26 giugno 2019

La vita (politica) è fatta di priorità.

Sull'amministrazione Raggi non c'è più nulla da dire. Insistere sul fatto che sia fallimentare su tutti i fronti e a più livelli "è come sparare sulla croce rossa"... per vostra fortuna, miei instancabili lettori, a me non interessa il colore della croce su cui andare a sparare.
Quindi a Roma abbiamo i pullman che si incendiano quando sono fermi al capolinea, la signora sindaco, ed i suoi collaboratori più fidati, hanno un giudice dedicato per la gestione e lo smaltimento degli avvisi di garanzia, la città Eterna, la Capitale, il gioiello il faro del mondo antico è sommersa dalla "monnezza", dalla sporcizia, dall'invasione di parassiti e allogeni, l'ATAC è praticamente fallita  (l'azienda di trasporti municipale, anche se è di queste ore la notizia di un concordato per evitare il fallimento aziendale dei trasporti pubblici), la metropolitana (o una parte di essa) è rimasta chiusa per "appena" 8 mesi, la pentastellata caccia gli italiani dalle case popolari per piazzarci dentro gli zingari, il campidoglio è, praticamente, diventata la nuova sede della sezione romana dell'ANPI (privilegio che a quanto mi risulta non è riconosciuto a tutte le associazioni capitoline), gli stessi romani riconosco l'insulso stato di degrado abbattutosi tanto sulle periferie quanto sul centro dell'Urbe e l'elenco di nefandezze, irregolarità e "blasfemie" sarebbe ancora lungo, ma qual è, per la Raggi, la priorità assoluta? Sgomberare la sede di Casapound Italia o almeno far sì che venga rimossa dalla facciata dello stabile la scritta "Casapound" realizzata in marmo dagli stessi occupanti dello stabile.
Va detto che effettivamente anch'io continuo a domandarmi il perché, aldilà di una mera questione economica (non penso siano così ricchi da permettersi la cifra che gli chiederebbero per impedirgli di regolarizzare la loro posizione), non si siano mai messi in regola con l'affitto/acquisto dello stabile stesso.
Potrebbero dare una collocazione più legale alle famiglie italiane che in questo momento vivono negli alloggi sopra alla sede del partito di estrema destra e la Raggi non avrebbe più alcun appiglio legale per poterle cacciare se non la mera persecuzione politica delle tartarughe.
Non so se Virginia finge di non sapere o se ne fotte allegramente del fatto che un eventuale sgombero comporterebbe la necessaria ricollocazione di suddette famiglie in un momento di profonda crisi abitativa che la città stessa sta, pessimamente, affrontando.
Inoltre l'imminente chiusura dei centri di accoglienza "ordinata" da Salvini non farà altro che peggiorare la già compromessa stabilità sociale della città.
A far eco alle insistenti richieste di chiusura di CPI fa eco il biascicante vociare dell'Anpi che continua ad invocare lo scioglimento delle "tartarughine".
In tutto questo la democrazia, rappresentato dagli incapaci del governo giallo-verde porge il fianco ad una scalata in piena regola alla banca d'italia. Infatti l'U(B)E chiede al governo 9 miliardi a copertura  delle manovre economiche progettate dal governo. Questo dimostra, ancora una volta e come se ce ne fosse ancora bisogno, che l'unica via percorribile per iniziare a cambiare le cose è abbandonare la nave che ci sta affondando.
Se preferite potete vedere l'U(B)E come una persona molto corpulenta che sta affogando l'italia come una delle bagnine di baywatch... essendo assolutamente incapaci di effettuare un salvataggio in mare, ci sta trascinando già con lei. l'unica mossa è lasciarlo affogare. A meno di imparare ad effettuare salvataggi in mare, noi non siamo assolutamente in grado di salvare, e sanare, la situazione economica degli Stati membri, ma restiamo la loro ancora di salvataggio. Ovvero finché possono massacrarci di tasse lo possono far bella figura in giro... tanto ci sono i pellet che pagheranno tasse e pensioni al posto nostro e alla nostra generazione. Ma per i 5 stelle, romanticamente legati alle politiche renziane, non è necessario abbandonare la nave che affonda e prendere nota delle buone idee che altri possono portare per migliorare il paese... ma di sicuro non vedo una gestione a 5 stelle di questo paese, come invece avevano ipotizzato alla nascita del movimento.
Qualcuno potrebbe obbiettare che al governo manca la tranquillità e la maggioranza che serve loro per creare quel paese a 5 stelle che hanno immaginato, ma nelle occasioni in cui hanno sparato lì soluzioni forti, ma necessarie (come la nazionalizzazione delle autostrade dopo il fatto del "Morandi") o nelle amministrazioni locali in cui governano in solitaria o quasi... gli effetti sono sotto al naso di tutti. Il bilancio finale... M5S... o fate davvero il governo del cambiamento o lasciate perdere perché a fare la politica di Renzi ci ha già provato l'originale ed è stato cacciato malamente.

21 giugno 2019

In questo mondo di Ladri...

Avevo scritto, non molto tempo fa, che un politico può permettersi di fare la morale agli altri se, e solo se, prima è stato esempio. In buona sostanza i politici che chiedono a gran voce la chiusura delle curve perché luogo in cui le "risse" sono all'ordine del giorno, salvo poi picchiarsi in parlamento, fanno la figura degli ipocriti, per non dire buffoni e pagliacci che (almeno sulla carta) dovrebbero far ridere, mentre questi non fanno nemmeno più ridere.
Allo stesso modo chi chiede lo scioglimento di partiti politici, esclusivamente da loro identificati come, "fascisti" in difesa di una democrazia che lede ogni forma di libertà individuale... siamo punto a capo.
In un "mondo" (di ladri) del genere (o degenere come questo), non ci si stupisce nemmeno più dell'anormalità, dell'anomalia per cui commettere un reato è la regola consolidata essere una persona con dei principi morali (e buon senso) è paragonabile all'essere un escremento da tacciare con i peggiori epiteti.
Così come ho sempre sputato sentenze su "alleati" e "nemici" capaci di ogni nefandezza, così ho sempre riconosciuto i meriti sia dell'amico che dell'avversario (il fatto che non abbiano meriti non dipende dal fatto che io non voglia riconoscergliene, ma dal fatto che non ne hanno).
Oggi sono a scrivere di un uomo che ha deciso di diventare un politico, ma ha finito per diventare un eroe.
Come spesso capita agli eroi... l'essere riconosciuti come tali richiede l'estremo sacrificio ed Emanuele Crestini ha pagato il tributo. Inevitabilmente scattano i confronti con l'antieroe (Schettino) che per salvarsi il culo, come un ratto, abbandona passeggeri e nave che affonda al proprio destino. Qualcuno obbietterà che l'essere un vile codardo gli ha salvato la vita, laddove essere un eroe è costata quella di Crestini che si è prima di abbandonare l'edificio comunale di Rocca di Papa (la stessa in cui il papa ha scaricato i pellet di cui aveva detto si sarebbe fatto carico lo stato pontificio) si è accertato che fossero tutti usciti.
Obbietteranno che essere un eroe costa troppo caro e che è sicuramente meglio essere un codardo. Ad obbiettare saranno gli stessi che poi pretendono che un dipendente vada a lavorare con la febbre, con un piede rotto (se svolge lavoro d'ufficio) che chiedono sacrifici in cambio di nulla per il "bene" aziendale, ma poi sputano su chi da la vita per il bene delle persone anziché del fatturato.
Probabilmente, anche se spero vivamente di sbagliarmi, se Emanuele era di sinistra sarà santificato, se era di destra passeranno al vaglio ogni angolo della sua vita per trovare una qualsiasi ragione perché il suo sacrificio sia reso vano. Forse, allo stesso modo in cui ne sto parlando io, le persone che a Crestini devono la vita se ne sbatteranno altamente se era comunista, fascista, PiDiota, berlusconiano o salviniano... semplicemente saranno grati del fatto che lui si è stato Eroe, è stato Esempio, e a questo devono la loro vita.

In questo mondo di ladri... abbiamo bisogno di eroi.

