28 maggio 2018

Giro d'Italia?!?

Diciamo che la polemica non riguarda tanto i risultati, alla fine nel ciclismo professionistico non vince il più forte (sarebbe troppo scontato) o il più "furbo", inteso chi riesce a fare meglio i calcoli nel guadagnare tempo prezioso nelle tappe in cui si è più forti e lasciare invece andare (risparmiando energia) nelle tappe in cui si sa di non poter fare risultati eccellenti (ad esempio un velocista difficilmente punterà a vincere i gran premi della montagna e viceversa farà lo scalatore nelle tappe a cronometro).
Si potrebbe anche sorvolare, ma non lo farò, sul fatto che la Raggi è riuscita a far saltare l'ultima tappa (la passerella a Roma) perché si è dimenticata di coprire d'asfalto le buche o rimpiazzare i sampietrini divelti durante gli ultimi scontri tra antagonisti e polizia. Vero è che la tappa di Roma non contava più un cazzo (cosa abbastanza incomprensibile per me), in quanto non capisco perché far correre una tappa se la classifica è già definitiva... per il mio concetto sportivo è come assegnare lo scudetto alla juve alla prima giornata di campionato e poi far disputare il resto del calendario per stabilire la posizione delle altre squadre (che più o meno è quello che succede anche se in via ufficiosa). Tornando però al ciclismo in uno sport a tempo non dovrebbe esistere una vittoria a "tavolino" soprattutto quando il secondo classificato ha 46" (non 46h) di distacco dal primo (senza augurare il male a nessuno, ma se Froome fosse caduto e non fosse arrivato, anche impiegandoci 3h è facile che Dumoulin avesse potuto facilmente recuperare i 46" di distacco... Ma non seguo molto il ciclismo, non rientra certo tra i miei sport preferiti, proprio non riesco a capirne le logiche e spesso mi devo far spiegare le regole da un amico... ma anche lui ha dovuto ammettere che chiudere il giro a Cervinia anziché a Roma è come applicare la regola, pocanzi espressa, d'assegnazione dello scudetto alla juve sulla fiducia.
Il giro d'Italia (come il "tour de France" e "la vuelta d'Espana") dovrebbe essere l'occasione per promuovere il nostro paese a livello turistico. Magari gli olandesi, che correvano come cretini al fianco di qualunque tizio in pantaloncini e canotta, torneranno in estate per visitare Roma o Firenze o qualunque altra bellezza messa in mostra, magari lo stesso faranno i telespettatori che, vedendo i nostri paesaggi, decideranno di farsi le vacanze dalle nostre parti... ma in quale modo invogli la gente a visitare l'Italia se la capitale non ha i soldi per gettare un po' di catrame (anche finto) che duri il tempo necessario per fare arrivare i ciclisti incolumi al traguardo, anziché farli sparire in una voragine innanzi ai Fori. Forse Virginia ha confuso un po' le cose intendendo che i Fori di Roma sono le buche nell'asfalto, ma ci sentiamo di rassicurarla del fatto che i Fori Imperiali erano, nell'era antica, il centro politico della città (l'equivalente del Quirinale, di palazzo Chigi, ecc.). Forse per la sua natura "rossa" disconosce la parola Imperiale, ma non è una buona ragione per non asfaltare le strade o per non sistemare il selciato.
La polemica, anche se lo cito per dovere di cronaca, non riguarda nemmeno il gesto indegno di alcuni loschi figuri (che secondo gli inquirenti appartengono ai "No Tav") che durante la tappa Susa Cervinia hanno cosparso l'asfalto d'olio motore all'altezza di Truc di Mola (in val di Lanzo) e vetri a Villar Dora (in val di Susa).
Ora anch'io non sono molto favorevole al progetto TAV, ma non per questo metto a repentaglio la vita di innocenti con gesti insulsi, c'è una sottile differenza tra protesta e delinquenza, tra audacia e stupidità. Forse 'sti ignoranti non cercano il consenso popolare (o almeno non nel modo in cui possono cercarlo altre forze "politiche"), ma sicuramente cercano la teatralità nelle loro "gesta". Non ci sono molte altre spiegazioni, tranne addentrandoci nella psicologia da bar dello sport (ovvero sono una manica di ignoranti).
Come detto però non è nemmeno su quest'aspetto la polemica... la vera domanda è... Perché il giro d'Italia è partito da Gerusalemme? E ancora... perché le prime 3 tappe si sono svolte in Israele?
Ma ci tengo a specificare agli ebrei che il problema non è Israele (non in questo caso specifico) in quanto, chi mi conosce lo sa che avevo montato su la stessa polemica quando, nel 2016, partiva dal Belgio. Non riesco davvero a capire perché il giro d'Italia di ciclismo debba partire al di fuori dall'Italia... cos'è non abbiamo abbastanza chilometri di asfalto per farci pedalare 4 "dopati" in pantaloncini? Allora riprendiamoci Fiume e Caporetto, l'Istria, la Dalmazia e l'intera Jugoslavia poi cacciamo gli slavi (che se ne vadano pure a fare in culo in qualsiasi altra "Zingarovia" in cui si sentano a loro agio, allora e solo allora avremo tutto l'asfalto che ci serve per correre il giro in Italia, anziché far correre il ciclocross tra le dune di Gerusalemme e Tel Aviv.
Mi pare però che l'anno scorso il percorso si sia snodato interamente in Italia... ciò significa che c'è abbastanza asfalto per una gara di questo tipo.
Quest'anno è andata così magari i No Tav (Raggi inclusa), stavolta, hanno tentato di boicottare il giro a causa di quel loro sentimento filo palestinese che li costringe ad andare in giro sempre con la Kefiah calata in faccia, per cui si sentono molto anti-israeliani in determinati momenti.
Più semplicemente con il dietro front (parziale) di Di Maio sul progetto TAV, il loro "No Tav" non ha più ragione d'esistere e allora diventeranno "no giro" o "no Tour", visto che il movimento "no Global" ormai ha vinto... ed infatti stiamo marciando verso la globalizzazione proprio come speravano... no frontiere, no nazioni, no stranieri ma libera circolazione di persone e di (determinate) merci nel mondo.

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