30 maggio 2017

Quando in prigione ti invitano a raccogliere la saponetta.

Nonostante questa affermazione sia stata indicata come discriminatoria da parte delle associazioni VLBP, il mio personale equivalente a LGBT (ovvero Voltaculo, Leccapassere, Biadesivi e Pentiti), torna comunque utile citarla quando uno Stato si preoccupa di buttarcelo al culo senza nemmeno chiederci di raccogliere la saponetta.
Infatti il Ttip a cui ci eravamo (miracolosamente) opposti, cambia nome ed entra dallo scarico in cui lo avevamo gettato.
Con il Ceta infatti, un accordo siglato tra Canada e U(B)E, permetterà (perché non ci sono appelli e già in messa in atto) "la costituzione di un meccanismo di dispute settlement ossia di un arbitrato internazionale cui una “parte” (essenzialmente una società multinazionale) può fare ricorso in caso sia in disaccordo con decisioni prese da altre parti. In altre parole una azienda privata può impugnare una decisione di uno Stato anche quando adottata “nel diritto di legiferare nel settore delle politiche pubbliche”, qualora questa vada a “discriminare” il suo business. Si prevede la selezione di una commissione, composta da esperti provenienti solitamente dal mondo della consulenza privata (esatto, delle multinazionali di cui sopra) o da atenei altrettanto privati." (primato nazionale)... Sostanzialmente voglio proprio vedere quale "tribunale" composto da membri di multinazionali scelti "a caso" decida di andare contro ad un proprio simile quando il giorno dopo potrebbe essere il suo simile a bloccargli la medesima iniziativa.
Mi spiace darvi sta delusione affettiva, ma se vi prendete la briga di indagare su come l'Argentina è finita col culo per terra, vi renderete conto che i primi passi sono stati mossi proprio con questi mezzucci, ovvero accordi siglati tra Stato (argentino in quel caso), con la promessa di facili guadagni, e multinazionali che dapprima si sono appropriati di tutte le risorse naturali e infrastrutture su cui puntare lo sviluppo nazionale, poi, quando lo Stato non possedeva più introiti (rendendosi troppo tardi conto del fatto che il facile guadagno era la saponetta nella doccia, quasi impossibile da raccogliere e celante una certa insidia) per far fronte ai propri debiti ecco che è arrivato "l'Equitalia Mondiale" nella figura del FMI che ne ha spolpato la carcassa. Così, una bella mattina d'estate (in realtà poteva essere tarda primavera, dal momento che da loro le stagioni sono invertite), i cittadini videro i propri conti congelati. Certo vaccapedia sostiene che il congelamento dei conti fosse una misura governativa per arginare la fuga di capitali (dai conti correnti)... non voglio tediarvi ulteriormente con la questione Argentina, ma (seppur vero che la nostra economia è ancora in piedi grazie ai nostri conti correnti) la fuga di capitali più importante resta quella degli investitori stranieri.
Quello che è successo a loro è quello che succederà a noi, e non fra centinaia di anni, ma credo al massimo qualche decina. Con questo accordo i predatori si fionderanno su di noi, divoreranno le nostre risorse naturali (presumibilmente distruggeranno il nostro già malconcio Stato assistenziale) e quando la loro economia aziendale inizierà a stagnare prenderanno baracca e burattini e si sposteranno in un altra nazione lasciando al nostro Stato (il loro complice sacrificabile) il compito di prendersi le nostre (forse) sassate sui denti. A quel punto arriverà il FMI che si offrirà di aiutarci, ma sarà solo l'offerta degli avvoltoi di spolpare la nostra carcassa.
Ovviamente voi non mi credete, ma io le prove ve le porto lo stesso.
Iniziamo dalle similitudini. Crisi Argentina a metà degli anni '80 (mai risolta davvero), dopo una decina d'anni si verifica una seconda crisi che porta al congelamento dei conti correnti. In quel decennio si cambia moneta (si abbandona il peso per l'austral, cambia moneta,  quando si rendono conto di aver fatto la cazzata è tardi). I giornali raccontano la favoletta di una disoccupazione al 5%, mentre quella "reale" è del 18%. Infine si torna al peso, ma ormai il debito pubblico era alle stelle. "Il flusso di moneta straniera incassata con le privatizzazioni di imprese pubbliche si esaurì", "Altri paesi come Messico e Brasile (entrambi importanti partner commerciali dell'Argentina) affrontarono a loro volta crisi economiche, provocando una generale perdita di fiducia degli altri Stati nei confronti dell'America latina"... ecc.
Ora il confronto:
2008 crisi economica (le banche americane finiscono zampe all'aria e l'Europa al seguito), ma mentre gli Stati forti attutiscono il colpo quelli che già zoppicano implodono. Al Messico o (al Brasile) potremmo sostituire la Grecia, mentre l'altra potrebbe essere la Spagna (che solo ad aprile di quest'anno è tornata ai livelli pre-crisi, ma con interventi che ai nostri politici ed "economisti" bilderberghiani non piacerebbe. Ovvero lasciando fallire le banche e ricapitalizzando quelle sostenibili, il rovescio della medaglia “Il costo di un’unità di lavoro in Spagna è calato del 14 per cento dal 2010, grazie a un lungo periodo di moderazione salariale e alla nuova flessibilità garantita ai privati dalla riforma del mercato del lavoro del 2012”)
Tornando a noi... da quando abbiamo cacciato il pupazzo di "scish scish" l'organo che si occupa della "classificazione" economica degli stati (per chi mastica di economia una società solida e siglata "AAA" si scende ad "AA" e così via fino "C" dopo di che si finisce zampe all'aria) ci ha già declassato due volte (attualmente siamo BBB+ che significa "Adeguata capacità di rimborso, che però potrebbe peggiorare") per il fatto di non avere una situazione politica solida. Abbiamo comunque un governo, prima o poi avremo le elezioni... qual è il problema? Nessuno, ma il declassificare "a cazzo" un'azienda è il primo passo per la sua acquisizione. Di fatto ogni volta che un'azienda viene declassata il valore delle sue azioni perdono valore, ma quali sono le nostre azioni? I nostri titoli di Stato, con i quali speriamo di risanare l'economia. Sostanzialmente meno valgono più ne dobbiamo vendere per risanare il debito, più ne vendiamo, più chi le acquista prende possesso di "parti" del nostro paese (perché quei titoli devono essere garantiti in qualche modo).
Nessuno ve lo dirà mai, ma tutte queste manovre sono il mezzo per uccidere la nostra nazione schiava di un'economia finta che di fatto produce fuffa e pretende in cambio risorse reali, dapprima l'oro, ma basterebbe dire che l'oro non è così prezioso per distruggere il suo potere, ma sicuramente la cosa di cui non si potrà mai fare a meno è l'acqua, di cui l'Italia "sarebbe" ben fornita se non la stesse inquinando.

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