31 agosto 2018

Euri sì. Euri no. La terra dei cachi. (Parte 2)

"A fijo de 'na mignotta!!! Qua stamo rovinati e c'avemo le pezze ar culo... tiraci fori da sti €uri!!!" 
"A stronzi!!! famo er refendum e diteme se volete o no sortì dall'€uri!!!"
"A Frocio!!! te lo stamo a dì che volemo da sortì..."
"Vabbè ho capito!!! Mo ce penso io... fideteve!"
"mmm... Vabbè famo a fidasse..."
A stronzi! Me sa che ho fatto 'na fregnaccia..."
"E mo che cazzo hai combinato???"
"Pensavo de firma per facce sortì dall'€uri... invece ho firmato per la troika!"
"Li mortacci stracci de tu nonno in cariola... ma vattelo a pija 'nder culo te e la troika!"

Per agevolare la comprensione dell'ipotetica conversazione tra Tsipras ed il popolo greco, ho preferito allegare la traduzione in latino antico della versione originale stilata (a mo di "Stele di Rosetta") in greco antico, in latino antico ed in Sassone...
Per quanti non conosco il latino antico la traduzione in lingua volgare (così era definito nel medioevo il "dialetto" italico) suonerebbe grosso modo così:
"Egregio sig. Primo Ministro!!! La crisi economica è troppo profonda e la disoccupazione è alle stelle... qualcuno propone di uscire dall'Europa e tornare alla sovranità economica Nazionale!!!"
"Cittadini di Grecia!!! Indite un referendum sull'eventualità di uscire dalla zona euro"
"Eccellentissimo Primo Ministro!!! Al referendum il Popolo di Grecia ha espresso la ferrea volontà di uscire dall'euro e dalla zona euro..."
"Ne prendo atto!!! Ho proposto ai creditori una soluzione alternativa alla loro politica da strozzini e l'uscita dalla zona euro... secondo me accetteranno!"
"Temiamo che risulterà troppo ottimista... ma attendiamo la risposta dei creditori..."
"Cittadini di Grecia!!! Le mie proposte sono state bocciate in blocco mi hanno posto innanzi all'ultimatum o accettiamo lo strozzinaggio o usciamo dalla zona euro..."
"Abbiamo già espresso la nostra opinione in proposito quindi usciamo???"
"No... come ultimo atto prima delle mie dimissioni ho firmato l'accordo per la troika!"
"Accidenti... questa cosa non gioca a nostro favore!" (per la traduzione mi sono avvalso di google translate dal momento che io, purtroppo, non parlo così bene il latino antico)
Indicativamente la situazione in Grecia si è evoluta così. Ieri però ci siamo lasciati con i bicchieri sospesi a mezz'aria mentre stavamo brindando per la Grecia che, finalmente, si è liberata della Troika, ma io avevo avvisato che non c'era molto per cui essere felici, in quanto sì è finito il periodo di sacrificio estremo per ripagare gli aiuti in corso di approvazione. Già perché sostanzialmente gli aiuti che l'Europa fornisce arrivano dalle tasche di chi dev'essere aiutato, come già detto ieri. Quindi probabilmente la Grecia per ricevere 11 avrà dovuto versare 20... ma esattamente come dovrà a breve inventarsi, a breve, il governo giallo-verde... da dove sono saltati fuori i soldi che la Grecia ha versato per avere in cambio gli aiuti?
"La terapia cui è stata sottoposta la Grecia ha avuto effetti devastanti. A quasi dieci anni dallo scoppio della crisi la disoccupazione si attesta al 21.6%, quella giovanile al 47.4%, i salari medi sono crollati del 20%, il Pil si è contratto del 27% e il 15% della popolazione è in povertà assoluta, mentre il 20% è a rischio." (fonte masterx.iulm.it), ma tanto perché non ci sono piani diabolici alle spalle (e guarda caso il diavolo ha sempre lo stesso nome), com'è scoppiata la crisi in Grecia?
"Il caso Grecia scoppia nell’autunno del 2009, quando il neo primo ministro George Papandreu rivela che i conti dello Stato erano stati truccati, con l’aiuto di Goldman Sachs, dai precedenti governi per garantire l’ingresso nell’euro. In particolare, il deficit non era al 3% come dichiarato dal governo Karamanlis, ma al 12.5%. All’annuncio seguono ripetuti declassamenti del debito pubblico da parte delle agenzie di rating, che nell’aprile del 2010 lo classificano come junk bond, precludendo di fatto ad Atene l’accesso ai mercati." (stessa fonte) ovvero peggio di quanto aveva fatto Prodi che per diminuire il debito pubblico aveva imposto una tassa Una Tantum sugli stipendi di tutti i lavoratori, sui conti correnti (diventata poi Una Semper) e ai possessori di moto... inoltre ha introdotto la tassa sul medico di famiglia (sodi che non finiscono, ovviamente, in tasca al medico curante, ma nelle tasch... ehm... casse dello Stato), che ha inventato l'IRAP (con cui ha distrutto le poche industrie sane presenti nel paese)...
Torniamo alla Grecia (se sarà il caso parleremo delle malefatte di Prodi nel terzo capitolo della saga... se ci sarà materiale a sufficienza, ovvero cose da dire) "La Grecia ha beneficiato di tre programmi di “salvataggio” portati avanti dalla Troika, ovvero Commissione europea, Bce e Fmi. I prestiti che sono stati erogati erano sottoposti alla condizione che il governo greco attuasse le riforme “concordate” nel “memorandum of understanding”, nel quale rientravano le cose più disparate. Da misure grottesche, come l’eliminazione dell’indicazione “Fresco” sul latte greco o la modifica delle norme sulla pezzatura del pane, alle cosiddette “riforme strutturali”. Queste ultime, soprattutto la riforma del mercato del lavoro e delle pensioni, sono andate nel senso di  ridurre il potere d’acquisto dei greci in modo da riequilibrare i conti import-export con l’estero. Accanto a questo erano previsti obiettivi di bilancio, accompagnati da suggerimenti su come tagliare la spesa e come aumentare le tasse. I pasdaran della Troika inviati ad Atene dovevano vigilare sulla corretta implementazione del memorandum. In caso contrario, i prestiti concessi, divisi in varie tranches, sarebbero stati bloccati." (stessa fonte)... ora come la scritta "fresco" sul latte impedisca il risanamento dei conti resta abbastanza un mistero, ma il senso è quello di distruggere le peculiarità Nazionali in un'unica macchia informe (come le arance di Sicilia che finiscono sotto i trattori e gli italiani sono costretti a mangiare quelle importate da Spagna e marocco).
Oltre a questo ci sarebbero altri numeri da snocciolare quali l'emigrazione dei greci (verso non si sa bene dove visto che attorno hanno solo paesi di merda e/o che stanno quasi peggio di loro), la disoccupazione, il taglio delle pensioni (non vi ricorda nulla), ecc. andrebbe aggiunto, se ci fosse un elenco completo fornirebbe un'idea migliore della situazione, lo stuolo di enti, servizi e infrastrutture pubbliche che sono state privatizzate (a favore di chi non è mai chiaro, in nome di cosa un po' di più) tra cui svettano la compagnia aerea di bandiera (sommersa dai debiti dal momento che la gente non era più in grado di muoversi nemmeno all'interno del paese), le compagnie di trasporto navale (che avevano in concessione le tratte di collegamento tra le isole greche), ecc.
Insomma i dati dei conti pubblici dicono che la Grecia sta meglio "Nei primi nove mesi del 2017 è stato di 4,5 miliardi di euro (2,2% del Pil), una cifra che proietta l’obiettivo a fine anno supra l’1,75% concordato con le Istituzioni. [...] Le esportazioni nel primo semestre sono salite del 7,5 per cento. La produzione industriale a giuno è salita dell’8,5 per cento, l’ottavo dato consecutivo con il segno più. Lo stesso mese le vendite al dettaglio sono salite del 3,2%, sesto risultato positivo consecutivo. Quelle di auto del 28 per cento. Sempre a giugno i ricavi del turismo avevano segnato un +14% rispetto all’anno prima. L’indice Pmi Markit è a 52,8, ben oltre la soglia di 50 che è il discrimine tra prospettive di crescita negative o positive." (fonte www.linkiesta.it)
Può pure essere che i conti stanno meglio per l'U(B)E, la BCE ed il FMI... ma come stanno invece i conti dei greci?
Ce lo spiega un pensionato "«È un momento di umiliazione che non avrei mai pensato di vivere» è la frase chiave pronunciata da un ex saldatore in pensione, Fotis. Poco prima aveva raccontato dell’attività dell’azienda di famiglia ridotta a quasi zero, dell’intera famiglia aggrappata alla sua pensione, tagliata del 30 per cento, dei risparmi di una vita che si erano erosi e delle bollette che erano diventate impossibili da pagare per intero. «È quello a cui le nostre vite sono state ridotte - concludeva - per l’amore di mettere a posto i numeri»". (stessa fonte)
Da un lato può darsi che chi lavora, quando lavora, riesca in qualche modo a stare a galla, ma anche in Italia (salvo i pensionati dalle uova d'oro) non è che se la passino benissimo. Nel nostro paese siamo passati dai baby pensionati (ovvero i lavoratori che 45-50 anni erano già in pensione) ai "granny" (nonni) pensionati che, con la nuova riforma dei pentastellati, dal "2060" (mi pare di ricordare abbiano detto al TG1) si potrà andare in pensione a 70 anni (di età). Ora siamo sempre lì se devi passare un foglio di carta da una parte all'altra della scrivania, con l'ausilio di qualche stregoneria, ce la si può ancora fare, ma se devi sollevare una porta blindata... magari ti cade anche addosso.

30 agosto 2018

Euri sì. Euri no. La terra dei cachi. (Parte 1)

L'ho già detto più volte, ma tanto per iniziare l'articolo da un punto fermo è meglio ribadire il concetto. 

Odio l'U(B)E!!!

