Come avevo accennato a suo tempo purtroppo mi ero perso la prima puntata anche se questo non ha compromesso la capacità di valutare appieno l'animazione ideata dal molleggiato e lo spettacolo di contorno.
Per problemi di Salute dello stesso Celentano (probabilmente allergico al basso seguito assottigliato man mano che lo spettacolo andava in onda) il programma è stato interrotto per 9 mesi ed ha ripreso ad andare in onda appena un mese fa. Posso affermare con sicurezza che i disegni (basati sui modelli creati da Milo Manara, uno dei maestri dell'erotismo italiano a fumetti) sono una delle poche cose che si salvano di tutta la serie animata. Le musiche sono quasi tutte di Adriano, alcune prese dal suo vasto repertorio altre scritte ad hoc per il programma. Diciamo che il problema più grande arriva proprio dalle musiche non eseguite dall'autore del programma.
La trama della serie animata non è proprio originale anche se il personaggio di "Adrian" (il protagonista del cartone animato) è piuttosto autobiografico così come il personaggio della sua fidanzata Gilda assomiglia, ma in una versione molto più avvenente e giovane, di Claudia Mori. Così Adrian è un orologiaio, mentre Gilda è una reazionaria figlia di reazionari schedati dalla polizia.
Siamo nel 2068 ed un futuro poco fantascientifico, ma decisamente più distopico, durante la diretta del "concertone" di capodanno il noto cantante Johnny Silver (per fortuna abbiamo barattato Gigi d'Alessio per una pop star Johnny Silver... cani e gatti capitolini ci saranno grati, ma non so se convenga barattare un finto napoletano come Gigi in favore di un sospetto giudeo come Johnny) invita sul palco Adrian che cantando una canzone, "I want to know " ("Vorrei sapere" come recita il ritornello in una pessima traduzione dall'inglese degno di Adriano il cui repertorio è composto, per quasi la metà dei brani, in inglese senza che lui ne abbia mai imparato una sola parola).
Per ora tralascerei i fin troppo evidenti "messaggi subliminali" (anche se non possono più essere ritenuti tali), concentrandomi inizialmente sulla trama.
Lo sfondo delle vicissitudini di Adrian l'orologiaio (alias Darian la befana) è Milano, con cenni piuttosto marginali ad altre realtà italiche. Dalla sera del "concertone" le autorità cercheranno di mettere le mani attorno al collo di Adrian intuendo la pericolosità delle sue parole e di alcune azioni che ne seguono, ad esempio insieme a Gilda entrano nel cantiere dei lavori di restauro del Duomo (con la madonnina) per svelare ai milanesi e all'Italia che dietro alle impalcature si nasconde un puerile tentativo di nascondere la bellezza, perché senza bellezza l'uomo (con buona pace della Boldrini intende l'essere umano) senza la bellezza è già perduto. Proprio attraverso al ritorno alla bellezza, secondo il protagonista, si attuerà la rivoluzione. Case basse e architettonicamente più "classiche" costituiscono la base di una buona vita. Tutto magnifico. Onestamente anche se non ne faccio una malattia (cosa che magari Adriano mi sta chiedendo di farmela diventare) anch'io trovo abbastanza disgustoso come sta cambiando il panorama (o skyline) delle città, in particolare quello di Torino che, storicamente è sempre stata una città "bassa" dove oltre alla mole e al "palazzo fascista" fino agli anni '70 la città era "piatta", è anche vero che continuando a costruire orizzontalmente le il delle campagne viene costantemente e inesorabilmente mangiato... magari può avere senso costruire case alte per farne alloggi e non grattacieli per gli uffici di banche e regione vuoti per la maggior parte del tempo.
Adriano ha trasmesso ad Adrian questa sua vecchia fisima dei grattacieli e Adrian lo ha trasmesso a Darian. Darian la befana, da canto suo, sarà il vero promotore di tutte le azioni (non violente) contro il governo a partito unico (o quasi... sul modello attuale in cui governo e opposizione, di fatto, presentano lo stesso programma e votano le stesse leggi con un finto osteggiamento delle stesse. Dietro al governo, ed al suo capo, aleggia una figura... il vero potere in Italia è gestito dal Presidente di una multinazionale edile, attraverso cui passano tutti gli appalti di costruzione, la "Mafia International"... il potere forte dietro alla "dittatura" del governo che accusato da Adrian, ed i suoi alter ego, di aver sostituito progressivamente la bellezza con il benessere. Uno degli altri alter ego di Adrian è "la Volpe" un esperto di arti marziali che aggredisce chi aggredisce... ovvero chi cerca di violentare una ragazza o di malmenare un immigrato (beh ci stiamo avvicinando al momento delle magagne).
