30 maggio 2017

Quando in prigione ti invitano a raccogliere la saponetta.

Nonostante questa affermazione sia stata indicata come discriminatoria da parte delle associazioni VLBP, il mio personale equivalente a LGBT (ovvero Voltaculo, Leccapassere, Biadesivi e Pentiti), torna comunque utile citarla quando uno Stato si preoccupa di buttarcelo al culo senza nemmeno chiederci di raccogliere la saponetta.
Infatti il Ttip a cui ci eravamo (miracolosamente) opposti, cambia nome ed entra dallo scarico in cui lo avevamo gettato.
Con il Ceta infatti, un accordo siglato tra Canada e U(B)E, permetterà (perché non ci sono appelli e già in messa in atto) "la costituzione di un meccanismo di dispute settlement ossia di un arbitrato internazionale cui una “parte” (essenzialmente una società multinazionale) può fare ricorso in caso sia in disaccordo con decisioni prese da altre parti. In altre parole una azienda privata può impugnare una decisione di uno Stato anche quando adottata “nel diritto di legiferare nel settore delle politiche pubbliche”, qualora questa vada a “discriminare” il suo business. Si prevede la selezione di una commissione, composta da esperti provenienti solitamente dal mondo della consulenza privata (esatto, delle multinazionali di cui sopra) o da atenei altrettanto privati." (primato nazionale)... Sostanzialmente voglio proprio vedere quale "tribunale" composto da membri di multinazionali scelti "a caso" decida di andare contro ad un proprio simile quando il giorno dopo potrebbe essere il suo simile a bloccargli la medesima iniziativa.
Mi spiace darvi sta delusione affettiva, ma se vi prendete la briga di indagare su come l'Argentina è finita col culo per terra, vi renderete conto che i primi passi sono stati mossi proprio con questi mezzucci, ovvero accordi siglati tra Stato (argentino in quel caso), con la promessa di facili guadagni, e multinazionali che dapprima si sono appropriati di tutte le risorse naturali e infrastrutture su cui puntare lo sviluppo nazionale, poi, quando lo Stato non possedeva più introiti (rendendosi troppo tardi conto del fatto che il facile guadagno era la saponetta nella doccia, quasi impossibile da raccogliere e celante una certa insidia) per far fronte ai propri debiti ecco che è arrivato "l'Equitalia Mondiale" nella figura del FMI che ne ha spolpato la carcassa. Così, una bella mattina d'estate (in realtà poteva essere tarda primavera, dal momento che da loro le stagioni sono invertite), i cittadini videro i propri conti congelati. Certo vaccapedia sostiene che il congelamento dei conti fosse una misura governativa per arginare la fuga di capitali (dai conti correnti)... non voglio tediarvi ulteriormente con la questione Argentina, ma (seppur vero che la nostra economia è ancora in piedi grazie ai nostri conti correnti) la fuga di capitali più importante resta quella degli investitori stranieri.
Quello che è successo a loro è quello che succederà a noi, e non fra centinaia di anni, ma credo al massimo qualche decina. Con questo accordo i predatori si fionderanno su di noi, divoreranno le nostre risorse naturali (presumibilmente distruggeranno il nostro già malconcio Stato assistenziale) e quando la loro economia aziendale inizierà a stagnare prenderanno baracca e burattini e si sposteranno in un altra nazione lasciando al nostro Stato (il loro complice sacrificabile) il compito di prendersi le nostre (forse) sassate sui denti. A quel punto arriverà il FMI che si offrirà di aiutarci, ma sarà solo l'offerta degli avvoltoi di spolpare la nostra carcassa.
Ovviamente voi non mi credete, ma io le prove ve le porto lo stesso.
Iniziamo dalle similitudini. Crisi Argentina a metà degli anni '80 (mai risolta davvero), dopo una decina d'anni si verifica una seconda crisi che porta al congelamento dei conti correnti. In quel decennio si cambia moneta (si abbandona il peso per l'austral, cambia moneta,  quando si rendono conto di aver fatto la cazzata è tardi). I giornali raccontano la favoletta di una disoccupazione al 5%, mentre quella "reale" è del 18%. Infine si torna al peso, ma ormai il debito pubblico era alle stelle. "Il flusso di moneta straniera incassata con le privatizzazioni di imprese pubbliche si esaurì", "Altri paesi come Messico e Brasile (entrambi importanti partner commerciali dell'Argentina) affrontarono a loro volta crisi economiche, provocando una generale perdita di fiducia degli altri Stati nei confronti dell'America latina"... ecc.
Ora il confronto:
2008 crisi economica (le banche americane finiscono zampe all'aria e l'Europa al seguito), ma mentre gli Stati forti attutiscono il colpo quelli che già zoppicano implodono. Al Messico o (al Brasile) potremmo sostituire la Grecia, mentre l'altra potrebbe essere la Spagna (che solo ad aprile di quest'anno è tornata ai livelli pre-crisi, ma con interventi che ai nostri politici ed "economisti" bilderberghiani non piacerebbe. Ovvero lasciando fallire le banche e ricapitalizzando quelle sostenibili, il rovescio della medaglia “Il costo di un’unità di lavoro in Spagna è calato del 14 per cento dal 2010, grazie a un lungo periodo di moderazione salariale e alla nuova flessibilità garantita ai privati dalla riforma del mercato del lavoro del 2012”)
Tornando a noi... da quando abbiamo cacciato il pupazzo di "scish scish" l'organo che si occupa della "classificazione" economica degli stati (per chi mastica di economia una società solida e siglata "AAA" si scende ad "AA" e così via fino "C" dopo di che si finisce zampe all'aria) ci ha già declassato due volte (attualmente siamo BBB+ che significa "Adeguata capacità di rimborso, che però potrebbe peggiorare") per il fatto di non avere una situazione politica solida. Abbiamo comunque un governo, prima o poi avremo le elezioni... qual è il problema? Nessuno, ma il declassificare "a cazzo" un'azienda è il primo passo per la sua acquisizione. Di fatto ogni volta che un'azienda viene declassata il valore delle sue azioni perdono valore, ma quali sono le nostre azioni? I nostri titoli di Stato, con i quali speriamo di risanare l'economia. Sostanzialmente meno valgono più ne dobbiamo vendere per risanare il debito, più ne vendiamo, più chi le acquista prende possesso di "parti" del nostro paese (perché quei titoli devono essere garantiti in qualche modo).
Nessuno ve lo dirà mai, ma tutte queste manovre sono il mezzo per uccidere la nostra nazione schiava di un'economia finta che di fatto produce fuffa e pretende in cambio risorse reali, dapprima l'oro, ma basterebbe dire che l'oro non è così prezioso per distruggere il suo potere, ma sicuramente la cosa di cui non si potrà mai fare a meno è l'acqua, di cui l'Italia "sarebbe" ben fornita se non la stesse inquinando.

29 maggio 2017

Invasion... meglio dimenticare!

Il titolo dell'articolo basterebbe, da solo, a giustificare la non visione del film, ma visto che ci tenete a leggere ecco, comunque, l'articolo.
Parliamo dell'invasione degli ultra corpi nr. X, non ho neanche la voglia di contarli tutti, ma dovrebbe essere il 4°.
La trama ve la risparmio, non perché non la conosca, ma perché davvero non toglie e non aggiunge nulla a quanto già detto nei suoi predecessori, quello che però lascia interdetti è il fatto che il regista sia lo stesso del film "La Caduta". Sicuramente da una persona che ha portato sul grande schermo una figura così controversa, almeno nel modo in cui è presentato nella pellicola, come Hitler era legittimo aspettarsi qualcosina in più della solita accozzaglia di femminismo e "disumanesimo".
Probabilmente il regista ha anche avuto poca voce in capitolo sulla stesura della sceneggiatura e, dopo "La Caduta" gli avranno chiesto di iniziare un processo di denazificazione (dal momento che "invasion" è il primo film Hollywoodiano del regista).

Ad ogni modo passiamo direttamente ai messaggi subliminali... sono talmente tanti e contraddittori che sicuramente me ne perderò più di uno, ma da qualche parte bisogna pur iniziare, quindi tanto vale iniziare. Nicole Kidman si definisce una femminista post-moderna "eh?!?" già il femminismo è un "movimento" (secondo me intestinale) dell'era definita "contemporanea" perché quella moderna è quella che culmina nel XIX secolo (ovvero per quelli che non lo sapessero 1800), quindi questa è una rappresentante post-moderna di un movimento post-moderno... ci manca solo che si definisca "dottora" e poi abbiamo capito che senso ha il suo ragionamento... ovvero nessuno!
Come se questo non bastasse divorzia da marito (e la colpa è tutta del marito, cattivo) che è appunto il primo (a livello globale) ad essere infettato, mentre l'ultimo è il suo attuale "compagno".
Passiamo oltre va.
Cosa succede una volta infettati dal virus alieno? Dunque si va a dormire ed il mattino dopo ci si sveglia disumanizzati. Quindi fino al ritrovamento del vaccino, potete scegliere se essere disumani oppure rischiare un collasso nervoso per carenza di sonno. Secondo gli scienziati (nel film) si può resistere una settimana senza dormire... sarà come dicono loro, ma dopo una veglia di 24 ore si possono avere allucinazioni di orribili draghi verdi che ti leccano la faccia!
Ma qual è lo scopo degli alieni? Essi hanno anche uno scopo...
"Nella giusta situazione siamo tutti capaci dei crimini più terribili. Immaginare un mondo in cui non sia così, in cui ogni crisi non sfoci in una nuova atrocità, in cui tutte le prime pagine non siano solo guerra e violenza....beh in realtà è immaginare un mondo in cui l'essere umano cessi di essere umano!"
Quindi tutto ciò che avete imparato finora gettatelo al cesso, perché chi commette crimini indicibili non è disumano, bensì umano, per lo stesso concetto i nazi non erano mostri bensì uomini... e allora se era giusto così, ovvero se esprimevano solo la propria umanità, perché americani ed alieni non si sono fatti i cazzi loro?
In verità questa umanità disumana mi ricorda lo scritto di Hannah Arendt, che assistendo all'esecuzione di Eichmann a Gerusalemme (in prima fila popcorn alla mano) ha azzardato l'ipotesi contenuta ne  "La Banalità del male", in cui sosteneva l'errata attribuzione di malvagità sovrumane ai nazisti, in quanto essere semplicemente uomini.
Alla fine noi possiamo o rinunciare alla nostra umanità oppure tenerci un mondo di guerre e violenze. Certo è che dal momento in cui delle grandi ideologie del passato vengono portati alla luce solo gli aspetti negativi, è facile cadere vittima di una simile confusione. Non si pensa minimamente al fatto che, pur dovendo inevitabilmente passare attraverso una rivoluzione (che porta allo scontro con le resistenze di chi vuole rimanere aggrappato al poco perché timoroso dell'ignoto portato dal cambiamento), possa portare ad un era di maggior equilibrio. Questo sarebbe un ottimo argomento, ma troppo lungo da spiegare nella recensione di un film.
Sostanzialmente cosa sceglierete?
Restare umani in un mondo di violenza o perdere l'umanità in un mondo utopico? Lo so la scelta è ardua... io personalmente preferisco costruire il mondo utopico attraverso la somministrazione in dosi massicce di valori e sani principi.

