31 maggio 2018

Il complottismo come la peperonata...

...si ripropone, ma è dannatamente buona!!!

Salute a voi "oh avidi lettori!"
Da troppo tempo non proponevo un po' di sano complottismo fatto in casa, ma purtroppo le notizie giornalistiche che parlano di un (non) governo fantoccio, non rende facile trovare argomentazioni generose a sufficienza da permettere uno scritto di peso.
Le notizie di questi giorni invece portano una boccata d'aria "pulita" a questo tema a me piuttosto caro. Partendo da lontano potremmo riprendere la favoletta di Confucio che disse se regali un pesce ad un uomo, lo sfamerai per un giorno. Se gli insegni a pescare, lo sfamerai per tutta la vita. Beh nel caso dell'africa più che a insegnargli a pescare toccherebbe insegnargli a cacciar cavallette, ma il concetto è chiaro.
La notizia che mi lascia perplesso, da cui questo scritto prende spunto, riguarda la solidarietà relativamente all'invio di vestiti ("usati") verso il continente negro. Io pensavo male dell'iniziativa, ma la realtà è ben peggiore. Infatti alcuni indumenti vengono rubati dai punti di raccolta e finiscono sulle bancarelle dei mercati rionali, quelli che sopravvivono alle varie "frontiere" di saccheggiatori, ed arrivano effettivamente in africa, vengono venduti presso i loro mercati. Alla fine il costo della merce risparmia sul costo di acquisto all'ingrosso derivato dai costi di produzione quali manodopera, costo dei materiali, sui costi di trasporto (in quanto gli aiuti umanitari non hanno dazi, non pagano tasse, ecc. quindi rimane meramente il costo del viaggio). Se non fossero venduti al mercato (perché l'africa è piena di "poveracci"), il fatto che vengano regalati dalle ONG, che operano sul territorio, mette di fatto in ginocchio l'industria locale.
Già. Perché l'idea che abbiamo dell'africa, anzi l'idea che ci trasmettono dell'africa, è quella dei bambini col pancione piena di aria fritta, cavallette e mosche (quindi vanno a mangiare al cinese le merde), in effetti se fosse così non esisterebbero case (nessuno le costruirebbe), non ci sarebbero le università (presso cui i pellet conseguono fior fior di lauree prima di venire in Italia a spacciare), ci sarebbero schiere di contadini sfortunati che si ritroverebbero a  lottare con un'emergenza siccità costante.
Questo vorrebbe che lo credessimo "save the children" affinché coi nostri soldi gli compriamo gli aliscafo con cui vanno a prendersi i negri in Libia. In effetti però l'africa è fatta anche di industrie, tra cui le fragili industrie tessili, e le relative sartorie, che hanno lo scopo di creare stoffe e tessere indumenti per la popolazione, ma di ecco che di colpo si ritrovano a fare i conti con la piagnucolosa concorrenza sleale dei radical chic che, per lavarsi la coscienza (e non dar ragione ai fascisti), promuovono le iniziative di solidarietà anziché permettere alle industrie locali di svilupparsi. 
Se le poche e fragili industrie africane finiscono a zampe all'aria (come succede alle nostre a causa della sleale concorrenza cinese) quello che ne consegue è che i pellet si intascano la "liquidazione" e seguono il lavoro. Ovvero "i vestiti arrivano dall'Europa... andiamo in Europa!". Il problema è che il primo "porto" che incontrano è italiano e da noi la situazione non è certo rosea rispetto alla loro. Le nostre principali aziende de-localizzano, i vestiti (anche quelli firmano) riportano l'etichetta made in Cina, l'industria automobilistica (perché tanto una ce n'è) mantiene sul territorio poche linee di produzione e la maggior parte del lavoro viene svolto tra polonia e romania, regge ancora l'industria alimentare, ma per il semplice fatto che i pellet che sbarcano, pur di non tornare al loro paese, accettano uno stipendio da fame per la raccolta dei prodotti agricoli.
Lo stipendio da fame che gli viene passato non gli permetterebbe di vivere dignitosamente nel nostro paese (troppo caro), ma il fatto di arrotondare delinquendo, come spesso affermato (con statistiche risalenti ormai ad una 15 di anni fa, quindi ora saranno anche peggiori) per cui il 70% dei pellet arrotonda lo stipendio con lo spaccio o il furto, viene facile accettare lo stipendio "ufficiale" da schiavo.
Spesso viene detto che lo possono anche fare gli italiani... ma ci rendiamo conto della logica perversa? Del meccanismo contorto in cui ci hanno e vogliono che ci proiettiamo e incastriamo?
Lo stipendio non ti basta? piuttosto che protestare, fatti furbo... RUBA! SPACCIA! RAPINA! Non è questa la logica. La logica non può vertere alla delinquenza, piuttosto farsi che non ci siano più migrazioni massive di popoli (un vero e proprio NO GLOBAL) e che il costo della vita sia commisurato agli stipendi o gli stipendi commisurati al costo della vita.
Questo non è possibile finché ci sarà una folla enorme di delinquenti che (non avendo nulla da perdere e tutto da guadagnare) accetterà degli stipendi ben al di sotto del costo della vita.
Nel costo della vita non inserisco solo lo stretto indispensabile che permette la mera sopravvivenza (un tetto sulla capoccia e 4 pareti intorno al culo, 2-3 pasti al giorno e pagare quelle 2 bollette di base per scaldarsi e illuminarsi senza dover dar fuoco ai mobili), ma anche un minimo di svago.
Il piano l'ho già svelato in più occasioni... il fine ultimo dell'élite è quello di accumulare beni (non soldi che valgono quello che valgono) e potere. Oltre ad una montagna di debiti cosa abbiamo in Europa che il resto del mondo ci invidia? Sicuramente una Storia (antecedente all'altro ieri), possediamo la culla della civiltà (e secondo me anche quella della vita), abbiamo risorse naturali, rinnovabili e pressoché infinite (vento, sole e acqua). Il giorno in cui la nostra società cesserà davvero di essere dipendente dal petrolio, anziché questa finta indipendenza dagli idrocarburi per cui ci sostituiscono un derivato del petrolio (benzina e gasolio) con un altro derivato del petrolio (il metano), l'Europa si ritroverà nuovamente al centro della forza economica mondiale... a patto che nel frattempo non se le sia "vendute" (o meglio cedute) per risanare i debiti. 
Al momento la Germania sta accumulando denaro, ma come detto è un bene effimero, se nel frattempo hanno privatizzato quelle che sono le risorse naturali alla base della loro economia. Mentre il nostro "Bel paese" sta finendo a zampe all'aria in quanto non riusciamo a sfruttare adeguatamente le risorse naturali di cui siamo ben forniti per rincorrere, sin dall'800, una rivoluzione industriale che era al di fuori della nostra portata. Tempo ne è passato e, grazie a determinati accordi bilaterali ben precisi, avevamo colmato il divario tra la penuria di materie prime ed il fabbisogno delle stesse.
Ora non tutto questo non è più importante in quanto i "numeri", imposti dagli accordi di Maastricht, sono sin troppo al di sotto di quelli che ci permetterebbero di sollevare la nostra economia ben oltre ai limiti della mera estinzione del debito.
Perché fa paura che i paesi periferici dell'€urozona si svincolino dal giogo? Oltre a quanto già affermato ieri (la teoria del limone spremuto sino all'ultima goccia), se smettessimo di essere "schiavi" di un sistema economico che ci dice quanto possiamo produrre, quanto possiamo vendere e a quanto possiamo vendere (per non far salire troppo la nostra economia), di fatto potremmo saldare i nostri debiti per mezzo della nostra indipendenza da tali regole soffocanti (ovvero grazie al libero mercato).
Attualmente invece viviamo una situazione di vassallaggio, di fatti ci viene detto che siamo "liberi" di decidere della nostra economia, purché si rispettino le ferree regole imposte dalla U(B)E.
Quindi la nostra crescita rimarrà costante (mercato permettendo) affinché i nostri giornali "scandalistici" possano affermare che la nostra economia è stabile, affermarlo senza mentire troppo, e allo stesso tempo noi si resti schiavi del meccanismo.
Io non sono ovviamente un economista di conseguenza non ho in mano né il quadro completo della situazione economica, né i possibili mercati con cui poter commerciare al di fuori dell'Europa se, l'Europa, non volesse più commerciare con noi perché usciti dall'euro non siamo nemmeno più "amici". Ho ben chiaro, però, il fatto che dietro a questa crisi politica ci sia un piano ben preciso e criminale.
Basta leggere le parole del commissario U(B)E al bilancio Gunther Oettinger quando afferma "I mercati insegneranno agli italiani a votare nella maniera giusta", tale affermazione potrebbe spiegare le bizzarrie dei mercati all'eventualità di un governo "giallo-verde", come piace dire ai giornalisti-terroristi, ed la mancata volontà di Mattarella di accettare certi nomi in certe posizioni chiave, assolutamente in grado (per capacità personali e convinzioni ideologiche) di traghettarci fuori da questo inferno. Paolo Savona è assolutamente uomo dei poteri forti e convinto europeista, allora perché non viene "digerito" dai mercati? Perché è assolutamente in grado di svolgere il proprio lavoro. Se la volontà espressa dal popolo, attraverso il voto, e dal governo legittimamente eletto fosse quella di uscire... lui potrebbe farlo... storcendo il naso, magari, perché la propria convinzione andrebbe in tutt'altra direzione, ma sarebbe perfettamente in grado di farlo.
"Lo sviluppo negativo dei mercati porterà gli italiani a non votare più a lungo per i populisti" affermava Oettinger  e ancora "ogni intervento di salvataggio da parte delle autorità monetarie nei confronti di Paesi membri in difficoltà “è soggetto a regole molto chiare. Intervenire sui mercati dei titoli di Stato di Paesi vulnerabili può essere utilizzato solo se il paese in questione accetta anche un programma di aggiustamento. L’Italia conosce le regole. Forse dovrebbe dargli di nuovo uno sguardo”"... mmm... a parte suonare come minaccia se accettiamo che l'aiuto dell'Europa, dobbiamo anche accettare che sia l'Europa a gestire la nostra politica. Di fatto dovremmo rinunciare ad ogni velleità di Nazione e Patria ed accettare di diventare banalmente un mercato. Un mercato in cui sia l'economia a stabilire la nostra politica e i nostri politicanti, la nostra economia, le nostre tasse, la nostra costituzione, ammesso che ce ne lascino una... perché vi ricordo che l'U(B)E di fatto è un entità sovranazionale senza una costituzione che garantisca i diritti dei propri cittadini, ma è un'entità il cui "stato di diritto" non è altro che un insieme di accordi economici spesso unilaterali, "concordati" o imposti da un parlamento europeo non eletto dai cittadini, bensì nominato dai parlamenti nazionali... ma dal momento che il nostro parlamento verrà deciso dalle commissioni europee... chi determinerà i "nostri" rappresentanti al parlamento europeo?
Ad alimentare il terrorismo economico, che ci costringe a questa schiavitù, arrivano le dichiarazioni di Markus Ferber, europarlamentare della coalizioni di cui fa parte la Merkel, che afferma "Lo scenario peggiore sarebbe quello dell’insolvenza dell’Italia. Poi la troika dovrebbe invadere Roma e prendere in mano il ministero delle Finanze". Cioè se noi smettiamo di pagare, l'economia tedesca ed europea va dal culo... perché gli strozzini loro ci guadagnano nel prestare denaro finché la vittima è ancora viva e accetta di restituire il prestito ai tassi esorbitanti imposti, e inoltre la troika... se ne sente sempre parlare, ma cosa è esattamente? Sicuramente voi lo sapete, ma un ripassino non fa male... "nell'ambito della politica dell'Unione europea, rappresenta, secondo quanto riportato nel sito del Parlamento europeo, "l'insieme dei creditori ufficiali durante le negoziazioni con i paesi", ed è costituito da rappresentanti della Commissione europea, della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale [...] A seguito della grande recessione, la troika si è occupata dei piani di salvataggio dei paesi all'interno della zona euro il cui debito pubblico è in crisi, per scongiurare il rischio di insolvenza sovrana, concedendo prestiti ed esigendo in cambio l'istituzione di politiche di austerità (vedi crisi del debito sovrano europeo). L'organismo collegiale è oggetto di un'indagine avviata ai primi di gennaio del 2014 dal Parlamento europeo per verificare il livello di democraticità e di trasparenza degli interventi, messo in discussione da alcune parti."
Come si legge (soprattutto nelle ultime righe) Ferber vorrebbe che noi finissimo a zampe all'aria e che il nostro ministero delle finanze fosse un organo della troika, che dal 2014 è sotto indagine per accertarne democraticità e trasparenza d'intervento... come dire vorrebbe che alla nostra mafia (che già governa il nostro paese) si sostituisse una mafia europea... ciò detto... avevo torto nel dire che il comportamento dell'U(B)E è molto simile, se non del tutto uguale, allo stile mafioso?