Non sono contro solo per una questione politico-economica o para-nostaglica (per la serie "se dovevamo essere schiavi dei tedeschi tanto valeva tenerci Hitler che almeno ci voleva bene!")... No, niente di tutto questo... io odio l'U(B)E per tutto ciò che rappresenta ivi incluse le ragioni di cui sopra, ovvero per una questione politico-economica e para-nostaglica (per la serie "se dovevamo essere schiavi dei tedeschi tanto valeva tenerci Hitler che almeno ci voleva bene!")...
Se non ricordo male non più tardi di ieri avevo espresso il dubbio sulla corte dei conti europea, stando ai suoi calcoli, contesta la cifra di 20mld che Di Maio sostiene l'Italia versi ogni anno. Secondo l'Europa, nella losca figura di Günther Oettinger, il nostro governo non verserebbe 20mld bensì 14-15 a seconda delle annate, se c'è stata grandine, se ci sono state le elezioni a "Rocca di Fuffa" (ridente comune nella regione montana di "Sticazzi" della provincia di "Stiricazzi" della 21° regione italiana di Ch'arculolistrapazzi... chiaro no? Sostanzialmente la nostra Springfield di simpsoniana memoria), ecc. che possono aver fatto esplodere lo spread, affossato i mercati e qualunque altra "catastrofe" economica per cui (secondo politici ed economisti) se piazza affari viene sepolta da un segno negativo (il mio stipendio ne risente immediatamente). Se il mercato crolla il mio stipendio ne risente perché il mio datore di lavoro invece di "investire" nell'azienda (ovvero spendere soldi per migliorare) investe su titoli di borsa che sono vulnerabili alla brezza (che non è vento o tifone).
Certamente se lui (il datore) perde soldi, inevitabilmente opera dei tagli... e normalmente a saltare per primo sono quelli con il contratto fuffa, ovvero quelli che costa meno cacciarli che mantenerli. Questo è l'unico caso in cui, il mio stipendio mensile, viene intaccato dal mercato... ma questa triste storia la raccontiamo più avanti oppure mai..
Tornando di prepotenza al divario tra quanto "diciamo" di versare e quanto "dicono" versiamo... come dice dr. House... "tutti mentono!" ma se, per un momento soltanto, ipotizzassimo che entrambi dicono la verità ciò significherebbe che l'Italia versa 20mld, qualcuno (forse il galoppino, il postino o il corriere espresso) se ne intasca 5 o 6 e all'U(B)E ne arrivano solo 14-15... (a questo punto sarebbe carino sarebbe dove cazzo sono finiti i soldi che noi abbiamo faticosamente risparmiato e lo Stato ha, "per noi", versato. Inoltre della cifra (diciamo) X che noi versiamo, buona parte ritorna in patria sotto forma di finanziamento (immagino ai pellet visto che i nostri servizi fan sempre più cagare). Quindi secondo Oettinger l'Italia versa concretamente 3mld (di €uro naturalmente...) e qui ci vorrebbe la "faccina" perplessa di Whatsapp... ma se noi mandiamo 20mld e loro dicono che a conti fatti ce ne mandano indietro 11 (perché secondo loro ne abbiamo mandati 14)... perché dobbiamo mandarne 20/14?
Non sarebbe più sensato se noi facessimo la "manovrina" d'autunno, per raccimolare i 20mld e ne mandiamo all'U(B)E solo i 3, che sostengono essere la cifra che effettivamente versiamo, e usare i 17, a cui abbiamo risparmiato la trasferta in Belgio, per investirli sul territorio?
In questo modo eviteremo di far arricchire, o far arricchire meno, "Nexive" (l'alter ego stronzo delle poste italiane), ed avere maggior controllo su cosa cosa è più lecito o più necessario intervenire. Già! Perché non è che l'Europa ti da 17/11mld dicendoti fanne buon uso... troppo bello... dice anche in cosa investirli, ma non solo. La ragione per cui non possiamo fare che raggranellare quanto "dovuto" alle casse europee ed investirli direttamente è soltanto una (anche se le marionette, quali Martina, dicono che ce ne sono molte di più ad esempio, "se non caccia i soldi all'Europa l'Italia si isola!", continuo a non capire), ovvero la questione dello strozzinaggio.
Come espresso in passato l'U(B)E stampa una determinata quantità di €uri che, in teoria, dovrebbe distribuire secondo gli accordi (capestro) siglati da Prodi e compagni al momento dell'ingresso in "Europa", ma in verità la BCE, pur trattando con stati, si comporta come una qualsiasi banca con un risparmiatore che entra in filiale a chiedere un prestito. Ovvero più garanzie hai, maggiore sarà il prestito e, seppur il tasso di interesse sarà inferiore, maggiore sarà la cifra da restituire. Nel caso dell'Italia, ma non solo, ad ogni brezza di vento le quotazioni "Italia" precipitano, il nostro paese risulta essere un "cattivo" risparmiatore, ciò significa che ogni volta che un topo scoreggia in cina, i tassi d'interesse a nostro sfavore s'impennano e, di conseguenza, tutti i nostri sacrifici non bastano nemmeno a ripagare gli interessi del debito pubblico e ogni anno siamo costretti, non potendo condurre una politica economica autonoma, chiedere nuovi fondi da versare nelle nostre case per far ripartire la nostra economia, allo scopo di ripagare il debito pubblico che al mercato Romano Prodi comprò.
A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Questa è la spiegazione più intelligente che mi viene in mente quando sento una certa area politica voler restare accanitamente legata a questo cancro che ci presta i nostri soldi a "strozzo", ci deruba delle nostre risorse (naturali e non), ci ignora quando chiediamo aiuto e si ricorda di noi solo quando è l'ora della questua. Tale spiegazione è che la sinistra (a quanto pare di tutta Europa) si riconosce, o meglio si trova a proprio agio, in questo corto circuito mentale per cui invece di lasciare l'Europa al proprio destino, compiere i dovuti sacrifici e rilanciare la nostra economia (escludendo l'intermediario che fa la cresta sul resto), continuiamo a restare saldamente legati, a doppio filo, a questa manica di parassiti.
Per coloro tra di voi che sono stati attenti nei mesi scorsi, difficilmente potranno gioire alla notizia che "finalmente" la Grecia si è liberata della "troika"... soprattutto se si ricordano quanto lo Stato ellenico ha dovuto cedere in cambio dell'assistenza dell'U(B)E.

Continua..

29 agosto 2018

Ritorno di Fiamma (Deutschland Erwache)

Mi sarebbe piaciuto parlar male di cinema, di musica e altre forme d'arte degenerate, ma i tempi che corrono impongono (purtroppo o per fortuna) che mi occupi della stretta attualità. Altrettanto mi viene impedito di perdere il senno nelle maniacali teorie complottiste ormai trattate marginalmente in alcuni scritti (come ad esempio quello di ieri dal titolo "Il dubbio cresce (la guerra continua)."). Da parte mia prometto che mi impegnerò nel tentativo di scrivere un articolo che non sia strettamente legato all'attualità e alla politica bensì, con la solita vena polemica, di distruggere o elogiare un prodotto culturale di scarsa o buona qualità (tenendo sempre conto di quali sono i criteri con cui, personalmente, valuto un prodotto).

L'Europa delle banche, dei banchieri e dei traditori teme, più di ogni altra cosa, il ritorno del nazifascismo. Eppure pare sempre far di tutto affinché la storia del primo dopo guerra si ripeta e si rinnovi identica in tutte le sue forme, sempre fedele a sé stessa. Recentemente ho iniziato a leggere (sin d'ora... se ve ne avevo già parlato vuol dire che non l'ho ancora finito) il 2° o 3°*  libro di Adolf Hitler che consiste in un manoscritto "inedito" dal titolo "Adolf Hitler. Politica Nazionalsocialista.
Oltre il Mein Kampf", pubblicato da Thule Italia Editrice, che "Dettato a Max Amman nell’estate del 1928, questo documento è il secondo libro di Hitler, o meglio, volendo contare separatamente i due volumi del Mein Kampf, è il terzo. Pur rappresentando un’elaborazione delle idee sulla politica estera tedesca come furono espresse nel secondo volume del Mein Kampf, non si tratta di una mera ripetizione degli scritti anteriori" (fonte prefazione del libro pubblicato sul sito della casa editrice) per molto tempo, vista la similitudine tra gli argomenti trattati nello scritto e le idee espresse nell'opera più famosa del Führer è stato a lungo considerato "banalmente" come la bozza del "Mein Kampf". In tale scritto, così come nell'opera più nota , vengono chiaramente indicate da Hitler le ragioni sociali, economiche, politiche, ecc. che hanno portato alla devastazione dello Stato sociale e, quindi, fornito il terreno fertile per far nascere e crescere il potere del Nazionalsocialismo in Germania. Leggendo quegli scritti, cosa che a mio avviso dovrebbe fare qualsiasi persona di intelletto nel momento in cui odia/ama così tanto qualcosa/qualcuno (ragione per cui a casa ho una copia della "bibbia", perché è difficile ribattere ai cristiani farfugliando concetti a caso seguiti da un laconico "Adamo ed Eva... chissà il serpente di chi era?" tanto per denigrare qualcosa che non si conosce), mi trovo di fronte a delle situazioni che, nonostante siano accadute 100 anni fa (il 4 novembre sarà il centenario della fine della prima guerra mondiale), sembrerebbero scritte non più di un decennio fa. Ovviamente tralasciando la questione ebraica in qunto al giorno d'oggi è reato persino parlare degli ebrei. Data l'attualità di certi argomenti e di certe situazioni, mi viene da pensare che la Storia è davvero ciclica per cui rassegnatevi al fatto che il nazi-fascismo tornerà al potere (e con tutte le belle idee che gli ebrei hanno dato nella propaganda... i nemici farebbero bene a tremare) oppure, nonostante tutto, certa gente non impara dai propri errori. Ovviamente, nonostante "l'oppure" non c'è una sola risposta valida possono essere valide entrambe per cui la Storia è ciclica e certa gente non impara dai propri errori.
Nel caso fosse "più" vera la seconda ipotesi, non si dovrebbero nemmeno stupire se, dopo 70 anni di lavaggio del cervello fatta alle 3/4 nazioni europee più ferocemente coinvolte nella costruzione di quella nuova "visione del Mondo" (Italia, Germania, Ungheria e Giappone), la gente si stanca di essere chiamata razzista quando non lo è, che gli venga ricordato (ad ogni occasione) che il proprio futuro è in mano a gente caduta ieri dai barconi, che gli venga detto che le affermazioni sulla pericolosità di suddetti loschi individui sono frutto del becero razzismo degli estremismi di destra, ma che nella realtà dei fatti i clandestini sono disperati che chiedono solo condizioni di vita dignitose... non hanno forse lo stesso (de non più) diritto gli autoctoni che hanno pagato le tasse per costruire quello Stato sociale e di diritto di cui ora godono, con maggior privilegio, i pellet? Se poi, a tutto questo, ci aggiungi la nuda realtà dei fatti che tutte le "sinistre" figure, da Capo Nord a Lampedusa, sembrano non vedere, o bellamente ignorano, che i pellet non sono così "buoni", non si fanno troppi scrupoli ad aggredire fisicamente il proprio prossimo (meglio se è un "locale")... 
Allora forse è legittimo che anche la gente "normale", ovvero quella non affiliata al Partito Nazionale Fascista, al Partito Nazional Socialista Tedesco dei Lavoratori, ecc. si rompa i coglioni di essere aggredita nelle strade delle proprie città, di non poter uscire di casa senza correre il rischio di essere stuprata, di uscire coi piedi in avanti da una lite perché mentre discuti con uno... un altro ti "lama" alla schiena... e forze dell'ordine ed istituzioni anziché dare un giro di vite a questa feccia generosamente ospitata dalla nostra terra, li tutela maggiormente, colpevolizza ulteriormente la popolazione autoctona, la mortifica perché non fa abbastanza per far sentire amato il criminale che alla prima occasione si farà saltare in aria davanti ad una scuola.
Se la gente si rompe il cazzo di tutto è chiaro che come primo passo volge il proprio voto a quelle fazioni politiche discriminate (dai media e dagli avversari) per aver predetto, non ieri o ieri l'altro ma decenni or sono, che sarebbe successo quanto accade oggi, ma se anche questo non è sufficiente (perché ormai le maglie del Sistema sono troppo strette per permettere che a prevalere sia il buon senso) allora scende in piazza e protesta o, inevitabilmente, traduce in azione quel senso di giustizia che non vede applicato dal chi governa... punire un criminale.
Questo sta succedendo a Chemnitz (in Sassonia) dove, alla gente che protesta per l'ennesima morte provocata dagli immigrati, si sono uniti gli estremisti di destra. Gli immigrati a bordo strada hanno imparato in fretta che quella non era più una marcia di solidarietà per le vittime con palloncini colorati e gessetti, ma una protesta dove l'immigrato è visto come un intruso e condannato come colpevole di possedere un certo colore di pelle o un determinato tratto somatico.
Va anche detto che i suddetti negri hanno scelto il "Land" sbagliato per rompere i coglioni dal momento in cui sono anni che in Sassonia l'NPD (quello che viene definito l'erede del Partito Nazista, un po' come fu il nostro MSI) prende oltre il 60% dei voti ad ogni elezione... sono diversi giorni ormai che un gruppo (piuttosto esiguo) di manifestanti sta bastonando negri, comunisti e poliziotti che hanno impiegato un'intera giornata a ristabilire l'ordine... sintomo che la rabbia è tanta... troppa e quando viene esasperata diventa come un fiume in piena travolge tutto ciò che incontra e tentare di arginarla non fa altro che aumentarne la brutalità distruttiva.

