6 febbraio 2018

Il sistema va in tilt... ma lo si ricorda sempre dopo.

Dopo l'attentato di Macerata, perché mi rifiuto di chiamare strage un atto di violenza con numero di morti inferiori a 1, continuano a tenere banco le notizie di chi scopre l'acqua calda e di chi bolla tale scoperta come blasfemia e/o opera del demonio.
L'acqua calda è identificabile nelle affermazioni del sindaco di macerata che ha scoperto, a sue spese, che non importa quanto tu sia aperto, tollerante, politicamente corretto, ecc. quando il circo mediatico si mette in motto chiunque finisce nel trita-rifiuti. Così l'indignazione del sindaco, che ha dato prova di fedeltà al pensiero unico aprendo le porte ad ogni pellet che gli capitava sottomano, esplode quando la sua città viene dichiarata complice di suddetto attentato.
Pamela in tutto questo? Ancora una volta mi trovo diviso tra il voler impalare un efferato assassino di italiani ed l'accantonare la vicenda con una scrollata di spalle l'accaduto perché ha trovato quello che cercava.
Ma oggi mi sento di buon umore, sarà perché il Grinch (uno dei moralizzatori delle macchinette) ci ha restituito il natale. O perché una ragazza giovane (appena 18 anni) tossicodipendente da 2, non può sapere quali sono i problemi così tanto grandi da spingerla verso una fine simile.
Quello su cui mi voglio soffermare oggi non è la fine che meriterebbe o meriterebbero (stando alle ultime notizie) i pellet coinvolti in questa vicenda, ma voglio soffermarmi su un sistema che ha fallito.
Un sistema che con la scusa del nazionalismo ha barattato comunità e valori, con una presunta libertà che si palesa solo nella facilità di rimediare sostanze psicotrope che hanno il solo scopo di riempire quel vuoto che il sistema stesso ha lasciato. Ovviamente il mio è un discorso generico che non si applica ad ogni singolo individuo, ma, in senso generale, ad una comunità che col tempo a smarrito, ritrovato e infine cancellato quel senso di appartenenza ad una nazione.
Non mi sento di condannare (come meriterebbe) una giovane che nei momenti di difficoltà famigliari, a cui tutti gli adolescenti vanno incontro, non ha trovato nel mondo che la circonda un modello da seguire, una figura che potesse guidarla, proteggerla e ricondurla sulla via smarrita dell'affetto dei suoi cari, ma anzi l'ha gettata in pasto a delle iene già distrutte dalla propria vita e non si fanno scrupoli a distruggerne altre.
Mi rifiuto di credere che una ragazza di 16 (al momento dell'allontanamento dalla via maestra) avesse problemi così grandi da non poter essere affrontati e superati con la compagnia di amici e amiche, di un fidanzato (per quanto lo possa essere un ragazzo a quell'età), ma almeno in grado di capire e condividere parte di quei problemi e dare risposte comprensive anziché riempire il vuoto "esistenziale" con le risposte facili (alcol e droghe).
Risposte che alla fine hanno portato una diciottenne a scappare da una comunità di recupero e finire nelle mani di schifosi senza scrupolo che, il sistema non mi darà certo ragione, per farle avere quello di cui aveva bisogno hanno preteso in cambio il suo corpo (ragione per cui il pube della fanciulla è stato asportato e fatto sparire).
Tutte le chiacchiere che ne seguono sulla presunta innocenza di due pellet che qui non hanno diritto di starci o sui presunti mandanti ideologici di chi, altrettanto solo come Pamela, sceglie la via delle armi da fuoco a quella della droga... forse solo perché, in un'ideologia da tutti osteggiata, ha trovato delle risposte, ma non sapeva con chi condividerle.

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