30 maggio 2018

Scattata è l'ora per l'integrazione...

... dei pellet nei piloni dell'autostrada!

Dalla Danimarca arrivano segnali di un occidente che inizia ad aprire gli occhi (anche se lo fa con motivazioni errate).
Il presupposto:
"I dati in proposito sono allarmanti: il Ministero per le Infrastrutture ha parlato di almeno 25 zone ghettizzate. Qui vivono in maggioranza immigrati provenienti da Paesi extra-europei e i tassi di analfabetismo, disoccupazione, microcriminalità, possesso illegale di armi e stupefacenti sono elevatissimi. E, naturalmente, gli episodi di violenza sono in continua crescita: nei primi sette mesi del 2017 si sono già registrate più sparatorie tra bande rivali di immigrati che in tutto il 2016 [...] Di fronte a questo stato di cose ormai ingestibile, il Governo sta pensando di correre ai ripari. Il premier Rasmussen ha infatti annunciato la prossima nascita di una commissione che valuterà possibili provvedimenti per porre fine a questo far west. " (fonte il Primato Nazionale).

Quali sono i provvedimenti che lo Stato scandinavo ha deciso di adottare?
La bella pensata verte su dei "corsi sui valori fondamentali della società occidentale, sulla democrazia, sull’uguaglianza, sulle tradizioni danesi." e sul cristianesimo per spiegare ai primati (di varie specie scimmiesche) il principio di integrazione. "dato che l’integrazione si deve favorire fin da piccoli, i bambini dovranno cominciare a seguire i suddetti corsi a partire dall’età di un anno, e le lezioni sulle tradizioni cristiane saranno obbligatori a prescindere dalla fede della famiglia del bambino. Se le famiglie si rifiuteranno di far frequentare i corsi ai loro figli scatterà la revoca degli assegni familiari". Seppur io non sia un cristiano, né cattolico né di altre confessioni, l'idea che ai pellet non venga più permesso di fare i fondamentalisti, un po' mi consola. Nel senso che io sono, per principio generale, per la difesa delle libertà personali (ivi inclusa quella di culto), ma se dovessi applicare i dettami della mia fede (che non riconosce come colpa ad esempio l'omicidio), dove finisce la mia libertà di culto ed inizia il mio essere inserito in una società "civile"? Ovvero, per quanto potrei non sentirmi in colpa nello sbarazzarmi di alcuni individui, potrei poi andare dal "questore" a piangere nel momento in cui la mia famiglia fosse sterminata da un pellet?
La mia fede imporrebbe che io imbracciassi le armi e dessi la caccia al colpevole, la mia indole mi spingerebbe a cercare il colpevole, punirlo severamente e poi continuare la pulizia colpendo tutti coloro che ne hanno favorito l'arrivo nel mio paese, tollerato la presenza e permesso di girare liberamente per strada senza i ceppi (a mani e piedi), museruola e guinzaglio. Temo però che dopo il primo corpo lasciato per strada a marcire verrei accusato di inquinamento di suolo pubblico.
Ciò premesso se ognuno va in giro a professare, e applicare, la propria personale versione della propria fede, davvero in breve tempo ci si ritroverebbe a vivere in un far west. E non sarebbe neanche troppo un problema se ci fosse data la possibilità di armarci adeguatamente per difenderci, anziché essere costretti ad affidarci a forze dell'ordine (a cui spesso la politica a tagliato i fondi e legato le mani, precludendogli quindi ogni possibilità di svolgere adeguatamente il proprio mestiere).
Quindi se insegnare i valori cristiani ai pellet può impedire loro di comportarsi da bestie è un buon inizio, ma a tendere l'erbaccia va tolta dal prato, diversamente distruggerà le piante che stiamo, faticosamente, cercando di far crescere sane e forti.
Questa ipotesi di soluzione (vedremo se i comunisti la tollereranno) fa eco ad una dichiarazione del "ministro danese per l’Integrazione Inger Stojberg, nota per le sue forti prese di posizione contro l’immigrazione. Secondo il politico danese, il digiuno a cui si sottopongono ogni anno i musulmani pone molti rischi per la sicurezza in alcune professioni e rende questa pratica “pericolosa per tutti”". In realtà non ci sono pericoli in quanto sono tutti "fancazzisti", non fanno un cazzo dalla mattina alla mattina successiva... le uniche attività che svolgono sono lo spaccio di droga, il furto e lo stupro. Tutte attività per cui non serve un cervello pienamente funzionante (diversamente sarebbero "Bianchi"). Però come detto prima da qualche parte è meglio iniziare, sempre sperando che si arrivi alla sola conclusione logica... l'espulsione a pedate nel culo.
Giusto per non farci mancare nulla come pensiamo di integrare i tre farabutti che hanno issato la bandiera del Marocco al posto del tricolore sul pennone municipale di Portogruaro in quel Venezia? Io sono sempre dell'idea che se davvero come dicono i mercanti in fiera a Montecitorio non ci sono i soldi per rigettarli in mare e lasciarli affogare se non riescono a raggiungere in tempo le coste libiche, potremmo sempre sfruttarli per lavoretti umili adeguati alla loro inadeguatezza... quindi integrazione con il processo produttivo del teleriscaldamento, impiegandoli come armatura nella posatura dei piloni dei viadotti dell'autostrada, ecc. alla bisogna vanno bene anche usati come strato di ghiaia da porre sotto il manto stradale asfaltato... insomma di impieghi utili e definitivi ce ne sono ed anche a costo zero... per cui una pensata in tal senso la si può anche fare.

29 maggio 2018

EuroTerrorismo.

Per i sostenitori del voto utile, quelli per cui votare chi mantiene fedeltà e coerenza tra le proprie azioni quotidiane e le idee espresse in campagna elettorale, oggi potrebbero trovarsi spiazzati se hanno seguito le varie trasmissioni che affrontavano con un certo allarmismo la proposta di porre sotto stato di accusa Mattarella. Infatti in determinate trasmissioni, quali "Matrix" e "Bersaglio mobile", si affronta non solo il tema caldo del veto alla lista di ministri proposta da Salvini e Di Maio... e secondo voi può fregarmene di meno se Di Maio (o chi per lui) motto sotto accusa Mattarella? Ma assolutamente no!
L'altro tema che viene trattato infatti, in queste trasmissioni da cialtroni è l'uscita dall'euro e dall'Europa paventata dal duo populista, per cui i mercati sono entrati in crisi mistico religiosa perdendo di colpo punti percentuale a caso sulla fiducia (non del governo, ma della possibile nomina di un probabile candidato che presumibilmente poteva o non poteva essere pro o contro l'uscita dall'Europa dell'Italia). Infatti l'argomento in discussione tra i pagliacci del salotto verteva sul farsi dare spiegazioni, trarre illazioni da presupposti quanto meno errati, l'importante è che sia chiaro "o si sta in Europa o si muore!", "boia chi molla... l'Europa!", "populista infame per te ci son le lame!" e altri slogan carini che in altri tempi erano leggermente diversi.
Alla resa dei conti quello che emerge è:
- che i 5 stelle non si sono mai sognati di mettere a programma, di partito, l'uscita dall'euro e dall'Europa (ne hanno dette talmente tante e tutte contraddittorie con le precedenti che smentirli è materialmente impossibile;
- nel programma, di governo, con la Lega non c'è nemmeno mezza riga che riguarda l'uscita del nostro paese da quanto detto pocanzi (sicuramente dipende dalle dimensioni del carattere che si usa per stendere il programma, ma in condizioni normali 6 parole "FUORI DALL'EURO E DALL'EUROPA!" e abbondiamo con un bel punto esclamativo di sicuro non fanno mezza riga di un foglio in formato A4);
- le promesse elettorali della Lega sono finite al cesso insieme alle speranze del popolo Italiano di avere un'alternativa quando, tra qualche mese, ci chiameranno nuovamente alle urne.

Il problema non è solo la perdita costante e irreversibile, in simili condizioni dove chi sale al governo cambia le carte in tavola come in una partita a "Macchiavelli", il problema è che mentre noi continuiamo a fare sacrifici, continuiamo a vedere tagli a destra e a manca (sempre nelle nostre tasche) illudendoci che prima o poi usciremo dalla crisi che non esiste (secondo gli statisti) e salderemo il debito pubblico di €35.000 pro capite (non solo sulla "capoccia" dei lavoratori, ma anche i neonati hanno già un debito da saldare con lo stato e con l'Europa). Come ricordo non sarà mai possibile saldare il debito, per quanti sacrifici si facciano, perché oltre al fatto che ormai siamo entrati nel vortice degli interessi, in cui sostanzialmente i nostri sacrifici annui non bastano nemmeno a coprire gli interessi maturati dall'anno precedente, i soldi per rimettere in moto l'economia e poter quindi operare gli interventi di risanamento ci vengono prestati "a strozzo da quei 4 cravattari di Bruxelles", quindi ogni anno il nostro debito aumenta e con esso gli interessi relativi.
Uscire dall'Europa, lo ripeto solo perché è di fondamentale importanza, è un imperativo!!!

Quando si ha come uniche scelte possibili continuare a percorrere una strada che conduce alla distruzione oppure imboccare un impervio sentiero che, per quanto difficile, può portare alla salvezza la mia idea è quella di tentare la via nuova. Questa però è la scelta dei lupi in quanto gli agnelli continuano a scambiarsi gli auguri di buona pasqua ("eh speriamo che il prossimo anno vada meglio!"). Il problema è che il prossimo anno non andrà meglio la Germania, l'economia più forte che guida il camion che ci conduce dal macellaio, ha già pronto il piano di fuga per quando tutti gli agnelli non avranno più carne e sangue da donare alla loro causa di ingrassamento: "La proposta ufficiale del gruppo di influenti economisti tedeschi, tra cui Hans-Werner Sinn e Karl Konrad del Planck-Institut e niente meno che il Presidente del Consiglio dei Saggi Economici (Sachverständigenrat), Christoph Schmidt è radicale ma non sorprendente: la legislazione comunitaria dovrebbe prevedere espressamente una procedura di uscita dall’Eurozona, sulla falsariga dell’Articolo 50 del Trattato di Lisbona recentemente invocato dal Regno Unito.

