Una guerra di cui non ti parlano, che fa vittime di cui non ti parlano e la giustizia di cui non ti parlano perché sarebbe troppo scomodo farlo. Questo il riassunto dell'articolo di oggi. La voce sul bignami per l'argomento Afghanistan.
Quello di cui non ti parlano, perché non fa notizia è che in quel paese di merda, il cui unico pregio pare essere aver preso a schiaffi i sovietici, ma con i soldi americani (così sostengono a Hollywood quanto meno). Dall'inizio del conflitto l'Italia ha fornito un contingente alle truppe Nato impegnate nelle missioni di "pace" del neocolonialismo americano. I nostri ragazzi sono lì dal 2002 e da allora sono morti 54 nostri soldati. Lo so non sembrano molti, ma bisognerebbe capire che di fatto non siamo impegnati in missioni diverse da quelle di pace. Una delle tattiche impiegate dai talebani prevede di infiltrare dei terroristi nelle truppe regolari (afghane) in addestramento di autodifesa presso le truppe Nato.
I fatti "Era il 18 gennaio 2011 quando un talebano infiltrato tra i soldati regolari afghani iniziò a sparare contro gli alpini della Brigata Julia a un checkpoint della base di Bala Murghab, gestito dai militari italiani per controllare la frontiera con il Turkmenistan. Nell’attentato rimase ucciso il caporalmaggiore trentatreenne Luca Sanna, dell’VIII reggimento alpini, originario della Sardegna e alla sua seconda missione in Afghanistan. Insieme a lui, viene ferito anche il suo giovane commilitone ventunenne Luca Barisonzi, rimasto paralizzato. [...] Nel codice militare della guerra afghana questi attacchi terroristici inaspettati vengono chiamati “green on blue” e rappresentano la minaccia maggiore per i soldati in forza alla Nato. Dall’inizio del conflitto sono infatti moltissimi i casi dove a sparare contro le truppe del patto atlantico sono stati proprio i militari afghani che i soldati occidentali addestrano per l’autodifesa del nuovo stato democratico."
Aldilà del fatto che non dovremmo stare, che gli afgani si fottano, ci si aspetta però che chi ci ha mandato lì ci tuteli, dal momento che stiamo "esportando" la democrazia per conto loro.
Nel caso dei due alpini, però, la storia è andata in maniera un po' diversa... "Nei momenti concitati di quel 18 gennaio del 2011 l’attentatore islamico fuggì alla cattura ma venne identificato nei registri afghani in Gulob, figlio di Allah Mir. Aperta l’inchiesta italiana dalla procura di Roma, nel 2014 il terrorista viene rinviato a giudizio ma la Corte d’Assise annullò il processo in quanto il decreto “non era stato tradotto in lingua comprensibile all’imputato”. Nonostante l’Afghanistan vanti alcune tra le università più rinomate di tutto il Medioriente, l’analfabetismo è molto diffuso sopratutto tra contadini, pastori e fondamentalisti che non accettano insegnamenti al di fuori del Corano." Sostanzialmente nonostante siano più ignoranti delle capre che allevano... per la "giustizia" italiana le capre devono essere in condizione di poter leggere i capi d'accusa. Se tanto mi da tanto anche se so leggere non credo che sarei in grado di capire i capi d'accusa che normalmente sono scritti in burocretese... ma lasciamo stare. "Questo porta all’allungamento delle tempistiche di un anno per tradurre gli atti e ripetere il rinvio a giudizio. Tornando in Corte d’Assise nel 2015 però, emerge un altro problema ad oggi insuperabile, ovvero l’entrata in vigore del nuovo regolamento giudiziario, ispirato al principio garantista che “se non c’è prova che l’imputato sia a conoscenza del processo a suo carico, lo stesso viene annullato”." Cioè se l'imputato, in questo caso un terrorista latitante che si nasconde sui monti afgani da almeno 20 anni non può essere processato? Buono a sapersi. "Il legale di Barisonzi e dei familiari di Sanna ha giustamente sostenuto che le nuove regole non andavano applicate per quell’attentato anche perché, all’epoca del primo rinvio in giudizio, era in vigore una norma transitoria che richiedeva solo la dichiarazione di contumacia per l’imputato. La Corte d’Assise italiana non ha accettato il suo ricorso e i magistrati hanno preteso ricerche nel villaggio d’origine del terrorista per accertarne la latitanza. " l'ultima frase è geniale per accertare la latitanza di un terrorista bisogna recarsi nel villaggio di origine e bussare 3 volte per essere sicuri che non sia in casa... magari possiamo mandare i postini di Maria De Filippi dal momento che gli atti giudiziari devono essere consegnati da un agente di polizia non ammesso in uno Stato straniero (nemmeno se in guerra come l'Afghanistan) infatti il commento de Il Primato Nazionale, da cui sono tratto gli stralci dell'articolo, è magistrale "Come se il guerrigliero islamico non aspetti altro che trovare un agente della polizia militare che venga a bussargli alla porta per consegnare una raccomandata in arrivo da Roma. Oltretutto Zuf Saman, il villaggio in questione, si trova a nord nella regione di Kunduz, roccaforte talebana per eccellenza, proibita alle forze Nato, dove dal 2015 continuano senza sosta gli scontri, non ultimo quello di pochi giorni fa dove 26 soldati regolari afghani sono stati massacrati dai fondamentalisti islamici. I Carabinieri in forza al contingente afghano infatti, nel febbraio 2016 hanno risposto formalmente alla Corte d’Assise che si trattava di una missione impossibile “stante lo stato di guerra del territorio”. Tutto ciò ha portato la giustizia italiana ad azzerare incredibilmente il processo per la seconda volta, continuando a richiedere, secondo il nuovo codice, una certificazione che attesti l’irreperibilità del terrorista, mandando dunque altri carabinieri nella fortezza talebana a rischiare la vita per un pezzo di carta perché, se l’imputato non viene informato del processo, serve la “prova della volontaria sottrazione alla conoscenza del procedimento”." Beh complimenti al garantismo di Renzi... se non ci fosse bisognerebbe inventarlo e poi fucilarlo per tradimento.