Segnali positivi dunque, ma positivi anche dall'Italia anche se a protestare con un azione decisa non è stata la grande folla esasperata, ma i soliti nomi noti dell'estrema destra nostrana... parliamo questa volta di Forza Nuova Veneto che ha risposto all'ennesimo caso di stupro, perpetrato in spiaggia da un senegalese ai danni di una ragazzina di 15 anni, impiccando un manichino ad un albero con un cartello recante la scritta "Pena di morte per gli stupratori FN".

Questa volta è un manichino, la prossima volta potrebbe toccare al colpevole (soprattutto se, come succede spesso, lo stupratore viene rimesso in libertà in attesa di giudizio o denunciato a piede libero in quanto le carceri sono sature).
Vogliamo davvero che sia questo lo Stato civile che ci hanno lasciato in eredità i nostri antenati?
Noi non siamo americani ai tempi del "far west" il nostro diritto (penale e civile) risale a 2000 anni fa, naturalmente ammodernato quando necessario. Paghiamo le tasse perché siano gli organi istituzionali a fare giustizia e non trasformare la nostra civiltà in un Vero "far west" (e non quello millantato da Mattarella), ma ad un certo punto se devo scegliere tra morire e vedere morire la mia famiglia o passare il resto dei miei giorni in gabbia per aver ucciso uno sporco negro che intende distruggere la mia famiglia... beh la scelta è facile!!!

E che vengano pure le divise nere per conto delle toghe rosse!

*a seconda di come vengono assemblati o disassemblati il "Mein Kampf" ed il "Mein Leben" che nella primissima edizione erano due volumi separati, mentre nelle edizioni successive sono state riunite in uno solo con il titolo di "Mein Kampf" e recentemente nuovamente separati in due volumi distinti.

28 agosto 2018

Il dubbio cresce (la guerra continua).

Ho più volte scritto, con toni allarmati e tinte allarmanti, del fatto che siamo in guerra. Questa guerra a differenza delle altre non è combattuta con le armi di distruzione di massa "convenzionali", anche se sarebbe più corretto dire "usuali" (ovvero quelle a cui siamo più abituati), bensì la guerra è fatta di straccioni e traditori che sfruttano continuamente l'immagine dei "poveri" pellet, a cui le nostre istituzioni (fino a qualche mese fa) stendevano un tappeto "rosso" dalle acque territoriali libiche ai nostri porti, sostenendo in un secondo momento che a "fare politica sulla pelle degli immigrati" sono gli altri.
Come in tutte le guerre le armi impiegate sono le più disparate. Non ultime quelle in cui i criminali d'importazione possono trovare e impugnare ogni sorta di strumento d'offesa, mentre al "razzista" italiano non resta che sperare che il negro non sappia sparare.
Tra le varie armi impiegate contro di noi risultano armi batteriologiche "Ricordate i casi di Trento nel settembre del 2017? Pubblicamente veniva smentita la possibile fonte migratoria, ma una circolare del Ministero della Sanità (Lorenzin) lanciava l’allarme. Proprio l’anno precedente la circolare del Ministero della Sanità indicava le migrazioni come fonte dell’introduzione della malaria." (fonte ilcappellopenastore.it), le già citate armi della criminalità "disorganizzata" (o "microcriminalità") affiancate a quelle dell'esercito "regolare" della criminalità organizzata e non ultima l'arma della propaganda che non riconosce, e non rispetta, il concetto di verità. Nel caso della propaganda è assolutamente valido il principio filosofico per cui la verità non esiste.
Tutte queste "armi" sono dispiegate per due ragioni (secondo alcune nuove informazioni acquisite), ma io ritengo valida solo una delle due. Quella a breve termine (con cui non mi trovo in linea, ma riporto per onestà intellettuale) per trasferire il campo di battaglia della guerra Eni/Total sul patrio suolo. Quella a lungo termine la sostituzione e, di conseguenza, definitiva distruzione del popolo europeo per impedire il ritorno ciclico del vecchio continente al vertice del potere mondiale.
Quello che manovrano i fili hanno tentato, in tutti i modi, di spostare l'asse del potere dall'Europa al vicino medio oriente, non ha caso sempre più indicato come fulcro della civiltà e culla della vita. Non punto il dito contro di "loro" perché sono prevenuto (diversamente mi limiterei ad affermare i "pigiami" puzzano), ma per una serie di indizi che puntano con forza nella loro direzione.
La guerra militare italo-francese (se entrambe le Nazioni avessero un popolo dotato di spina dorsale) sarebbe inevitabile, per risolvere il conflitto sull'accesso ai giacimenti del combustibile fossile, ma i francesi, prima di noi, hanno fatto sì di poter schierare giovani negri (incazzati come bisce per ragioni che sanno solo loro e di cui a noi non frega un cazzo), ma questo non significa che, necessariamente, anche noi si debba fare lo stesso e poi a scopo? Sono sufficientemente convinto che, in caso di guerra con i francesi, ci sarebbero diversi (anche se non molti) italiani pronti ad armarsi e partire per difendere il patrio suolo e gli interessi economici nazionali... lo stesso non posso certo dirlo per i "pellet" che sono caduti da un barconi davanti alle nostre coste, gli hanno buttano una paio di scarpe ai piedi (oggetti che non avevano mai visto prima) e informati che da quel momento in poi avrebbero corso per il tricolore (che non perdono occasione di sbattere a terra).
Tutto ciò detto anche ipotizzando che l'invasione sia collegata, in qualche modo, alla guerra Eni-Total... cosa se ne fanno le due società dei pellet? A quale scopo sostituire "fino al 60%" il popolo italiano con quello allogeno della peggior specie?
Sicuramente costa meno, almeno in termini di tempo, importare qualche centinaio di migliaia di feccia piuttosto che attendere che un bambino si sviluppi sino alla stato adulto. Soprattutto costa meno la sua becera ignoranza tribale piuttosto che un' intelligenza affinata dall'istruzione. Anche in questo caso però con un ricircolo naturale della vita, nascita/morte, dovrebbe essere sempre garantita una certa quantità di consumatori.
Mi fermo qui su questo argomento perché, diversamente, dovrei addentrarmi nelle perverse logiche o nei dissennati meccanismi deleteri che ha la società sui giovani che invece di lavorare "cazzeggiano" in giro per locali, con i soldi del "papi" (in generale dei genitori).
Tornando alla guerra le cause non possono essere liquidate con una scrollata di spalle dicendo e colpa del petrolio, non e giustificabile una sostituzione di popolo per garantire ad una Nazione o all'altra il dominio petrolifero nel Mediterraneo, dietro deve necessariamente esserci un odio più profondo che mira alla debilitazione dell'Europa. In tal senso ha molto più valore la tesi secondo cui tale invasione serve a garantire uno certo tornaconto alle "Open Society" (ogni riferimento alle società di Soros è puramente voluto) per mezzo del Business dell'accoglienza. Infatti calza meglio con quanto avvenuto sotto l'asse politico Renzi-Boldrini-Gentiloni che, nonostante la maggioranza (alla Camera e al Senato) e le sole proteste (in piazza) di CPI soffocate nel sangue, non sia riuscito a passare lo Ius Soli. Fatto piuttosto curioso, con tali premesse, se non per la sconvenienza di alcuni soggetti nel regolarizzare chi deve invece rimanere nei ghetti a spese dell'Europa e, di conseguenza, di tutti i cittadini degli stati membri.
Parlando d'Europa un altro argomento che meriterebbe di essere trattato è quello per cui, secondo una logica perversa, l'Italia versa un determinato contributo all'Europa (che varia dai 14 ai 20 miliardi di euro a seconda di chi è a parlarne... ovvero 14 per chi riceve 20 per chi dona... insomma ci sono 6 miliardi che svaniscono nel tragitto Roma-Bruxelles... sarebbe il caso di indagare), ma secondo il registro dei conti europeo tra quello che versiamo e quello che l'Italia riceve in cambio alla fine l'Europa si trattiene circa 3 miliardi... Allora non sarebbe più opportuno, anziché dare 20 (o 14 a seconda delle fonti) per avere indietro 17(11)... dare solo 3 e tenere il resto, indipendentemente da quanto sia questo resto, direttamente in Italia ed investirlo? Meriterebbe un argomento a parte, perché toccherebbe, diversamente, aprire il vaso di pandora che vede l'Europa come parte forte nel prestito di denaro ricevuto dalla nostra Nazione per cui, sostanzialmente, non potremmo mai ripagare il nostro debito.

27 agosto 2018

Il terrorismo rosso colpisce ancora...

... tramite i magistrati.