26 maggio 2017

Il Pellet odia: L'Italia non può sparare

Parafrasando il titolo di un vecchio film, e riassumendo una notizia (sconvolgente) apparsa su "il Primato Nazionale", pare che il problema non sia stato identificando dalle autorità, dalle politiche e da quella manica di cialtroni "buonisti" che credono (perché tra pensare e credere, a volte spacciati per sinonimi, c'è una certa differenza) basti aprire le braccia e arrendersi per risolvere il problema del terrorismo islamico. Sostanzialmente, secondo certe canaglie, abbassare le brache elargire soldi, doni e leggi speciali al fine di permettere ai pellet di pisciarci addosso... non è abbastanza per fermare l'Isis... dovremmo probabilmente impiccare il papa, cacciare i preti, abbattere le chiese e far sorgere al loro posto delle moschee... appare il soppiantare la gramigna con la cicuta... le altre proposte non sono male, soprattutto se quasi all'insaputa dei cittadini organizzazioni para-governative e  vaticano siglano accordi per andare a prendere i pellet direttamente a casa (già quelli che sbarcano quotidianamente, anche quando la notizia non passa ai TG l'invasione non si ferma) c'è anche un accordo per andare a prendere un certo quantitativo di "rifugiati" direttamente in Eritrea.
Ma aldilà di questa ragione, che sarebbe sacrosanta per il linciaggio sulla pubblica piazza, l'altra ragione è che, per quanto zecche e parassiti vari facciano gli open, per i pellet l'Europa è ancora la terra dei crociati. "Cosa?!?" eh già... per loro è una vera e propria guerra santa. "Quando un musulmano medio vede la nostra tv (mettiamo un video ammiccante di Ariana Grande) non dice “questa società decadente ha abbandonato il cristianesimo e si è ridotta così”, bensì “guardate che porcile la società cristiana”." e se questi sono i presupposti, ovvero non riescono a capire che in occidente il cristianesimo è una favola per bambini (tipo quella "dell'uomoPellet" a cui le mamme di qualche generazione fa affidavano i bimbi nella nota "ninna nanna"). Se davvero questa non è un'illazione, bensì una realtà dei fatti, non ce la caveremo regalando a costoro uno stato europeo. Fino a quando non ci accorgeremo che questa non è una richiesta di aiuto, almeno non sicuramente nei numeri con cui quella sgualdrina della Boldrini vorrebbe far passare l'invasione. Quando capiremo che il pellet ci odia perché siamo, bianchi e (secondo la loro visione distorta della realtà) cristiani, non potremo rispondere adeguatamente. L'articolo 11 della costituzione recita:
"Art. 11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.", non c'è scritto "avanti Savoia c'è posto per tutti..." e tanto meno venite e ammazzateci tutti. Ripudiare la guerra come mezzo di offesa, può ancora starmi bene, ma non difendersi è un crimine contro la nazione. 
Forse la Boldrini e suoi compagni di merenda si dimenticano un altro articolo dei "Principi Fondamentali", cui appartengono i primi 12 articoli della "nostra" costituzione... 
"Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione."
Forse a costoro fa schifo parlare di nazione, ma a questo punto potrebbe essere che gli faccia altrettanto schifo parlare di "democrazia" quando è al sacrosanto diritto di un popolo a possedere una propria identità etnica, religiosa, nazionale e perché no razziale.
Quando si parla di razzismo i moralizzatori delle macchinette, basandosi sulle vaccate profuse tramite i media della propaganda anti"qualunquecosasiaitalia", sono pronti a ricordare che il razzismo è discriminare le persone per il colore della pelle (il che, secondo questo principio, escluderebbe l'odio verso gli zingari... quindi sotto coi lanciafiamme), ma allora se lo Stato emana leggi, decreti, ecc. in cui si favoriscono i pellet (persino quando non hanno ancora lo status di cittadini)... questo non è razzismo? Allora ecco che parte, secondo la loro mente contorta, il paracadute che il razzismo significa odiare qualcuno per la razza di appartenenza... e quando l'odio è orientato nei confronti dei bianchi?? Allora arriva il paracadute di sicurezza secondo cui è razzismo il voler distruggere le peculiarità delle altre razze... oh finalmente... allora vi do sta notiziaccia... siete razzisti. In quanto, promuovendo a mani basse il meticciato biologico, di fatto state distruggendo la peculiarità delle singole razze a "vantaggio" di un "piattume" razziale, ideologico e culturale. Interpretando assolutamente "ad cazzum", il pensiero di Hitler decontestualizzando e traducendo con parole a caso il "Mein Kampf", essere razzisti significherebbe credere nell'esistenza di una gerarchia (leggasi "graduatoria") tra le razze, per cui i Tedeschi (che non sono una razza, come non lo sono gli italiani, i giapponesi, i nigeriani, ecc) sono in cima tutti gli altri sono una razza inferiore. Beh inutile dirvi che nel libro incriminato non esiste nulla di tutto questo e che i nomi da me invocati pocanzi sono al massimo etnie e non razze.
Questa specificazioni sono doverose per giungere alla conclusione che difendere la propria identità, non è né razzismo, né nazi-fascismo, ma semplicemente diritto di una Nazione di restare sé stessa.

25 maggio 2017

Ai concerti Black Metal non succede... muoiono prima.

Ovviamente non commento, quasi, mai a caldo le notizie sugli attentati, perché prima preferisco far calmare gli animi (il mio in primis) e lasciare che le voci di corridoio scaturite dalla fame di dare per primi la notizia più importante sciamino lasciando sul campo solo i cadaveri freddi delle notizie consolidate.
Voi che mi seguite da tempo dovreste ricordare che, senza mezzi termini, ho affermato in più di un occasione che l'Isis (come lo era Al Qaeda) sia finanziata dagli Stati Uniti, sia fatto per crearsi un causus belli, per smaltire un po' di armamenti e rilanciare la loro economia stagnante, sia fatto per destabilizzare quelle aree di interesse economico che ormai li "snobba" a favore di altre nazioni più promettenti (e mantenenti). Resta comunque il fatto che tale organizzazione terroristica sia finanziata e supportata dai servizi segreti americani.
A darne notizie a denti stretti è il Primato Nazionale che giunge a tale conclusione dopo la denuncia da parte della polizia Inglese che lamenta una divulgazione, da parte dei servizi U.S.A., di particolari legati alle indagini a mezzo stampa. Secondo gli inglesi questo tipo di divulgazione potrebbe favorire la fuga o la ripianificazione di attentati di prossima messa in atto. Tutto questo va, ovviamente, a confermare quanto da me sostenuto, anche se resto comunque un complottista.
Ma venendo al titolo dell'articolo ai concerti Black Metal una strage come quella di Manchester non potrebbe succedere per due ragioni sostanziali. La prima, la maggior parte dei gruppi Black (per gli amici) sono satanisti. Quindi il pellet che entra ad un simile concerto si trova di fronte ad una tale quantità di "croci storte" da rimanere disorientato sul fatto di essere ad una riunione di suoi fratelli o direttamente all'inferno per risorse. Secondo, quelli che non sono satanisti, anche se la distinzione con quello che sto per dire spesso non è così netta, sono filo nazisti (o pseudo tali). Quindi il pellet rimane con da un lato le croci storte e dall'altro quelle uncinate e rimane disorientato a tal punto che finisce per rimanere vittima delle gomitate, "borchiate" con chiodi del 20 con cui i Blackster sono soliti adornarsi.
Quindi come dicevo nella malaugurata ipotesi che costoro riuscissero ad entrare verrebbero impalati come al tempo del conte Vlad Tepez III alias Conte Dracula.
Mentre piazzare una bomba al concerto con le "fighette", maschi e femmine, è come la pubblicità "ti piace vincere facile?" in cui il tizio batte il rigore in una porta di 60m... "grazie al cazzo che segni".

24 maggio 2017

Il problema del made in China.

Che differenza c'è tra un prodotto italiano, europeo, americano fatto in Cina ed un prodotto cinese fatto in Cina?
La risposta corretta è una e una soltanto "il prezzo"!
Questa è l'unica vera differenza. Molto spesso (soprattutto legato ai prodotti Apple, in particolare gli iPhone) ci si trova a deridere, denigrare e screditare le "contraffazioni" cinesi rispetto a quelle dei paesi di progettazione. 
Ovviamente questa è una falsa battaglia, è una battaglia che non ha senso, in quanto molto spesso (se non sempre) l'azienda che costruisce un prodotto contraffatto è la stessa che ha costruito il prodotto ufficiale. Quindi il problema è che queste aziende hanno comprato un iPhone per poi mettersi lì a smontarlo pezzo per pezzo per replicarlo nei minimi dettagli?
Ma figuriamoci questa cosa si faceva negli anni 60-70-80, quando le aziende operavano ancora molto sul territorio, ma oramai le aziende sono state delocalizzate, quindi costoro possono tranquillamente utilizzare le parti avute o costruite in loco dalla fabbrica di riferimento.
Sapendo che un paio di scarpe "Nike" costa 300 e passa euro, ma al bambino "cinegro" che le cuce a mano la multinazionale paga pochi spiccioli al paio. Perché dovrei dare €300 ad una multinazionale quando la stessa identica scarpa mi cosa 1/10?
Si potrebbe obbiettare che in questo modo si alimentano mercato e lavoro nero, ma è una emerita stronzata. Se un'azienda chiude la propria linea di produzione nel paese in cui è "nata" e lo sposta in un qualsiasi paese del 3° mondo di merda... non è per solidarietà nei confronti del terzomondista che stava lì a morire di fame e meno male che è arrivata la multinazionale. Bensì lo fa per guadagnare sempre più soldi e per fare questo ha tre vie, la prima controproducente (alzare ulteriormente il prezzo al dettaglio del prodotto finito), il secondo è un suicidio (abbassare gli stipendi degli operai e distruggere il loro status sociale), il terzo l'unico percorribile (ridurre il costo del prodotto, fabbricandolo in un paese composto da persone che non esistono... un po' come il Molise).
So già cosa state pensando (o almeno credo), "questo è impazzito e vuole che noi si compri dai cinesi..." neanche per il cazzo di fatto (ci piaccia o no) stiamo già comprando dai cinesi, dagli indiani o da chi per loro. Ad esempio i prodotti venduti da decathlon (si tratti di quelli costosi o di quelli "da tirare al nemico in caso di guerra") sono fabbricati in India. Tutta, o quasi, la tecnologia è prodotta in Cina (compreso i grandi marchi USA quali intel, apple, ecc.). Il tanto millantato "made in Italy" della sartoria, se non è fatto in Cina, è fatto da sartorie cinesi più o meno clandestine (ragione per cui riescono a tenere prezzi concorrenziali). Insomma non sto dicendo fate fallire le "nostre" aziende. Anzi a me piacerebbe succedesse l'esatto contrario. Ovvero che le aziende facessero quello che Trump sta attuando in America, solo fatto per davvero, tornare ad essere aziende localizzate e che riprendano ad assumere lavoratori italiane e ricominciassero a pagare le tasse in Italia. Certo da parte dello Stato, va detto, c'è stata un'esagerazione nell'aumento della tassazione, non può un azienda pagare oltre il 50%, del proprio guadagno, in tasse, ma non è neanche possibile che aziende in continua espansione abbiano un guadagno pari a 0.
Non ho mai esposto il mio personale piano di rilancio dell'economia se non a spizzichi e bocconi... anche perché dal mio punto di vista andrebbe rifondata l'Italia da cima a fondo.
Intanto il primo passo per una sicura ripresa economica è tagliare il cordone ombelicale attraverso cui l'U(B)E succhia via tutti i nostri risparmi e le tasse che versiamo allo Stato. Una volta riappropriatici della nostra sovranità monetaria, possiamo tornare ad investire nello sviluppo delle infrastrutture (ferrovie, autostrade e aeroporti) al fine di permettere la circolazione delle merci. Tutto questo non può ovviamente avere senso se il nostro apparato produttivo è distrutto o sterile. Infatti se le grandi aziende "italiane" vogliono andarsene affanculo... liberissime di farlo, ma non a nostre spese. Intanto restituiscono tutto il capitale che gli è stato prestato o che hanno ottenuto grazie agli sgravi fiscali, poi se hanno ancora la forza economica di andarsene lo facciano. Infatti non ha senso continuare a sfruttare la fama della qualità italiana producendo in Romania, Polonia, Brasile, Argentina, Cina, ecc.
Sicuramente una Nazione è morta se il proprio mercato interno è sterile. Sostengo da anni che il semplice abbassare le tasse alle aziende non è sufficiente per la ripresa dell'economia, se le aziende non usano (anche solo in parte) i soldi in più per alzare gli stipendi. Sono estremamente convinto che una persona (o una famiglia) è disposta a spendere un po' di più per un prodotto di qualità se se lo può permettere. Certo è che mangiare si deve mangiare, vestirsi si deve vestirsi e quando i soldi non bastano per tutto a qualcosa bisogna rinunciare (e a saltare per prima è sempre la qualità). Anche perché non ha senso spendere 10 volte tanto per comprare un prodotto costruito nello stesso angolo di mondo da cui arriva il prodotto "scadente" e, probabilmente, fatto dalle stesse mani incapaci.
Facendo un'analisi a spanne di fatto "quest'italia" non ha più un'infrastruttura Statale. Dalle ferrovie alle telecomunicazioni, passando attraverso le poste, le navi (e presto anche la compagnia aerea di bandiera) sono o privatizzate o in mano a multinazionali straniere. Questo non giova sicuramente alla crescita di una Nazione che dovrebbe investire nelle infrastrutture (le grandi opere pubbliche di cui tanto si parla, ma nessuno sa un cazzo), per avere un ritorno a lungo termine, ma dal momento che lo Stato investe e qualcun altro ne raccoglie i frutti la nostra crescita rimane zero o poco più (se non addirittura meno).
Tutto questo può essere realizzato per mezzo di questa casta di "magnaschei" per citare (seppur non condividendo) Natalino Balasso? Assolutamente no. La loro politica dalla fine della guerra ad oggi è la dimostrazione che o sono totalmente incapaci di governare o c'è premeditazione nel voler distruggere la Nazione.
Quindi sicuramente il primo passo sarà quello di tagliare via 'sta casta di incapaci e traditori. 
Istituiti dallo Stato stesso ci sono tutta una serie di enti nazionali che vigilano sull'operato degli enti pubblici, ma chi vigila su di loro? Questo è solo uno dei problemi, infatti quando chi vigila non è vigilato, o dovrebbe esserlo dal tribunale ordinario che è costantemente impelagato con cause che ingolfano il sistema, si verificano quei casi in cui un colpevole sta a piede libero (fino alla prescrizione del reato) ed un innocente resta in galera in attesa di giudizio e coloro che dovrebbero vigilare continuano ad oziare. Si potrebbe distinguere, anche con tribunali specifici, tre tipologie di reato. Civile, Penale e Amministrativo questo dovrebbe permettere di snellire e quindi accelerare i tempi di giudizio. 
Ovviamente si dovrebbe partire da un parlamento pulito, Togliere l'immunità parlamentare è pericoloso (visto in ottica di possibili persecuzioni politiche), ma non possiamo neanche permettere che i mafiosi si facciano eleggere per scampare a possibili condanne. 
Queste sono solo alcune idee per provare a scuotere quest'albero che sta morendo... se non si riprende almeno cadranno le mele marce.