Oggi parliamo di giustizia per cui tenete le cinture allacciate perché ci lanciamo in un nuovo caso, questa volta tedesco, di garantismo verso i pellet però ad opera dei media.
Il fatto:
"Due stranieri hanno spinto tre ragazzi tedeschi, durante un litigio, sulle rotaie della stazione di Norimberga, verso la fine dello scorso gennaio. Due di essi sono morti, schiacciati dal treno che stava sopraggiungendo."
I commenti dei giornali:
"Il Süddeutsche Zeitung ha classificato il fatto come “un litigio tra adolescenti finito tragicamente”. I tre sedicenni sono “caduti” e sono stati “uccisi dal convoglio in corsa”.
Il Bayerischer Rundfunk era della medesima opinione e ha scritto: “Venerdì notte, alcuni giovani sono stati coinvolti in una lite alla stazione dei treni di Norimberga. All’improvviso tre sedicenni sono caduti sui binari durante il battibecco”.
Il Franken Fernsehen, invece, titolato l’episodio come “disastro ferroviario” e le vittime sono state uccise “dal treno”."
Anche in questo caso assegno la palma d'oro alla fregnaccia più bella al Bayerischer Rundfunk secondo cui, durante la lite, i tre sedicenni all'improvviso sono caduti sui binari... come dire che per lo shock di poter dire "A stronzo!!!" ad un pellet li avesse fatti svenire sui binari.... mah!
Ma... se ci si mettono anche i greci ad ammazzare gli europei: "Ci ha dovuto pensare la Bild, lunedì mattina, per mettere a nudo la verità: gli assassini che hanno spinto i 3 teenagers verso la loro morte, erano rispettivamente di nazionalità turca e greca, due immigrati insomma. E non si tratta certo di una “disgrazia” o di una “caduta” accidentale: la Bild ricostruisce i fatti di quella tragica serata stabilendo che i tre ragazzi vittime dell’aggressione avevano avuto una discussione con i due stranieri alla stazione di Norimberga, dopo una serata passata in discoteca. Secondo le dichiarazioni rilasciate dalle forze dell’ordine, il litigio aveva avuto origine da una futile motivazione, che aveva portato i due immigrati ad avere una reazione spropositata nei confronti delle vittime. Le telecamere di sorveglianza mostrano infatti che gli assassini hanno volontariamente spinto i ragazzi sui binari: nessun “incidente” è capitato ai tre, nessuna “tragedia”"
Tornando invece alla giustizia delle aule di tribunale, ma restando in Germania, ancora una volta sono io, con il mio sarcasmo, ad aver anticipato i tempi del tracollo che sta avendo questa società che definirla "moderna" è un insulto alla modernità, perché la modernità non è un sinonimo di stupidità o dell'essere stronzi... per questi appellativi ci sono sinonimi ben più calzanti.
"In Germania un immigrato siriano di venti anni ha stuprato un’assistente sociale. Prontamente agli arresti, altrettanto lestamente è stato scarcerato. La ragione? Secondo il giudice che lo ha processato non è “in grado di capire che nella nostra società i rapporti tra uomo e donna non sono basati sulla forza”.
Quindi via libera di nuovo nel mondo per il “richiedente asilo” a questo punto colpevole solo di aver mal compreso i “costumi” locali." dopo gli scafisti, schiavisti per necessità, abbiamo ora gli stupratori per ignoranza. Beh dal momento che molti siti stanno pubblicizzando che l'abuso di pornografia è una malattia e non una depravazione... ci vorrà davvero poco che qualcuno si "inventi" (o trovi la "gabola") di aver appreso il corretto modo di rapportarsi con il "gentil sesso" dai film di Rocco Siffredi e quindi non è colpa sua se ha stuprato, ma è colpa di Rocco. Andando avanti di sto passo finiremo ad avere un sistema giuridico stile quello americano dove la norma giuridica sostituisce completamente l'intelligenza.
Non sto a narrare, ma ne faccio solo cenno, alle cause intentante dagli americani ai costruttori di prese elettriche.
"Nel processo la chiave di volta che ha condotto all’assoluzione del profugo è nella domanda che il pubblico ministero ha posto alla giovane vittima. Ha infatti domandato se lo stupratore potesse non aver compreso che lei stava rifiutando un approccio sessuale. La donna avrebbe risposto: “Potrebbe essere possibile…”."
Allora nel dire che sti sporchi negri devono adeguarsi al "nostro" stile di vita è razzismo perché si vuole appiattire la loro "bellezza" culturale, ma allo stesso tempo li si assolve perché non sono stati adeguatamente informati che stuprare una donna è un reato... o, secondo i giudici tedeschi, malcostume.
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