A differenza degli "anni di piombo", in cui i rossi si facevano largo nelle piazze a colpi di mitra e bombe, da qualche decennio i sessantottini ed i loro "degni" eredi terrorizzano il mondo occidentale non solo con una vergognosa ondata di violenza (in nome di un presunto antifascismo), ma in particolare con una serie di atti intimidatori verso gli oppositori del pensiero "unico" perpetrato da giudici compiacenti.
Qualche "sciocco" (per dire apertamente "coglione") potrebbe illudersi di essere tutelato per quella pseudo concessione offerta di poter salutare "romanamente" i morti o dopo aver segnato un gol (ragione questa questa di cui non vedo l'esigenza, ma tant'è...).
La verità è decisamente diversa. Infatti su ciò che conta davvero forze dell'ordine e magistrati o non intervengono o intervengono a sproposito.
Se pensate alla scorsa campagna elettorale, quella che ha visto formarsi un governo ad oltre 3 mesi di distanza dal voto alle urne, si ha un chiaro esempio di come i cosiddetti "autonomi" abbiano messo a ferro e fuoco le città in cui una forza politica, riconosciuta come legittima dal Viminale, di come abbiano aggredito e privato della propria libertà esponenti delle forze politiche opposte, ecc. senza il minimo interesse mediatico, delle forze di polizia (che nel caso di Torino ha addirittura dato ragione ai manifestanti che li avevano aggrediti con bombe carta riempite di bulloni, piombini e altri pezzi di ferro per aumentarne il potere distruttivo) o della magistratura che o non ha mai aperto o ci lavora a tempo perso (come nel caso del esponente di Forza Nuova che è stato fermato, legato e picchiato a sangue a Palermo e che dal 21 febbraio ad oggi non ha ancora idea di chi sia stato).
Certo è difficile trovare il tempo di indagare su un'aggressione politica ai danni dei "fascisti" vittime di un reato accertato, e rivendicato dagli stessi autori, quando si hanno (mesi dopo) urgenze quali indagare il ministro degli interni "Il ministro dell’Interno Matteo Salvini adesso è indagato dalla Procura di Agrigento per sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale."
Partiamo subito col dire che, dalle mie reminiscenze degli studi di diritto, sono piuttosto sicuro che il diritto europeo sia sovranazionale al diritto degli Stati membri, ovvero se una norma Nazionale è in conflitto con la vigente normativa europea la legge nazionale ha "tot" giorni di tempo per adeguarsi alla norma europea per non incappare in sanzioni amministrative (ci fanno la multa). Ora come ci ricordano ogni qualvolta invochiamo di uscire dall'U(B)E, non possiamo farne parte solo quando ci fa comodo. Allora che la magistratura italiana si adegui alla considerazione dell'articolo 5 al comma 1 paragrafo f della "Convenzione Europea dei Diritti dell'uomo" (a prescindere dal fatto che si parla dei diritti dell'uomo e non di quelli dei pellet...) 

ARTICOLO 5
Diritto alla libertà e alla sicurezza
1. Ogni persona ha diritto alla libertà e alla sicurezza. Nessuno
può essere privato della libertà, se non nei casi seguenti e nei
modi previsti dalla legge:
(f) se si tratta dell’arresto o della detenzione regolari di
una persona per impedirle di entrare illegalmente nel
territorio, oppure di una persona contro la quale è in
corso un procedimento d’espulsione o d’estradizione.

Stando a quanto previsto da questo punto pare che se Salvini in quanto Ministro degli Interni tra le funzioni del ministero ci sono:

"Il ministro dell'interno è il vertice politico dell'amministrazione dell'Interno. Da lui dipendono la Polizia di Stato , il Corpo nazionale dei vigili del fuoco e i prefetti. Egli è inoltre componente del Consiglio supremo di difesa.  

Le principali funzioni del ministero sono regolate dal decreto legislativo 30 luglio 1999, nº 300[4] e consistono nell'assicurare:

garanzia della regolare costituzione degli organi elettivi degli enti locali e del loro funzionamento, regolamentazione della finanza locale e dei servizi elettorali, vigilanza sullo stato civile e sull'anagrafe e attività di collaborazione con gli enti locali
tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e coordinamento delle forze di polizia
amministrazione generale e rappresentanza generale di governo sul territorio
tutela dei diritti civili, ivi compresi quelli delle confessioni religiose, di cittadinanza, immigrazione e asilo
Attualmente, i suoi compiti sono disciplinati dai decreti del presidente della Repubblica 5 giugno 1976 n. 676 e 7 settembre 2001 n. 398."

Per tali ragioni sembra, quanto meno, inverosimile che non sia di sua competenza (e quindi che abbia commesso abuso di ufficio) in quanto non ha impedito ad una nave della guardia italiana costiera di attraccare nel porto di Catania, bensì di far entrare illegalmente dei pellet.
L'idea del vicepremier è quella di adottare, in tema immigrazione, il modello australiano (che descriverò a breve secondo le mie conoscenze in materia), ma qualcuno (a sinistra) ha già borbottato "non siamo mica un isola in mezzo all'oceano!"... vero! L'Italia non è un'isola in mezzo all'oceano, bensì una penisola che confina esclusivamente con nazioni dell'U(B)E, di conseguenza non avendo confini terrestri con paesi di merda (anche se in verità di paesi di merda intorno all'Italia ce n'è più di uno), si può tranquillamente considerare i confini "naturali" dell'Italia i medesimi di quelli dell'Australia, della Nuova Zelanda, ecc.
Se 'sti zozzi si sbarcassero in un qualsiasi aeroporto da un volo proveniente da un paese extra U(B)E, non dovrebbero passare una dogana che, trovandoli senza documenti, li ricaccerebbe indietro a scarpate nel culo? Credo proprio di sì. Allora perché se anziché dal cielo arrivano con uno zatterone dobbiamo dargli a tutti i costi la cittadinanza?
Inoltre per la stessa (il)logica del "buonismo" imperante... si ha da un lato gli accordi stretti dall'ex ministro Minniti, che i compagni del PD considerano la quintessenza della lotta all'immigrazione (con gli sbarchi ridotti dell'80% rispetto al 2017), da un lato sventolano il fatto che la Libia non è un porto sicuro. Allora in base agli accordi di Minniti... i pellet raccolti in acque libiche dove devono essere portati? In Italia? Allora Minniti non ha risolto un cazzo, ma ha avuto solo il culo che nei primi mesi del 2018 il clima nel Mediterraneo non era propizio alla navigazione.
Li riporta in Libia o in qualche altro stato nordafricano? Allora perché questo governo se li deve portare a casa?
Secondo il modello australiano quando arrivi in aereo devi passare una dogana che ti fa le pulci su tutto e se percepisce che qualcosa nella tua storia non regge, o i cani antidroga ti snasano come farebbe Homer Simpson con il bacon, tu piede in Australia non ce lo metti. Prima di tutti ti perquisiscono i bagagli, se nei bagagli qualcosa fornisce loro (ai doganieri) un sospetto, passano alla perquisizione "personale" (sia dei vestiti che delle cavità corporee) infine se trovano delle irregolarità, ti rispediscono a casa (se sei uno straniero), se invece sei australiano, e arrivi da uno di quei posti sospetti per il traffico di droga (nel nostro caso potrebbero essere Olanda e Svizzera in cui l'uso, non lo spaccio, di droga è legale) vieni perquisito e se ti trovano addosso delle sostanze illecite o qualcosa che non puoi importare sul territorio nazionale o ti "arrestano" segnalandoti alla Polizia o, se è un reato amministrativo, ti fanno la multa.
Non esiste alcun paese al Mondo (ad eccezione di quelli europei) in cui il tema immigrazione è trattato con la regola "avanti Savoia! C'è posto per tutti... purché siano clandestini!".
A prescindete dal fatto, come già detto in passato, che io andrei in giro per l'Italia con una ronda armata a cacciare in mare tutti quelli che puzzano di straniero (zingari, negri o giudei che siano), ma se proprio devono entrare nel nostro paese, che lo facciano legalmente. Si presentino alla frontiera con documenti in tasca e cappello in mano come facciamo noi quando emigriamo (o emigravamo in passato visto che spesso mettono a confronto le due esperienze).
Mi pare inoltre che paghiamo fior di quattrini alla Libia per collaborare alla lotta dell'immigrazione clandestina e alla tratta di esseri umani, quindi, stando così le cose, o stiamo pagando bande criminali di tagliagole e schiavisti ("grazie ministro Minniti") ed allora smettiamola di pagarli e di andare a prenderci i negri nelle acque libiche... oppure, se continuiamo a pagarli, iniziamo a considerare la Libia porto sicuro o è nostro obbligo intraprendere una missione militare a favore di un nostro "partner" per renderla Libia un porto sicuro. Non è possibile considerare lo Stato nordafricano in tutti e 3 i modi, cioè un partner prezioso nella lotta all'immigrazione, un criminale ed uno Stato con cui stringere accordi.
Quindi nell'interesse del territorio italiano e della sua cittadinanza o rompiamo gli accordi con la Libia (smettiamo di mandargli navi buone, smettiamo di pagare fior di quattrini, ecc) o interveniamo militarmente per ristabilire le legittime autorità governative (se è con loro che Minniti ha stretto gli accordi e non con i tagliagole dell'Isis) oppure consideriamo la Libia un porto sicuro a cui riportare i pellet quando vengono tratti in "salvo" vicino a tali coste... diversamente diventa un servizio taxi esattamente come quello offerto dalle navi ONG sequestrate dalla maggior parte delle autorità marittime europee, con la sola differenza che sta volta si tratta della nostra marina che, ancora una volta, da prova di sé, ovvero, della propria codardia e del proprio tradimento verso il Tricolore ed il popolo italiano.

24 agosto 2018

La verità non esiste.

