10 febbraio 2020

A volte un film non va preso in giro.

Oggi, come cerco di fare tutti i giorni, giunto in prossimità dell'ora di pranzo ho estratto il baracchino dallo zaino e aperto Il Primato Nazionale. Nel leggere le notizie di cui sto per parlare, in un attimo, ho rischiato di strozzarmi... ed inevitabilmente mi è balzato alla mente "skynet".
L'intelligenza artificiale che scatena la guerra tra uomo e macchina, ovvero tra l'Appendino (visibilmente un uomo) ed il mio Euro4, nel film Terminator. Il 3° capitolo della saga cinematografica tratta effettivamente il momento della ribellione delle macchine in cui skynet simula un attacco missilistico da parte dei russi a cui, in maniera autonoma, lo stesso sistema difensivo automatizzato risponderà eliminando così il vero nemico l'essere umano. In effetti la trama di questo capitolo ricorda, molto da vicino, quella di "wargames - Giochi di guerra" uscito del 1983 e magistralmente interpretato da Matthew Broderick e John Wood, tra gli altri, e diretto da John Badham, in cui un computer veniva programmato per simulare e analizzare ogni possibile scenario di una guerra nucleare con l'URSS e valutare, in caso di attacco sovietico, come poter vincere la guerra. Questa pellicola è uscita un anno prima del primo Terminator quindi, potenzialmente, con un anno di ritardo rispetto all'idea originale diretta da Badham.
In quel periodo la distopia contro la rivolta di computer e robot era piuttosto feroce (soprattutto per aver scoperto che in Russia andava forte tale Asimov che trattava tali questioni fantascientifici)... e tenere vivo il terrore del comunismo era politicamente corretto. Tra un libro ed un film arriviamo al 2020 dove, come nel film "Io robot" (tratto dall'omonimo romanzo dello scrittore sovietico poi naturalizzato "ignorante" americano) abbiamo auto che guidano da sole, nonostante gli hacker siano già riusciti a violare la centralina di un carro funebre (più limitata rispetto ad un veicolo automatico) a farne l'accensione e "guidarla" per alcuni metri (in linea retta).
La mia personale posizione rispetto all'auto automatica è netta. Ovvero o il controllo del mio veicolo l'ho completamente io, per cui non voglio che qualcosa sterzi, freni, parcheggi al mio posto. Oppure lo ha totalmente l'auto per cui mi butto sul sedile di dietro insieme alla belva, ubriaco fradicio, a dormire e se uno sbirro mi ferma per un controllo non si deve nemmeno azzardare a chiedermi se ho la patente. In quest'ultimo caso di eventuali infrazioni, incidenti uccisioni, ecc. ne risponde direttamente la macchina o l'azienda costruttrice.
Qui arrivano i primi problemi di carattere giuridico, sociale ed economico. Per una qualsiasi ragione, un pedone che tenta il suicidio per rincorrere il pallone, un pellet che consegna le pizze in bici, ecc., l'auto si trova nella seguente situazione (improbabile, ma non impossibile) ha un ostacolo assasinabile di fronte al muso, un auto che procede in senso opposto e, alla velocità a cui procede, un incidente può essere fatale per i passeggeri... chi uccide dei 3? Uccide i passeggeri a bordo? Il pedone o il pellet? O potenzialmente il conducente del veicolo nell'altra corsia? Per me la scelta è facile tento di fare una manovra nell'alce per evitare di mantenere un negro, finto infortunato per il resto dei suoi giorni, ma se la scelta è tra me e un pellet... lo asfalto. Parlando con la plebaglia sono venuto a conoscenza del fatto che, per il momento, non possiamo buttarci a dormire sul sedile posteriore per una questione assicurativa ovvero le assicurazioni non hanno dati per sapere se, per loro, sia più vantaggioso continuare a farsi truffare dai guidatori ciechi di Napoli o assicurare un veicolo automatico. Questo dilemma assicurativo diventa anche un problema giuridico in caso di incidente mortale tra un pedone (o ciclista o coglione che pensa di fare sport stando in piedi su un monopattino elettrico) ed un auto elettrica... chi va sotto processo? Io che stavo dormendo ubriaco sul sedile posteriore, il programmatore che non ha previsto quella situazione, l'hacker che ha fatto sterzare il coglione sul monopattino o il "robot" che guida il mio veicolo al mio posto?
