Per i sostenitori del voto utile, quelli per cui votare chi mantiene fedeltà e coerenza tra le proprie azioni quotidiane e le idee espresse in campagna elettorale, oggi potrebbero trovarsi spiazzati se hanno seguito le varie trasmissioni che affrontavano con un certo allarmismo la proposta di porre sotto stato di accusa Mattarella. Infatti in determinate trasmissioni, quali "Matrix" e "Bersaglio mobile", si affronta non solo il tema caldo del veto alla lista di ministri proposta da Salvini e Di Maio... e secondo voi può fregarmene di meno se Di Maio (o chi per lui) motto sotto accusa Mattarella? Ma assolutamente no!
L'altro tema che viene trattato infatti, in queste trasmissioni da cialtroni è l'uscita dall'euro e dall'Europa paventata dal duo populista, per cui i mercati sono entrati in crisi mistico religiosa perdendo di colpo punti percentuale a caso sulla fiducia (non del governo, ma della possibile nomina di un probabile candidato che presumibilmente poteva o non poteva essere pro o contro l'uscita dall'Europa dell'Italia). Infatti l'argomento in discussione tra i pagliacci del salotto verteva sul farsi dare spiegazioni, trarre illazioni da presupposti quanto meno errati, l'importante è che sia chiaro "o si sta in Europa o si muore!", "boia chi molla... l'Europa!", "populista infame per te ci son le lame!" e altri slogan carini che in altri tempi erano leggermente diversi.
Alla resa dei conti quello che emerge è:
- che i 5 stelle non si sono mai sognati di mettere a programma, di partito, l'uscita dall'euro e dall'Europa (ne hanno dette talmente tante e tutte contraddittorie con le precedenti che smentirli è materialmente impossibile;
- nel programma, di governo, con la Lega non c'è nemmeno mezza riga che riguarda l'uscita del nostro paese da quanto detto pocanzi (sicuramente dipende dalle dimensioni del carattere che si usa per stendere il programma, ma in condizioni normali 6 parole "FUORI DALL'EURO E DALL'EUROPA!" e abbondiamo con un bel punto esclamativo di sicuro non fanno mezza riga di un foglio in formato A4);
- le promesse elettorali della Lega sono finite al cesso insieme alle speranze del popolo Italiano di avere un'alternativa quando, tra qualche mese, ci chiameranno nuovamente alle urne.
Il problema non è solo la perdita costante e irreversibile, in simili condizioni dove chi sale al governo cambia le carte in tavola come in una partita a "Macchiavelli", il problema è che mentre noi continuiamo a fare sacrifici, continuiamo a vedere tagli a destra e a manca (sempre nelle nostre tasche) illudendoci che prima o poi usciremo dalla crisi che non esiste (secondo gli statisti) e salderemo il debito pubblico di €35.000 pro capite (non solo sulla "capoccia" dei lavoratori, ma anche i neonati hanno già un debito da saldare con lo stato e con l'Europa). Come ricordo non sarà mai possibile saldare il debito, per quanti sacrifici si facciano, perché oltre al fatto che ormai siamo entrati nel vortice degli interessi, in cui sostanzialmente i nostri sacrifici annui non bastano nemmeno a coprire gli interessi maturati dall'anno precedente, i soldi per rimettere in moto l'economia e poter quindi operare gli interventi di risanamento ci vengono prestati "a strozzo da quei 4 cravattari di Bruxelles", quindi ogni anno il nostro debito aumenta e con esso gli interessi relativi.
Uscire dall'Europa, lo ripeto solo perché è di fondamentale importanza, è un imperativo!!!
Quando si ha come uniche scelte possibili continuare a percorrere una strada che conduce alla distruzione oppure imboccare un impervio sentiero che, per quanto difficile, può portare alla salvezza la mia idea è quella di tentare la via nuova. Questa però è la scelta dei lupi in quanto gli agnelli continuano a scambiarsi gli auguri di buona pasqua ("eh speriamo che il prossimo anno vada meglio!"). Il problema è che il prossimo anno non andrà meglio la Germania, l'economia più forte che guida il camion che ci conduce dal macellaio, ha già pronto il piano di fuga per quando tutti gli agnelli non avranno più carne e sangue da donare alla loro causa di ingrassamento: "La proposta ufficiale del gruppo di influenti economisti tedeschi, tra cui Hans-Werner Sinn e Karl Konrad del Planck-Institut e niente meno che il Presidente del Consiglio dei Saggi Economici (Sachverständigenrat), Christoph Schmidt è radicale ma non sorprendente: la legislazione comunitaria dovrebbe prevedere espressamente una procedura di uscita dall’Eurozona, sulla falsariga dell’Articolo 50 del Trattato di Lisbona recentemente invocato dal Regno Unito.
Con buona pace dell’irrevocabilità dell’Euro, dell’irreversibilità del processo di integrazione ed altri sinonimi altisonanti invocati a fasi alterne dall’euro-burocrazia, i tedeschi vogliono una via di uscita chiara dall’Euro." (fonte business insider del 4 aprile 2018) perché alla Germania, l'economia più forte nell'eurozona, serve una via di fuga? semplicemente perché: "una riforma dell’Eurozona anche solo debolmente risk-shared che aumentasse (di poco) i trasferimenti di risorse verso i Paesi periferici vorrebbe dire rinunciare al comodo status quo attuale, nel quale l’industria tedesca può sfruttare la robusta ripresa del mercato europeo interno per le proprie esportazioni a prezzi ultra-competitivi" ovvero se ad esempio una Nazione con un governo sovranista (o populista se preferite) decidesse di smettere di rimpinguare le casse dell'U(B)E e dicesse "da oggi investo sul mio territorio!", loro, non dico finirebbero zampe all'aria, ma sicuramente vedrebbero la loro economia incrinarsi, così come il loro peso politico che attualmente è fortemente incentrato sull'economia... "ho più soldi faccio il cazzo che mi pare perché a te servono i soldi che io ho!" mentre se all'indomani dell'insediamento di un governo serio (e non di sta manica di pupazzi) gli arroganti venissero a sventolarci gli €uri sotto al naso noi potremmo sventolargli sotto al naso la lira, il sesterzo, il ducato, il Mussolini d'oro o qualunque altra moneta decideremmo di adottare dopo aver tolto la testa dal ceppo su cui il boia intendeva tagliarcela.
All'Europa noi serviamo solo come cassa da cui attingere il possibile, in quanto continuano a svuotare le nostre casse, giorno dopo giorno, con il benestare di una casta di immanicati che a spron battuto continuano a minacciarci con false affermazioni e "piccoli" attacchi terroristici (l'oscillazione del mercato ad ogni "spuzzetta" di questo o quel candidato che si azzarda a dire "ci stiamo strozzando con le nostre mani deve cambiare qualcosa!"). Andrà a finire, e lo dico in tempi non sospetti che tra Mattarella, Renzi, Gentiloni, "mignotte, froci, Berlusconi e trans" ci ritroveremo nuovamente un governo filo europeista la cui parola d'ordine sarà "Europa!" (ed in piccolo "sacrificio agli italiani").
Personalmente non penso che la soluzione sia andare ancora più a sinistra (vista la complicità tra il governo Gentiloni, e altri lacchè, con i centri sociali), mi rendo conto che andare all'estrema destra può essere un salto difficile da compiere, ma è esattamente come nell'esempio del sentiero di poco fa... la strada sai dove ti porta... del sentiero ci hanno sempre parlato gli stessi che vogliono condurci al macello.
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