Correva l'anno, e non solo quello, delle scuole superiori quando la professoressa di italiano, in una pregevole disquisizione puramente accademica ed un mero esercizio di semantica (qualunque cosa significhi), mi metteva alla prova affermando "la verità non esiste..." da mia abitudine concludevo per lei la frase dicendo "...è un invenzione dei comunisti?!?"
A differenza delle altre volte intendeva davvero esprimere un concetto più profondo e mettere a dura prova le mie capacità di filosofeggiare su argomentazioni totalmente inutili perciò riprese "la verità non esiste. Esiste solo una percezione di essa che è la somma di diversi punti di vista!"... "o la sottrazione!" aggiungevo io con un esplicito riferimento alla mancata presa in considerazione delle prove a scarico degli imputati nel processo di Norimberga e la mancata assunzione delle prove storiografiche a demolizione della religione dell'olocausto.
Se lei non aveva voglia di giocare... a me piaceva stare al gioco... da questo semplice scambio di frasi più o meno fatte è scaturita una discussione che, a distanza di diversi anni, ancora ricordo... per esprimere meglio il suo punto di vista portò come esempio un fatto banale come un incidente stradale con 8 testimoni più i due conducenti coinvolti, ovviamente i 2 conducenti avranno ciascuno la propria versione dei fatti (chi veniva da destra, chi l'aveva libera, chi è passato col rosso, chi guidava con il "cellulino" attaccato al culo, ecc) in più è fortissimamente probabile che gli 8 testimoni oculari abbiano ciascuno un loro punto di vista sull'accaduto, chi ha visto il conducente A frenare di colpo, chi ha visto il conducente B accelerare per superare, ma s'è trovato chiuso, chi ha visto il momento prima dell'incidente, chi ha visto il momento subito dopo, ecc. assumendo per valida questa premessa, dice, la verità non esiste.
Dato il mio pragmatismo, e lo spirito guerriero mai domo in me, non riuscivo a darle ragione anche se si trattava di una tesi che poteva avere una certa sensatezza (anche se del tutto errata al mio modo di vedere le cose) le risposi che non era esatto desumere l'inesistenza della verità solo perché 8 cialtroni , che per manie di protagonismo si spacciano per testimoni oculari, non hanno visto nulla. Esisterà comunque una verità "oggettiva", ovvero non inquinata dal punto di vista soggettivo degli 8 cialtroni. Solo allora mi resi conto che fu proprio sul quel terreno che volle condurmi ed io, accecato dalla brama di vittoria, mi infilai come uno sciocco nella sua ragnatela di citazioni filosofiche avendo come un'unica arma di difesa la logica, perfettamente inutile contra la dialettica.
La sua tesi si basava, con citazioni sempre più colte, sul concetto secondo il quale potendo sommare tutti i punti di vista dell'accaduto, sino al più insignificante, non si potrà mai ricostruire l'accaduto, ma si avrà sempre e solo una visione parziale e soggettiva. Dal canto mio ribadii più volte che questa tesi non dimostrava assolutamente l'inesistenza della verità, semmai dimostrava l'inattendibilità dei testimoni oculari su cui fu basato l'intero processo di Norimberga (sì all'epoca ero piuttosto contrariato da tale processo in quanto strettamente legato alla menzogna dell'olocausto ed io muovevo i primi passi nel controverso mondo del revisionismo e negazionismo storico), ma continuavo a sostenere che esistesse una verità super partes, una verità assoluta e oggettiva una logica conseguenza di azioni che hanno inevitabilmente portato allo scontro (il conducente A che è passato con il rosso ed il conducente B che stava litigando col telefonino, ecc.) chiamiamola, per semplicità, il punto di vista di dio onnisciente (così dicono le scritture) e quindi unico testimone attendibile dell'incidente, ma anche l'unico impossibile da contattare. Il fatto che ai comuni mortali non è possibile accedere a quelle informazioni, non significa che quelle informazioni non esistono, ma solo che non siamo in grado di consultarle.
Un altro esempio, tanto per non provocare sempre incidenti stradali (visto che il premio dell'assicurazione aumenta anche per quelli che non hanno mai sinistri a causa di quelli che distruggono una macchina a settimana), potrebbe essere il caso (psichiatrico) Asia Argento...
Non sappiamo, e forse non sapremo mai, qual è la verità nella torbida storia tra lei e Bob Weinstein... se lui l'ha stuprata davvero o se lei l'ha data via come il pane pur, essendo priva di qualsiasi talento, di avere una buona carriera cinematografica. Non sapremo mai se lei lo abbia usato prima per far carriera e poi (30 anni dopo) come richiamino per un ritorno alla notorietà. Non sapremo se è tutta una mossa, concordata tra le parti, per smuovere un po' le acque di una vita pubblica ormai stagnante.
Così come non sapremo mai se Asia abbia stuprato il ragazzino di 17 anni "traumatizzandolo" per la vita, dice lui, o se a seguito di questi fatti lei abbia, tramite i propri legali, patteggiato un risarcimento o se effettivamente quei soldi erano per aiutare un "amico" in forti difficoltà economiche.
Probabilmente scavando arriveremo ad una verità soggettiva, costruita cioè dalla somma delle informazioni raccolte che darà ragione a uno o all'altra, ma mai a scoprire, qualora ci fosse, cosa si nasconde dietro ai fatti e nemmeno la veridicità dei fatti stessi.
Le uniche verità oggettive assodate su Asia Argento sono:
 - che la bellezza di Daria Nicolodi (madre naturale dell'attrice) ha solo mitigato la bruttezza del padre Dario Argento (i cui tratti somatici sono ben distinguibili sul volto dell'ipocrita);
 - che Asia avrebbe fatto meglio ad "annassene" quando aveva minacciato di farlo anziché farsi convincere da quella bestia della Boldrini che, alla luce dei fatti recenti, ha sprecato l'ennesima occasione per stare zitta.

23 agosto 2018

61 (six one) ragioni per ascoltare Black Metal.

Ovviamente in questo articolo, dal titolo volutamente ironico, non saranno inventate e sgranate (come rosari) 61 ragioni per ascoltare Black Metal, ma è un chiaro riferimento ad uno dei tanti cialtroni che, blaterando due "stronzate" pensano di essere dei musicisti. Il fatto inoltre che le due "stronzate", enunciate a ritmo di Rap, siano contro l'Italia "razzista" fa ancor di più salire in me il desiderio di ascoltare quel Black Metal "identitario" e anticristiano delle regioni scandinave.
In una sua performance lo "scimmione" incita all'odio razziale volgendo epiteti (s)coloriti, in un idioma malfermo, verso l'Italia, gli italiani e Salvini definendoli razzisti... ma magari!!! Maledetto gorilla puzzolente... MAGARI!!! Magari fossimo un popolo di razzisti di quelli, come descritto in uno dei commenti di seguito all'articolo su Il Primato Nazionale, che danno fuoco ad una croce, impiccano un negro a un albero e poi, insieme allo sceriffo e al parroco del paese, vanno al bar a farsi due risate e qualche pinta di birra.
Purtroppo la realtà dei fatti e ben diversa. A dar man forte a questa manica di cialtroni che, elargiscono odio come caramelle drogate davanti alle scuole, salvo poi "frignare" (sulle spalle del questore) se i toni delle discussioni sfociano nella violenza degli scontri da cui spesso escono malconci, si trovano una schiera di "artisti" (oltre al succitato "scimmiotto") che cavalcano l'onda della moda per vendere qualche copia in più o strappare qualche applauso o copertina.
Una ragione di più per scegliere un genere di nicchia, il Black Metal appunto, in cui non è raro incappare in esplici riferimenti o, non troppo, velate allusioni all'estremismo nazi-fascista. Certo molto spesso queste tematiche cozzano contro l'indole spregiudicatamente satanica di certi gruppi e fa pensare che il "tutto" sia più un espediente scenico per scioccare la massa dei perbenisti, come quelli di Merylin Manson che si veste da Nazista e metà della band e di origine ebraica (senza considerare il fatto che l'omosessualità o l'asessualità non erano principi fondanti del nazionalsocialismo).
Come ho detto recentemente più volte, rimango maggiormente colpito, in modo favorevole, da quei personaggi pubblici che hanno il coraggio di andare contro la massa e la moda, se non ciò afferma con determinazione la personalità ed il pensiero dell'artista, piuttosto che da una manica di ipocriti che, nel privato, le vaccate che dicono non se le sognerebbero nemmeno di notte e nei loro incubi peggiori.
Naturalmente il fenomeno non è circoscritto solo alla nostra penisola. Tra gli esempi possiamo citare anche gli Iron Maiden (una delle più famose band Metal inglesi) che si professavano comunisti, nonostante accumulassero milioni di "sterline" ad ogni concerto e ad ogni album (per fortuna hanno avuto almeno la decenza di cambiare lo "stato su FaceBook" da comunisti a socialisti) e cristiani nonostante il loro album più famoso ("The Number of the Beast" il numero della bestia) mostrasse in copertina la mascotte della band manovrare il diavolo come una marionetta, i Megadeth (altrettanto nota band statunitense) fondati dall'ex Metallica Dave Mustaine professatosi per anni anarchico anticomunista, salvo poi aggiungerci un po' di antifascismo e successivamente abbracciare le politiche estere di George Bush jr. (insomma è vero che si può cambiare idea, ma non sembra proprio un esempio di coerenza).
Se potessi scegliere preferirei ascoltare non politicizzata, a meno che naturalmente non sia musica "politica", ma dal momento che spesso i gruppi apolitici fanno politica, allora preferisco ascoltare gruppi marcatamente politicizzati. Alcuni esempi della cosiddetta musica d'area in passato li ho fatti e, se ce ne sarà occasione, ancora ne farò. La differenza consiste nel fatto che se ascolti una canzone di un gruppo Oi! o RAC (Rock Against Communism, Rock Contro il Comunismo), in cui a volte vengono inclusi anche gruppi NSBM (Black Metal NazionalSocialista), sai che stai ascoltando musica politicizzata, ma lo sapevi ancor prima di mettere la "puntina" del giradischi sul vinile (tanto per fare un po' di nostalgismo), mentre non dovresti aspettartelo da canzoni POP (intesa nella sua accezione originale che sta per POPolare) eppure spesso la musica di massa è farcita proprio di messaggi politici ben precisi e distruttivi sia per l'orecchiabilità della musica che per la ripetitività dei testi... ad esempio non ci si aspetta che parlando di una storia d'amore (come sempre complicata se non sarebbe Amore) si faccia un uso così sconsiderato del termine "storia". Nella canzone "Dimentico Tutto" scritta da Nesli ed interpretata da Emma Marrone, che a mio avviso a livello artistico ha il cognome giusto, ma probabilmente l'odore sbagliato (giusto per non confondere la merda con la cioccolata), il ritornello 
"E tanto dimentico tutto
dimentico tutti
i luoghi che ho visto, le cose che ho detto
i sogni distrutti
la storia non è la memoria, ma la parola
non vedi che cosa rifletti
sopra un mare di specchi si vola"
Vengono mescolati un po' a caso riferimenti ad una storia d'amore tormentata a velate considerazioni al fatto che la Storia non significa nulla e conta solo il presente in quanto il passato viene (o deve essere) dimenticato così come i suoi protagonisti. Almeno questa è l'impressione che ho sempre avuto ogni qualvolta avessi il dispiacere di imbattermi in questo tormentone, ragione più che valida che mi ha spinto all'abbandono dei mezzi pubblici in favore all'adozione dei mezzi privati di locomozione (la mia radio certe "cagate" è incapace di trasmetterle).
Nella lunga lista nera non posso non citare i "Modena City Remblers" musicalmente mostruosi e pregevoli artisti, ma dai testi alquanto discutibili quando contrappongono il testo di "Un giorno di pioggia"
"E' in un giorno di pioggia che ti ho conosciuta
il vento dell'ovest rideva gentile
e in un giorno di pioggia ho imparato ad amarti
mi hai preso per mano portandomi via.
parlando dell'Irlanda alla cover di "bella ciao!" (che per ovvie ragioni mi rifiuto di riportare).
In questi casi ovviamente impari che per certi gruppi musica e politica sono la stessa cosa, anche se non lo vorresti. Così dovresti separare il testo dalla musica (se il livello musicale è sopra la media), ma è più facile a dirsi che a farsi soprattutto in questi casi in cui la comprensione del testo è immediata. Quindi inevitabilmente si arriva (o almeno per è stato così) alla dolorosa decisione di abbandonare l'ascolto della maggior parte degli artisti di musica italiana in quanto politicamente sempre più "corretti".
Partendo dal presupposto che tale scelta risulta più facile se, come me, si ha iniziato ad ascoltare "Metal" (in generale) prima ancora di aver imparato il concetto stesso di musica difficile quando invece si è cresciuti con Ramazzotti che ti strilla nelle orecchie "una terra promessa".
Per queste e tante altre ragioni sono felice che gli Déi mi abbiano concesso il dono di apprezzare il Black Metal non ultimo quella di non correre il rischio di trovarmi ad un concerto di pellet che ciondolano sul palco come scimmie ubriache (e straffatte di metanfetamina).
Oggigiorno anche il Black Metal è stato sdoganato come un qualsiasi bene globalizzato, ma nelle sue radici più profonde è stato un fenomeno musicale esclusivamente europeo, nonostante abbiano tentato di denigrarne o addirittura falsarne le origini inserendo, tra i pionieri del genere, gli statunitensi Slayer con l'album "Show no Mercy" (non mostrare pietà), ma ben presto si intuisce che, vista la passione del compianto Jeff Hanneman per la "militaria" del terzo Reich, non è la mossa più azzeccata. La prima ondata del Black Metal, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 (anche se in questo momento storico non ha ancora un nome ben definito), è costituita dagli inglesi "Venom", gli svizzeri "Celtic Frost" ed "Hellhammer" (che presumibilmente ispirerà il nome del batterista dei norvegesi "Mayhem"), dei danesi "Mercyful Fate" e gli svedesi "Bathory". Toccherà aspettare quasi un decennio prima di arrivare al feroce (e non è un esagerazione) Black Metal scandinavo le cui band, quali i già citati Mayhem, "Burzum", "Emperor", "Immortal", ecc. letteralmente insanguineranno e bruceranno l'intera scandinavia travolta, in quei primi anni, da un ondata di omicidi, di aggressioni e di distruzione delle storiche chiese cristiane norvegesi costruite (nei primi anni della forzata cristianizzazione scandinava) interamente in legno.
Anche in questo caso taluni cercano di separare l'aspetto musicale da quello "politico/religioso", ma quando il primo EP di Burzum "Aske" (1993) mostra in copertina una chiesa bruciata ed il cellofan racchiude, oltre al disco, un pacchetto di cerini... fare tale distinzione diventa quasi impossibile soprattutto in aggiunta al fatto che il fondatore della band (ed unico membro) è anche il fondatore del movimento Nazionalsocialista Scandinavo.
Chiaramente quando un fenomeno di nicchia diventa di massa (vedi "la notte del diavolo" nel film "il Corvo") inevitabilmente si inquina, si corrompe... solo così si può comprendere come la purezza di un genere esclusivamente europeo sia potuto essere esportato in sud america diventando l'ombra di sé stesso con gruppi che scimmiottano il black metal (volutamente minuscolo) con sonorità fortemente latine e "rappeggianti"... insomma un'onta che andrebbe lavata col fuoco e col sangue.

