12 febbraio 2018

La Boldrini sarà orgogliosa di questo post.

Nel fine settimana si è svolta a Torino la doppia commemorazione (di Casapound e Forza Nuova) ricordare i martiri delle foibe e gli esuli giuliano-dalmati che dopo essere stati cacciati dalle loro terre (i sopravvissuti) sono diventati profughi e assorbiti dal resto d'Italia.
Ho personalmente partecipato a diverse edizioni di questa commemorazione, quest'anno purtroppo non ce l'ho fatta ad andare, che si svolge sempre in maniera tranquilla, pacata e rispettosamente silenziosa. Non ci sono cori ad inneggiare un movimento politico o l'altro, né cori a denigrare gli assenti. I grandi assenti sono sempre le istituzioni che, senza pensarci su molto, ogni gennaio ci frantumano i coglioni con la morte degli ebrei nei campi di concentramento, ma dopo aver fatto lo sforzo di istituire la "giornata del ricordo" (per non "infangare" con il genocidio degli Italiani la "memoria" del genocidio ebraico) non partecipano mai ad una commemorazione, non la organizzano nemmeno, non fanno dichiarazioni pubbliche, ecc.
A differenza degli altri anni però, la "marcia" svoltasi a Torino, non è stata silenziosa e non è passata in sordina sotto ai servizi televisivi. In quanto gli antifascisti hanno organizzato una loro contro-manifestazione finendo poi a fare scontri con la polizia. In tutto questo si sono messi in mezzo anche i commercianti del mercato rionale che si sono arrabbiati con la polizia per aver blindato la piazza.
Con buona probabilità i due schieramenti avrebbero apprezzato molto l'assenza delle forze dell'ordine. Chissà però se i commercianti e i loro clienti, trovandosi di fatto su un campo di battaglia, avrebbero apprezzato quanto, invece, hanno detestato avere la piazza "invasa" dagli schieramenti delle forze dell'ordine in assetto antisommossa.
La marcia di commemorazione sì è svolta ugualmente e al termine i "terribili" fascisti hanno "rotto le righe" e se ne sono andati a casa, mentre si verificavano scontri tra antifascisti e polizia conclusi con il fermo di un militante antagonista.
Bollettino diverso invece a Piacenza dove sempre loro, i cosiddetti "antifa" hanno manifestato contro l'apertura di una sede di Casapound, il risultato della pacifica manifestazione? 5 carabinieri feriti di cui 1 è stato isolato, accerchiato e picchiato selvaggiamente dai manifestanti. Guardando bene le immagini si rilevano due errori e almeno due responsabilità. Il primo errore è da parte di chi ha valutato il rischio di una simile manifestazione infatti, sempre dalle immagini, risulta che le forze dell'ordine non fossero in numero adeguato a contrastare la frangia violenta dei "violenti"... e qui ci metterei anche una responsabilità. Il secondo errore, da parte dei carabinieri, è stato quello di scappare innanzi al nemico. Chiunque capisce un minimo di strategia militare vi dirà che in caso manifesta inferiorità, non si scappa mai, bensì si indietreggia ordinatamente fronteggiando il nemico restando compatti per limitare le perdite ed mantenere un fronte compatto. La "rotta" dell'unità ha permesso ai manifestanti di sgambettare, o almeno così sembra, un soldato che, successivamente ha subito l'aggressione.
Il genio che ha girato le immagini ha piazzato il suo "ditone" sull'obbiettivo della fotocamera o del cellulare e quindi non si capisce bene se i gendarmi si sono accorti di averne lasciato uno indietro, quindi sono andati a salvarlo, oppure se il poveraccio è dovuto uscire da solo da quella situazione disperata (dopo essere stato colpito più volte con il suo stesso scudo).
La Boldrini sarà orgogliosa del comportamento dei suoi amati antifascisti... che anche quando manifestano a favore dei pellet (nella splendida Macerata) non si dimenticano di insultare le vittime delle foibe, dimostrando, ogni volta, quali sono i toni politici alimentati, fomentati e coccolati dalle istituzioni Boldrini in testa.

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