20 giugno 2019

Il Viaggio della speranza (seconda parte i "Keep of Kalessin")

Forse nella vana speranza di attirare più gente, rispetto alla scorsa settimana, l'evento slitta di un'ora avanti. Da un lato è più comodo, avendo l'inizio concerto un po' più distante dall'ora d'inizio, dall'altro slittare la fine da mezzanotte all'una si paga in due modi... il primo dopo una giornata di lavoro passare da casa per nutrire la Belva, cambiare abbigliamento e ripartire all'una di notte lo si paga, il secondo, arrivando a casa all'ora beata, il mattino seguente scrollarsi di dosso il cuscino che si aggrappa con tutte le sue forze alla tua faccia è davvero difficile.
Ciò nonostante il gruppo è di quelli che hanno una certa notorietà e sono bravi per cui meritano il viaggio, le corse e la levataccia dell'indomani.
La mia vana speranza invece era riposta nel fatto che, avendocelo già portato una volta, in quest'occasione il navigatore non si sarebbe perso, ma non è andata così. Questa volta però io conoscevo la strada quindi non è riuscito a farmi smarrire nei sensi vietati di Paderno Dugnano.

Come la scorsa settimana ad aprire il concerto ai Norvegesi, ci sono due band di supporto. I primi sono gli americani Malphas, che difettano su 5 aspetti... 

1. qualcuno avrebbe dovuto dire al batterista che in Italia le band metal devono rispettare una certa etica nel vestire... e presentarsi con una maglietta arcobaleno che rimanda ai papponi negri degli anni '70 non ci fa proprio una bellissima figura; 
2. il batterista asiatico?!? "ma che davero?";
3. a proposito di etica nell'abbigliamento... il fatto che la maglietta sia nera non salva il bassista dalla critica relativo al fatto che sopra vi è stampata l'immagine di un alieno pudicamente nudo seduto su una poltrona circondato da funghi luminosi;
4. ricordano un po' troppo i Megadeth, nello specifico dell'album "System has Failed" suonato peggio, che per quanto migliore dei suoi più recenti predecessori, non è certo all'altezza del primo quinquennio di attività (1986-1992) in cui raggiunsero il loro apice. Per cui tornando ai Malphas bravi, ma non convincenti al 100%;
5. Sono americani.

Ho scoperto in seguito essere di Filadelfia (la città della libertà), non perché sei libero di fare il cazzo che ti pare, ma è perché storicamente è da lì che prese inizio la rivoluzione americana. Se non consideriamo il fatto che fai un complimento al bassista in un mezzo inglese masticato (non certo per la maglietta, ma per lo spettacolo, comunque gradevole) che questo parte a parlarti nello slang del ghetto che forse nemmeno gli altri del gruppo riescono a capire se non sono di "Filly" anche loro.

Chiusa la parentesi americana, appena prima di scoprire che l'unica scimmia presente (che già richiamava alla mia memoria l'incredibile scena del doppio concerto Sepultura/youssou n'dour*, e ancora oggi mi chiedo il perché...) era tra il pubblico per loro. L'unica nota positiva è che è arrivata in ritardo, ha cacciato gli €uri per l'intero costo del biglietto e poi si accomodata fuori insieme ai suoi amichetti, è la volta dei finlandesi Shade Empire, all'inizio tutto bene un estremo metal classico, sullo stile della 3° ondata Black Metal, eseguito in modo ammirevole anzi suonato decisamente bene. Poi le cose cambiano di punto in bianco arriva un playback di una ragazza (per carità una bella voce) che canta una linea vocale dalle cadenze Nu Metal... Preso a piccole dosi il Nu Metal non è nocivo per l'uomo, ma estrapolare quelle cadenze dalle proprie linee melodiche si corre il rischio di far risultare il brano uno strano cocktail o miscuglio se preferite (o "coda di gallo" se preferite la dicitura del ventennio fascista) di metal e pop. Se si tratta di un brano non è un grosso problema i problemi insorgono quando ci aggiungono anche il playback di tastiere che avrebbero dovuto eseguire gli assoli e di una tromba stile jazz. Vero è che ho sempre rimproverato il fatto che, se in ambito musicale, ci si attiene a certi canoni a lungo andare si finisce per essere criticati di plagiare i riff o lo stile di qualcun altro, mentre quando si cerca di fare qualcosa di innovativo (per quanto inatteso) si subisce la critica di non essersi attenuti ai dettami che genere e gradimento del pubblico impongono.

Risultato mi ha fatto piacere ritrovarmi nel piazzale del cortile a parlare e brindare con la band, anche se poi è arrivato il solito "sborone"** (che se la tira come se avesse attraversando le Ande per essere lì quando abita a 300m... parole sue) a tenere banco della conversazione.. ad ogni modo "Kippis! Kaverit." (Cin cin ragazzi).
Mentre lo sborone era lì ad elencare i luoghi italiani in cui è possibile fare o vedere concerti (tutti a fanculonia e come se ai finnici gliene potesse fregà de meno)... io sento che all'interno del locale il sound check dei Norvegesi si avvia alla conclusione e dico ai giovani... "io entrerei" immancabile l'intervento dello sborone, che ne ha viste di ogni, "Tranquillo è solo il sound check"... faccio in tempo ad entrare e a portarmi in prima linea che le luci si abbassano e parte l'introduzione dello spettacolo. I 4 sul palco non si risparmiano e per un tempo indefinito (con il 2% di batteria sul cell chissenefrega di che ora sia) menano fendenti sonori come se non ci fosse un domani mi guardo al primo stacco mi guardo intorno saremo si e no una ventina di anime... cambiare orario non ha certo fatto leva sul pubblico, ma se il pensiero dominante è quello espresso da un collega appassionato che alla proposta di accompagnarmi nella trasferta milanese mi risponde "Così lontano?!?" in effetti... se consideriamo dove si svolgono ultimamente i concerti (Parma, Bologna, Udine Verona)... Milano è proprio nel buco del culo del mondo... infatti immancabile la mia frecciatina ah beh puoi andare a Parma se per te è più comodo...
Alla fine a sbraitare, come sempre, il sottoscritto e pochi altri che fanno più che altro coreografia... tant'è che non hanno nemmeno capito che il cantante chiedeva se volevamo ci suonassero una determinata canzone... sconsolato dalla mancata risposta si volge verso di me dicendo "A quanto pare stiamo suonando solo per te!" o un più probabile, ma meno romantico "la suoneremo solo per te!"... purtroppo non mi risulta facile capire l'inglese soprattutto se pronunciato con il fiato corto di un chitarrista cantate che ha appena finito di "sgracchiare" brandelli di gola su microfono, palco e pubblico (ingrato).
Di conseguenza, e concludo, dormire appena 3 ore è valsa assolutamente la pena per rivedere questo gruppo che avevo conosciuto, musicalmente, ad un festival dalle parti di Torino, ma che per varie ed eventuali non avevo più potuto rivedere dal vivo, ma assolutamente "pollice verso" per la risposta del pubblico poco presente (anche quello fisicamente nel locale)... e se dev'essere un vecchio a restituire l'energia spesa dalla band siamo messi davvero male... e mi sa che i tempi del "porcaro" fuori dai concerti con la gente che già due ore prima dell'apertura si affolla fuori dal locale a gridare e cantare (con la voce resa stonata dall'alcol) sono finiti.

*in quell'improbabile concerto misero, nello stesso concerto, Sepultura e youssou n'dour (un gruppo di pellet caduti male da un barcone) quello che fece impressione è il fatto che durante i Sepultura il pubblico era composto interamente da uomini bianchi vestiti di nero, all'alternarsi del gruppo... il pubblico era composto completamente da negri vestiti di bianco.
** lo definisco lo sborone perché "ah io ho fatto il musicista a livello professionistico e per mangiare suoni anche gli 883!" sarà, ma io campo grazie al mio lavoro e a livello musicale, senza mettermi a suonare Laura Pausini, abbiamo ottenuto un contratto discografico con la Vacula Production con cui (se va di culo) forse ci paghiamo la prossima incisione senza aggiungerci altro, ma almeno posso guardare indietro e dire ho sempre suonato ciò che ho amato.

19 giugno 2019

BrewDog... quando una legge (stupida) viene applicata

Succede a Cardiff (e può succedere solo in Inghilterra, perché da noi gli avrebbero menato) che un uomo fa causa ad un birrificio per discriminazione sessuale e la vince.

L'antefatto
Nel 2018 il birrificio BrewDog lancia la Pink Ipa, una versione "femminile" della sua più celebre Punk Ipa, che rispetto al fratello ha un costo ribassato, £4 anziché 5 (stiamo parlando di €4,5 contro 5,6... ovvero che con £20 bevi 5 birre anziché 4). Per un operazione di marketing questa versione era stata pensata, appunto, per un pubblico "rosa". "La Pink Ipa è stata soprannominata dal birrificio stesso “Birra per ragazze”".

