20 febbraio 2018

Da un lato all'altro... il pendolo passa sempre di lì

Per vedere quale sia lo specchio dei tempi basta sentire, vedere e leggere le notizie che passano attraverso i, cosiddetti 'Media mainstream' (ovvero i mass media con maggiore diffusione).
Qual è quindi lo specchio di questi tempi oscuri? Una totale e indiscriminata mancanza di idee.
Arriviamo in questo modo a svelare quale sia il pendolo che rimbalza da un lato all'altro seguendo sempre la stessa traiettoria e che inevitabilmente lo porta sempre a passare per quel punto. Il pendolo è rappresentato dai vari schieramenti politici (di destra e di sinistra) che ormai hanno finito il fumo da gettare negli occhi degli elettori, ma, allo stesso tempo, non possono 'semplicemente' affermare "Signore e Signori, sono 70 anni che non abbiamo più uno straccio di idea nostra, qualunque promessa vi facciamo non vale la carta igienica su cui è scritta perché tanto saranno poi le banche a dirci come incaprettarvi". Dicessero questo non beccherebbero né più né meno i voti che beccherebbero adesso (tanto chi li vota ancora non sono gli indecisi, ma sono i fedeli... perché gli 'indecisi' sono indecisi se annullare o stare a casa a guardare la TV).
Come ultima speranza, come ultimo colpo di coda di una mastodontica creatura che ha fallito nel rapporto con l'elettorato e ha smarrito il contatto con la realtà, questa politica si rifugia nella lotta tra fascismo e antifascismo. Da un lato Berlusconi cerca gettare acqua sul fuoco dicendo che non esiste nessun pericolo fascista (perché non esistono più le figure chiave del fascismo stesso), cercando di accattivarsi quell'elettorato "nostalgico" (come lo definisce "la Stampa"). Dall'altro lato la canea rossa con in testa la "sgualdrini" ed in coda i vari Fiano, Sala, Saviano, ecc. che puntano il dito non su tutti i partiti della destra (quali FI, FdI, LN, ecc) o dell'estrema istituzionalizzata (quali FN, FT, ecc.), che ormai hanno stretto accordi con i partiti della destra moderata, bensì solo e sempre contro Casapound che rappresenta il vero pericolo, non per la democrazia bensì per le loro poltrone.
Pronti via i "grillini" hanno dimostrato di essere più "traffichini" dei democristiani. Perché fa paura questa forza politica? "Banalmente" perché non si vergognano nel dichiarare di poter applicare le idee, tutt'ora valide e attuali, del fascismo epurarle dalla componente più "violenta" e applicarle per governare il paese. Riuscire a fare una cosa del genere non è solo da persone di una certa levatura intellettuale, ma soprattutto uno schiaffo morale in faccia a tutte queste forze politiche che si sono piegate al volere ed al potere del vil denaro. Non a caso, Boldrini e soci, continuano a sbraitare ed inveire nei confronti di CPI chiedendo "lo scioglimento di tutte le formazioni neo-fasciste" anche quando queste operano alla luce del giorno, anche se non si nascondono dietro ad un simbolo senza metterci mai la faccia, anche quando si sottopongono alle regole della democrazia e vengono promosse a pieni voti in quanto non violano nessuna legge antifascista imposta dallo Stato democratico. Aldilà che "democrazia" non significa libertà (come molti sostengono o addirittura credono), ma semplicemente "comando al popolo" letteralmente o "potere al popolo" più semplicemente. Se costoro si rifanno al modello democratico greco dovrebbero ripassare la "lezioncina" di storia delle elementari quando hanno studiato l'età classica in quanto la libertà era garantita a tutti i cittadini (sia di pensiero, di parola e di espressione) e non a "tutti tranne..." l'uguaglianza innanzi alla legge era uguale per tutti e non "uguale per tutti tranne..." la parità di concorrere alle cariche pubbliche valeva per tutti e non "per tutti tranne...". Se ci si vuole riempire la bocca con delle parole altisonanti è meglio impararne il significato, anziché sottintendere una velata accusa di incompetenza verso gli organi dello Stato preposti a garantire l'uguaglianza, la libertà e la parità di diritti con cui ci si fa belli di fronte una massa informe di ibridi tra uomini e pecore comunemente detti pecoroni.

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