22 agosto 2018

Integrare l'islam?!? Un insulto al pubblico intelletto.

Boldrini, Fiano, Sala e compagni cantando continuano a propinarci la bucolica poetica che la migliore risposta all'aggressione islamica sia una "perfetta integrazione". Quale sia la traduzione di questo pensiero in "azione", come dovrebbe essere per qualsiasi tesi per non divenire puramente retorica, è noto (forse) solo al loro cervello. In quanto sino a non molto tempo fa la sinistra, portavoce principe di tale tesi, si è sempre e solo dedicata alla pratica dell'accoglienza e mostrando, anziché una propensione alle pari opportunità, auto-discriminazione del popolo che ha voluto portarla al vertice della politica italiana.
Il risultato di tali politiche è sotto gli occhi di tutti ritrovandoci governati da due partiti di dilettanti che, avendo sempre fatto opposizione, si trovano nella inusuale posizione di fare anziché criticare.
Mi pare di ricordare di aver espresso in diverse occasioni la mia avversione e preoccupazione verso questa follia chiamata integrazione in quanto, in tutto il mondo occidentale, si pretenderebbe di opporre ad una forza conservatrice, come la religione islamica, i valori dell'aria fritta costituita dalla democrazia. Ammesso che la democrazia, che non è altro che una forma di governo che impone comportamenti morali, abbia dei valori, questi sono basati su mode passeggere (se non si vuol credere alle teorie complottistiche che invertono causa ed effetto). "Paragonare l’Islam e la società democratica postmoderna è, semplicemente, un errore di giudizio: l’Islam ha millequattrocento anni ed è un religione immobile, «un monoteismo teocratico fermo al nostro Medioevo», come ricordava Sartori, che raccoglie un miliardo e ottocento milioni di fedeli; la società postmoderna esiste da forse cinquant’anni, ed è il risultato di movimenti e mode culturali che, in quanto tali, sono destinate a dissolversi e cambiare (e che sono già profondamente in crisi)." si legge su Il Primato Nazionale.
Da ciò ne consegue che una società, ormai, nemmeno più laicizzata, ma verosimilmente più proiettava verso una bulimica esistenza che rigetta qualsiasi forma e struttura salvo poi gettarsi, per l'intima necessità umana di aggregazione, nei più beceri estremismi e improbabili credo (pseudo)scientifici.
Ma anche la scienza "ufficiale" (quella cioè che prevede la terra, a forma ellissoide, roteare intorno ad una nana gialla, anziché piatta e circondata dal anello ghiacciato del polo sud secondo una perversa e stravolta visione vichinga della conformazione del mondo) presenta delle lacune e delle imprecisione colmate più dalla "fede" nella logica scientifica stessa che tutto possa essere spiegato e dimostrato scientificamente.
Questo marasma di "teorie" più o meno fallacemente dimostrate vorrebbe essere "opposto" alle credenze culturali dell'islam fermo, giuridicamente parlando, al nostro più becero medioevo in cui le donne sposate, qualora vengano stuprate, sono passibili di lapidazione per adulterio. Certo questo è un caso estremo, ma in tal caso il marito non può nemmeno avvalersi della "legge del taglione" (nell'accezione di giustizia privata) in quanto, nel corano, si fa divieto di sollevare "la mano" contro un fratello musulmano (questo nonostante i svariati scontri tra fazione opposte all'interno della stessa religione).
L'integrazione dell'islam non è possibile.
Almeno non in una società in cui (corto circuiti boldriniani a parte) si vuole distruggere la concezione della donna "oggetto" da copertina di riviste di moda tramite l'assimilazione di una visione religiosa in cui la donna è infinitamente inferiore all'uomo. Sessisticamente parlando qualcuno potrebbe riconoscersi in questo tipo di visione, non avendo le "palle" per tenere testa alla propria moglie e dando la colpa di questo alla decadente società occidentale, ma la verità è che da un lato si combatte (quando riferito all'occidente) quella passata abitudine di relegare le donne in cucina e nei ruoli di maestranza, mentre dall'altro si fa posto ad una religione che, in più occasioni, ha mostrato un'abbondante abuso dell'uso di schiavizzare le donne della famiglia... l'obbligo (anche se mascherato da virtù) per le donne di nascondere a vari livelli volto e corpo, l'impedimento a poter operare in diversi e o determinati ambiti lavorativi, alla segregazione in casa, alla totale (spesso violenta) sottomissione al marito o ai figli maschi della famiglia, ecc. "La tesi pluralista, per essere valida, presuppone, necessariamente, che ognuna delle culture che vengono in contatto abbia un atteggiamento accogliente e disponibile all’integrazione nei confronti delle altre. Questo non avviene nel caso dell’Islam, che è per sua stessa natura avverso al cambiamento e all’accettazione di altre culture e religioni." (fonte Il Primato Nazionale)
Di per sé sarebbe già una follia e, come affermato poc'anzi, un corto circuito cerebrale per una società che punta con violenza il suo ipocrita dito contro la misoginia ed il "femminicidio", ma se a questo aggiungiamo anche il fatto che, se non per tutti almeno per molti musulmani, la guerra agli "infedeli" è una realtà concreta in cui, sempre più giovani "sradicati" dai propri genitori e trascinati in un'evanescente società che non risponde alle loro esigenze e cerca di riempire il vuoto con il nulla, si identificano e a cui prendono parte attiva se non nella pianificazione quanto meno nella sua esecuzione.
Non è un caso se, sempre escludendo il complottismo che vedrebbe diverse forze occidentali alle spalle di questo vigoroso slancio islamico verso il fondamentalismo, in molti casi gli autori di attentati e aggressioni sono persone che, secondo la concezione comune, erano perfettamente integrati all'interno della comunità ospitante. Il problema è che c'è un divario tra quello che le "normali" persone occidentali considerano sufficiente all'integrazione (un alloggio, una famiglia, un lavoro) e quello che i giovani cresciuti nella menzogna, o quanto falsata realtà, delle TV occidentali e del grande sogno secondo cui qualunque pellet (solo perché tale) ha la possibilità di arricchirsi e vivere senza sforzo per tutta la durata della propria agiata (neo)vita. Vengono in Europa con la mente piena di sogni di ricchezza e sperando di diventare tutti i nuovi Mario Barwuah, le nuove Fiona May, i futuri Spike Lee o Malcolm X... ma quando realizzano (come la maggior parte dei giovani) che il mondo dei lustrini è totalmente falso partendo proprio da quelle storie (spacciate per vere) dei protagonisti cosicché un Obama avrebbe origini umili, Lady Gaga faceva la "pastorella" (quando invece è stata costruita ad hoc per illudere i suoi fan di poter riuscire laddove molti hanno fallito), si gettano in quel fondamentalismo, in quella fanatica ricerca di radici dai cui i genitori si sono staccati pur di dare un possibile futuro alla propria famiglia che, secondo me, potrebbero (e potremmo) benissimo trovare a casa se solo non fossero (e non fossimo) governati da una manica di servi della finanza internazionale. La loro rabbia, verso quella sensazione di raggiro, esplode e viene immediatamente incanalata verso l'estremismo e a farne le spese sono i popoli accoglienti che, castrati dalle leggi "razziste" del proprio paese natale, non sono in grado di difendersi e non vengono tutelati (per impossibilità e incapacità) dalle istituzioni a tal fine preposte. "a Göteborg un gruppo di giovani teppisti immigrati ha appiccato il fuoco a quasi un centinaio di auto, distruggendole. Secondo alcuni testimoni oculari i giovani erano incappucciati, vestiti di nero, e hanno iniziato improvvisamente a incendiare alcuni veicoli. All’arrivo della polizia, si sono scagliati contro gli agenti gettando loro addosso sassi. Ignote le motivazioni di tale comportamento criminale." (fonte Il Primato Nazionale).
"In Svezia una giovane donna di religione islamica ha interrotto un colloquio di lavoro perché doveva stringere la mano al suo futuro capo, maschio. [...] Al momento di concludere il colloquio uno degli intervistatori le ha porto la mano ma lei ha preferito glissare e si è portata la mano al cuore. L’azienda ha deciso di non procedere con il colloquio e far sfumare ogni prospettiva professionale per la musulmana, ligia all’usanza di evitare ogni contatto fisico con uomini esterni ala famiglia. [...] immediata è scattata la denuncia dell’aspirante dipendente, che ha ritenuto la decisione dell’intervistatore, che avrebbe poi dovuto essere il suo futuro datore di lavoro, una discriminazione su base religiosa. [...] il giudice del lavoro a cui si è rivolta le ha dato ragione e ha deciso di condannare l’azienda a pagare alla donna un risarcimento di 40.000 corone, una cifra pari a quasi 4mila euro" (fonte Il Primato Nazionale)... Cosa sarebbe successo se fossi stato io (un bianco di religione "pagana") a rifiutarmi di stringere la mano un pellet per motivi religiosi? Se questi esempi rappresentano il concetto che hanno le (ridicole) potenze occidentali di integrazione... direi che il termine più corretto da usare sarebbe "sottomissione".

