28 febbraio 2019

Partito Conservatore

Qualche tempo fa mi chiesero di assistere ad una conferenza sul tema "Perché l'Italia non ha mai avuto un partito conservatore?", naturalmente, mentre io cerco a casa l'articolo che avevo scritto al riguardo, va detto che il punto di vista dei relatori (molto di sinistra) che escludevano a priori il Partito Nazionale Fascista che, durante il ventennio, assunse diversi ruoli pubblici e politici tra cui quello rivoluzionario e conservatore.
Si possono distinguere con certezza 3 fasi principali la prima "Rivoluzionaria" nel momento tra la fondazione dei "Fasci da Combattimento" e la "Marcia su Roma"; la seconda la fase "Conservatrice" dalla formazione del governo alla Repubblica Sociale; infine la fase "(Nazional)Socialista" della RSI.
Partendo dal presupposto che non si tratta di una critica al fascismo bensì una narrazione dei fatti ed una "etichettatura" generica (nonostante l'unicità del fenomeno) la fase più complessa è sicuramente quella rivoluzionaria in quanto all'interno del neonato (o meglio nascituro fascismo) si agitavano ancora diverse anime socialiste ereditate dai movimenti interventisti-massimalisti, ma anche quella componente Futurista non ancora completamente inglobata, ma anche una parte di popolazione (tra cui i monarchici) che temevano una rivoluzione come quella Bolscevica. In questo frangente è facile trovare situazioni contraddittorie quali, ad esempio, gli interventi degli Squadristi per scongiurare uno sciopero comunista (sventolato come una bandiera dagli antifascisti), ma anche il medesimo intervento a scongiurare le serrate padronali, storicamente mai avvenute, anche se il dizionario ne da definizione e la nascita etimologica dal 1905 ("Sospensione delle attività in un'azienda, attuata dal proprietario a scopo di pressione, di rivalsa o di protesta"), ma che gli storici (evidentemente antifascisti) tendono a dimenticare. Sostanzialmente il PNF si proponeva di essere, anche con interventi decisi ma non letali, come un pacere sociale. Certo i medesimi storici sono sempre pronti a condannare fermamente il violento intervento a manganellate delle squadracce Fasciste, mentre quasi sorvolano archiviandolo come "specchio dei tempi" la repressione delle proteste popolari a cannonate. Chiaramente come ogni partito, dell'epoca, era alla ricerca di consenso popolare quindi l'essere trasversale alle varie ideologie era necessario per far sì che la maggior parte della popolazione si sentisse rappresentata dalla ventata d'aria fresca che il fascismo si proponeva di essere. Ma come sempre la storia la scrivono i vincitori (anche quelli virtuali) per cui si fa sempre cenno al fatto che i Fasci intervenivano col manganello, ma mai che i "comunisti" aggredivano con martelli, roncole, forconi e ogni altra arma potesse essere raccolta o prodotta nei campi e nelle officine (come recita la nota canzone popolare).
Il periodo "Conservatore" è caratterizzato dall'aver operato, di fatto, la rivoluzionaria "Marcia su Roma" pur mantenendo la struttura Governativa, in quanto la marcia ha indicato la volontà di una porzione di popolo pronto ad imbracciare le armi pur di far valere il propri diritti. In quel periodo il disappunto del popolo verteva sulla sensazione di "Vittoria Mutilata" in quanto, nonostante svolgemmo un ruolo fondamentale sul Fronte Meridionale della prima guerra mondiale, fummo trattati da subalterni dai nostri alleati che si concessero territori (persino i polacchi che non esistevano più da qualche centinaio d'anni), mentre a noi ci furono concesse solo le terre irredente e non quelle conquistate o pretese. Alla pressione esercitata dalle 25.000 camicie nere rispose Re Vittorio Emanuele III incaricando Mussolini di fornire un nuovo governo. 
Di fatto la rivoluzione non sovvertì l'ordine dello Stato, come invece avvenne in Russia, mentre, per assurdo, fu più rivoluzionario il referendum del '46 con cui si decise la fine del Regno d'Italia a favore della repubblica.
Quindi in questo frangente il Fascismo fu sia rivoluzionario, per il gesto eclatante di riuscire a portare un "esercito" alle porte di Roma ed allo stesso tempo conservatore in quanto non rovesciò l'ordine costituito dello Stato.
Non si tratta di un articolo sulla guerra né un'analisi critica o acritica a meriti e colpe del Duce e dei gerarchi, quindi salterò tutta la parte relativa alle battaglie del grano, all'INPS (a cui ho già accennato in passato), alle bonifiche dell'Agro pontino,  delle leggi razziali, ecc. così come non parlerò dell'alleanza con Hitler, della guerra, del colonialismo, ecc.
Di conseguenza possiamo tranquillamente saltare al periodo dell'RSI in cui Mussolini, liberatosi dalle briglie della monarchia, poté attuare quelle politiche sociali che sognava di realizzare da Socialista certo la situazione, in guerra, non era delle migliori di conseguenza non molti hanno voglia di ricordarsi della "Socializzazione delle Imprese" (se derubandone la memoria) o le manovre economiche per riprendere il controllo della sovranità monetaria per sostituire la moneta d'occupazione messa in circolazione dai tedeschi o ancora per ripagare i debiti di guerra contratti con la Germania.
"Nella RSI si sarebbe dovuta attuare, secondo le intenzioni di Benito Mussolini, la trasformazione della struttura organizzativa economica da un sistema di tipo capitalista, quello trovato nel 1922, ad uno di tipo organico, corporativo e partecipativo. Nel Manifesto di Verona (il cui testo fu elaborato da Angelo Tarchi, Alessandro Pavolini, Nicola Bombacci, Manlio Sargenti, sotto la supervisione di Benito Mussolini) erano presenti alcuni richiami alla socializzazione delle imprese, che prevedeva la partecipazione dei lavoratori alle decisioni ed agli utili d'azienda, la nazionalizzazione e la gestione statale delle aziende strategiche per la nazione (tra cui la Fiat), il diritto al lavoro ed il diritto alla proprietà della casa." da quanto si evince dai proclami della Repubblica Sociale stessa "«I nostri programmi sono decisamente rivoluzionari, le nostre idee appartengono a quelle che in regime democratico si chiamerebbero "di sinistra"; le nostre istituzioni sono conseguenza diretta dei nostri programmi; il nostro ideale è lo Stato del Lavoro. Su ciò non può esserci dubbio: noi siamo i proletari in lotta, per la vita e per la morte, contro il capitalismo. Siamo i rivoluzionari alla ricerca di un ordine nuovo. Se questo è vero, rivolgersi alla borghesia agitando il pericolo rosso è un assurdo. Lo spauracchio vero, il pericolo autentico, la minaccia contro cui lottiamo senza sosta, viene da destra. A noi non interessa quindi nulla di avere alleata, contro la minaccia del pericolo rosso, la borghesia capitalista: anche nella migliore delle ipotesi non sarebbe che un'alleata infida, che tenterebbe di farci servire i suoi scopi, come ha già fatto più di una volta con un certo successo. Sprecare parole per essa è perfettamente superfluo. Anzi, è dannoso, in quanto ci fa confondere, dagli autentici rivoluzionari di qualsiasi tinta, con gli uomini della reazione di cui usiamo talvolta il linguaggio.»

(Enzo Pezzato in La Repubblica fascista, 22 aprile 1945)"
Qualcuno, in più di un occasione, ha provato a far passare l'idea che la rivoluzione ha bisogno della borghesia, ma chi lo sostiene quasi sempre proviene da una famiglia borghese o medio-borghese (ovvero i grandi imprenditori e i "vorrei ma non posso"), ma per citare le parole di Hitler, alla borghesia interessa mantenere il proprio status sociale, se pronuncia parole di rivolta lo fa per noia o per suscitare le simpatie del popolo, ma sempre allo scopo di mantenere i propri agi e i propri privilegi o, se possibile, migliorarli. 
Nella (Nazional)Socialista, quindi, del fascismo forse si può ritrovare lo spirito rivoluzionario che mosse le intenzioni del Duce e che, egli stesso, sperava di attuare con la presa del potere. Potere però che non prese mai davvero.

27 febbraio 2019

La prossima frontiera della propaganda

"Il muro di menzogne crollerà! E noi risorgeremo puri e immacolati!" con queste parole, secondo il film La Caduta Joseph Goebbels prendeva commiato dai gerarchi e dal popolo tedesco.
Le stesse parole possono essere usate per il muro di menzogne costruito dai media, per giustificare la propaganda e la politica anti italiana dei precedenti governi. 
Ci raccontavano che chi arrivava in Italia scappava dalla guerra (ma provenivano tutti da zone "tranquille" dell'africa e del mondo), ci raccontavano che venivano a fare il lavoro che gli italiani non vogliono più fare (ma mi ritrovo ad avere pellet come colleghi e non siamo in mezzo ai campi di Marte a raccogliere il cotone), ci raccontavano che non c'erano terroristi a bordo dei barconi (ma dal rapporto sulla sicurezza dei servizi segreti è emerso che tale pericolo è concreto), ci raccontavano che le ONG salvavano i migranti dall'affogamento (ma è emerso che si davano puntello e quando ad arrivare per primi erano i libici i pellet si tuffavano in mare secondo istruzioni ricevute), ci raccontavano che i centri smistamento in Libia erano Lager in cui i pellet venivano torturati e per questo riportarli a casa (togliendo l'introito alla ONG) era un crimine contro l'umanità (si le ONG pensano davvero che i pellet siano esseri umani), ma... "Per approfondire la dibattuta situazione dei centri di detenzione governativi libici, gestiti dal Governo di Tripoli, e le presunte “inimmaginabili torture” subite dai migranti ivi detenuti, abbiamo intervistato Valeria Fabbroni, direttrice dei programmi di Helpcode." Helpcode sembrerebbe una ONG come tutte le altre, ma si legge ancora "A differenza delle ben più note Ong, Helpcode è impegnata in Paesi quasi dimenticati dall’umanitarismo odierno, senza proclami politici e slegata completamente dalla rete di influenze che abbiamo spesso evidenziato. Completamente trasparente in merito ai dati economici, Helpcode ha beneficiato nel 2018 dei fondi dell’Unione Europea e del Governo italiano per i progetti in Libia, Tunisia e Mozambico. In Italia, l’organizzazione è intervenuta anche “in contesti di emergenza per cercare di alleviare disagi e sofferenze ai bambini e alle famiglie colpite da disastri naturali”. In particolare, dal mese di agosto 2016 Helpcode è attiva con progetti a sostegno delle famiglie e di riattivazione economica nelle aree del centro Italia colpite da fenomeni sismici." Quindi esistono ONG a non interessano solo i pellet? Magari guadagneranno soldi anche dalle disgrazie del centro Italia, ma almeno a beneficiare degli aiuti sono cittadini italiani in reali difficoltà e situazione di disagio. Durante l'intervista a Valeria Fabbroni viene posta la fatidica domanda "Spesso la stampa italiana e quella internazionale descrivono i centri di detenzione governativi libici come luoghi nei quali i migranti vengono torturati. Può chiarire queste insinuazioni, che colpiscono anche l’impegno di organizzazioni come la vostra?" alla quale risponde in questo modo "Non abbiamo mai testimoniato ne osservato, nemmeno tramite i nostri collaboratori che sono nei Centri di detenzione governativi libici ogni giorno, casi di tortura. Anzi, per me è necessario che si possa testimoniare che abbiamo trovato direttori dei centri di grande umanità e coraggio, che cercano di fare del loro meglio in una situazione di per se complessa. Certo, i centri sono luoghi duri e difficili, dove ci si rende conto che ogni migrante ha una storia, un nome, un passato ed un dramma da raccontare; ma ciò non vuol dire che siano oggetto di tortura."
A tal proposito se dovessimo dar retta alla fantasia (basata su fatti reali) dei telefilm americani (o più realisticamente alle dichiarazioni dei pentiti delle ONG greche) secondo i cui esistono persone pagate per "istruire" i richiedenti asilo al fine di manipolare il giudizio di chi deve permettere o negare l'accesso ad un profugo (altra parola finita nel libro degli indici della nuova inquisizione), viene facile immaginare come le torture ricevute in Libia siano frutto di una storiella "vera" creata ad hoc per il pubblico piagnisteo.
Ci raccontano inoltre che chi viene qui non è un delinquente (ma si scopre poi che la maggior parte di essi appartengono o sono affiliati alla mafia nigeriana che, in un prossimo futuro farà la concorrenza alla triade cinese con quanto ne consegue), ci raccontavano che erano perseguitati a causa della loro religione (ma spuntano moschee come funghi e le chiese si riempiono solo quando è giorno di mercato (quando i rifugiati scambiano bambini, di solito rubati, con cibo) a svelare i retroscena di quest'ultima favola non è Matteo Salvini, bensì il prete pro-pellet parroco della chiesa di Santa Maria Assunta di Rustega (Padova) che si è sfogato sulle pagine de il Gazzettino "“Il viavai di stranieri che chiedono con insistenza aiuti m’impediscono serenità e pace nei momenti di una possibile quiete”, confessa il prete al Gazzettino. “Non tutti sono educati e sanno accontentarsi di quanto si può dare loro. Da un po’ di tempo anch’io mi trovo con stanchezze e malesseri vari. Sono perciò arrivato alla decisione di spostarmi per i pasti e la quiete notturna e un po’ pomeridiana alla canonica di Camposampiero. Don Claudio mi accoglie volentieri”" Insomma "Don Scattolon è sempre stato uno di quei parroci in prima linea per il sostegno agli immigrati e per l’integrazione: a tal punto da arrivare ad ospitare nella propria abitazione un magrebino di 33 anni che doveva scontare gli arresti domiciliari. Il malvivente, incriminato per spaccio, aveva reso un inferno la quotidianità del parroco, con incessanti richieste di denaro (che ci doveva fare poi, se stava ai domiciliari?) e comportamenti assolutamente ingestibili, fino a che don Marco si è visto costretto a rinunciare all’impegno preso." ora si trova costretto a lasciare casa sua e ad andare a dormire da un'altra parte, ma come dice Il Primato Nazionale (fonte delle citazioni odierne ad eccezioni di quella de La Caduta che è frutto della mia memoria) "Chi è causa del suo mal" pianga sé stesso.