Il problema sociale è molto più "banale" quanto impercettibile, il fatto di avere a che fare con la tecnologia, di interagire con assistenti vocali "umanizzate" (Siri, Cortana, Alexa, ecc.), a cui spesso gli utenti si rivolgono con disprezzo o insultandoli, anche solo per gioco, li disumanizza nei confronti dei sentimenti altrui, per cui, passando attraverso il web, non si ha la percezione di star insultando qualcuno, perché l'esperienza è del tutto simile all'offendere l'assistente vocale di cui sopra. Sono abbastanza convinto, anche se un margine d'errore è immaginabile, che la maggior parte dei cosiddetti "cyberbulli", messi a confronto con le proprie "vittime" non oserebbero dirle ciò che invece non le hanno risparmiato tramite i social. Quindi in un mondo sempre più "connesso" l'umanità si sta disconnettendo dalla propria coscienza. Ha voglia poi lo zeccume a chiedere umanità ad un'umanità che hanno contribuito a disumanizzare.
Arriviamo infine al problema economico. I robot, grazie alla precisione dei propri sensori e alla velocità di elaborazione, sono sicuramente più produttivi ed efficienti degli esseri umani, sempre se ben programmati dalla fabbrica di produzione e ben impostati in cui saranno impiegati, questo cosa comporta sul lungo termine?
Distopicamente parlando avremo tutta una serie di individui che verranno istruiti a scuola per arrivare, in età adulta, a percepire il reddito di cittadinanza oppure a fare i mantenuti dai propri genitori o i fortunati che avranno un lavoro come sviluppatori di software, finché qualcuno non si renderà conto che anche il lavoro degli sviluppatori non può essere eseguito da un computer con una IA in grado di comprendere le richieste e tradurle in codice binario.
In altre realtà più importanti, ovvero numericamente rilevanti, il lavoro degli esseri umani è stato interamente preso in carico da macchinari, ad esempio in California, o forse in Florida non ne sono sicurissimo, nelle coltivazioni di aranci ci sono delle sorta di trebbiatrici in grado di raccogliere, al proprio passaggio, le arance sugli alberi e di dividerle per dimensione. Idem con le olive e con altre coltivazioni in cui c'è spazio a sufficienza per far passare i macchinari.
Quindi, il controsenso del controsenso, abbiamo da un lato dei lavori che verranno svolti interamente dalle macchine e dall'altra le età pensionabili che vanno via via alzandosi. Così ci si ritrova nella situazione che operai, specializzati e non, debbano continuare a fare lavori logoranti fino ad età indicibile, mentre i "professoroni" continuano a fare calcoli di bilancio basandosi sulla propria capacità ad alzare la penna ed il foglio su cui è richiesta la propria firma.
Dal Giappone arriva un supporto per 'sti "baby pensionati", per sti "vecchiacci" che a 70 anni non ce la fanno più ad alzare i pallet pieni di quintalate di materiale finito "“Arto Assistente Ibrido”, è una tuta esoscheletrica motorizzata, volta a sostenere un individuo proprio come uno scheletro esterno. L’ha sviluppata l’università giapponese di Tsukuba, per assolvere a molteplici funzioni.[...] Nel 2015 gli over 65 (odierna età della pensione per i lavoratori nipponici) rappresentavano già più di un quarto della popolazione, e le previsioni indicano che potrebbero arrivare al 40% nel 2060. Per far fronte a questo rapporto in costante diminuzione tra lavoratori attivi e pensionati, il governo sembra indirizzarsi verso l’innalzamento a 70 anni dell’età pensionabile. [...] Ecco quindi il fiorire del mercato degli esoscheletri, che passano dall’essere appannaggio di super-soldati e persone diversamente abili a necessario supporto per gli anziani, obbligati a trascorrere più tempo nei ranghi della forza lavoro [...] All’alba del nuovo decennio dunque, il cyborg non è più l’immagine cinematografica del combattente di fantascientifiche guerre spaziali future, ma un nonno che non può permettersi di smettere di lavorare. Ora, indovinate qual è il secondo Paese più “vecchio” al mondo?" (fonte Il Primato Nazionale) Già... qual è il secondo paese più vecchio al mondo? Mi verrebbe da dire l'Italia, ma il nostro governo oltre ad alzare l'età pensionabile e riempirci di pellet giovani, forti e (soprattutto) single, cosa fa in più per sopperire all'invecchiamento della Nazione? Continua a bastonare quelli che pagano le tasse e ad abbassare il costo della manodopera. Ovvero non ci sono lavori che gli italiani non voglio più fare, ma ci sono, piuttosto, lavori che gli italiani non possono più fare (non alla luce del giorno almeno).
