8 ottobre 2020

"Il mio campo" - seconda parte a proposito dello Stato

Come già espresso in altri articoli relativi alla vita di questo magnifico artista, oltre che autore di talento, molto è stato detto e quasi tutto è errato. Dalle sue stesse parole, scritte nella prima parte del libro di cui sto facendo la recensione (non oggetto però della medesima) la denigrazione nei suoi confronti nasce, soprattutto, dal fatto di aver svolto nella sua vita, quando all'età di 14 anni lasciò la casa natia (che ho avuto la fortuna di poter visitare dall'esterno dal momento che è una casa privata, lavori che oggi come allora sono definiti umili. Oggi, a differenza di allora, quegli stessi lavori sono preclusi ai cittadini autoctoni, non perché, come ci viene mendacemente detto, noi non li vogliamo più fare; bensì perché i datori di lavoro sanno che possono contare su manodopera a basso bassissimo costo e quindi o l'italiano accetta uno stipendio che non lo ripaga nemmeno delle spese per recarsi presso il proprio impiego, o non viene "scelto" per quell'incarico.
Ai politicanti borghesi farà sicuramente sorridere che un "imbianchino" (con evidente riferimento dispregiativo verso il suo tentativo di diventare pittore, che per il tipo di lavoro svolto in gioventù*) sia diventato l'uomo più famoso e potente al mondo. A quei tempi ebbe modo di formare la propria identità politica e culturale, era infatti un "divoratore" di libri, leggeva libri di ogni sorta anche se la sua passione restavano quelli di storia e riconobbe sia la grandezza che gli sbagli di Bismark nel creare un grande impero tedesco, da consegnare nelle mani di Guglielmo II, ma di non avere la forza di riunire sotto le insegne del 2° Reich tutti i territori di sangue tedesco.
Ancora una volta parlare oggi di Nazioni formate da "Sangue e Suolo" può far sorridere alcuni e inorridire altri, ma ancora una volta il mondo che ci circonda, e che ci sta crollando addosso, dimostra che mai come ora queste parole siano una realtà che stiamo tristemente abbandonando in cambio nel palo che ci infileranno su per il c*lo.
Nelle parole scritte da un muratore, un imbianchino, un tappezziere, uno che disegnava i quadretti da inserire nello schienale dei divani, impariamo cosa stiamo vivendo oggi e che lui lo aveva previsto, predetto e denunciato 100 anni fa.
"Negli ultimi 100 anni fu una vera pietà il dover veder come questi circoli giocassero, talora in buona fede, con la parola germanizzare. Io stesso rammento che, quand'ero giovane, questo termine conduceva ad idee di incredibile falsità. Perfino nelle sfere del pangermanesimo si poteva allora sentir dire che, con l'aiuto del governo, il germanesimo d'Austria poteva riuscire benissimo a germanizzare i paesi slavi austriaci. Costoro non capivano affatto che si può solo germanizzare il suolo ma non mai gli uomini. Ciò che allora s'intendeva con quella parola era solo la forzata accettazione esteriore della lingua tedesca. E' invece un grave errore il credere che, poniamo, un Cinese o un Negro diventi un tedesco perché impara il tedesco ed è pronto a servirsi in avvenire della lingua tedesca e a dare il suo voto ad un partito politico tedesco. Il nostro mondo borghese non ha mai capito che una simile germanizzazione è, in realtà, una sgermanizzazione. Perché se, con l'imposizione d'una lingua comune, certe distinzioni finora visibili tra popolo e popolo vengono superate e infine cancellate, ciò significa l'inizio di un imbastardimento e, nel caso nostro, non una germanizzazione ma un annientamento di elementi germanici. [...] 