26 febbraio 2019

Loro si massacrano e io pago!

Inutile dire che a parte gli europei occidentali, inebetiti dalla massacrante propaganda, politicamente corretta, del "volemose bene" il resto del mondo conosce bene l'ubicazione dei propri confini etnici e geografici. 
L'odio razziale non è un invenzione "fascista" del XX secolo, bensì una questione tribale irrisolta che nemmeno quel giudeo infame di Freud è in grado di comprendere e, perciò, distorcere. Ai dem(enti), ai radical chic e ai voltaculo moderni, interessa solo far scalpore, distinguersi dalla massa, ma restando nella massa per non finire per essere emarginato da quella stessa massa di cui cerca l'apprezzamento, così se abbaia anziché belare è "uno strano" se bela più forte è un idolo.
"Aveva diffuso un video sui social in cui lo si vedeva coricato su di un lettino, al pronto soccorso dell’ospedale Fucito di Mercato San Severino. Di sottofondo, qualcuno (un’infermiera forse?) ripeteva in continuazione “Devi morire, devi morire”.
“Arrivato al Pronto Soccorso, una donna del personale ospedaliero, immagino un’infermiera, mi ha iniziato a rivolgere insulti, dicendo che sarei dovuto tornare al mio Paese ed augurandomi più volte di morire”, aveva denunciato su Facebook Souleymane Rachidi, 20enne originario della Costa d’Avorio. E rincara: “Questa è l’Italia? Dove la vita umana non ha nessun valore, in un ospedale pubblico dove ti dicono devi andare al paese tuo, devi morire perché sei nero? Dopo questo episodio ho deciso di non curami più e sono andato via da questo ospedale. Io sono fiero della mia razza e sono fiero di colore della mia pelle”." Chiaramente gli strilloni della stampa politicamente corretta si sono subito "agitati" e le offese mosse al pellet sono diventate, in breve tempo, il nuovo causus belli per attaccare i fascisti capri espiatori, mai fuori moda, per il conseguimento dell'obbiettivo di avere un solo obbiettivo. Altrettanto inutile dire che la "bomba" editoriale si gonfia come un airbag, ma prima di sgonfiarsi riempie di fumo tutto l'abitacolo cosicché la verità non sia mai visibile.
"Il post è diventato subito virale, incassando la solidarietà planetaria di tutte le anime belle dello Stivale e trovando spazio anche sulle principali testate giornalistiche italiane. “E’ allarme razzismo, è colpa del fasciosovranismo, fermare subito l’avanzata delle destre”, si tuonava nei giorni scorsi. La sinistra riparta da Souleymane! Ma di fatto, l'”infermiera” di cui parlava l’ivoriano non veniva mai inquadrata: come si poteva avere la certezza che i fatti descritti dal ragazzo aderissero alla realtà? Mai farsi venire un dubbio, mai sollevare questioni, l’importante (a sinistra come a destra, ovviamente) è indignarsi & condividere. " (fonte Il Primato Nazionale)
Altro aspetto interessante la l'autocensura dei media alle proprie notizie, ad esempio se cerco la parola "infermiera" su google i primi 3 risultati sono la notizia degli insulti al negro da parte di un infermiera con la partecipazione, in ordine di apparizione, de "La Stampa", "l'unione sarda" e yahoo Notizie seguite dai video di "TGCom24 mediaset", un video che non c'entra un cazzo dove finalmente si fa riferimento alla professione di infermiera e "Ottopagine" che riprende l'argomento del razzismo in corsia. NB non ho scritto "Salerno infermiera razzista insulta uno sporco negro in corsia" nella ricerca, ma solo "infermiera".
Mentre cosa succede se digito sullo stesso motore (sempre google) ad esempio "Cividale del Friuli" i primi quattro risultati riguardano "cose da fare a Cividale del Friuli" dove troviamo il "Tempietto longobardo", "Ponte del Diavolo", "Museo archeologico" e "Duomo di Cividale del Friuli"... seguiti dalla pagina ufficiale del comune e dalla pagina vaccapedia.
Avrò sicuramente sbagliato la ricerca proviamo a vedere che cosa succede se digito "Civiform" troviamo finalmente "Maxi rissa tra 80 minorenni con spranghe, coltelli e mazze da cricket" pubblicato da UdineToday (notizia locale quindi), "Rissa al Civiform: "Il Ministero Interno intervenga per militarizzare la struttura"" (ilFriuli.it ed il titolo riprende la richiesta di un deputato di FI) "Maxi rissa al Civiform: "Intervenga il Ministero dell'Interno per militarizzare la struttura" Lo sostiene il deputato cividalese Roberto Novelli (Forza Italia)" (di nuovo UdineToday) quindi troviamo il sito ufficiale del centro di accoglienza "Civiform, progettiamo il tuo futuro" e me lo venite pure a dire che state progettando il futuro dell'umanità? Poi compare la pagina facebook ufficiale e poi "CIVIFORM - Scuola Centrale Formazione" per trovare risalto Nazionale?!? TGCom24 a pagina 2 mentre un secondo riscontro nazionale non è pervenuto nelle 2 pagine successive...
Cos'è successo secondo Il Primato Nazionale "Erano armati di tubi metallici di circa mezzo metro di lunghezza, coltelli da cucina e persino una mazza da cricket: ieri al Civiform, il centro accoglienza per minori non accompagnati di Cividale del Friuli, si è scatenato l’inferno. Protagonisti un ottantina di ragazzi stranieri, che si sono scontrati con armi di fortuna all’interno della struttura in cui attualmente sono ospitati all’incirca un centinaio di minori, tutti frequentanti corsi di formazione professionale." quelli cioè che vorrebbero integrarsi "Tutto sarebbe nato nel cortile dell’istituto, nei pressi dei campi di atletica, in seguito ad un acceso scambio di provocazioni tra due gruppi di giovani di differente etnie: il primo albanese-kosovaro e l’altro pakistano. Non è infrequente che all’interno di queste strutture si verifichino scontri tra gruppi di diversa estrazione etnica, segno forse che sono gli immigrati per primi a tenere alla propria identità e a non credere alla favola della tanto coccolata “integrazione”." Nemmeno essere stranieri in terra straniera aiuta i pellet (di vari tipi di legno) di sentirsi solidali per raggiungere l'integrazione, come sottolineato dalla testata on-line.
La questione è che a breve, quando questi si saranno accomodati, inizieranno a scannarsi perché il nonno del nonno del nonno apparteneva ad una tribù di Zulù caduta dall'albero troppo vicino al villaggio sbagliato. Lo so l'ho già detto in passato, ma non è una previsione precisa come la visione di una zingara delle giostre, ma più simile alle previsioni settimanali del meteo. Il fatto che questi continuino a scannarsi sul nostro territorio e sul loro è sintomo che quest'odio lo stiamo importando.
In questo caso specifico si tratta di albanesi-kosovari contro i Pakistani, ma il risultato non cambia molto... sono sempre pellet non graditi che vengono qui a rompere i coglioni... e noi li manteniamo pure.