Con buona pace dell’irrevocabilità dell’Euro, dell’irreversibilità del processo di integrazione ed altri sinonimi altisonanti invocati a fasi alterne dall’euro-burocrazia, i tedeschi vogliono una via di uscita chiara dall’Euro." (fonte business insider del 4 aprile 2018) perché alla Germania, l'economia più forte nell'eurozona, serve una via di fuga? semplicemente perché: "una riforma dell’Eurozona anche solo debolmente risk-shared che aumentasse (di poco) i trasferimenti di risorse verso i Paesi periferici vorrebbe dire rinunciare al comodo status quo attuale, nel quale l’industria tedesca può sfruttare la robusta ripresa del mercato europeo interno per le proprie esportazioni a prezzi ultra-competitivi" ovvero se ad esempio una Nazione con un governo sovranista (o populista se preferite) decidesse di smettere di rimpinguare le casse dell'U(B)E e dicesse "da oggi investo sul mio territorio!", loro, non dico finirebbero zampe all'aria, ma sicuramente vedrebbero la loro economia incrinarsi, così come il loro peso politico che attualmente è fortemente incentrato sull'economia... "ho più soldi faccio il cazzo che mi pare perché a te servono i soldi che io ho!" mentre se all'indomani dell'insediamento di un governo serio (e non di sta manica di pupazzi) gli arroganti venissero a sventolarci gli €uri sotto al naso noi potremmo sventolargli sotto al naso la lira, il sesterzo, il ducato, il Mussolini d'oro o qualunque altra moneta decideremmo di adottare dopo aver tolto la testa dal ceppo su cui il boia intendeva tagliarcela.
All'Europa noi serviamo solo come cassa da cui attingere il possibile, in quanto continuano a svuotare le nostre casse, giorno dopo giorno, con il benestare di una casta di immanicati che a spron battuto continuano a minacciarci con false affermazioni e "piccoli" attacchi terroristici (l'oscillazione del mercato ad ogni "spuzzetta" di questo o quel candidato che si azzarda a dire "ci stiamo strozzando con le nostre mani deve cambiare qualcosa!"). Andrà a finire, e lo dico in tempi non sospetti che tra Mattarella, Renzi, Gentiloni, "mignotte, froci, Berlusconi e trans" ci ritroveremo nuovamente un governo filo europeista la cui parola d'ordine sarà "Europa!" (ed in piccolo "sacrificio agli italiani").
Personalmente non penso che la soluzione sia andare ancora più a sinistra (vista la complicità tra il governo Gentiloni, e altri lacchè, con i centri sociali), mi rendo conto che andare all'estrema destra può essere un salto difficile da compiere, ma è esattamente come nell'esempio del sentiero di poco fa... la strada sai dove ti porta... del sentiero ci hanno sempre parlato gli stessi che vogliono condurci al macello.

28 maggio 2018

Giro d'Italia?!?

Diciamo che la polemica non riguarda tanto i risultati, alla fine nel ciclismo professionistico non vince il più forte (sarebbe troppo scontato) o il più "furbo", inteso chi riesce a fare meglio i calcoli nel guadagnare tempo prezioso nelle tappe in cui si è più forti e lasciare invece andare (risparmiando energia) nelle tappe in cui si sa di non poter fare risultati eccellenti (ad esempio un velocista difficilmente punterà a vincere i gran premi della montagna e viceversa farà lo scalatore nelle tappe a cronometro).
Si potrebbe anche sorvolare, ma non lo farò, sul fatto che la Raggi è riuscita a far saltare l'ultima tappa (la passerella a Roma) perché si è dimenticata di coprire d'asfalto le buche o rimpiazzare i sampietrini divelti durante gli ultimi scontri tra antagonisti e polizia. Vero è che la tappa di Roma non contava più un cazzo (cosa abbastanza incomprensibile per me), in quanto non capisco perché far correre una tappa se la classifica è già definitiva... per il mio concetto sportivo è come assegnare lo scudetto alla juve alla prima giornata di campionato e poi far disputare il resto del calendario per stabilire la posizione delle altre squadre (che più o meno è quello che succede anche se in via ufficiosa). Tornando però al ciclismo in uno sport a tempo non dovrebbe esistere una vittoria a "tavolino" soprattutto quando il secondo classificato ha 46" (non 46h) di distacco dal primo (senza augurare il male a nessuno, ma se Froome fosse caduto e non fosse arrivato, anche impiegandoci 3h è facile che Dumoulin avesse potuto facilmente recuperare i 46" di distacco... Ma non seguo molto il ciclismo, non rientra certo tra i miei sport preferiti, proprio non riesco a capirne le logiche e spesso mi devo far spiegare le regole da un amico... ma anche lui ha dovuto ammettere che chiudere il giro a Cervinia anziché a Roma è come applicare la regola, pocanzi espressa, d'assegnazione dello scudetto alla juve sulla fiducia.
Il giro d'Italia (come il "tour de France" e "la vuelta d'Espana") dovrebbe essere l'occasione per promuovere il nostro paese a livello turistico. Magari gli olandesi, che correvano come cretini al fianco di qualunque tizio in pantaloncini e canotta, torneranno in estate per visitare Roma o Firenze o qualunque altra bellezza messa in mostra, magari lo stesso faranno i telespettatori che, vedendo i nostri paesaggi, decideranno di farsi le vacanze dalle nostre parti... ma in quale modo invogli la gente a visitare l'Italia se la capitale non ha i soldi per gettare un po' di catrame (anche finto) che duri il tempo necessario per fare arrivare i ciclisti incolumi al traguardo, anziché farli sparire in una voragine innanzi ai Fori. Forse Virginia ha confuso un po' le cose intendendo che i Fori di Roma sono le buche nell'asfalto, ma ci sentiamo di rassicurarla del fatto che i Fori Imperiali erano, nell'era antica, il centro politico della città (l'equivalente del Quirinale, di palazzo Chigi, ecc.). Forse per la sua natura "rossa" disconosce la parola Imperiale, ma non è una buona ragione per non asfaltare le strade o per non sistemare il selciato.
La polemica, anche se lo cito per dovere di cronaca, non riguarda nemmeno il gesto indegno di alcuni loschi figuri (che secondo gli inquirenti appartengono ai "No Tav") che durante la tappa Susa Cervinia hanno cosparso l'asfalto d'olio motore all'altezza di Truc di Mola (in val di Lanzo) e vetri a Villar Dora (in val di Susa).
Ora anch'io non sono molto favorevole al progetto TAV, ma non per questo metto a repentaglio la vita di innocenti con gesti insulsi, c'è una sottile differenza tra protesta e delinquenza, tra audacia e stupidità. Forse 'sti ignoranti non cercano il consenso popolare (o almeno non nel modo in cui possono cercarlo altre forze "politiche"), ma sicuramente cercano la teatralità nelle loro "gesta". Non ci sono molte altre spiegazioni, tranne addentrandoci nella psicologia da bar dello sport (ovvero sono una manica di ignoranti).
Come detto però non è nemmeno su quest'aspetto la polemica... la vera domanda è... Perché il giro d'Italia è partito da Gerusalemme? E ancora... perché le prime 3 tappe si sono svolte in Israele?
Ma ci tengo a specificare agli ebrei che il problema non è Israele (non in questo caso specifico) in quanto, chi mi conosce lo sa che avevo montato su la stessa polemica quando, nel 2016, partiva dal Belgio. Non riesco davvero a capire perché il giro d'Italia di ciclismo debba partire al di fuori dall'Italia... cos'è non abbiamo abbastanza chilometri di asfalto per farci pedalare 4 "dopati" in pantaloncini? Allora riprendiamoci Fiume e Caporetto, l'Istria, la Dalmazia e l'intera Jugoslavia poi cacciamo gli slavi (che se ne vadano pure a fare in culo in qualsiasi altra "Zingarovia" in cui si sentano a loro agio, allora e solo allora avremo tutto l'asfalto che ci serve per correre il giro in Italia, anziché far correre il ciclocross tra le dune di Gerusalemme e Tel Aviv.
Mi pare però che l'anno scorso il percorso si sia snodato interamente in Italia... ciò significa che c'è abbastanza asfalto per una gara di questo tipo.
Quest'anno è andata così magari i No Tav (Raggi inclusa), stavolta, hanno tentato di boicottare il giro a causa di quel loro sentimento filo palestinese che li costringe ad andare in giro sempre con la Kefiah calata in faccia, per cui si sentono molto anti-israeliani in determinati momenti.
Più semplicemente con il dietro front (parziale) di Di Maio sul progetto TAV, il loro "No Tav" non ha più ragione d'esistere e allora diventeranno "no giro" o "no Tour", visto che il movimento "no Global" ormai ha vinto... ed infatti stiamo marciando verso la globalizzazione proprio come speravano... no frontiere, no nazioni, no stranieri ma libera circolazione di persone e di (determinate) merci nel mondo.

NB: Il blog mi ha intimato di aggiungere una nota sulla privacy in rispetto della direttiva europea sulla registrazione e divulgazione dei dati personale e/o sensibili. Io non so se il blog di Google usa o meno i cookie. Personalmente non ho inserito alcuna riga di codice per la generazione automatica di cookie e altre stronzate di questo tipo. Personalmente non raccolgo i vostri dati e non me ne frega un cazzo di divulgare dati che non raccolgo. Volutamente non faccio uso di pubblicità quindi non dovreste ricevere immondizia personalizzata in base ai siti "zozzi" che andate a visitare con la versione "in incognito" di Google (in cui l'unica incognita è come faccia ad arrivarvi comunque il pattume nella vostra casella di posta)
Quindi se vi arriva del pattume è colpa di google e non mia.
Per leggere i miei articoli non è richiesta alcuna autenticazione: è un blog pubblico e i miei articoli sono accessibili a tutti quelli che possiedono la capacità di leggere l'italiano. Non richiedo carte di credito (anche se un paio di numeri di quelli buoni potrebbero tornarmi utile per il deep-web e non mi interessa raccogliere o divulgare dati personali vostri o dell'anima de li mortacci vostri... se non volete essere spiati gettate via lo smartphone e tornare a telefonare nelle cabine della SIP (o telecom che dir si voglia)... e così ho rispettato il dettame sull'informativa alla privacy.

25 maggio 2018

Quando non avevamo il politically correct... avevamo comunque Nino Ferrer!

Ancora ricordo quando prima degli anni '90, dei vari pseudo film sugli skinhead (o naziskin, quali "skinhead" o l'italiano "teste rasate"), delle frasi dispregiative (aggiunte apposta per marcare la bestialità di un malavitoso), la parola negro non era né un'ingiuria né, tanto meno, un offesa.
era una parola come tante altre, a scuola ci insegnavano che il mondo era diviso in razze (biologiche) oltre che in gruppi etnici, che noi si era bianchi caucasici (anche se il Caucaso non lo avevamo mai visto nemmeno sulle mappe geografiche), in quanto è una regione tra Asia ed Europa al confine tra Russia, Georgia, Azerbaijan, Turchia e Armenia. C'erano in generale gli asiatici che, prima dei film sul vietnam, non erano "musi gialli, mangiariso, cagariso, ecc. e poi c'erano gli africani che semplicemente appartenevano alla razza "negroide" e la parola veniva usata senza alcun sentimento d'odio o intento dispregiativo.
A dimostrazione di questo semplice fatto nessuno si è mai sognato, nemmeno nei censuratissimi anni '60, di accusare di razzismo Edoardo Vianello e la sua famosissima "I Watussi" in cui come se nulla fosse (perché in effetti nulla era) appella i watussi con il titolo di negri... "Alle falde del kilimangiaro. Ci sta un popolo di negri che ha inventato tanti balli [...] Siamo i watussi, siamo i watussi, gli altissimi negri! Ogni tre passi, ogni tre passi facciamo sei metri!".
Questo ovviamente succedeva negli anni '60 e negli anni successivi quando, in Italia, non era reato dare del negro ad un negro, non avevamo marce per i diritti civili dei negri (perché non li avevamo tenuti ai "ceppi" per 200 anni) e quindi non dovevano essere liberati, dove il nostro "Impero" (ormai sgretolato dall'ingordigia franco-anglo-americana) di negri aveva portato nelle loro terre le canne da pesca e non il pesce da far marcire sulle banchine, quando non saccheggiato dai banditi.
Poi avevamo i "soulman" italiani come Nino Ferrer che "voleva la pelle nera" per poter cantare come i "soulman" americani quali Wilson Pickett, James Brown, Ray Charles... beh avrebbe anche voluto andare a vivere a New Orleans o sul Mississipi... in america non siamo riusciti a spedircelo, peccato, ma almeno una tenuta in Francia è riuscito a comprarsela, letteralmente, a spese nostre visto che, se avuto successo come cantate, è colpa della generazione del '68 (ancora loro) che ha dato credito a sto cialtrone che ripudiava il colore della propria pelle (anche se a leggere il testo si potrebbe credere che fosse solo per fini artistici.
Per fortuna la musica che ascolto io è suonata, tranne rarissime eccezioni (e mai nel Black Metal), da musicisti Bianchi... così non mi ritroverei (qualora decidessi di dedicarmi alla musica) nella fastidiosa condizione di dover desiderare la pelle degli altri (quello succede solo per fini politici e con ben altro significato).
Non è certo un caso che determinate parole, espressioni e modi di dire siano divenuti "orribili" proprio negli anni '90, infatti il politicamente corretto è un concetto che ha preso piede, in america, alla fine degli anni '80.
Come è noto, ogni qualvolta cerchiamo di differenziarci dalle volubili mode americane ci hanno sbattuto in faccia non tanto il fatto di averci "liberato" dal Nazi-fascismo in quanto, dal punto di vista militare (e non politico), quella degli anglo-americani fu una vera e propria campagna d'occupazione. Ci ricordano invece spesso il debito del piano Marshall, con cui è stato permessa la ricostruzione delle infrastrutture e delle industrie (distrutte dagli stessi bombardamenti americani) ed il successivo boom economico. Parlando in termini di liberazione si incappa in un paradosso linguistico (uno dei tanti corto circuiti cari alla sinistra) secondo il dizionario della lingua italiana (non certo il manuale del "bravo" Fascista) per occupazione si intende "In genere, l’azione, l’operazione di occupare, cioè di prendere temporaneamente o stabilmente possesso di un luogo o di un bene, con mezzi legali o illegali, talvolta anche violenti, e il fatto di venire occupato: o. di terre, di un fondo; l’o. delle fabbriche, dell’università; o. di una scuola; o. di case, di stabili abbandonati." (come sanno bene i sessantottini...) quindi parlare di occupazione dell'Italia da parte dell'esercito italiano (seppur sotto la guida di un governo fascista) è una stronzata.
Di fatto gli americani ci hanno occupato con la criminale complicità dei Partigiani che, in seguito, si sono auto-eletti a liberatori, si sono auto-assolti dai reati di diserzione, crimini di guerra (contro la popolazione civile) ed il peggiore di tutti... il reato di comunismo!