Il fatto
"Thomas Bower, di Cardiff, si trovava al bar BrewDog di Westgate Street a Cardiff, dove ha cercato di ordinare un Pink Ipa, lanciata nel 2018 dal birrificio per mettere in evidenza il divario retributivo tra uomo e donna, e venduta alle donne per il costo ridotto di quattro sterline. Ma al 27enne questo ordine è stato rifiutato dal barista del birrificio per il fatto che era maschio, e ha quindi offerto la molto più famosa Punk IPA per cinque sterline." (i commenti al fondo grazie).
Quando si è visto rifiutare l'ordine e proporre la birra maschile (Punk Ipa) al "giovine" non è rimasto altro da fare che dire al barista che lui, in realtà, si identificava come donna. A questo punto, scattando sull'attenti il "politically correct" che dimora nel cervello di ogni britannico, gli è stata servita la birra "rosa". "Dopo aver rifiutato la seconda birra offertagli dal birrificio, Bower ha poi detto al barista che si identifica in realtà come donna, e quindi gli è stata servita la bevanda per 4 sterline."

La Causa
La "bellezza" degli anglosassoni (americanazzi inclusi) è che ti fanno causa per qualunque ragione, beh da loro evidentemente il sistema giudiziario non è inchiodato da secoli (è stato recentemente riconosciuta l'illegittima per Bruto di ottenere l'eredità del patrigno Gaio Giulio, Cesare di Roma, in quanto è stato lui stesso ad assassinarlo). Di conseguenza il giovane ha citato il birrificio per discriminazione sessuale.

La sentenza
Nella sentenza si legge, infatti, che l'identificarsi come "donna" era l'unico modo per Thomas di gustarsi la birra "rosa" "Nella sentenza, il giudice ha ammesso  che “identificarsi” come donna era l’unico modo per poter bere nel birrificio a quel prezzo, e ha stabilito che ciò rappresenta una discriminazione nei confronti degli uomini. Bower, infatti, aveva chiesto il risarcimento danni e le scuse al birrificio BrewDog per “discriminazione diretta e violazione della legge sulla parità”.

Partiamo dal presupposto che non avrei mai bevuto una birra dedicata, specificatamente, alle donne per il solo fatto che per me la birra è "Donna" di conseguenza non ne serve una dedicata... ma se proprio fosse sarei contro al sessismo commerciale, ovvero fare una campagna pubblicitaria, una linea di prodotti, ecc. (esplicitamente unisex... veicoli, birre, appartamenti, ecc.) solo per "acchiappare" le clienti con la lusinga del "lo abbiamo fatto apposta per voi!!!" in questo caso era palese, ma in altri casi "pensato dalle donne per le donne" (leggasi la pubblicità di Gleeden) lasciano il tempo che trovano soprattutto se poi le donne stesse lamentano di non avere posti di rilievo all'interno delle aziende... se è vera la prima ipotesi significa che la Gleeden è la prima azienza al mondo diretta interamente, o quasi, da donne. Se è vera la seconda ipotesi... vi stanno prendendo per il culo e si tratta della solita fuffa che cavalca l'onda mediatica del momento.

Diciamo che ho allungato un po' il brodo per fornire a voi miei "fidi" lettori qualcosa di interessante da leggere in quanto, se avessi scritto all'inizio, "una testa d'uovo si spaccia per una donna pur di bere" avremmo risparmiato tutti tempo, ma non avreste avuto il piacere di questo articolo. Infatti "Un ingegnere di software inglese ha citato in giudizio il celebre birrificio BrewDog per discriminazione sessuale. E ha vinto dal birrificio un risarcimento di 1.000 sterline"... il risarcimento è stato devoluto a due associazioni benefiche "“Ho donato i soldi allo Young Women’s Trust, fondo che aiuta le donne a negoziare per una migliore retribuzione, e ad un’associazione che gestisce una linea per la prevenzione del suicidio maschile”" (fonte Il Primato Nazionale)
Sostanzialmente è questo di cui parlo quando scrivo che la discriminazione non può essere a senso unico. Ovvero se viene fatta una discriminazione non importa del colore, del sesso, della religione o della fede politica del discriminato... diversamente non sussiste il reato di discriminazione (cosa che mi farebbe enormemente piacere) il che significa che la legge Mancino non avrebbe senso.

17 giugno 2019

Nuovi europei e discriminazioni politiche vietate dalla costituzione...

le assurdità di uno Stato che non ha più alcuna coscienza di sé!!!

Questo Stato ha qualcosa di profondamente sbagliato in sé. Non mi riferisco, ovviamente, al solo fatto che si tenda a favorire i nuovi "italiani" sputando in faccia (o peggio) a quanti sono qui da secoli. Mi riferisco soprattutto al fatto che c'è un'intera area istituzionale, che va dai politici ai giornalisti passando per legislatori e giudici, che si fanno beffe delle leggi in vigore mal celandosi dietro al dito del politicamente corretto.
Ipoteticamente potrebbe, ma non lo accetto comunque, starmi anche bene che determinati esseri viventi vengano appellati con un nome piuttosto che con uno dispregiativo. Il problema nasce quando questa prassi diventa legge che costa anni di carcere per il semplice fatto di aver espresso verbalmente la propria idea.
In questa occasione però non si vuol fare l'ennesimo processo alla legge Mancino, da me più volte indicata come legge anticostituzionale, ma se proprio ci si vuole appellare alla costituzione per denigrare un avversario politico allora che qualcuno faccia in modo che venga applicata la stessa legge che si impone nel rispetto (che non nutro e mai nutrirò) ai pellet.
Nello specifico l'articolo 3 dei principi fondamentali (che ormai conoscerete a memoria)
"Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignita` sociale [XIV]
e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione
di sesso [292, 371, 481, 511, 1177], di razza, di lingua [6], di religione [8, 19], di opinioni politiche
[22], di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando
di fatto la liberta` e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese." questo vale per l'italia (volutamente minuscolo), ma il fatto che sto per raccontare si svolge in Belgio che, dopo il rexismo di Degrelle, ha anche lui implementato una forma più "democratica" di costituzione tale da impedire discriminazioni (anche politiche).

"Art. 11 della costituzione del Belgio
Il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti ai
Belgi deve essere assicurato senza discriminazione.
A tal fine, le leggi e i decreti garantiscono in
particolare i diritti e le libertà delle minoranze
ideologiche e filosofiche."

