguire un ulteriore missione." ebbene l'U-156 quando si fermò a soccorrere i naufraghi del Laconia era impegnato, insieme ad altri 3 sommergibili, in una missione che li avrebbe portati a colpire il traffico mercantile britannico al largo di Città del Capo. Come detto la propaganda inglese (e non) diffuse a gran voce l'accusa nei confronti di Dönitz, accuse che non vennero appoggiate né imputate a lui, al comando dei sottomarini o alla guerra subacquea stessa condotta dalle navi tedesche, ma di questo non si fa menzione.


*Se le opere d'arte di Monte Casino furono salvate al feroce bombardamento alleato non lo si deve certo al gruppo di "curatori d'arte" alleato che si premurò di andare di città in città a salvare quadri e statue, ma lo si deve piuttosto agli ordini del generale Albert Kesserling che, a costo di appiedare i propri soldati, costringendoli ad una stregua resistenza anziché ad una agevole ritirata, li privò di camion per trasferire le opere d'arte dal monastero alla città del Vaticano.