25 febbraio 2019

Sono Tornato

L'articolo non rappresenterà una lunga lettera contrita per aver saltato lo scritto di Venerdì, né una trionfale esposizione di un ritorno dopo l'assenza di un giorno.
Bensì si parla della versione italiana della pellicola tedesca "Lui è tornato" di cui avevo parlato in precedenza su queste stesse pagine.
Quando uno è colpevole, di qualsiasi accusa mossagli, è inutile che ci giri tanto intorno o che neghi l'evidenza dei fatti. Molto meglio sarebbe se se ne assumesse da subito la responsabilità... e io lo devo ammettere, me la sono andata a cercare! Letteralmente intendo. Dal momento che ho cercato sui siti a me noti, "ravanato" nel dark web,  sguinzagliato i miei contatti virtuali e fisici pur di ottenere questo film che, come lo potrei definire? Sì lo potrei definire una merda.
Probabilmente, anzi sicuramente, "lui è tornato" in Germania ha riscosso lo stesso giudizio spassionato, mentre qui da noi ha incontrato il mio personale favore con riserve, mentre la sua brutta copia italiana, complice il fatto di conoscere i retroscena politici, culturali e lavorativi degli attori che hanno partecipato al film... lo rendono ai miei occhi una merda.
A partire dal coprotagonista Frank Matano (diventato famoso perché andava in giro a "scorreggiare" sulla gente ed ovviamente se c'è qualcosa di disgustoso in televisione diventa subito "virale"), la nefasta presenza di Gioele Dix (rosso che più rosso non si può) e l'improbabile interpretazione, del ruolo di Katia Bellini la "complice" del ritorno in auge Duce, di Stefania Rocca che per essere più rossa di Gioele Dix le manca solo una bandiera dell'ex URSS tatuata in fronte.
Del fascismo se n'è parlato sino alla nausea, ma sappiate che, seppur si tratta certamente di una montatura cinematografica, ci vogliono far fare la figura degli ignoranti, ad es. Mussolini chiede che fine abbia fatto Claretta Petacci ("chi?" chiedono 4 bambini pellet che giocano nel parco dove lui ritorna) pur sapendo che la sua "amante" ha fatto una fine orribile, allora chiede di sua figlia Edda, ma ancora una volta i due edicolanti (voltaculo) che lo accolgono chiedono "chi?", ma strano che non chieda di sua moglie o dei suoi altri figli che gli sopravvissero.
Strano che nessuno si sia sognato di dirgli di sua nipote Alessandra Mussolini, a modo suo, interprete ed "erede" ideologico della destra di cui fu artefice il nonno Benito. La Mussolini commentò in modo, direi, obbiettivo seppur generico soprattutto alla domanda "lei vorrebbe un ritorno di Mussolini?" a cui risponde, da nipote più che da politico... in fondo chi di noi non vorrebbe un ritorno in vita dei nostri nonni (soprattutto se scomparsi senza avere la possibilità di conoscergli).
Oltre al fatto degli improbabili interpreti della pellicola, va sottolineata la poca originalità del "copione" (e uso copione al posto di sceneggiatura non a caso) che di fatto è una fotocopia tradotta in italiano del film tedesco. Persino il nome della direttrice di rete "Katia Bellini", a cui accennavo poc'anzi è rimasto identico alla versione tedesca.
Come per la pellicola germanica lasciano intendere che le scene girate per le strade siano autentiche così come le reazioni della gente... strano allora che le forze dell'ordine (e quelle di controllo del pensiero unico) non abbiano richiesto il girato in chiaro in modo da identificare i colpevoli di gesti estremi(sti) richiamanti e inneggianti al fascismo.
Di fatto tra le scene "documentario" compare, come nella versione tedesca, anche la scena della bolscevica aggressione da parte di un jack russel (un cagnetto addestrato per la caccia in tana) al Duce che risponde con una scarpata e 3 colpi di rivoltella (e a questo punto è scattato "l'attacco de sciortarella") inutile dire che ho riconosciuto l'attrice interprete della proprietaria del cane come colei che aveva il ruolo di Tina l'impertinente donna delle pulizie della fiction "Carabinieri".
Tanto per far dei nomi verrebbe da chiedere come mai accusano il fascismo di razzismo, ma tutti si ricordano solo di "Faccetta Nera", la canzone che inneggia alla negra bellezza abissina. Io se penso alle canzoni del ventennio le prime 3 canzoni che vengono in mente (che non parlino di negri) sono "Battaglioni M", "Giovinezza" e "All'armi!" (quest'ultima recentemente tornata agli onori della cronaca in quanto diffusa pubblicamente tramite gli altoparlanti dell'impianto di pattinaggio sul ghiaccio di Limone Piemonte in provincia di Cuneo, ma ancora una volta la canzone che si sente nel video pubblicato da Repubblica.it inneggia al colonialismo italiano in Africa dove un "tenentino" dell'esercito, su suggerimento del figlio "balilla-moschettiere", si prende un bel "negretto" non come schiavo, ma come un altro figlio).
Nel film non manca la visita del Duce alla sede di una citata genericamente "formazione neofascista" romana colpevole, a detta di Mussolini, di essere troppo morbidi con i negri (lui che ha fatto passare alla censura canzoni su abissini e libici). Anche in questo caso però non si fa riferimento a partiti e formazioni vicine alla destra radicale esistente (probabilmente sarebbero, o sono, stati mandato a fare in culo visto che chi è fascista sa riconoscere il Duce e Maresciallo d'Italia da un pelato qualsiasi.
Anche la partecipazione alle trasmissioni televisive (compresa quella di Mentana) diventa una farsa con il conduttore che si permette il lusso di redarguire Mussolini (sarei curioso di sapere se all'epoca giusta avrebbe fatto così tanto il galletto o se si sarebbe rintanato in una soffitta a piangere e a pregare per la propria miserabile vita. Lo scotto da pagare non manca, infatti lo "scorreggione" si innamora della nipote di una malata di alzheimer che non si ricorda un cazzo, non sa da che parte è girata, ma Mussolini lo riconosce al volo e lo accusa di essere responsabile del rastrellamento del ghetto ebraico di Roma, dove morirono 24.000 persone, da cui lei si salvò nascondendosi sotto una pila di cadaveri da cui fu salvata da un soldato inglese che l'estrasse viva da sotto una pila di cadaveri... cosa?!? ma che mi pigliate per il culo??? 
Intanto durante il rastrellamento, operato dai tedeschi, furono arrestate 1259 persone, ma si sa che gli ebrei sono bravi con i numeri (solo quando conviene a loro), così 1259 diventa 24.000 con un aumento pari al 2000%, un po' come i loro interessi quando chiedi un prestito,) delle 1259 persone rastrellate nel ghetto 237 furono rilasciate in quanto cittadini stranieri, di razza mista o persino ariani i prigionieri deportati in Polonia e giustiziati ad Auschwitz.  Poi il rastrellamento del Ghetto è avvenuto il 16 ottobre 1943, mentre la liberazione di Roma Avvenne tra il 4 e il 5 giugno 1944... mi volete far credere che una bambina di 5 anni (ebrea o no poco importa) sia rimasta viva per 8 mesi circa, sepolta sotto una pila di cadaveri (per altro inesistenti visto che sono morti in Polonia) senza avere accesso a cibo e acqua? Soprattutto che i nazisti abbiano lasciato i cadaveri per strada 8 mesi senza bruciarli?
Vabbè se non fosse un film di merda ci si potrebbe anche ridere sopra.

21 febbraio 2019

Il PD ci riprova, tu non farti fregare ancora.

Oggi vi vorrei parlar male di Martina (segretario PD) e delle sue affermazioni fatte ieri sera a TG2 Post. Durante la trasmissione gli è stato chiesto di spiegare il fallimento della sinistra italiana ed il "tradimento" ideologico rispetto al ruolo che Gramsci avrebbe voluto per il comunismo italiano. In un servizio (trasmesso a mo di copertina) viene affermato che il pericolo più grande che correva (ai tempi di Gramsci) la sinistra italiana fosse prendere il potere e diventare, di fatto, un élite.
A guardar bene è proprio quello che è successo al PD che, con l'aumento dei consensi, si è progressivamente allontanata dal suo ruolo di "protezione" del popolo e delle classi operaie, per diventare non solo il punto di riferimento delle classi dirigenti, ma espressione stessa della politica delle classi dirigenti. Non è un caso se politici, dirigenti, imprenditori, giornalisti, ecc. (individualmente vicini al mondo della sinistra) si dichiarino apertamente liberal-progressisti. Il liberal-progressismo è un qualcosa che il comunismo ha sempre ripudiato definendolo (a ragion veduta) ad un vezzo borghese con cui gli agiati giocano per dare un senso "rivoluzionario" alla propria esistenza.
In studio (per il dibattito) era presente il direttore di Libero Vittorio Feltri, ragione per cui ho resistito quasi 4 secondi prima di mandarli tutti quanti a cagare (tempo comunque sufficiente per farmi un'idea delle menzogne con cui si presenteranno alle prossime europee) che senza offendere nessuno dei presenti fa un analisi del punto della situazione sui consensi raccolti dalla sinistra alle, e dalle, ultime politiche Nazionali.
Secondo la conduttrice, tale Francesca Romana Elisei, la causa della caduta libera dei consensi è dovuta al tradimento e allontanamento del PD dall'ideologia, mentre per Feltri la colpa va ricercata nel fatto di non aver pensato agli italiani sui temi a cuore del popolo per primo quello dell'immigrazione.
La risposta di Martina, che mi ha portato al montare del furore bellico è stata che hanno sempre lavorato per tutelare i più deboli e che sempre lo faranno, rilanciando con una nuova versione del REI che andrebbe a sostituire il prossimo (ovvero quello che entrerà a breve in vigore) reddito di cittadinanza che, sostiene, fa perdere ai cittadini il "sussidio di disoccupazione" (perdonatemi se non ricordo come si chiama ora, ma l'ho sempre chiamato così). Proverbialmente è proprio qui che casca l'asino, ovvero su chi il PD considera tutt'ora e ha sempre considerato i più deboli. In quanto ancora oggi non ha minimamente arretrato sulle critiche a Salvini per la sua politica "Razzista" e criminosa che non da la cittadinanza automatica a chiunque varchi gli italici confini (tra un po' darebbero la cittadinanza italiana anche agli sbirri francesi che ci scaricano l'immondizia nei boschi delle valli piemontesi). Di conseguenza, dal momento che lo hanno sempre fatto, e sempre lo faranno, considerare più deboli i pellet, ora non si riferiscono più a loro direttamente o con il termine tormentone con cui la Boldrini è passata alla storia, prima di passare (solo politicamente purtroppo) a miglior vita, risorse. Quindi alle prossime europee non facciamoci fregare in quanto, come al solito, ci lasceranno intendere che gli interessa dare un futuro all'Italia, mentre gli interessa solamente sostituirci con i pellet come l'U(B)E comanda.
Probabilmente complice il mal tempo (in tutta Italia tranne che nelle località in cui sarebbe lecito facesse brutto tempo), ma "Fabrice Leggeri, il direttore esecutivo dell’agenzia Ue Frontex  (Agenzia europea di controllo e gestione delle frontiere esterne dello Spazio Schengen)  risponde alle domande di chi vuole sapere se la decisione di “chiudere i porti” del vicepremier Matteo Salvini abbia, effettivamente, dato dei frutti oppure sia stata una tattica fallace. “Nel 2018 la rotta del Mediterraneo centrale ha visto il numero più basso di migranti arrivati dal 2012. Il numero di partenze dalla Libia è diminuito dell’87% rispetto al 2017, e quelle dall’Algeria sono calate di circa la metà. Le partenze dalla Tunisia sono rimaste più o meno immutate. Su questa rotta, in totale, sono arrivati 23.300 migranti. Gli ingressi per l’intera Ue, per il 2018, sono stati 150.114″. Mentre, invece, la direttiva sulla Spagna sarebbe la più trafficata: “Sulla rotta del Mediterraneo orientale, il numero di arrivi in Spagna, nel 2018 si è raddoppiato per il secondo anno consecutivo, salendo a 57 mila. La rotta diventa così la più attiva verso l’Europa per la prima volta da quando Frontex ha iniziato a raccogliere dati. Il Marocco è diventato il principale Paese di partenza”" Chiaramente non dico che bisogna votare per Salvini e per la lega, ma semplicemente far capire che, nonostante l'aver tutti contro, qualcosa di buono il ministro dell'Interno ha fatto. Ora però toccherebbe iniziare a cacciarne qualcuno... io metto a disposizione la mia esperienza con armi da fuoco e armi bianche.

20 febbraio 2019

Mamma RAI.

