18 aprile 2017

Unica soluzione per evitare fondamentalismi!!!

A quanto pare gli obbiettivi del governo sono sempre più chiari e diretti, farci incazzare come bestie.
Secondo non ben chiare logiche, 11 province del Nord italia faranno da pilota ad un progetto che prevede l'avvio al lavoro, con contratto di tirocinio, di nuovi lavoratori. Il numero di quanti saranno inseriti nel mondo del lavoro non è ben specificato, lo stesso vale per le tempistiche, si sa che lo Stato verserà €500, a persona, per ogni nuovo individuo messo a contratto... le discriminanti (le caratteristiche che individuano il soggetto adatto) non è dato saperlo tranne 1 non deve essere italiano.
Infatti l'iniziativa è riservata ai soli sedicenti rifugiati. Con questo sistema le aziende si intascano soldi per mettere sotto contratto i pellet clandestini, condizione (pro immigrazione) che si va ad aggiungere al, forse non ben noto, sgravo fiscale per assumere la percentuale "minima" di disabili o stranieri. Si tratta di fatto di uno sgravo fiscale, introdotto da almeno 30 anni, che obbliga le aziende (fabbriche incluse) ad assumere almeno la percentuale minima di lavoratori disabili o stranieri (NB: o stranieri) così le aziende sono "obbligate" per legge ad avere una percentuale di disabili o stranieri, ma, per il tipo di lavoro svolto in fabbrica, questo si tramuta in assunzione di soli pellet. Inoltre lo sgravo riguarda le tasse pagate dall'azienda per ogni dipendente di questo tipo, quindi si traduce in più negri assumono meno pagano. Per i "moralizzatori delle macchinette" questa legge era stata messa per combattere un fenomeno che prevedeva la mancata assunzione di queste categorie "protette" perché ritenute, dai datori di lavoro, meno produttive rispetto agli italiani abili al lavoro.
Per fortuna è stata introdotta questa nuova legge che permette alle aziende di assumere altro schifo, perché con la disoccupazione giovanile al 40% la difficoltà per chi supera una certa età di mantenere/trovare un nuovo lavoro al fine di arrivare alla fatidica soglia di 95 (tra età anagrafica e anni di contributi), si sentiva proprio la mancanza di una legge che strozzasse ancora di più un popolo già allo stremo delle forze.
Tutto questo ha come giustificazione evitare radicalizzazioni da parte dei pellet. Cazzo aspettiamo allora a radicalizzarci anche noi? Magari verso l'estrema destra così abbiamo la scusa buona per ricacciarli in mare... governanti e schifo.
Se questo non vi fa incazzare abbastanza, aggiungo il fatto che esiste un ente statale, il "Simest", che si occupa di aiutare le aziende che intendono "internazionalizzarsi", ovvero (nella teoria idilliaca) un'impresa che sia solida a sufficienza per tentare il salto ed aprire un'ulteriore sede produttiva all'estero, tramite il "Simest", può ricevere supporto per la comprensione ed il rispetto delle leggi sul lavoro locale. Fin qui tutto bene, penserete voi, ricevono supporto per aprire una nuova linea produttiva, non può chiudere quella in Italia e aprire all'estero... peccato che abbia parlato di idillio.
Nella realtà dei fatti all'azienda in questione basta lasciare alcune attività sul patrio suolo (ad esempio ricerca e sviluppo che sono le più delicate da affidare alle "capre" straniere, oltre che di più alto valore e meno impegnative dal punto di vista dell'impiego di risorse umane) per poter trasferire tutta la produzione all'estero. Non solo ad aggiungere danno alla beffa l'impresa, dal "Simest", non riceve solo consulenza, ma anche supporto economico. Già! L'avvio della nuova linea produttiva all'estero è finanziato dallo Stato.
Ma provate a chiedere qualcosa per gli italiani in difficoltà e vedrete che vi risponderanno che soldi non ce ne sono. Così una famiglia italiana che con il solo stipendio di una madre ed il figlio disoccupato, ma non più a carico perché è maggiorenne, si vede negare ogni tipo di sussidio perché non è pellet. Nel frattempo però la famiglia marocchina al piano di sotto cambia completamente mobilio una volta all'anno. 

CHE SCHIFO!!!

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