Tornando al tema in Italia si sono fatti diversi tentativi di giungere alla forma attuale (non certo quella definitiva). I negri sono inizialmente diventati "individui" di colore, ma questo li offendeva maggiormente in quanto, come recitava una vignetta (che oggi definiremmo "meme"),
"    Amico bianco: quando nasco, sono nero -
    quando cresco, sono nero -
    quando è caldo, sono nero -
    quando è freddo, sono nero -
    quando ho paura, sono nero -
    quando sono malato, sono nero -
    quando muoio, sono nero.

    Tu, quando nasci, sei rosa -
    quando cresci, sei bianco -
    quando è caldo, sei rosso -
    quando è freddo, sei viola -
    quando hai paura, sei giallo -
    quando sei malato, sei verde -
    quando muori, sei grigio.
    allora, perché continui a chiamare me "uomo di colore"?
"
Per tali ragioni il "neger" (in milanese il negro), si riteneva offeso e non potendolo appellare, qui da noi, con il termine "afro-americano" (usato in America, perché anche "blacks", neri, è ritenuto razzista) semplicemente perché i negri sbarcati in Europa "l'America" la trovano qui in Italia. Quindi il termine (s)corretto dovrebbe diventare italo-africani, ma per questo ci penserà lo ius soli. Allora è stato coniato il termine "nero" per riferirsi ai negri. Questo però, in Italia (del resto del mondo un po' "me ne frego!!!"), genera un qualche incomprensione dicendo semplicemente nero... ci si riferisce al colore o all'essere di colore?
"ah detesto il nero!" voi cosa capite in questa espressione? Per chi mi conosce nella vita reale è facile intuire che mi riferisco al nero come losco individuo, ma in altri contesti in cui a parlare non sia io, ma una persona qualunque a cui viene sporto un indumento o un oggetto di colore nero ed una terza persona totalmente estranea al contesto potrebbe fraintendere, molto più semplice distinguere il nero dal negro, in italiano sono due concetto totalmente distinguibili.
Per ovviare a questo problema il corto circuito ha trovato un nuovo espediente, ovvero eliminare ogni termine d'odio all'interno delle conversazioni (e dei pensieri). Quindi il mondo liberal-democratico vieta ad un qualsiasi individuo (non appartenente alle categorie protette) di essere libero. L'uomo bianco ed eterosessuale non si può più permette di odiare qualcosa, figuriamoci qualcuno, ed è per questo che deve adorare il Kebab, che per affermare ed esprimere con forza la mia libera volontà chiamo direttamente "negrab".
Nelle categorie protette non rientrano solo i negri ovviamente ci sono anche i gay... tradotto in italiano significa gaio "Allegro, festevole; che esprime, negli atti, un’interiore letizia e serenità" ecco che esprime negli atti un'interiore letizia e serenità... per carità in italiano è un termine desueto, forse non più molto usato... ma perché mi devono privare di un termine italiano (di cui tutti conoscono l'alter ego inglese) pur di rendere facile la vita ai giraculo?
Si dovrebbe usare il termine "scientifico" omosessuale, ma ci si riferisce agli uomini o alle donne (anche se in questi casi non è chiaro nemmeno a loro). Sicuramente il termine lesbica è offensivo (certo qualcuno potrebbe dire che "leccapassere" non è certo migliore, ma come prima esercito il mio diritto alla libertà d'espressione), eppure la "L" nel movimento politicamente corretto del LGBT si riferisce all'inglese Lesbian (ovvero lesbica). Come fa quindi ad essere offensivo? Sempre per il corto circuito del pensiero unico tale per cui se un giraculo (di quelli dichiaratamente checche) da "della troia" ad una ragazza di facili costumi lei sghignazza e fa spallucce... (come se a dirglielo fosse stata l'amica del cuore), se lo fa un uomo non appartenente alle categorie protette... rasenta il reato di "femminicidio" (anche se la "troia" in questione è ancora viva e anche se il termine è suo non mi riferisco esplicitamente alla Boldrini).
Non voglio certo escludere i portatori di Handicap... ma anche in questo caso la mannaia del politicamente corretto ci viene in soccorso... infatti non si chiamano più handicappati (un inglesismo adottato dagli italioti) e nemmeno disabili, ora sono diventati "diversamente abili".
Che cazzo vuol dire diversamente abili? O è capace o non è capace! Non può essere diversamente capace di fare qualcosa... se il cameriere disabile di un ristorante, bar o tavola calda non sa contare fino a 3 e porta al tavolo 4 bicchieri d'acqua o ha sbagliato tavolo o ha sbagliato mestiere... doveva scegliere qualcosa di più semplice ad esempio fermare i treni in corsa ponendovisi davanti sui binari... se non è capace neanche in questo deve essere, per forza, "diversamente abile" a fare qualcos'altro, ma appuriamolo prima.
Strano però che la stessa logica non sia stata applicata anche ai negri e non li si è fatti diventare "diversamente bianchi", ma probabilmente (vista la mole non bianchi presenti nel mondo si sarebbe dovuto poi specificare se trattavasi di negri, musi gialli, pelle rossa... ma qual è il termine corretto per riferirsi a quelli che erroneamente si definiscono "arabi"? Io personalmente, per non sbagliare, li ho sempre chiamati negri, anche se effettivamente ci si incazzano che non avete idea. Però non sono bianchi (è ovvio), non sono neri (certo anche se ci assomigliano molto), chiamandoli magrebini si escludono tutti quei popoli che non provengono dal nord africa (o Maghreb appunto) e chiamandoli arabi si escludono tutti quelli che non provengono dall'Arabia, ma si includono i calabro-sauditi, li si potrebbe chiamare mori, come nel medioevo, ma (oltre a non essere politicamente corretto) si rischia ancora una volta di fare confusione con il moro di Venezia (Otello) che invece era un negro (o almeno lo è diventato). Non possiamo chiamarli genericamente musulmani i islamici perché, oltre al fatto che a quella religione appartengono anche molti negri, ci sono anche alcune comunità cattoliche, cristiane e ortodosse. Ancora una volta il corto circuito del politicamente corretto ci viene in aiuto... quando non sa quale sia l'etichetta corretta da assegnare... ci rende erudisce sul fatto che etichettare è sbagliato (sempre per i non appartenenti alle categorie protette).
Toccherà farsene una ragione è mandarli a fare in culo tutti a partire da quelli che volevano, vogliono e vorranno la pelle nera, anziché la pelle di un negro.

17 maggio 2018

Preparazione ai mondiali di Russia 2018

La mancata qualificazione ai mondiali degli azzurri non fa che confermare quanto da me sospettato sin dai tempi dei mondiali del 2006 (gli ultimi vinti dall'Italia).
Ovvero che in nazionale ci devono giocare gli Italiani.
A fronte di una rosa (quella del 2006) pregevole, ma non lussuosa, quello che ha fatto la differenza è stata certamente la mancanza di pellet a cui hanno insegnato lo stretto indispensabile per non fare brutta figura durante l'inquadratura ravvicinata sugli inni nazionali... cioè tenere la bocca chiusa... e buttandogli in mano un passaporto rubato a qualche poveraccio in partenza da Malpensa o Fiumicino.
Già nelle edizioni successive, la massiccia presenza di Mario Barwuah (in arte "se saltelli muore Balotelli") e di altri finti italiani ha mostra un sempre più massiccio declino del calcio italiano.
Complice sicuramente, oltre all'incapacità di superMario nel "giuoco" del pallone, è una rapida, inesorabile e progressiva distruzione del talento italiano.
Secondo gli scienziati della prestigiosa università di "Sticazzi", dopo aver analizzato il DNA di alcuni campioni prelevati dalla banca dei donatori di sangue (e poi si chiedono il perché io non mi sia mai fatto incastrare con queste puttanate), hanno scoperto che un gene Italico non esiste. In altre parole non è possibile isolare, individuare e identificare un gene che appartenga esclusivamente alla razza italica, bensì saremmo un miscuglio di diverse stirpi (normanne, germaniche, arabe, ecc.) ad eccezione dei sardi.
Ciò nonostante nei tempi antichi lo spirito italico veniva rispecchiato dal genio degli artisti, dei soldati, degli esploratori, degli sportivi (anche al di fuori dal calcio) se "oggi, come allora" questa eccellenza era dettata dal miscuglio etnico razziale (come sottintende il tono della ricerca), lo stesso va imputato alla decadenza attuale in tutti gli ambiti sopraccitati ed in molti altri. Ancora una volta i fatti dimostrerebbero che la mescolanza razziale (a lungo andare) distrugge le migliori peculiarità genetiche delle stirpi genitrici facendo emergere, ad ogni generazione, quelle peggiori.
Tornando all'argomento, se si vuole nascondere il fatto che i più importanti traguardi li abbiamo raggiunti con una nazionale "pura" (ad eccezione di quello del 2006 che vide una importante presenza di Camoranesi l'argentino naturalizzato). Ad ogni modo in quella nazionale 22/23 erano Italiani per contro agli ultimi Europei la compagine azzurra sembrava la nazionale di Capo Verde. Tra negri e mulatti c'era una immensità di etnie e infatti abbiamo fatto immensamente cagare. L'avvicinamento a questi mondiali non è stato diverso, né nelle convocazioni né nei risultati.
Forse, e dico forse, bisognerebbe riportare lo sport italiano in mano agli italiani, non a gente che, senza un minimo di interesse e attaccamento alla nazione, sfruttano l'opportunità imposta dal sistema alle società sportive. I quali pur di continuare a non fare un cazzo sono disposti a farsi naturalizzare cittadini di una nazione di cui fino a ieri non sapevano l'esistenza.
Lo sento spesso dire nelle trasmissioni sportive che il problema del calcio sul piano internazionale è legato all'eccessiva presenza di stranieri nei, questo soprattutto in chiave nazionale dove si fa sempre più fatica a trovare 22/23 giocatori italiani di livello e si è quindi costretti a "raschiare" il fondo del barile ritrovandosi poi con 11/22 stranieri anche in nazionale.
Intanto per quelli che non vogliono perdersi i mondiali, ma non vogliono fare il tifo per il Panama (che è entrata ai mondiali mentre noi no) ed allo stesso tempo vorrebbero tifare squadre del colore giusto... ci rimangono solo la squadra padrona di casa e l'Islanda... che io faccia il tifo per i sovietici è impensabile quindi "Forza Islanda!!!"
Nel frattempo la federazione calcistica Argentina è già finita al centro di uno scandalo, senza aver rubato ancora nemmeno una partita (come invece fece nel mondiale dell'86 la mano di dio di quel drogato di merda di Maradona), per aver pubblicato un manuale in cui spiegava, a quanti volevano recarsi in Russia per seguire la propria nazionale, come conquistare le donne russe... "«Per avere qualche possibilità con una russa, bisogna avere cura di sé stessi, essere puliti, profumati e ben vestiti. La prima impressione per loro è molto importante, quindi prestate attenzione alla vostra immagine»" quindi "cucadores" argentini la "ravanelliana" regola "l'omo ha da puzzà" non credo funzioni, inoltre "«Visto che le donne russe sono belle, molti uomini vogliono portarsele a letto. Da sapere che sono persone che vogliono sentirsi importanti e uniche: il consiglio è di trattare la donna russa come una persona di valore. A loro piacciono gli uomini con spirito di iniziativa: se non hai fiducia in te stesso allora devi esercitarti. E non preoccuparti: ci sono molte belle ragazze in Russia e non tutte sono buone per te. Sii selettivo»" ma secondo la solita associazioni di "sticazzi" queste istruzioni sono misogine e quindi l'AFA (la federazione argentina) è stata accusata di misoginia (ovvero odio verso le donne) e costretta a redarre un nuovo documento “emendato”.
Perché se ti lavi e non trasmetti la scabbia alle donne russe vuol dire che le odi invece farle "snasare 'na 'scella pezzata è ammorre". 
Mah incomincio a pensare che queste associazioni dovrebbero contare fino alla fine dei numeri naturali (che sono infiniti) prima di aprire bocca o scrivere qualsiasi cosa.