La nazione, o meglio, la razza non consiste nella lingua ma solo nel sangue. Quindi si potrà parlare di una germanizzazione solo quando si sappia trasformare il sangue dei vinti. Ma ciò non è possibile: a meno che grazie alla mescolanza dei sangui si produca un mutamento, significante l'abbassamento del livello della razza superiore. Il risultato finale di questo processo sarebbe dunque la distruzione appunto di quelle qualità che un giorno resero il popolo conquistatore capace di vincere. Particolarmente le forze culturali sparirebbero nellaccoppiamento con una razza inferiore, quand'anche il risultato prodotto parlasse mille volte la lingua della razza che una volta era superiore. 
Per un certo tempo sussisterà ancora una lotta fra le spiritualità diverse, e può darsi che la nazione piombante  sempre più in basso, in un ultimo scatto di elementi appartenenti alla razza superiore, oppure bastardi, in cui, nel primo incrocio, prevale ancora il sangue migliore e cerca di farsi strada, non mai però prodotti conclusivi della miscela, nei quali si mostrerà sempre un movimento culturale retrogrado." (Il mio campo di... suo. XIV. Edizione 1941 Bompiani la prima edizione era del 1925) Intanto 100 anni fa parlava di un male che già si stava diffondendo nei 100 anni precedenti alla sua nascita, in cui si può distinguere lo schema del nuovo "bolscevismo" che, a quanto pare cambia vestito, ma non si lava e di rado si profuma. Ovvero quell'idea per cui germanizzando, nel suo caso, italianizzando (i pellet) nel nostro, si possa mantenere intatto lo status quo delle cose. Insomma secondo il papato (se leggete l'ultima enciclica) e la delirante teoria della sinistra sostituendo il popolo italiano con un popolo di "disperati", di "minoranze", di "rifugiati", di "risorse"... sostanzialmente di pellet... papato e sinistre sono convinti che non solo manterranno inalterato il loro dominio, ma, per riconoscenza, questi, divenuti i nuovi cittadini, aumenteranno e rinfoltiranno le file di sudditi ed elettori che hanno tradito e a cui hanno voltato le spalle. Italianizzando un negro questi voterà per la Boldrini e rinnegherà la sua "gloriosa" e "vittoriosa" fede islamica per abbracciare la decadente e arrendevole fede cristiano-cattolica. Non vale nemmeno la pena di smentirli dal momento che il primo movimento politico islamico (che diventerà partito non appena Conte rinuncerà alla dittatura sanitaria e ci permetterà di tornare nuovamente alle urne) è già una realtà concreta. Si potrebbe contestare, come si fece con Lombroso, che queste teorie razziali siano pura propaganda senza alcun riscontro scientifico... in questo può esserci del vero, forse, scientificamente non v'è alcun riscontro e non può essere dimostrato. Forse perché nessuno si è mai posto nemmeno il problema di dimostrarlo scientificamente, ma nessuno si è mai preso la briga di analizzare l'abbassamento della qualità tedesca. Chi, per ragioni lavorative, ha avuto a che fare con i tedeschi imbastarditi, anche se sicuramente loro consideravano tedeschi anche turchi e polacchi che si sono accoppiati con i tedeschi, ha avuto modo di appurare quanto si sia abbassato il livello qualitativo dei loro prodotti e la loro serietà. Si pensi allo scandalo della Volkswagen che non solo produce una macchina che non rispetta gli standard (a prescindere che possano essere rispettati o meno), ma, dopo essersene accorta, trucca i risultati affinché risultassero conformi alla normativa vigente. Quest'atteggiamento è sempre stato imputato a noi italiani e noi italiani lo abbiamo sempre, volentieri, girato ai napoletani. Questi sono solo esempi, che sono giunti sino a noi che viviamo in una dittatura dell'informazione, oltre che sanitaria, in cui decidono cosa ci serve di sapere, ed è sempre a loro vantaggio, ed il resto è falso.
Ma mettetevi comodi perché il secondo capitolo è uno spunto continuo... dovrei praticamente scansionarlo ed allegarvi il PDF.