Tutta la storia ruota intorno ad una presunta rivoluzione culturale che risveglierebbe le coscienze dei cittadini, o meglio alcuni di essi che in alcuni casi reagiranno, anche violentemente, alle provocazioni delle autorità.
Questa sostanzialmente è la trama... priva del finale in quanto, anche se so che non lo guarderete mai, non intendo svelarvi il finale.
Le magagne:
Come già accennato in uno scorso articolo "fa specie", ma non sorprende, che il governo a partito unico presenti una bandiera tricolore troppo eloquentemente evocativa di quella del 3° Reich. Ora se nel 2068 la piaga del comunismo fosse definitivamente debellata al punto che si possa presentare un partito con, praticamente, lo Svastica come bandiera, ben venga la "mafia international", ma l'idea è che Celentano puntasse ad un simbolo che, seppur non esplicitamente, richiamasse alla mente delle persone l'idea del male e quale male più assoluto del nazismo?
I crimini più violenti, quali stupri e omicidi, sono commessi dai bianchi, anche perché (in controtendenza con tutti i dati Istat) l'Italia o meglio Milano è ancora in prevalenza abitata dai bianchi negri e zingari sono ancora una minoranza e miracolosamente sono tutti onestissimi ed emarginati.
Di fatto vivremo in uno Stato di Polizia in cui ogni cittadino è schedato, ma, finché resta allineato al pensiero unico (del consumismo sfrenato), non incorre in alcun tipo di problema. Questa è sicuramente una limitata visione dello stato delle cose di Celentano, il consumismo è uno degli strumenti con cui i poteri forti limitano la nostra libertà e assopiscono le nostre coscienze... sostanzialmente è uno dei problemi/strumenti non è "il problema".
Nella seconda parte (dopo l'interruzione) il messaggio punta il dito contro l'inquinamento, anche questo è un tema caro al molleggiato, per cui il fatto che Adrian sia tornato in TV dopo tutta la manfrina ambientalista di Greta, non è da imputare al cantautore, ma più probabilmente alla speranza che, essendo caldo il tema dell'ambiente, riproponendo il programma avrebbero alzato gli ascolti... non mi sembra sia successo. Inoltre adesso è diventata virale, ma nel 2012 sono state scritte qualcosa come 11 canzoni per l'ambiente, la più scabrosa sulle note di "bella ciao", intitolata "Do it now!". Diventata virale solo adesso perché il fenomeno Greta ha risvegliato temporaneamente le coscienze, visto che degli ammonimenti del WWF che lancia allarmi estinzione animali dal 61, ad oggi qualcuno ha seguito un po' la moda negli anni 80/90 e poi tutto è tornato come prima. Di GreenPeace (nonostante fosse poco green e altrettanto poco peace), nata a cavallo tra gli anni 60 e 70, è stata cavalcata l'onda per un po', ma quando hanno capito che sarebbero divenuti dei rompi coglioni ecco che li hanno scaricati. Lo stesso, purtroppo per la mentecatta, succederà anche a Greta che, una volta sponsorizzate le aziende di energia pulita, verrà anch'essa riciclata come una bottiglietta di plastica in un campo nomadi... gettata in fiume perché si perda in mare.
Il problema della serie animata, ovviamente, non sono i singoli episodi, ma il clima di qualunquismo e/o (anche se non piacerà ad alcune sinistre) populismo che si respira. Quell'immigrazionismo esasperato per cui i pellet non sono mai carnefici, anche quando la cronaca e le leggi(ma non i giudici rossi) affermano il contrario, quel femminismo esasperato per cui, anche in questo caso, sono sempre vittime e mai carnefici, solo perché, statisticamente, meno rilevante, ma per giudicare delle dinamiche di una casa o di una famiglia bisogna essere sempre super partes perché se uno arriva a casa e mena la moglie per il vecchio precetto cinese del "tu non sai perché, ma lei sì" allora sì c'è un problema, ma se tornando a casa trovo tutti i miei adorati Dischi, Libri, Cimeli, ecc. rovesciati per terra con le impronte di scarpe o altri segni di vandalismo... non conto nemmeno fino a tre prima di estrarre la Luger e tirarti un colpo in fronte. Poi aspetto anche gli sbirri che tanto di proiettili ne ho anche per loro.
