28 gennaio 2020

Schindler's List... un film tutto d'un fiato.

Ieri sera, in occasione del giorno della memoria, su Iris (uno dei tanti canali digitali di Mediaset) è andato in onda "Schindler's List - La lista di Schindler" interpretato da un cast stellare tra cui Liam Neason, nei panni di Oskar Schindler, Ralph Fiennes, nei panni del capitano Amon Göth, Ben kingsley, nei panni di Itzhak Stern. Indubbiamente per una questione di sottomissione rispetto alla commemorazione, il film è andato in onda in versione integrale (letteralmente dal momento che non hanno fatto uno stacco pubblicitario nemmeno tra il primo secondo tempo facendomi perdere la parte più bella del film per esigenze fisiologiche). A differenza della commedia "Mio cugino Vincenzo", le cui battute ormai conosco, cito a memoria e a volte faccio mie, le battute divertenti se ascoltate la seconda volta perdono di impatto comico rendendo il film a tratti noioso.
Ai tempi le polemiche intorno alla pellicola, soprattutto provenienti da una certa area politica, non mancarono e vertevano soprattutto sulla ipotesi che fosse la moglie, Emilie Schindler, ad usare i contatti del marito per mettere in salvo gli ebrei, mentre al marito, Oscar fervente nazionalsocialista, interessasse solo fare soldi e mettersi in buona luce con i gerarchi.
Quando qualcuno tentò di spacciare la romanzata storia del film come Verità Storica, venne presa la palla al balzo per far presente che in tutto il film, oltre a vaghi cenni, non si facesse alcun riferimento esplicito alla gasazione degli ebrei, come sostenuto da certi Storici, in effetti le domande sollevate dalle stesse prigioniere, poi finite nella lista di Schindler, potrebbero trovare riscontro proprio nelle ragioni dei revisionisti... perché i nazisti avrebbero dovuto uccidere la propria forza lavoro?
Certo per il loro operato nei campi di lavoro forzato o nelle fabbriche gli internati non percepivano alcuno stipendio, ma gli industriali pagavano una tassa direttamente all'erario dello Stato per il mantenimento degli stessi prigionieri. Quest'aspetto, ben evidenziato nel film, non era un "trattamento speciale" riservato ai giudeacci zozzi, bensì a tutti i prigionieri di guerra ungheresi, polacchi, cecoslovacchi, ecc.
Venendo però al film, ricordo ancora il commento sprezzante dei soliti compagni che additarono la follia nazista, che traspariva dalla pellicola, come prova dello sterminio. Solo i più "colti" tra loro, anzi forse i pochi intelligenti, commentarono il film, e la delirante interpretazione di Fiennes, come il classico esempio di "Banalità del male" espressa dalla Arendt che sosteneva e spronava, i vari scrittori ebraici sull'argomento, a non dipingere i nazisti come mostri disumani, bensì come persone in grado, come nella natura umana, capaci di azioni atroci (dice o diceva).
Il film, seppur siano enfatizzati gli aspetti negativi ed esasperati quelli positivi, resta fedele ai fatti storici, non si tratta di film alla bastardi senza gloria ispirata a fatti realmente accaduti (in effetti la seconda guerra mondiale c'è stata per davvero) in cui di storico non c'è nemmeno il titolo, seppur con i limiti del caso. Dal cast, dalla regia, ecc. ci si aspetterebbe di più a dispetto dei 7 premi Oscar e delle 5 nomination, più vari premi di sottomissione nelle sagre locali quali Golden Globe, il London critical circle (Il circolo del "cucito" di Londra), ecc. Soprattutto un Liam Neason impeccabile nel personaggio del ruffiano dei gerarchi diventa pacchiano, quasi patetico, sul finale quando (dopo essersi macchiato del crimine contro l'umanità di aver salvato 1100 giudei) inscena un'interpretazione insulsa nel lagnarsi di non averne salvati di più "perché ho tenuto la macchina? ne valeva almeno 5... la spilla del partito? è d'oro uno o due me li avrebbe pagati" ora nel maggio del '45 con la firma dell'armistizio... nessuno ti avrebbe comprato una spilla del partito nazista, nemmeno in cambio della propria verginità politica... ma lasciamo perdere.
L'accento sulla scena della bambina col cappotto rosso... divenuta maggiorenne (o comunque non molto tempo fa) ha rilasciato un'intervista in cui affermava che Spielberg, specializzato in storie di fantasia (da ET all'olocausto il passo è breve), gli aveva chiesto di promettergli di guardare il film una volta raggiunta l'età adulta, quando lei vide la scena ne rimase sconvolta. Bah onestamente in quella scena alla bambina non capita nulla, non si vede che le succede nulla, ricompare più avanti nel film quando vengono riesumati i cadaveri dello sgombero del ghetto di Cracovia. Tutta qui la fantomatica scena della bambina col cappotto rosso di drammatico c'è solo che delle centinaia di soldati che intorno a lei stanno trascinando e fucilando gente, nessuna si cura di lei.
Amon "il buono" è l'esasperazione delle peggiori qualità dell'essere umano (alcolizzato, psicopatico e sessualmente attratto dalla sua domestica ebraica che, quasi, lo porta al tradimento della razza. Per fortuna si ravvede per tempo e la massacra di legnate, prima di portarla nel bosco e spararle alla nuca (scena che mi sono perso per motivi fisiologici). Qualcuno potrebbe sostenere che da un nazista non ci si può aspettare di meno... ma se persino vaccapedia ne parla così "Il comandante Göth fu arrestato nel settembre del 1944 dalle SS per aver sottratto i beni di valore dei prigionieri e fu internato in un ospedale in quanto sofferente di diabete. Qui fu arrestato dopo la guerra dalle truppe americane, che lo estradarono in Polonia, dove subì un processo, nel quale fu considerato responsabile della morte di circa 2.000 ebrei uccisi durante la liquidazione del ghetto di Cracovia e di altri 8.000 uccisi nel campo di Płaszów. Fu condannato a morte e impiccato." ovvero i russi o chi per loro, arrestarono Göth quando era già sotto custodia delle SS per aver sottratto beni di valore agli ebrei, quindi non era una prassi comune o, se lo era, questa non era tollerata dalle SS che punivano i trasgressori ritenuti colpevoli di tale crimine. 
Sostanzialmente era un cazzo di delinquente che veniva incaricato di sgomberare i ghetti... non voglio sembrare eccessivo, ma non mi sembra impossibile che dichiarasse ai suoi superiori di aver mandato gli ebrei "diversamente" abili al lavoro nei campi di prigionia quando li aveva, invece, giustiziati sul posto.
Giudizio sul film.
Sostanzialmente "è una cagata pazzesca" (aspetto che finiscano i 20 minuti di ovazione in sala mensa)...


