5 aprile 2017

"Moto perpetuo" reale e ideale.

"Dicendo ricerca del moto perpetuo (perpetuum mobile) si è intesa la ricerca di una macchina che si mantenesse perpetuamente in moto senza essere ricaricata o fornita di energia (motore perpetuo di prima specie)" Sostanzialmente una macchina, o un meccanismo, in grado di funzionare senza alcun intervento dell'uomo. Salvo, forse, nel suo momento iniziale, ovvero il momento in cui, una volta assemblata la macchina, si debba mettere in moto il meccanismo.
Scienziati di tutte le epoche e di tutto il mondo hanno tentato in vano di produrre tale intuizione, senza successo, almeno fino ad oggi. Purtroppo però "Gradualmente si acquistò la convinzione dell'impossibilità del perpetuum mobile, e nel 1775 l'Accademia di Parigi deliberò solennemente di non più prendere in considerazione nessuna proposta o progetto tendente a realizzare il moto perpetuo sotto alcuna forma" quindi anche se oggi noi abbiamo non una, ma bensì 2 intuizioni per generare il moto perpetuo non saranno presi in considerazione dall'accademia delle scienze perché se non lo fanno i francesi non lo fa nessuno. C'è comunque l'eventualità che il "moto perpetuo ideale" resti tale in quanto potrebbe essere impossibile esportarlo dalla mente dell'uomo ed impiegarlo in un'applicazione pratica, ma risolviamo un problema alla volta.
Forse ciò che è mancato ai fisici, delle epoche passate, è stata l'individuazione di una legge "fisica" mai approfondita con la dovuta attenzione, ovvero il primo assioma della legge di Murphy "Se qualcosa può andar male, andrà male." (in realtà sarebbe la prima e unica legge di Murphy anche se a questa se ne sono aggiunte altre). Classico esempio pratico di tale legge è l'esempio della fetta imburrata (o con marmellata, Nutella, ecc.) che in caso di caduta certamente atterrerà sulla parte "spalmata" e non su quella sgombera. Naturalmente gli scettici (gli scienziati che vogliono farci credere che la terra è rotonda e ruota intorno al sole) opporranno argomentazioni secondo cui in verità la fetta atterra sul lato imburrato perché soggetta alla forza di gravità che attrae maggiormente i corpi pesanti rispetto a quelli leggeri (anche se costoro utilizzeranno termini quale massa, giusto per rendere più astrusa la definizione e farci sentire stupidi). Opponendo però l'obbiezione che una fetta imburrata mantiene la stessa massa sia che essa cada dalla parte del burro sia che cada dalla parte sgombra, introdurranno la variabile che la rotazione iniziale è data dal nostro maldestro tentativo di trattenere la fetta prima che essa ci scappi irrimediabilmente dalle mani.
Tralasciando queste stregonerie e concentrandoci invece sulla legge di Murphy la cui esistenza è ampiamente dimostrata dai miliardi di cavie a cui con una certa regolarità cadono le fette imburrate durante la colazione, le merende, ecc. per generare il moto perpetuo avremmo bisogno di introdurre un ulteriore legge naturale ovvero il fatto che "il gatto atterra sempre sulle zampe". Anche questo assioma è ampiamente dimostrato dal fatto che quando la mia "belva" addenta un gatto e lo scaraventa in aria per rovesciarlo sulla schiena e dargli il colpo di grazia questi atterra sulle zampe prima di scappare via appena possibile. Unendo queste due leggi fondamentali, ovvero legando una fetta imburrata (con il lato "spalmato" esposto) alla schiena di un gatto, lasciandoli cadere in un ambiente controllato genererebbe un moto perpetuo. Sig.ra Boldrini anche le gatte atterrano sempre sulle zampe, ma la lingua italiana non bada alla Sua ignoranza. Quale sia l'applicazione pratica di questa dimostrazione non sono in grado di determinarlo, il mio lavoro è tutt'altro.
A proposito della Boldrini possiamo introdurre il secondo moto perpetuo anche se, come detto in questo stesso articolo, è più un "loop" mentale (detto anche deadlock, ovvero un loop infinito che non può in alcun modo essere risolto senza l'intervento di una forza intelligente o la modifica delle condizioni che hanno generato il loop) che si verifica nella vita reale, ma non trova applicazioni utili. Mi riferisco al principio, espresso in altri articoli, per cui "cosa prevale nella mente della Boldrini quando un'intera famiglia di pellet frusta la loro figlia/sorella quattordicenne?" Vince la condanna della terribile piaga della violenza sulle donne? Oppure la stregua difesa del pellet anche quando è evidentemente un delinquente? L'affannosa ricerca del "qualcosa deve prevalere" non permette al soggetto di dire semplicemente "il caso non esiste... è un invenzione dei comunisti". Questo susseguirsi di pensieri genera un moto perpetuo, ma non produce energia utilizzabile dalla Nazione, ma solo leggi in cui noi, uomini bianchi ed eterosessuali, possiamo sempre e solo subire senza fiatare.

2 commenti:

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  2. Il moto perpetuo della mia mazza da baseball che colpisce a ripetizione il cranio vuoto dalla Minestra Boldrini, attraverso la forza propulsiva della leva articolare spinta dal sistema nervoso alterato, può considerarsi moto perpetuo all'Accademia francese?

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