14 gennaio 2019

Tanto per far dei nomi.

Se fossimo nella saga di Harry Potter certi nomi di una certa area politica sarebbero appunto cambiati in "Tu-sai-chi" appartenente a "Tu-sai-cosa", ma siccome non siamo nella Londra di un mondo parallelo al nostro, bensì in Italia, verrebbe facile chiedersi come mai tale differenza di trattamento tra due elementi di spicco del terrorismo a cavallo degli anni di piombo italiani.
Infatti oggi, alle 17ca (ora italiana) dovrebbe atterrare a Roma l'aereo che trasporta il terrorista rosso Cesare Battisti dopo quasi 40 anni di latitanza (38 per essere giusti) evaso infatti nel 1981 dal carcere di Frosinone si rifugiò prima in Messico poi in Francia (godendo della "Dottrina Mitterrand") dove si sposò ed ebbe 2 figlie ottenendo così la naturalizzazione francese che gli fu, però revocata, prima del conferimento della cittadinanza. D'altronde vuoi non essere orgoglioso di annoverare tra le file dei cittadini illustri un assassino?
Infine se la svignò in Brasile (nel 2004) dove fu arrestato nel 2007 per ingresso illegale nel paese con documenti falsi... significa che in Brasile l'immigrazione clandestina è un reato? Scontò la pena di 4 anni e rilasciato nel 2011. Va registrato che nel 2010 fu negata l'estradizione dal Brasile perché battisti rischiava (secondo me a detta sua) una persecuzione politica (il presidente del consiglio in quegli anni era Silvio Berlusconi).
Gli fu concesso quindi il diritto di asilo (dopo che gli era stato revocato lo status di rifugiato nello stesso anno) ed il visto permanente.
"Secondo la legge della Repubblica Federale del Brasile i crimini commessi da Battisti sarebbero caduti in prescrizione nel 2013. L'uomo inoltre ha avuto un terzo figlio da una donna brasiliana nel 2013 ed è sposato con una cittadina brasiliana dal 2015, tutti fatti che impedirebbero l'estradizione ai sensi dello Statuto dello Straniero vigente nel paese sudamericano. Contro l'estradizione si sono schierati molti intellettuali di sinistra come Gabriel García Márquez, Bernard-Henri Lévy, Daniel Pennac, Tahar Ben Jelloun, Valerio Evangelisti e anche - a titolo personale - alcuni esponenti sudamericani di Amnesty International." Giusto perché la feccia trova sempre solidarietà
"Nuovamente latitante dal dicembre 2018, dopo la revoca dello status di residente permanente e l'ordine di estradizione del presidente Michel Temer, il 12 gennaio 2019 viene arrestato a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, da una squadra dell'Interpol (team composto da Polizia italiana, Criminalpol e Antiterrorismo)".
Come dicevo oggi arriverà in Italia, ma i nostri politici, dal giorno del suo fermo in Bolivia, fanno a gara a chi dice la banalità maggiore "“Ad attenderlo qui da noi – ha scritto il premier Conte su Facebook – ci saranno le nostre carceri affinchè possa espiare le condanne all’ergastolo che i tribunali italiani gli hanno inflitto a suo tempo con sentenze passate in giudicato, non certo a causa delle sue idee politiche, bensì per i quattro delitti commessi e per i vari reati connessi alla lotta armata e al terrorismo”" Renzi commenta "Sull'arresto di Battisti le polemiche non hanno senso. Dobbiamo solo un grazie enorme a Polizia e Intelligence. Oggi vince la giustizia, non un partito politico. Oggi vincono le istituzioni, non gli ultras. Oggi vince la democrazia, non il terrorismo" tanto per far capire che le polemiche sono inutili... tiriamo dentro gli ultrà e che cosa centrino con il caso Battisti e ancora tutto scoprire.
Ma ad ogni modo state pur certi che il terrorista rosso non sconterà nemmeno uno degli ergastoli a cui è stato condannato, in contumacia, in Italia in quanto negli accordi con il Brasile perché ci concedesse l'estradizione è stata inserita la clausola che gli fosse comminata una pena pari a quella massima prevista nello stato sudamericano che, per costituzione, non prevede l'ergastolo, ma una pena massima di 30 anni.
Quindi il losco individuo dopo essersi fatto la bella vita ora si godrà pure la pensione in Italia. Infatti sono certo che le varie associazioni rosse si prodigheranno affinché i 30 anni vengano ridotti data l'età che potrebbe avere lo stercorario dopo la condanna. Infatti la bestia è nata il 18 dicembre 1954, il che vuol dire che attualmente ha 64 anni (portati piuttosto bene, devo ammetterlo, se le foto che circolano sui giornali sono veritiere), scontati i 30 anni di carcere dovrebbe averne 94... ma in ogni caso per me avrebbe poca importanza, anche se non gli venisse concessa alcuno sconto dal momento che sì è sposato due volte e ha avuto 3 figli dai 2 matrimoni, a mio avviso è sintomo che la sua vita se l'è fatta a differenza delle sue vittime e dei loro famigliari.
Io ho parlato di nomi, mentre ne ho fatto solo uno. Gli altri infatti che voglio tirare in ballo sono Franco "Giorgio" Freda che oltre alla condanna per fatti legati ad alcuni attentati, ha subito una condanna definitiva a 15 anni di reclusione associazione sovversiva (ovvero un reato legato alla volontà di sovvertire l'ordine dello Stato, intenzione che avevano anche i comunisti, ma che stranamente non gli veniva mai imputato) e successivamente a 6 anni per istigazione all'odio razziale. Già perché essere razzisti in Italia è un reato... e questa non è una condanna ideologica?
Un altro caso eclatante è quello del Capitano Erich Priebke che usò documenti falsi solo per poter fuggire dall'Italia, ma una volta in Argentina riprese il proprio nome, iniziò a lavorare in un negozio di alimentari, prima di diventare direttore della scuola "Primo Capraro" di Juan Carlos de Bariloche divenendo molto noto all'interno della comunità ovvero non si nascose sotto falso nome.
A differenza del caso Battisti in cui le autorità Brasiliane negarono per ben nove anni l'estradizione, nel caso Priebke ci impiegarono poche settimane infatti la richiesta di estradizione avanzata dall'Italia fu accolta nel novembre del '95, mentre il capitano era ai domiciliari già dal '94. Giunto a Roma iniziò subito il processo a suo carico e, dopo vari rinvii, si arrivò ad una sentenza definitiva (o quasi) "Il 1º agosto 1996, il Tribunale militare, pur riconoscendo la responsabilità dell'imputato, ritenne che allo stesso si dovessero applicare le attenuanti generiche, dichiarò di «non doversi procedere, essendo il reato estinto per intervenuta prescrizione» e ordinò l'immediata scarcerazione dell'imputato" e, tra l'altro, per la stessa imputazione fu precedentemente riconosciuta l'intera responsabilità all'allora comandante di Pribke, ovvero Kesserling che scontò per intero la pena. poteva finire così? Tutto bene, tutti amici rilasciamo sto vecchio e rimandiamolo a casa?
Macché se quanto avvenne dopo fosse stato compiuto da chiunque altro avremmo assistito (in pieni anni 90) ad una strage che non succedevano da almeno un secolo, infatti... "La sentenza suscitò le proteste dei parenti delle vittime delle Fosse Ardeatine che si ribellarono insieme con la comunità ebraica di Roma, la quale diede vita a una manifestazione guidata da Riccardo Pacifici che costrinse i giudici a restare assediati in aula fino a notte fonda. In seguito Priebke denunciò Pacifici per sequestro di persona, perdendo però la causa e venendo condannato al pagamento delle spese processuali" l'aula in questione dove imputato e giudici furono assediati fino a notte fonda era all'interno di un tribunale militare al cui assalto (da parte di civili) autorizzava i militare ad aprire il fuoco sulla folla per violazione di un perimetro militare (avete presente i cartelli gialli posti sul filo spinato delle caserme "Zona Militare - limite invalicabile"? indicavano proprio questa eventualità)
Pribke non fu mai scarcerato in quanto sopraggiunse una richiesta di estradizione da parte della Germania.
"Il 15 ottobre 1996, la Corte di cassazione annullò la sentenza del Tribunale militare[34], disponendo un nuovo processo a carico di Priebke. Il 10 febbraio 1997, dopo una lunga disputa giurisdizionale, la Corte decise che spettava al Tribunale militare di Roma (con una nuova composizione, dopo la ricusazione del presidente Quistelli) giudicare l'imputato.