23 maggio 2017

Se pensate che sia un bene... cosa vorranno in cambio?

Si fa un gran chiasso intorno a Virginia Raggi che pensa ancora di essere all'opposizione sbraitando e indignandosi alle domande dei cittadini romani, si dice qualcosa sul sindaco di Parma e del suo inceneritore, ma sull'operato del Sindaco Chiara Appendino. Cosa sta facendo? Sta lavorando bene? sta facendo male? Avverto una certa tendenza nazionale nel non curarsi di una città importante qual è Torino. Nella città sabauda non succede mai nulla... salvo sporadici casi di cronaca (di quelli "pesanti"). Tutto questo fa gioco al sindaco che può impunemente condurre i suoi "affarucci" senza l'ingerenza degli antagonisti (di destra e di sinistra).
Così la lotta NO-TAV dei "grillini" finisce tra il pattume di Roma. L'opera è iniziata... la tangente è già stata intascata... l'opera si farà... ma Torino si dissocia!
Mi piacerebbe capire in una tratta chiamata "Torino-Lione" come faccia a dissociarsi una delle stazioni principali, mah vedremo.
Quindi è stata la volta del blocco del traffico... bloccati tutti i diesel sino all'euro 4, mentre i benzina viaggiavano beatamente, d'altronde si sa che un diesel E4 inquina più di un benzina E1... di riscaldamento neanche a parlarne... però ad un certo il blocco è stato revocato (a sentimento con un valore di micro polveri tra i più elevati di tutto l'inverno, in occasione di una partita casalinga della Juve), per ricomparire una settimana più tardi (in occasione di una partita del Torino Calcio).
Tutto questo potrebbe non essere significativo, non quanto almeno il taglio di oltre il 30% del finanziamento alla cultura e al turismo per coprire un buco di €5.000.000 (uno per ogni stella del suo movimento).
Potrebbe forse spaventare un po' di più il fatto che la dottoressa della Bocconi sta cercando di far diventare la prima capitale del Regno d'Italia "la Mecca" dell'economia araba. ovvero cercare di far si che gli investitori arabi portino il loro denaro alla città. Qualcuno potrebbe sostenere "finché cacciano il grano e si fanno li cazzi loro... chissene..." sacrosanto aggiungo io, ma si sa che chi caccia il soldo non lo fa a babbo morto. Cosa vorranno in cambio? Una notte di follie con Chiara? Con il marito? Con la figlia neonata? "prendete e mangiatene tutti. Solitamente però chi caccia il soldo in cambio vuole qualcosa di più. Forse vorranno l'abbattimento al monumento del "Conte Verde", al secolo Conte Amedeo VI di Savoia, che celebra la vittoria sui turchi. Forse vorranno abbattere "palazzo madama" per costruire il loro parco macchine, ecc.
Ovviamente queste sono tutte illazioni, quello che è certo però è che l'Appendino non manca occasione per onorare gli arabi presenziano all'apertura delle nuove moschee, ospitando la giornata dell'islam (con la complicità di l'ex prete don Ciotti e rappresentanti dell'islam).
Insomma le ragioni per essere preoccupati non mancano e qua dove non succede mai niente per fortuna che siamo ancora citato nel meteo.

22 maggio 2017

Ai tempi di Enea... l'esule turco!

Quando Torino organizza (ovviamente non ufficialmente, non patrocinando, probabilmente nemmeno approvando) qualcosa di diverso dal gay pride, dalla giornata nazionale dell'islam, dal festival d'oriente e qualsiasi altra puttanata, purché sia anti-italiana, partecipo sempre volentieri alla vita cittadina. Così mi ritrovo un sabato sera (o tardo pomeriggio che dir si voglia) alla presentazione del libro "I MITI ITALICI". Dal presentatore ai vari oratori, incluso lo stesso autore del libro Andrea Verdecchia, si capisce sin da subito essere un palco molto preparato ed assolutamente in grado di tenere alta l'attenzione nonostante l'argomento che, ripescando dalla memoria le lezioni di storia antica, potrebbe risultare scontato e noioso. Penso ci parleranno della leggenda della Lupa e di Romolo e Remo, dei sette Re di Roma e al massimo una battuta sul vino "de li castelli". 
Niente di tutto questo.
Sempre ripescando dalle antiche lezioni di storia, mi ricordo che mi insegnarono la storia sulla fondazione di Roma come fossero lezioni di Religione (ma non quelle in cui si gioca a ping pong, mentre il solito secchione si sacrifica per la classe facendosi interrogare), bensì mi ricordo che sembrava quasi di sentire il racconto della genesi. "In principio era il nulla, poi arrivarono Romolo e Remo e decisero di fondare Roma (vi risparmio tutta la manfrina alla Mosè salvato dalle acque), i due fratelli fecero una gara per decidere dove sarebbe dovuta sorgere la città vinse Romolo che iniziò subito a tracciare i confini con l'aratro. Remo infastidii il gemello a tal punto che questi si arrabbiò e lo uccise (e qui sono rappresentati Caino e Abele).
Quasi come nel caso di Caino e Abele, in cui compaiono altri uomini e donne oltre a loro, anche in questo caso sbucano fuori (pressoché dal nulla) città e civiltà inesistenti o ininfluenti prima. In contrapposizione alla leggenda fluviale dei gemelli latini si contrappone l'epopea di Enea il Troiano, ma anche in questo caso non cambia molto sul taglio dato alla leggenda, è solo un preambolo alla storia che, comunque, riconduce a Romolo primo Re di Roma.
Di quello che succede o c'era prima nessun cenno o molto pochi e scarsamente documentati.
Una delle prime questioni che gli oratori tengono a precisare è il significato della parola "mito". Ovvero il mito è un qualcosa di eroico e sacrale, di divino e rituale. Mentre si tende far passare un significato del termine piuttosto distorto che l'accosterebbe alla "fabula" (alla favola). Ecco allora che "qualcosa", che nella mia mente suonava in modo così discordante, trova l'accordatura, il suo giusto collocamento nella sfera della conoscenza. Perché una certa ritualità, fede, credenza diffusa in tutta Europa e abbracciata da tutte le genti per millenni viene schernita con l'appellativo di Mitologia? Perché un culto estraneo alla cultura e alle stirpi indoeuropee assume, invece, il titolo di religione?
La domanda, ovviamente, non è "come ha potuto, storicamente, una simile blasfemia diventare in poche centinaia di anni l'unica religione diffusa nel mondo allora conosciuto?"
La storia del tradimento di Costantino che sogna la croce dopo aver mangiato una "pepata di cozze" sul lungo Tevere la conosco anch'io. E certamente questo non è il solito articolo sul complottismo per cui vi narrerò le nefandezze di chissà quale società segreta.
Ma resta comunque un argomento da approfondire il fatto che i primi Cristiani, sicuramente, erano ebrei, ma i primi romani convertiti erano gli stessi che fino al giorno prima li gettavano in pasto ai leoni nel Colosseo... ma questa è un'altra storia.
Il libro l'ho comprato solo sabato ed ha comunque una dimensione onorevole, per cui, una volta letto, ve ne parlerò, per ora vi basti sapere che, emerso durante l'incontro di sabato, tra i primi popoli ad abitare l'Esperia (così i greci chiamavano l'Italia) troviamo, oltre ai famosi etruschi, i liguri, i siculi e i tirreni. Ma potrebbe essere ancora antecedente allo stanziamento di questi popoli, una migrazione che dall'Italia centrale (Lazio, Marche e Umbria) portò una popolazione alla conquista di Creta e da cui i greci stessi impararono l'arte della metallurgia, della muratoria, della scrittura (che "semplicemente" perfezionarono) e adottarono anche l'adorazione delle loro divinità. Nulla vieta che questi popoli spintisi a est dall'Italia non possano anche essere giunti sulle coste dell'Anatolia, ma in questo momento non possiedo tutti gli strumenti per sostenere una simile tesi. Sicuramente la Storia della nostra penisola non nasce con Romolo e Remo, e la presenza di popolazioni contemporanee agli etruschi di Albalonga, città che potrebbe (come la città cuneese di Alba) avere origini Liguro-celtiche e successivamente conquistata occupata o abitata dagli etruschi. Inoltre, alcuni ritrovamenti archeologici, indicherebbero che il territorio di Alba (CN) era già abitata durante il neolitico tra il VI ed il III millennio a.c. da una popolazione, i Liguri Stazielli, che sarebbero antecedenti di almeno 2000 anni ai primi insediamenti noti degli egizi sulle rive del Nilo. Con questo non voglio assolutamente togliere nulla all'ingegno e all'ingegneria Egizia (che nulla ha da spartire con la manica di kebabbari e terroristi che ora affollano le rive del Nilo), ma questo sposterebbe (o almeno equilibrerebbe) l'ago della bilancia che tende a mostrare "l'africa" come fulcro della vita e della civiltà europea.
Non ultima a queste affermazioni è l'assurdità che vede lo stesso Enea (figlio di Venere ed eroe troiano) come esule turco. Questa mistificazione (leggasi "cazzata immane") è stata partorita dalle menti propagandistiche che vorrebbero far "notare" che senza immigrazione neanche Roma sarebbe esistita (forse per sommo piacere dei soli leghisti). Il particolare che questi Ignoranti dimenticano è che solo nell'11° secolo (d.c.) i turchi Selgiuchidi sottrassero l'Anatolia all'impero bizantino. I turchi vengono spazzati via dai mongoli nel 13° secolo ed infine diventa l'impero ottomano, al termine di una campagna di conquista, nel 14° secolo. Sicuramente Enea non era un cazzo di kebabbaro scappato dalla Turchia (che neanche esisteva), bensì, se proprio ci scappa di farlo nascere in Anatolia (dal momento che Troia è stata "trovata" in Turchia solo nel 1872) ai tempi di Enea intorno al 1200 a.c. la regione era ancora abitata dagli "ultimi" Ittiti. A seconda delle fonti alcuni indicano, quella degli Ittiti, essere una popolazione indoeuropea discesa in Asia minore attraverso i Balcani, mentre altri indicano gli Hittiti come la stessa popolazione giunta in Anatolia dalla Mesopotamia. Insomma a seconda di quale campana si vuole ascoltare... inutile che vi dica quale campana suona dalle mie parti, ma una cosa è certa Enea non era un rifugiato turco arrivato in Italia col gommone tratto in salvo da una ONG.

19 maggio 2017

Orgoglio Italiano.