In tal senso allora perché nessun atto di pubblico sdegno si eleva quando all'assistente del neoeletto europarlamentare della Lega viene negato l'affitto di un alloggio nei pressi di Bruxelles?
"Qui i leghisti non possono abitare. “Mi dispiace, ma la casa è una casa di sinistra dove le opinioni politiche contano molto”. E’ quello che si è sentita rispondere Jessica Polo, 26 anni, consigliere comunale leghista di Minerbe, in provincia di Varese. La Polo ha recentemente accettato l’incarico di assistente di Paolo Borchia, veronese di 39 anni, eletto deputato europeo alle ultime elezioni del 26 maggio, e si è trasferita a Bruxelles al suo seguito." (fonte Il Primato Nazionale)
Inutile ricordare, ma fa sempre piacere farlo, che si usano due pesi e due misure quando si parla di discriminazione (anche se politica e non razziale come in questo caso), ma per quel che mi riguarda la discriminazione è discriminazione... di conseguenza non voglio che nessuno venga a dirmi qualcosa nel momento in cui rifiuto la casa ad un pellet perché la mia è una casa italiana... o se gliela rifiuto perché la mia è una casa in cui non si favorisce l'immigrazione clandestina e gentaglia che a malapena ha il permesso di soggiorno non ci entra (se non per delinquere e quindi vedersi infilzare da una freccia e/o sbranare da una Belva).
Proseguendo sull'onda di pesi e misure diverse... sta tenendo banco in tutto il mondo (dal momento che è stata espressa solidarietà anche da Jeremy Irons e tra un po' capirete il come abbia fatto a saperlo) la notizia dell'aggressione a 4 ragazzi appartenenti all'associazione Cinema America, "L'attacco da parte di una decina di persone la scorsa notte. Il più grave è ricoverato con una frattura al naso. Conte: "Gravissimo, episodio aggravato da intolleranza ideologica". Zingaretti: "Siamo tutti con loro, fermare lo squadrismo"" come si può notare se la discriminazione è della destra verso la sinistra la scomodano subito l'intolleranza ideologica, se una ragazza non trova alloggio perché della Lega "chissenefrega". Restiamo concentrati però... intanto se quelli dei centri sociali la vogliono buttare sul piano fisico anziché politico, noi non siamo certo gente che si tira indietro e, dal momento che le aggressioni degli antifascisti non solo vengono tollerate, ma (sentendo certi commenti) direi persino incitate risulta poi ipocrita se qualcuno decide di difendersi e a poco (per non dire "a un cazzo") servono i titoloni e i "lacrimoni" di solidarietà. "La scorsa notte alle 4 circa del mattino quattro ragazzi ventenni sono stati aggrediti da una decina di individui di circa trent'anni all'urlo di "Hai la maglietta del Cinema America, sei antifascista, levati subito sta maglietta, te ne devi andare via da qua". I quattro aggrediti avevano passato la serata anche in piazza San Cosimato per seguire le proiezioni. Lo riferisce l'ufficio stampa del Cinema America, l'associazione che gestisce le proiezioni cinematografiche in alcune arene della capitale. [...] Ad un altro degli aggrediti inoltre tre punti sul sopracciglio destro, anche lui medicato in ospedale nella notte.  "Eravamo a San Francesco a Ripa, all'inizio erano in due, hanno iniziato a insultarci - dichiara David Habib - e in pochi minuti da 2 sono diventati 4 e dopo una decina," (Fonte La Repubblica) David Habib... ma com'è che sto nome mi sembra un po'... come dire israelita?!? Che sia per questo che ne è venuto a conoscenza della star hollywoodiana... poi qualcuno mi venga a raccontare che il cinema americano non è in mano a "loro".
Fin qui tutto bene... (o quasi) 1 a 1 palla al centro... non proprio. Infatti ci sarebbe anche quello che non sentirete e non leggerete sulle testate nazionali "Qualche esempio pratico. A Padova un uomo tre giorni fa è stato circondato e pestato da almeno cinque esponenti del centro sociale Gramigna. Un ingegnere di 34 anni la cui unica colpa è quella di essere stato identificato come “fascista” dai suoi aggressori. qualcuno ne ha sentito parlare? E dello studente 18enne di Catania preso a calci, pugni e colpi di casco in pieno volto da trenta antifascisti, solo perché distribuiva volantini di “destra” fuori da una scuola? Se ne è parlato su pochi giornali e tv solo locali.

O del militante di CasaPound aggredito alla Sapienza solo perché “reo” di indossare una toppa del gruppo musicale ZetaZeroAlfa? Questi sono solo alcuni degli episodi accaduti nelle ultime settimane, dove gli aggressori erano di “sinistra” e le vittime di “destra”. Nessuno si è meritato un decimo dell’attenzione ricevuta dai ragazzi del Cinema America. Per non parlare di episodi di qualche tempo fa, dove ad essere aggrediti furono persino persone con disabilità, o anziani di Forza Italia, o attivisti della Lega." (fonte Il Primato Nazionale).

Come ho detto prima se la vogliono buttare su questo piano Noi non ci si tira indietro, ma se invece intendono indossare la maglia della democrazia è meglio che imparino a tener presente che c'è anche gente che, per quanto lo reputino stupido, al mondo c'è qualcuno che la pensa in modo diverso ed ha lo stesso diritto di esprimersi, diversamente non è una democrazia, ma una dittatura (di che tipo sta a voi scoprirlo).

13 giugno 2019

Il Viaggio della speranza (prima parte i "Monstrosity")

Oggi vi scrivo su un argomento che non tratto spesso anzi, decisamente, raramente. Vi scriverò infatti di musica analizzata dal punto di vista del pubblico e non del musicista che è in me.
Da quello che si è visto ieri, la scena Metal italiana non è morta. Ne è stato celebrato il funerale di nascosto ed è sepolta in una tomba "senza nome fuori Terlingua" (accanto ai cospiratori che hanno assassinato Kennedy).
Procediamo per ordine.
In effetti era da qualche anno che non assistevo ad un concerto (di gruppi di un certo spessore, ovviamente non mi riferisco ai concerti svolti nello scantinato di alcuni conoscenti) e devo ammettere che le aspettative erano molto alte. Il gruppo era di quelli importanti ed era, inoltre, accompagnato da altre due band che, sicuramente, per essere sul loro palco dovevano essere certamente all'altezza.
Infatti ieri, alle porte della "mia" Milano c'erano i "Monstrosity" un gruppo che ai non addetti ai lavori e ai non appassionati del genere non dirà nulla o forse anche meno. Basti pensare però che hanno condiviso il palco (in occasioni precedenti) con mostri sacri del Death Metal quali, Cannibal Corpse, Immolation, Morbid Angel, ecc. in certi festival da far risultare l'Heineken Festival un picnic di "domenichini". Abituato a quelle esperienze e consapevole del valore della band mi sono mosso con largo anticipo (e per fortuna) ed è da qui che parte il "viaggio della speranza".

La "traversata" non sembra di quelle Epiche, insomma dopo aver attraversato in macchina (da solo) il nord Italia per fare la due giorni al Gods of Metal di Bologna, "dormendo" in macchina e prendere "schiaffi" sonori per due giorni di seguito... andare a Paderno Dugnano sembra decisamente una passeggiata... se non si fosse rivelato essere il paesino nel buco del culo del Mondo (a due passi da Milano, in provincia di Phnom Penh capitale della Cambogia). Giustamente starete dicendo... "al giorno d'oggi, con il navigatore persino negli orologi, Paderno Dugnano a due passi da Milano non può essere irraggiungibile!!!" vero... se non è nel buco del culo mondo e riesce a perdersi anche il navigatore fornendomi indicazioni di passare per strade a senso unico (chiaramente io risultavo nel senso sbagliato), strade senza uscita o persino inesistenti parallele a quella che sto percorrendo.
Quindi, come dicevo per fortuna mi sono mosso per tempo, sia perché non conoscevo la strada per arrivare al locale, sia perché immaginavo che per i Monstrosity, a €20 più altri 2 gruppi di spalla (Cold Snap e The Devil), avrei trovato la coda a partire da sotto casa, invece nulla.
Normalmente fermandomi al solito autogrill trovavo già i "capelloni" che, seppur si conoscano da anni e sono andati insieme agli stessi concerti, si scambiano aneddoti come 2 pensionati davanti a un cantiere.
L'apertura cancelli era prevista per le 20:30 (di questo "Slaughter Club", con ingresso riservato ai soci, ricavato nella zona industriale del paese) per la prima volta da che calco le scene avviene puntualmente. Di solito viene ritardata di almeno un'ora (non mi riferisco al locale specifico, ma agli altri eventi) e quando, finalmente, si accede al locale sul palco c'è il terzo o il quarto gruppo. L'inizio evento era data per le 21.30 ma questa è stata anticipata di 30 minuti - 3/4 d'ora (questo e meno bello soprattutto per i possibili eventi futuri dove se dovessi arrivare in ritardo mi perderei l'intero concerto), infatti il tempo di entrare e i "Cold Snap" iniziano a intonare la blasfemia. Tecnicamente molto bravi, ma onestamente aggiungono poco al già vasto panorama della scena Death Metal, ma pur essendo piuttosto giovani tengono bene il palco e sanno tenere alta l'attenzione. Alle prime note quindi mi avvicino al palco non sapendo cosa aspettarmi e volendo spremere questa esperienza fino all'ultima goccia. "Sotto al palco" ci ritroviamo in 3 (resteremo in 2 dopo la prima canzone) e la cosa onestamente mi disgusta. Nel senso che o hai una ragione per odiare il gruppo che sta suonando in quel momento (come il odio mortale nei confronti dei Whiskey Ritual, che dopo stavolta non nominerò mai più) oppure non c'è ragione per non alzare il culo dalla sedia e "degnare" la band, per cui sono stati spesi dei soldi, di venir ascoltata almeno in piedi (si cazzo pure quelli in carrozzina si devono alzare). Ad ogni modo il gruppo esegue la sua performance per me ed il mio temporaneo "socio" risultando gli unici che forniscono cenni di vita alla prestazione dei Croati (che erano zingari lo si capiva guardandoli in faccia). 
Quindi è la volta dei The Devil un gruppo stranissimo completamente strumentale (senza cantante) che mescola la musica, Atmosferic/Gothic Metal, con l'audio di documentari su tematiche a sfondo fantascientifico, scientifico, politico, ecc. anche loro molto bravi tecnicamente e anche in questo caso il pubblico non risponde o risponde poco e da 2 (persone sotto al palco del primo gruppo) passiamo a 4 dove uno, immancabilmente, si piazza davanti a me.
Penso o meglio spero, a questo punto, che per i Monstrosity, la situazione migliori, ma uscendo per prendere una boccata d'aria mi accorgo che forse in tutto il locale saremmo una trentina di persone. Infatti non mi sbaglio di molto riesco a contarle e ci sono effettivamente 30 persone di cui almeno 10 fanno parte dei gruppi precedenti. All'inizio del momento culminante forse diventiamo una cinquantina (o poco più) ed è in questo momento che realizzo che la scena sia morta. Vero che siamo in settimana (ma i concerti a cui ho assistito si sono sempre svolti in settimana), penso che sia per colpa del fatto che il locale sia a "fanculonia", ma anche in questo caso i concerti a cui ho assistito solo in rare occasioni era comodo.... e se un tempo dovevo fare, letteralmente, a cazzotti per trovarmi, o rimanere, in prima fila... vedere il batterista che invita il poco pubblico presente ad avvicinarsi fa decisamente riflettere. Ironicamente mi do una giustificazione durante il viaggio di ritorno a casa (con il navigatore che continua ad essere perso nelle campagne milanesi) che diventa un insulto a tutti quelli che si lamentano del fatto che i concerti li fanno sempre più in Cambogia e quando è "comodo" non si presenta nessuno... la causa di questa diserzione è stata individuata nella concomitanza con il concerto di Vasco Rossi (tenutosi anch'esso a Milano), quindi i metallari hanno preferito andare da Vasco piuttosto che dai Monstrosity. Scoperta amara fatta, durante la consueta sosta al consueto autogrill, dove ho potuto incrociare la "combricola del Blasco" fatta (e strafatta)... ehm intendevo dire composta dai sopravvissuti al periodo in cui è stata lanciata la moda degli accendini al concerto, dove (almeno in Italia) serviva per sciogliere le dosi di eroina spesso e volentieri abusata dagli spettatori durante "alba chiara" e dalla seconda ondata di fan che si sono scoperti intenditori del cantante quando il suo pubblico di drogati si è estinto per evoluzione o overdose.