Il 14 aprile 1997, nell'aula bunker del carcere di Rebibbia, ebbe inizio il nuovo processo a Erich Priebke e all'altro ex ufficiale delle SS, Karl Hass per la strage delle Fosse Ardeatine.
Il 27 giugno il Pubblico Ministero concluse la sua requisitoria con la richiesta di un verdetto di colpevolezza e della pena dell'ergastolo." Sostanzialmente fu giudicato una seconda volta (cambiando il giudice mettendone uno compiacente) affinché si potesse passare da una sentenza di rilascio (quindi non è che fu ritenuto innocente, ma i reati commessi erano caduti in prescrizione) ad un ergastolo. Insomma una vera e propria persecuzione ideologica, infatti della richiesta di estradizione avanzata dalla Germania al fine di procedere al nuovo arresto del capitano non ci fu più traccia e dopo la sua morte nessuno volle accogliere le sue spoglie mortali.

"O Capitano! mio Capitano! il nostro viaggio tremendo è terminato;
la nave ha superato ogni ostacolo, l'ambìto premio è conquistato;
vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta,
mentre gli occhi seguono l'invitto scafo, la nave arcigna e intrepida;
ma o cuore! cuore! cuore!
o gocce rosse di sangue,
là sul ponte dove giace il mio Capitano,
caduto, gelido, morto." Walt Whitman

PS. Lui la scrisse per Lincoln (amante dei negri), io la dedico a Priebke odiato ingiustamente dal nostro popolo

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