"Concludendo, si può stabilire che tutte queste concezioni non hanno le loro radici  profonde nel riconoscimento che le forze foggianti la civiltà e i valori si basano essenzialmente su elementi razziali e che quindi lo Stato deve considerare sua missione suprema la conservazione e l'elevamento della razza, condizione preliminare di ogni sviluppo della civiltà umana.
Quindi l'ebreo Marx potè trarre la conseguenza estrema di quelle false concezioni e idee sull'essenza e sullo scopo d'uno Stato: il mondo borghese, abbandonando il concetto politico delle obbligazioni di razza, senza poter trovare un'altra formula da tutti accettata, spianò la via ad una dottrina negante lo Stato in sé.
Già per questo e su questo campo la lotta del mondo borghese contro l'Internazionale marxista è destinata a fallire. Il mondo borghese ha da lungo tempo sacrificato le fondamenta indispensabili a sostenere il suo stesso mondo d'idee. Il suo scaltro avversario s'è accorto della debolezza della sua costruzione ed ora la attacca con le armi che esso medesimo gli ha involontariamente fornite.  [...] Lo Stato non rappresenta un fine ma un mezzo. Esso è la premessa della formazione d'una superiore civiltà umana, ma non è la causa di questa. La causa è riposta solo nella presenza d'una razza idonea alla civiltà. Quand'anche sulla Terra centinaia di Stati-modello, nel caso si spegnesse l'Ario portatore di civiltà non sussisterebbe nessuna civiltà rispondente all'altezza spirituale degli odierni popoli superiori. Si può andare ancor più oltre e dire che il fatto della formazione di Stati non escluderebbe punto la possibilità dell'annientamento del genere umano se andassero perdute le facoltà intellettuali superiori e l'elasticità, in conseguenza della mancanza d'una razza che le porti in sé".
Non ci sarebbe nulla da aggiungere, ma lo aggiungo lo stesso. Proprio partendo da queste ultime parole si può analizzare come, in un mondo in cui "gli elementi migliori sono già caduti" si è andato via via ad un progressivo annientamento del genere umano o, quanto meno, della sua civiltà. Un mondo in cui (così ce n'è anche per quella mentecatta di Greta) il sangue superiore è stato annientato, cancellato o peggio dichiarato criminale ed emarginato, il genere umano non è più nemmeno in grado di prendersi cura, difendere e tutelare il suo stesso habitat, la fonte del proprio cibo e la terra in cui dovrebbe vivere. Ci potremmo raccontare, per la quietanza della nostra coscienza, che chi ha anteposto i propri interessi economici a discapito della salute di un intero pianeta, sono una ristretta élite. La "nostra" colpa non è solo quella di non far nulla per contrastare questi pochi, ma soprattutto di non contestare e non rieleggere, chi da a questi pochi il potere di distruggere il mondo che ci dona la vita. Di questo la colpa è anche di quegli pseudo-ambientalisti che hanno cavalcato la moda del fascismo identificabile dal SUV in terza fila, ed eleggere una sinistra da passeggiata in bicicletta. Quando entrambi questi abomini (non i ciclisti per carità che io personalmente asfalterei tutti) sono il frutto marcio che pende dall'albero della finanza e dell'economia globale a cui non frega molto se il mondo si muove a gasolio o in eletrico, purché si muova con le regole stabilite da loro. Per quanto riguarda la decadenza e l'estinzione della civiltà umana è sotto gli occhi di tutti e, come già accennato ieri, lo si può vedere nelle azioni del branco di pellet e di questa sinistra che li sostiene. Ci dicono che l'autore era un pazzo ed un fallito... nella migliore delle ipotesi, eppure basti pensare a queste sue ultime parole "Già per questo e su questo campo la lotta del mondo borghese contro l'Internazionale marxista è destinata a fallire. Il mondo borghese ha da lungo tempo sacrificato le fondamenta indispensabili a sostenere il suo stesso mondo d'idee. Il suo scaltro avversario s'è accorto della debolezza della sua costruzione ed ora la attacca con le armi che esso medesimo gli ha involontariamente fornite." Queste sono solo menzogne, ci diranno, eppure se si pensa che Marx è colui che ha scritto il capitale (un manifesto contro la borghesia) e che ora la borghesia è marxista (almeno sulla carta). Forse sarebbe vero che il marxismo non ha sconfitto la borghesia, forse sarebbe più corretto dire che ha soppiantato quella borghesia, di un secolo fa, che pensava solo al guadagno e diventare la nuova nobiltà. Ma bisognerebbe ignorare che il Marxismo è stato creato al solo scopo di scardinare l'ordine in Europa, di far crollare le decadenti aristocrazie, ma comunque portatrici di ordine, per sostituirle con nulla e caos.