Affermare "Sono orgoglioso di essere Italiano!", oggi, non è solo anacronistico, ma (confesso) anche un po' faticoso. Noi oggi dovremmo raccogliere l'eredità di quelle menti geniali che, in passato, hanno fatto di questa piccola penisola (dalla forma un po' buffa) il fulcro della civiltà in vari ambiti. In principio Roma (intesa come Impero e Repubblica) con la sua potenza ed il suo genio militare. Erano "cittadini" la maggior parte degli abitanti del Mondo allora conosciuto. In seguito abbiamo eccelso nell'arte scultorea, pittorica e ingegneristica. Abbiamo prevalso nuovamente, nell'arte militare e della diplomazia, quando un piccolo regno (di Savoia, "il Piemonte") ha, nel bene o nel male "cacciato" tutti gli invasori per creare una Nazione (piaccia o no). Abbiamo svolto un ruolo da primi "attori", quando le potenze europee cercavano alleati (prima guerra mondiale) o un punto di equilibrio per evitare un secondo conflitto (2° guerra mondiale). Mentre ora cercano solo un bacino a cui attingere soldi e basta, dal momento che il nostro peso politico è pari a zero (o meno a seconda del valore dell'altro interlocutore). Eppure mi sento ancora orgoglioso di essere italiano, ma non per i miei connazionali (piaccia o no), i finti italiani, i nuovi italiani o i sedicenti italiani. Sento nel mio cuore di non avere nulla di cui rimproverarmi, nemmeno il periodo coloniale (per quanto disapprovi il concetto di colonialismo), non siamo andati "là" in cerca di schiavi, ma a portare cultura e civiltà, costruire pozzi, ospedali, ecc. qualcuno non era d'accordo, purtroppo non si può accontentare tutti, diversamente si perde l'identità di ciò che si è.
Come un "attore" che a forza di recitare ruoli diversi, non riesce più a mostrare il proprio Io, ma un "io" richiesto dalle circostanze. Per quanto insulsi, stupidi e ignoranti, gli americani sono orgogliosi di essere americani. Nonostante la schiavitù dei negri, cancellata "ufficialmente" dopo la guerra di secessione (1865), ma de facto sostituita da un apartheid "ufficioso" fino agli anni '60 del '900. Nonostante lo sterminio degli indiani d'America, nonostante due bombe atomiche sul Giappone, nonostante il Vietnam, nonostante il Kuwait, nonostante l'Iraq, nonostante l'Afganistan, ecc. potrei andare avanti con la Siria e altri casi meno noti, ma direi che per una nazione che ha 300 anni, di cui la maggior parte nell'era "illuminata", di nefandezze ne abbiano combinate abbastanza. Forse non tutti negli States sono felici di avere un vicino di casa bianco o negro o messicano o meticcio o finocchio... ma quando sono chiamati alle armi (ci mostrano) sono onorati di morire per la patria, anche quando la patria è rappresentata da Bush (junior o senior), Obama (Osama), Regan, Clinton, Nixon, Johnson, ecc.

Onestamente non so quanti lo sarebbero qui da noi. Certo a morire per Brunetta, Berlusconi, Alfano, Renzi, Grillo e Gentiloni... non è proprio facile. Ma Orgoglio Nazionale, Onore e Fedeltà non sono valori che dipendono dai governanti o che si debbano necessariamente a loro offrire.
Tener fede alla parola data è già una forma di Fedeltà, ma non verso un governo di ladri e parassiti, ma verso noi stessi, perché quando si tradisce la propria parola, non è stato il politicante di turno a darla per noi. Non dobbiamo essere orgogliosi che Frattini, ex ministro degli esteri interrogato sulla guerra in Iraq, risponda "eh la guerra è una brutta cosa!", "ma hai 5 anni? cazzo!". E tanto meno dovremmo essere orgogliosi per le vittorie sportive quando per vincere "compriamo" stranieri, perché se si vince grazie a uno spagnolo, o chi per lui, non è emerso il valore "italico grandioso, che di Roma un tempo già fu".
Ma dobbiamo essere orgogliosi per quell'eredità che ci è stata lasciata dai nostri avi ed esserne all'altezza, anziché distruggerla perché anacronistica (usata come scusa per coprire l'inadeguatezza degli individui) o irraggiungibile.
Raccogliamo ciò che ci spetta di diritto qualunque ne sia il prezzo, qualunque ne sia il costo.

18 maggio 2017

Quando la democrazia passa attraverso i terroristi.

Ci dicono che le guerre contro Iraq e Afganistan erano mosse, non dal petrolio bensì, dalla lotta al terrorismo. Ora dopo 16 anni di questa lotta, in cui sono venuti meno i diritti e le libertà individuali fondamentali, ci ritroviamo l'Isis come nuovo nemico giurato. Fino a qui tutto bello e nulla di nuovo... tranne...
Se tale organizzazione, universalmente riconosciuta, criminale diventa nemica giurata di uno stato sovrano è facile indovinare verso chi andrà il favore delle potenze occidentali.
Peccato non sia proprio così o almeno non è così che va quando ti chiami Assad e sei il presidente della Siria (nemica di vecchia data di Israele). Ecco allora che, con una menzogna seconda sola all'olocausto e all'11 settembre, partono i raid aerei russi e americani. Ancora una volta nulla di nuovo, certo però che fa riflettere, non tanto il voltagabbana dei governanti che si riempiono di nemici ma bombardano gli amici, quanto il fatto che nessuno si ponga delle domande. Non molte ore fa commentavamo la notizia che Israele avrebbe dismesso l'arabo come 2° lingua ufficiale (continuo a specificare 2°, solo perché non si pensi che sia un atto dovuto per l'autodeterminazione dei popoli). Ora Assad è in guerra contro l'Isis che cerca di rovesciare il governo. Il primo ministro israeliano invoca l'omicidio di Assad accusandolo, senza prove, di genocidio (mi ricorda qualcosa...) definendo quello del presidente siriano "il peggior governo dai tempi di Adolf Hitler!" (ah... ecco cos'era!!!). Inoltre, come se questo non fosse sufficiente, sostiene che uccidere Assad è il primo passo per tagliare la testa al serpende, ovvero colpire l'Iran, pericolo per tutto il mondo. Sappiamo per certo che né la Siria né l'Iran abbiano mai mandato fuori dalla loro nazione terroristi, eppure sarebbero una minaccia mondiale... o lo sono per Israele?
Perché c'è una certa differenza. 
Infatti da anni l'Iran, nella figura del suo ex-presidente Mahmud Ahmadinejad, indica Israele come Stato criminale oltre che abusivo, dichiara l'olocausto (nella Germania Nazista), da cui in effetti è nato lo Stato di Israele, una menzogna, ecc. Insomma ce ne sarebbero già a sufficienza per voler muovere guerra all'Iran... ma alla Siria... In effetti la Siria reclama parte del territorio, sotto il controllo israelita, un tempo appartenente allo Stato islamico. Anche se il sospetto del sottoscritto è che Israele vorrebbe occupare e/o, quanto meno, destabilizzare gli Stati confinanti in modo da poter continuare a fare i propri comodi. D'altronde è l'unico neo in un mondo musulmano e quando ha mosso guerra d'invasione in prima persona, ha portato a casa gli schiaffi.

17 maggio 2017

Nei penitenziari il criminale è il direttore.

Ovviamente "l'acchiappaclick" (o almeno così viene definito oggi) del titolo non significa che questo articolo farà una retrospettiva sulla vita carceraria (vita che, per ora, ancora non ho vissuto), bensì raggruppa in un unico post, quelle realtà presentate nei film.
Partirei dai due più freschi nella memoria (dal momento che li hanno trasmessi ieri in tv) "Il castello" con, tra gli altri, Robert Redford e "Fuga da Alcatraz" con, tra gli altri, Patrick McGoohan (lo stesso che abbiamo trovato nei panni di Edoardo I in braveheart) e Clint Eastwood.
Due film che letteralmente adoro anche perché, come la maggior parte dei film sulle carceri, hanno la stessa trama... dove di trama si può parlare. Infatti, tagliando assolutamente a "casaccio" inizio e finale, la parte centrale del film è la medesima per tutti, se non cambiassero attori di volta in volta si potrebbe tranquillamente fare il copia/incolla l'uno sull'altro. Ovvero ci sono delinquenti/innocenti in prigione, divisi in gruppi omogenei per razza e che si scannano tra loro. Un'altra costante è che (non metto il "se" diversamente non sarebbe una costante) c'è un finocchio in cerca di passatempo ed è sicuramente un bianco. Sia esso un "burino" degli stati del sud o un nazi skin di New York.
Altre differenze, davvero poche, sono pressoché insignificanti.
In particolare i due film differenziano per ambientazione Redford, generale dei marines, finisce in un carcere militare, Eastwood è un criminale comune che ha già tentato la fuga da vari penitenziari e finisce ad Alcatraz.
Un'altra, sconvolgente, costante (trasversalmente in quasi tutti i film) è che i criminali sono tutti innocenti (sia perché sono estremamente convinti di essere "dentro" per un errore giudiziario, sia per come vengono dipinti i personaggi), mentre i direttori sono tutti pazzi, aguzzini, assassini e godono nel vedere i detenuti che si scannano fra loro. Insomma secondo gli sceneggiatori chi commette un crimine è vittima delle circostanze, secondini e direttori sono invece votati al male (con quell'aria un po' degli anni '30). Ma esattamente quali sono le categorie di "santi" perseguitati, anziché perseguiti, a termine di legge? Tolti gli spacciatori (non perché sono favorevole alla legalizzazione delle droghe, ma proprio perché in alcuni stati non è considerato un reato) troviamo accusati di furto, omicidio, tentato omicidio, aggressione, aggressione a mano armata (spranghe, bastoni e affini), truffa, appropriazione indebita, stupro, pedofilia, e altre raffinatezze simili, insomma anche se non tutti sono reati violenti, come nel caso di truffa e appropriazione indebita, sono comunque reati volti a ledere la persona. Ovvero se truffi un ministro (non perché è un ministro, ma la disponibilità economica a sua disposizione) commetti un reato, ma non distruggi una vita, se lo fai a un operaio, oltre a non guadagnare un granché, potenzialmente lo mandi sul lastrico (e insieme a lui probabilmente moglie e figli).
Tornando a bomba, chiaramente un secondino avrebbe poco da temere da un "colletto bianco", molto di più da un assassino seriale, eppure l'immagine proiettata sul grande schermo è di una realtà completamente diversa.
Questa tendenza mi richiama alla mente un film a episodi in cui "Franco e Ciccio" facevano gli intramezzi alle varie scenette, in ognuno di questi si presentavano al giudice con un nome diverso, ma sempre accusati di truffa e costoro sostenevano, con il loro fare tipico, "siamo innocenti! Di equivoco si tratta! Errore giudiziario fu!" anche se ancora non era stata emessa alcuna sentenza.
Ma bando alle ciance, buttando un po' di complottismo, pare quasi si voglia far passare il concetto che i criminali son dei "santoni" in tal modo chi delinque è sempre vittima delle circostanze. Ora sempre per "non fare di tutta un'erba il Fascio", se rubi da mangiare perché hai perso il lavoro e lo Stato fa delle leggi ad hoc per far assumere pellet al tuo posto (commetti comunque un reato e meriti la galera), mi sento, moralmente, portato a considerarti vittima delle circostanze e giustificare un gesto dettato dalla fame (giustificare non assolvere). Ma lo stupro, ad esempio, non è un gesto di disperazione, ma un atto criminale senza appello per il quale (e i pellet lo sanno) in alcuni paesi e prevista l'evirazione o anche detto taglio di palle e membro. Per tale ragione, a mio avviso, molti pellet qui si sentono a fare i loro porci comodi, perché al massimo finiscono in villeggiatura per qualche tempo.
Ovviamente i film citati sopra, di cui potrei anche fare una recensione più accurata nei prossimi giorni, sono solo due dei molti esempi riguardanti il difficile rapporto tra i direttori criminali e i prigionieri innocenti. Un esempio un po' diverso, seppur calzante, è rappresentato da "american hystory x" dove il clichè ghettizzazione dei prigionieri è una regola sempre valida, mentre alla tendenza omosessuale dei bianchi si aggiunge lo spaccio di stupefacenti (facendo affari con i messicani o i latini in genere), mentre tra i negri non girano neanche gli spinelli (ci sarà stata una ragione se come l'ho comprato così l'ho venduto... film di merda).
l'unica eccezzione a questa serie nefasta arriva dall'Italia (minuto di raccoglimento e lacrimuccia alla memoria) Nel film "Ormai è fatta!" con, tra gli altri, Stefano Accorsi in cui il criminale è criminale (tant'è che tenta di evadere dal carcere), ma dal film si capisce che i secondini sono sostanzialmente dei poveri diavoli che fanno il loro lavoro e non degli aguzzini che ad ogni occasione pestano a sangue i detenuti.
A farla breve... nella maggior parte dei casi i criminali sono gli eroi, i secondini degli aguzzini... ma se siete di una certa area politica non sperate nella grazia di giudici e stampa.

16 maggio 2017

Quando le vittime diventano carnefici.

Come un brusio di sottofondo riecheggiano ancora i rombi dei tuoni di un temporale lontano. Nella memoria, dopo scherni e vignette, non resta più nulla del fatto che due giovani sono stati licenziati per aver difeso il patrimonio della Lidl dall'assiduo saccheggio dei ROM. Eppure i solerti dirigenti erano troppo impegnati a fare i paladini della giustizia (mondialista) per accorgersi di essere collusi con la mafia. "Quattro direzioni della Lidl commissariate, coinvolte anche società di pulizia con appalti che arrivavano fin al Tribunale di Milano, per non parlare di consorzi vigilanza privata e altre realtà dei servizi. Sono questi i numeri di una maxi-operazione condotta dalla Dda di Milano che ha scoperchiato le attività del clan catanese dei Laudani.

