21 febbraio 2018

La nuova frontiera dei film holliwoodiani

In questo articolo non sconsiglio un solo film, ma diciamo che sconsiglio un genere. Dopo aver sdoganato il cinema pellet dove gli sporchi negri sono i buoni, mentalmente aperti al dialogo e al confronto (aspetto che cozza non poco con la realtà quotidiana, ma essendo un film si sa trattarsi di opera di fantasia), intelligenti (e se sono tanto intelligenti da dover insegnare ai bianchi, com'è che sono fermi all'età della pietra o poco più?), ecc. Mentre i bianchi sono gli arrivisti, gli stronzi, i mai solidali, i sempre pronti al tradimento della propria stirpe (purtroppo coincide, nella maggior parte dei casi con la realtà dei fatti), incapaci di soddisfare (sessualmente) in modo adeguato la propria moglie, al punto che lei lo tradisce con il pellet, rammollito, ecc.
Dopo aver sdoganato la minoranza dei pellet, dei giudei e delle altre specie animali che ammorbano la nostra terra e dopo le femministe, è toccata l'ora del movimento lgbt (leccapassere, grattachecce o voltaculo, biadesivi e travoni). Con svariati film, quali ad esempio "Che mi dici di Willy" che ha battuto, di ben 4 anni, quello scempio di "Philadelphia" hanno voluto sensibilizzare l'opinione pubblica sulla "Malattia" sessualmente trasmissibile per eccellenza l'A.I.D.S. (già! andrebbe scritto così), dove mostrano l'innocenza e la bontà di chi è nato con un certo orientamento sessuale, ma dimenticandosi che potevano essere contagiati anche i tossicodipendenti che si scambiavano le siringhe infette per iniettarsi eroina. Ma diciamo che l'immagine che emergeva dai film non era proprio quella di persone monogame a rischio di infezione perché nate con un certo orientamento sessuale, bensì di persone che fanno sesso con il primo che capita senza alcun tipo di protezione (perché tanto servivano solo a impedire le gravidanze indesiderate). 
Ma anche in questo caso chiesa cattolica e pellet dimostrano la propria superiorità intellettuale la prima schierandosi apertamente contro l'uso di preservativi nelle zone dell'africa più infestate dalla malattia (essendo bestie non si può pretendere che una malattia trasmessa dall'atto sessuale si cui proteggendo l'atto sessuale o astenendosi dall'atto sessuale stesso con una persona malata o portatrice sana della malattia). Nel secondo caso quelle voci secondo cui un presidente africano avrebbe detto ai suoi connazionali di aver fatto sesso non protetto con due malati di A.I.D.S. e dopo aver fatto la doccia sta bene (probabilmente ora è morto, se era davvero appestate) o quell'altra teoria, che gira sempre in africa, secondo cui per guarire dall'A.I.D.S. è sufficiente "scopare" una donna bianca (ovviamente senza protezioni perché non sanno cazzo siano) preferibilmente bionda e con gli occhi azzurri, forse è questa la ragione per cui la Svezia è una terra selvaggia in cui gli sporchi negri (in tutti i sensi in cui la parola sporchi ha un significato).
Ad ogni modo tutte queste frontiere c'è stato il tentativo di sdoganare la clonazione umana (e direi che con gli ibridi maiale-uomo e pecora-uomo siamo a buon punto).
L'ultima frontiera è rappresentata dai robot e dalle intelligenze artificiali, ma non solo. Anche dalla possibilità di trasferire la propria coscienza (ammesso che ne se ne abbia una) in un corpo immortale.
Cosa distingue un robot dagli umani? Il fatto che il primo abbia un corpo pressoché immortale, facilmente riparabile e con parti di ricambio prodotte in serie. Il secondo possiede una coscienza, un intelligenza in grado apprendere dalle proprie esperienze e sia in grado di provare sentimenti. Sulla questione immagazzinare i propri ricordi è facilmente aggirabile... d'altronde già da diverso tempo sono le macchine a conservare i nostri ricordi più preziosi (le foto delle vacanze, i "filmini" dei viaggi emozionanti, i film che ci sono piaciuti di più, la musica che ci ha ispirato, ecc), per la possibilità di imparare dai propri errori ci sono già dei programmi per computer (che se non dico fesserie gira sui sistemi operativi microsoft più moderni) in grado di prevedere una possibile situazione dannosa per la macchina stessa e provvedere alla sua soluzione affinché la "capra" media non si accorga di nulla. Il trasferimento della coscienza è un po' complesso. Perché al di là delle implicazioni filosofico-religiose, non è assolutamente sufficiente che la macchina (il robot) abbia coscienza, ovvero consapevolezza, di sé... il difficile è fare in modo che qualcosa che non può essere spiegato scientificamente (i sentimenti) sia riprodotto scientificamente e artificialmente.
Ma tornando al nocciolo della questione pare che in più di un film quali "Humandroid" (o chappie), "Automata", "Trascendence" vengono espressi i concetti di macchine capaci di prendere coscienza, che sia possibile trasferirvi quella di un essere umano per raggiungere l'immortalità dell'individuo stesso (ma senza capacità riproduttive, ormai inutili) e, nei primi due casi sopraccitati, i buoni, i mentalmente aperti al dialogo, al confronto e al rispetto (persino dell'ecosistema del pianeta), intelligenti, ecc. robot contrapposti ai brutali, stupidi, rissosi, egoisti, ecc. umani.
Non so se sia questo o no il complotto finale con cui schiavizzare l'umanità, ma certamente vale la pena rifletterci.

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