Sino ad oggi, se non colpendo il singolo individuo, non mi sono mai avventato sulla giugulare del genere femminile, per non indulgere alla feroce faciloneria del cabaret internazionale.
Ovviamente, in quanto umane, non considero le donne come esseri perfetti, tutt'altro, ma è la loro imperfezione che le rende uniche dal punto di vista biologico, antropologico ed esoterico. Mi sono sempre scagliato, e continuerò a farlo sino all'ultimo secondo della mia vità, contro il movimento femminista e i successivi isterismi che hanno deliberatamente e stupidamente allontanato la Donna dalla sua natura rendendola di fatto un burattino decerebrato, qui le femministe da cabaret quali la Mannino, la Cucciari e la Finocchiaro direbbero "praticamente un uomo!".
Il problema però è proprio questo ovvero che tutto il loro femminismo ha portato le donne a diventare quello che le donne (dicono) detestano. Se poi alle isterie femministe danno adito le istituzioni e le aziende il problema diventa una tragedia ridicola. Ricorderete, a proposito della Finocchiaro, il (più o meno) recente scivolone durante la scenetta portata in scena a "la tv delle donne" con quell'altra zecca di merda di Simona Dandini in cui l'attrice (fingendosi la "fatina buona del cazzo") insegnava alle bambine l'odio nei confronti degli uomini definendoli tutti "dei pezzi di merda!". Chiaramente montò su il caso, ma mamma RAI non prese nessun provvedimento, la chiusura del programma fu dettata dal mero dati sugli indici di ascolto (sostanzialmente faceva schifo al cazzo anche, anzi spero soprattutto, alle donne). 
Diversamente si è conclusa la vicenda che coinvolge Fulvio Collovati, ex difensore di Milan, Inter, Udinese, Roma, Genoa e della Nazionale di calcio, che avrebbe espresso questo suo pensiero "“Quando sento una donna, anche le mogli dei calciatori, parlare di tattica mi si rivolta lo stomaco. Non ce la faccio! Se tu parli della partita, di come è andata e cose così, bene. Ma non puoi parlare di tattica perché la donna non capisce come un uomo, non c’è niente da fare”." a torto o a ragione è pur sempre un opinione dire che "una donna non capisce come un uomo" dovrebbe far piacere alle femministe, ma penso che nel contesto è possibile che qualcuno abbia sentito "le donne non capiscono un cazzo di calcio" Vero è che qualche donna allenatrice (anche ai massimi livelli se si pensa, ad esempio, a Patrizia Panico allenatrice dell'under-16 maschile o Carolina Morace allenatrice della Viterbese di Gaucci in C1), ma credo siano perle piuttosto rare e non per incapacità femminile, ma per le difficoltà che comporta essere un allenatore/rice. Io stesso che ho giocato a calcio ancor prima di iniziare a camminare (e odiato la Juve prima ancora di saper parlare) ho sempre rifiutato il ruolo di allenatore, seppur mi sia stato offerto, perché un conto è avere senso tattico (sapere dove bisogna trovarsi secondo le indicazioni del Mr.) tutt'altro dare un senso tattico alla squadra... ma sto come al solito divagando.
Tornando alla sorte di Collovati la RAI gli ha rifilato "due giornate di squalifica" insomma non potrà presenziare a "Quelli che il calcio" sino alla puntata del 9 marzo (il giorno dopo a quello della festa della donna). La mia speranza è che Fulvio rientrando in campo rifili una capocciata all'arbitro in modo da essere squalificato a vita dalla RAI, ma per sua scelta e non per il contorto senso di giustizia dettato dal femminismo estremo.
"Salini ha invitato a tenere sempre ben presente che “Rai è un servizio pubblico e che il contratto di servizio ricorda esplicitamente all’articolo 9 che la Rai si impegna a promuovere la formazione tra i propri dipendenti, operatori e collaboratori esterni affinché in tutte le trasmissioni siano utilizzati un linguaggio e delle immagini rispettosi, non discriminatori e non stereotipati nei confronti delle donne”." naturalmente io sono andato a leggermi l'articolo 9 citato da Salini ed effettivamente la discriminazione che emerge dalle sue dichiarazione è inserita nel contratto di servizio (il link https://www.mise.gov.it/images/stories/documenti/Contratto-di-servizio-Rai-2018-2022.pdf). 


Diciamo però che io vengo dal paese dei balocchi, credo a babbo natale, credo nell'uguaglianza (tra esseri appartenenti quanto meno alla stessa specie animale, quindi esclusi pellet e affini), che credo nella bontà delle intenzioni e potrei andare avanti all'infinito nello sgranare come un rosario le minchiate che la democrazia ci impone, ma che la democrazia non applica, non rispetta e in cui non crede... vorrei che smettessero di essere ipocriti. Ovvero credi nella parità dei sessi? Allora realizzi "contenuti volti alla prevenzione e al contrasto della violenza in qualsiasi forma"... e non solo nei confronti delle donne. Collovato sospeso 2 "giornate" per aver detto che le donne non capiscono di tattica... ok. Ma alla Finocchiaro che dice "tutti gli uomini sono pezzi di merda" le rifili una multa pari al suo cachet per la sua partecipazione al programma (e non ti nascondi dietro all'imbarazzante scusa, "ma tanto le bambine non erano presenti durante la scenetta"... ecchissenefrega non ce lo metti?) Così come se si vuole abbattere la discriminazione verso le scimmie non permetti che loro facciano affermazioni razziste (di nessun tipo) definendo razzista chiunque non sia uno sporco negro mantenuto dallo stato per spacciare e delinquere per le strade delle nostre città.
"Ma la Finocchiaro è donna e progressista (perché sappiamo bene che questo tipo di immunità non viene riconosciuta se hai un orientamento ideologico diverso da quello liberal) e quindi l’ha fatta franca. E, c’è da scommetterci, che proprio lei e la Dandini saranno state le prime ad oltraggiarsi per le frasi di Collovati." (Fonte Il Primato Nazionale)
Insomma... che schifo!

19 febbraio 2019

Una Nazione di servizi e consumatori

Onestamente sono molto preoccupato da quello che vedo sfrecciando, ad una velocità prossima a quella della luce, per le strade e per le vie della città in cui sono cresciuto.
Oggi non mi riferisco all'inquietante aumento di presenza allogena (i pellet), fatto che a prescindere non mi fa dormire sonni sereni, ma faccio riferimento allo smantellamento delle fabbriche ormai in disuso.
Vero è, quanto qualcuno potrebbe sostenere, che piuttosto che lasciare abbandonati degli edifici che rischiano di venir occupati da zecche e pellet è meglio riqualificarli. Certo! Il problema però resta, la mia preoccupazione va al fatto che nel momento in cui una fabbrica viene abbattuta per far spazio ad un condominio e/o ad un supermercato, non posso non chiedermi che fine ha fatto lo strato produttivo del paese e, pensando più in grande, della Nazione.
Oltre che dal reddito di cittadinanza (destinato principalmente ai pellet, poi agli amici degli amici, ai napoletani e le briciole ai veri disoccupati italiani), da dove arriva il reddito che la popolazione spenderà nel super mercato? Come farà a permettersi di comprare un alloggio, nonostante il mercato immobiliare sia al suo minimo dell'ultimo biennio, se la disoccupazione è alle stelle?
Sembrano domande banali, da solito populista come va di moda dire oggi, ma il problema non è assolutamente banale, tra fallimenti e delocalizzazioni le nostre industrie e le aziende manifatturiere sono sparite e con esse i posti di lavoro che, bene o male, permettevano alle famiglie di resistere di tirare avanti.
Ci tengo a ricordare che mentre i governi precedenti, ma penso che quello attuale (nonostante le "sparate" Salvini) non abbia corretto ancora nulla, continuavano a mantenere disoccupati e introdurre poi nel mondo di lavoro gli immigrati permanenti o passanti, per la popolazione non ha fatto altro che continuare a spremergli ogni centesimo, facendolo indebitare con le banche e/o facendogli dilapidare i pochi sudati risparmi di tutta una vita.
Ad oggi il governo dei "cambiamenti" la sola cosa che ha cambiato è il nome con cui riferirsi al solito condono fiscale, per tutto il resto è rimasto uguale a prima se non peggio visto che le marionette delle banche precedenti almeno avevano evitato di dichiararsi apertamente cattolici (nonostante non mancassero gli ammiccamenti alla "banca" vaticana.
Dall'ISTAT non arrivano segnali positivi, aldilà del fatto che Conte abbia già dichiarato bancarotta per aver ereditato dei "libri mastri" contraffatti da dei truffatori. Verrebbe sicuramente da dire al primo ministro Conte "Buongiorno e ben alzato!", ovvero 'sta gente la volevate mandare a casa perché ladri, bugiardi e truffatori e poi non controllate nemmeno i registri del "nero"?
A quanto pare la sensazione che percepisco, guardando le fabbriche (vicino alle quali sono cresciuto) diventare condomini e/o supermercati, si riflette anche a livello nazionale. "Brutte notizie sul fronte dell’economia nazionale. Il fatturato dell’industria italiana, a dicembre 2018, infatti diminuisce del 3,5% rispetto a novembre, subendo un forte calo sul mercato estero. Lo rileva l’Istat, che su base annua segna una caduta del 7,3%. Si tratta della flessione tendenziale più accentuata dal novembre del 2009. [...] Male anche gli ordinativi dell’industria che, sempre a dicembre, calano dell’1,8% rispetto al mese precedente, a causa delle perdite subite sul mercato estero; su base annua il dato segna una flessione del 5,3%, la più ampia dal luglio del 2016. Anche sul ribasso tendenziale pesa soprattutto la cattiva perfomance registrata fuori confine." secondo Il Primato Nazionale la causa è il mancato rientro della crisi "globale" (anche se non è chiaro se si riferiscono alla crisi economica del 2008/9 o se si riferiscono alle migrazioni dei pellet), ma la mia sensazione è che sì, noi (Italia) la crisi economica di 10 anni fa non l'abbiamo mai superata, ovvero l'abbiamo subita siamo precipitati in un baratro e la crescita di cui si sono vantati i nostri governi (da quello Monti in poi) in verità non è stata sufficiente nemmeno a riportarci ai livelli di "benessere", di conti e industrie, del periodo pre-crisi. Soprattutto pesa, a mio avviso la pessima immagine che i governi (Francia in testa) danno di noi all'estero. Il ruolo che sta giocando la Francia nel distruggere la nostra economia non è da sottovalutare. Non nego che mi piacerebbe tirargli 4 scarpate nel culo, ma per ora teniamolo da parte, il problema però è che prima non avevamo un ministro degli esteri (Frattini nel governo Berlusconi), poi un perfetto sconosciuto (Giuliomaria Terzi di Sant'Agata, durato poco più di 3 mesi, il marchese del Grillo del governo Monti e da quest'ultimo sostituito ad interim), quindi ci siamo ritrovati una drogata (Emma Bonino durante il governo Letta), le prove tecniche per il governo successivo (con Gentiloni), Gentiloni ruba il posto a Renzi (e nomina Angelino Alfano) e infine Enzo Moavero Milanesi... Insomma sono 30 anni (anno più giorno meno) che non abbiamo un ministro degli esteri e, di conseguenza, un peso politico. Di fatto se pensiamo al periodo a cui non possiamo pensare la comunità internazionale chiese al Duce di mediare con Hitler per scongiurare una guerra (probabilmente quel tanto che bastava loro per prepararsi adeguatamente alla guerra), ma resta il fatto che a dispetto di quanto ci insegnano i "democratici", secondo cui noi siamo il popolo della mafia, del mandolino,  degli spaghetti e della pizza, eravamo invece qualcosa di più, ma la "loro" democrazia ha distrutto la nostra eccellenza trasformandoci in mediocri parassiti derisi e costretti ad elemosinare le briciole.
La questione francese, per chiudere l'articolo, è allo stesso tempo banale e complessa. Banale perché tutti odiano i francesi, complessa perché, come già detto (nel libro che sto scrivendo), i loro modi "effeminati" danno l'illusione di essere una facile terra di conquista ed in effetti, se non ai tempi di Napoleone, non è che si siano mai distinti per particolari prodezze belliche.
Nei nostri confronti l'astio è ancor più sentito, vuoi che sia per avere origini (culturali e linguistiche) comuni, vuoi perché ci definiscono cugini (a torno o a ragione e la cosa gli rode), quel che è certo che da sempre c'è rivalità tra noi e i nostri vicini. Se pensiamo solo agli ultimi decenni, a partire dalla guerra in Libia in poi, i francesi hanno sempre cercato di metterci i bastoni tra le ruote ed in parte ci sono riusciti, in parte glielo abbiamo permesso noi.
Dalla guerra in Libia da cui siamo usciti con una pessima immagine e senza gli accordi petroliferi a noi necessari, si sono verificati una serie di "incidenti" che non hanno solo minato la nostra già pessima immagine pubblica, ma soprattutto hanno distrutto completamente i nostri interessi economico-commerciali internazionali.
Sul fronte migranti la situazione è anche peggiore, dove tutta l'Europa chiude le frontiere e noi siamo i "razzisti" che non li vuole accogliere. Mi spiace se Francia e Germania abbiano "volontariamente" deciso di diventare, rispettivamente, una colonia africana e turca, ma se questa è la loro decisione non vedo il perché noi si debba fare altrettanto.
La situazione sta diventando estrema negli ultimi mesi, in cui, la Francia arriva a ritirare il proprio ambasciatore (che da sempre è considerato il preludio ad una dichiarazione di guerra) perché Di Maio ha incontrato i gilet gialli (che non sono altro che una parte di popolazione scontenta), ma non hanno ritirato l'ambasciatore dagli USA quando fu dimostrato senza alcun dubbio che la guerra in Iraq fu scatenata da una menzogna della CIA e in cui siamo stati trascinati contro la nostra volontà. Successivamente Conte è stato insultato al parlamento europeo, sicuramente meno grave che ritirare un ambasciatore, ma comunque grave perché significa che il parlamento europeo non ha il minimo rispetto per le scelte (per quanto discutibili) del popolo italiano.
Posso anche capire che non ci sia la volontà di trascinare il paese in una guerra aperta contro i francesi, non senza armi, uomini e mezzi a disposizione, quindi non dichiarare guerra in risposta al ritiro dell'ambasciatore, ma il silenzio non è una risposta... potevamo rispondere allo stesso modo, avremmo fatto la figura dei copioni, ma, con quel gesto, gli avremmo almeno chiesto "Volete proseguire su questa strada?". All'attacco aperto nei confronti di Conte e lo sbeffeggiamento delle regole sullo sforamento del deficit (che i seguaci dei 5 stelle tendono a giustificare con argomentazioni ridicole) avremmo dovuto rispondere "Dal momento che l'Europa ha questa considerazione di noi, indiremo un referendum chiedendo al popolo se intende uscire dall'U(B)E e dall'€urozona." e indirlo quel cazzo di referendum. Probabilmente la massa di pecoroni spaventati dai giornali di regime avrebbe comunque risposto, ritrovando improvvisamente un nuovo slancio di fede, "per l'amor di dio, non lasciamo l'Europa o finiremo come la Grecia!" che è finita come l'Argentina restando in Europa.

