Per quanto provi piacere nell'insultare la Boldrini e le sue idiozie progressiste, proverò a scrivere quest'articolo non soffermandomi solo ed esclusivamente sull'abominio linguistico propinato dall'ex Presidente della Camera dei Deputati Laura "Sgualdrini". Cercherò invece, probabilmente anzi sicuramente senza riuscirci, di raccogliere quante più parole possibili non provenienti all'inutile e poco fantasiosa mente di suddetta moralizzatrice delle macchinette per eccellenza (inversa).
Accennerò, solo per dovere di cronaca, la mia nemesi linguistica (più volte citata negli scorsi scritti) ovvero l'aggettivo "prestante" l'etimologia ed il significato del termine vengono eccellentemente espressi dalla Treccani "praestans -antis «che eccelle, che sta al disopra»" ahhhh sì, che eccelle, che è al di sopra... gli ingledioti (quegli italiani che dopo 10 anni di università hanno dimenticato l'italiano e non hanno imparato l'inglese) continuano ad utilizzare al posto di prestante dalle nobilissimi origini latine, come abbiamo appena visto, continuano ad utilizzare il termine "performante" (che mi urta i nervi come un forchetta raschiata sulla lavagna), termine inutile ma che la stessa Treccani è stata costretta ad inserire tra i suoi vocaboli. E' interessante però sapere quale etimologia ne da "performante agg. [dall’ingl. (to) perform «compiere, eseguire»: v. [...] CLASS='sc'>performance]. – Che offre prestazioni di ottimo livello" (aldilà dell'errata impaginazione del sito online che mostra chiaramente un pezzo del codice del sito "CLASS='sc'>" è chiaro che in italiano (e non in giargianese) la traduzione di performance sarebbe, nell'eccezione più comune in cui vomitano "performante", "prestazione" e da qui l'aggettivo prestante.
Come ho detto faccio solo piccole allusioni alle allucinazioni progressiste della Boldrini quali sindaca, ministra, tassista (sì tassista perché se sindaco è esclusivamente "maschile" in quanto finisce per "o" ed il suo femminile (che non esiste è sindaca in quanto finisce per "a"... allora tassista, per lo stesso principio tassista è femminile e allora evviva il "tassisto"!!!, Fossi in loro (appartenente alla categoria dei tassisti), me ne infischierei e continuerei ad usare il "femminile" tassista o, alla peggio, buttarsi sul "burinissimo" tassinaro.
Chiusa la parentesi Boldrini.
Ieri, maledetto io e la mia curiosità, stavo grattando la pancia alla belva mentre maledicevo gli europarlamentari durante la lettura delle menzogne del TG1... all'improvviso la cronista (altra parola di cui manca il maschile) nel lanciare un servizio afferma qualcosa tipo "[...] assistiamo alla contrapposizione tra partiti sovranisti e partiti tradizionali"...
francamente la distinzione a chi appartiene al primo gruppo e a chi appartiene all'altro non mi interessa, quello che mi interessa sottolineare è il fatto che se ipotizziamo che i partiti sovranisti sono quelli che vorrebbero gli Stati mantenere (o meglio riottenere) la propria sovranità Nazionale, verrebbe da dire che storicamente sono questi i veri partiti "tradizionali" in quanto gli altri esistono da qualche decennio (che forse raggiungono i 20 anni di età, ma di certo non li superano, se consideriamo comunque la continuità nei vari cambi di pelle... diversamente hanno sì e no 10 anni, o meno, ciascuno).
Quindi la questione diventa questa, parlando di neolingua, la tradizione è ciò che c'era prima. Non importa se il nuovo era ancora più antecedente al "tradizionale" così partiti come il PD, +europa, ecc. sono "tradizionali" per... già perché sono considerati tradizionali? Credo sia per il fatto che il messaggio che si voglia passare è "il pensiero unico c'è sempre stato ed è l'unico riconosciuto. Tutti gli altri sono reazionari"... no! Troppo nobile persino la reazione... più verosimilmente... tutti gli altri sono illusi, come sono illusi quelli che gli vanno dietro (la cosa non mi esclude, non temete).
Quello che offende i sensi è che la tradizione cambia ad ogni soffio di vento, mentre la Tradizione è ciò che resiste ai secoli, alle leggi dell'uomo corrotto e corruttibile, mentre la Tradizione resta fedele a sé stessa, non tradisce mai ciò che è chi vi crede.
Partendo da quest'ultimo principio, nel momento in cui non ci si riconosce più nella tradizione, non significa che la Tradizione è cambiata o che ha tradito chi vi si era affidata... ma che si sono traditi i propri principi.
Un adagio popolare recita "solo gli stupidi non cambiano mai idea!"... se ci si riferisce al gusto della pizza che si sta per ordinare, ci si può passare sopra... cambiare idea (all'ultimo) ci può stare.
Ciò che è meno accettabile è quando viene riferito ai principi fondamentali di un individuo... trovo disdicevole che gli sia dia dello "stupido" perché tiene fede ai propri principi, piuttosto che il fatto che non cambi mai idea in tal senso.
Questa però è un'altra storia che, se cadrà l'occasione, racconterò in maniera più esaustiva e completa.
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