23 febbraio 2018

E come ogni "azione" quotidiana... guerriglia urbana.

Ah sì! Se ognuno si elegge a boia, giudice e giuria non c'è da stupirsi se poi qualcuno imbraccia le armi e si fa giustizia da solo convinto di esserne legittimato.
Al di là delle solite menzogne diffuse a mezzo carta stampata e online, lascia al quanto basiti la risposta (da quello che sembra un account ufficiale de "la stampa") data ad un lettore che, in seguito  alle violenze scatenatesi ieri in centro a Torino, chiede: “Odio queste cose!!!!!! Dov’è la libertà d’espressione se non permettiamo a un’altra forza politica di esprimersi?”. Domanda legittima come scritto in diversi articoli, se ci si definisce democratici, paladini di tutte le libertà, dei diritti, ecc. lo si deve fare a prescindere dalle idee espresse, dalle libertà richieste e dei diritti esercitati. Se, però, tutto quanto sopra è vale solo per chi si definisce democratico, liberale e antifascista, a cui si concede persino il diritto di linciaggio in nome della lotta partigiana (a cui si fa riferimento ogni volta che i delinquenti alzano il tiro). Vogliamo ricordare però quali erano le azioni compiute dalle brigate partigiane? Aggressione a quelle che, all'epoca, rappresentavano le forze dell'ordine, attentati terroristici con bombe artigianali, guerriglia, scontri a fuoco con l'esercito e le forze di polizia... qual è la differenza con i gruppi dei centri sociali che da sempre, e solo ultimamente si è aggravato, ha usato i toni della violenza per esprimere le proprie idee?
La risposta de "La Stampa" alla domanda legittima del/la lettore/lettrice lascia a dir poco allibiti: "L'apologia del fascismo, lo ricordiamo, è un reato in Italia", la risposta data dall'utente è la stessa che è venuta in mente a me "Anche lanciare bombe carta alle forze dell'ordine è reato" ed aggiungo, soprattutto con dentro chiodi ed altri oggetti metallici al fine di aumentarne la forza distruttiva. Anche i sindacati di polizia entrano nel dissennato schema del "c'è un incendio da spegnere... che qualcuno mi sporga una tanica di benzina"... infatti da un lato affermano "«Siamo vicini ai poliziotti feriti nella notte a Torino, alcuni dei quali colpiti addirittura da bombe carta con schegge di metallo. Potevano morire. Le violenze perpetrate in nome dell’antifascismo da gruppi di veri e propri delinquenti delle piazze sono doppiamente gravi perché tradiscono i valori di democrazia, libertà, pace e tolleranza che sono alla base della nostra Costituzione nata dalla Resistenza»" (come dimostrato storicamente e da me espresso poc'anzi), mentre dall'altro "«Da tempo denunciamo, purtroppo inascoltati - dice Tissone -, una rinascita dei rigurgiti fascisti e una ripresa di quel clima di violenza politica che ricorda purtroppo gli anni settanta. Finché si concederanno piazze, spazi e agibilità a chi professa idee razziste, omofobe e sessiste non riusciremo a fermare questa spirale»" Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil.
Come dire, espresso da più parti, "condanniamo la violenza, ma finché ci sono i fascisti..." beh visto che a farvi la pelle sono gli antifascisti e voi "sbirri di merda" ve la prendete col più "debole" continuate a coccolare gli stessi esseri che hanno coniato, e non si vergognano di ricordarvi, lo slogan "10, 100, 1000 Nassiriya"... tanto anche il loro odio nei vostri confronti è colpa dei "fascisti".

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