11 giugno 2019

Integratori e altre anfetamine.

Il caldo mi ammazza.
Qui potrei già chiudere l'articolo, ma da parte vostra potreste sempre rispondermi "E chissene frega non ce lo metti?" oppure che il caldo ammazza anche voi, ma non per questo andate in giro a scrivere articoli banali.
Infatti anche in questo caso non si tratterà, almeno spero, di una "tritata di ca..o" che vi impongo dall'alto della mia becera ignoranza.
Di conseguenza ciò a cui mi riferisco è che nonostante il caldo mi fiacchi, mi renda irritabile (perché detesto la sensazione di avere la fronte imperlata ed il volto imporporato dal caldo, ma nonostante tutto questo non ritengo giusto ricorrere a "droghe" legalizzate per incentivare la produzione lavorativa delle persone e far sì che queste sottostiano ai ritmi "dell'industria" dell'immagine.
Già perché essere stanchi, spossati dal caldo, aver necessità di abbassare i ritmi ad una dimensione umana è sintomo di debolezza.
Inutile dire, anzi ricordare, che ancora una volta si fa differenza tra forza "dell'immagine" e la forza delle proprie azioni.
"Guarda sono in piedi da 62 ore, praticamente non dormo, non mangio e a malapena scopo con mio marito!", "ma come fai?", "semplice sniffo integratori di sali minerali! (cristalli tritati di meta-anfetamina)... te lo consiglio". Chiaramente il corpo umano non è una macchina che può produrre ininterrottamente per giorni, ha un suo bioritmo che deve essere rispettato per fare in modo che continui a funzionare nel migliore dei modi.
Diversamente invecchia precocemente. Sostanzialmente è paragonabile, senza esserlo, ad una macchina organica i cui componenti si possono logorare, ma, a differenza di quelli delle automobili, non è così facile sostituirli.
Chiaramente non sono abbastanza esperto nel settore per dire quale, tra i tanti, è nocivo e quale invece è un prodotto valido che può intervenire laddove si verificano delle esigenze cliniche.
Per cui in linea di massima punto il dito contro tutti. Alla fine ci si ritrova a mangiare alimenti privati di qualunque cosa (per facilitare la consumazione di quel alimento da parte di chi soffre di intolleranze e allergie... ad esempio pasta e farine senza glutine, latte senza lattosio, latte di soia senza senza gusto, würstel di pollo senza pollo, ecc) salvo poi essere costretti ad integrare le sostanze che non abbiamo assimilato con porcate chimiche. 
Ad esempio il "multicentrum", il "polase", "sostenium plus", ecc. il più spettacolare è il "latte+" "«Il Korova Milk Bar vende " latte+ ", cioè diciamo latte rinforzato con qualche droguccia mescalina, che è quel che stavamo bevendo.»" (citazione di "Arancia Meccanica" di Kubrick) che nel nostro caso diventa il latte con l'aggiunta dell'omega3 "I cibi top nei quali possiamo trovare questi preziosi acidi grassi essenziali, ovvero gli omega3, sono per fortuna proprio di derivazione vegetale. Quindi i carnivori e i vegani possono trovare entrambi ottime fonti di omega3 rimanendo fedeli ai propri canali alimentari preferenziali. Gli omega3 si trovano in alcuni tipi di pesce soprattutto in quello “azzurro” (merluzzo, sardine, aringhe, sgombro, salmone e tonno)." (fonte cure-naturali.it) faccio notare che parla di una grassi essenziali di origine vegetale, adatta alle diete vegane e la prima categoria che cita è il pesce azzurro... dettagli insignificanti a parte è come se voi prendeste il vostro buon bicchiere di latte e ci scioglieste dentro un bastoncino di merluzzo della Findus.
Chiaramente io non mi sto scagliando (e guai sia così) contro chi gli "intolleranti alimentari"... mi stanno simpatici gli intolleranti... ma se private gli alimenti di tutto e poi costringete tutti ad assumere integratori alimentari perché il cibo è fatto di cartone non mi sta bene. Piuttosto alcune aziende si specializzino o aprano un nuovo stabilimento dedicato in modo tale che celiaci, vegani e gli altri che per necessità o ideologia non possono avere accesso a certi alimenti, creando, oltretutto, anche dei posti di lavoro anziché demandare tutto in paesi del cazzo dove gli Hamburger di "topu" sono fatti di cane, dove la pasta senza glutine è fatta di segatura e i biscotti tornino ad avere l'olio di palma smettendo, in questo modo, di avere il sapore del cartone pressato.

10 giugno 2019

Risalendo la china della fiera dell'est!

Stiamo per parlare di sport.
Chiaramente sino ad oggi ho accuratamente evitato, salvo in rare occasioni, di addentrarmi nelle polemiche sportive lasciando al "campo", e agli opinionisti di turno, il compito di sgolarsi sulle decisioni arbitrali, dei giudici di gara, ecc. Ma quando la questione diventa "politica" (nell'accezione che ho spiegato più volte), allora è la mia sfera di interesse e, di conseguenza, non posso lasciare che i "politicamente corretti" diano la loro opinione quando questa esclude il dato fondamentale.
Ciò di cui sto scrivendo è di facile comprensione, per quelli che, come me, sono talmente "mozzoni" da non potersi permette i 15 canoni mensili che Sky ti obbliga a comprare per poter vedere una gara automobilistica e quindi si isolano per tutto il fine settimana al fine di non sentire i risultati del GP che si è corso e concluso già alle 4 di domenica mattina, fa incazzare scoprire che (come nel calcio) tutto lo sport è truccato e lo è a favore di una presunta superiorità pellet.
Chiaramente faccio riferimento allo scorso Gran Premio di F1 in Canada dove si è consumato uno dei momenti più brutti degli ultimi anni. 
Il Fatto.
Nel corso del 48° giro (dei 70 previsti) in curva 3 Sebastian Vettel perde aderenza sul posteriore, la sbandata che ne consegue lo porta ad andare sull'erba ed emergendo di traverso quasi al fondo di curva 4 (si tratta di una doppia curva ad "S") recupera il controllo della macchina pochi istanti prima dell'impatto sul muro mantenendo la prima posizione in gara.
Il Problema.
Durante tutta questa manovra in cui il tedesco, di fatto, non aveva pressoché controllo sulla vettura a far da spettatore con popcorn e bibita c'era il "gurilla" Lewis Hamilton che vedendo il collega della Ferrari in difficoltà ha (sacrosantemente) pensato di superarlo all'esterno, quando si è visto sbucare Vettel dall'erba ed è stato costretto a mollare il gas per non finire asfaltato contro il muro.
Il Danno.
Nessuno dei due piloti ha subito danni, ma, secondo la direzione di gara, la manovra di Vettel è stata pericolosa. Ovvero si è trattata non di un incidente di gara (ribadisco che Vettel non aveva assolutamente il controllo della vettura, come si può vedere in tutte le immagini della gara, e lo ha riacquistato solo quando era a pochi metri dal muro), ma di una manovra intenzionale per evitare il sorpasso che, inevitabilmente, ci sarebbe stato a seguito della scampagnata del pilota Ferrari.
La Beffa.
In tutta questa storia la beffa è che nel 2016 (nello sport i precedenti sono importanti) Hamilton fece una manovra simile su Ricciardo nel GP di Montecarlo, ma senza avere la scusante della perdita di controllo. Ovvero sapeva che Ricciardo "ne aveva" di più e ha semplicemente tagliato la "chicane" andando, per giunta, a schiacciare l'australiano contro il muro.
La Sanzione.
Per l'accaduto a Vettel sono stati inflitti 5" di penalità da aggiungere al tempo di gara e 2 punti sulla licenza di guida (il pilota ne aveva a disposizione 12), mentre per la stessa manovra che penalità è stata inflitta al pellet? Nessuna forse fu almeno investigata, ma ho i miei dubbi.