16 maggio 2018

U(B)E terrorismo allo stato puro.

Normalmente i moralizzatori delle macchinette, o chi per loro, evitano commenti ad alta voce riguardo argomenti di politica, economia o geopolitica perché sanno perfettamente di trovare una persona a cui non basta gettare lì due titoli di giornale per avere ragione.
A tenere banco oggi è la notizia che Lega e M5S siano vicini ad un accordo di governo che, tra i vari punti, informerà la BCE dell'intenzione di auto-cancellarsi il debito pubblico. Ovviamente tale notizia è già stata smentita dagli interessati "Nonostante i due partiti abbiano smentito che nella bozza attuale figuri la possibilità di uscire dall’euro o la richiesta alla Bce di ridurre il debito italiano.", ma tutto questo non è servito ad evitare il panico.
Lo spread (che continuo ad ignorare che cosa sia) all'apertura di piazza affari (la borsa di Milano) è schizzato alle stelle salendo del 7% e tale notizia ha fornito linfa ai soliti terroristi. Oltre agli addetti al settore anche i moralizzatori sono in agitazione, temono che uscendo dall'Europa e dall'€uro ci si ritrovi improvvisamente in un nuovo medioevo con gli Unni asserragliati alle porte di Roma.
Beh i barbari sono già sbarcati e non mi sembra che tutti siano impazziti di paura, anzi la maggioranza è sin contenta di ospitare pellet ed altri schifo giunti da chissà dove.
Ad ogni modo la BCE ed U(B)E hanno operato un buon lavoro di terrorismo psicologico tale per cui se uscissimo dall'€uro, e dall'Europa delle banche, il sistema economico Italiano fallirebbe (faremmo la fine dell'Argentina, che dopo essere fallita una volta si è messa in carreggiata con il FMI ed ora sta fallendo per la seconda volta). Certo non basta dire "usciamo dall'Europa!" per risolvere magicamente tutti i guai dell'Italia. Non basta fare la sparata pubblica sui giornali e poi affacciarsi alla finestra per ricostruire lo stato sociale ed economico del paese. Sicuramente ci sarà da rimboccarsi le macchine riappropriarsi della propria economia e della propria sovranità (parola che viene sempre più spesso confusa con il significato del termine Nazional-Socialismo. 
Mi spiace per i confusi, ma sono due termini ben distinti.
A gettare ancora più confusione sulla "folla inferocita" ci si mette il PD che cerca, con un'azione disperata, di riacquistare la credibilità che ha gettato nel cesso in 5 anni di governo. Con le seguenti dichiarazioni del deputato Michele Anzaldi: "La pericolosa impennata dello spread, arrivato a +7% in pochi minuti dall’apertura, sta causando gravissimi danni al nostro Paese e rischia di diventare un’ecatombe per i risparmi degli italiani e per i loro mutui, oggi ai tassi più bassi di sempre, tornando ai tempi della minaccia bancarotta di sette anni fa. Salvini e Di Maio ritirino immediatamente con un impegno scritto la minaccia di non pagare il debito pubblico italiano, unita all’intenzione di uscire dall’euro e alle barzellette di Grillo su referendum e doppia moneta" e ancora "La volontà di non pagare 250 miliardi di euro di debito – prosegue Anzaldi – può causare l’immediato ritiro di tutti gli investitori internazionali, che come scrive il Corriere della sera potrebbero decidere di vendere all’istante 700 miliardi del nostro debito pubblico. Una catastrofe che getterebbe al vento anni di sacrifici degli italiani e ci proietterebbe in uno scenario drammatico di tracollo finanziario dell’intero Paese".
Non è chiaro come o perché, nonostante i tagli, l'austerità, i sacrifici, ecc. che gli italiani fanno ormai da 70 anni il nostro debito pubblico continua a crescere, in particolare da dopo l'arrivo della crisi da cui, che che ne dicano giornali e politici, non siamo mai usciti. Ogni anno con ogni nuova finanziaria promulgata dal governo cediamo larghi brandelli della nostra sovranità nazionale (ovvero della possibilità di decidere autonomamente politiche economiche e sociali), cediamo larghe porzioni di infrastrutture e servizi pubblici (sanità, trasporti, ecc.) e vediamo un aumento sconsiderato di tasse e costo della vita a fronte di un continuo calo di benessere (ciò che gli americani chiamano welfare) e qualità dei servizi stessi.
Ovviamente nell'equazione andrebbe aggiunto anche il peso che hanno i clandestini sul bilancio, infatti, sia che il finanziamento per il loro mantenimento arrivi dall'U(B)E o dalle finanziarie, chi tira fuori i soldi per i pellet sono sempre i nostri sudati risparmi, le nostre tasse, ecc.
La forza della commissione europea è di aver convinto, con una martellante propaganda terroristica, i popoli (e parlo proprio dei singoli cittadini) che uscendo dal meccanismo le cose non possono che andare peggio. Sicuramente come ho detto più volte non è una cosa facile, nessuna rivoluzione lo è, ma attualmente noi cittadini stiamo pagando 2 "padroni", anzi un padrone ed il suo intermediario.
Possiamo però affermare con una certa sicurezza, che il padrone è come la mafia che taglieggia i commercianti i quali sanno di star pagando uno sproposito per avere protezione dalla mafia stessa. Lo stesso fa l'europa. Restando nell'euro zona siamo protetti dall'europa che ci taglieggia facendoci pagare, a caro prezzo, tale protezione. Se proviamo ad andarcene, anziché capitare strani "incidenti" al negozio che misteriosamente prende fuoco, il nostro mercato implode misteriosamente. I sondaggi dicono che potrebbero vincere Lega o M5S?!? Il mercato sussulta (verso il basso). Si vocifera che si trova un accordo tra due partiti populisti?!? Il mercato sussulta. Tira aria che Renzi perderà il referendum con cui cederà interamente la sovranità italiana all'europa?!? Oltre alle minacce americane, il mercato sussulta.
A lungo andare, quando continui a spremere sangue dalle rape, il popolo non avrà più sangue da sputare ed ecco che arriveranno gli emissari (mafiosi) della BCE che con una soluzione ad hoc ci daranno una boccata di ossigeno in cambio del nostro impegno di schiavitù. Non vedremo nemmeno più lo stipendio arrivare sul conto corrente ma sarà direttamente versano sul conto corrente dell'europa.
Per portare avanti la propaganda del "quanto stiamo bene in europa" normalmente vengono coinvolti vari personaggi pubblici che, grazie al peso della propria notorietà, trasmettono con maggiore efficacia il messaggio degli schiavisti. Io personalmente ho sempre considerato Riccardo Scamarcio un odioso attore per ragazzine inebetite (sicuramente colpa dei ruoli che i vari Moccia e Muccino gli hanno fatto interpretare sul grande e piccolo schermo), ma posso ammettere di essermi sbagliato quando esce dalla massa informe incastrata nel corto circuito cerebrale di una sinistra allo sbando. Non mi sento di dargli contro quando afferma: "C’è una parte sempre più larga del Paese che è consapevole che le politche degli ultimi vent’anni, cioè i tagli alla spesa pubblica, l’austerità i diktat europei, hanno prodotto distruzione sociale" e conclude "Abbiamo capito che cedendo pezzi di sovranità dello Stato italiano in un luogo che è la Commissione Europea, che di fatto legifera, che però non è direttamente votata da nessuno, siamo in un sistema antidemocratico: dobbiamo cambiare le regole e per farlo dobbiamo prima riappropriarci della nostra sovranità" tutto questo preceduto da una dichiarazione in cui sostiene che la Lega (che dovrebbe essere un partito conservatore) sta facendo il lavoro che storicamente apparteneva alla sinistra. Ovvero (aggiungo io) opporsi all'ingerenza delle banche (quindi, in senso più ampio, all'economia) nello strato sociale del paese.
Quei 4 ignoranti che ad ogni manifestazione distruggono auto, banche e vetrine in nome (del loro essere teppisti) della lotta ai poteri forti, della globalizzazione e dell'egemonia delle banche, salvo poi ostinarsi nel chiedere l'abbattimento delle frontiere (creando una nazione globale), delle economie Nazionali (creando un mercato globale) e delle peculiarità razziali (creando di fatto un'unica razza globale) non hanno capito che l'avere tanto potere e libertà d'azione oggi è funzionale ad un sistema che non vuole "populismi" (termine dispregiativo per indicare la sovranità popolare), cioè la base stessa del comunismo dietro cui si nascondono. Ancora una volta eviterò di entrare nei dettagli della loro ipocrisia che parlano di proletariato e classe operaia appartenendo tutti, o quasi, alla medio alta borghesia.
Ad ogni modo già in altre occasioni avevo fornito una ricetta "casalinga" per uscire dall'euro zona, dall'europa (economica) e dalla crisi. Sicuramente non basterà quanto espresso in passato (che vi invito ad andare a rileggere), ma non è il mio compito trovare le soluzioni per risolvere la crisi (se no lo avrei già fatto), però come tutti quelli che leggono il giornale all'indomani della partita della nazionale di calcio, mi sento in dovere di far sentire la mia opinione.

