13 febbraio 2020

Ed arriva, di nuovo, il referendum sul numero dei parlamentari.

Il 29 Marzo siamo chiamati ad esprimerci sulla modifica costituzionale, al fine di ridurre il numero di parlamentari delle due Camere, (dei deputati e dei senatori) eleggibili da noi plebaglia. La premessa a questo articolo è quanto mai chiara... se nella modifica del testo non ci aggiungono altre cose tipo che "è considerato cittadino chiunque sia passato per sbaglio entro i patri confini!" o simili, non sembra male tagliare un po' di magna magna, ma leggiamo.
Allora intanto non si tratta di un referendum abrogativo, per cui la domanda sarà "«Approvate  il  testo  della  legge  costituzionale   concernente "Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari", approvato  dal  Parlamento  e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale - n. 240 del 12 ottobre 2019?»." rispondendo "" la modifica è approvata.
Gli articoli coinvolti, come si legge nel testo sono i 56, 57, 59 dell'attuale costituzione.
Questo articolo esporrà esclusivamente il testo attuale e quello con la modifica proposta... per i vari ragionamenti valuteremo cosa sostiene chi dice "sì" e cosa chi dice "no"... ma vi dico subito che, ad una prima lettura, l'abrogazione del titolo di "senatore a vita" è una bufala, la legge sarà cambiata, vero, ma le parole saranno solo cambiate di posto.

Articolo 56:

ATTUALE:

"La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto.
Il numero dei deputati è di seicentotrenta, dodici dei quali eletti nella circoscrizione Estero.
Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni
hanno compiuto i venticinque anni di età.
La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, si effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall’ultimo censimento generale della popolazione, per seicentodiciotto e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti."


MODIFICATO:

"La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto.
Il numero dei deputati è di quattrocento, otto dei quali eletti nella circoscrizione Estero.
Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni
hanno compiuto i venticinque anni di età.
La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, si effettua dividendo il numero degli abitanti
della Repubblica, quale risulta dall’ultimo censimento generale della popolazione, per trecentonovantadue e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti."

Articolo 57:

ATTUALE:

"Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale, salvi i seggi assegnati alla circoscrizione Estero.
Il numero dei senatori elettivi è di trecentoquindici, sei dei quali eletti nella circoscrizione Estero.
Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a sette; il Molise ne ha due, la Valle d’Aosta uno.
La ripartizione dei seggi tra le Regioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, previa applicazione delle disposizioni del precedente comma, si effettua in proporzione alla popolazione delle Regioni, quale risulta dall’ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti."

MODIFICATO:

"Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale, salvi i seggi assegnati
alla circoscrizione Estero.
Il numero dei senatori elettivi è di duecento, quattro dei quali eletti nella
circoscrizione Estero.
Nessuna Regione o provincia autonoma può avere un numero di senatori inferiore a tre; il Molise ne ha due, la Valle d’Aosta uno.
La ripartizione dei seggi tra le Regioni o le Province autonome, previa applicazione delle disposizioni del precedente comma, si effettua in proporzione alla popolazione, quale risulta dall'ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti."

Effettivamente sembra vogliano davvero solo ridurre il numero dei parlamentari... anche se ipotizzando una crescita demografica a 0, quindi con un numero invariato di elettori dividere 30.000.00 per 600 o per 400 non è esattamente la stessa cosa. Inoltre... cosa si intende per province autonome? Stanno già pensando alla divisione dell'Italia in autonomie federali? Vero che il nostro spirito nazionale lascia abbastanza il tempo che trova, ma all'articolo 5 dei principi fondamentali "La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principî ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento" perché Val d'Aosta, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna sono regioni autonome, ma non mi risulta che Bolzano sia anche una provincia autonoma così come Siracusa, Cagliari, ecc.

Articolo 59:

ATTUALE:

"È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della
Repubblica.
Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario."

MODIFICATO:

"È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della
Repubblica.
Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Il numero complessivo dei senatori
in carica nominati dal Presidente della Repubblica non può in alcun caso essere superiore a cinque."

Questo significa che possono esserci un massimo di 5 senatori a vita nominati dal presidente... in carica o in senso assoluto? Ovvero ogni presidente ne nomina 5 e questi restano senatori a vita oppure tutti i senatori a vita eletti da tutti i presidenti possono essere 5? Ora non mi immagino che ci siano ancora senatori nominati da De Nicola (anche perché non ne nominò nessuno) ed attualmente dei sei senatori a vita (tranne la Segre di cui credo non ci sbarazzeremo nemmeno con la riforma) furono nominati da Napolitano tranne il Napolitano stesso che è senatore a vita per essere stato presidente della repubblica. Quindi allo stato attuale delle cose, non sembra esserci un guadagno concreto della riforma e, se non chiariscono il "comma 2" (ovvero possono essere un massimo di 5 in carica o possono esserne nominati al massimo 5 per ogni presidente , come è attualmente in effetti), il dubbio che sia solo un cambio di termini resta forte.

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