Basta un solo episodio per farmi "indignare" (come piace tanto alle femministe che starnazzano contro il patriarcato per ogni mosca che vola)? Assolutamente no. Infatti non ho detto nulla, o quasi, l'anno scorso quando Vettel mandò a fare in culo un mondiale che aveva abbondantemente in tasca, ma quando è evidente che Hamilton è il Marquez della F1, che a sua volta è la juve della MotoGP... insomma risalendo la china della fiera dell'est vediamo che, durante le qualifiche in Austria dell'anno scorso, Vettel fu retrocesso in ultima posizione per essere rimasto in traiettoria (per qualche metro in più) dopo una curva mentre stava sopraggiungendo un pilota impegnato nel giro lanciato. Hamilton, per ben due volte ha intralciato un altro pilota (uno dei quali, Leclerc se non sbaglio, fu mandato nei campi), sanzione per Hamilton nemmeno un investigazione. Negli Stati Uniti, sempre l'anno scorso, un pilota fu penalizzato con 10" per essere uscito con le gomme (per 3 volte) ad una determinata curva, Hamilton, in quella stessa curva, forse tenne le ruote in pista 3 volte in tutta la gara.
Dai Blog... "Oltre a quello ci fu l'episodio in Germania in cui i commissari lo graziarono per un unsafe release che a Hulkenberg (in Cina) costò 3 posizioni di penalità in griglia
Fu tutto più chiaro quando Ecclestone ad Austin disse che Rosberg non doveva vincere il titolo...." per i poco esperti "La classica situazione in cui viene assegnata una penalità per unsafe release avviene durante le fasi del pit-stop. Se i meccanici fanno ripartire la vettura mentre sopraggiunge un altro avversario, tagliandogli la strada, si crea una situazione di pericolo che viene sanzionata."... ragione che è costata 5" a Verstappen per aver chiuso (giarda caso) il compagno di squadra (Bottas) del pellet in Mercedes.
Insomma che abbia rubato tutti e 5 i mondiali sin qui conquistati? Onestamente continuo a sostenere l'ipotesi che a correre sia un bianco e che lui si presenti solo nelle occasioni in cui non deve indossare il casco, ma aldilà delle mie elucubrazioni... esattamente come Marquez (che quando non cade arriva con così tanto anticipo che mentre lui è sul podio a ritirare il premio il secondo passa il traguardo), la juve, ecc. non avrebbero bisogno di essere favoriti eppure lo sport risulta ucciso proprio dal fatto che quando gli "altri" hanno un minimo di possibilità questa gli viene portata via in modo becero. Alla fine avete (voi federazioni) poco da lamentarvi se poi gli ascolti crollano... infatti già la F1 è di una noia mortale, se poi quando c'è un minimo di possibilità di riaprire un mondiale senza storia la si uccide così... uno non va di sicuro a spendere soldi per comprare i pacchetti sky.

7 giugno 2019

Un occasione per gettare merda su quegli imprenditori che dicono...

Secondo gli imprenditori di tutta Italia (o almeno quelli che spesso vengono intervistati facendo quindi intendere che il problema sia questo) se non ci fossero gli stranieri le loro attività sarebbero già chiuse da tempo.
In più occasioni ho espresso l'opinione che si trattasse di fumo gettato negli occhi per assecondare la menzogna messa in piedi dalle caste che dipinge gli italiani come dei fannulloni che non hanno voglia di fare un cazzo, ma per "fortuna" ci sono gli stranieri.
Poi ci sono i disoccupati che battono la testa al muro per avere lavoro e dignità, ma si ritrovano a non poter andare in pensione perché ancora troppo "giovani", ma, alla loro veneranda età, non sono più appetibili per le aziende. Nel frattempo quelli che hanno "voglia" di lavorare sono sempre, guarda caso, di origine straniera (includo anche gli zingari dell'est Europa), giovani, forti e, soprattutto, in possesso delle qualità per essere pagati una miseria (loro) e non costare un cazzo (o comunque meno) in tasse per l'imprenditore.
Nella maggior parte dei casi, sinora almeno, mi avete visto scrivere articoli di denuncia contro Tizio, Caio e Sempronio accusati, da me, di "fraternizzazione col nemico" ovvero di favorire il pellet, o lo zingaro, a discapito dell'autoctono.
La storia di oggi, tratta dalla serie "Pensa a chi sta peggio!", c'è quella di 3 italiani che, licenziati, sono stati costretti inizialmente ad "appoggiarsi" (abitativamente) da amici, barcamenando il lunario con piccoli lavoretti, in seguito finendo per dormire nella macchina di uno dei 3 trasformata (per l'occasione in un campeggio pur di non finire a dormire per strada "Uniti nella malasorte, Massimo, Paolo e Antonella, per tre mesi hanno trascorso le nottate all’interno della Nissan, equipaggiata di teli su parabrezza e finestrini per ripararsi dalla luce del sole e dagli sguardi indiscreti, e le giornate sulle scale del Comune di Velletri per ottenere assistenza e un lavoro. Dicevano: «Questa non è una scelta di vita. Noi siamo finiti in disgrazia perché non troviamo un lavoro; un qualsiasi lavoro per riconquistare dignità. Al momento l’unica nostra speranza è il reddito di cittadinanza. Abbiamo fatto richiesta e il primo sussidio dovrebbe arrivare a metà mese»." (fonte Il Primato Nazionale).
Questo è uno dei tanti esempi di quale sia il vero volto della politica dell'accoglienza attuata dai governi precedenti e che vorrebbe applicare anche una certa parte di quello attuale.
Il discorso è, ridotto ai minimi termini, "una coperta troppo corta" ovvero in Italia la situazione economico-lavorativa è un totale disastro. Come ho già denunciato, vedo continuamente, lungo la strada che percorro per tornare a casa e nel quartiere in cui vivo, fabbriche che sono state dapprima abbandonate (o delocalizzate non fa differenza) e vengono sostituiti letteralmente, dal momento che abbattono l'edificio, da supermercati. Chiaramente anche se fosse che gli ex dipendenti della fabbrica vengono assorbiti dalla nuova attività commerciale, significa anche che praticamente si pagano lo stipendio da soli, visto che abbiamo più supermercati che fabbriche che producono le materie messe in vendita. Nel senso che per avere uno stipendio saranno costretti a comprare nell'esercizio usufruendo dello sconto dipendente (dove applicato), ma anche che parte del proprio stipendi sarà reinvestito nell'esercizio stesso.
Ho scritto, qualche riga fa, che oggi poteva rappresentare  un occasione per non parlare contro gli imprenditori (o non tutti almeno). Infatti nel caso dei tre italiani costretti dagli eventi a dormire in macchina, hanno potuto ricevere dell'aiuto di un privato (un imprenditore) laddove le istituzioni hanno fallito "Ad aiutarli non è stato il Comune di Velletri, al quale gli sventurati si sono rivolti a più riprese, ma un generoso imprenditore locale, Daniele Santini, titolare del ristorante “Paradiso Ricevimenti”. Santini ha offerto a Massimo, Paolo e Antonella non solo una casa e un letto dove dormire ma anche un impiego presso una delle attività ristorative gestite dalla sua famiglia. «La decisione di intervenire per aiutare Antonella, Paolo e Massimo l’ho presa insieme a mio padre Francesco, mia madre Giuliana mio fratello Claudio e mia moglie Luisa. Da sempre la mia famiglia non si è mai tirata indietro quando si è trattato di poter tendere una mano. L’ho fatto nella speranza che sia di buon esempio per altri ed anche per far riflettere coloro che si lamentano sempre, di quanto siano in realtà fortunati ad avere un lavoro ed una casa», queste le parole del ristoratore veliterno che ha deciso di tendere la mano a tre italiani in un momento di seria difficoltà. Massimo Solinas, 47enne operaio edile originario di Marino, infatti, dopo essere stato licenziato dalla ditta per la quale lavorava, con un divorzio sulle spalle, si è ritrovato a vivere ospite di amici. All’inizio tirava avanti con piccoli lavoretti occasionali, poi neanche più quelli ed è stato l’inizio di un incubo: «Ho chiesto lavoro dovunque ma quando dicevo di avere 47 anni mi chiudevano la porta in faccia»." Come si può evincere dalle parole di Massimo sembra essere lui che faceva lo schizzinoso nei confronti del lavoro, ma i datori che facevano i difficili nei confronti di un "vecchio". Potrei portare altre testimonianze, alcune anche personali, di situazioni simili. Eppure sono sempre gli italiani a non voler fare determinati lavori. Quando però ci si ritrova i pellet e gli zingari in posizioni di "prestigio" (esempio in uffici pubblici anziché sotto il sole a raccogliere i pomodori)... anche quello è un caso in cui sono gli italiani che non vogliono fare quel lavoro?
Per quanto mi riguarda spendo volentieri un "plauso" nei confronti di Daniele Santini che a breve sarà tacciato di razzismo per aver dato lavoro a 3 italiani anziché a due negri e una zingara.