Ma non per la pellicola in sé che, come detto, presenta un cast stellare, anche se ci si aspetterebbe di più, ma proprio per il taglio dato a tutta la vicenda... tutto esagerato... tranne, forse, l'avidità degli ebrei a cui Schindler va a chiedere finanziamenti per aprire la sua fabbrica, ma questi, ridotti alla fame rinchiusi in un ghetto (che forse è l'aspetto della seconda guerra mondiale che gli è pesata di meno*) e ridotti sul filo della lama, continuavano a mercanteggiare sul prezzo.

Quindi il film è sconsigliato ma può essere guardato, con bollino nero, ovvero a patto di avere un nazista in stanza che vi spieghi man mano le puttanate che emergono.

* Questo aspetto in effetti è molto marcato nel film, oltre al mercanteggiare nonostante le condizioni precarie, quando era chiaro che le SS stessero entrando nel ghetto di Cracovia per rastrellare e non per un pic-nic, una persona normale cerca il modo di salvarsi il culo (se non è in condizione di combattere e difendersi) e non a infilarci dentro i gioielli. Mentre, un'allegra famigliola, tira fuori una "michetta" e la scatola dei gioielli di famiglia e, un boccone di pane e un gioiello, "via tutto via tutto... puliti!" Peccato che la prima cosa che si fa morendo sia cagarsi addosso.

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