28 agosto 2018

Il dubbio cresce (la guerra continua).

Ho più volte scritto, con toni allarmati e tinte allarmanti, del fatto che siamo in guerra. Questa guerra a differenza delle altre non è combattuta con le armi di distruzione di massa "convenzionali", anche se sarebbe più corretto dire "usuali" (ovvero quelle a cui siamo più abituati), bensì la guerra è fatta di straccioni e traditori che sfruttano continuamente l'immagine dei "poveri" pellet, a cui le nostre istituzioni (fino a qualche mese fa) stendevano un tappeto "rosso" dalle acque territoriali libiche ai nostri porti, sostenendo in un secondo momento che a "fare politica sulla pelle degli immigrati" sono gli altri.
Come in tutte le guerre le armi impiegate sono le più disparate. Non ultime quelle in cui i criminali d'importazione possono trovare e impugnare ogni sorta di strumento d'offesa, mentre al "razzista" italiano non resta che sperare che il negro non sappia sparare.
Tra le varie armi impiegate contro di noi risultano armi batteriologiche "Ricordate i casi di Trento nel settembre del 2017? Pubblicamente veniva smentita la possibile fonte migratoria, ma una circolare del Ministero della Sanità (Lorenzin) lanciava l’allarme. Proprio l’anno precedente la circolare del Ministero della Sanità indicava le migrazioni come fonte dell’introduzione della malaria." (fonte ilcappellopenastore.it), le già citate armi della criminalità "disorganizzata" (o "microcriminalità") affiancate a quelle dell'esercito "regolare" della criminalità organizzata e non ultima l'arma della propaganda che non riconosce, e non rispetta, il concetto di verità. Nel caso della propaganda è assolutamente valido il principio filosofico per cui la verità non esiste.
Tutte queste "armi" sono dispiegate per due ragioni (secondo alcune nuove informazioni acquisite), ma io ritengo valida solo una delle due. Quella a breve termine (con cui non mi trovo in linea, ma riporto per onestà intellettuale) per trasferire il campo di battaglia della guerra Eni/Total sul patrio suolo. Quella a lungo termine la sostituzione e, di conseguenza, definitiva distruzione del popolo europeo per impedire il ritorno ciclico del vecchio continente al vertice del potere mondiale.
Quello che manovrano i fili hanno tentato, in tutti i modi, di spostare l'asse del potere dall'Europa al vicino medio oriente, non ha caso sempre più indicato come fulcro della civiltà e culla della vita. Non punto il dito contro di "loro" perché sono prevenuto (diversamente mi limiterei ad affermare i "pigiami" puzzano), ma per una serie di indizi che puntano con forza nella loro direzione.
La guerra militare italo-francese (se entrambe le Nazioni avessero un popolo dotato di spina dorsale) sarebbe inevitabile, per risolvere il conflitto sull'accesso ai giacimenti del combustibile fossile, ma i francesi, prima di noi, hanno fatto sì di poter schierare giovani negri (incazzati come bisce per ragioni che sanno solo loro e di cui a noi non frega un cazzo), ma questo non significa che, necessariamente, anche noi si debba fare lo stesso e poi a scopo? Sono sufficientemente convinto che, in caso di guerra con i francesi, ci sarebbero diversi (anche se non molti) italiani pronti ad armarsi e partire per difendere il patrio suolo e gli interessi economici nazionali... lo stesso non posso certo dirlo per i "pellet" che sono caduti da un barconi davanti alle nostre coste, gli hanno buttano una paio di scarpe ai piedi (oggetti che non avevano mai visto prima) e informati che da quel momento in poi avrebbero corso per il tricolore (che non perdono occasione di sbattere a terra).
Tutto ciò detto anche ipotizzando che l'invasione sia collegata, in qualche modo, alla guerra Eni-Total... cosa se ne fanno le due società dei pellet? A quale scopo sostituire "fino al 60%" il popolo italiano con quello allogeno della peggior specie?
Sicuramente costa meno, almeno in termini di tempo, importare qualche centinaio di migliaia di feccia piuttosto che attendere che un bambino si sviluppi sino alla stato adulto. Soprattutto costa meno la sua becera ignoranza tribale piuttosto che un' intelligenza affinata dall'istruzione. Anche in questo caso però con un ricircolo naturale della vita, nascita/morte, dovrebbe essere sempre garantita una certa quantità di consumatori.
Mi fermo qui su questo argomento perché, diversamente, dovrei addentrarmi nelle perverse logiche o nei dissennati meccanismi deleteri che ha la società sui giovani che invece di lavorare "cazzeggiano" in giro per locali, con i soldi del "papi" (in generale dei genitori).
Tornando alla guerra le cause non possono essere liquidate con una scrollata di spalle dicendo e colpa del petrolio, non e giustificabile una sostituzione di popolo per garantire ad una Nazione o all'altra il dominio petrolifero nel Mediterraneo, dietro deve necessariamente esserci un odio più profondo che mira alla debilitazione dell'Europa. In tal senso ha molto più valore la tesi secondo cui tale invasione serve a garantire uno certo tornaconto alle "Open Society" (ogni riferimento alle società di Soros è puramente voluto) per mezzo del Business dell'accoglienza. Infatti calza meglio con quanto avvenuto sotto l'asse politico Renzi-Boldrini-Gentiloni che, nonostante la maggioranza (alla Camera e al Senato) e le sole proteste (in piazza) di CPI soffocate nel sangue, non sia riuscito a passare lo Ius Soli. Fatto piuttosto curioso, con tali premesse, se non per la sconvenienza di alcuni soggetti nel regolarizzare chi deve invece rimanere nei ghetti a spese dell'Europa e, di conseguenza, di tutti i cittadini degli stati membri.
Parlando d'Europa un altro argomento che meriterebbe di essere trattato è quello per cui, secondo una logica perversa, l'Italia versa un determinato contributo all'Europa (che varia dai 14 ai 20 miliardi di euro a seconda di chi è a parlarne... ovvero 14 per chi riceve 20 per chi dona... insomma ci sono 6 miliardi che svaniscono nel tragitto Roma-Bruxelles... sarebbe il caso di indagare), ma secondo il registro dei conti europeo tra quello che versiamo e quello che l'Italia riceve in cambio alla fine l'Europa si trattiene circa 3 miliardi... Allora non sarebbe più opportuno, anziché dare 20 (o 14 a seconda delle fonti) per avere indietro 17(11)... dare solo 3 e tenere il resto, indipendentemente da quanto sia questo resto, direttamente in Italia ed investirlo? Meriterebbe un argomento a parte, perché toccherebbe, diversamente, aprire il vaso di pandora che vede l'Europa come parte forte nel prestito di denaro ricevuto dalla nostra Nazione per cui, sostanzialmente, non potremmo mai ripagare il nostro debito.

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