A fare la parte del leone di tutta l’impalcatura dell’inchiesta è però proprio il colosso tedesco della distribuzione discount, che vede non meno di 200 punti vendita in tutta Italia messi sotto osservazione. Lidl – precisano gli inquirenti – non è formalmente indagata, ma l’amministrazione giudiziaria imposta alle sedi territoriali ha come obiettivo quello di ripulire le attività del gruppo da infiltrazioni mafiose" Fonte "Il Primato Nazionale".

Dal momento che le sinistre, o pseudo tali, stanno facendo più porcate di tutti i dittatori della Storia ecco che c'è bisogno di risollevare gli scudi dell'antifascismo affinché non si corra il pericolo che i popoli di tutta Europa si "rompano i coglioni" della sedicente democrazia per votarsi, anima, corpo e fucile, agli estremismi che hanno fatto la loro fortuna, ma allo stesso tempo potrebbero fare la loro disfatta. Così mentre "Repubblica", nell'ignobile individuo di Paolo Berizzi, monta sul nulla una polemica contro la FIGC per aver pubblicato, in occasione della festa della mamma, la maglia della nazionale di Silvio Piola dopo il debutto contro l'Austria in cui realizzò una doppietta (ricamata dalla madre stessa), dall'altra parte del Mediterraneo si consuma un vero e proprio atto di discriminazione etnica, se non razziale. Infatti mentre Berizzi e i suoi lacchè costringevano la FIGC a togliere l'immagine della maglia dal sito inventando, e millantando, una polemica e una mezza rivolta sui social network (verificatasi davvero, invece, per la pubblicazione dell'articolo dell'omuncolo). Israele dismette l'arabo come seconda lingua ufficiale dello Stato. "L’unica democrazia del Medio Oriente torna a colpire: l’arabo non sarà più la seconda lingua ufficiale dello Stato di Israele. A stabilirlo è la nuova versione della cosiddetta “legge della nazione”, che gira in Israele da anni, dal 2011 precisamente. Tale legge, nota anche come “la legge dello stato nazione”, afferma che lo Stato d’Israele è “il focolare nazionale del popolo ebraico”, e che tra le altre cose, solo gli ebrei hanno diritto all’autodeterminazione. Questo passa anche attraverso il degradare l’arabo da lingua ufficiale, come è fino a oggi, a “Status Speciale”. Gli esponenti della minoranza araba israeliana in parlamento hanno dichiarato: “il testo è frutto della tirannia della maggioranza e rende gli arabi legalmente cittadini di seconda classe”" Fonte "Il Primato Nazionale", è vero, finché si scannano fra loro a noi che ci frega, ma non mi è parso di vedere levate di scudi, titoloni di giornale e altro pattume gridando al razzismo. Nessun intervento da parte della Boldrini a difesa della minoranza araba. Sarà forse perché, con la scusa dell'essere stati "vittime" per 4 anni (dal '41 al '45) di un presunto genocidio, gli si deve perdonare ogni nefandezza da allora all'eternità? Beh mi spiace, ma "a questa corsa al massacro io non ci sto!" Non posso tollerare che in nome di una presunta democrazia io debba accettare ogni sorta di crimine contro le identità nazionali europee e allo stesso tempo permettere ai veri razzisti di farla franca. Di farla franca quando erigono un muro per separare gli israeliti dai palestinesi. Di farla franca quando per una sassata contro un pullman di militari, bombardano le spiagge dei civili. Di farla franca quando, come falsamente imputato ai tedeschi prima della 2° guerra mondiale, cacciano i palestinesi dalla striscia di Gaza per farla colonizzare dagli ebrei.
A quanto pare sta gente ha esportato verso noi europei la viltà tramite il cristianesimo ed il comunismo, ma importato il fascismo con cui poter trattare i popoli assoggettati alle leggi di Mosè le quali, mi spiace dare ai moralizzatori delle macchinette "sta notiziaccia", sono ad esclusivo appannaggio del popolo "eletto".

15 maggio 2017

Bollino nero sulle pubblicità dannose per i bambini.

Partiamo dal presupposto che, quando si parla della società attuale, coerenza e intelligenza sono gli ultimi aspetti che si dovrebbero ricercare, ma fa comunque ridere (in senso ironico in quanto ci sarebbe solo da piangere), quali sono le battaglie che le mamme medio-progressiste portano avanti e su quali invece sorvolano allegramente perché ritenute scarsamente o per nulla importanti.
Ma la storia che sto per raccontare parte da molto lontano, esattamente da 15 anni fa, quando una coppia di miei conoscenti (eterosessuale) decide, una volta sposati, di mettere al mondo dei figli. Partecipo volentieri alla loro gioia fino a quando, almeno, non usano la bambina come espediente politico per punzecchiarmi. Infatti sul fasciatoio della piccola capeggia un telo con delle tasche utilizzato per riporre il necessario per il cambio della piccola. Queste tasche erano contraddistinte da fiocchi di diversi colori, che andavano dal verde al blu passando per la maggior parte dei colori presenti in natura, il rosso, l'arancione, il marrone, ecc.
Ovviamente le tasche non erano disposte su un'unica linea ma, per occupare meno spazio, formavano un quadrato o un rettangolo (portate pazienza sono vecchietto io e a distanza di tanto tempo non mi ricordo quante fossero le tasche, se fossero state 9, 12 o 16). Resta il fatto che al livello più basso, tra le altre, era presente la tasca con il fiocco rosso, ma in tutto il quadro non era presente nessuna che avesse il fiocco nero. I genitori della piccola sono solerti, ponendomi di fronte alla stoffa, nel indicarmi che tra tutti il fiocco preferito della piccola era quello rosso. A me basta uno sguardo per confutare la loro splendida teoria. "Intanto la piccola non è ancora in grado di alzarsi in piedi e voi le mettete la testa sotto al fiocco rosso. Magari la piccola vorrebbe scegliere un fiocco più in alto o di un altro colore, ma non può per incapacità fisica. Poi non c'è il fiocco nero, quindi di fatto non ha una vera e propria scelta, può solo optare tra ciò che volete voi... Giochiamocela alla pari e vediamo se la bimba sceglierà ancora quel colore."
Passano gli anni i miei conoscenti hanno un altro bambino, ma la solfa non cambia. arriviamo quindi ad oggi.
Il giovanotto fa la comunione e la sorella maggiore, la stessa splendida bambina costretta al comunismo dai genitori, gli regala un "frattellino" a distanza. Ovvero si organizza al fine di adottare un mini pellet. Va fatto presente che da tempo il piccolo chiedeva cosa potesse fare per aiutare questi bambini... ma questi chi? La domanda nasce proprio spontanea infatti da qualche mese, forse addirittura un anno, è ripresa la campagna pubblicitaria per la salvaguardia del cucciolo di pellet a cura di "save the children" e compagnia cantando. Aldilà del fatto che poi i cuccioli di scimmia cresceranno già con l'idea che l'Europa, l'Italia in particolare, sia la terra che gli regala tutto ciò di cui hanno bisogno, per cui quando questi sbarcheranno illegalmente sulle nostre coste prima ancora di un tetto sulla testa e un piatto di minestra pretenderanno il wi-fi. Anche se la richiesta di adozione arriva dal bambino a chi toccherà mantenere il pellet? I genitori in questione sicuramente lo faranno più che volentieri, le possibilità non gli mancano e l'ideologia tanto meno, ma resta il fatto che queste organizzazioni non si accontentano della donazione "una tantum", bensì pretendono un obolo mensile.
Per carità ognuno è libero di educare e crescere i figli come meglio crede, e se si è già affini al conformismo del "volemose bene" non ci sono problemi. Chi in vita sua è stato educatore lo sa, il problema è proprio il fatto che servono 100 parole buone per educare nel modo corretto un ragazzo, mentre ne basta una cattiva per vanificare tutto, anche quando la parola "cattiva" non proviene dall'educatore. Si può passare anni a insegnare ad un bambino a non dire parolacce, ma basterà che ne sentano una per trasformarli in scaricatori di porto.
Allora invochiamo il bollino semaforico anche sulle pubblicità. Perché non basta che "fingano" di farle passare fuori dalla fascia protetta, quando quello che passa in suddetta fascia distrugge la mente dei giovani.
Pretendo il bollino nero per le pubblicità in cui mostrano i bambini che muoiono di fame mentre sto mangiando, perché mi provocano la bulimia (Eccessivo desiderio di cibo, fonte Corriere della Sera).
Inoltre, a quanto pare, provoca nei bambini comportamenti ossessivi / compulsivi, come ulteriore conseguenza inculca, nella mente intellettualmente inferiore delle famiglie africane, l'idea che i loro figli saranno mantenuti dagli europei, quindi, in pellet che già puntano alla quantità per far sopravvivere la "qualità", provocano il desiderio di produrre altre risorse, tanto sopravvivranno tutti.
Insomma le pubblicità non sono dannose solo quando mostrano ad un infante tette, culi e finocchi (anche se quest'ultima categoria è stata depenalizzata dalla chiesa e dalle istituzioni e per osmosi ai borghesi). Inutile è non mostrare sangue finto e scene di violenza finta, quando poi si somministrano ai bambini sangue vero e violenza vera. Quando si fanno crescere i bambini con l'idea che i pellet sono il bene e la razza a cui si appartiene il male, al bambino gli si fa la peggior violenza che si possa immaginare perché odierà l'essere nato con il colore di pelle sbagliato e solo gli Déi sanno quali turbe porterà nel suo animo e nella sua psiche.

12 maggio 2017

"Fatti li cazza tua"... se di mezzo c'è il pellet.

La questione è spinosa, ma ci siamo. La tendenza delle bestie è quella di sfogare le proprie brame quando queste si presentano. In particolare i bassi "pruriti" che l'essere umano cerca di attenuare a seguito di un corteggiamento, elargendo "regalini" a professioniste o semplicemente pagando, la bestia li sfoga con la violenza.
Già da tempo sostengo, alcuni direbbero per razzismo, che le attività principali di certi schifo non escludono lo stupro. Dopo il caso che avevo riportato della ragazza aggredita a Trieste, nel capoluogo Giuliano si verifica un altro caso di aggressione (stavolta non conclusosi con il "lieto fine" come nel caso precedente) ai danni di una studentessa di 17 anni. Quando possibile non mi limito a gettare lì una notizia, ma cerco anche di analizzare la situazione della regione e fornire le basi per le tesi di confutazione, perché (vi ricordo) che lo scopo di questo diario non è farmi dar ragione o farmi eleggere a "Duce" (ma nel caso preferirei appellativi più germanofoni), piuttosto darvi coscienza, darvi gli strumenti per il ragionamento, farvi arrivare, con le vostre gambe, alla soluzione e alla verità.
Un secondo evento di questo tipo, nell'arco di pochi giorni, impone un'analisi sulla situazione demografica, giusto per capire quanti sono qui al fine di migliorare la propria vita (a discapito della nostra) e quanti invece sperano di curare le loro malattie stuprando le donne bianche (questo aspetto lo approfondiremo più avanti).
Dati del 2016 alla mano nel Friuli Venezia Giulia sono residenti 105.200ca stranieri (l'8,6 per cento della popolazione regionale insomma non proprio in via d'estinzione) di cui hanno acquisito la cittadinanza circa 8.870 pellet.
Ovviamente le percentuali di occupazione non vengono specificate, anche qui giusto per sapere se sono semplicemente bestie o se è frutto dell'inoccupazione, vedi si annoiano (anche se il mio personale pensiero è che siano semplicemente pellet).
Quello che fa riflettere è la statistica per sapere quale percezione hanno di sé stessi gli schifo nati in Italia, infatti il 32% dei pellet di seconda generazione non sanno se sono italiani o schifo (ancora una volta la mia personale opinione è che a sentirsi così sono gli schifo nati da matrimoni misti, ma questa è un altra storia).
Insomma dopo aver snocciolato dati inutili (al fine di mostrare che in FVG la situazione è tutt'altro che tranquilla), veniamo all'ipotesi che i pellet, magari, si aspettavano un minimo di resistenza, da parte del governo e del popolo Europeo, alla loro invasione. Non essendoci stata, purtroppo né dall'uno né dall'altro (ulteriormente colpevole di aver varato leggi pro invasione), il pellet si sente maggiormente invogliato a sfogare le sue brame con la quasi certezza di impunibilità. D'altronde già la Svezia è stata e viene costantemente stuprata (affermazione che, riferito alla nazione, indica la violazione del suolo da parte di uno straniero, ma in questo caso anche della popolazione) e pian piano succederà lo stesso nel resto d'Europa. Ed eccoci giunti al momento tanto agognato. Durante le dominazioni europee, sui paesi degli schifo, nel periodo del colonialismo, può tranquillamente essere successo che qualche tardona, o qualche "buonista" abbia cercato di erudire i pellet raccontando loro le storie pubblicate nei libri di autori europei. Pensando di poter educare le scimmie come si fa con i cani (immemori o inconsci del fatto che i cani sono più intelligenti dei negri), probabilmente hanno anche raccontato le storie fantastiche dei Vril, "il termine "Vril-ya" avrebbe significato proprio razza (di aspetto nordico) semidivina, poiché essi potevano sia curare qualsiasi malattia, animare un oggetto inanimato rendendolo intelligente, oppure distruggere una fortezza" contenuta nel libro "La razza ventura" pubblicato nel 1871. Ovviamente 'sti ignoranti appestati capiscono quello che capiscono, quindi dal "tamburo senza fili" della trasmissione orale della loro tradizione è diventato che stuprare una bianca guarisce dalle malattie.
Tutto questo prescinde dal fatto che alcune depravate della sottospecie umana non disdegnino la pratica della zoofilia.
Qualcuno di voi potrebbe avere ancora qualche riserva sulla scelta del titolo di questo articolo. Ebbene il pellet, di origine irachena ha finto un malore per attrarre la studentessa che, una volta scesa dal bus nei pressi della stazione, è accorsa a prestare soccorso. Lo schifo ne ha approfittato per attirarla in una parte isolata della stazione e aggredirla, derubarla, picchiarla e stuprarla. A dimostrazione di quanto siano bestie, il referto medico del pronto soccorso riporta, tra le varie ferite subite dalla diciassettenne, anche numerosi morsi al volto. Ora un consiglio dal "brambi"... 'sti schifosi sono già abbondantemente tutelati, protetti e mantenuti da questo Stato, voi cittadini, soprattutto voi meravigliose donne bianche, se vedete uno schifo in difficoltà... il più alto atto di pietà è porre fine alle sue sofferenze, se non ne avete il cuore lasciate che ci pensi madre natura... lei sa cosa farne.

