Avevo scritto, non molto tempo fa, che un politico può permettersi di fare la morale agli altri se, e solo se, prima è stato esempio. In buona sostanza i politici che chiedono a gran voce la chiusura delle curve perché luogo in cui le "risse" sono all'ordine del giorno, salvo poi picchiarsi in parlamento, fanno la figura degli ipocriti, per non dire buffoni e pagliacci che (almeno sulla carta) dovrebbero far ridere, mentre questi non fanno nemmeno più ridere.
Allo stesso modo chi chiede lo scioglimento di partiti politici, esclusivamente da loro identificati come, "fascisti" in difesa di una democrazia che lede ogni forma di libertà individuale... siamo punto a capo.
In un "mondo" (di ladri) del genere (o degenere come questo), non ci si stupisce nemmeno più dell'anormalità, dell'anomalia per cui commettere un reato è la regola consolidata essere una persona con dei principi morali (e buon senso) è paragonabile all'essere un escremento da tacciare con i peggiori epiteti.
Così come ho sempre sputato sentenze su "alleati" e "nemici" capaci di ogni nefandezza, così ho sempre riconosciuto i meriti sia dell'amico che dell'avversario (il fatto che non abbiano meriti non dipende dal fatto che io non voglia riconoscergliene, ma dal fatto che non ne hanno).
Oggi sono a scrivere di un uomo che ha deciso di diventare un politico, ma ha finito per diventare un eroe.
Come spesso capita agli eroi... l'essere riconosciuti come tali richiede l'estremo sacrificio ed Emanuele Crestini ha pagato il tributo. Inevitabilmente scattano i confronti con l'antieroe (Schettino) che per salvarsi il culo, come un ratto, abbandona passeggeri e nave che affonda al proprio destino. Qualcuno obbietterà che l'essere un vile codardo gli ha salvato la vita, laddove essere un eroe è costata quella di Crestini che si è prima di abbandonare l'edificio comunale di Rocca di Papa (la stessa in cui il papa ha scaricato i pellet di cui aveva detto si sarebbe fatto carico lo stato pontificio) si è accertato che fossero tutti usciti.
Obbietteranno che essere un eroe costa troppo caro e che è sicuramente meglio essere un codardo. Ad obbiettare saranno gli stessi che poi pretendono che un dipendente vada a lavorare con la febbre, con un piede rotto (se svolge lavoro d'ufficio) che chiedono sacrifici in cambio di nulla per il "bene" aziendale, ma poi sputano su chi da la vita per il bene delle persone anziché del fatturato.
Probabilmente, anche se spero vivamente di sbagliarmi, se Emanuele era di sinistra sarà santificato, se era di destra passeranno al vaglio ogni angolo della sua vita per trovare una qualsiasi ragione perché il suo sacrificio sia reso vano. Forse, allo stesso modo in cui ne sto parlando io, le persone che a Crestini devono la vita se ne sbatteranno altamente se era comunista, fascista, PiDiota, berlusconiano o salviniano... semplicemente saranno grati del fatto che lui si è stato Eroe, è stato Esempio, e a questo devono la loro vita.
In questo mondo di ladri... abbiamo bisogno di eroi.
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