6 giugno 2019

Scusate l'assenza

Ci tengo rassicurarvi che sono ancora vivo... ma sono giorni un po' pieni... e la commemorazione del D-Day merita, e richiede, molto tempo e molta attenzione.

Per non lasciarvi con nulla da leggere vi invito a leggere i resoconti dell'invasione su Il Primato Nazionale.

Questo include anche uno spezzone (sembra tratto da "Il Giorno più lungo") di film da guardare:

Questo secondo sembra indicare un consapevole, quanto premeditato, boicottaggio da parte dello stato maggiore di Hitler che, apprese le notizie dell'inizio dello sbarco, non diedero l'ordine di reagire al vile attacco. Trincerandosi, in seguito alla morte del Führer, dietro alla patetica scusa "eh ma stava dormendo". Ricordiamo che solo un mese più tardi alcuni generali attentarono alla vita del Cancelliere.

Mi spiace a domani... spero.

4 giugno 2019

Trovati i 6.000.000 di ebrei sterminati dai nazisti.

Sapessi leggere direi che qualcosa non quadra, ma, per fortuna, so solo scrivere e nemmeno così tanto bene. Quello che non quadra sono le "scoperte" (storico-scientifiche) che riguarda gli antenati dei gerarchi nazisti e delle rispettive consorti/amanti.
Secondo gli "studi", secondo me condotti sui numeri arretrati di "Novella 2000" Adolf Hitler era di discendenza ebraica, lo stesso vale per la moglie Eva Hitler (Eva Braun), se questo non bastasse ci aggiungiamo le voci sul (presunto) semita anti-semita Reinhard Heydrich, ai quali pare, secondo una recente scoperta, si aggiunga anche Magda Goebbels (notizia, secondo gli storici, già nota all'epoca, ma taciuta dal marito il ministro della propaganda Joseph Goebbels), a cui va aggiunto il poco noto capo del Fronte del Lavoro Tedesco (DAF Deutsche ArbeitsFront) che, pur di entrare nel partito nazista, fa semplicemente scomparire la lettera V dal cognome che sarebbe risultato, in tal modo, Levy (una delle tante varianti del cognome ebraico Levi). Tralasciando le "tecniche di ricerca" utilizzate per scoprire tali origini, secondo questi studi risulterebbe che buona parte, se non tutti a lungo andare, i gerarchi nazisti o delle loro mogli erano ebrei.
A questo punto è obbligatorio fare determinate considerazioni. Se, secondo queste illazioni, la maggior parte dei gerarchi nazisti erano ebrei o l'olocausto si tratterebbe di un mero regolamento di conti interno al popolo ebraico, oppure, allargando l'ascendenza ebraica a tutti i nazisti (quindi a tutti  i soldati tedeschi morti nella seconda guerra mondiale), otteniamo la cifra di 5.318.000, ma non è terribilmente vicina al numero di vittime millantate nell'olocausto, oltretutto arrotondata per eccesso anche quella?
Partendo da questi assurdi presupposti, ma considerando valide le ricerche scientifiche la rivelazione sarebbe sconcertante.
Secondo alcuni Storici meno accreditati (per non dire screditati dal precedente governo), la cifra reale degli ebrei morti sarebbe un "tantinello" inferiore. Si parla infatti di una cifra che non solo non supera, ma nemmeno si avvicina al mezzo milione. Oltre tutto queste morti non sarebbero nemmeno state "sistematiche", a differenza di quanto vogliono farci credere, ma una diretta conseguenza dei bombardamenti alleati che non si facevano troppi scrupoli a colpire i campi di prigionia pur di rallentare, quando non distruggere, la macchina bellica tedesca colpendo gli impianti industriali che, per l'appunto, erano stati trasferiti nei campi di concentramento.
Queste sono mere congetture, naturalmente, eppure non si sa bene come nel "capolavoro" di Spielberg (che nonostante l'indiscutibilmente straordinaria carriera da regista, per vincere due premi Oscar ha dovuto parlar male dei "nazisti" due volte "salvate il soldato Ryan" e...) "Schindler's list - La lista di Schindler" ci sono sti prigionieri che vanno e vengono a loro piacimento dal campo di sterminio per recarsi nella fabbrica di Schindler a lavorare... o la fabbrica era all'interno del campo stesso? Bah... non l'ho mai capito questo fatto.
Ma negare l'olocausto è un reato d'opinione, anzi no è un reato di negazionismo (termine che si sono dovuti inventare per dare sfogo alle loro morbose fantasie), anzi no è un reato di libero pensiero quindi, come tale non mi è permesso dire che "l'olocausto è una truffa!" e io non intendo dire che "l'olocausto è una truffa!"... così come non mi sentirete mai dire che "Anna Frank è una stronza!" perché è un'altro reato di cui non intendo macchiarmi.
Tornando invece sul tema gerarchi nazisti giudei, dal momento che il Führer è stato cremato, insieme alla moglie, rendendone impossibile il riconoscimento. Qualunque test genetico condotto sul suo cadavere avrebbe inefficiato qualunque risultato ottenuto, di conseguenza i genetisti si sono basati sulle parole di Hans Frank
"Chi è Hans Frank

Fu uno dei collaboratori più stretti del Fuhrer e venne processato a Norimberga per il suo ruolo avuto nella Shoah. Durante la detenzione decise di raccontare in un memoriale la sua verità sull’antisemitismo di Hitler: “Voleva che facessi delle indagini sul passato della sua famiglia. Andai a Graz e una donna imparentata con lui mi mostrò dei documenti esplosivi. Scoprii della nonna di Hitler, Maria, che viveva e lavorava come cuoca presso una famiglia ebrea di Graz, i Frankenberger. Aveva avuto una relazione con il loro figlio 19 enne ed era rimasta incinta. Per mettere a tacere lo scandalo i Frankenberger pagarono per molti anni la nonna di Hitler e il mugnaio Georg, l’uomo che aveva sposato. Ed era tutto scritto lì, nero su bianco. Il padre di Hitler era un mezzosangue. Hitler, di conseguenza, aveva 1/4 di sangue ebraico nelle vene”.
"
Ecco appunto chi era Hans Frank... Avvalendoci del più grande sito di menzogne del mondo scopriamo che... "Hans Michael Frank (Karlsruhe, 23 maggio 1900 – Norimberga, 16 ottobre 1946) è stato un avvocato del partito nazista tedesco sul finire degli anni venti e governatore della Polonia durante l'occupazione nazista nella seconda guerra mondiale.