14 maggio 2018

Madre Natura vs Mater scientia

Evidentemente la mia mente è portata naturalmente a giungere a grandi concetti fondamentali, partendo dall'analisi di quanto mi circonda.
Secondo una ristretta visione del mondo o esiste Dio, il dio senza nome delle religioni semitiche (Dio, Jhvh, Allah e le altre trasfigurazioni minori) oppure esiste la Scienza. La Natura è governata da Dio o dalle leggi scientifiche più o meno rilevate dagli agli uomini comuni da una ristretta cerchia di "illuminati".
Si esclude a priori la visione, il concetto, la percezione del mondo perpetrata per secoli dagli antichi "scienziati", filosofi, "religiosi" delle ere pre-cristiane secondo cui ad ogni aspetto della natura corrispondeva un Dio. Dietro ogni evento naturale si celava un determinato comportamento divino. Ad esempio cadeva un fulmine "Zeus stava punendo qualcuno! O era furioso per qualcosa!", i tuoni "era a causa di Vulcano che lavorava alla sua forgia", ecc.
La scienza ha dichiarato che dio non esiste ed ha passato la propria esistenza a dimostrare tale teoria, ma esattamente come i religiosi (monoteisti) non possono dimostrare esistenza di dio, così gli scienziati non riescono a dimostrare, scientificamente, la sua inesistenza.
Hanno provato ad opporre al creazionismo, come se il credere che la vita sul pianeta sia stata creata da un'entità superiore (gli Déi) sia una corrente di pensiero e non una prova sotto gli occhi di tutti, l'evoluzionismo. Peccato che non di tutti gli "animali" si può ripercorrere la loro "involuzione" sino a giungere al "brodo primordiale", che nell'Edda poetica corrispondeva al ghiaccio primordiale, soprattutto dell'animale centrale dell'evoluzione ovvero l'essere umano.
In più occasioni abbiamo affrontato il problema dell'evoluzione dell'animale "uomo" che si vorrebbe discendente dalle scimmie, ma (purtroppo per gli scienziati) non è mai stato individuato l'anello di congiunzione tra l'Homo ergaster. Su vaccapedia c'è un bello schema che spiega che (a prescindere da tutto) l'uomo è nato in Africa, ma si è spostato in Europa ad ondate successive. In due grandi migrazioni chiamate "out-of-africa 1" e "out-of-africa 2". Nella prima si generò l'Homo neanderthalensis (uomo di Neanderthal), soppiantato, nella seconda migrazione, dall'Homo sapiens. In buona sostanza, secondo gli scienziati, la natura avrebbe per ben 2 volte bruciato l'arrosto e per ben 2 volte risolto la situazione mettendo l'arrosto in congelatore per farlo tornare "crudo".
Potremmo dire che 'sta pagliacciata non serve ad altro che a giustificare l'invasione dei pellet in Europa, in Asia e nelle Americhe, ma non è l'argomento in discussione... magari più tardi se avanza tempo.
Tornando al discorso in oggetto. Secondo l'evoluzionismo le specie si sono evolute per garantire la propria sopravvivenza. Questo spiegherebbe l'allungamento del collo delle giraffe, le enormi orecchie degli elefanti che servono alla dissipazione del calore, ecc.
Questo è abbastanza chiaro nei grandi animali, ma negli infinitamente piccoli organismi? La zanzara è tecnicamente un insetto, ma il suo comportamento è quasi parassitale. Di fatto la zanzara succhia il sangue per poter deporre le uova a fronte dell'enorme quantità deposta (circa dalle 100 alle 500 uova per ogni esemplare femmina, a seconda della specie). Ma aldilà dell'utilità che può o no avere la zanzara all'interno dell'ecosistema (e della catena alimentare). Ai fini evolutivi, della propria sopravvivenza, la zanzara è un esempio pessimo se si crede ad un'evoluzione animale e vegetale soggette alle comuni leggi del caos. Infatti in termini evolutivi (della legge del più forte) il nemico naturale della zanzara dovrebbe essere il pipistrello (in grado di ingerire oltre 500 esemplari in una sola notte), ma non è l'unico predatore contro gli adulti di zanzara.
Sicuramente il più letale è l'homo brutalis (detto anche il "brutto con la ciabatta"), che non si limita alla distruzione dell'esemplare adulto solo durante la nutrizione, a spese dell'homo brutalis, ma la caccia continua anche quando la zanzara si posa per permettere alle uova di essere irrorate dal pasto di sangue. Dicevamo che se solo la zanzara fosse silenziosa, non provocasse quindi quel fastidioso ronzio notturno secondo per fastidio solo al suono di alcune chitarre Black Metal (di cui quella degli HellraiserS ne è un fulgido esempio) e consumato il pasto non iniettasse nella vittima una tossina in grado di provocare irritazione, gonfiore e prurito implacabile che cessa solo dopo che l'Homo brutalis si è spellato sino a giungere al sanguinamento della puntura (e conseguente espulsione della tossina stessa), sarebbe sicuramente in numero maggiore e la perpetrazione della specie sarebbe sicuramente più efficace.
Madre Natura però è più lungimirante di qualche scienziato che, ad oggi, non è in grado di dimostrare le proprie teorie se non barando con le formule matematiche pur di giustificare la propria esistenza e ha posto delle condizioni ben precise per mantenere un perfetto equilibrio tra tutte le specie animali al fine che nessuno sia dominante su tutti gli altri.
Come dice l'agente Smith del film Matrix, l'unica eccezione a questa regola è determinata dal genere umano, il quale si comporta più da parassita che da uomo (forse perché troppo assoggettato alla cultura ebraica che incapace di produrre qualsiasi cosa ha bisogno di accumulare ricchezze al fine di potersi permettere l'acquisto dei beni di cui necessita.
L'uomo è privo di zanne, è privo di artigli, non ha ali per volare o muscoli scattanti per poter effettuare grandi balzi, non è dotato di una velocità straordinaria. Infatti l'anello di congiunzione, tra l'uomo e la scimmia, più veloce al mondo corre a 37,578 km/h, per pochi metri (100, infatti già sui 200m la velocità scende anche se di poco 37,52 km/h), straordinaria certo per un simile esemplare, ma non certo paragonabile con i grandi felini. Per i felini passiamo infatti dai 58km/h del leopardo ai 120 km/h (come punta massima) dei ghepardi. Fossero solo veloci... ma prendiamo l'esempio principe della pigrizia felina, anzi il re... il leone intanto viaggia sugli 80 km/h e possiede degli artigli in grado di squartare una prenda e le sue zanne sono in grado di dilaniare e masticare la carne di antilopi, gnu ed altre bestie quali i pellet (ma solo quando costretti). A livello di arte predatoria sono degni di nota i rapaci da gufi e civette ad aquile e condor con artigli e becchi affilati.
Arriviamo quindi all'uomo che per mangiare una bistecca frollata ha bisogno di coltello e forchetta. Infatti non possiede artigli o zanne acuminate (i nostri canini non sono più così forti da stritolare le ossa anche se, tecnicamente, potrebbero servirebbero per "tagliare" i pezzi di carne più resistenti) quindi per sopravvivere la natura ci ha dotato di intelligenza e pollice opponibile (in grado perciò di impugnare utensili). L'intelligenza l'abbiamo sprecata credendoci, anche se non tutti, superiori alla natura anziché parte di essa. Questa superbia è stata la causa della distruzione dell'habitat in cui dovremmo vivere. L'evoluzione della tecnologia ha portato ad naturale allungamento della vita media, ma ad una progressiva degenerazione della qualità della stessa... viviamo più a lungo, ma viviamo di merda. Siamo stati convinti, da una forza innaturale, a credere che per vivere, nel vero senso del termine, abbiamo più bisogno del cellulare, della TV, del PC e altre suppellettili piuttosto che del cibo.
Non voglio nemmeno entrare nella polemica relativa al fatto che uno degli aspetti fondamentali, della vita animale, è stata distorta prima e distrutta poi, ovvero l'aspetto riproduttivo. Che sia giusto o meno l'uso degli anticoncezionali o l'accoppiamento omosessuale per la pura ricerca del piacere e non della perpetuazione della specie. Infatti è un aspetto tipico delle società occidentali ("evolute") che sacrificano la propria specie o razza a favore di quelle africane, o asiatiche, nel nome del profitto o della carriera e raggiungono alla consapevolezza della propria discendenza solo quando si raggiunge la stabilità lavorativa oppure la stagnazione del rapporto di coppia (questo escludendo gli "incidenti" derivati da una disinibita promiscuità sessuale). Ovviamente parlo a livello statistico non intendo certo imputare le rare eccezioni di quelle coppie che hanno voluto e ricercato il consolidamento della propria famiglia generando dei figli.
Di fatto le colonne fondamentali per il benessere di ogni essere vivente sono 3: riposo, nutrimento e riproduzione. 

Tutto il resto è "fuffa". 

La ricerca spasmodica del divertimento, dell'edonismo puro dove se non vivi sempre al 100% delle proprie possibilità, spesso con l'utilizzo di droghe naturali o sintetiche, è, ancora una volta, un meccanismo che prescinde dalla natura. Nel ciclo naturale della vita la colonna del riposo non può essere divelta o soppiantata dall'uso di droghe, pena la distruzione dell'organismo e, nelle forme più cancerogene (ovvero di diffusione sistematica e veicolata) dell'intera società.
Lo stesso vale per le altre colonne. Senza la sintesi degli alimenti in energia, a lungo andare, il nostro corpo non avrà nemmeno l'energia per la riproduzione cellulare, se vogliamo parlare come gli scienziati, o non avrà la benzina per permetterci l'assunzione stessa di cibo innescando così un meccanismo di autodistruzione.
Per la riproduzione... il tema non è banale effettivamente vedendo gli elementi che emergono giornalmente verrebbe da rimpiangere la scelta che la Natura o gli Déi hanno optato nel confronto del genere umano. Ciò nonostante resta un aspetto fondamentale nel regno animale. Certo è che in tale regno viene perpetrata la specie dell'individuo migliore, mentre (sempre statisticamente quindi non sentitevi offesi né direttamente né indirettamente) nell'animale uomo viene perpetrata la specie dell'individuo mediocre. Questo fenomeno si verifica specialmente dal secondo dopo guerra in poi dove, non verificandosi più guerre e dando l'accesso ai farmaci ad una massa sempre maggiore di individui, viene portata avanti la progenie migliore al pari della peggiore. Senza alcuna selezione naturale, a causa di malattie o tare genetiche, queste ultime vengono propagate all'interno della specie. Bisognerebbe fare come a Sparta e gettare i bambini giù dalla rupe?
Non voglio arrivare a sostenere certi eccessi, anche perché si rischia di alimentare troppo la fauna di lupi, orsi e altri predatori, ma certo è che per la società spartana ha funzionato bene finché tale pratica è stata mantenuta e la vita spartana non fu corrotta dall'introduzione del denaro (e dal concetto di debito).
Tirando le somme di questa lunga filippica (per restare in tema di era antica), se la Natura fosse solo governata dalle leggi scientifiche, sinora, dimostrate la Natura stessa non esisterebbe in quanto sproporzionatamente sbilanciata verso i predatori, ma quello che è certo è il fatto che prima dell'industrializzazione, e la forsennata corsa alla speculazione economica, l'uomo era perfettamente integrato nel mondo che lo circondava, le risorse naturali erano sufficienti per il suo sostentamento e per quello della sua comunità. L'equilibrio tra predatori e prede con, da qualche parte nel mezzo, l'uomo era perfetto. L'uomo si confrontava, e si scontrava, alla pari con la Natura in un perfetto equilibrio tra ciò che la Natura da e ciò che la Natura toglie.
La scienza tenta persino di sostituirsi agli Déi ed alla natura forzando "l'evoluzione" da loro stessi sostenuta come avvenimento scientifico indipendente dalla volontà divina. Nascono così degli improbabili ibridi tra uomi e animali (nasce così l'uomo-porco) o tra animali e divinità. Ancora una volta arrivano secondi rispetto alla sapienza contadina che sin dal medioevo sono giunti a tale consapevolezza che si può leggere nell'adagio piemontese, tradotto alla bisogna per voi, che recita "non è il maiale a diventare vecchio, bensì il vecchio che diventa maiale. Oppure nel sin troppo facile accostamento di Dio, senza nome, a varie forme animale (che per rispetto nei confronti dei credenti non riporterò, ma a cui tutti voi, sono certo, state pensando).
Di certo le risposte non possono nemmeno lasciate esclusivamente alle religioni monoteistiche e semitiche che, alla domanda "perché cadono i fulmini?", rispondono ufficialmente "mistero della fede!" perché non potrebbero mai ammettere che ogni tanto girano anche a Dio.

10 maggio 2018

Peccato si siano dismesse le diligenze...