21 agosto 2018

La RAI contro sé stessa.

Ieri sera, mentre sonnecchiavo sul divano tra una grattata al panciotto della belva (che mi rosicchiava l'avambraccio) ed un rompicapo sul telefonino, sentivo scivolare in sottofondo i servizi del Tg1 che si perdevano tra la tragedia (come sempre ampiamente annunciata dal fatto che siamo in Italia) di Genova e le accuse di stupro mosse CONTRO Asia Argento da un attore di Hollywood (minorenne all'epoca dei fatti) per la serie chi è senza peccato scagli la prima pietra, mentre chi ha colpa alzi il pugno e si atteggi con fare impacciato e imbarazzante a diva e paladina contro gli abusi sessuali.
Al termine dei servizi, tra cui quello sul destino della nave "Diciotti" che ha sostituito gli scafisti delle ONG nella tratta dei pellet in acque territoriali italiane (anche quando "salvati" nella SAR di Malta che continua a rifiutarsi di prendere la sua quota di negri), la giornalista legge un comunicato in cui "l'USIGRAI E DEL CDR DI RAI SPORT" denuncia le TV a pagamento per il monopolio (e relativi orari di merda) sul campionato italiano di serie A di calcio ormai spalmato su 3 giorni per facilitare le dirette televisive.
Nello specifico nel comunicato si legge (almeno gli stralci più salienti): "Vedere il calcio in tv ormai è un privilegio per pochi. Per i pochi che possono pagare costosi abbonamenti. [...] sabato e domenica è cominciato il campionato di serie A, ma poco o nulla si è potuto vedere sulle tv non a pagamento. Ormai gli interessi dei signori dei diritti tv e quelli dei club di calcio stanno negando il calcio in tv al grande pubblico. [...] I giornalisti della Rai chiedono alle istituzioni un intervento nell'interesse dei cittadini: gli affari non possono vincere sempre e su tutto. Noi lo denunciamo da tempo e continuiamo a batterci nel silenzio assordante della politica e di chi dovrebbe agire a tutela di tutti i telespettatori." (fonte Rainews.it certo che detto da un'azienda che fa pagare l'abbonamento in bolletta elettrica...)
So che starete già pensando: "ma che ce frega, ma che ce 'mporta?!? Scrivi un articolo sulle denunce RAI???" ovviamente NO! la parte divertente arriva subito dopo la sigla TG (il comunicato è stato letto per ultimo poco prima della chiusura), ma la prima pubblicità trasmessa dopo la sigla è stata quella di SkySport (per la serie viva la coerenza)... quella pubblicità in cui tutti i (pseudo)tifosi d'Italia cercano una sedia (poltrone, divani, ecc) da portare allo stadio per godersi lo spettacolo della nuova stagione calcistica. Ora mi piacerebbe puntualizzare il fatto che l'obbiettivo delle TV a pagamento (che trasmettono sport) è quello di svuotare gli stadi (e riempire i divani e non viceversa), per cui la pubblicità è piuttosto ingannevole, ma, aggiungendo della poesia dove non c'è, si potrebbe ipotizzare che il senso di tali pubblicità è quello di far "vivere" le emozioni dello stadio comodamente dal divano di casa. Per quelli che hanno potuto vivere lo stadio "quello vero" delle coreografie, dei cori e perché no (se capitano) dei tafferugli, sanno che andare allo stadio e vedere la partita dal divano non è la stessa cosa. Non solo per la visuale distorta che si ha (stile tribuna VIP che si possono permettere solo pochi abbienti), ma soprattutto per l'emozioni condivise, per gli schemi di gioco che si percepiscono e si vedono prendere forma nell'arco dei 90', delle azioni di gioco senza moviola che fanno vedere falli da rigore inesistenti (quasi sempre dati a favore della juve) e tentati omicidi in area che, delle 80.000 persone presenti solo la terna arbitrale pare non abbia visto (quasi sempre se commesso dalla juve).
Tutto ciò nello spot "#mettetevicomodi" in cui tifosi di tutte le squadre di serie A girano per la città a caccia appunto di "cadreghe" per assistere al campionato... da sottolineare come, mentre tutti (o quasi) se le portano da casa i 2 napoletani rubano i sedili di un auto... questa piccola chicca andava citata a a tutti i costi.
Tornando al tema dell'articolo diciamo che se leggi un proclama contro il monopolio sullo sport delle TV a pagamento, forse la mossa più azzeccata non è quella di mettere subito dopo la pubblicità di Sky sport.

20 agosto 2018

La questione venezuelana

Ho sempre ritenuto che l'Italia sarebbe finita "zampe all'aria" come l'Argentina, ma, dopo l'analisi mostrata dal programma di Rai2 "TG2 dossier", probabilmente finiremo zampe all'aria come il Venezuela.
Qual è il problema del Venezuela?
Dal punto di vista economico non sembrerebbe essere uno Stato di miserabili morti di fame essendo il 4° paese al Mondo per l'esportazione petrolifera eppure qualcosa non torna.
Che una crisi alimentare colpisca i centri abitati è "normale" nel senso che in caso di crisi economica la relativa difficoltà a reperire beni alimentari e di prima necessità è da mettere in conto, ma che nelle campagne sia difficile reperire alimenti sembra inverosimile, a meno che, i campi non siano dedicati tutti alla coltivazione di droghe (coca, marijuana ed eventualmente oppiacei) oppure che qualche organo superiore non dia ordine, come avviene in Italia, di distruggere i raccolti per evitare sanzioni economiche... "La scarsità di beni di base comporta la necessità per i venezuelani di recarsi mediamente fino a sei volte (Non si capisce se è sei volte al giorno alla settimana o sei volte in più del normale NDR) nei negozi e nei supermercati per un singolo atto d’acquisto. E se la situazione è grave nelle città, nelle campagne va ancora peggio. Mancano latte, zucchero, farina, pollo, caffè, manzo, etc." (fonte investireoggi.it)
Nel servizio di Dossier era ben specificato che gli abitanti sono costretti a fare file interminabili per arrivare al supermercato con il concreto rischio di giungere a destinazione quando gli alimenti sono già esauriti.
Il presidente Maduro da "buon chavista" qual è ha pensato bene di introdurre 3 cambi legali per favorire l'importazione di beni alimentari e farmaceutici (cercando di impedire la speculazione sulla pelle della gente) il problema è che ai 3 ufficiali si è aggiunto un 4 cambio, ovvero quello del mercato nero. "Partiamo dal confuso sistema dei cambi. In Venezuela, ne esistono ben quattro. 1) Cambio ufficiale fissato a 10 bolivares per dollaro, che di fatto non esiste, salvo pochi e ben individuabili privilegiati. 2) Cambio semi-libero (Simadi), che scambia moneta nazionale con dollari a un tasso di circa 730. 3) Cambio con cui il governo vende all’asta dollari alle imprese importatrici e che prevede un rapporto di circa 2.650 bolivares per dollaro. 4) Cambio al mercato nero, il cambio della disperazione e della fame per chi non ha santi in paradiso, con un dollaro a 8.460 bolivares. " (fonte "remocontro.it").
Anche in questo caso qualcosa non torna in quanto avere un cambio fisso nei confronti del mercato internazionale non dovrebbe essere un male, ma, anzi, dovrebbe permettere di mantenere stabile il costo della vita, salvo speculazioni appunto (ad esempio le defunte monete nazionali hanno mantenuto un cambio fisso nei confronti della moneta "straniera" €uro ed è l'euro adesso a fluttuare nei cambi internazionali con i relativi problemi per cui a seconda di non si sa quali non ben specificate ragioni le valute acquistano o perdono valore in funzione di un'altra valuta). Quel che lascia da pensare è il fatto che i venezuelani sono costretti, non ufficialmente, a cambiare dalla valuta nazionale ai dollari per poter acquistare i beni primari ovviamente non con il cambio ufficiale, bensì con il cambio del mercato nero (che non è certo stato istituito dal governo).
Maduro continua a sostenere che il problema del Venezuela non è la sua amministrazione (o il suo governo) bensì il "magheggio" di potenze straniere con la complicità dei media internazionali.
Non intendo certo dar ragione ai comunisti, ma con questa manovra: "lo scorso giugno, l’altro ieri in termini di mercato, Goldman Sachs ha acquistato bond della compagnia petrolifera statale PDVSA, emessi nel 2014 e con scadenza nel 2022, per un controvalore nominale di 2,8 miliardi, ma per appena 865 milioni di dollari, ovvero al 31% del loro valore e a sconto di circa un altro 31% rispetto ai prezzi di mercato." (stessa fonte) il dubbio che quanto meno non sia tutta colpa di Maduro resta.
Sicuramente alla base ci sono il malgoverno dei comunisti, ma c'è anche un retrogusto di economia sporca.
Non è un caso che già con Barack "Osama" il Venezuela è stato dichiarato "nemico" e pericolo per gli Stati Uniti "Secondo gli analisti, il documento ha un linguaggio inusuale e molto duro: per la prima volta le misure sono nominative e nel testo si dichiara lo stato di “emergenza nazionale” per la situazione politica venezuelana e si indica il Venezuela come una “minaccia per la sicurezza nazionale statunitense”." nello stesso documento si legge anche "Washington sostiene che le sanzioni sono contro funzionari specifici e non contro i venezuelani. Non ci saranno conseguenze economiche contro il settore industriale.
L’importazione di petrolio non è inclusa nelle sanzioni. Il Venezuela è il quarto fornitore di greggio degli Stati Uniti e, anche se la produzione è calata negli ultimi mesi, l’acquisto di petrolio per il consumo interno negli Usa continuerà." e ancora "Il procedimento legale è stato già applicato ad Iran, Siria e Birmania e ad altri regimi considerati da Washington ostili e pericolosi per la pace mondiale. Anche verso Ucraina, Sud Sudan, Repubblica Centroafricana, Yemen, Libia e Somalia sono state applicate misure simili." (fonte formiche.net)
Sarà solo un caso che le nazioni colpite da tale provvedimento siano direttamente o indirettamente coinvolte nell'estrazione o nel trasporto di petrolio ed abbiamo dei governi non "simpatici" alla "democrazia" americana... con la manovra organizzata dalla Goldman Sachs prevedo che presto il Venezuela sarà travolto da un colpo di Stato che metterà sulle poltrone in parlamento un governo capitalista e filo-americano, in quanto se fosse stata "semplicemente" una minaccia di morti di fame (leggasi Cuba) avrebbero imposto un embargo economico, mentre il fatto che gli USA abbiano bisogno del petrolio venezuelano fa pensare che il problema delle dichiarazioni di Manduro siano da imputare all'eventualità che all'improvviso il governo chavista trovi altri "simpatizzanti" a cui vendere il greggio con un rapporto d'acquisto decisamente più equo. Allo stato attuale delle cose se il governo fosse rovesciato, indipendentemente dal nuovo insediamento, la Goldman Sachs avrebbe comunque il suo guadagno ed il governo USA la certezza che l'importazione dal Venezuela continuerebbe senza intoppi... ma è sempre meglio andare sul sicuro perché se salgono i "fascisti" quelli se "ne fregano" delle quote acquisite dalla banca d'investimento americana.