"Lo scopo supremo dello Stato nazionale è quello di conservare quei primordiali elementi di razza che, quali donatori di civiltà, creano la bellezza e la dignità d'un umanità superiore. Noi, Arii, in uno Stato possiamo solo raffigurarci l'organismo vivente di una nazione: organismo che non solo assicura la durata di questa nazione, ma la conduce alla suprema libertà sviluppandone le capacità spirituali e ideali. Ciò che oggi si vuol far passare per Stato non è altro che l'aborto di gravi aberrazioni umane, e ha per conseguenza indicibili patimenti." Quando scriveva queste parole, e quando vennero pubblicate la prima volta, anticipava di 4 anni la crisi economica del '29. Ciò detto davvero questo Stato, che per altro si cerca di distruggere per creare un mondo senza confini, è "l'aborto di gravi aberrazioni umane, e ha per conseguenza indicibili patimenti." infatti, ce ne lamentiamo continuamente, senza far nulla per porvi rimedio.
"Ma questo sistema è ignobile e privo d'ogni ideale. Non ci si sforza più di educare i migliori per la posterità, ma si lascia che le cose vadano come vogliono. Anche le nostre Chiese peccano contro l'immagine di Dio, benché ne accentuino il valore, e ciò risponde alla loro attuale condotta: esse parlano sempre dello spirito ma lasciano degenerare in un abbruttito proletario il portatore dello spirito, l'uomo. E poi facciamo gli stupiti, con sciocchi volti, sulla poca influenza della fede cristiana nel nostro paese, sull'ateismo di questa gente male conciata nel corpo e quindi anche demoralizzata spiritualmente, e cerchiamo un compenso nel convertire Ottentotti, Zulù e Cafri con la benedizione della chiesa. Mentre, grazie a Dio, i nostri popoli europei cadono in uno stato di lebbra fisica e morale, il missionario emigra nell'Africa centrale e fonda missioni per Negri: così la nostra civiltà superiore farà anche colà, di uomini sani sebbene primitivi e incolti, una putrida razza di bastardi." Oltre al fatto che persino nell'atteggiamento della chiesa cattolica odierna è riscontrabile la sua lungimiranza, ci tengo a sottolineare l'ultima frase, potrebbe sembrare negativa ed il solito manifesto razziale... "il missionario emigra nell'Africa centrale e fonda missioni per Negri: così la nostra civiltà superiore farà anche colà, di uomini sani sebbene primitivi e incolti, una putrida razza di bastardi." l'autore pone volutamente l'accento (io uso il corsivo per distinguere le sue sottolineature dalle mie citazioni e faccio notare che il testo è riportato fedelmente quindi le maiuscole sono lasciate al loro posto e non le ho poste io per fargli fare bella figura) sulle parole civiltà superiore per indicare che non si è una civiltà superiore solo perché ci si reca in africa a far del bene. Infatti parlando delle missioni dice che il missionario farà di uomini sani (anche