28 febbraio 2018

AxTO e altre porcherie...

Si aggiunge un altro capitolo nella poco rigogliosa sezione "pubblicizza immondo". Prima di arrivare al protagonista di questo articolo, mi vorrei togliere un sassolino dalla scarpa... il sassolino dalla scarpa è costituito dalla ignobile pubblicità della clearblue digitale in cui un uomo chiede (con movenze simili a quelle di una proposta di matrimonio "all'amerekana") alla propria donna se vuole fare un bambino con lui. Apre il cofanetto e dentro c'è, invece di un braccialetto o di un anello, il test di ovulazione digitale. Ah che bei momenti... che emozione una pubblicità non originalissima, ma tutto sommato carina... e staremmo qui a parlarne secondo voi?
Tutto bene tutto bello un par di testicoli (così usiamo i termini scientifici), infatti la proposta arriva in un ristorante piuttosto affollato di coppie e coppiette tutte bianche, o quanto meno monocromatiche, ad eccezione dei due protagonisti in cui lui è bianco e lei è scimmia. Perché proprio una coppia meticcia? Non potevi fare più versioni con la coppia di pellet, quella bianca e, se proprio ne sentivi il bisogno, quella mista? Francamente la cosa mi offende non poco ed ogni volta che passa in TV cambio canale (anche se il programma che sto guardando mi interessa), non so se questo comporta un abbassamento dello share del canale TV, non so nemmeno se si accorgano che cambio canale proprio durante quella pubblicità... ma almeno evito di vomitare la cena sul televisore.

Come promesso proseguiamo con il nuovo nemico "AxTO".
Perché questa sigla rappresenta il nuovo nemico? E' la sigla di un progetto comunale della riqualifica e la messsa in sicurezza delle periferie torinesi che si trasforma in: "Azioni per le PERiferie di TOrino" esattamente... non si legge AxTO, bensì APERTO (anzi l'Appendino vorrebbe che si leggesse "apertò" perché Torino vuole l'accento sulla prima "o"). Dal momento che il degrado delle periferie torinesi è sotto gli occhi di tutti, aggravata (perché purtroppo preesistente) dal flusso migratorio incontrollato, il comune ha presentato questo progetto classificatosi 8 sui 145 presentati. A parte il fatto che i manifesti pubblicitari al riguardo hanno uno sfondo arcobaleno, che immediatamente identifica l'area politico-culturale in cui tali associazioni si muovono, verrebbe in mente da chiedere perché l'iniziativa arriva adesso e non quando ad abitare le periferie erano in prevalenza famiglie italiane indigenti. Abbandonate a sé stesse da Chiesa ed Istituzioni, costrette spesso e volentieri ad arrangiarsi con mezzi al margine della legalità, quando non decisamente illegali.
Ora "chi mi conosce lo sa..." che mai tollero un reato, ma qualche volta lo giustifico quando lo Stato non ha risposte adeguate ad una diffusa situazione di disagio. Allora torno a chiedere perché si svegliano ora che la periferia è colma di pellet, mentre se ne sono infischiati quando erano italiane?
Non metto certo in dubbio il valore del progetto, anche se dei 45 milioni di euro che servono del progetto solo 18 sono stati finanziati dalla presidenza del consiglio dei ministri e gli altri 30 non so dove Chiara vada a prenderli... (forse sarebbe bene seguire la scia del petrolio arabo che 'sti "30 denari" si son lasciati alle spalle), quello che fa discutere è perché solo adesso? Perché proprio in campagna elettorale (il progetto è stato avviato ufficialmente il 9 febbraio)?
Nel frattempo arriveranno le "politiche" e vedremo se dopo le scuole torinesi saranno messe in sicurezza, insieme alle aree gioco dei bambini e le altre promesse fatte prima delle elezioni... o se salterà fuori la vecchia scusa che i soldi sono finiti.

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