11 maggio 2017

Se Wallace fosse qui...

Vista la penuria di film al cinema (notare la totale assenza di termini quali "decenti" sinonimi e derivati, in quanto i film decendi sono finiti da tempo, ora sono finiti anche i film inediti dal momento che sono tutti sequel o remake) a volte scorro la mia libreria in cerca di qualche "pellicola" che, nonostante conosca a memoria, è un po' che non guardo. Frutto di questa ricerca è stato "Braveheart". Sono piuttosto sicuro che lo abbiate guardato tutti, ma siete sicuri di averlo visto con i miei occhi?
Per cominciare epuriamo la trama delle 3 ore di film, separando le verità storiche dalle parti romanzate.

Le verità storiche nel film.
William Wallace fu giustiziato a Londra e fu impiccato, eviscerato, decapitato e smembrato. Le sue 4 estremità furono inviate ai 4 estremi del paese e la sua testa fu impalata su una picca davanti al ponte di Londra.

Il romanzo
Ovviamente di tutto il resto non è vero un cazzo, o quasi, in effetti fu sposato (con Marion Braidfoot e non con Munro o Murron secondo waccapedia, la quale comunque non fu uccisa dagli inglesi e morì prima che Sir William iniziasse la sua "rivolta"), ma non era in vigore lo ius primae noctis (altra causa della rivolta) per cui il matrimonio fu tutt'altro che segreto. Inoltre col cazzo che Wallace fosse un plebeo (contadino) ed il padre un borghese. Era una famiglia nobiliare che prese parte alle battaglie per la successione al trono di Scozia che Edoardo I voleva per il figlio.
Essendo William secondogenito (quindi non diretto pretendente alle terre ereditabili dal padre) si dedicò agli studi teologici (a Sterling e non a Roma anche se nel film è citato come un pellegrinaggio e non come sede dei suoi studi). Qua aggiungerei un ecc. che riguarda tutto il resto del film perché si entrerebbe nelle mere imprecisioni storiche quali ad esempio che la battaglia di Stirling non si svolse in campo aperto con gli scozzesi "palle al vento", bensì sull'omonimo ponte dove Wallace ricreò lo stesso stratagemma delle Termopili e altre cose tipo che l'idea di usare i pali contro la cavalleria era una pratica in uso da secoli e non una sua idea originale, ecc.

Recensione
Quindi escludendo gli errori storici, anagrafici, ecc. film da dimenticare? Ma assolutamente no. Posso guardare un film in cui non compaia, ogni 3x2, un pellet in un Europa dove li impiccavano a vista senza troppe moine o complimenti (a differenza di Robin Hood "principe dei ladri" con Kevin Costner che, rispetto all'epoca storica in cui è ambientato, sembrava la storia di "mille e una notte").
Il film è comunque epico, veloce, sentimentale al punto giusto. "Munro", ovvero Catherine McCormack è piacente al punto giusto (e non una pellet), Mel Gibson è quasi credibile (per essere un australiano), idem per Sophie Marceau che per la critica italiana sembra essere passata da "il tempo delle mele2" a questo film, Patrik McGoohan che in pochi, forse, ricordano nel telefilm "il prigioniero" e così via. Insomma un film consigliato, ma assolutamente da non prendere come lezione di storia.

10 maggio 2017

Globalismo e complottismo due facce della stessa medaglia!

Per una volta ho il piacere di citare il giornale on-line "Il Primato Nazionale" come arrivato secondo. Se ricordate, non molto tempo fa, bacchettai le mani di tutti quei personaggi più o meno ambigui che scommettevano su Le Pen, Trump e compagnia cantando per una nuova rinascita d'Italia e d'Europa, mentre io ("complottista") li mettevo in guardia dal far troppo affidamento a cavalli che, consapevolmente o no, hanno briglia e paraocchi. Leggo oggi, ma la notizia e datata 09/05 c.a., la conferma alle mie analisi di allora.
Come spesso mi capita di ripetere, e mi spiace se a volte sembro un po' il classico vecchietto che racconta sempre le stesse storie che conoscete a memoria, l'uomo del futuro e della tradizione, l'ultimo avatar (incarnazione dell'idea originale e della tradizione) d'Europa, non potrà appartenere, anima e "portafoglio", ai poteri forti in quanto nemico del popolo, quindi sperare che costoro possano sovvertire l'ordine delle cose, come sono oggi, a favore dell'ordine naturale è assurdo, inutile e persino dannoso, perché vuol dire sperare che il cancro curi sé stesso. Ovviamente per ordine naturale non si intendono solo gli slogan alla Salvini o alla Bossi/Maroni quali "padroni a casa nostra" e non riescono (o non vogliono per quanto detto poc'anzi) neanche impedire la piantagione di palme in piazza Duomo, "noi della lega ce l'abbiamo duro", come unico e fondamentale rappresentante del Vril. Ma sicuramente l'ordine naturale delle cose non è quello che viene ostentato nell'era moderna.
Tornando all'argomento ho sempre trovato ilare l'idea che chiunque si occupasse di geopolitica, globalismo, ecc. rifiutasse, per cecità o per comodità, di riconoscere che su questo scacchiere internazionale la partita non può giocare sé stessa, ovvero non ci siano giocatori a muovere i pezzi, ma siano i pezzi stessi a muoversi secondo una propria sapienza. Ammettendo in un unico attimo di follia da parte vostra che io abbia ragione, che io non sia il solito pazzo dedito all'uso di sostanze stupefacenti che dovrebbe cambiare spacciatore perché tratta roba tagliata male, che in questa partita a scacchi uno dei giocatori è sicuramente quel gruppo di canaglie posti dietro alle banche, dietro alle lobby, dietro alle multinazionali, ecc. Per usare un termine davvero complottistico, non solo stanno nella parte alta della piramide (quella staccata e tutto sovrasta), ma stanno anche sopra all'occhio rappresentandone il vertice, l'elite.
Ammettendo ciò l'altro giocatore saremmo noi popolo. L'unico problema è che noi ultimamente, non rispondiamo nemmeno più alle mosse del nostro avversario gli lasciamo fare le sue mosse liberamente senza opporre alcuna resistenza. Sostanzialmente ad ogni sua mossa rispondiamo con l'indifferenza o, alcuni, giocando a sfavore di sé stessi. Queste affermazioni vanno ovviamente oltre ai discorsi politici quali destra, sinistra, centro, parlamentari, extraparlamentari e chi più ne ha più ne metta. Quindi abbiamo trovato i giocatori, sappiamo quali sono i pezzi, banche governi, multinazionali, ecc. quello che ancora manca all'appello è la posta in palio, ma non escludo che possano essere il mondo e la nostra stessa vita.

9 maggio 2017

Reprimere! Un atto dovuto... forzato!

Gli psicologi, quei seguaci di un giudeo cocainomane, pervertito e spacciatore di droga, sono più o meno tutti concordi nell'affermare che reprimere i propri sentimenti, ed in particolare la rabbia, sia nocivo per la salute. Ad essi si contrappongono i sociologi, servi della catena alimentare che passando attraverso politicanti e i banchieri arriva alle lobby e ai pezzi di merda che vi stanno dietro (o sopra), i quali, pur riconoscendo la necessità umana di sfogare la rabbia, moralizzano ogni atteggiamento aggressivo e condannano, indistintamente, tutte quelle situazioni in cui l'uomo può (o deve) dare libero sfogo ai propri impulsi. Chiaramente in una società cosiddetta "civile" uno non può andare in giro per strada a menare la gente o stuprare uomini, donne o bambini, secondo i propri gusti e perversioni sessuali, ma d'altro canto allo stesso individuo dicono di non tenersi tutto dentro. Qual è allora la risposta della società?
Come in molti altri casi palliativi e vigliaccherie. In questo sistema ipocrita del "vogliamoci bene!", pessimo riadattamento (liberal-progressista) dell'insegnamento cristiano "porgi l'altra guancia". Infatti gli stessi dimenticano, o minimizzano, la reazione che lo stesso Gesù ebbe nei confronti dei mercanti al tempio (Citando una battuta che gira su internet "quando ti arrabbi e qualcuno ti dice 'pensa a cosa farebbe Gesù', ricordati che rovesciare tavoli e frustare la gente è contemplato!").
Gli stessi sociologi che si scannano, a volte "solo" verbalmente altre volte fisicamente, quando non hanno argomenti validi da contrapporre, o quando non hanno la forza di affermare il punto, su tematiche importanti e non, che implicano una scelta morale... morale che ovviamente non hanno. Però si prendono la libertà e spesso il gusto di criticare e condannare quelle situazioni che per loro sono futili o insulse solo perché non comprese nel loro "personale" elenco delle cose importanti.
Sicuramente è giusto che ci sia un limite, ad esempio, tra passione sportiva e "tifo sfegatato", ma gli stessi che al lunedì mattina si fanno venire il sangue amaro per un torto calcistico, sono gli stessi che condannano i tifosi che hanno dato vita ad uno scontro la domenica pomeriggio. Se ascoltassimo solo la "verità" mediatica gli ultras sono solo una manica di criminali che usano la partita come scusa per perpetrare violenza, spesso descritti come dei vili che, in branco, aggrediscono donne e bambini. Chiaramente, come in tutte le cose, non si può fare di tutta un erba un fascio. Quindi come non si possono condannare tutti i tifosi, così non si possono assolvere tutti. Ma lo scopo di questi pensieri non è dare colpe o assoluzioni.
Vorrei semplicemente far capire che il mondo, la vita o, come spesso si sente dire, la mentalità degli ultras risponde ad alcuni aspetti sociali e psicologici dell'esistenza umana, non è solo "un'accozzaglia di ignoranti" che prendono di mira i pellet della squadra avversaria per razzismo (anche perché sono gli stessi che inneggiano ai pellet della propria squadra). Innanzi tutto vivendo a così stretto contatto domenica dopo domenica si crea un legame. Vivere esperienze e sensazioni comuni crea dei legami di amicizia molto profondi che durano negli anni, purché determinati presupposti siano rispettati. Sostanzialmente se uno ti starebbe sul cazzo fuori dalla "curva" ti starà sul cazzo anche in curva. Poi risponde all'esigenza di aggregazione. L'uomo, esattamente come il lupo, è un animale solitario, ma allo stesso tempo, anche in questo caso come il lupo, riconosce la forza nel gruppo. Spesso viene usato il termine negativo "branco" per definire delle "bestie" che aggrediscono una preda isolata, ma lo stesso senso dispregiativo viene applicato anche ai gruppi ultras volendo far passare il concetto che, smentendo quanto dai sociologi stessi affermato in precedenza, se il gruppo non si muovesse in branco non si verificherebbero gli episodi di violenza. A prescindere dal fatto che solitamente i gruppi si scontrano con i gruppi. Anche in questo caso in qualsiasi altro ambito l'appartenenza ad un gruppo è incoraggiata, supportata e agevolata. Basti pensare agli ambiti lavorativi fortemente competitivi, se non esistessero momenti di comunione, se non ci fossero ambienti adeguati per la comunicazione interpersonale si vivrebbe isolati per più di un terzo della propria giornata (salvo quei casi in cui l'isolamento proseguirebbe anche a casa). Inoltre risponde, inutile negarlo e ipocrita chi lo fa, alla necessità dell'uomo di combattere, di soddisfare il sangue guerriero donatoci dal Dio Marte.
Per comprendere quest'ultimo aspetto, basti pensare a quanti sono pronti ad "attaccare rissa", anche solo verbale, con il tizio della macchina affianco che ha la stessa voglia di arrivare a destinazione e togliersi dallo stress del traffico cittadino, ma commette l'imperdonabile errore di saltare la fila ed "infilarsi". Ciò potrebbe essere giustificato, o meglio etichettato, con la rabbia repressa, ma se la rabbia repressa fa così tanti danni... non è forse meglio sfogarla in qualche modo? Come dicevo la società propone palliativi, ovvero se si è incazzati come vipere, non bisogna tenersi tutto dentro, ma ci si può sfogare in palestra. Certo questo scaricherebbe le energie che una vita sedentaria accumula, ma non scarica la tensione e non soddisfa la bramosia di "guerra". Allora pensano alle arti marziali pensando che menare cazzotti ad un sacco possa aiutare, e in parte lo fa, ma in alcuni casi non si arriva al combattimento vero e proprio (almeno non prima di aver imparato la disciplina necessaria per non esagerare in un incontro). Quindi reprimono la frustrazione, lo stress e tutta questa tensione accunolata in ambito lavorativo, sportivo, sociale, familiare fino al momento topico in cui lo scellerato gli taglierà la strada al semaforo.
Prima abbiamo accennato anche al fatto che l'uomo è un animale solitario e comunitario allo stesso tempo intendendo che, con alcune eccezioni che variano da soggetto a soggetto, è in grado di stare da solo e di vivere in gruppo, ma è anche (piaccia o no ai moralizzatori delle macchinette) un animale territoriale. Difficilmente sopporta che vengano invasi i suoi spazi, indipendentemente da ciò che egli percepisce come proprio spazio, sia esso una nazione, un continente, un quartiere, un alloggio, una scrivania, uno stabile occupato illegalmente e abusivamente, un computer, uno stereo, una famiglia, un gruppo di amici, ecc. Insomma a qualsiasi livello l'uomo ha degli spazi che considera propri e difenderà anche a costo della vita, ma ormai viene passata l'idea che è criminale difendere determinati ambiti, ma dovremmo pensare a quale sia la cosa che teniamo di più a questo mondo e pensare se saremmo disposti a farcela portare via.