se primitivi e incolti) una putrida razza di bastardi, ovvero si potrebbe tranquillamente affermare che dove passa la chiesa cattolica non cresce più una civiltà umana... dipenderà dal fatto che il cristianesimo è una costola dell'ebraismo? "Sarebbe più conforme al senso di quanto v'ha di più nobile sulla terra, questo: che le nostre due Chiese cristiane, invece di molestare i Negri con missioni dai Negri non desiderate né comprese, insegnassero, con bontà ma con ogni serietà, alla nostra umanità europea che, quando i genitori non sono sani, è opera più gradita a Dio l'aver pietà di un piccolo orfano sano e donargli un padre e una madre che mettere al mondo un bambino malato, apportatore di sofferenze e di sventure a sé e agli altri" in questo caso il mondo moderno ha fatto e fa l'esatto contrario, prende un bambino sano che cresce in una famiglia sana, lo strappa dalle amorevoli braccia dei genitori per darlo a coppie malate, se non fisicamente, quanto meno moralmente. Mi riferisco al caso Bibbiano, ma anche all'altro articolo sulla situazione cilena dove lo Stato invece di intervenire a tutela del minore ne diventa il carnefice fisico, mentale e morale. La parte che ho appena citato prosegue sui compiti che lo Stato deve adempiere nei confronti del bambino che è il bene più prezioso di un popolo... riportarla qui sarebbe davvero troppo lungo, ma basti pensare alle parole di ieri del mortazza Romano Prodi che, manco ce ne fosse bisogno, punta ancora una volta al pellet come linfa vitale da iniettare nella nostra nazione per sopperire alla mancanza di nascite... ovviamente coloro che si esprimono in questo modo ne parlano per la salvaguardia del popolo... ma come può un individuo sradicato dalla sua terra e soppiantato nella nostra sostituire la grave perdita del nostro sangue? Come può un negro cresciuto al sole del Sahara apprezzare la nebbia della pianura padana? Come può sentire in sé l'orgoglio di un opera d'arte sapendo che i suoi antenati che, come lui, pregavano il dio Merda non ne sono gli artefici? Romanticherie a parte, infatti non le apprezzano anzi nel migliore dei casi le ignorano nel peggiore le deturpano. Ci dicono che iniettare oggi sangue pellet nel nostro territorio è necessario per l'esistenza del nostro popolo stesso. Cioè invece di incentivare seriamente le nascite, risolvere o quanto meno affrontare il problema di base degli stipendi che sono fermi a 20 anni fa... facciamo entrare merda che tra 60 anni (quando il nostro popolo rischia l'estinzione) sarà morto ed i loro figli, ammesso che nel frattempo non si siano occidentalizzati e non procreino neanche più loro) o saranno stranieri o comunque meticci. Non sarebbe più onesto ammettere che ci volete sostituire con degli schiavi che tengono la bocca chiusa perché come la aprono vi si "magnano" e ci tocca farli fuori?