18 febbraio 2019

Quando il progresso genera degrado.

Mi sento dire spesso che, le mie idee sono antiquate (al limite da età oscura). Eppure quando leggo certe notizie non posso non pensare se sono io ad essere retrogrado o se siano, piuttosto, questi tempi moderni a non valere nulla.

C'era una volta un palazzetto dello sport che, costruito di merda, si dovette piegare al forte peso della storica nevicata del 1985 (sì c'è stato un tempo in cui nel nord Italia nevicava). La struttura fu demolita e, in seguito sostituita da una tensostruttura che ha sempre interpretato i nomi degli sponsor che, di volta in volta, vincono l'appalto (onestamente, oltre alla pubblicità, non so se intascano anche una percentuale dagli incassi degli eventi ivi tenuti). Nacque così il Palatenda, poi Palatrussardi, quindi Palavobis, Palatucker, MazdaPalace e ultimo della serie PalaSharp. Inutile dire che per noi ascoltatori di musica, noi frequentatore di concerti, noi dal "pogo" facile ha sempre rappresentato il tempio del Metal, non a caso dentro allo storico palazzetto si tennero 3 edizioni del "Gods of Metal" 2 dei 3 "Unholy Alliance" (con gruppo di testa gli Slayer, prima di diventare la cover band di sé stessi)... con me ed il mio ex batterista che, con la faccia come il culo e la disinvoltura chi è dove ha diritto di essere passeggiavamo nel back stage chiacchierando amabilmente con il compianto Jeff Hanneman, Dave Lombardo e Kerry King (Tom Araya era impegnato in una serie di interviste e non ci è stato possibile incontrarlo). La stessa faccia da culo che ci ha permesso di restare nel backstage, commentando con vivo disappunto quando una ragazza si è lanciata addosso ad Hanneman, blocchetto degli appunti alla mano, per chiedere un autografo, mentre noi eravamo lì a colloquio con i membri di uno dei gruppi che hanno fatto la storia del metal. Su quel palco ci ho visto i Megadeth, i Judas Priest, i Savatage, i Motörhead, i Gamma Ray, i Cradle of Filth (anche se non solo lì dal momento che c'è stato un periodo che sembravano come il prezzemolo... quando non specificavano lo "Special Guest" stai pur certo che c'erano i Cradle), i Rhapsody, i W.A.S.P., i Nevermore (che ancora oggi mi chiedo chi siano) e molti altri ancora in concerti più o meno distruttivi.
Ad un certo punto l'era dei grandi concerti finisce da prima la scelta, a mio avviso poco azzeccata, di spalmare il "GoM" su tre giorni e, successivamente di staccare il terzo giorno di un paio di mesi rispetto alle altre due date del festival metal. Insomma il Palatrussardi, per me, perde ogni attrattiva complice il fatto che non avendo molti soldi io e avendo amici con meno soldi di me, non ci si poteva più permettere la trasferta a milano quando il biglietto da solo superava, allora, i €40 (quando un gruppo come i Dark Funeral al "Transilvania Live" me li sono potuti gustare alla modica cifra di €10)... da un lato il prezzo del biglietto rispecchiava la fama raggiunta dalla band storica, dall'altro gli organizzatori tentavano di spennare i metallari o di cacciarli per ospitare gruppi "normali", il risultato ottenuto è stato che il palazzetto ha chiuso i battenti ed è diventato il crogiolo della delinquenza e del degrado milanese.
"Tutto questo fino al 2011, anno di insediamento della giunta rossa di Giuliano Pisapia che pose fine al quasi ventennale regno del centrodestra. Il PalaSharp fu chiuso, dismesso e di fatto abbandonato come una triste rovina contemporanea. La struttura, insieme all’area circostante, divenne in poco tempo un polo di preoccupanti attività: una moschea abusiva per centinaia di islamici che vi accorrono il venerdì da tutta la città, piazza di spaccio, bivacco di tossici, luogo di ricettazione di merce rubata e location di variopinta prostituzione per tutti i gusti. Una situazione insostenibile per i cittadini del quartiere e per le migliaia di viaggiatori che transitano preoccupati dalla stazione di Lampugnano (di metropolitana, autobus e pullman autostradali). Il malessere serpeggia da tempo, anche se pochi hanno ritenuto di dovergli dare voce." All'annuncio, della sempre attenta Casapound, di un presidio per smuovere le coscienze risponde il ridestato sindaco Sala "L’iniziativa era stata annunciata da settimane ed è sembrato quantomeno curioso che la mattina dello stesso giorno, sul posto si sia palesato nientemeno che il sindaco Sala in persona" che pensa di risolvere il problema così "Il primo cittadino ha annunciato nell’occasione la messa in sicurezza del Palasharp attraverso delle transenne e assicurato che il Comune ha avviato la ricerca di un partner privato per la gestione dell’impianto, cui seguirà un bando per riportare la struttura agli antichi splendori." staremo a vedere, ma intanto dopo decenni di torpore il sindaco si ritrova a dover affrontare il problema dei pellet islamici e promette "l’amministratore Pd ha spiegato anche che Milano avrà la sua moschea, ma da un’altra parte." perché "giustamente" se cacci i pellet da qualche parte li devi pur mettere, non puoi mica trattarli come quei fascisti di Casapund che, se sgomberati dalla sede di via Napoleone III saranno cazzi loro dove andranno a riunirsi.
"CasaPound [...] dichiara di non volersi accontentare di qualche transenna e di buoni propositi a fronte di una situazione di degrado e insicurezza da affrontare con urgenza e risolutezza. [...] Cpi ha voluto chiamare in causa anche il governo, in particolare il ministro dell’Interno Matteo Salvini, affinché, dopo aver speso copiose parole, dia spazio ai fatti ed effettui i dovuti rimpatri dei troppi immigrati clandestini che occupano il suolo italiano" (fonte Il Primato Nazionale).
Esatto il ministro Salvini sta facendo qualcosa, ma non sta facendo quanto promesso... infatti ad oggi non è chiaro che fine fanno i clandestini che vengono sgomberati dai centri di prima accoglienza, dal momento che, se fossero rimpatriati, la sinistra e la "destra" borghese griderebbe allo scandalo per aver rigettato in mare la servitù e gli schiavi a costo zero delle fabbriche del nord o dei campi agricoli del sud. Quindi, dal momento che non li stiamo rimpatriando né (temo) integrati nel processo di produzione del teleriscaldamento, che fine fanno i pellet? A mio modesto avviso vengono semplicemente "scarcerati" contando nel fatto che gli "onesti" (se ne esistono) saranno assorbiti dal mondo del lavoro a loro dedicato, mentre i delinquenti, prima o poi, verranno al pettine e quindi potranno essere arrestati... Peccato che abbiano fatto i loro conti senza l'oste, i giudizi che (con sentenze shock) cercano ogni cavillo possibile e immaginabile per poter tenere i pellet fuori dalle patrie galere. E poi ci si stupisce nel leggere che i peggiori assassini, stupratori seriali, ecc. erano già noti alle forze dell'ordine e raggiunti, in precedenza, da provvedimenti di espulsione.
Insomma vedere il Palatrussardi passare dagli Slayer (del camerata Hanneman) allo "Himammete" di una moschea abusiva... solo un commento mi sgorga dal cuole... che schifo!

14 febbraio 2019

Il Primo Re... un film tutto da leggere.

Nemmeno mi ricordo l'ultima volta che sono entrato in una sala cinematografica o, per dirlo in modo meno anacronistico, che sono andato al cinema. Credo che l'ultimo film visto fosse "La preda perfetta" con Liam Neason nel "lontano" 2014. Dopo così tanto tempo ieri sera ho deciso di rompere il digiuno e farmi "sta magnata". Guardando il trailer del film "Il Primo Re", onestamente, avrei potuto continuare il digiuno, più per il disgusto nei confronti delle pietanze presentate che per inappetenza. 
Dal momento che Furio Colombo ne ha fatto una recensione così "negativa" ho deciso che potesse essere interessante. Detto tra noi, però, se dal trailer fosse stato evidente che avrei dovuto "leggere" il film per due ore, probabilmente avrei desistito.
Già... partiamo dal presupposto che per tutto il tempo gli attori parlano quello che, secondo il linguista accreditato Luca Alfieri, è protolatino, ovvero la lingua latina del VIII secolo A.C. che, purtroppo, ad un orecchio fino come il mio alcune inflessioni suonano come un inglese moderno in termini quali "difference" o "brother" (stranamente quando i due fratelli si chiamano a vicenda).
Anche la terminologia religiosa appare un po' confusa (ma di quel periodo storico effettivamente non ci sono molte fonti scritte quindi è comprensibile non si abbia certezza di cosa dire, ma potrebbe essere incoerente parlare del "dio" riferito al fuoco in un vaso, alla "triplice dea" (unica figura che effettivamente potrebbe non essere anacronistica, e agli Déi che, ipoteticamente, non sono ancora "nati".
Andare al cinema dopo il lavoro può risultare faticoso, andare a leggere un film è un suicidio.
Furio Colombo (che a me puzza d'ebreo), sostiene che questo sia un film Fascista  "Il primo re è il manifesto del fascismo. [...] “stordito da un ritorno così rapido e disinvolto del fascismo, senza trucchi e senza inganni (non il fascismo come insulto, ma il sistema politico che per un periodo ha dominato la storia italiana, così come lo trovate scientificamente descritto sulla Treccani)” [...] “se attribuire a Romolo o a Rovere la fondazione contestuale del sovranismo. Romolo, a differenza di Remo, che è élite, non vuole confini aperti e fa mettere fuochi tutto intorno a ciò che sarà Roma. Chi finge di non vederli farà, da subito, la fine degli immigrati tanti secoli dopo, quando la guardia costiera italiana e quella libica non sentono le chiamate disperate di soccorso di chi sta affogando. Ma secondo il primo re e l’ultimo governo, Roma è sempre stata così, salvo un breve intervallo di democrazia”".
Tralasciamo il fatto che ormai vedono il fascismo persino nelle insegne della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, costruita nel 1958 in una città dal fortissimo animo rosso, definire fascista il film, per una frase che pronuncia Romolo durante il rito di fondazione della città (sostanzialmente afferma che non si sarebbe dato asilo a nessuno), ovviamente i fatti, soprattutto quelli di attualità, dimostrano che non ha funzionato molto il blocco agli stranieri (percome lo intende Colombo) dal momento che lo stesso anno di fondazione si verificò il ratto delle Sabine con cui procreare il futuro popolo di Roma . Nella pellicola inoltre si vede Remo come un dittatore guerriero, ma si scopre poi essere il prescelto dagli Déi, e Romolo come uno smidollato fratricida... sostanzialmente nel film viene sostenuto che nella visione della vestale (che nella leggenda di Roma era Rea Silvia la madre dei due gemelli) diventa una rapita di "Alba" (forse Alba Longa?!?) la cui visione vorrebbe Remo diventare il Re/Dio di un popolo che fonda il Mito nel ricordo del sangue versato del fratello morto, ma controsenso dei controsensi la stessa commenta in modo dispregiativo la visione di Romolo che uccide Remo "Così l'assassino diventa Re", ma se fosse stato il contrario (dovendosi comunque compiere il destino del fratricidio)... non era in ogni caso l'assassino che sarebbe diventato re?!?
In buona sostanza se ai tempi del fascismo si celebrava l'atto eroico di Romolo che avrebbe difeso i confini Capitolini contro qualunque violazione (anche quella fraterna) nel film questo eroismo decade e anzi diventa quasi un "non posso farmi la figura di merda davanti ai miei quindi non posso farmi mettere i piedi in testa da mio fratello che tutti riconoscevano come re!"
Concludo con le mie personali impressioni... se pensate di andare a vedere un film in cui si celebra il mito del "ventennio"... risparmiate i vostri soldi. Diversamente, se non vi pesa leggere un film... tutto sommato uno sguardo lo merita.

