19 giugno 2019

BrewDog... quando una legge (stupida) viene applicata

Succede a Cardiff (e può succedere solo in Inghilterra, perché da noi gli avrebbero menato) che un uomo fa causa ad un birrificio per discriminazione sessuale e la vince.

L'antefatto
Nel 2018 il birrificio BrewDog lancia la Pink Ipa, una versione "femminile" della sua più celebre Punk Ipa, che rispetto al fratello ha un costo ribassato, £4 anziché 5 (stiamo parlando di €4,5 contro 5,6... ovvero che con £20 bevi 5 birre anziché 4). Per un operazione di marketing questa versione era stata pensata, appunto, per un pubblico "rosa". "La Pink Ipa è stata soprannominata dal birrificio stesso “Birra per ragazze”".

Il fatto
"Thomas Bower, di Cardiff, si trovava al bar BrewDog di Westgate Street a Cardiff, dove ha cercato di ordinare un Pink Ipa, lanciata nel 2018 dal birrificio per mettere in evidenza il divario retributivo tra uomo e donna, e venduta alle donne per il costo ridotto di quattro sterline. Ma al 27enne questo ordine è stato rifiutato dal barista del birrificio per il fatto che era maschio, e ha quindi offerto la molto più famosa Punk IPA per cinque sterline." (i commenti al fondo grazie).
Quando si è visto rifiutare l'ordine e proporre la birra maschile (Punk Ipa) al "giovine" non è rimasto altro da fare che dire al barista che lui, in realtà, si identificava come donna. A questo punto, scattando sull'attenti il "politically correct" che dimora nel cervello di ogni britannico, gli è stata servita la birra "rosa". "Dopo aver rifiutato la seconda birra offertagli dal birrificio, Bower ha poi detto al barista che si identifica in realtà come donna, e quindi gli è stata servita la bevanda per 4 sterline."

La Causa
La "bellezza" degli anglosassoni (americanazzi inclusi) è che ti fanno causa per qualunque ragione, beh da loro evidentemente il sistema giudiziario non è inchiodato da secoli (è stato recentemente riconosciuta l'illegittima per Bruto di ottenere l'eredità del patrigno Gaio Giulio, Cesare di Roma, in quanto è stato lui stesso ad assassinarlo). Di conseguenza il giovane ha citato il birrificio per discriminazione sessuale.

La sentenza
Nella sentenza si legge, infatti, che l'identificarsi come "donna" era l'unico modo per Thomas di gustarsi la birra "rosa" "Nella sentenza, il giudice ha ammesso  che “identificarsi” come donna era l’unico modo per poter bere nel birrificio a quel prezzo, e ha stabilito che ciò rappresenta una discriminazione nei confronti degli uomini. Bower, infatti, aveva chiesto il risarcimento danni e le scuse al birrificio BrewDog per “discriminazione diretta e violazione della legge sulla parità”.

Partiamo dal presupposto che non avrei mai bevuto una birra dedicata, specificatamente, alle donne per il solo fatto che per me la birra è "Donna" di conseguenza non ne serve una dedicata... ma se proprio fosse sarei contro al sessismo commerciale, ovvero fare una campagna pubblicitaria, una linea di prodotti, ecc. (esplicitamente unisex... veicoli, birre, appartamenti, ecc.) solo per "acchiappare" le clienti con la lusinga del "lo abbiamo fatto apposta per voi!!!" in questo caso era palese, ma in altri casi "pensato dalle donne per le donne" (leggasi la pubblicità di Gleeden) lasciano il tempo che trovano soprattutto se poi le donne stesse lamentano di non avere posti di rilievo all'interno delle aziende... se è vera la prima ipotesi significa che la Gleeden è la prima azienza al mondo diretta interamente, o quasi, da donne. Se è vera la seconda ipotesi... vi stanno prendendo per il culo e si tratta della solita fuffa che cavalca l'onda mediatica del momento.

Diciamo che ho allungato un po' il brodo per fornire a voi miei "fidi" lettori qualcosa di interessante da leggere in quanto, se avessi scritto all'inizio, "una testa d'uovo si spaccia per una donna pur di bere" avremmo risparmiato tutti tempo, ma non avreste avuto il piacere di questo articolo. Infatti "Un ingegnere di software inglese ha citato in giudizio il celebre birrificio BrewDog per discriminazione sessuale. E ha vinto dal birrificio un risarcimento di 1.000 sterline"... il risarcimento è stato devoluto a due associazioni benefiche "“Ho donato i soldi allo Young Women’s Trust, fondo che aiuta le donne a negoziare per una migliore retribuzione, e ad un’associazione che gestisce una linea per la prevenzione del suicidio maschile”" (fonte Il Primato Nazionale)
Sostanzialmente è questo di cui parlo quando scrivo che la discriminazione non può essere a senso unico. Ovvero se viene fatta una discriminazione non importa del colore, del sesso, della religione o della fede politica del discriminato... diversamente non sussiste il reato di discriminazione (cosa che mi farebbe enormemente piacere) il che significa che la legge Mancino non avrebbe senso.

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