Infatti sarebbe preferibile ricevere €1000 al mese rispetto a 0, ma se si considera che restando "ufficialmente" sotto una certa soglia di povertà si hanno decisamente meno costi rispetto all'andare a lavorare. Spesso le aziende preferiscono tenersi sulle croste un vecchiaccio rincoglionito (ma che conosce il suo mestiere), piuttosto che assumere un pischello appena uscito da scuola perché, banalmlente, la Formazione ha un costo e prima che il pischello, ammesso che resista tanto in catena di montaggio, arrivi ad essere produttivo come il pensionato, che può finalmente godersi (anziché bestemmiare) il cantiere sotto casa, di tempo ce ne passa.
Dicevo se resiste abbastanza, ovvero se il richiamo di diventare calciatore, o spacciatore, o qualsivoglia lavoro che permetta di fare un sacco di soldi senza studiare o rompersi il culo in fabbrica per ore intere.
Anche ammesso che ci siano giovani con la volontà ferrea di lavorare anziché cercare di rubare l'angolo di marciapiede al pellet che svolge uno di quei lavori che gli italiani non vogliono più fare (elemosinanti e spacciatori), la situazione non durerà comunque ancora a lungo "La cosiddetta «quarta rivoluzione industriale» fa paura: con l’introduzione dei robot, di un’automazione sempre più invasiva e, addirittura, dell’intelligenza artificiale, milioni di persone rischiano di perdere il posto e di risultare inadatti al nuovo mercato del lavoro. È una paura diffusa che, stando al terzo Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, tormenta ben 7 milioni di italiani. Come si legge nel documento, infatti, ben «l’85% dei lavoratori è spaventato dagli effetti che si attendono dalla rivoluzione tecnologica e digitale che sta arrivando»." (fonte Il Primato Nazionale), ma anche in questo caso ci sono i lobotomizzati al pensiero unico che difendono gli automi e le intelligenze artificiali pensando che lo stipendio non sarà passato alle macchine, ma a loro che se lo potranno godere stando a casa a grattarsi il culo. "«Per due lavoratori su tre – si legge – che già ne beneficiano (il 66%), il welfare aziendale sta migliorando la loro qualità della vita. Le percentuali sono elevate tra dirigenti e quadri (89%), lavoratori intermedi (60%), operai (79%)». Pertanto, «guardando al futuro, il 54% dei lavoratori è convinto che gli strumenti di welfare aziendale potranno migliorare il benessere in azienda. E in vista dell’arrivo di robot e intelligenza artificiale, il welfare aziendale viene annoverato tra le cose positive che si possono ottenere in un futuro immaginato con meno lavoro, meno reddito e minori tutele»" ovvero stai a casa mentre il robot lavora al tuo posto, ma tu percepisci lo stesso stipendio, benefici, premi di produzione ed il wlfare aziendale, ovvero delle agevolazioni o delle convenzioni con esercizi esterni (asili nido, palestre, piscine, studi medici, dentistici, ecc) a cui potrai accedere a prezzo ridotto o gratuitamente sino ad una certa soglia.
Questa è la visione del mondo che ipotizzava Beppe Grillo, ovvero un mondo in cui l'uomo (Boldrini... essere umano) non è più costretto a lavorare per guadagnare, ma ci sarà qualcuno che ci pagherà uno stipendio (che questi sia lo Stato o l'impresa non è dato saperlo, ma già mi immagino i colloqui...
M = mannaggia (manager detto all'americana);
S = schiavo di merda che a chiedere uno stipendio;
GM = Google Maps

M: "buongiorno si accomodi!"
S: "Buongiorno... grazie";
M: "ci ha trovato facilmente?"
GM: "località 'Fnaculonia' non trovata!"
S : "sì è stato complicato solo riuscire a parcheggiare, ma a quest'ora..."
M: "bene bene... Noi siamo un'azienda che non produce assolutamente un cazzo... facciamo solo fatturato... le interessa prendere uno stipendio da noi?"
S: "beh sì ho bisogno di soldi e voi mi sembrate assolutamente affidabili (anche se non capisco come facciate a non fare un cazzo)..."
M: "Quanto ritiene possa essere uno stipendio annuo lordo adeguato?"
S: "Considerando il fatto che non devo venire fin qui..."
GM: "località fanculonia non trovata"
S: "direi... €NNNN mensili così me ne vado a vivere al mare"
M: "vedo che lei ha un sacco di hobby costosi... leggere, scrivere, suonare una band black metal norvegese... ho paura che a lungo andare mi chiederà un aumento di stipendio... preferisco assumere un altro che si spende tutto in cocaina e mignotte... con un po' di fortuna quando finisce i soldi si mette a spacciare!"

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