13 febbraio 2019

Satana dammi il potere!!!

Se Virginia Raffaele si fosse prostrata a terra invocando "Satana dammi il potere!", come se ci si possa rivolgere al "Principe dei Demoni" in tono così arrogante (ma se Lucifero ne è il principe, "chi ne è lo Re"?)... nell'attesa di questa inchiesta soffermiamoci sulla prestazione della (a me sconosciuta) Raffaele. Guardando lo spezzone sotto inquisizione viene abbastanza facile capire che si tratta della parodia delle "voci" che vorrebbero dei messaggi subliminali inseriti nei brani rock/Metal, soprattutto a cavallo tra gli anni '60/'70. Per essere ascoltati tali messaggi bisogna riprodurre il brano al contrario, da qui il termine "backmasking" i messaggi più famosi vengono segnalati nei Led Zeppelin, nei Pink Floyd, negli Iron Maiden e "persino" nei Beatles... tali accuse non sono mai state mosse verso i gruppi Black Metal scandinavi in quanto, con titoli quali "The Black Tormentor of Satan" (Il Tormentatore Nero di Satana) e "Jesus Christ... Sodomized" (Gesù Cristo... Sodomizzato) dei Marduk o album come "Antichrist" (Anticristo) e "Under the Sign of Hell" (Sotto il Segno dell'Inferno), direi che non hanno bisogno di inserire messaggi subliminali al contrario, quando non si fanno alcuno scrupolo ad insultare tutto quanto ruota intorno alla chiesa in modo così esplicito (ahhhhh... bei tempi quelli). Ciò detto direi che l'accusa di satanismo non è solo prematura, ma, soprattutto, insensata. Alla fine spero sia l'ennesimo escamotage per trascinare il festival all'infinito, diversamente sappiamo l'inquisizione del XIV Innocenzo contro chi si scaglierà, Ed ecco il titolo "Accusata di copulazione col maligno e stregoneria "Lilith Raffaele" è stata oggi processata. Gettata nel fiume con mani e piedi legate a grossi macigni... le accuse si sono rivelate infondate." se questo è l'inizio di una guerra "santa" contro i pellet... "bruciate la strega sul rogo!" diversamente fatevi furbi.
Tra di voi ci sarà sicuramente qualche "euroscettico" che non crederà alla piattezza della terra, ma sono qui a dimostrare che le mie elucubrazioni non sono prive di fondamento "Scatta la Santa Inquisizione per Virginia Raffaele e non si spengono le polemiche sulla controversa edizione di Sanremo appena conclusa. [...] più di una persona [...] ha visto l’oscuro disegno di instaurare un culto del Maligno in prima serata sulla Rai. [...] A tal punto che sulla performance della Raffaele è intervenuto nientemeno che don Aldo Buonaiuto, sacerdote della Comunità Giovanni XXIII e coordinatore del servizio nazionale Antisette." e se non lo sa lui come agiscono le sette sataniche... si parla tanto di una certa volontà di riportare la politica in una sfera di "nobiltà" per cui non si faccia scherno delle cariche dello Stato, ma "Esponenti di Lega, Forza Italia, Udc e finanche il Pd stanno pretendendo, in queste ore, spiegazioni e scuse della show girl, radunati in un consesso degno dell’inquisitore Bernardo Gui. Per primo Salvini ha raccolto le preoccupazioni di Aldo Buonaiuto con questo assist sui social: “Non sottovalutiamo il problema delle sette sataniche, con tutti i problemi connessi. Ascoltiamo con attenzione gli esperti che ci aiutano a combattere il fenomeno”. " (fonte Il Primato Nazionale) il problema Satanismo è più pericolo di Conte che viene accusato dall'UE di essere un burattino dei due vice premier è poca cosa a confronto.
Ovviamente Conte è un burattino, non a caso i due segretari di maggioranza si sono assegnati entrambi il ruolo di vice, ma il problema non è se sia o meno un burattino, ma il fatto che si tratta di un attacco ingiustificato (anche se fatto contro Conte) non mi rende certo felice "“Per quanto tempo ancora sarà il burattino mosso da Di Maio e Salvini?”, è la bordata del leader dei liberali dell’Alde, Guy Verhofstadt. “Non è questa l’Italia che conosciamo”, gli fa eco il leader dei socialisti, Udo Bullmann, aggiungendo: “Il vostro governo deve smettere di mostrarci questo viso inumano”." Come dice quell'isterico di Mario Giordano... noi ci possiamo scannare finché non ne resterà solo uno, ma ci deve essere un sentimento di patriottismo chiunque insulta il nostro governo, il nostro popolo, la nostra Nazione deve essere messo a tacere senza mezzi termini.
Due le reazioni del governo, Conte replica immediatamente "“Io burattino non lo sono. Interpreto e sono orgoglioso di rappresentare un intero popolo e di interpretare la voglia di cambiamento del popolo italiano e di sintetizzare una linea politica di un governo che non risponde alle lobby. Forse i burattini sono coloro che rispondono a lobby e comitati d’affari”" dall'Italia risponde anche Salvini "“Che alcuni burocrati europei, complici del disastro di questi anni, si permettano di insultare il presidente del consiglio, il governo ed il popolo italiano è davvero vergognoso. Le élite europee contro le scelte dei popoli. Preparate gli scatoloni, il 26 maggio i cittadini finalmente manderanno a casa questa gente”." I due partiti iniziano ad allinearsi almeno sui termini.
Nel frattempo vedremo se, oltre al pellet (vincitore del festival), il prossimo anno avremmo ospite Lucifero.

12 febbraio 2019

L'imperatore Giuliano e la sua visione divina.

Incontrare i miei accaniti lettori è sempre un'occasione per capire come sta andando il diario e per spunti di nuovi articoli scaturiti dalle conversazioni. Per questo che preferisco avere un rapporto reale con le persone che seguono questo blog intanto perché, a differenza della massa informe che dicono di non essere "Social", ma sono presenti su tutti non solo quelli principali, io sono social perché è uno strumento utile per farmi conoscere, ma preferisco incontrare, quando è possibile le persone che mi leggono... ecco mi risparmierei volentieri, se è possibile, incontrare i garanti della democrazia e gli sbirri al loro servizio... che sicuramente mi leggono, ma per fortuna non commentano.
In questo gradevolissimo incontro, dove ho avuto occasione di incontra 2 miei lettori (o almeno così sostenevano, ma se la nostra chiacchierata fosse stata un'interrogazione scolastica, quasi sicuramente avrebbero portato a casa un'insufficienza), mi è stato consigliato un libro dal titolo "L'Imperatore Giuliano e la nostalgia degli Dei" di Tommado Indelli "L'imperatore romano Giuliano è una delle figure del passato per le quali la trasfigurazione simbolica e l'elaborazione mitica di cui sono state oggetto hanno forse superato l'effettiva realtà storica... Il libro di Tommaso Indelli ha il merito di restituire la complessità del personaggio e dell'epoca, di seguirne l'elaborazione del mito e di passare in rassegna in modo ordinato la copiosa storiografia sul tema, fornendo al lettore adeguati strumenti per la conoscenza di un protagonista del nostro passato che merita di essere conosciuto. Prefazione di Claudio Azzara." questa è la descrizione che viene fatta del libro su IBS.it presso cui è possibile acquistarne una copia.
Onestamente non lo conosco quindi non mi posso soffermare più di tanto sul contenuto del libro e sulla figura dell'Imperatore data dall'autore, ma una teoria che, da un lato mi ha incuriosito mentre dall'altro mi ha fatto raccapricciare è la visione che Giuliano aveva delle divinità. Secondo lui, infatti, gli Déi sono etnici. Ovvero, da buon pagano, sosteneva che gli Déi Romani non andassero bene per i pellet ed i "Barba", ma fossero perfetti per i Romani. Dal momento che le religioni precristiane (Greco-Romana, Germanico-Norrena, Celto-Britannica) erano sovrascrivibili, possiamo affermare che, "dialetti" a parte, potessero tutte adattarsi alla cultura e alla Natura europea. Indicativamente però, quanto è emerso dalla chiacchierata, secondo Giuliano gli Déi Europei guidavano i popoli europei e i popoli europei credevano negli Déi europei, mentre adesso i pellet adoravano il dio "Merda" e dal dio Merda erano guidati.
Fino a questo punto mi trovo assolutamente concorde con l'Imperatore, anzi ho persino l'impressione che mi abbia rubato il pensiero (se non l'idea). La stessa teoria si applicherebbe ad ebrei e cristiani, invero è qui che iniziano i problemi, infatti Giuliano suggerisce che il dio dei cristiani è un dio ibrido ovvero che ha origini semitiche (sempre da quanto mi è dato di comprendere durante la chiacchierata) ma può guidare i popoli europei.
Lungi da me dare contro all'imperatore che 1000 anni prima di San Gregorio calcolò (con una certa precisione) la durata dell'anno solare, ma se davvero ha affermato questo non mi sento proprio di sostenerlo. Infatti bisognerebbe partire dal presupposto che le 3 religioni monoteiste principali, più le varie "eresie" a corredo, di fatto chiamano con nomi diverso lo stesso dio, di conseguenza se il dio dei cristiani è un ibrido, nel senso specificato prima, per la proprietà transitiva lo sono anche jhvh e allah (tutto minuscolo perché mi fanno schifo tutti alla stessa maniera). Aldilà dei dettagli insignificanti per cui dio ha mandato il figlio in terra, per cui il "nuovo" dio è gesù, affronteremo anche questo aspetto, in verità "dio è uguale a jhvh, allah è uguale a dio, per la proprietà transitiva jhvh è uguale ad allah", non associo nomi di animali per non fare confusione. di conseguenza le proprietà che ha uno le possiedono anche gli altri due perché di fatto sono esattamente la stessa identica cosa. Sono i profeti che hanno fatto casino.
Quindi l'Imperatore Giuliano, nell'affermare che il dio dei cristiani è un ibrido, afferma automaticamente che anche gli "altri due" lo siano, ma onestamente se non mi sentivo rappresentato da dio difficilmente mi sentirò rappresentato dalle altre due blasfemie. Il rischio è che così facendo cada anche l'intero discorso sull'etnicità degli Déi.
Queste sono illazioni basate sulle deduzioni di un lettore che, per quanto possa aver espresso correttamente quanto ha compreso delle parole di Giuliano, rimane pur sempre una sua interpretazione del testo, che a sua volta è già, probabilmente, una interpretazione dell'autore alle parole dell'imperatore, se ha tradotto direttamente un suo scritto, o di un tizio che ha scritto un libro, interpretando libro che ha scritto uno che ha tradotto un libro che era basato sulle interpretazioni di uno che aveva tradotto la lista della spesa di un tizio chiamato Giuliano contemporaneo dell'Imperatore.
Avviandomi alla conclusione, cercando di chiudere l'argomento aperto su gesù, di fatto aldilà delle interpretazioni cristiane, e non, gesù (in quanto figlio di dio) non era egli stesso un dio. Bensì era un semi dio che, nell'era antica, avevano la valenza di Eroi quali Ercole, Achille e Siegmund. Infatti la peculiarità di un Eroe è la natura semi divina del suo essere. Ovvero nati dall'unione (carnale) tra un essere umano e una divinità (siano esse maschili o femminili, anche se più frequente l'unione tra un dio e una donna mortale) ed anche gesù, dovendo essere trasposto alle religioni pagane europee, non fa eccezione. Infatti gesù nasce dall'unione tra jvhh (se così vi piace chiamarlo) e Maria (uso la forma italianizzata, ma non si tratta della Maddalena che ne diventerà poi la "moglie"), anche se poi i cristiani per rendere più pura la figura di gesù lo fanno nascere senza concepimento, in modo da poter cancellare l'onta del peccato originale (ovvero l'accoppiamento).
Concludo con una battuta, ma solo perché alla figura di gesù non sono state concesse bellicose gesta eroiche, tipiche delle tradizioni europee, proprio perché l'obbiettivo degli ebrei che hanno partorito questa bella pensata era proprio di distruggere lo spirito guerriero dell'Europa.
Se però pensate che gesù, a modo suo non sia stato un Eroe semi divino per il semplice fatto non aver combattuto i giganti, o contro i titani, ecc. vi basti ricordare le sue due imprese più clamorose (e allo stesso tempo bellicose, quindi non mi riferisco al miracolo di trasformare l'acqua in vino... utile sì, ma non allo scopo di questo articolo), ovvero la cacciata dei mercanti (ebrei) dal tempio a suon di cinghiate e tavoli sui reni e l'essergli riuscito (subito prima della sua crocifissione) di chiedere agli ebrei di tirar fuori dei soldi per pagare le tasse. "Date a Cesare quel che è di Cesare", con questa frase gesù indicava il fatto che sulle monete, con cui gli ebrei si stavano arricchendo non pagando le tasse, era raffigurata l'effigie del Cesare di Roma, "l'Imperatore", quindi quel denaro apparteneva a lui e non a dio (o ai suoi figli).

