22 gennaio 2020

Quando la sardina diventa così succulenta...

Se mi è possibile cerco di evitare di parlare di attualità, anche perché il più delle volte vuol dire fare pubblicità a gente che meriterebbe invece le botte. Raramente ho l'occasione di mettere gli occhi su una notizia che vale la pena di trattare anche se questo vuol dire abbassarsi al livello di Repubblica e delle altre riviste di partito e/o di regime.
Inizialmente erano in molti, da ogni parte politica, a domandarsi e a credere nella effettiva apartiticità del movimento delle sardine e nella spontaneità del movimento. "Il castello di menzogne..." è finalmente crollato e ora sono in diversi a cercare nelle piazze un senso alla loro esistenza.
Per quanto mi riguarda continuo a credere che si tratti di una puerile manovra della frangia oltranzista del PD che vuole riconquistare le piazze dalle quali nessuna l'ha cacciata, ma, semplicemente, da cui ha preso consapevolmente e volontariamente le distanze.
Queste le ragioni per cui il programma, dei pesciolini rossi (che si spacciano per sardine), verte alla distruzione dell'opposizione anziché sostenere apertamente la maggioranza. L'ulteriore ragione di questo opporsi all'opposizione senza schierarsi è sì, invece, l'attirare quella fauna ittica che dai "rosso-rosso scuro", nei cui ideali si identifica o identificava, si è sentita tradita e abbandonata trovando quindi risposte alle proprie necessità in una destra (moderata) che ha colmato il vuoto lasciato dai popolari, che definiscono "populisti" chi comprende che in una democrazia alle urne vi si recano anche gli ignoranti (come me e molti altri) che ragionano ancora con la pancia e non danno credito alle parole farcite di finta cultura che nascondono un'ignoranza ancor più fonda.
Così ogni elezione (regionale, provinciale o comunale) diventa l'occasione per scontrarsi e per valutare quanto le armi siano affilate. In Umbria, sardine e allevatori, hanno portato a casa gli schiaffi da un centro destra che non ha fatto altro che buttare lì un "lei Signora fa compagnia alla signora Maria che nell'altra piazza voleva farmi un maglione... la assumo come mio avvocato e la porto in tribunale con me." ed in piazza scatta l'applauso... e parliamo di un milanese in Umbria. A parti inverse un Di Maio che fa una battuta in Polesine alla folla resta un solo interrogativo "Ma che lingua parla 'sto qui?"... come si domandano, d'altronde, i politici esteri che incontrano Gigino lontano dalle periferie di Napoli.
Le sardine tentano di occupare e strumentalizzare (un mio amico relativamente alle sue ex relazioni diceva "pisciare sui luoghi in cui siamo stati felici" ovvero cancellare i ricordi possibilmente sostituendoli con ricordi freschi del nuovo amore) i luoghi in cui Matteo S. ha raggiunto l'apice della sua notorietà. Ancora oggi infatti si parla della sua prestazione al "papeete" e che dire della campagna di tutto il centro destra (dell'odio) sui fatti di Bibbiano, mentre la sinistra (dell'oblio) minimizzava fatti di una gravità per cui, me lo avessero chiesto, gli avrei negato la pena di morte facendo loro subire la stessa devastazione psicologica offerta a quei poveri bambini (che so magari chiuderli in celle singole e 24 ore al giorno tutti i giorni) tramettere in maniera casuale i discorsi del nostro Duce o del "beneamato" Führer. Forse dopo il primo mese qualcuno potrebbe incominciare a capire quello che hanno fatto ai bambini di Bibbiano, Roma e in tutti gli altri centri affidamento (pro-gender) che ancora non sono stati coperti. In quanto sicuramente c'è una prassi consolidata che non è riconducibile ad "un paio" di mele marce su cui gravano, a indagini concluse, 108 capi d'imputazione, esattamente com'è accaduto nei casi di preti pedofili, dove il "paio" di preti, scovati ai tempi del papa tedesco sufficienti a farlo abdicare, sono diventate intere diocesi nascoste sotto il tappeto rosso da cui pontifica l'eretico.
