Con il primo capitolo di Die Hard si inaugura sul blog la categoria delle trigolie... Già! Non vi siete accorti che gli articoli sono suddivisi in categorie? Ebbene sì! Al fondo dei post si trova la dicitura etichette che identifica la categoria a cui il post appartiene.
Quindi trattandosi di una trilogia vuol dire che oltre al primo capitolo parleremo anche degli altri due. Se siete giunti fin qui vi verrà sicuramente in mente che la saga conta ad oggi (stando almeno all'ultimo aggiornamento su "vaccapedia") 5 capitoli, non contando i video giochi, ma dovendo trattare la trilogia e, non avendo ancora visto il 5 ed avendo visto il 4 non in DVD (perché non l'ho trovato a costo prossimo allo zero) ma solo in qualità scabrosa... non sono in grado di stabilire se il 4 mi ha fatto cagare per la qualità del suono, per la qualità del video, per la qualità degli attori o per la trama scandalosa.
Quindi "Trappola di Cristallo".
Lo so una volta tanto vorreste che io dimostrassi di aver visto il film e vi svelassi un po' di trama, in questa occasione potreste essere accontentati in quanto è piuttosto difficile estrappolare "l'ideozia" di sfondo al film senza fare minimamente cenno alla trama.
La storia è quella del super sbirro di New York, sì proprio di quelli modello "Winchester" con la "budra" piena di ciambelle, hambuerger e coca, che durante il volo tra New York e Los Angeles dimagrisce, impara a sparare e gli torna anche la voglia di lavorare, che si reca in visita natalizia presso moglie e figli da cui è separato da 6 mesi. Manco il tempo di dirle "ciao" che parte subito il concetto centrale del film, ovvero una rapina architettata in modo talmente cervellotico che se l'FBI rimane bloccato nel traffico i rapinatori se lo prendono in culo. Tra l'altro non si sa bene perché tutti i rapinatori sono tedeschi tranne il tecnico informatico/scassinatore, che è un cazzo di gorilla (un negro insomma) ed uno dei killer che è un cinese. Tra le prime vittime (se non addirittura la prima) c'è un armadio teutonico a due ante (che si sente ancora in palestra dal momento che va in giro in pigiama). Vabbé sono gli anni '80... già ma negli '80 in Italia c'erano i "paninari", il cui nome deriva dal frequentare assiduamente i fast food ovvero le "paninoteche" (i "MerDonald" non hanno ancora preso potere e al massimo si affacciavano i primissimi "MurderKing" di cui ne trovavi uno a Milano e un altro a Roma e poi basta o quasi), per cui da noi si girava con i Levis, i Coveri, gli Armani (parlando di jeans) e questo va in giro in pigiama?!? Comunque... esattamente come i comodini, anche l'armadio ha un fratello quasi gemello che quando scopre la bruttissima fine subita dal parente scatena le proprie ire funeste... conclude qualcosa?
Macché si fa ammazzare come un cane anche lui!
Il momento comico è costituito da uno sbirro colorato negro che normalmente svolge lavoro d'ufficio, ma per tornare a casa si mette in uniforme e ruba un'auto di pattuglia (cazzo! il furto ce l'hanno proprio nel sangue!) che fa una visitina (anche lui alla Winchester dato che non ha preso il volo New York - Los Angeles) al Nakatomi Plaza per verificare se succede qualcosa di strano... solita scenetta invero simile per richiamare l'attenzione ed ecco che anche il negro viene coinvolto nel film (racconta la sua storiella triste, in cui ha sparato a un ragazzino perché ha scambiato la sua pistola giocattolo per una vera freddandolo... ma che cazzo dici? Siamo sempre negli anni '80 le pistole giocattolo sono simili alle pistole ad acqua!!! Dì piutosto che l'hai freddato perché essendo tu scimmia hai la vista in bianco e nero! Comunque da allora non è più riuscito ad impugnare la pistola e lavora in ufficio.
Ad ogni modo il nostro eroe salva tutti, tranne un cocainomane ed il direttore giapponese (internato in un campo di concentramento americano, 😱 c'erano i campi di concentramento in america?!?, durante la seconda guerra mondiale), tutti felici e contenti escono in strada, la moglie prende a cazzotti un giornalista che aveva messo in pericolo i figli (minacciando la domestica messicana di fare una sbirrata all'immigrazione) facendo un collegamento in diretta dal loro salotto e... dai con sti titoli di coda... colpo di scena!!! Il gemello incazzato del tizio in pigiama, che è rimasto impiccato per 40 minuti di film ad una catena appesa ad una trave, si risveglia giusto in tempo per farsi sparare dal Winchester negro. Ah cazzo con un tedesco... scrupoli nessuno!
Tutto sommato un bel film veloce, dinamico in cui l'eroe esce sempre più malconcio ad ogni scontro (a differenza di un Steven Segal che per vedergli un graffio in fronte bisogna tirargli in testa una bomba atomica).
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