30 agosto 2018

Euri sì. Euri no. La terra dei cachi. (Parte 1)

L'ho già detto più volte, ma tanto per iniziare l'articolo da un punto fermo è meglio ribadire il concetto. 

Odio l'U(B)E!!!

Non sono contro solo per una questione politico-economica o para-nostaglica (per la serie "se dovevamo essere schiavi dei tedeschi tanto valeva tenerci Hitler che almeno ci voleva bene!")... No, niente di tutto questo... io odio l'U(B)E per tutto ciò che rappresenta ivi incluse le ragioni di cui sopra, ovvero per una questione politico-economica e para-nostaglica (per la serie "se dovevamo essere schiavi dei tedeschi tanto valeva tenerci Hitler che almeno ci voleva bene!")...
Se non ricordo male non più tardi di ieri avevo espresso il dubbio sulla corte dei conti europea, stando ai suoi calcoli, contesta la cifra di 20mld che Di Maio sostiene l'Italia versi ogni anno. Secondo l'Europa, nella losca figura di Günther Oettinger, il nostro governo non verserebbe 20mld bensì 14-15 a seconda delle annate, se c'è stata grandine, se ci sono state le elezioni a "Rocca di Fuffa" (ridente comune nella regione montana di "Sticazzi" della provincia di "Stiricazzi" della 21° regione italiana di Ch'arculolistrapazzi... chiaro no? Sostanzialmente la nostra Springfield di simpsoniana memoria), ecc. che possono aver fatto esplodere lo spread, affossato i mercati e qualunque altra "catastrofe" economica per cui (secondo politici ed economisti) se piazza affari viene sepolta da un segno negativo (il mio stipendio ne risente immediatamente). Se il mercato crolla il mio stipendio ne risente perché il mio datore di lavoro invece di "investire" nell'azienda (ovvero spendere soldi per migliorare) investe su titoli di borsa che sono vulnerabili alla brezza (che non è vento o tifone).
Certamente se lui (il datore) perde soldi, inevitabilmente opera dei tagli... e normalmente a saltare per primo sono quelli con il contratto fuffa, ovvero quelli che costa meno cacciarli che mantenerli. Questo è l'unico caso in cui, il mio stipendio mensile, viene intaccato dal mercato... ma questa triste storia la raccontiamo più avanti oppure mai..
Tornando di prepotenza al divario tra quanto "diciamo" di versare e quanto "dicono" versiamo... come dice dr. House... "tutti mentono!" ma se, per un momento soltanto, ipotizzassimo che entrambi dicono la verità ciò significherebbe che l'Italia versa 20mld, qualcuno (forse il galoppino, il postino o il corriere espresso) se ne intasca 5 o 6 e all'U(B)E ne arrivano solo 14-15... (a questo punto sarebbe carino sarebbe dove cazzo sono finiti i soldi che noi abbiamo faticosamente risparmiato e lo Stato ha, "per noi", versato. Inoltre della cifra (diciamo) X che noi versiamo, buona parte ritorna in patria sotto forma di finanziamento (immagino ai pellet visto che i nostri servizi fan sempre più cagare). Quindi secondo Oettinger l'Italia versa concretamente 3mld (di €uro naturalmente...) e qui ci vorrebbe la "faccina" perplessa di Whatsapp... ma se noi mandiamo 20mld e loro dicono che a conti fatti ce ne mandano indietro 11 (perché secondo loro ne abbiamo mandati 14)... perché dobbiamo mandarne 20/14?
Non sarebbe più sensato se noi facessimo la "manovrina" d'autunno, per raccimolare i 20mld e ne mandiamo all'U(B)E solo i 3, che sostengono essere la cifra che effettivamente versiamo, e usare i 17, a cui abbiamo risparmiato la trasferta in Belgio, per investirli sul territorio?
In questo modo eviteremo di far arricchire, o far arricchire meno, "Nexive" (l'alter ego stronzo delle poste italiane), ed avere maggior controllo su cosa cosa è più lecito o più necessario intervenire. Già! Perché non è che l'Europa ti da 17/11mld dicendoti fanne buon uso... troppo bello... dice anche in cosa investirli, ma non solo. La ragione per cui non possiamo fare che raggranellare quanto "dovuto" alle casse europee ed investirli direttamente è soltanto una (anche se le marionette, quali Martina, dicono che ce ne sono molte di più ad esempio, "se non caccia i soldi all'Europa l'Italia si isola!", continuo a non capire), ovvero la questione dello strozzinaggio.
Come espresso in passato l'U(B)E stampa una determinata quantità di €uri che, in teoria, dovrebbe distribuire secondo gli accordi (capestro) siglati da Prodi e compagni al momento dell'ingresso in "Europa", ma in verità la BCE, pur trattando con stati, si comporta come una qualsiasi banca con un risparmiatore che entra in filiale a chiedere un prestito. Ovvero più garanzie hai, maggiore sarà il prestito e, seppur il tasso di interesse sarà inferiore, maggiore sarà la cifra da restituire. Nel caso dell'Italia, ma non solo, ad ogni brezza di vento le quotazioni "Italia" precipitano, il nostro paese risulta essere un "cattivo" risparmiatore, ciò significa che ogni volta che un topo scoreggia in cina, i tassi d'interesse a nostro sfavore s'impennano e, di conseguenza, tutti i nostri sacrifici non bastano nemmeno a ripagare gli interessi del debito pubblico e ogni anno siamo costretti, non potendo condurre una politica economica autonoma, chiedere nuovi fondi da versare nelle nostre case per far ripartire la nostra economia, allo scopo di ripagare il debito pubblico che al mercato Romano Prodi comprò.
A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Questa è la spiegazione più intelligente che mi viene in mente quando sento una certa area politica voler restare accanitamente legata a questo cancro che ci presta i nostri soldi a "strozzo", ci deruba delle nostre risorse (naturali e non), ci ignora quando chiediamo aiuto e si ricorda di noi solo quando è l'ora della questua. Tale spiegazione è che la sinistra (a quanto pare di tutta Europa) si riconosce, o meglio si trova a proprio agio, in questo corto circuito mentale per cui invece di lasciare l'Europa al proprio destino, compiere i dovuti sacrifici e rilanciare la nostra economia (escludendo l'intermediario che fa la cresta sul resto), continuiamo a restare saldamente legati, a doppio filo, a questa manica di parassiti.
Per coloro tra di voi che sono stati attenti nei mesi scorsi, difficilmente potranno gioire alla notizia che "finalmente" la Grecia si è liberata della "troika"... soprattutto se si ricordano quanto lo Stato ellenico ha dovuto cedere in cambio dell'assistenza dell'U(B)E.

Continua..

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