8 maggio 2017

Ma che bel mondo in cui vivere.

Intanto ricordo ai distratti che venerdì c'è stata una doppia pubblicazione costituita dal link contenuta in NO COMMENT e la recensione dei primi due capitoli di "alien... altri 8 film dopo lo scontro finale".
Fatta questa doverosa segnalazione, diamo inizio alle danze.

Oggi di "carnazza" da mettere al fuoco ce n'è fin troppa dall'elezione del gran maestro di Francia, Macron, all'Eliseo al flop registrato dall'emergenza/urgenza sulle unioni civili (o matrimoni per voltaculo che dir si voglia), passando per la galoppante corsa della disoccupazione e uno (tra i molti) episodio di violenza perpetrata dai pellet.
Insomma c'è "ciccia" per tutti i gusti per cui "allungate i piatti".
Aldilà del fatto che questi partiti di "destra" riescono a sbagliare un gol fatto anche a porta vuota, resta il dubbio, quasi il sospetto, che quanto da me detto in precedenza sia tristemente vero. Cioè il fatto che per far parte del circo della politica devi sporcarti le mani (probabilmente non solo quello). Di fatto dalla misteriosa sconfitta dell'estrema destra austriaca (i cui risultati riportati in Italia si fermano alle proiezioni degli "exit poll" a chiusura delle urne appena avvenuta), fino alle elezioni "anticipate o no" invocate da più o meno tutte le forze politiche all'indomani delle dimissioni di Renzi (che ad oggi non se ne sa ancora nulla e probabilmente si arriverà alla fine naturale della legislazione del 2018). Ma per tornare attuali resta misterioso il fallimento, così clamoroso, del Front National in un momento tanto favorevole all'estremizzazione delle idee e l'esasperazione degli animi dei francesi. Eppure Marine Le Pen, dopo aver abbastanza brillantemente affrontato il primo turno, getta tutto alle ortiche durante il dibattito televisivo come descritto da "Il Primato Nazionale" che riporta: "Il piglio con cui la candidata del Front national aveva iniziato la campagna dopo il primo turno aveva fatto ben sperare, forse non in vista di una vittoria finale, ma almeno di un avvicinamento sostanziale all’avversario. Un paio di mosse azzeccate, poi il tracollo durante il dibattito televisivo. Una Le Pen apparsa a molti nervosa, poco lucida, poco competente sulle questioni economiche, incerta su alcune posizioni chiave, poco a suo agio col suo stesso programma." Quindi puzza un po' il fatto che una persona, pur considerando i limiti che alcuni vorrebbero appiopparle per l'essere "fascista" anche quando fascista non è, che ha tutte le carte in regola per poter puntare alla presidenza perda così miseramente. Puzza ancora di più il fatto che Macron riesca a vincere presentando un programma privo di contenuti, ma ben finanziato dalla famiglia Rothschild, e che celebri la propria vittoria al Louvre con il palco davanti alla grande piramide (posta davanti al museo) che incrocia con le braccia del candidato a formare un compasso (insomma piramide, squadra e compasso... iniziamo bene). Ma non è nemmeno questo l'aspetto più strano della vicenda quanto lo è invece che il "pupillo" delle banche festeggia la vittoria alle presidenziali intonando l'inno dell'UBE (Unione Banche Europee) anziché con la "Marsigliese" notorio inno nazionale francese. Probabilmente ai pellet l'inno francese ricorda troppo i tempi del colonialismo (alla faccia della fraternità, legalità e uguaglianza) o più probabilmente i pellet, che dalla piazza intonavano "siamo a casa nostra!" (mentre i finti francesi rispondevano "sì sì!") con l'inno francese tanto a casa non si sentono.

Dopo questa bella dose di complottismo, torniamo invece a Casa Nostra (per ora) dove l'emergenza e urgenza nel far approvare la legge, e le regolamentazioni ad essa associata, sulle unioni civili registra uno splendido flop (ovvero non "se le incula nessuno") dove nei primi 8 mesi, di attuazione del provvedimento, si sono tenuti ben 2500 matrimoni (ovvero 5000 individui tra "voltaculo" e "leccapassere"), con una media di 312 matrimoni al mese, mentre nei primi 3 mesi del 2017 si sono verificate 369 unioni, con una media di 123 al mese. Sostanzialmente un provvedimento che non serve a un cazzo, ma fa figo e purtroppo impegna i media che così possono dibattere di stronzate anziché analizzare la disastrosa situazione socioeconomica di un paese a cui hanno, di fatto, distrutto completamente lo strato produttivo portando la percentuale di disoccupazione all'11,7%. Certo siamo ancora lontani al tasso del 25% che si registrava nella repubblica di Weimar e che porto ad un'inflazione devastante, ma attualmente le risposte del governo sono assenti o totalmente inadeguate. Come ad esempio favorire l'occupazione dei clandestini, mentre alle nostre famiglie viene tolto il minimo sostegno sociale che gli garantisca almeno un "presente" dato che il futuro ce lo hanno rubato da tempo.

Infine, sempre restando sul patrio suolo, arriva da Trieste la notizia dell'aggressione di una ragazza da parte di uno schifo (marocchino) che prima ha cercato un approccio soft con la fanciulla che non ha gradito le sue attenzioni. Il pellet è andato a fare un carico di birra (alla faccia che i musulmani non consumano bevande che siano frutto dalla fermentazione dell'uva o del frumento) ed è tornato alla carica della ragazza che aspettava che alcuni amici passassero a prenderla. Lo schifo ha iniziato a palpeggiarla nelle parti intime per poi scaraventarla a terra e tentare la violenza sessuale le urla e le richieste d'aiuto sono state vane (evidentemente ai passanti, se esistenti, non fregava un cazzo e le ronde "naziste" erano preventivamente state arrestate) e solo la lucidità della fanciulla che ha colpito l'aggressore, con una delle bottiglie di birra che il pellet si era portato appresso, le ha evitato il peggio e permesso la fuga.
Fino a qui nulla di nuovo sotto al sole.
E' il seguito che lascia sconcertati ovvero... la ragazza si è rivolta alle forze dell'ordine che hanno individuato il pellet presso una mensa della caritas (evidentemente i soldi per mangiare non li ha, ma per bere sì)... e anche qui nulla di nuovo sotto al sole (tranne il fatto che la polizia ha trovato un ricercato clandestino).
La vicenda non è ancora finita però, in quanto a seguito della denuncia, e delle successive indagini di polizia, il pubblico ministero dispone la custodia cautelare in carcere peccato che lo schifo, nel frattempo, fosse svanito nelle maglie (o meglio maniche) larghe della giustizia italiana (almeno per quanto riguarda i pellet).
Ancora una volta nulla di nuovo sotto il sole e ancora una volta la storia non finisce qui.
Infatti il pellet, con la furbizia di una volpe e la faccia come il culo (d'altronde ha la pelle del colore della merda quindi tutto fa scopa), pochi giorni dopo si presenta in questura per sbrigare alcune pratiche relative alla richiesta di asilo e finalmente viene arrestato. In questo caso spero si arrivi anche alla fucilazione in quanto un possibile decreto di espulsione, dopo che ipoteticamente avrà scontato la "pena" nei villaggi vacanza che sono le nostre carceri rispetto a quelle magrebine, non sarà garanzia del fatto che sto schifoso non tornerà più in Italia con lo sbarco successivo alla ritrovata libertà.

5 maggio 2017

Alien... altri "8" film dopo lo scontro finale.

Per non lasciarvi solo con la brutta notizia (purtroppo non è una fake news o bufala che dir si voglia) dei semafori da voltaculo che piazzeranno a Torino (prima capitale del Regno d'Italia), vi parlo di questo film che mi sono nuovamente gustato.

La storia la conosciamo tutti... c'è sta manica di ignoranti che se la dorme beatamente durante un viaggio interstellare, quando improvvisamente vengono risvegliati dal computer o  dall'Intelligenza Artificiale di bordo. Il capitano interroga il computer che lo mette al corrente di un segnale di soccorso ricevuto da un vicino pianeta... beh da qui in poi è tutta una serie di uccisioni più e meno efferate da parte dell'alieno da cui l'unica a salvarsi è la protagonista con il gatto (perché il gattino tira sempre).
La parte divertente è il fatto che a tradire l'equipaggio è il "sintetico" di bordo programmato dalla perfida "Compagnia" che, senza scrupoli, sacrifica l'intero equipaggio e (ATTENZIONE SPOILER) quello successivo (del secondo film) pur di catturare un esemplare vivo di suddetto alieno.
Il primo capitolo della saga ha un bel ritmo vola via piuttosto rapidamente e con un livello di tensione piuttosto elevato, tant'è che "vaccapedia" (bloccata dalle autorità Turche per spaccio di menzogne) lo ha classificato nei generi (plurale) fantascienza, orrore, thriller. D'altronde da Ridley Scott non ci si deve aspettare di meno... oltre agli altri ricordo "Blade Runner, Thelma & Louise, Soldato Jane, Il Gladiatore, Black Hawk Down", ecc. insomma non siamo qui a fare la biografia di Ridley Scott, ma se c'è uno che merita di essere ricordato tra i registi... Oltre a questo va anche ricordato (ricordato perché dovrebbero saperlo anche i pellet ormai) che l'alien è stato ideato dallo scultore surrealista Hans Reudi Giger.
Quindi film consigliato o lasciate perdere?
Tutto sommato, nel primo capitolo, non ci sono mescolamenti razziali tra i personaggi. Il negro, da migliore tradizione horror, muore. L'alieno depone le uova nell'essere umano invece di accoppiarcisi. Il ritmo è buono (nonostante io non sia un Ultrà della fantascienza)... Direi di sì! Pollice in su quasi due ore che meritano.

Il secondo capitolo invece... beh la crudeltà della "Compagnia" non è cambiata anzi è diventata più stronza che mai, è cambiato... oops.