Fu processato a Norimberga per il ruolo avuto nella Shoah, in quanto complice della morte di milioni di ebrei e polacchi: condannato, venne giustiziato tramite impiccagione il 16 ottobre 1946.
" in effetti la pagina è piuttosto ben fornita, ma per sapere chi era ci avvaliamo dell'amore di figlia "Dovete immaginarvi mio padre Hans Frank come un uomo viscido, dal carattere sfuggente. È stata la sua viltà a condurlo alla forca. Grazie a Dio è stato giustiziato a Norimberga il 16 ottobre 1946. Sono contrario alla pena di morte, ma per mio padre farei un’eccezione ancora oggi. Almeno, per una volta, ha potuto sperimentare quella paura della morte che ha imposto milioni di volte a persone innocenti."... non sembrano parole troppo lusinghiere... eppure la dichiarazione del diretto interessato al processo di Norimberga dapprima sembrano spalmare la sua "colpa" sugli 80.000.000 di tedeschi (anche se dubito che nel '46 ce ne fossero rimasti così tanti, ma questo dice La Stampa "«Passeranno mille anni e questa colpa della Germania non sarà cancellata». Perché ha sparso così, improvvisamente, la sua colpa personale sulle teste di 80 milioni di tedeschi?" che in quanto a menzogne se la gioca con vaccapedia), ma poi rettifica dicendo "«Voglio rettificare solo una cosa: nella mia confessione ho parlato di mille anni, prima che la colpa del nostro popolo causata dal comportamento di Hitler venga cancellata. Non solo il comportamento dei nostri nemici di guerra - accuratamente tenuto fuori da questo processo - nei confronti del nostro popolo e dei nostri soldati, ma anche gli enormi stermini di massa commessi nei confronti di tedeschi, per quello che ho potuto io stesso constatare, soprattutto in Prussia Orientale, Slesia, Pomerania e nella zona dei Sudeti da parte di russi, polacchi e cechi, e che tuttora vengono perpetrati, hanno di fatto già oggi azzerato completamente la colpa del nostro popolo»." quando trovò il tempo di parlare delle origini ebraiche del nonno di Hitler non è dato saperlo, ma deve sicuramente essere compreso tra l'inizio del processo e la sua impiccagione...
I genetisti, dicevo, non si fanno incantare da queste sciocchezze e, come riporta Il Fatto Quotidiano (che non smentisce mai la sua anima rossa) "L’analisi del Dna di Adolf Hitler, ottenuto da campioni di saliva di 39 parenti del dittatore nazista, dimostrano che aveva origini ebraiche e nordafricane." su 39 parenti... che però nessuno si scomoda a dire quali sono questi parenti... a me risulta, ma non sono molto ferrato sull'argomento di questo articolo che sto scrivendo praticamente a memoria (salvo le citazioni di cui riporto le fonti) un solo pronipote (ovvero il filgio del figlio di una sua sorellastra che era emigrata in america prima della guerra)... diciamo che essendo nato lì le origini ariane della sua ascendenza non sono certo garantite dalle leggi razziali in vigore in Germania negli anni '30 e '40.
Tutto questo se ci dimentichiamo che, secondo la bibbia, dopo il diluvio universale tutti i popoli sono i discendenti dei figli di Noè così i "Camiti", nome con cui ancora oggi ci si riferisce ai negri (beh tranne quando gli si apprezza con altri titoli e aggettivi), che discendono da Cam. I "Semiti", con cui ci si riferisce ad ebrei e "arabi", figli di Sam. Gli "Jafarditi" noi (europei) che saremmo i discendenti di Jafet "Vi è una tradizione nell'Ebraismo secondo cui alla discendenza di Yafet corrispondono i Greci e il resto degli Europei, le cui caratteristiche corrispondono all'accostamento del significato della radice del nome Yafet con quello di bellezza; vi sono inoltre discendenti di Jefet con capelli di colore nero, "rosso", "biondi", ecc." (ci vuol poco nel vedere che noi siamo i belli del gruppo). All'appello mancherebbero i discendenti di Yam denominati "yamm' bell" ovvero i napoletani che non appartengono a nessuna delle razze indoeuropee. "Secondo il Corano (Sura "Hud" vv. 42-43),[34] Noè ebbe un altro figlio non nominato che si rifiutò di imbarcarsi sull'Arca, preferendo invece salire su una montagna, dove comunque affogò. Alcuni successivi commentatori islamici danno il suo nome come Yam o Kan'an." inutile dire che se effettivamente è l'antenato dei napoletani probabilmente si attardò per saccheggiare le case, ma questa è un'altra controstoria. Ciò detto scomodando la bibbia è quasi meglio discendere dalle scimmie, ma non ci vuole molto a capire che tutti noi potenzialmente avremmo, se avesse un minimo di valenza storica, sangue ebraico nelle vene... forse è davvero questa la ragione per cui c'è tanto odio nei loro confronti, conoscimo intimamente il loro valore.

Per concludere tra i soldati morti in guerra e quelli che si sono suicidati per onorare il giuramento fatto al Führer i sei milioni di ebrei erano tutti nazisti.

3 giugno 2019

Quando si contestava Bossi e adesso abbiamo Fico.

Negli anni del governo Berlusconi era feroce, come da me ricordato recentemente, la critica nell'aver nominato ministro un "anti-italiano" dichiarato come era il Senatore Umberto Bossi. In tale occasione la sinistra non fece troppi complimenti nel chiedere a gran voce il suo allontanamento e a muovere l'accusa di vilipendio alla bandiera per la frase "Con il tricolore mi ci pulisco il culo". Ora non mi sembra che la stessa sinistra abbia mosso le stesse accuse al sindaco di Bergamo per aver usato la nostra bandiera come straccio per pulire una targa commemorativa.
Se tutto questo non è abbastanza ci aggiungiamo il ministro Toninelli che festeggiò il passaggio del decreto "Genova" (che chissà se davvero ha salvato i genovesi rimasti senza casa) sollevando il pugno destro (a modi del saluto comunista, che solo recentemente è passato alla mano sinistra).
Lo stesso è stato replicato da Fico che nell'arco di un paio d'anni se n'è letteralmente infischiato della carica che ricopre "lasciandosi andare" a gesti che sarebbe meglio dimenticare "Polemica sul pugno chiuso di Fico alla parata del 2 giugno a Roma" (fonte La Stampa) "Il presidente della Camera, dopotutto, non è la prima volta che finisce nell’occhio del ciclone per queste sue manifestazioni poco ortodosse. Già lo scorso 2 giugno, sempre in occasione della festa della Repubblica, Fico aveva salutato la folla con il pugno chiuso [...] Qualche giorno prima invece, per la commemorazione della strage di Capaci, la terza carica dello Stato aveva palesato i suoi sentimenti anti-italiani ascoltando l’inno di Mameli con le mani in tasca." (fonte Il Primato Nazionale) tanto per dimostrare la sua ignoranza... infatti se sei anti-italiano al punto da non togliere le mani dalla tasca durante l'inno Nazionale, non andare alla commemorazione di Giovanni Falcone un giudice che si è sempre dichiarato (aldilà delle sue idee politiche) un servitore dello Stato e come tale (immagino) rispettasse tutte le istituzioni, ma non le guardava in faccia se queste tradivano il paese favorendo la metastasi del cancro della mafia sul territorio italiano e che, per questo, ha sacrificato la sua vita (insieme a Paolo Borsellino ed al Generale Carlo Alberto dalla Chiesa e molti altri ancora). Ma oltre a qualche rimprovero (tanto le accuse arrivavano da quella "fascista" della Meloni) non successe nulla, tant'è che si ripete anche quest'anno... "La dedica del presidente della Camera «anche a immigrati e rom», infatti, ha non solo fatto irritare militari e alleati di governo, ma ha anche attirato molte antipatie al M5S, già sotto accusa per la decisione del ministro Trenta di trasformare la solenne ricorrenza in una triste e patetica «festa dell’inclusione»." già, perché... come se non bastasse ci si mette anche il ministro Tria a rendere una festa italiana (o almeno di questa italia che l'anpi definisce figlia della resistenza, ma che fatti alla mano nemmeno loro rispettano più) la festa di chiunque passi da 'ste parti.
Se il Senatore era da allontanare per merito delle sue affermazioni, gran parte dell'attuale governo andrebbe fucilato per tradimento. In primis dei propri valori, ma di questo io "Me ne frego!".