Il parallelismo con l'Italia.
Ciò che mi fa intravvedere il parallelismo con il "Belpaese" è il fatto che il nostro strato produttivo (sia industriale che agricolo) vengono (neanche troppo) lentamente distrutti o trasferiti all'estero (leggasi delocalizzati) che è proprio ciò che il governo "giallo-verde" sta cercando di impedire.
Qualcuno potrebbe rimproverarmi il fatto che, di punto in bianco, io abbia voltato la schiena verso il nemico e mi ci sia alleato... questa sarebbe una grossa eresia, in quanto nei miei scritti si è sempre evinta la mia avversione nei confronti della delocalizzazione. Quindi il fatto che ci sia voluto il connubio di lega e 5 stelle per arrivare (forse) ad una simile intuizione può far ben sperare per il futuro.
Ci sono diverse cose che, diversamente, non mi convincono nel decreto dignità e in altri provvedimenti (quali la retroattività sul taglio delle pensioni "d'oro" e l'obbligo per le aziende di versare una "tassa" per il passaggio di un dipendente da un contratto a tempo determinato a tempo indeterminato), ma di questo ne parleremo più avanti quando mi sarò documentato a sufficienza sull'argomento.
Detto ciò il risultato di quanto avviene a livello finanziario in Venezuela, si traduce in un disastro economico in cui le industrie (a tutti i livelli) vengono annientate o delocalizzate in lidi più "sicuri", ciò comporta un esodo dei lavoratori autoctoni che dovranno essere sostituiti in qualche modo (ovviamente ad un costo inferiore).
Lo stesso succede in Italia dove il famigerato "made in Italy" viene distrutto a favore di pessime copie cinesi o peggio. Come si può definire "made in Italy", appunto, un'autovettura che è stata costruita in Romania, in Polonia o in Brasile con manodopera locale e progetti di ingegneri americani?
Ovviamente il problema non è solo la FIAT (o FCA che dir si voglia) anche alcuni servizi vengono delocalizzati per risparmiare sui costi. Vedi i call center di assistenza clienti o di promozione prodotti che vengono spostati in Romania, in India o in altri paesi del cazzo dove chi ti risponde a malapena capisce quando, esasperato da 2 ore di telefonata per capire come mai ti ritrovi attivo un servizio non richiesto, li mandi a cagare.
Forse dallo scritto non si evincono molto le similitudini tra il Venezuela e l'Italia, ma dal programma "Dossier" erano decisamente più identificabili. Per una volta il servizio era fatto con una visione super partes in cui non si poneva l'accento sul nemico USA contro l'eroico socialismo chavista, ma semplicemente venivano esposti i fatti, come ci si dovrebbe aspettare da un qualsiasi giornale che invece impone il punto di vista del padrone (la finanza internazionale).

3 agosto 2018

Presidente salvaci tu.

Pochi giorni fa vi avevo salutato dicendo che ci saremmo risentiti (nel senso di sentiti nuovamente) tra qualche settimana, ma il risentimento che nutro nei confronti di quel cane idrofobo di Sergio Mattarella, esponente del PD prima che presidente repubblica (non avrei mai creduto che potessi sentire la mancanza dei presidenti partigiani).
Evidentemente il nostro "caro" (ormai sapete l'accezione con cui uso tale parola quando riferito ad un politico) presidente si dimentica quale sia il suo posto e si dimentica del fatto che il suo ruolo dovrebbe essere super partes e non dovrebbe continuare a fare campagna elettorale.
Ma con la Boldrini ormai ridotta ad essere l'ombra di sé stessa e impegnata com'è nelle querele esposte a vari avversari politici non parlotta più delle sue risorse, lasciando l'ingrato compito all'ultima parvenza di potere, all'ultimo baluardo del corto circuito politico, dell'ultimo rappresentante in carica di quel porcile chiamato PD... il presidente Sergio Mattarella.
Voi, miei cari lettori, non vi siete mai accorti, comodamente seduti sui vostri divani dorati (non so quanto possano essere comodi, ma de gustibus), dell'emergenza razzismo che sta attraversando il nostro paese. Per fortuna ci sono qui io che, cogliendo il suggerimento del nostro "beneamato" presidente posso portare alla luce le centinaia di migliaia di immigrati clandestini che vengono dati alle fiamme quotidianamente. Delle croci bruciate, davanti alle case degli immigrati, da gruppi incappucciati di bianco vestiti. Delle ronde armate che, come ci ricorda il nostro "Líder Máximo" (Sergio "Fidel" Mattarella), trasformano le sicure e tranquille strade del nostro Belpaese in un far west. L'amico Sergio non fa certo riferimento a quelle 4 "fake news" che vorrebbero i treni e i trasporti pubblici, tra Lombardia e Veneto, assaliti dai banditi come ai tempi di Jesse James, ma si riferisce a "noi" miei cari lettori che uova alla mano andiamo a bersagliare una povera immigrata nigeriana "italiana" al 100% tant'è che ha ottenuto la cittadinanza a pieno titolo sin dal compimento dei 18 anni di età (proprio com il futuro capitano della nazionale di calcio Mario Barwuah adottato dai signori Balotelli) ed esattamente come Barwuah anche la povera nigeriana (italiana al 100%) è nazionale di atletica per il lancio del peso.  Così propria a lei, Daisy Osakue, tocca l'ingrato compito di denunciare che la sua aggressione è SICURAMENTE un atto di razzismo lei non ha dubbi, come non hanno dubbi le forze politiche tutte (o beh tutte è una parola grossa, diciamo quasi tutte... mmm... naaaa... solo il PD non ha dubbi) e infatti le forze dell'ordine si sono subito messe all'opera per scovare gli "spregievoli" razzisti colpevoli del gesto infame di colpire ad un occhio un'atleta valente (italiana al 100%) che, per una sfortunata serie di eventi, si ritrova ad avere genitori nigeriani e di conseguenza la pelle scura.
Un levare di scudi al grido "Italia Razzista", si placa soltanto quando gli inquirenti scoprono che qualche giorno prima anche alcune donne italiane erano state fatte oggetto di lancio di uova e avevano riportato diversi ematomi (lividi) in varie parti del corpo "le indagini che hanno portato all'identificazione degli aggressori, come è stato più volte sottolineato dagli inquirenti, hanno del tutto escluso l'aggravante razzista invocata dalla stessa ragazza e dal padre nelle interviste a stampa e tv in quanto dello stesso tipo di violenza sono state vittime anche tre signore non di colore all'uscita del ristorante e un pensionato che ha visto imbrattato il muro esterno della propria abitazione." Fonte Il Giornale.
Quasi per magia svanisce l'emergenza razzismo in Italia "Si smonta la bufala del razzismo" titola Il Primato Nazionale.. ma com'è possibile eppure il nostro presidente Sergio Mattarella era così sicuro si trattasse di razzismo perché ora non parla più del caso?
Beh in effetti ho imbrogliato un po' le carte il titolo completo de Il Primato Nazionale è: "Si smonta la bufala del razzismo: il lanciatore di uova è figlio di un consigliere del Pd", ma questo è un "giornalaccio" fascista è ovvio che sia di parte, per queste ragioni Repubblica "smentisce" categoricamente e rimanda le accuse al mittente "Presi gli aggressori di Daisy Osakue, l'atleta ferita due giorni fa "L'abbiamo fatto per goliardia"", ma il sottotitolo è inequivocabile: "Denunciati a piede libero. Sono tre ragazzi italiani che usavano l'auto del padre consigliere comunale del Pd." oops.
In tutto questo la vera vittima, oltre alla verità che (come sempre) viene quotidianamente distrutta, è quel "sant'uomo" del padre della scimmia che è entrato in Italia legalmente 24 anni fa e non si è mai macchiato di alcun reato perché il suo obbiettivo era quello di fuggire dalla miseria del suo paese e dalla guerra... "Il padre di Daisy Osakue fu arrestato per sfruttamento della prostituzione" Il Primato Nazionale, come si legge su Repubblica del 17 gennaio 2002 "A Moncalieri i militari hanno arrestato due «maman» nigeriane, Odion Obadeyi, 28 e Lovely Albert, 30 anni, il convivente di quest' ultima, Iredia Osakue, 29 anni, tutti e tre clandestini e Silvano Gallo, 50 anni, di Nichelino che aveva formato una gang specializzata nello sfruttamento di decine di prostitute di colore il cui ingresso clandestino in Italia era favorito da un «phone center» di San Salvario" (Lovely Albert arrestata per essere una Maman, ovvero la donna che gestisce le schiave del sesso all'interno di un organizzazione criminale, è la madre di Daisy... iscritta al PD, ecc. strano che la figlia abbia avuto l'occasione di sfondare nello sport mentre altri giovani "italiani veri" non hanno mai avuto occasioni simili) un errore di gioventù santo subito... "Non solo prostituzione: il padre di Daisy Osauke condannato a 5 anni per tentato omicidio" Beh magari prima aspettiamo qualche miracolo, visto che la figlia è iscritta al PD qualcosa di buono la farà sicuramente... l'immagine buonista di Iredia Osakue sembra uscire un po' malconcia... la propaganda mediatica ha toppato ancora una volta: "Non solo un arresto per sfruttamento della prostituzione. Iredia Osauke, il padre di Daisy, l’atleta italiana colpita con un uovo e al centro delle polemiche sull'”allarme razzismo”, fu condannato a 5 anni per due tentati omicidi.  Lo conferma al Primato Nazionale l’ufficio stampa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Torino [...] Insomma il passato criminale di Iredia Osauke si delinea in modo più definito e l’immagine che ne esce cozza sempre di più da quella offerta dai media “buonisti”, che ci hanno raccontato un padre amorevole dedito alla mediazione culturale all’interno dei centri di accoglienza. L’uomo in questi giorni spesso si è offerto alla ribalta mediatica, con interviste dove denunciava il razzismo degli italiani".

Buone ferie.