14 febbraio 2019

Il Primo Re... un film tutto da leggere.

Nemmeno mi ricordo l'ultima volta che sono entrato in una sala cinematografica o, per dirlo in modo meno anacronistico, che sono andato al cinema. Credo che l'ultimo film visto fosse "La preda perfetta" con Liam Neason nel "lontano" 2014. Dopo così tanto tempo ieri sera ho deciso di rompere il digiuno e farmi "sta magnata". Guardando il trailer del film "Il Primo Re", onestamente, avrei potuto continuare il digiuno, più per il disgusto nei confronti delle pietanze presentate che per inappetenza. 
Dal momento che Furio Colombo ne ha fatto una recensione così "negativa" ho deciso che potesse essere interessante. Detto tra noi, però, se dal trailer fosse stato evidente che avrei dovuto "leggere" il film per due ore, probabilmente avrei desistito.
Già... partiamo dal presupposto che per tutto il tempo gli attori parlano quello che, secondo il linguista accreditato Luca Alfieri, è protolatino, ovvero la lingua latina del VIII secolo A.C. che, purtroppo, ad un orecchio fino come il mio alcune inflessioni suonano come un inglese moderno in termini quali "difference" o "brother" (stranamente quando i due fratelli si chiamano a vicenda).
Anche la terminologia religiosa appare un po' confusa (ma di quel periodo storico effettivamente non ci sono molte fonti scritte quindi è comprensibile non si abbia certezza di cosa dire, ma potrebbe essere incoerente parlare del "dio" riferito al fuoco in un vaso, alla "triplice dea" (unica figura che effettivamente potrebbe non essere anacronistica, e agli Déi che, ipoteticamente, non sono ancora "nati".
Andare al cinema dopo il lavoro può risultare faticoso, andare a leggere un film è un suicidio.
Furio Colombo (che a me puzza d'ebreo), sostiene che questo sia un film Fascista  "Il primo re è il manifesto del fascismo. [...] “stordito da un ritorno così rapido e disinvolto del fascismo, senza trucchi e senza inganni (non il fascismo come insulto, ma il sistema politico che per un periodo ha dominato la storia italiana, così come lo trovate scientificamente descritto sulla Treccani)” [...] “se attribuire a Romolo o a Rovere la fondazione contestuale del sovranismo. Romolo, a differenza di Remo, che è élite, non vuole confini aperti e fa mettere fuochi tutto intorno a ciò che sarà Roma. Chi finge di non vederli farà, da subito, la fine degli immigrati tanti secoli dopo, quando la guardia costiera italiana e quella libica non sentono le chiamate disperate di soccorso di chi sta affogando. Ma secondo il primo re e l’ultimo governo, Roma è sempre stata così, salvo un breve intervallo di democrazia”".
Tralasciamo il fatto che ormai vedono il fascismo persino nelle insegne della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, costruita nel 1958 in una città dal fortissimo animo rosso, definire fascista il film, per una frase che pronuncia Romolo durante il rito di fondazione della città (sostanzialmente afferma che non si sarebbe dato asilo a nessuno), ovviamente i fatti, soprattutto quelli di attualità, dimostrano che non ha funzionato molto il blocco agli stranieri (percome lo intende Colombo) dal momento che lo stesso anno di fondazione si verificò il ratto delle Sabine con cui procreare il futuro popolo di Roma . Nella pellicola inoltre si vede Remo come un dittatore guerriero, ma si scopre poi essere il prescelto dagli Déi, e Romolo come uno smidollato fratricida... sostanzialmente nel film viene sostenuto che nella visione della vestale (che nella leggenda di Roma era Rea Silvia la madre dei due gemelli) diventa una rapita di "Alba" (forse Alba Longa?!?) la cui visione vorrebbe Remo diventare il Re/Dio di un popolo che fonda il Mito nel ricordo del sangue versato del fratello morto, ma controsenso dei controsensi la stessa commenta in modo dispregiativo la visione di Romolo che uccide Remo "Così l'assassino diventa Re", ma se fosse stato il contrario (dovendosi comunque compiere il destino del fratricidio)... non era in ogni caso l'assassino che sarebbe diventato re?!?
In buona sostanza se ai tempi del fascismo si celebrava l'atto eroico di Romolo che avrebbe difeso i confini Capitolini contro qualunque violazione (anche quella fraterna) nel film questo eroismo decade e anzi diventa quasi un "non posso farmi la figura di merda davanti ai miei quindi non posso farmi mettere i piedi in testa da mio fratello che tutti riconoscevano come re!"
Concludo con le mie personali impressioni... se pensate di andare a vedere un film in cui si celebra il mito del "ventennio"... risparmiate i vostri soldi. Diversamente, se non vi pesa leggere un film... tutto sommato uno sguardo lo merita.

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