"Certo, il miserabile esercito dei piccoli borghesi d'oggi non comprenderà mai queste cose. Ne rideranno o crolleranno le spalle storte o gemeranno i loro eterni discorsi: Sarebbe, in sé, una cosa bellissima, ma è irrealizzabile! Certo, con voi è irrealizzabile, il vostro mondo è incapace di realizzarla! Per voi c'è una sola preoccupazione: la vostra vita personale; e un solo Dio: il vostro denaro! Ma noi non ci rivolgiamo a voi, sibbene al grande stuolo di coloro che sono troppo poveri perché la loro vita personale significhi la suprema felicità della Terra, a quelli che adorano non il denaro ma altri Dei, ai quali affidano la loro esistenza. Anzittutto ci rivolgiamo al formidabile esercito della nostra gioventù tedesca. Essa matura in una grande epoca, e si batterà contro i mali dovuti alla pigrizia e all'indifferenza dei suoi padri. La gioventù tedesca o sarà un giorno la costruttrice d'un nuovo Stato nazionale o sarà l'ultimo testimonio del completo crollo, della fine del mondo borghese." La gioventù tedesca, sappiamo oggi, non costruì (se non per soli 12 anni) un nuovo Stato Nazionale, nel resto d'Europa i discendenti ideali di quella gioventù è sempre meno giovane, ma di sicuro è testimonio del completo crollo. Infatti oggi non si può certo dire che le cose vadano bene e chi lo sostiene o è bugiardo o cieco. Quando la mala fede arriva ad insegnare ai bambini, sin dalla più tenera età, un'idea aberrata della sessualità siamo giunti al crollo completo. Se non del mondo borghese, quanto meno della civiltà umana. Infatti degli insegnamenti che mettono in discussione l'evidenza della natura stessa portando i bambini a credere che quello che vedono tra le proprie gambe o sentono con le proprie mani non indica il proprio genere, bensì lo indica ciò che loro si sentono di essere. Così come mettere in discussione la forma della terra, negare l'esistenza dei pianeti quando li hai fotografati tu stesso. Questi sono tutti i sintomi di un mondo (umano) che se sparisse completamente non lascerebbe alle proprie spalle né macerie, in quanto non ha mai costruito nulla davvero se non il nulla stesso, né lacrime, essendosi premurata di inaridire i sentimenti delle persone trasformandoli in automi. 
"La materia d'insegnamento deve essere apprestata metodicamente partendo da questi punti di vista, l'educazione deve essere foggiata in modo che il giovane, quando lascia la la scuola, non sia un mezzo pacifista, un democratico o alcunché di simile, ma un completo tedesco." Un ulteriore frase che, secondo chi ne parla male, non merita di essere spiegata... parla da sé. Ma pensiamola per un momento al contrario. Ovvero non pensiamola come scritta di uno che si dice essere un guerrafondaio folle, bensì dal punto di vista di un giovane del mondo moderno. Sin dalle scuole, come detto e non lo dico io un quanto complottista (lo studio di genere è effettivamente materia di insegnamento didattico anche se non è ancora una materia, spero), vengono insegnate o si pretende che siano insegnati i principi politici di un determinato pensiero politico. Non si vogliono insegnare i principi della costituzione che, per quanto ipocriti, sono di fatto la spina dorsale di questa nazione (di ladri, corrotti e bugiardi), ma gli ideali di un preciso quadro politico, insieme all'inno di Mameli pretendono che sia insegnata "bella ciao" (che non era la canzone di tutti i partigiani, bensì della canea rossa), si pretende che sia insegnata la supina accettazione dell'altrui violenza... stravolgendo e mal citando persino il vangelo in cui Gesù porgeva l'altra guancia, ma era lo stesso che scaccia i mercanti dal tempio a cinghiate e ribaltando le bancarelle. Quando, ormai adulti, i giovani lasciano la scuola o sono dei semi analfabeti oppure dei perfetti soldati della propaganda del mondialismo più sfrenato. Professano la pace, ma sono tutt'altro che pacifisti, ripudiano l'odio, ma odiano chi odia... ed è forse per questo che si stanno talmente sul cazzo da soli da arrivare ad odiare persino il colore della propria pelle.
Avviandoci alla conclusione di questo lunghissimo scritto "Ben s'intende che nella somma degli abitanti d'uno Stato si trovano talenti per tutti i campi della vita quotidiana. Ed è naturale che il valore del sapere sia tanto maggiore quanto più la morta erudizione viene animata dal talento dell'individuo. In generale, prestazioni creatrici si possono solo avere quando la capacità si sposa al sapere
Un esempio mostrerà come l'umanità odierna pecchi in questa direzione. Di quando in quando i giornali illustrati mettono sotto gli occhi del piccolo borghese tedesco una notizia: qua o là, per la prima volta, un Negro è diventato avvocato, professore o pastore o alcunché di simile. Mentre la sciocca borghesia prende notizia con stupore d'un così prodigioso addestramento, piena di rispetto per questo favoloso risultato della pedagogia moderna, l'ebreo, molto scaltro, sa costruire con ciò una nuova prova della giustezza della teoria, da inocularsi ai popoli, della eguaglianza degli uomini.
