31 gennaio 2019

Le priorità dell'Emilia-Romagna propellet

Se vi ricordate, in questo caso mi rivolgo ai sostenitori della prima ora, in più di un occasione avevo fatto presente dell'esistenza di una legge (istituita da chi non mi è chiaro), che impone alle aziende l'assunzione di una percentuale minima di lavoratori appartenenti alle categorie protette, in cambio le aziende ricevono uno sgravo fiscale sul costo del lavoratore stesso.
Quando questa legge era nata le categorie protette erano... una, ovvero gli handicappati, col passare del tempo (in concomitanza con l'inizio dell'invasione) è stata aggiunta la categoria dei pellet (cosicché potessero fare il lavoro che noi non abbiamo voglia di fare). Chiaramente non vi è alcuna distinzione all'interno della macro categoria protetta... cioè un disabile è uguale, a livello fiscale, ad un ragazzone di 20 anni che ha il solo difetto fisico di non sapere l'italiano. Chiaramente questo ha fatto sì che le aziende favorissero l'assunzione di pellet invece degli handicappati, ma, dal momento che la legge stabilisce una percentuale minima e non una massima, i pellet sono andati via via sostituendosi all'assunzione degli italiani (e poi ci sentiamo anche dire che noi italiani certi lavori non li vogliamo più fare).
L'Emilia-Romagna è andata oltre, nel senso che è riuscita ad applicare la stessa regola anche in ambito di formazione al lavoro dirottando i fondi regionali ed europei, destinati alle categorie protette ("disabili, ex alcolisti e tossicodipendenti, ex carcerati, soggetti in grave difficoltà economica" diciamo che in questo frangente non è importante stabilire quali sono le categorie che io mi sentirei di proteggere, ma di sicuro non sono così tante) per facilitare i pellet.
Ovviamente non parliamo di un caso isolato e di un numero esiguo di "fortunati" vincitori, ma parliamo di una vera e propria campagna acquisti, infatti "I numeri parlano chiaro: 1.758 sui 3.631 tirocini hanno coinvolto richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale o umanitaria." (fonte Il Primato Nazionale) nello specifico, così incominciamo a dare anche le colpe giuste "“A Bologna 386 tirocini su 638 sono andati a richiedenti asilo e solo 97 a persone a cui spettavano in base alla legge sulla disabilità […] A Ferrara su 365 percorsi avviati 169 sono stati dedicati agli immigrati sbarcati sulle nostre coste, mentre solo 140 sono andati ai disabili. Più o meno come a Parma dove i sedicenti profughi hanno occupato 217 posti su 496 disponibili” [...] nella provincia di Forlì-Cesena, su 428 tirocini di tipologia C, attivati nel 2018 dalla Regione, il 53% hanno coinvolto richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale o umanitaria, mentre solo 57 sono stati riservati a persone svantaggiate e 142 a persone con disabilità. Invece, a Reggio Emilia il 69% dei tirocini formativi dedicati ai portatori di handicap e alle persone in difficoltà, sono stati assegnati ai richiedenti asilo." Insomma piuttosto che il "lambrusco" valorizziamo il "popcorn" (così sistemiamo anche 'Sfigabue').
Ma chi è stato a denunciare l'accaduto a La Verità? "Il consigliere leghista Gabriele Delmonte, che ha sollevato per primo la questione, ha commentato duramente la situazione: “Invece di pensare agli italiani in difficoltà, le amministrazioni Pd preferiscono pensare ai sedicenti profughi. E questa volta ad essere danneggiati sono addirittura i disabili” Per Delmonte l’assurdità consta nel fatto che “in questo modo si continuano a favorire i percorsi di avviamento al lavoro di persone che, il più delle volte non hanno nemmeno ottenuto lo status di rifugiato e che sono in Italia solo temporaneamente”. Se non è discriminazione questa.". Ma il consigliere leghista invece di sollevare il problema a cose fatte, non poteva denunciare l'accaduto mentre venivano prese queste decisioni ed impedire questo scempio? Inutile piangere sul latte versato... sta gente fa quello che gli pare perché al popolo non gliene fotte un cazzo. Quando si accorgerà che lo ha preso in quel posto ci si sarà talmente abituato che potrebbero usarne il foro come passante ferroviario per il freccia rossa.
Nel frattempo, mentre la regione dava regalava i nostri di diritti ai non aventi diritto "sull’Appennino bolognese a Lizzano in Belvedere, in località Cavone.", sono stati visti sciare, e segnalati alle autorità, 4 uomini vestiti in uniforme delle truppe di montagna della waffen SS... di per sé sarebbe già un problema (per questo Stato) se poi lo fai nel giorno della memoria non hai scampo. Infatti sono già stati identificati, anche perché (essendo stata autorizzata questo tipo di rievocazione storica) sciavano a volto scoperto.
Le reazioni della sinistra non si sono fatte attendere "L’esponente del Capogruppo di Sinistra Italiana in regione Taruffi ha manifestato l’intenzione di presentare “un’interrogazione in Regione per sollevare il caso e capire quale fosse la rievocazione storica cui i Carabinieri della stazione di Vergato hanno fatto riferimento e da chi sia stata eventualmente autorizzata e o patrocinata. Credo sia utile fare chiarezza e dire basta a queste vergognose e intollerabili pagliacciate”" infatti basta con queste intollerabili pagliacciate ovvero mentre gli italiani chiedono un lavoro e una soluzione alla crisi che, teoricamente, è risolta da 5 anni, i pellet delinquono ad ogni occasione utile, nel momento in cui ci viene imposto di rinunciare alla nostra cultura per far integrare gente che ci impone la sua... le forze politiche perdono tempo a presentare un'interrogazione su quattro gogliardici che vanno a sciare vestiti da SS? Allora perché non vietare i raduni degli alpini e già che ci siamo anche le manifestazioni dell'ANPI (se proprio vogliamo impedire ai "criminali" di esportare il proprio modello comportamentale)?
"Alcuni escursionisti avevano assistito alla singolare rievocazione storica e avevano allertato i carabinieri: davanti ai loro occhi vi erano quattro uomini che oltre alle divise SS avevano con sé dei mitra. Le forze dell’ordine hanno quindi provveduto ad informare la Procura di Bologna che sta ora esaminando l’accaduto, ma in data attuale, come riporta Bologna Today, non è stato ancora formulato alcun capo d’accusa e non è stato nemmeno aperto un fascicolo in merito." almeno per ora le truppe di montagna sono in salvo.

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