15 gennaio 2019

L'ipocrisia di Mattarella

Sempre sull'onda del "non facciamo polemiche è una festa per l'Italia", Sergio Mattarella, il pidiota presidente della repubblica italiana, è riuscito a polemizzare sul fatto che per l'arrivo di Battisti a Ciampino erano presenti tutti i big del governo, mentre ai funeralli di Megalizzi c'erano solo lui e Fraccaro.
Se ci fosse una giustizia divina che punisse le menzogne dette in malafede e le memorie volutamente corte, io potrei passare la giornata semplicemente a leggere le notizie di quanti si sono misteriosamente inceneriti per falsa testimonianza, ma siccome la fanno sempre franca, tocca a me l'ingrato compito di essere memoria di certi avvenimenti su certi personaggi troppo smemorati.
Se Mattarella fa polemica per essere stato il solo (insieme a Fraccaro) presente ai funerali del giornalista ucciso a Strasburgo, andrebbe mosso l'appunto che ai funerali di Desirée Mariottini non era presente nessuno e che l'unica figura istituzionale che ha fatto sentire la propria presenza (anche se effettivamente non ha presenziato ai funerali) portando una rosa bianca sul luogo del ritrovamento dei miseri e martoriati resti della bambina fu Matteo Salvini. Il ministro degli interni è stato accusato dalla sinistra complice, quando non responsabile, del degrado del quartiere San Lorenzo e, di conseguenza, di quanto successo a Desirée, di strumentalizzare la tragedia per fare propaganda. Ora ho una scusa buona per parlare nuovamente male della Boldrini e della sua cricca di filopellettisti... ma quando la Sgualdrini si presentava ai funerali di ogni spacciatore, stupratore e mafioso nigeriano, ghanese, ecc. quella non era propaganda (di cui tu stesso ti sei reso complice) Sergio?
"Il Duomo di Fermo, dove sono iniziati i funerali del giovane migrante ucciso, è pieno di fedeli. In prima fila, in un lato della chiesa, siede la compagna di Emmanuel. Sempre in prima fila nella navata centrale siedono il presidente della Camera, Laura Boldrini, il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi e il vice presidente del Parlamento europeo David Sassoli." Fonte Il Messaggero (il giornale che si è prestato a quella pantomima una pallottola spuntata con protagonista Gigi Proietti) "Tra i banchi spicca la comunità nigeriana che indossa vestiti rossi e neri e fasce rosse sulla fronte in segno di lutto" il vestito in segno di lutto osannato da Il Messaggero invece risulterà essere la divisa d'affiliazione ad una cosca della mafia nigeriana. Non tornerò sulla vicenda "fermana", ma giusto per la cronaca alla gran cassa mediatica, di quando la colpa era tutta a carico dell'ultrà appartenente a gruppi neonazisti, non seguì nemmeno il flebile eco di una "puzzetta" di topo quando la moglie del pellet (l'african scimmia) fu costretta a cambiare versione affermando che effettivamente fu il marito ad aggredire l'uomo bianco con un cartello stradale con tanto di sostegno e zavorra e non viceversa.
Restando, anzi tornando, sul tema delle assenze illustri ai funerali... ancora stiamo aspettando che le istituzioni nazionali facciano presenza ai funerali di Pamela Mastropietro, incombenza lasciata alle sole presenze dei due sindaci di Roma (Virginia Raggi) e Macerata (Romano Carancini)... gli altri dov'erano? Dov'era Lei presidente? Dov'era la Presidente Laura Boldrini? Perché non si è presentata dalle vittime a difendere e promuovere lo stile di vita delle sue care risorse (anche se sono decisamente più "Care" a noi che "risorse" per noi)?
Per cui inutile che lei ricordi agli altri di essere stato l'unico presente ai funerali di una vittima che lei stesso, con la politica del partito a cui continua ad appartenere (nonostante la figura del Presidente dovrebbe essere super partes rispetto alla politica di partito), che ha permesso agli assassini di entrare, radicarsi, moltiplicarsi e organizzarsi invocando un'integrazione che loro stessi non vogliono dal momento che il loro concetto di integrazione passa per la nostra disintegrazione.

E se stiamo a vedere, onestamente anche se dovessi morire per difendere la Patria dal nemico pellet, se (da soldato) dovessi morire per difendere la mia Nazione dall'invasione di stranieri... alle mie esequie non vorrei nessuno di voi. Non ci vorrei quell'ipocrita di Mattarella. Non ci vorrei quella troia della Boldrini. Non ci vorrei quei comunisti dei 5 stelle, né i traditori della destra più o meno moderata. Non ci vorrei nemmeno i miei compagni di partito, che per salvare le apparenze stringono la mano ai negri se dimostrano di essere simpatizzanti. Non ci vorrei nessuno all'infuori dei miei commilitoni (per non chiamarli camerati, seppur corretto, per non creare confusione nelle vostre deboli menti fatte di cliché) che erano al mio fianco mentre un proiettile (di pistola, fucile o cannone) poneva fine alla mia vita offerta col sorriso sulle labbra "a difesa di un fiore... Chiamato Nazione"!

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