Il nostro decadente mondo borghese non sospetta che qui si commette un peccato contro la ragione; che è una colpevole follia quella di ammaestrare una mezza scimmia in modo che si creda di averne fatto un avvocato, mentre milioni di appartenenti alla più alta razza civile debono restare in posti indegni. Si pecca contro la volontà dell'Eterno Creatore lasciando languire nell'odierno pantano proletario centinaia e centinaia delle sue nobili creature per addestrare a professioni intellettuali Ottentotti, Cafri e Zulù. Perché qui si tratta proprio di addestramento, come nel caso del cane, e non di un perfezionamento scientifico. [...] Questo stato di cose sarebbe intollerabile se un giorno non si trattasse più di sole eccezioni; ma già oggi è intollerabile là dove non il talento e le disposizioni naturali decidono d'un'educazione superiore." Come abbiamo visto non si è trattato di casi isolati infatti la maggior parte dei pellet che fuggono dalle "guerre", in realtà appartengono alla fascia più benestante dei loro paesi, ma non si limitano ad essere borghesi nella loro terra, ma aspirano a diventarne i signori. Con un nostro solo stipendio da loro diventi re. Questa migrazione economica, non fa altro che impoverire la nazione d'origine, che perderà il supporto economico della classe media e arricchirà solo gli scafisti che con €10.000 a viaggio si possono si costruiscono i castelli in mezzo al nulla.
In chiusura una perla che non necessiterà di ulteriori analisi: "Non si dica che questo è un Stato ideale che non si può realizzare nella pratica e non sarà mai realizzato.
Perché anche noi non siamo così ingenui da credere possibile introdurre un giorno un'epoca senza difetti. Ma tuttavia ci sentiamo in obbligo di combattere gli errori riconosciuti, di superare le debolezze e di tendere con ogni sforzo all'ideale. Già per sé stessa la dura realtà addurrà fin troppe limitazioni: e per questo appunto l'uomo deve cercare di servire all'ultimo scopo, e gli errori non debbono distoglierlo dai suoi propositi così come non si ripudia la medicina per il solo fatto che le malattie continuano a sussistere.
Bisogna guardarsi dal fare poco conto della forza d'un ideale. Se taluno è, per questo riguardo, pusillanime, e se è stato soldato, io gli ricorderò quel tempo il cui eroismo fu dovuto alla generale ammissione della forza dei motivi ideali. Ciò che allora spinse gli uomini a morire non fu la preoccupazione del pane quotidiano ma l'amore della patria, la credenza nella grandezza di questa, il diffuso sentimento dell'onore della nazione. Solo quando il popolo tedesco si allontanò da questi ideali per ascoltare le materiali promesse della rivoluzione, e depose le armi, giunse, non al paradiso terrestre ma al purgatorio dell'universale e della generale miseria." Direi che non si perde una guerra solo posando fisicamente il fucile, ma rifiutandosi di combattere perché nulla cambierà mai. Le cose inevitabilmente cambieranno lo stesso, in peggio, e alla "generale miseria" ci siamo giunti noi.

Ed è stato scritto 100 anni fa.


*All'età di 14 anni cercò di entrare all'accademia d'arte di Vienna, dove fu respinto da una commissione d'esame per aver sbagliato risposte a domande che nulla avevano a che fare con l'arte. Per potersi guadagnare "il pane quotidiano", come usa spesso affermare nel primo volume del suo libro, si adoperò come manovale in un'impresa edile. Io vorrei vedere un Renzi o una Boldrini lavorare come muratori o badanti, dato che gli italiani che certi lavori non li vogliono più fare sono soltanto loro. Per quelli che pensano non sapesse dipingere.



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