Esagerazioni a parte, bisogna entrare nei complessi meccanismi di una coppia che per anni si sono amati, poi iniziano a litigare e a logorarsi e a farsi del male. Non tutti hanno il coraggio o la possibilità di uscire da una situazione nociva e quando si arriva a farsi i "dispetti", ormai è troppo tardi e la situazione può degenerare.
Ovviamente non è il tema dell'articolo e non vuol fornire un alibi a chi applica, appunto, il precetto cinese, ma solamente far capire che se mi volete insegnate (oh moralizzatori) che al mondo non c'è solo il bianco ed il nero (ma una serie di tonalità intermedie del colore della merda), questo non può fermarsi valere solo a quello che non è tollerato dal pensiero unico.
Ad ogni modo tutta la rivoluzione di Adrian, nel cartone animato, non si sarebbe realizzata se non avesse trovato degli "agenti del potere" compiacenti e dei politici onesti, questo però è più difficile che si trovi nella vera italia e nella politica parlamentare (specialmente di sinistra che, in questo momento, sta diventando il partito unico o aspira ad esserlo).
Per ora tralascerei i fin troppo evidenti "messaggi subliminali" (anche se non possono più essere ritenuti tali), concentrandomi inizialmente sulla trama.
Lo sfondo delle vicissitudini di Adrian l'orologiaio (alias Darian la befana) è Milano, con cenni piuttosto marginali ad altre realtà italiche. Dalla sera del "concertone" le autorità cercheranno di mettere le mani attorno al collo di Adrian intuendo la pericolosità delle sue parole e di alcune azioni che ne seguono, ad esempio insieme a Gilda entrano nel cantiere dei lavori di restauro del Duomo (con la madonnina) per svelare ai milanesi e all'Italia che dietro alle impalcature si nasconde un puerile tentativo di nascondere la bellezza, perché senza bellezza l'uomo (con buona pace della Boldrini intende l'essere umano) senza la bellezza è già perduto. Proprio attraverso al ritorno alla bellezza, secondo il protagonista, si attuerà la rivoluzione. Case basse e architettonicamente più "classiche" costituiscono la base di una buona vita. Tutto magnifico. Onestamente anche se non ne faccio una malattia (cosa che magari Adriano mi sta chiedendo di farmela diventare) anch'io trovo abbastanza disgustoso come sta cambiando il panorama (o skyline) delle città, in particolare quello di Torino che, storicamente è sempre stata una città "bassa" dove oltre alla mole e al "palazzo fascista" fino agli anni '70 la città era "piatta", è anche vero che continuando a costruire orizzontalmente le il delle campagne viene costantemente e inesorabilmente mangiato... magari può avere senso costruire case alte per farne alloggi e non grattacieli per gli uffici di banche e regione vuoti per la maggior parte del tempo.
Adriano ha trasmesso ad Adrian questa sua vecchia fisima dei grattacieli e Adrian lo ha trasmesso a Darian. Darian la befana, da canto suo, sarà il vero promotore di tutte le azioni (non violente) contro il governo a partito unico (o quasi... sul modello attuale in cui governo e opposizione, di fatto, presentano lo stesso programma e votano le stesse leggi con un finto osteggiamento delle stesse. Dietro al governo, ed al suo capo, aleggia una figura... il vero potere in Italia è gestito dal Presidente di una multinazionale edile, attraverso cui passano tutti gli appalti di costruzione, la "Mafia International"... il potere forte dietro alla "dittatura" del governo che accusato da Adrian, ed i suoi alter ego, di aver sostituito progressivamente la bellezza con il benessere. Uno degli altri alter ego di Adrian è "la Volpe" un esperto di arti marziali che aggredisce chi aggredisce... ovvero chi cerca di violentare una ragazza o di malmenare un immigrato (beh ci stiamo avvicinando al momento delle magagne).
Tutta la storia ruota intorno ad una presunta rivoluzione culturale che risveglierebbe le coscienze dei cittadini, o meglio alcuni di essi che in alcuni casi reagiranno, anche violentemente, alle provocazioni delle autorità.
Questa sostanzialmente è la trama... priva del finale in quanto, anche se so che non lo guarderete mai, non intendo svelarvi il finale.
Le magagne:
Come già accennato in uno scorso articolo "fa specie", ma non sorprende, che il governo a partito unico presenti una bandiera tricolore troppo eloquentemente evocativa di quella del 3° Reich. Ora se nel 2068 la piaga del comunismo fosse definitivamente debellata al punto che si possa presentare un partito con, praticamente, lo Svastica come bandiera, ben venga la "mafia international", ma l'idea è che Celentano puntasse ad un simbolo che, seppur non esplicitamente, richiamasse alla mente delle persone l'idea del male e quale male più assoluto del nazismo?