Chi mi conosce, o meglio chi mi segue dagli esordi,  lo sa che da tempo considero le linee ferroviarie lombarde un po' come il nostro piccolo "far west" dove al posto di Butch Cassidy, Billy "the kid" e i sempre selvaggi pellerossa (ahhh quando il colore della pelle era una discriminante e non una discriminazione) ci sono i pellet.
Poliziotti malmenati, ferrovieri aggrediti, studentesse violentate, studenti e pensionati derubati, ecc.
L'ultima riguarda un pellet del Maghreb che ha assaltato un treno con un mitra "giocattolo" (di quelli da Soft Air, per intenderci, molto dettagliati e del tutto simili a quelli veri se non si è pratici di armi) con il quale derubava i passeggeri del convoglio sulla tratta Milano-Lecco della linea "Trenord".
Per la preziosa risorsa (o pellet appunto) il tribunale dei minori ha disposto l'arresto e la custodia cautelare in carcere nel carcere minorile di Bari. In quanto il diciassettenne magrebino è già noto alle forze dell'ordine in quanto era stato fermato:
 - per una rapina in Romagna nel 2015 (alla tenera età di 15 anni);
 - per furto e aggressione (ai danni di alcuni agenti di polizia) al campo sportivo di Bione nel 2017.
Inoltre "di una passata condanna a 10 mesi di carcere da scontare" sicuramente, sin qui, una preziosa carriera al servizio della comunità italiana. Peccato si siano dismesse le diligenze, diversamente potremmo dare "lavoro" a molte più "risorse" che al momento se stanno a ciondolare agli angoli delle strade (perché credere che fungano da vedette per i signori della droga sarebbe razzismo), impedire che vengano costretti dal razzismo degli italiani e di Berlusconi, Salvini, la Meloni e Di Stefano a chiedere l'elemosina davanti ai supermercati, ai mercati ed alle chiese, che si mettano a spacciare droga (che non si sa da dove la prendano) e via cantando.
Peccato che non ci siano più le diligenze e i cespugli rotolanti all'esterno dei Saloon... come faranno, questi bravi ragazzi, questi poveri immigrati che a 17 anni hanno già tre condanne per aggressione, furto, furto aggravano, rapina, rapina a mano armata (di mitra giocattolo) a pagare la pensione se non mettiamo a loro disposizione le diligenze da poter assaltare con meno rischi di trovare eroi (come il pensionato che lo ha cacciato dal treno a schiaffi)?
Senza le adeguate infrastrutture (la diligenza, il saloon e i cespugli rotolanti) si corre il rischio che questo bene prezioso finisca in mano all'Isis o peggio che diventi un criminale.

Una postilla che non centra nulla con l'argomento di oggi, ma completa l'articolo di ieri il pellet di cui ho parlato ieri, che in Finlandia ha stuprato una bambina di 10 anni, non è stato accusato di stupro, ma solo di abuso su minore in quanto ha dichiarato che si trattava di un rapporto consenziente (a 10 anni?!?),  nonostante la legge finnica ammetta la consensualità nei rapporti sessuali a partire dai 16 anni di età. 
Mentre in Svezia tre minorenni hanno stuprato a turno una giovane madre, scattando foto delle sevizie inferte a testimonianza della violenza e della brutalità del gesto, a due dei tre schifosi è stato revocato lo stato di rifugiato, sono stati "condannati" ai servizi sociali (cioè gli hanno trovato un lavoro) a 11 mesi uno e 14 per l'altro scontati i quali (quindi senza aver passato nemmeno un'ora in prigione) verranno rimpatriati nel loro paese (l'Afganistan) da cui potranno tornare impunemente in Europa e stuprare qualcun altra sino a quando un Luca Traini qualunque (magari con una mira migliore) non li farà secchi subendo una condanna esemplare, mediatica prima che giudiziaria.

Non so voi... ma questa non è l'Europa in cui voglio vivere, ma non cederò il passo a queste merde.

9 maggio 2018

Quale sarà la risposta adeguata???

Spiegare un corto circuito non è mai facile. Perché si cerca di trovare un senso logico ad un qualcosa che se avesse un senso logico non sarebbe un corto circuito (mentale).
Spero che in virtù del lavoro svolto sin qui mi perdonerete se certi passaggi non saranno esaustivi e risulteranno, a tratti, un po' nebulosi quando non oscuri e tortuosi.
Persino per spiegare l'argomento trattato non è facile stabilire un punto di origine in quanto un circuito (per quanto corto) deve essere chiuso quindi, per spiegarlo a modi di formula 1, il punto di origine è anche il punto di arrivo.
L'argomento sarebbe "l'emergenza" stupro delle donne svedesi da parte degli immigrati, ma, qui sta il problema, secondo forze dell'ordine (che camuffano i nomi dei responsabili quando questi sono stranieri) e i giornali nazionali svedesi (che tendono a nascondere tali notizie), di fatto non esiste alcuna emergenza "Stupro" delle donne svedesi.
Assunto tutto questo, allora non si capisce l'iniziativa del governo scandinavo nello stanziamento di € 350.000 per la creazione e la promulgazione di 9 video, "i video saranno disponibili in 14 lingue, tra cui l’arabo, il somalo, il persiano, il dari e l’inglese" (fonte Il Primato Nazionale). Perché di tutto questo? Perché il visionario governo svedese, nella figura del ministro allo "stupro" ehm... intendevo dire "Il ministro per le Politiche sociali Annika Strandhäll", è giunta alla convinzione che "i maschi immigrati violentino le donne perché incoscienti del loro gesto. L’assunto di base è quindi che una corretta educazione sessuale risolverà magicamente il problematico nesso tra presunti profughi e violenze sessuali" (stessa fonte). Nei video verrà spiegato: "come stimolare il corpo femminile e quello maschile per raggiungere l’orgasmo. Non mancano anche preziose istruzioni sulla masturbazione. Nel caso di donne infibulate, la sequenza del video contiene l’informazione che il clitoride non è presente [...] e documenti cartacei non è raro trovare istruzioni sull’utilizzo di lubrificanti per i rapporti anali e per un sesso orale soddisfacente" (stessa fonte)... già! A 'ste bestie non serviva altro che una piantina che gli spiegasse in quanti modi è possibile stuprare una donna svedese. Sempre secondo sta deficiente questo intervento ha carattere estremamente urgente sotto la forte pressione del movimento "meToo" e "«darà a questo gruppo di donne migliori possibilità di comprendere i diritti sessuali in Svezia»"... perché una donna non è consapevole del fatto di avere il sacrosanto diritto a non essere stuprata da bestie negre o di altri colori incluso il bianco (ovviamente). Per capirci il movimento MeToo è lo stesso a cui hanno aderito, o forse fondato, le attrici molestate da Weinstein e acui aveva aderito anche il procuratore generale di New York Schneiderman (oltre tutto anch'egli accusato di stupro e violenza da 4 donne che sostengono di essere state stuprate e picchiate e, due di loro, anche di essere state minacciate di morte), quindi le donne non sanno che che possono denunciare per stupro un produttore cinematografico dopo 30 anni ed una carriera più o meno appagante.
Quindi ricapitolando per risolvere un problema che statisticamente non esiste (nel senso che è stato rimosso da ogni statistica) vengono stanziati € 350.000 per la produzione e la promulgazione di video che spiegano ai negri come stuprare le donne svedesi, con la presunzione che questo annulli, magicamente, il divario evolutivo tra i pellet (evolutivamente fermi all'età della pietra) e bianchi (a cui hanno frantumato per millenni l'importanza del corteggiamento e dell'amor cortese).
Questa è la risposta adeguata per gli stupri... Allora quale sarà la risposta adeguata alla crescente emergenza dello stupro di minori da parte dei negri?
Non è insolito infatti che le bestie (soprattutto quelle di religione musulmana) usino violenza sulle bambine ispirati, forse, dal fulgido esempio del loro profeta Maometto la cui ultima moglie, ʾaḥādīth ʿAʾisha, aveva appena 6 anni al momento del matrimonio e 9 al momento della prima consumazione. Strano quindi che "Juusuf Muhamed Abbudin, un richiedente asilo di 23 anni, reo confesso di stupro ai danni di una bambina di 10 anni" abbia compiuto tale gesto in Finlandia.
Quindi quale sarà la risposta adeguata?!? Un cartone animato che spieghi alle bambine finlandesi, e degli altri paesi europei, il modo corretto per essere stuprato?

8 maggio 2018

La musica indipendente è morta?

Partendo dall'articolo apparso su "Il Primato Nazionale" relativo alla musica indipendente. L'analisi non è molto corretta ovvero i costi di produzione, proprio a fronte dell'avanzare della tecnologia, non sono molto proibitivi. Ma ciò su cui hanno ragione è tutto il mangia mangia che sta nel mezzo, cioè tra l'artista ed il pubblico.
La SIAE intasca soldi dagli autori iscritti come tali, per il deposito dei brani, ma senza offrire una reale tutela all'artista della propria opera. I distributori, quelli che prendono il disco "finito" e lo portano fisicamente nei negozi di dischi (o più verosimilmente lo mettono in vendita sui canali on-line quali amazon, discogs, iTunes, ecc.), intascano la loro quota solo per trasportare i byte, della canzone digitale, o il CD. Di questo normalmente dovrebbe occuparsene la casa discografica, ma in tal caso si supera il concetto di musica indipendente in quanto, per quanto di nicchia possa essere, l'artista di fatto è sotto contratto, quindi non è più indipendente.
Per farsi conoscere potrebbe allora, in tutta autonomia, una volta stampato il disco fare dei concerti e proporre la vendita diretta del prodotto al pubblico, ma subentrano altri fattori tra cui di nuovo la SIAE (anche se a livello ipotetico dovrebbe essere a carico del locale che paga l'artista e paga la stessa per le esecuzione di determinati brani depositati), il fattore gruppo (ovvero una formazione stabile con cui potersi esibire dal vivo), ecc.
Prima di arrivare al fattore ambientale, relativo al locale in cui suonare musica dal vivo, subentra un altro fattore ancora... il gusto della gente.
Quando la massima espressione della musica dal vivo, per i giovani d'oggi, è andare a sentire un DJ che oltre a mettere su dei dischi fa poco altro (apparentemente anche in quello bisogna essere capaci, per incontrare il favore del pubblico che spesso giudica la sequenza dei brani proposti), viene difficile per un musicista fare "carriera".
Dove per fare "carriera" intendo semplicemente poter campare di musica. Se le trasferte sono a carico della band (e magari ti propongono un concerto a 1200 km da casa e ti pagano con un piatto di pasta scotta e una birra), diventa estremamente difficile uscire dal circuito in cui si è cresciuti artisticamente o si finisce per svendere la propria musica a favore di una più "commerciale" per poter entrare in quel circuito in cui si fanno i soldi "veri" con tutto ciò che questo comporta.
Per quanto non lo prenderei mai come modello musicale rimane simbolicamente potente il gesto di Gianluca Grignani che qualche tempo fa, invitato al Festivalbar, aveva palesemente mostrato quanto tutti sapevano da tempo, cioè che gli artisti si esibiscono in playback (per quelli che non masticano l'inglese, significa che i musicisti fingono di suonare e cantare, ma in realtà c'è un "disco" che suona la loro Hit del momento al posto loro). Grignani, mentre avrebbe dovuto iniziare a cantare si è gettato tra le "braccia" del pubblico, mentre il disco ha continuato a suonare. L'allora patron Vittorio Salvetti fece un "culo a capanna" (terminologia industriale) a Gianluca il quale anni dopo fu costretto a profonde scuse dopo un lungo silenzio televisivo e radiofonico (evidentemente gli hanno fatto capire che se voleva vivere di musica doveva adeguarsi ai suoi meccanismi).
Sostanzialmente se si vuole proporre l'immagine del "bello e dannato" deve essere appunto solo un'immagine diversamente o ti allinei al pensiero unico (sì torna sempre) oppure fai musica per passione e rimettendoci i soldi di tasca tua perché con la, seppur benevola, carità di parenti e amici che decidono di comprare una copia del disco... ti ci paghi qualche sala prove, ma di sicuro non si ricoprono le spese (per quanto basse) di produzione, di distribuzione e di trasferta.
A tutto questo va aggiungersi il talento personale dell'artista. Vedendo quanto emerge dai talent show musicale... celebrerei volentieri il funerale della musica italiana, perché o propongono rielaborazioni di brani di successo (a volte riconoscibile solo da quel testo che bene o male hai imparato a memoria) o propongono pseudo-pop rock in cui le linee vocali sembrano sempre più dei Rap di periferia priva di una qualsiasi linea melodica, ma semplicemente una serie di parole vomitate o urlate all'interno di un microfono.
Per carità de gustibus... il problema è che non c'è alcuna alternativa "ufficiale". O ti ascolti quello o ti ascolti la neo melodica napoletana (o zone limitrofe), ma da musicista del nord Italia non è facile dedicarsi alla musica napoletana... potrebbe risultare ridicola (ammesso che l'abbaiare in napoletano non provochi una violenta reazione spontanea nella Belva che decide di squarciarmi la gola pur di farmi cessare quel latrato).