11 febbraio 2019

Ultimo atto del giorno del Ricordo 2019 (Rosso Istria).

"Il silenzio avvolge il corteo schierato. Le sirene tacciono. Il gracchiare delle radio è sovrastato dalla ritmica cadenza di un tamburo. Le fiaccole bruciano nelle mani di quanti sono accorsi a ricordare i propri connazionali, oscurando i lampeggianti blu. Una marcia silenziosa, lunga poco più di un chilometro, ha in seno la forza del simbolo... celebrare la commemorazione di un Ricordo."

Questo fine settimana del ricordo, iniziato venerdì sera con la proiezione del film "Red Land: Rosso Istria" (su cui c'è davvero poco da dire, ma non di meno ne farò la recensione), termina oggi con questo articolo. Dopo le affermazioni, passibili di denuncia, dell'ANpI e della restante feccia rossa, arrivano a far chiarezza le parole di Sergio Mattarella (evidentemente la bottiglia di quello buono se l'è scolata da solo e alle celebrazioni si è presentato ubriaco e gli è così scappato quello che pensava veramente anziché quello che la sua figura istituzionale (rossa) gli impone di dire. Ha così affermato "nel suo intervento alla cerimonia per il Giorno del Ricordo che ha avuto luogo al Quirinale il presidente della Repubblica ha messo – finalmente e incredibilmente  – a tacere tutte le viltà esplose nei giorni scorsi contro i massacri delle Foibe. Secondo Mattarella gli eccidi non furono «una ritorsione contro i torti del fascismo, come qualche storico negazionista o riduzionista ha provato a insinuare», ma  «frutto di un odio che era insieme ideologico, etnico e sociale». E ha proseguito puntando il dito contro i «comunisti jugoslavi» che crearono un «teatro di violenze, uccisioni, rappresaglie, vendette contro gli italiani, lì da sempre residenti». Le foibe sono «un capitolo buio della storia nazionale e internazionale, che causò lutti, sofferenza e spargimento di sangue innocente», ha detto il presidente." Se non lo stessi citando non ci crederei... ma l'effetto dell'alcool andava e veniva "perché «vi furono molte persone che nulla avevano a che fare con i fascisti e le loro persecuzioni»." ma "punta il dito contro l’ «ingiustificabile cortina di silenzio» caduta su questi orrori. «Certa propaganda legata al comunismo internazionale dipingeva gli esuli come traditori, come nemici del popolo che rifiutavano l’avvento del regime comunista, come una massa indistinta di fascisti in fuga. Non era così, erano semplicemente italiani» «L’istituzione, nel 2004, del Giorno del Ricordo, votato a larghissima maggioranza in Parlamento, dopo un dibattito approfondito e di alto livello, ha suggellato questa ricomposizione nelle istituzioni e nella coscienza popolare», ha asserito Mattarella nella conclusione del discorso. Stabilendo che le Foibe sono una «ferita di tutto il popolo italiano, che guarda a quelle vicende con la sofferenza, il dolore, la solidarietà e il rispetto dovuti alle vittime innocenti di una tragedia nazionale, per troppo tempo accantonata». Per una volta, non possiamo che essere pienamente d’accordo con lui.".
Già! Sono passati 15 anni da quando il Giorno del Ricordo è stato istituito, ma è la prima volta, che io ricordi, in cui viene celebrato istituzionalmente. Forse Mattarella cerca di riportare il PD (di cui fa ancora ampiamente parte) nella sfera politica di partito italiano per cui strano perda voti dal momento in cui sputa allegramente sul popolo da cui pretende di essere eletto.
Se non fossi "Il Brambi" mi accontenterei di leggere la notizia e gioire del fatto che, finalmente, un capo di questo Stato si comporta come arbitro super partes, ma dato che "io so io e loro non sono un cazzo" non riesco a non vedere il facile tornaconto che spera di ottenere per il prossimo maggio alle europee.
Ma torniamo alle celebrazioni. Il film è stato oggetto di boicottaggi, proteste e sabotaggio perché mostrava scene di violenza di gruppo su Norma Cossetto. Secondo chi fu esule dalle terre d'Istria le violenze mostrate nel film furono una minima parte di quelle patite dagli italiani (non solo dalle donne e non solo dai fascisti). Ad esempio in una scena del film una ragazzetta (di forse 15 anni) viene stuprata da un "titino" sotto gli occhi della madre, perché quest'ultima (slava) si era sposata con un italiano e dalla loro unione era nata appunto la ragazza che doveva, quindi, essere punita.
Diciamo, così facciamo che recensire la pellicola, che il regista Maximiliano Hernando Bruno (la cui pagina Vaccapedia è stata rimossa dallo stesso portale proprio nel giorno del ricordo) sconti ai partigiani non ne fa e, come detto ieri dal figlio di uno degli esuli, se l'ANpI si incazza tanto è perché non vuole ammettere che le proprie medaglie sono sporche di sangue e merda (praticamente un film "Pulp" di Tarantino). Per cui mentre Badoglio combinava il più fatale degli errori politici della millenaria Storia italiana, l'Istria e la Dalmazia erano abbandonate a sé stesse e alla barbara ferocia degli slavi, il film è costellato di cammei importanti tra cui Franco Nero (che non ha certo bisogno di essere presentato) e Gheraldine Chaplin (figlia di quel Charlie Chaplin che interpretò il Grande Dittatore e che arrivò terzo al concorso per il "suo" miglior sosia) che esordisce con un film del padre "luci della ribalta" e partecipa alle riprese del "Dottor Zhivago" con Omar Shariff e altre ancora  tra cui l'indegno "Melissa P."... il ruolo di protagonista, Norma Cossetto, è affidato a Selene Gandini (che ho già visto in altre pellicole italiane che ora mi sfuggono e vaccapedia non mi viene in aiuto). Anche il regista si ritaglia uno spazio per mettere in mostra le proprie doti d'attore interpretando uno dei partigiani (italiano) che unitosi ai titini arresta la Cossetto.
Due cose mi fanno storcere il naso, o meglio non mi tornano, la Prima si verifica quasi subito dopo l'inizio del film in cui Norma, impegnata nella stesura della propria tesi di laurea (ma come nel ventennio le donne non erano tutte segregate in cucina a suon di cinghiate), stupisce la sua "amica" Adria rivelando l'intenzione di cambiare il titolo dello scritto in "Rosso Istria", ma, alla reazione stupita di Adria, la Cossetto afferma "io non sarò mai comunista (ho tagliato una cospicua parte di dialogo, arrivando al succo del discorso), come a voler sottolineare che il destino "toccato" a Norma Cossetto sia ampiamente meritato per l'essere "fascista", anche se la sorte a cui andrà in contro non lo auguro alla peggior "zecca" di quartiere.
La seconda cosa che storce riguarda il fatto che da giorni nel paese di "Visinada" imperversa la barbara ferocia partigiana, ma ad certo punto si vedono due donne che passeggiano tranquillamente, di notte, portando ceste di viveri e giare d'acqua, ma si spaventano, scappando via terrorizzate alla vista dei tedeschi. Ora o le due donne sono partigiane, per cui non hanno nulla da temere dai titini e molto da temere dai tedeschi, oppure il regista ha voluto sottolineare, con questa scena surreale, che se i partigiani erano il male... i nazisti restano il male assoluto. Spero che faccia parte del pizzo da pagare alla mafia israeliana per poter parlare, in maniera onesta, della seconda guerra mondiale diversamente quella scena non ha ragione di esistere.
Sicuramente non sono una persona facilmente impressionabile dalle scene di violenza (ho resistito persino alla vista de "La vita è Bella" di Benigni senza vomitare), ma devo ammettere che le scene più o meno accennate dello stupro di gruppo su Norma Cossetto mi ha fatto impressione.
Il film è assolutamente obbligatorio per celebrare il Giorno del Ricordo e, se riesco a trovare il DVD o il BD, sarà mia cura visionarla nei pressi del 10 febbraio, per chi se lo fosse perso, per cause più o meno patetiche, sappiate che avete perso un bel film e l'opportunità di entrare nella Storia essendo tra il milione di fortunati che venerdì sera non avevano niente da fare, o hanno rinunciato ad uscire, per far schizzare alle stelle gli ascolti di Rai3... Oltre naturalmente all'opportunità di vedere sul canale rosso per eccellenza un film anticomunista.

8 febbraio 2019

Le foibe non esistono (nessun problema)... e l'olocausto (reato penale)?

Secondo la legge 16 giugno 2016 nr. 115 entrata in vigore il 13 luglio dello stesso anno:
"Art. 1 

1. All'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, e successive modificazioni, dopo il comma 3 e' aggiunto il seguente: «3-bis. Si applica la pena della reclusione da due a sei anni se la propaganda ovvero l'istigazione e l'incitamento, commessi in modo che derivi concreto pericolo di diffusione, si fondano in tutto o in parte sulla negazione della Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanita' e dei crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale, ratificato ai sensi della legge 12 luglio 1999, n. 232». La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara' inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. 