La storia del secondo capitolo sostanzialmente è identica a quella del primo con la sola differenza che questa volta il pianeta è abitato da coloni terrestri, a cui la Compagnia nasconde bellamente la presenza aliena.
Per cui riprendendo da dove mi ero interrotto nel secondo film incominciano a comparire personaggi strani ad esempio nei marines compaiono anche donne (abbastanza normale nell'esercito americano di oggi, meno nei reparti combattenti della metà degli anni '80), ma se pensiamo che la soldatessa (alle grandi manovre) mostra anche tendenze omo/bisessuali la cosa assume ancora un altro valore (maggiormente negativo). Cambia l'atteggiamento del "Sintetico", che nel primo tradisce gli umani e cerca di ucciderli (ignorando completamente le leggi di Asimov sulla robotica) mentre nel secondo si sacrifica per permettere loro la fuga. Cambia l'atteggiamento tra i commilitoni, dove le interazioni interpersonali (a volte) sembrano andare oltre al normale cameratismo (Boldrini è un termine militaresco che indica la relazione che si crea tra i soldati che convivono forzatamente all'interno della stessa camerata). Insomma pare che James Cameron punti più su altre ideologie"politiche" rispetto al predecessore. Si sottolinea però alla sceneggiatura la presenza di Walter Hill (che i più cinefili ricorderanno per la regia de "I Guerrieri della notte").

Sostanzialmente questa recensione non sarà inserita nelle trilogie nonostante la nutrita schiera di prologhi e seguiti... anche perché, dal momento che il 2 è lo scontro finale, tutti gli altri sono contraffatti come i videoregistratori "mattonati" a Napoli.

NO COMMENT

Le priorità del sindaco Appendino: i semafori 'gay-friendly' | IL PRIMATO NAZIONALE

Non Aggiungo altro se non... "ma se ne andassero tutti quanti a prenderlo in culo"!

4 maggio 2017

Il valore del pellet... quando non usato come combustibile!

 - Roma, un senegalese muore d'infarto mentre fugge da un blitz della municipale... immigrati in rivolta!
 - Milano maxi blitz della polizia fuggi fuggi generale.
 - Immigrati alle primarie del PD.

Nei primi due casi va specificato, per quelli che vorrebbero leggerci il risveglio dell'Italia, che non si tratta di una reazione delle istituzioni alle invasioni. Nel primo caso infatti i vigili urbani (o polizia municipale che dir si voglia) si sono accorti che i pellet abusivi, quelli che vendono abusivamente, non pagano le tasse (ma dai?!?) per cui le "risorse" non sono più tali dando origine al blitz. Gli abusivi si sono rivoltati in quanto sostengono che lo sporco negro (oops... il pellet) non sia morto d'infarto come descritto nella versione ufficiale, ma sia stato investito da un vigile urbano in borghese su una moto anonima... nient'altro?!?
Nel secondo caso invece, il Blitz a Milano, va ricordato che un paio di settimane fa i pellet che stazionano nella zona della Stazione Centrale avevano circondato i militari, e successivamente i carabinieri intervenuti, impegnati nell'operazione "Strade sicure" (e se sono questi che ci devono fare sicurezza). Per tutta risposta è arrivato il maxi blitz della Polizia a sottolineare, ai pellet più che alla popolazione, "se non ci rompete i coglioni vi lasciamo fare il cazzo che volete! Se ci attaccate reagiamo violentemente!" Ovviamente questo vale solo per le forze dell'ordine in quanto il normale cittadino se subisce un aggressione non può tornare dopo due settimane accompagnato da un gruppo di hooligans e di picchiatori da stadio... subisce, appunto, senza avere nemmeno la possibilità di reagire perché, dato e non concesso che riuscisse a stendere a suon di cazzotti e colpi di karate tutti gli schifo che bighellonano inutilmente e non hanno altra distrazione (dall'intenso lavoro nello smercio di sostanze stupefacenti) che non aggredire i passanti, verrebbe probabilmente incriminato di aggressione con l'aggravante dei futili motivi e della discriminazione razziale.

Ma la vera chicca è l'interesse mostrato dai pellet (prelevati direttamente dai centri di prima accoglienza) nei confronti della politica Italiana.

ORA LO SO!

Ora so qual è lo scopo di quest'invasione iniziata ormai 30 anni or sono (ed intensifacatasi negli ultimi 4-5 anni)... Partecipare alle primarie 2017 del PD e votare per Renzi.
Ahhh... che bello quando si hanno epifanie di questo tipo, in cui ogni cosa appare improvvisamente chiara cristallina, in cui ogni tassello trova il giusto collocamento nel grande mosaico della geopolitica... Certo rimane un po' l'amaro in bocca per non aver scoperto personalmente il grande obbiettivo degli illuminati, di non aver personalmente smascherato (e bloccato) il grande piano per il nuovo ordine mondiale!!!
Forse sto un po' esagerando, infatti la verità è leggermente diversa. Tant'è che a suddetti pellet non frega un emerito cazzo di Renzi e delle primarie del PD. In effetti era facilmente intuibile dalla frase "(prelevati direttamente dai centri di prima accoglienza)". Esattamente "[...]la definizione che ne ha dato Renzi:“grande festa della democrazia”" è una stronzata in quanto "ad Ercolano almeno sessanta immigrati sarebbero stati prelevati direttamente da un centro di accoglienza (a San Vito a Ercolano presso l’Hotel Belvedere) e portati a votare Matteo Renzi. [...] Per il sindaco di Ercolano, Ciro Bonajuto, “la loro (degli immigrati ndr) partecipazione alle primarie è sintomo di democrazia”" Ovviamente le testimonianze valgono come prove d'accusa solo nei processi che si svolgono a Norimberga (purché sia il 1945 e gli imputati siano tutti tedeschi) in tutti gli altri casi simili testimonianze "Ci hanno detto di andare a votare – dichiara un immigrato in francese – Quelli del centro di accoglienza ci hanno dato i documenti e i due euro necessari per essere ammessi al seggio. Eravamo in sessanta, ma nessuno sapeva il perché di questa richiesta. Ci hanno accompagnato con un’auto, che faceva avanti e indietro tra la struttura e il seggio" o ancora "Ci hanno detto di votare per Renzi, cioè per l’ultimo nome sulla destra indicato sulla scheda. Ci hanno anche detto che per noi migranti era importante andare a votare. Così ho pensato che in questo modo avrei potuto ottenere i documenti per rimanere in Italia" non hanno valore probatorio. Ma almeno, questa volta, se ci ritroviamo nuovamente Renzi come presidente del consiglio sappiamo chi lo ha votato e come sarà stato eletto.

2 maggio 2017

Quando scoprire l'acqua calda è da complottisti!

Stamane sono stato accolto dalla "incredibile" notizia che FaceBook spia (ovvero utilizza i post, gli stati d'animo, ecc) degli utenti per indirizzare la pubblicità da mostrare. A darne notizia è il "Corriere della Sera" che, non si sa per quale ragione, punta il dito contro l'Oceania (sostanzialmente Australia e Nuova Zelanda). Sarà perché facendo riferimento ad una terra straniera e lontana dà, a noi italiani, l'illusione di vivere in democrazia. Di conseguenza da noi queste cose non possono capitare.
Ad esser giusti la notizia vorrebbe far scalpore per il fatto che ad essere stati spiati sono giovani intorno ai 14 anni "L’analisi di David Fernandez e Andy Sinn mostra algoritmi in grado di monitorare post, foto e interazioni di 6,4 milioni di utenti australiani e neozelandesi di 14 anni (l’età minima per iscriversi è 13) per intercettare i sentimenti di paura , sfiducia, ansia o nervosismo".
Ma di cosa vorrebbero ci stupissimo esattamente?!? Del fatto che siamo spiati, ufficialmente a scopo pubblicitario? O del fatto che non facciano differenza tra i maggiorenni e i minorenni?
Nel caso in cui vorrebbero ci stupissimo che siamo spiati dai (a)social network, mi spiace... ma non è un mistero per gli utenti, nemmeno tra i più ingenui, e non è un mistero per i nostri politicanti, dal momento che quella zoccola, parassita, inutile della Boldrini può permettersi di chiedere a Zuckerberg di bloccare (credo solo per l'Italia) tutte le pagine e i gruppi a contenuto fascista e/o razzista.
Se invece dovessimo stupirci del fatto che ad essere spiati sono i ragazzini... anche questa non è una novità basti pensare a quante pubblicità sono indirizzate al mondo dei giovani i quali, nonostante non abbiano alcun potere d'acquisto diretto (ovvero uno stipendio), hanno la capacità di frantumare... il riposo degli adulti quando non ottengono ciò che vogliono.
Sostanzialmente il "Corriere della Sera" ha scoperto l'acqua calda (che comunque nella preistoria è stata una scoperta mica da poco). 
Ma perché la stessa "indignazione", o forse sarebbe più corretto "sensazione", non la pongono sulle pubblicità mirate che compaiono nella nostra casella di posta, o all'interno dei siti, in base alle nostre ricerche più recenti? O ancora perché non si pongono nemmeno il dubbio quando aprendo la ricerca su google (senza aver ancor digitato alcunché) ci viene chiesto di attivare la geo localizzazione? Voglio dire se chiedo "dimmi chi era Alessandro Volta" (aldilà del fatto che sono un ignorante di dimensioni apocalittiche) a cosa gli serve sapere dove mi trovo? Dato e non concesso che ci sia un ristorante che si chiama "Alessandro Volta", può benissimo indicarmelo nei risultati di ricerca, poi se mi trovo a Milano ed il ristorante è a Catanzaro saranno cazzi miei se ci voglio andare oppure no. Perché se me lo mostra solo se è in zona, ma io lo voglio trovare, mi fa un torto. Se io cerco informazioni sul Fisico comasco e mi mostra il ristorante in zona... magari che cazzo me ne frega.
Questi ovviamente sono solo alcuni esempi di "spionaggio" fatto da (a)social e da altri strumenti di internet. Un altro esempio è l'app Whatsapp che periodicamente (indicativamente dopo qualche settimana dal rilascio di una nuova versione) obbliga gli utenti a specificare la frequenza con cui si intende eseguire il backup dei propri messaggi. A prescindere dal fatto che dovrebbe spettare a ciascun utente la scelta se eseguire o meno un backup dei messaggi, e non all'app, che in caso di rifiuto a sottostare a questa pratica declinerebbe eventuali responsabilità relativa alla perdita di dati, ma soprattutto perché in cambio devo fornirle l'autorizzazione a spulciare nella mia cartella di google drive e ai file ivi contenuti?
Non ho mai approfondito con altri utenti se a loro sia mai capitato, quindi se è una prassi "usuale", oppure se è riservata a me in quanto sotto inchiesta della magistratura. O se sia whatsapp a volersi fare i cazzi miei oppure se è google per quanto già affermato in precedenza.
Resta il fatto che, a prescindere che lo si chiami complottismo oppure no, siamo spiati. Per questa ragione sanno prima di noi quali sono le nostre intenzioni, per questa ragione non mi sento di dire che viviamo in un mondo libero o, quanto meno, in una nazione libera. Perché ci hanno sempre detto che spiare i propri cittadini era una pratica tipica dei totalitarismi. Che la censura era una pratica da totalitarismi. Che imporre una certa ideologia era una pratica da totalitarismi. Allora che differenza c'è, a parte l'ideologia di fondo, tra le grandi dittature del secolo passato e le "democrazie" presenti quando le pratiche sono le medesime?
Mi viene data sempre più conferma del fatto che dietro alle mosse insensate di quei quattro burattini (più di 1000 tra camera e senato nella sola italia) si nasconda un fine che sfugge alla mia comprensione se non è quello di dominio globale o di creazione di un nuovo ordine mondiale. Perché se gli scopi dei nostri politicanti fossero solo potere e denaro, basterebbe loro dare un contentino al popolo, mantenere la nazione priva di pellet o con una dose minima, in modo da urtare il minor numero possibile di individui. Mantenere alto il livello di sicurezza percepito (non certo reale) dai cittadini, fornirgli lavoro. Così il cittadino sentendosi libero, sicuro e sfamato, non avrebbe di che lamentarsi del proprio governo e dei politicanti. Basti pensare alla Democrazia Cristiana che, pur avendone combinata di ogni (omicidi, rapimenti, attentati, concussioni con la mafia, ecc.) ha governato per oltre 40 anni con l'assoluta fiducia del popolo, perché al popolo non faceva mancare nulla.
Ma come l'illusione è crollata, o è stata fatta crollare, ecco che sono comparsi i burattini che hanno svenduto tutto.
Chiaramente alcune situazione sono state messe in moto proprio negli anni della DC, ed è capitato ai politici successivi conviverci e farci i conti, ma certamente al FMI non avrebbe fregato un emerito cazzo di fare o meno i funerali di stato a quel ladro bastardo di Craxi e di permettere al suo galoppino preferito, Berlusconi, di candidarsi pur di evitare la galera. Ma certamente gli ha fatto comodo provocare lo scandalo che ne ha portato alle dimissioni, dal momento che si era rifiutato di presentare un provvedimento che di fatto avrebbe ammazzato l'economia italiana (che invece è stato il primo atto ufficiale del governo Monti).