I crimini più violenti, quali stupri e omicidi, sono commessi dai bianchi, anche perché (in controtendenza con tutti i dati Istat) l'Italia o meglio Milano è ancora in prevalenza abitata dai bianchi negri e zingari sono ancora una minoranza e miracolosamente sono tutti onestissimi ed emarginati.
Di fatto vivremo in uno Stato di Polizia in cui ogni cittadino è schedato, ma, finché resta allineato al pensiero unico (del consumismo sfrenato), non incorre in alcun tipo di problema. Questa è sicuramente una limitata visione dello stato delle cose di Celentano, il consumismo è uno degli strumenti con cui i poteri forti limitano la nostra libertà e assopiscono le nostre coscienze... sostanzialmente è uno dei problemi/strumenti non è "il problema".
Nella seconda parte (dopo l'interruzione) il messaggio punta il dito contro l'inquinamento, anche questo è un tema caro al molleggiato, per cui il fatto che Adrian sia tornato in TV dopo tutta la manfrina ambientalista di Greta, non è da imputare al cantautore, ma più probabilmente alla speranza che, essendo caldo il tema dell'ambiente, riproponendo il programma avrebbero alzato gli ascolti... non mi sembra sia successo. Inoltre adesso è diventata virale, ma nel 2012 sono state scritte qualcosa come 11 canzoni per l'ambiente, la più scabrosa sulle note di "bella ciao", intitolata "Do it now!". Diventata virale solo adesso perché il fenomeno Greta ha risvegliato temporaneamente le coscienze, visto che degli ammonimenti del WWF che lancia allarmi estinzione animali dal 61, ad oggi qualcuno ha seguito un po' la moda negli anni 80/90 e poi tutto è tornato come prima. Di GreenPeace (nonostante fosse poco green e altrettanto poco peace), nata a cavallo tra gli anni 60 e 70, è stata cavalcata l'onda per un po', ma quando hanno capito che sarebbero divenuti dei rompi coglioni ecco che li hanno scaricati. Lo stesso, purtroppo per la mentecatta, succederà anche a Greta che, una volta sponsorizzate le aziende di energia pulita, verrà anch'essa riciclata come una bottiglietta di plastica in un campo nomadi... gettata in fiume perché si perda in mare.
Il problema della serie animata, ovviamente, non sono i singoli episodi, ma il clima di qualunquismo e/o (anche se non piacerà ad alcune sinistre) populismo che si respira. Quell'immigrazionismo esasperato per cui i pellet non sono mai carnefici, anche quando la cronaca e le leggi(ma non i giudici rossi) affermano il contrario, quel femminismo esasperato per cui, anche in questo caso, sono sempre vittime e mai carnefici, solo perché, statisticamente, meno rilevante, ma per giudicare delle dinamiche di una casa o di una famiglia bisogna essere sempre super partes perché se uno arriva a casa e mena la moglie per il vecchio precetto cinese del "tu non sai perché, ma lei sì" allora sì c'è un problema, ma se tornando a casa trovo tutti i miei adorati Dischi, Libri, Cimeli, ecc. rovesciati per terra con le impronte di scarpe o altri segni di vandalismo... non conto nemmeno fino a tre prima di estrarre la Luger e tirarti un colpo in fronte. Poi aspetto anche gli sbirri che tanto di proiettili ne ho anche per loro.
Esagerazioni a parte, bisogna entrare nei complessi meccanismi di una coppia che per anni si sono amati, poi iniziano a litigare e a logorarsi e a farsi del male. Non tutti hanno il coraggio o la possibilità di uscire da una situazione nociva e quando si arriva a farsi i "dispetti", ormai è troppo tardi e la situazione può degenerare.
Ovviamente non è il tema dell'articolo e non vuol fornire un alibi a chi applica, appunto, il precetto cinese, ma solamente far capire che se mi volete insegnate (oh moralizzatori) che al mondo non c'è solo il bianco ed il nero (ma una serie di tonalità intermedie del colore della merda), questo non può fermarsi valere solo a quello che non è tollerato dal pensiero unico.
Ad ogni modo tutta la rivoluzione di Adrian, nel cartone animato, non si sarebbe realizzata se non avesse trovato degli "agenti del potere" compiacenti e dei politici onesti, questo però è più difficile che si trovi nella vera italia e nella politica parlamentare (specialmente di sinistra che, in questo momento, sta diventando il partito unico o aspira ad esserlo).
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