Data a Roma, addi' 16 giugno 2016 MATTARELLA 
Renzi, Presidente del Consiglio dei ministri Visto, 
il Guardasigilli: Orlando" (fonte "La Gazzetta Ufficiale)
Ovvero dire o scrivere che "l'olocausto è una truffa" è un reato penale punibile con la reclusione da 2 a 6 anni (viva la democrazia) e mentre quel giudeo bastardo di Renzo Gattegna dichiarava (all'epoca della promulgazione della legge) "“Una pagina storica della storia parlamentare italiana”" (Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Ita) ci si dimentica di quanto previsto nella stessa legge (la parte evidenziata in corsivo) negare la shoah o "i crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanita' e dei crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale".
Allora cosa dice lo statuto della Corte penale internazionale agli articoli 6, 7 e 8? Vi riporto solo alcuni stralci, ma non è difficile trovarli online.
"Articolo 6
Crimine di genocidio
Ai fini del presente Statuto, per crimine di genocidio s'intende uno dei seguenti atti
commessi nell'intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o
religioso, e precisamente:
a) uccidere membri del gruppo;
b) cagionare gravi lesioni all'integrità fisica o psichica di persone appartenenti al gruppo;
c) sottoporre deliberatamente persone appartenenti al gruppo a condizioni di vita tali da
comportare la distruzione fisica, totale o parziale, del gruppo stesso;
d) imporre misure volte ad impedire le nascite in seno al gruppo;
e) trasferire con la forza bambini appartenenti al gruppo ad un gruppo diverso;"
Che strano non vedo la postilla secondo cui se il gruppo etnico in questione è di fede fascista decade l'accusa di genocidio.
"Articolo 7
Crimini contro l'umanità
1. Ai fini del presente Statuto, per crimine contro l'umanità s'intende uno degli atti di
seguito elencati, se commesso nell'ambito di un esteso o sistematico attacco contro
popolazioni civili, e con la consapevolezza dell'attacco:
a) Omicidio;
b) Sterminio;
c) Riduzione in schiavitù;
d) Deportazione o trasferimento forzato della popolazione;
e) Imprigionamento o altre gravi forme di privazione della libertà personale in violazione di
norme fondamentali di diritto internazionale;
f) Tortura;
g) Stupro, schiavitù sessuale, prostituzione forzata, gravidanza forzata, sterilizzazione
forzata e altre forme di violenza sessuale di analoga gravità; [...]

2. Agli effetti del paragrafo 1:
a) Si intende per «attacco diretto contro popolazioni civili» condotte che irnplicano la
reiterata commissione di taluno degli atti preveduti al paragrafo 1 contro popolazioni civili, in
attuazione o in esecuzione del disegno politico di uno Stato o di una organizzazione, diretto a
realizzare l'attacco;
b) per «sterminio» s'intende, in modo particolare, il sottoporre intenzionalmente le persone
a condizioni di vita dirette a cagionare la distruzione di parte della popolazione, quali
impedire I'accesso al vitto ed alle medicine; [...]
i) per «sparizione forzata delle persone» s'intende l'arresto, la detenzione o il rapimento delle persone da parte o con l'autorizzazione, il supporto o l'acquiescenza di uno Stato o organizzazione politica, che in seguito rifiutino di riconoscere la privazione della libertà o di dare informazioni sulla sorte di tali persone o sul luogo ove le stesse si trovano, nell'intento di sottrarle alla protezione della legge per un prolungato periodo di tempo."
Quindi anche i partigiani titini possono essere perseguiti per crimini contro l'umanità...
"Articolo 8
Crimini di guerra
1. La Corte ha competenza a giudicare sui crimini di guerra, in particolare quando
commessi come parte di un piano o di un disegno politico, o come parte di una serie di
crimini analoghi commessi su larga scala.
2. Agli effetti dello Statuto, si intende per «crimini di guerra»:
a) gravi violazioni della Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949, vale a dire uno dei
seguenti atti posti in essere contro persone o beni protetti dalle norme delle Convenzioni di
Ginevra:
i) omicidio volontario;
ii) tortura o trattamenti inumani, compresi gli esperimenti biologici;
iii) cagionare volontariamente grandi sofferenze o gravi lesioni all'integrità fisica o alla
salute;
iv) distruzione ed appropriazione di beni, non giustificate da necessita militari e compiute
su larga scala illegalmente ed arbitrariamente;
v) costringere un prigioniero di guerra o altra persona protetta a prestare servizio nelle
forze armate di una potenza nemica;
vi) privare volontariamente un prigioniero di guerra o altra persona protetta del suo diritto
ad un equo e regolare processo;" (fonte www.cirpac.it "Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale")
Ma quindi tutti i partigiani sono criminali di guerra.
Scusate se vi ho costretto a leggere tutta questa pappardella, ma è necessario al fine di capire che sì la legge italiana (interpretata come sempre con una visione di comodo) punisce la negazione della Shoah, ma dovrebbe punire anche che nega l'esistenza delle foibe, chi ne istiga e incita la diffusione, ecc. e allora perché nessuno prende provvedimenti contro le giunte comunali di Alghero e Sassari? "I sindaci piddini di Alghero (Mario Bruno) e di Sassari (Nicola Sanna) in collaborazione con la locale sezione Anpi, hanno patrocinato e ospitato in locali pubblici due convegni (il 30 gennaio 2019 a Sassari, presso la sala della Provincia, e il 31 gennaio 2019 ad Alghero, presso la Fondazione Alghero) sulla storia del confine orientale.  Il relatore è stato tale Eric Gobetti di Torino, sedicente storico [...] che a parte qualche insignificante e faziosa pubblicazione sulle vicende del 1941-1945 nella ex Jugoslavia e sul confine orientale (tra cui una dal titolo “Com’è bello far le foibe da Trieste in giù!”) o qualche convegno per l’ANPI, è noto soprattutto per essere uno sfegatato ammiratore del criminale Tito" Com'è bello far le foibe da Trieste in giù?!? ma stiamo scherzando? Come mai nessuno grida allo scandalo? Come mai Mattarella e quel giudeaccio zozzo di Renzo Gattegna non si stracciano le vesti in piazza al grido di "è un attacco diretto alla democrazia!"? Come mai la Boldrini continua a tacere e apre la bocca solo se inginocchiata innanzi ad un pellet con brache calate?
Domenica prossima, 10 febbraio, sarà la "Giornata del Ricordo" (che a differenza della giorno della memoria non dura una settimana, ma forse non arriva nemmeno ad un giorno intero) e pare che quest'anno qualche coscienza si sia svegliata, infatti a parte le solite associazioni (faziose), anche Mattarella celebrerà questa giornata "Quest’anno, rimediando all’imperdonabile omissione degli anni passati, anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di riportare al Quirinale la celebrazione del “Giorno del Ricordo”." dove probabilmente ne stapperà "una di quello buono", non solo Mattarella ha deciso di celebrare la giornata del ricordo istituita nel 2004, ma Marco Bussetti, attuale ministro dell'istruzione afferma "Marco Bussetti l’attuale ministro dell’Istruzione ha le idee chiare per quanto concerne la necessità di parlare agli studenti della tragedia delle Foibe.
E di sé, dice: “Sono un cultore dell’autonomia scolastica. E nel pieno rispetto delle prerogative di docenti e dirigenti scolastici, mi auguro che si possa offrire agli studenti una piena conoscenza di questa dolorosa pagina della storia italiana. Gli studenti potranno trarre utili insegnamenti per sviluppare un’autentica cultura del rispetto dell’altrui identità.”" Insomma forse seppur sia composto da una manica di ministri improvvisati forse un minimo di cambiamento lo si può comunque intravvedere.
Lo si intravvede anche nel fatto che un film, apparso e scomparso dalle sale cinematografiche alla velocità con cui una stella cadente traccia la propria scia nel cielo, verrà trasmesso stasera su RAI 3... dopo di che, probabilmente, la pellicola sarà misteriosamente bruciata come le prove di innocenza di Olindo e Rosa. Il film si intitola "“Red Land – Rosso Istria”" e dopo non voglio sentire patetiche scuse del tipo, ma non lo sapevo... pago il canone, ma non ricevo i canali Rai... volevo guardarlo, ma il cane mi ha mangiato il telecomando (tra l'latro lasciandomi il digitale sul canale dei porno)... per cui cercate almeno di essere più creativi di me nel cercare scuse altrettanto patetiche.
Per quelli che non conoscono la pellicola "“Red Land – Rosso Istria” il film che racconta la tragica vicenda di Norma Cossetto  sarà proiettato in prima serata su Rai Tre.
Il film andrà in onda nell’ambito delle commemorazioni del Giorno del Ricordo (il 10 febbraio) per i martiri delle foibe, ovvero l’8 febbraio.
Questo è un evento che non ha precedenti: ricordiamo che la pellicola diretta da Maximiliano Hernando Bruno, presentato alla Mostra del cinema di Venezia, è stata protagonista di diversi episodi che ne hanno osteggiato la distribuzione o anche solo la proiezione.". Infatti quando la pellicola era nelle sale cinematografiche ci furono diverse manifestazioni, soprattutto da parte dell'ANpI (la 'p' minuscola sta per partigiani) affiancati dai soliti delinquenti antagonisti. "La deputata di FdI Paola Frassinetti e il collega Federico Mollicone hanno  presentato un’interrogazione parlamentare proprio al fine di conoscere i palinsesti della Rai, di sapere dunque come la televisione nazionale avrebbe ricordato i martiri delle foibe in occasione del giorno a loro dedicato. E la risposta della Rai è stata innegabilmente positiva: vi sarà, infatti, “un’ampia copertura informativa e una programmazione dedicata di film, documentari, et cetera”." stranamente da quando Salvini è al governo, Fratelli d'Italia (FdI) sembra quasi un partito di destra, invece della solita brutta copia sbiadita del PD+L di quando si è presentata alle ultime elezioni, forse ha capito che ne abbiamo i coglioni pieni dei buonisti e dei moderati e che ci aspettiamo che un partito di destra sia davvero di destra e non più rosso dei comunisti da palazzo.
Un'altra splendida iniziativa arriva dal veneto dove, grazie alla casa editrice "Ferrogallico" che ha pubblicato un fumetto dal titolo "“Foiba Rossa”", la vicenda di Norma Cossetto verrà raccontata nelle scuole "“Ufficiale. Il fumetto “Foiba Rossa” in tutte le scuole medie del Veneto”. Con queste parole su Facebook la casa editrice Ferrogallico dà una notizia a suo modo rivoluzionaria. La storia di Norma Cossetto e delle Foibe sarà infatti divulgata agli studenti medi veneti attraverso il libro a fumetti di Ferrogallico. Dando così sostanza a quel Giorno del Ricordo che, tra banalizzazioni e veri e propri boicottaggi, rischia di passare in sordina."
Pare proprio che qualcuno si sta mettendo una mano sulla coscienza, forse aiuta avere al governo (seppur condiviso) un partito di destra e non il solito paravento dei poteri forti. Le critiche politiche stanno a zero in questo articolo che vuole essere una personale celebrazione del "Giorno del Ricordo" dei Martiri delle Foibe.
Concludo l'articolo lasciandovi con le parole della canzone "Foibe" dei Gesta Bellica (allerta spoiler il presidente cane che baciò la bara di Tito il maresciallo boia era Sandro Pertini... per me un partigiano vale l'altro):

"Eran giorni di sangue, eran giorni senza fine 
Per le orde slave l'ultimo confine 
Erano gli ultimi fuochi di un'infinita guerra 
E quei barbari feroci volevan quella terra! 

Uomini e donne venivan massacrati 
Loro sola colpa italiani essere nati 
Vecchi e bambini gettati negli abissi 
Spinti giù nel vuoto dal gendarmi rossi! 

Foibe nella roccia e di roccia era anche il cuore 
Di un maresciallo boia, di tanta gente senza nome 
Venivano sospinti con furore e odio 
Vittime prescelte per un vero genocidio! 

E dopo cinquant'anni han finito di scoprire 
Ciò che sempre si è saputo continuano a mentire, 
Ma non avranno mai pace quelle nude ossa 
Finché esisterà l'immonda bestia rossa! 

È passato tanto tempo, ma il mio cuore gioisce ancora 
Quando Signora Morte suonò la sua ultima ora 
Per quel maresciallo assassino d'innocenti 
Per quel boia immondo assassino di tanti! 

E non posso più scordare, il mio cuore piange ancora 
Al ricordo di un presidente che ha baciato la sua bara 
Presidente di quell'Italia che ha voluto dimenticare 
Chi fu massacrato perché italiano volle restare! "