26 aprile 2017

25 Aprile... festa dell'umiliazione!

Non posso certo parlare per tutti, ma credo che l'Italia sia l'unica nazione al mondo a celebrare una sconfitta dimenticandosi una vittoria (seppur mutilata). Infatti si celebra la sconfitta della seconda guerra mondiale, la caduta del governo in carica e la morte del capo del consiglio dei ministri con il 25 aprile (ah già... tecnicamente anche la liberazione da cosa non è ben chiaro), ma guai a far presente che il 4 novembre, data commemorativa delle forze armate, della vittoria della prima guerra mondiale e della, finalmente ottenuta, unità d'Italia è un reato da fascisti.
Uno migliore di me spenderebbe del tempo a spiegare a codesti cialtroni (il nostro governo e le varie associazioni o pseudo tali antifasciste che il fascismo è nato dopo l'istituzione di tale festa), ma io non ho tempo da perdere. Resta il fatto che tutti gli organi istituzionali e forze politiche, in perenne (finto) disaccordo, sono unanimi su due aspetti fondamentali per la vita del privato cittadino, ovvero aumentare lo stipendio ai politici e combattere il nazifascismo anche quando non esiste più.
In un momento storico in cui ci si fa beffe del popolo italiano, affamandolo, denigrandolo, asfissiandolo con disoccupazione e tasse, uccidendolo negandogli i legittimi mezzi di sussistenza, favorendo di fatto pellet clandestini che si sono introdotti illegalmente nel nostro paese con la complicità di organizzazioni mafiose, nei modi se non di fatto, l'importante è continuare imperterriti a combattere con ogni mezzo e forma l'identità e l'identitarietà del popolo italiano.
Non vedo altro senso nel continuare a voler distruggere ogni riferimento storico, politico e culturale all'Italia. Perché è questo quello che si sta facendo. Per assurdo le grandi opere dei grandi artisti, "la Cappella Sistina" di Michelangelo, le invenzioni e le opere d'ingegno di Leonardo da Vinci, ecc. non sono opere italiane fatte da italiani, in quanto non esisteva alcuna nazione chiamata Italia bensì tanti piccoli territori che si trovavano (da millenni) nella penisola italica, ma dalla caduta dell'impero romano d'occidente fino alla prima guerra mondiale, l'Italia è stata una terra divisa al suo interno in tanti comuni e piccoli centri urbani.
Sicuramente qualcuno ("pellet friendly") sarebbe più contento se si smettesse di riferirsi allo Stivale con il denigrante nome di "Italia" e iniziassimo a definirla... non saprei nemmeno quale nome sarebbe accettabile dalla loro mente contorta forse "agglomerato Italia" o un più anonimo "blocco meridionale" anche se tale termine potrebbe essere in conflitto con altri blocchi meridionali quali ad esempio la Grecia, la Spagna, il sud america, l'africa, l'india, l'oceania, ecc.
Finché a pensare queste idiozie sono un branco di imbecilli, la cui unica opposizione politica e la distruzione di veicoli e negozi nella città di La Spezia, poco importa, ma quando sono le istituzioni a sperare che un giorno ci sarà gente che smetterà di sentirsi Italiana mi fa decisamente incazzare. 
Per cui io non festeggio e mai festeggerò il 25 aprile perché non posso far festa il giorno in cui dei criminali si sono eretti a giudici e hanno vigliaccamente colpito la popolazione civile nascondendosi dietro la maschera (istituzionalmente legittimata) della lotta partigiana. Non posso far festa quando lo Stato uccide il proprio popolo nella speranza che gli scarafaggi, che si sta mettendo in casa, li riconosca come padroni e continui a passargli lo stipendio e la pensione. Non posso far festa, quando non c'è un cazzo di motivo per festeggiare!

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