Così è stata stroncata una generazione
Il rosso del fuoco, il rosso del sangue,
Ma non ci sono dubbi, è nero il mandante!"
Con questo omaggio al brano Servizio di Stato dei Londinium S.P.Q.R. si apre il primo articolo della nuova stagione del diario on-line "Così parlò il Brambi" nuovo perché cambierà tutto? No nuovo perché non cambierà un cazzo, ma da aprile Google (su cui il mio blog si appoggia) dismetterà il personale tentativo di FaceBook (versione "vorrei ma non posso") ovvero Google+. Avrei potuto utilizzare la stessa utenza sino al momento della dismissione, ma ho già notato che sull'articolo di ieri non sono state registrate le visualizzazioni, quindi i casi sono soltanto due o mi stava incentivando a cambiare... oppure nessuno di voi (miei accaniti lettori) ieri s'è degnato di leggermi... ma aldilà del statisticamente improbabile... so che è impossibile perché ho la certezza che almeno uno di voi mi ha letto.
La speranza è che, cambiando sin da ora l'utenza con cui pubblico gli articoli, le statistiche tornino a funzionare come sempre (oltre alla puerile speranza che così facendo non si sia spaccato tutto... maledetta tecnologia).
Un lettore, incontratomi nel mondo reale, mi ha chiesto di scrivere qualcosa su Putin e sulla sua esaltazione da parte della cosiddetta Area (ovvero quella nebulosa zona di movimenti, partiti, associazioni, ecc. di estrema destra che l'ANPI chiama Fascisti per giustificare la sua inutile presenza), ma non è ancora il tempo di parlare di Putin perché innanzi tutto non mi frega un cazzo degli zingari e del loro "Re", ma soprattutto non ho sufficiente conoscenza in materia per evitare di fare pessime figure alla "Frattini"... ovvero "Brambi... un commento su Putin?" "ehm... Putin è un politico!?!" che è più o meno la stessa risposta che Frattini diede, come ministro degli Esteri, quando gli chiesero un commento sul coinvolgimento italiano nella guerra in Libia "Ministro... un commento sulla guerra?" risposta di Frattini "La guerra è una brutta cosa!", certo è che non poteva dire molto di più dal momento che Napolitano, poco tempo prima, lo aveva cacciato dalla stanza in cui si teneva un vertice per l'intervento italiano in Libia.
Ad ogni modo io non sarei nemmeno in grado di esprimere un giudizio morale su Putin, definendolo una bella o una brutta persona, per cui per ora non scriverò nulla se non commentando quelle poche notizie che leggo in giro.
A proposito di Putin, dopo di che passiamo all'articolo di oggi, devo aggiungere una piccola postilla a quanto scritto ieri sul ballerino ucraino... la scena in cui sbircia nella scollatura, della bella ragazza al suo fianco, è tratta dall'intervento che è seguita alla sua prestazione artistica. Nell'intervista la ragazza chiede una serie di banalità e lui risponde con una serie di banalità, fino a quando non gli chiede di commentare quanto asserito dal terrorista di greenpeace sulla possibile estinzione del genere umano se le cose non cambiano a livello climatico. Il suo commento è stato grosso modo, purtroppo mi stavo quasi addormentando per le banalità precedenti e non ho prestato molta attenzione, "credo che non ci sia un reale pericolo di estinzione del genere umano. Bisogna però che l'uomo ritrovi il legame con il proprio spirito a differenza di quello che ci stanno insegnando."
Oltre a questo pare sia impossibile trovare video che riguardano Adrian né la serie animata né lo spettacolo introduttivo, per cui essere precisi con una pessima memoria è davvero difficile.
Avevo riportato le affermazioni di feltri riguardo all'ondata di antifascismo militante che sta spazzando ogni forma di libertà, che l'ANPI millanta di averci "donato" nel '45, ed esattamente come in quel commento è facile fare gli eroi senza nemici così diventa un eroe persino chi dopo (o durante) una giornata di lavoro trova "persino" il tempo di andare in palestra... "me cojoni!!!".
