Per dovere morale, non dovremmo mai dimenticarci di quanto siano infidi, perversi, depravati, ipocriti e zozzi.
Chi conosce un minimo la storia del popolo ebraico o, almeno, abbia avuto la decenza di leggere un articolo (se non un libro) di Maurizio Blondet sull'argomento israele non dovrebbe stupirsi né dimenticare, da dove arriva il detto predica male e razzola come un ratto.
Così Leliana Segre, Laura Boldrini e le altre piaghe del nostro tempo ci mostrano con esattezza la spietata differenza tra giustizia e vendetta. Quella cercata da chi ha subito dei "torti" non è giustizia, in quanto la giustizia dovrebbe essere, la ricerca di ciò che è giusto, equilibrato... sensato, mentre noi (voi miei lettori con me) vediamo quotidianamente come quello che ci circonda non sia né equo né giusto, ma sia piuttosto la ricerca affannosa di una rivalsa, di una non volontà di imparare dagli errori, se tali sono, commessi in passato e dalla lezione che essi hanno impartito.
Così la Segre non va in giro a spiegare il male di cui è capace l'essere umano, ma va in giro a fomentare odio verso i Vinti, non a caso la sua figura è tanto cara alle sardine. Le sue dichiarazioni ne sono un esempio lampante, ma ancor più lo sono le sue azioni. Infatti commenta in questo modo la notizia che la città di Verona intendesse dedicare una strada a Giorgio Almirante dopo aver deciso di darle la cittadinanza onoraria "“Le due scelte sono di fatto incompatibili per storia, per etica e per logica” [...] “Una via Almirante a Verona? Davvero? Oh, povera strada…” commenta ancora. “Mi chiedo se sia lo stesso Comune, quello di Verona, a concedere a me la cittadinanza onoraria e poi a intitolare una via ad Almirante: si mettano d’accordo!” [...] “Un conto è intitolare strade a Moro o a Nenni, a Berlinguer o a La Malfa, un altro conto è intitolarla ad Almirante che ha una storia diversa, anzi ben diversa, visto che fu tra i sostenitori del Manifesto della Razza per il quale noi ebrei non eravamo italiani”" e noi che non sappiano né leggere né scrivere sottoscriviamo con una bella croce la proposta di Almirante. Risulta sempre più evidente che la commissione Segre stia sortendo i suoi effetti, la psicosi di massa con cui i comuni italiani stiano correndo ai ripari, revocando la cittadinanza onoraria a Benito Mussuolini Duce d'Italia per darlo alla senatrice a vita (che sicuramente non sarà colpita dalla riforma presentata dal governo di abolire tale carica), è disgustosamente significativa. Non ultimo il comune piemontese di Settimo Torinese (alle porte della città sabauda) che entro stasera (30 gennaio) provvederà in tal senso.
Per quanti non credono alle mie parole, d'altronde non sono uno storico qualificato, né un giornalista accreditato, ma, come ho sempre detto, un cittadino appassionato, potete trovare conferma nei link in questo articolo in cui la Polonia viene condannata a risarcire le vittime di Auschwitz perché il campo di "sterminio" più famoso al mondo era sul loro territorio (anche se Polonia e polacchi non esistevano più dal settembre del '39), con lei anche la neutrale Svizzera e le ferrovie olandesi anche se l'Olanda non esisteva più insieme al resto d'Europa ad eccezione di Francia, Italia, Spagna, Portogallo e, naturalmente, Inghilterra. Questi sono gli esempi più eclatanti, non certo gli unici, da cui si evince, oltre alla loro avidità, anche il loro desiderio di vendetta, nei confronti dell'Europa che, per millenni, ha negato loro il dominio assoluto.
Per una tale situazione le possibilità sono solo due o gli errori (od orrori) che ci rinfacciano non sono mai stati commessi oppure sono troppo stupidi per imparare qualcosa e in tal caso è giusto che sia la frusta a dare lezioni.
Una prima risposta, sul tema Almirante, alla giudeaccia zozza arriva dalla Mussolini "«La democrazia consiste nel far convivere diverse culture e il rispetto di diverse storie e posizioni. Liliana Segre è una figura che dovrebbe essere bonaria, è una nonnina, va nelle scuole, dovrebbe parlare contro il pregiudizio, contro la violenza, ha avuto un dramma umano e quindi dovrebbe rigettare il pregiudizio» [...] «Stiamo discutendo di cosa è odio e cosa non lo è, proprio quello di cui dovrebbe occuparsi la commissione contro l’antisemitismo presieduta dalla Segre. Non provochiamo l’effetto contrario, altrimenti ci si trasforma da nonnina a strega di Biancaneve» [...] «Fino a quando un presidente della Repubblica non dirà che piazzale Loreto è stato uno scempio, non ci sarà pacificazione»"... ora mi spiace per la cara Alessandra verso cui nutro una simpatia personale, anche se non sempre politica, ma spiegare la democrazia a ebrei e comunisti è come spiegare cosa sono le dune di sabbia del Sahara ad un contadino norreno del 500. O glielo mostri o ti guarderà senza capire nemmeno che lingua stai parlando.
Parlando della strega di Biancaneve arriva immancabile la risposta, inutile come come chi l'ha affermata, della Boldrini "“La prossima volta che ad Alessandra Mussolini viene in mente di parlare di Liliana Segre conti fino a dieci”"... Laura... la prossima volta che decidi di parlare... fatti prestare un cervello funzionante.
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