Ancora una volta le sardine, ed i loro genitori PiDioti, glissano portano a casa gli schiaffi, come nello "scontro" tra Edoardo Caroli, portavoce delle sardine a omnibus (su La7) e Francesco Maria Del Vigo, vice direttore del Giornale, in cui il giornalista afferma "“Volevo chiedere a Edoardo se mi organizza il compleanno. Perché mi pare di aver capito che le sardine non sono un movimento, non sono un partito, ma sono un organizzatore di eventi. Avete finalmente trovato la vostra ragione. Visto che sulla Libia non sapete rispondere, odiate Salvini, non c’è un programma, non c’è un progetto, gli eventi vi vengono bene, io vi assumo… Per il mio prossimo compleanno, e me lo organizzate voi”" la sardina tace non sapendo cosa ribattere, non certo manifestando una improbabile superiorità, mentre la conduttrice accenna ad un pallido intervento in difesa degli organizzatori di eventi "le sardine hanno portato 40 mila persone in piazza ieri a Bologna", servendo un assist al vice direttore "“Ma infatti voglio organizzare una grande festa. Probabilmente li ingaggeranno anche per il Primo maggio” [...] “Non ho mai sentito una cosa propositiva. Il vostro programma è l’eliminazione del sovranismo. Già non si capisce cos’è il sovranismo. Figuriamoci l’antitesi al sovranismo”, fa presente Del Vigo sempre sarcastico. “Cioè il nulla del nulla al quadrato” [...] “Si scende in piazza non per tappare la bocca alla gente. Nel vostro programma c’è scritto: ‘I sovranisti non devono avere orecchie che li ascoltino. Il daspo per i social…’ Quello che leggo nel programma delle sardine mi fa rabbrividire. Cioè, uno scende in piazza per aggiungere una voce al coro, non per far star zitto qualcuno”" (fonte Il Primato Nazionale) Infatti le sardine "ufficialmente" sono nate per combattere, tanto per cambiare, l'odio, il razzismo, l'ignoranza (becera alla Salvini), ecc. nel loro proclama si può leggere "Proponiamo un Daspo social per chi odia. Lottiamo contro le discriminazioni. Vogliamo una politica responsabile e dai toni pacati. Pretendiamo che la violenza venga esclusa dai toni e dai contenuti della politica in ogni sua forma. Vogliamo equiparare la violenza verbale a quella fisica."... ma alla prima occasione... "Francesco Nadalini, 34 anni, originario del Brasile ma arrivato in Italia a 5 giorni di vita, distribuiva volantini per le Regionali a un banchetto di Fratelli d’Italia. Secondo il racconto di Nadalini, all’improvviso si avvicina «un uomo intorno ai 45 anni» con «una sardina attaccata al petto», scatta un paio di foto al gazebo e «inizia a insultare tutti». Qui il racconto si fa interessante: «Ha iniziato a dire: Fdi paga gli extracomunitari per fare campagna elettorale», ha raccontato al Giornale. «Poi mi ha chiamato negro» [...] Poco dopo un altro signore si avvicina al banchetto: «Non pensavo che anche quelli come voi dessero volantini di Fratelli d’Italia». «Quelli come voi», capito?  «Questa cosa mi ha fatto imbestialire – conclude Francesco –. Io non mi sognerei mai di denigrare chi non la pensa come me. Invece se non condividi il pensiero unico, diventi un appestato e ti becchi gli insulti»" la vicenda si svolge a Bologna in Piazza Nettuno a due passi da lì, in piazza VIII Agosto, si svolgeva il concerto delle sardine per combattere il razzismo.
Sicuramente non mi sognerei mai condannare il razzismo, anche se il razzismo arriva da sinistra nei confronti di un ascaro che milita per un partito di destra... allora resta da distribuire la colpa tra la destra che, come sostengono le zecche, assoldano pellet per fare i lavori che gli italiani non vogliono più fare, quali difendere la propria "nazione da chi l'ha tradita e dal vile senza onore" (Gladiatore dei Porco 69), ributtare i pellet in mare, ecc. e gli ascari (come Iwobi e Nadalini)... che... beh la loro colpa è chiara.

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