4 febbraio 2019

Svenditalia... vendiamoci pure i palazzi.

Lo strano caso... avevo parlato con una certa apprensione dell'assalto di Soros a MPS (Monte dei Paschi di Siena) sostenendo che dietro ci fosse un piano strategico. Ovviamente la realtà va ben oltre le mie orrende visioni.
Infatti la truffa del giudeo ungherese ha destabilizzato il titolo di credito italiano che, nonostante non sia riuscita a portarla al fallimento grazie all'intervento salvabanche del governo, ha comunque condotto la banca a navigare in cattive acque.
La truffa di Soros e compari (perché se lui è il burattinaio ci vogliono comunque dei burattini che facciano il lavoro sporco) si è infatti spostata al settore immobiliare. Infatti, come ho avuto sempre modo di constatare in questo tipo di operazioni, i magnaschei scambiano sempre volentieri la carta frusciante (che ha appunto un valore nominale, ovvero ha il valore che le banche gli danno) con beni reali il cui valore economico è oggettivamente quantificabile. 
Sostanzialmente prestano soldi, che non valgono un cazzo, e, nel momento in cui non si è in grado di saldare il debito, requisiscono beni mobili e immobili, risorse naturali, servizi, ecc.
Di fatto MPS sarà costretta a mettere sul mercato alcuni palazzi storici, al solo scopo di "fare cassa", "Il Monte dei Paschi di Siena ha deciso di collocare sul mercato immobili per circa 600 milioni di euro. Rocca di Salimbeni ha bisogno di liquidi e per questo venderà i suoi gioielli di famiglia. [...] Secondo Il Sole 24 Ore: “In corsa ci sarebbero grandi gruppi finanziari americani come Blackstone. Ma anche altri fondi americani e inglesi come Starwood, Tristan Capital partners, Lonestar, Apollo e Cerberus”. Probabilmente si tratterà della più grande operazione di real estate dell’anno." (fonte Il Primato Nazionale).
A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca... come si suol dire. In effetti la coincidenza tra i due eventi (l'assalto di Soros e la svendita immobiliare) è davvero troppo poco "coincidenza" e suona tanto come una mossa preparata ad hoc in cui se MPS fosse fallita Soros ci guadagnava con l'acquisto e la rivendita dei titoli spazzatura, non fallendo (ma destabilizzando le loro quotazioni in borsa), probabilmente riuscirà a mettere le mani su qualche bel palazzone (tramite i burattini ovviamente).
Soros è "Il Burattinaio"? Onestamente non credo che sia "IL", ma sicuramente è uno dei burattinai che a sua volta è mosso da altri burattinai. Però resta uno dei mali maggiori di questo secolo. 
Pensando alla finanza internazionale mi viene in mente la copertina di The Number of the Beast della metal band britannica Iron Maiden in cui si vede un uomo legato a dei fili (come una marionetta) mossi dal diavolo a sua volta legato a dei fili mossi da "Eddie" la terrificante mascotte del gruppo inglese... Ovvero ufficialmente non si sa chi muove i fili, ma di certo qualcuno a tirarli c'è, diversamente non si spiega come sia possibile che ad ogni azione corrisponda una "coincidenza" così accurata.
Nello specifico l'elenco dei beni in vendita "I potenziali acquirenti si contenderanno edifici storici di grande pregio: quello di via del Corso a Roma, ma anche due uffici a Firenze (situati vicino alla chiesa di Santa Maria Maggiore e a Via dei Sassetti). E probabilmente ci sarà la sede storica a Milano, in via Santa Margherita. Questa vicenda ci obbliga a fare una riflessione sulle dinamiche del mercato immobiliare italiano. Vediamo perché. Gli edifici di pregio, siano essi uffici, negozi o alberghi di lusso, sono le prede preferite dei grandi investitori esteri. Negli ultimi mesi, ad esempio, la società di gestione del risparmio Castello SGR è finita nel mirino del fondo americano Oaktree. Gli statunitensi sono in dirittura finale per rilevare la divisione dedicata all’ospitalità: si tratta di 16 hotel di cui cinque strutture di gran lusso. Lo scorso dicembre invece finivano delle mani del gruppo francese Lvmh di Bernard Arnault lo Splendido di Portofino e il Cipriani di Venezia." (stessa fonte)
Una volta acquistati i muri (con chissà quale supina agevolazione concordata con i nostri burattini "politici"), gli acquirenti possono farne ciò che gli aggrada rivenderlo ad un prezzo maggiorato, demolirlo (per invidia) per sostituirlo con un ammasso informe di ferraccio e vetro, smantellarlo per rimontarlo in un altro luogo. 
Resta il fatto che ancora una volta l'Italia viene svenduta e nel panorama economico dell'alta finanza noi non siamo nemmeno nominati come porta borse o prestanome (di quelli da mandare in galera se le cose si mettono male), infatti "Per dare un’idea più completa del fenomeno è bene uscire dalla stretta attualità. Secondo gli esperti del settore (analizzando i dati dal 2005 al 2017) i fondi d’investimento stranieri detengono asset per circa 24,5 miliardi di euro di cui quasi 8 miliardi negli uffici, 8,7 miliardi nel retail e 3,5 miliardi nel settore dell’ospitalità. I maggiori portafogli sono in mano al colosso americano Blackstone e al fondo sovrano del Qatar (Qia). Gli americani hanno accumulato dal 2012 ad oggi beni per quasi 4 miliardi di euro. Il Qia ha collezionato strutture di lusso da Milano alla Costa Smeralda passando per Roma e Firenze. [...] Per molti analisti l’attrattività del nostro mercato immobiliare è un fattore positivo. Ciò che però dovrebbe farci riflettere è la totale assenza di attori italiani in queste operazioni finanziarie. È triste constatare che anche in questo settore rimaniamo terra di conquista per i fondi d’investimento di ogni latitudine" ovviamente gli analisti valutano solo il fatto che il denaro si muova, non il fatto che il nostro patrimonio artistico/immobiliare venga acquistato dagli stranieri... perché i soldi non hanno una patria, mentre i debiti sì.

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