7 maggio 2018

Mi sono rotto i coglioni delle quote rosa.

Chi si mettesse a leggere solo ora probabilmente non capirebbe il tono di questo articolo e si limiterebbe (volutamente fuorviato dal titolo) a marchiare questo scritto come sessista.
Aldilà delle polemiche sterili e tediose che riguardano l'introduzione dei travoni nelle quote rosa... nata per lo più dalla diatriba interna all'area "radical chic" della sinistra nostrana che continua a provocare cortocircuiti non solo non prevedendo gli effetti delle proprie storture, ma soprattutto non capendo che cambiando continuamente gli "obbiettivi" (ammesso ne abbiano) delle proprie battaglie, spesso, chi ha combattuto fino a quel punto potrebbe non essere d'accordo con la nuova svolta presa.
Infatti, come scritto in precedenza, c'è una spaccatura netta tra il movimento femminista (delle donne nate donne, anche se a volte un po' strane) ed il movimento LGBT in quanto le femministe non riconoscono  la femminilità delle T (i travoni) del movimento, per contro le L (le leccapassere) sono contrariate dall'eterosessualità delle femministe. Infatti non sempre essere femminista equivale ad essere L, anzi, con una certa frequenza, le femministe pretendono un ruolo prioritario all'interno del proprio rapporto etero.
Tutto questo porta inevitabilmente ad una saturazione letale, inesorabile e irreversibile delle "pallette". Tutto questo cianciare relativo alle donne che pretendono che tutto gli sia garantito per legge sminuisce il valore della loro grandezza.
Basti pensare alle grandi donne del passato da Madame Curie a Mary Shelley, da Leni Riefenstahl ad Hanna Reitsch. Credete forse che queste donne abbiano chiesto favori? O piuttosto abbiano dimostrato grazie alla propria forza interiore, che solo una donna può avere, di essere pari quando non superiori agli uomini.
Soprattutto il caso di Leni Riefenstahl  che, nonostante fosse una nazista ultra convinta, è riuscita a far superare (grazie alla sua grandezza cinematografica) le diffidenze dettate dalla sua fede politica. La rivista "Time" le dedicherà la copertina del 17 febbraio 1936.
Madame Curie lavorò, affianco al marito, nel campo della fisica in particolare nello studio delle radiazioni che, prima di morire per intossicazione da radiazioni, la portò all'assegnazione di un premio nobel.
Forse non tutti sanno che Mary Shelley è, di fatto, la "mamma" della creatura nota come "mostro di Frankenstein" a lei infatti è attribuito (nonostante per anni si credesse scritto dal marito Percy Shelley, data la pubblicazione anonima del romanzo ad eccezione di una dedica al padre di Mary, William Godwin)  il famoso romanzo d'orrore/fantascienza. Oggi col termine fantascienza si indica solo invasioni aliene e affini, all'epoca anche la rianimazione di un corpo umano tramite scosse elettriche era considerata "fantascienza" dal momento che gli studi sull'anatomia, a livello neurobiologico, erano agli albori non erano ancora stati portati a successo gli esperimenti sulla rianimazione delle rane tramite defibrillatore.
Hanna Reitsch anche lei fervente nazionalsocialista nominata capitano d'aviazione per il suo immane lavoro di collaudatrice di velivoli civili e militari, insieme a lei vengono ricordate (Von StauffenbergThea Rasche Elly Beinhorn tutte donne pilota della maschilista Germania Nazista. Altre donne del passato hanno lasciato la propria impronta nella storia del mondo, combattendo per primeggiare nei rispettivi campi di interesse.
Se avessero avuto la strada spianata, come oggigiorno, probabilmente si sarebbero perse nella marea di mediocrità che contraddistingue il mondo moderno dove la mediocrità, appunto, fagocita l'eccellenza.
Quando sento le attrici lagnarsi di un comportamento da loro accettato, mi viene la pelle d'oca. Non so se le Donne, pocanzi citate, hanno concesso favori sessuali per avere la possibilità di emergere dalla marea maschile, ma, certamente, se è avvenuto lo hanno accettato come parte del gioco.
Giusto o ingiusto che sia le regole del gioco sono queste e se accetti di confrontarti con delle regole che reputi ingiuste non puoi lamentarti quando capisci che la vittoria ottenuta è effimera.
Certamente, tornando al discorso delle quote rosa, permettere e promettere (ovvero garantire) a tutte le donne, aventi o meno le capacità e l'attitudine a ricoprire un determinato ruolo non porta ad un'eccellenza della categoria, bensì all'elevazione della mediocrità. Lo stesso vale, per correttezza, anche quando tale privilegio è riservato agli uomini. Se da un lato le donne concedono favori sessuali, dall'altra gli uomini concedono favori economici, in entrambi i casi dilaga la corruzione e a rimetterci è la qualità del servizio erogato. Si tratti dei politici che dovrebbero essere, in democrazia, al servizio dei cittadini o dei medici.
L'elenco delle quote rosa indegnamente elevate a rappresentanza di eccellenza, ma giusto per citare qualche nome possiamo indicare Valeria Fedeli che senza aver finito le "elementari" si ritrova "ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca" (ma perché?).
Laura Boldrini (non potevo certo dimenticare la mia vecchia amica), che laureata in giurisprudenza lavora come giornalista in RAI (ma perché?) prima di passare per l'ONU ed approdare infine alla presidenza della Camera dei Deputati.
Cécile Kyenge che da badante si laureò in oculistica, specializzazione che, a quanto pare, la qualifica adeguatamente per le scienze politiche per poter offrire il proprio contributo come ministro all'integrazione (degli escrementi di cane coi prati del vicinato).
Per non citare solo gli esempi "rossi" mi viene da indicare Mara Carfagna che sicuramente la laurea con 110 e lode in giurisprudenza fa pensare che sia dotata di un cervello, ma non è chiaro come l'aver lavorato nel ruolo di valletta televisiva (e un calendario osè) l'abbiano adeguatamente preparata al suo duplice ruolo istituzionale di vicepresidente della camera dei deputati e ministro alle pari opportunità.
Ad ogni modo quando le posizioni vengono regalate e non conquistate con il duro lavoro portano inevitabilmente ad affrontare l'incarico ottenuto con superficialità e "faciloneria", nella convinzione che "tanto la strada non può che essere in discesa e, all'occorrenza, basta frignare un po', gridare al maschilismo, allo stupro o al razzismo e lasciare che i giornalisti 'terroristi' facciano leva sull'opinione pubblica che alzeranno gli scudi in difesa di un idiozia anziché lottare per ciò che è davvero fondamentale per la vita della Nazione".

4 maggio 2018

Dragon: la storia di Bruce Lee

Va sicuramente distinta il Bruce Lee sportivo dal Bruce Lee artista e ancora dal Bruce Lee persona (ovvero nella sua vita privata).
Tra i lottatori professionisti (e famosi) sono pochi quelli con cui mi rifiuterei di scontrarmi in una lotta... Mike Tyson, in quanto sono affezionato alle mie orecchie, Bruce Lee, l'idea che un cinese mi metta i piedi in faccia mi disgusta, e Chuck Norris, perché ho la certezza che sotto la barba non ha il mento bensì un altro pugno e non potrei competere.
Ciò premesso Bruce Lee, prima di essere un attore di Hollywood o di Hong Kong, fu indubbiamente un combattente eccezionale (anche non era solito partecipare a tornei).
Il film di cui sopra si basa sul romanzo scritto dalla moglie, Linda Lee Cadwell (bianca, capelli chiari, occhi chiari). 
Tanto per mostrare quanto sia affidabile vaccapedia nella sezione dedicata alla vita di Bruce Lee il libro viene indicato come pubblicato nel 1989, mentre nella sezione dedicata al film in questione risulta essere del 1975... se la verità sta nel mezzo "famo" 1980? o leggiamo cosa dicono nella sezione di Linda?
Come sostenevo la verità sta nel mezzo... ovvero sul profilo "vacca" di Linda (che da qui in avanti chiameremo "la traditrice della propria razza") viene riportato che la traditrice della propria razza ha scritto due libri e da una parte dicono che il film è basato sul primo e dall'altra sul secondo... ma visto che non mi frega nulla di leggerli e non mi frega nulla della vita privata di un cinese traditore della propria razza... credo che rimarrò col dubbio.
Il film dal punto di vista tecnico è carino, le scene di combattimento sono ben coreografate, ha un bel ritmo, ecc. ma quello che distrugge il film sono i messaggi "subliminali". Ormai lo sapete che non mi riferisco a immagini nascoste (quali ad esempio la tizia ignuda alla finestra di "Bianca e Bernie"), bensì a quei messaggi più o meno espliciti che vengono propagandati all'interno di un film come strumento di coercizione politica.
Per fortuna non sono molti e sono piuttosto evidenti, ad esempio la prima volta che la traditrice della propria razza  esce con Bruce, viene accompagnata all'appuntamento in macchina da una amica la quale dice "io non riuscirei mai a baciare uno non bianco!", risposta della traditrice, "questo è esclusivamente un problema tuo", mah negli States degli anni '60 non era proprio un problema solo suo... La madre della traditrice dimostra in più di un occasione perplessità nei confronti della generazione di prole meticcia da parte dei due (apro una parentesi. Fermo restando che Brandon è un meticcio... sicuramente il corvo senza di lui non sarebbe stata la stessa cosa), seppur non esprima mai un aperto razzismo nei confronti del traditore (puntualizza solo in un occasione che lui è americano di adozione e non un vero americano... andrebbe aperta anche un'altra parentesi su tale affermazione, ma è proprio quello che vogliono "loro")... diciamo che dai toni delle conversazioni tra madre e figlia traspare la visione "negativa" di tale atteggiamento. Infine il traditore deve combattere contro la propria comunità (cinese) perché una legge della loro tradizione vieta di insegnare il kung fu a bianchi e neri, loro nemici, ma Bruce difende il proprio attaccamento ai soldi (ovvero la necessità di pagare le bollette della/e sua/e palestra/e) con argomentazioni relative al fatto che bianchi e neri sono nemici dei cinesi perché non conoscono la loro cultura e di tale compito si farebbe volentieri carico Bruce stesso. Insomma la solita solfa del "odiamo ciò che non conosciamo", mentre si sa che i negri sono razzisti a prescindere...
Non riescono proprio a concepire l'idea che nel mondo non esiste solo l'amore e, come disse Mussolini, "senza odio non c'è amor!", ovvero amore è odio sono le due facce della stessa medaglia, o moneta se preferite, ma possono esistere monete a con una faccia sola? Seppure non coniata... un rovescio ce l'hanno per forza di cose oppure sarebbe una moneta unidimensionale e se è unidimensionale non occupa spazio e se non occupa spazio... semplicemente non esiste.

Il film si può guardare, per le scene di combattimento... ma il mio consiglio è: piuttosto guardatevi i film con il Bruce Lee originale e non con una delle tante "brutte" copie, in questo rappresentato da Jason Scott Lee (2° scelta per il ruolo, in quanto la prima scelta ricadde sul figlio di Bruce, Brandon).