Per burlare un po' vi avrei raccontato di essere stato "lontano" dal mio diario in quanto detenuto ingiustamente in un carcere israeliano, ma (il mio ritorno) invaliderebbe il gioco dal momento che, se detenuto per ragioni ideologico, probabilmente sarei stato condannato a morte per impiccagione e poi cremato (come accaduto alla controfigura di Adolf Eickmann dopo aver subito un processo burla).
In verità sono andato a respirare un po' di tedesco in Trentino-Alto Adige dove ho potuto visitare posti meravigliosi e la "Belva" ha avuto occasione di abbaiare contro cervi, mucche ed altro cibo prelibato ancora in vita. Ovviamente io vado in vacanza, in quanto, come tutti, ho bisogno di ricaricare le batterie per affrontare l'anno a venire con rinnovata energia... ma... io vado in ferie in quanto il "Brambi" non va mai in vacanza.
Infatti il Brambi va a fare la spesa, cammina per strada, parla con la gente del luogo, osserva e alla fine scrive. Così non stupisce che davanti al supermercato, del paesino che mi ha offerto ospitalità, non ho trovato pellet con la mano tesa o il cappello in mano a piangere una finta miseria tanto per arrotondare la diaria gentilmente offerta, dal governo, con i nostri soldi. Qualcuno potrebbe essere portare a pensare che, essendo il "Trentino" a statuto speciale, l'assenza di pellet supplicanti possa dipendere da una diversa applicazioni delle leggi piuttosto che da una maggiore chiusura dei "confini" regionali nei confronti degli stranieri.
La mia sensazione è che non dipenda da nulla di tutto ciò.
La sensazione è che il Trentino sia semplicemente amministrato correttamente. Ovvero se accolgono pellet lo fanno per sopperire ad una effettiva mancanza di personale in determinati posti di lavoro. Ad esempio durante i 7 giorni di permanenza mi è capitato di incontrare una scimmia guercia, 3 pellet del mediterraneo meridionale (arabi o simili) e qualche zingaro tutti regolarmente occupati, la differenza è che non vedevo solo loro in giro, nel senso che non erano gli unici ad essere "occupati", mentre gli italiani erano davanti al supermercato "con gli occhi gonfi ed il cappello in mano", ma la maggior parte degli "operatori", l'impiegate alla reception, il bagnino in piscina, l'addetto alla sicurezza della cabinovia (purtroppo la Belva non può più fare le scalate, quindi siamo costretti ad usare mezzi di trasporto per arrivare a quote pianeggianti), ecc. erano abitanti del luogo o zone limitrofe. Inutilmente dirlo, ma vale la pena ricordarlo, che per terra non ho trovato una cartaccia o un mozzicone e, l'unica volta in cui ho visto un fazzoletto di carta adagiato al suolo, ho avvertito un senso di disagio e ho avuto l'impulso di raccoglierlo (e se non si fosse trattato di un fazzoletto usato ed io non fossi stato a mani nude) probabilmente lo avrei anche fatto.
Tutto questo non credo dipenda né dal fatto che la regione è a statuto speciale, né dal fatto che l'amministrazione sia totalmente intransigente. Bensì si tratta di una questione culturale. L'idea è che sia vigente un genuino attaccamento alla propria terra ed alla propria cultura che, a differenza di quanto sostiene la sinistra, non implica necessariamente odio verso le altre realtà. Presumibilmente si sentono molto più "tedeschi" che italiani, ma, pur presentandomi in "alta uniforme" con italici colori sul bavero, non ho sentito odio nei miei confronti.
Potrebbe benissimo essere che, a differenza dei liguri, abbiano capito che il turismo è un'enorme fonte di guadagno e, quindi, disprezzare chi invade le loro terre per qualche settimana all'anno non è salutare. Sicuramente la regione è amministrata meglio, ma diventa certamente più facile amministrare una regione in cui ogni individuo (allogeno o autoctono) concorrono alla preservazione culturale ed al benessere della regione, dove, sostanzialmente, non si aspetta che le soluzioni piovano dal cielo, ma, banalmente, si cerca di non creare i problemi e all'amministrazione spetta il compito di affrontare nel modo migliore i problemi che non dipendono dalla cittadinanza o che non possono essere affrontati dal singolo cittadino o dalla comunità. Un esempio di tutti gettare o no una cartaccia per terra è una scelta che dipende dal singolo aldilà che dipenda o meno dal senso di impunità della negligenza. Ovvero "non getto la carta per terra perché altrimenti incorro sicuramente in una contravvenzione", ma piuttosto "non getto la carta per terra perché la merda che finisce per terra prima o poi mi finisce nel piatto". Altrettanto certamente al singolo cittadino non viene richiesto di provvedere, di suo pugno, alla manutenzione delle funivie o dei letti dei fiumi in secca, bensì spetterà all'amministrazione eseguire o appaltare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Questo sicuramente non viene lasciato al caso come per il ponte "Morandi" dove, una volta gettato mezza chilata di asfalto, non serve intervenire. Così la gestione dei pellet. Per evitare la formazione spontanea di ronde armate che, possono o non possono far sparire lo schifo in qualche crepaccio, a monte fanno sì che non ci siano ciondoloni in giro a deturpare il paesaggio (né allogeni né autoctoni).
Mi pare che non sia un grande sforzo far funzionare le cose basterebbe un po' di buon senso. Infatti persino gli animali caduti dai barconi rispondono agli istinti animaleschi (riposare, nutrirsi e riprodursi) e, se lasciati allo stato brado, soddisfaranno tali bisogno nel modo più animalesco a loro disposizione. In tal caso bisogna evitare lo stato brado, ma per fare questo è necessario che il numero di pellet non esuberi rispetto alla disponibilità di posti di lavoro sia, sostanzialmente, "eco sostenibile". Certo è che se una Boldrini, un'Appendino o una Raggi a caso ne imbarcano più di quanto ne servano, con un tasso di disoccupazione alle stelle o ad un livello preoccupante l'immissione di "manodopera" non necessaria non può far altro che portare ad un disagio sociale. Questo non dovrebbe dirlo uno che di politica non capisce un cazzo, bensì dovrebbe essere affermato, senza timore di smentita, da chi di politica ci vive, in quanto possiedono le nozioni, le informazioni e gli basterebbe applicare il buon senso. Ora sono estremamente convinto che, salvo eccezioni, la maggior parte dei politicanti sia assolutamente dotato di "buon senso" sufficiente per capire che i pellet, immessi allo stato brado in un sistema sull'orlo del fallimento, non costituiscano la soluzione, ma piuttosto il colpo di grazia. Questo mi porta a sostenere, inequivocabilmente, che si tratta di malafede. Che sia indotta da un potere superiore (banche o poteri occulti) o sia autoindotta ha poca importanza ed è ininfluente sul risultato finale... ovvero che tra non molto "daremo dal culo".
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