26 settembre 2019

Altro che inquinamento... abbiamo respirato qualche mese con il decreto sicurezza.

Tecnicamente il "salviniano" decreto sicurezza non è ancora stato dismesso, ma i problemi di una volta, che erano stati semplicemente nascosti sotto al tappeto dai media, tornano ad uscire come "scarafoni" quando si spegne la luce.
Va detto che con la Lega co-partecipante al governo rosso-verde i problemi non sono spariti come per incanto, ma almeno sono state promulgate un paio di leggi in direzione della protezione dei cittadini.
Infatti l'unico delinquente pellet che hanno avuto intenzione di rispedire al mittente è scappato alla custodia delle forze dell'ordine ed è tutt'ora in fuga... o, più probabilmente, felicemente nascosto nelle ampie maniche dei prestigiatori del sistema... almeno fino al proprio atto criminoso.
In questo scenario si dimenano come anguille gli autisti dell'ATAC di Roma che per qualche mese hanno potuto guidare dovendosi preoccupare "solo" di non andare a fuoco, ma con il ritorno di fiamma dei "PiDioti" la loro preoccupazione di essere aggrediti prende di nuovo vigore.
Gli autisti sono stanchi di essere facile preda di chi, a dispetto di quanto sostengono le sinistre e i liberal-progressisti radical-chic, non ha alcuna intenzione di integrarsi (a meno che integrazione non significhi "tutta la notte coca e mignotte" gentilmente offerte da Stato, contribuenti e associazioni varie dedite alla protezione animali (ONG e affini) e/o di sottostare ad una qualsiasi forma di rispetto delle leggi italiane siano esse scritte o non.
Il "normale" codice di comportamento, quale ad esempio "non si picchia il conducente", cessa di esistere per il semplice fatto di aver impunibilità garantita da piagnoni e coglioni vari.
A tutto questo i dipendenti hanno risposto nell'unico modo che i Giudici ci lasciano a disposizione e per il quale saremo gli unici a pagare... "Dopo i numerosi casi di attacchi violenti agli autisti dei bus romani, i dipendenti dell’Atac sono giunti ad una conclusione, ovvero a quella di difendersi da soli, attraverso delle ronde."
Tanto per citare i "AdL 122" nella canzone "Il Male"

Ritornandotene a casa senti un urlo nella piazza
Due immigrati come bestie che violentano una ragazza
Dopo che sei intervenuto non esiste esitazione
Hai picchiato due innocenti, ora finirai in prigione!

Le ronde possono essere un deterrente nei confronti di chi da un minimo di valore alla vita umana, ma per i pellet che si presentano in massa e, in caso di intervento delle forze dell'ordine, sanno di non rischiare nemmeno il rimpatrio... un gruppo di autisti che passeggiano per il quartiere non incute loro alcuna preoccupazione. Diverso il discorso per i passeggiatori che, in caso di scontro fisico, rischiano denunce per aggressione (magari con l'aggravante della legge Mancino), probabilmente per associazione sediziosa e altre cretinerie evitabili se solo lo Stato ed i giudici facessero il loro lavoro, il primo bloccando gli sbarchi ed espellendo chi è venuto qui solo per rompere i coglioni, l'altro condannando chi è venuto qui per rompere i coglioni.
Una delle regole non scritte vuole che chi ruba una mela lo fa per fame. Questo (pur restando un reato) lo si può anche capire soprattutto, ma non solo, per i padri di famiglia impossibilitati dal sistema ad avere un lavoro che rubano cibo per sfamare i propri figli. Di certo non si applica una simile indulgenza nei confronti di ruba televisori di ultima generazione, cellulari o spaccia fuori dalle scuole (né in altri luoghi) quella non è più necessità di cibo, ma ricerca di guadagni facili pur di continuare a scansare il lavoro.
Tutto questo non si applica però al pellet moderno che, ancora non è sceso dal barcone, già gli infilano in mano vestiti, cibo, soldi, un cellulare per avvisare i parenti a casa che la crociera è andata bene (e chiamare in questo modo altri fannulloni) ed un tetto sulla testa tutto gratis ed esentasse.
Come ho appena annunciato.
Sul tema delle ronde si è già espresso il nuovo assessore (dopo l'ennesimo rimpasto della Raggi) alla mobilità  "Pietro Calabrese ha dichiarato ieri sull’argomento: «Sono pronto ad ascoltare gli autisti e a capire le loro ragioni ma è chiaro che le ronde non possono essere una soluzione. Servono più agenti delle forze dell’ordine, ancora aspettiamo quelle che ci ha promesso l’uomo del Papete…». Insomma, è colpa di Matteo Salvini. Che, per inciso, non è più ministro dell’Interno."
Infatti, restando in tema ma cambiando regione, anche quando sui treni lombardi si viaggiava come nel "far west" la colpa era di Salvini che non era nemmeno segretario del "carroccio".
"Marco Cardilli, delegato alla Sicurezza del sindaco Virginia Raggi, è profondamente contrario alle ronde degli autisti Atac: «Capisco certe reazioni dettate dall’emotività, ma le ronde già in passato, in tanti contesti, si sono dimostrate inefficaci. Tocca aumentare la collaborazione con le forze di polizia»" che vengono a loro volta aggrediti e accoltellati...
Per farci un'idea (ulteriore) di come opera la giunta Raggi basta vedere chi hanno assunto come aiuto extra per fronteggiare "l'emergenza" alberi e aree verdi della capitale. 
"Roma può vantare una nuova medaglia alla disorganizzazione: l’assunzione di una pattuglia di giardinieri invalidi che non potranno svolgere buona parte delle mansioni previste. [...] dei neo assunti “uno su tre non sia in grado di salire su una gru”, come spiegano i dipendenti più anziani del Servizio Giardini romano."
Il sindacato dell'Atac lascia le chiacchiere ai politicanti, infatti "Claudio De Francesco, del sindacato Faisa Sicel, non ci sta: «I lavoratori si sentono abbandonati. Nonostante i tanti episodi gravissimi accaduti solo negli ultimi mesi, non abbiamo avuto risposte minimamente risolutive. Ora tocca dare un segnale forte, ci difendiamo da soli»."

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