Oltre alle affermazioni di Feltri ed alla sensazione che prova chiunque abbia un briciolo di onestà intellettuale, per cui basta dire "stop immigrazione" per diventare automaticamente un nostalgico della coppia Hitler/Mussolini, a dimostrare che in Italia non esiste un pericolo fascismo lo dimostra la relazione presentata da Matteo Salvini in parlamento "sull’attività delle forze di polizia, sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata" infatti come riportato da Il Primato Nazionale "Niente “pericolo fascista”. Niente trame nere. Niente pericoli dall’area dell’estrema destra. Niente derive eversive, razziste e autoritarie in vista. Niente remake del celebre film, con l’indimenticabile Ugo Tognazzi, Vogliamo i colonnelli. Niente di niente. Con buona pace di Fiano, Boldrini, Saviano e di tutta la chiesa antifascista che ogni giorno officia riti a suon di allarmi e preoccupate prese di posizione" infatti "Nel documento firmato dal ministro Salvini – ma che si basa sull’attività del 2017, quella per intenderci con ancora un ministro ex comunista alla guida del dicastero – l’area dell’estrema destra, nel capitolo riservato alla minaccia eversiva, è citata una sola volta. Ovvero dove si parla di volontari italiani che si sono mobilitati per il conflitto ucraino. Secondo la Relazione, tra i soggetti partiti per il Donbass sarebbero presenti persone appartenenti al movimento antagonista nazionale, sia di estrema destra che dell’ultrasinistra." certo qualcuno potrebbe obbiettare che se a dire alle guardie che in casa non ci sono i ladri è il "palo" della banda, non è molto attendibile... vero, peccato però che i dati presentati da Salvini facciano riferimento alle indagini raccolte nel 2017 (anno in cui persino leggere un volantino diventava un'aggressione a mano armata), come abbiamo appena letto. Quello che invece sottolinea il rapporto è che se esiste un pericolo per la sicurezza è l'ordine pubblico questo arriverebbe principalmente dalla parte opposta ovvero da sinistra. Infatti "A riempire intere pagine di quello che è un documento fondamentale sulla sicurezza nazionale, sono invece due pericoli ritenuti reali e concreti. Eppure sminuiti più e più volte: l’estremismo islamico e i rigurgiti dell’estrema sinistra. [...] In primis, l’area marxista-leninista. [...] Nel corso del 2017 non sono stati compiuti attentati riconducibili a organizzazioni terroristiche di questa matrice, probabilmente anche a causa della disarticolazione di strutture legate all’ala militarista e movimentista delle Brigate Rosse avvenuta nei primi anni 2000. Ma la minaccia, si legge, non può dirsi esaurita. [...] “La progressiva scarcerazione di molti militanti per ‘fine pena’ o per altri benefici (semilibertà o libertà vigilata) – sottolinea la Relazione – ed il conseguente ritorno in libertà di figure carismatiche per gli ambienti para-eversivi che hanno sempre rappresentato un punto di riferimento per la variegata galassia facente capo all’ala movimentista delle Brigate Rosse potrebbe rappresentare un elemento di catalizzazione per impulsi oltranzistici o per la maturazione di scelte di natura rivoluzionaria. Al riguardo, non sembra distonica la campagna contro il regime carcerario ed il 41 bis ‘ai prigionieri politici’ indetta da sodalizi riconducibili all’area marxista-leninista, ma alla quale hanno preso parte non solo ex militanti delle Brigate Rosse o di gruppi parabrigatisti, ma anche estremisti anarchici ed esponenti dell’antagonismo radicale”" Io aggiungerei anche con buona pace dei sindacalisti degli sbirri che preferiscono coccolare chi gli tira bombe imbottite di chiodi addosso piuttosto che affrontare la dura realtà del fatto che chi ha cercato di ucciderlo è il figlio del questore. Ma oltre ai "massacri" provocato dalle manifestazioni antifasciste (per cui finiscono indagati i ragazzi di casapound che si sono difesi da un aggressione avvenuta ad una loro sede decisamente lontana dal percorso del corte antagonista), il pericolo è concreto, se vogliamo ricordare la bomba piazzata davanti ad una libreria di CPI (in cui un artificiere, nel tentativo di disinnescarla, perse 3 dita e l'uso di un occhio) o le minacce ricevute dal consigliere "frecciato" di Lucca perché "Il movente va ricercato nell’intervento del consigliere comunale di CasaPound, che aveva fatto rilevare le connivenze fra l’amministrazione a guida Pd e l’estrema sinistra lucchese. In particolare era stato evidenziato il collegamento fra queste frange, a cui il Comune di Lucca concederebbe spazi gratuiti, e quelle fiorentine. Proprio quelle frange che avevano piazzato un ordigno davanti a una libreria di CasaPound nella città del giglio.".
Quindi non solo sono qui a denunciare il fatto che c'è un pericolo rosso, ma a ricordare che certa gente gode anche di una certa protezione istituzionale. Come recentemente espresso, di fatto, sono funzionali al sistema, in quanto sono il braccio violento per le battaglie che la politica non può combattere per mantenere questa folle apparenza chiamata democrazia.
Una delle tante scritte degli imbrattamuri della mia zona recitava, "chi dorme in democrazia... si sveglia in dittatura!", ora essendo uno slogan non penso di sbagliare interpretazione sostenendo che il senso della fuffa dovrebbe essere, rivolto ai militanti, non dormire pensando che essendo in democrazia non ci siano pericoli o ti ritroverai a vivere in una dittatura. Chiaramente non facendo riferimento ad alcun colore si pensa che i "vigili" della democrazia staranno attenti anche alla possibile dittatura "rossa" (quella stalinista ad esempio), ma non è così infatti non si sono nemmeno accorti (andando a colpire i loro "nemici") che la "democrazia" ha fortemente limitato, e lo sta facendo tuttora, le libertà individuali. Ed i loro ideologi vanno in giro a vantarsi con le citazioni (erroneamente attribuite) di Voltaire ""Non condivido il tuo pensiero ma morirei perché tu possa esprimerlo"", qualcuno si nasconde dietro alla differenza esistente tra pensiero e azione, ma la "verità" è che ci sono temi di cui non si può parlare liberamente. Non si può nemmeno parlare, in chiave analisi storico-politica della prima metà del '900 perché come fai certi nomi ecco comparire i gendarmi del pensiero unico pronti a fucilarti in piazza.
Ma questa è un'altra storia di cui abbiamo parlato in passato e di cui, forse, riparleremo in futuro.
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