Inevitabilmente i fatti di cronaca, o comunque di attualità, prima o poi ci raggiungono come una randellata sul cranio. L'unico modo che rimane per evitare la randellata è quella di vivere completamente isolati dal mondo, il che significa non solo non accendere la televisione dove, ormai, i notiziari si susseguono con cadenza oraria, ma anche niente giornali, radio, internet, cellulari, ecc. Insomma isolamento completo vuol dire tornare al tempo precedente alla comparsa dell'uomo sul pianeta in quanto, dato e non concesso che siano esistiti per davvero, anche gli uomini preistorici raccontavano fatti di cronaca attraverso le pitture rupestri.
Quindi, seppur abbia fatto il possibile per evitare di commentare i recenti sviluppi di Torre Maura, vengo travolto dal tam tam delle informazioni e, di conseguenza, non posso più evitare di sputare (volendo anche veleno e sentenze) sul nuovo eroe della sinistra.
Da quando gli abitanti di Torre Maura, che (ripeto quanto già espresso ieri) non ha mai fatto registrare atti di violenza e razzismo (sicuramente non sul mio diario per cui l'Italia finisce a La Spezia a sud e a Porto Re ad est, anche se con nomea italiana esisterebbero Novi e Segna ancora più a est) nelle cronache Nazionali ospitando per una decina d'anni un centro d'accoglienza, ha deciso di rivoltarsi contro gli zingari, la Raggi compare nei servizi riguardanti il tema solo per insultare Casapound per il resto, compreso rispondere ai cittadini infuriati... non pervenuta. "Viene da chiedersi, comunque, come mai la sua presenza non sia stata registrata, in nessun video, sul luogo degli avvenimenti." (fonte Il Primato Nazionale) Infatti tanto per cambiare quando la "gente si incazza" chissà come mai non c'è mai il politico di turno a prendere gli schiaffi che si meritano o, quando lo fanno, si lasciano andare a gesti che non vorresti veder fare a chi si fa portavoce delle leggi che vorrebbero bandire la violenza negli stadi.
Così Simone, il quindicenne che da solo "sfida Casapound" con una dialettica e una padronanza del linguaggio degni di un premio nobel per la letteratura (infatti anche la sarda Grazie Deledda è riuscita ad intascarne uno nonostante non abbia mai "spiccicato" una parola d'italiano), infatti, come potete verificare sul video raggiungibile al link in calce all'articolo, le argomentazioni con cui il ragazzino ha fermato il feroce assalto dialettico di CPI sono state "“A me ‘sto fatto che bisogna andare sempre contro la minoranza non sta bene. Nun me sta bene che no. Siamo sessanta milioni e non ci possono creare problemi settanta zingari”" (peccato che il primato abbia italianizzato buona parte del discorso decisamente più coatto).
La sinistra ancora una volta si trova spezzata in due, tra chi vorrebbe capire qual è il disagio delle piazze italiane ed eventualmente sfruttarla politicamente e chi teme di scoprire che la gente non è fascista perché gli frega qualcosa di Mussolini e del ventennio, ma semplicemente non è più di sinistra perché si sente tradita quotidianamente. Infatti i "salottari" radical chic (che sono passati dalla guerriglia armata del '68 a costituire loro stessi la borghesia che il comunismo stalinista ha cercato di estirpare.
Infatti i sessantottini, e la loro discendenza, cresciuti nel mito di Ernesto "Che" Guevara hanno pensato non esserci nulla di male nella borghesia, medio-bassa dal momento che lo stesso "Che" era medico. La differenza però consisteva nel fatto che il rivoluzionario era sì borghese (di fatto), ma quanto meno "esercitava" sui campi di battaglia (quando non giocava a golf e non uccideva i voltaculo).
Ma da allora la sinistra non ha solo perso progressivamente contatto con l'elettorato e con la realtà, ma ha perso soprattutto contatto con le proprie origini ideologiche. Infatti se allora aveva, quanto meno, argomenti (per quanto errati) da opporre alla dialettica della controparte fascista. Oggi non gli restano nemmeno più quelli. Infatti ogni argomento che tirano fuori, ius soli, immigrazione selvaggia, U(B)E, ecc. gli fa perdere voti, se dessero retta all'elettorato dovrebbero adottare slogan quali "prima gli italiani" di Salviniana memoria... così la maggior parte delle volte finiscono per restare immobili venendo così schiacciati oppure in uno dei loro soliti cortocircuiti cerebrali.
Ecco che in loro aiuto compaiono gli adolescenti che, in qualche modo, subiscono le influenze esterne e credono di essere nel giusto. Ma gli avvoltoi affamati sono pronti ad avventarsi sulla carcassa prima che la loro carne imputridisca.
La Raggi elogia il gesto dell'unico vero cittadino di Torre Maura (Simone appunto) mentre gli altri, quelli incazzati, "non so manco cittadini" figuriamoci se sono residenti del quartiere "“Ecco i veri cittadini di TorreMaura. Grazie Simone. I giovani sono il nostro futuro. A Roma non c’è spazio per gli estremismi di Casapound e Forza Nuova”.".
Il consiglio che darei a costoro sarebbe di ritornare ad ascoltare le piazze, ma il discorso non vale solo per la Raggi e la sinistra che, oltre agli sbarchi in calo (dopo che è stata riaperta la rotta balcanica), vuole vedere i rimpatri, mentre sembra che i crimini siano commessi con maggior frequenza da chi è in Italia senza alcun titolo o il cui titolo è scaduto da tempo e avrebbe dovuto essere rispedito al mittente in quanto merce avariata.
In definitiva smettetela di cercare supereroi che combattano le vostre battagli, iniziate a combatterle in prima persona e ad armi pari. Se la Raggi avesse creduto davvero che l'idea di mettere settanta zingari in un quartiere dissestato, disagiato e abbandonato ci sarebbe dovuta andare di persona a parlare con gli abitanti di Torre Maura a sentire le loro ragioni, invece di demandare, ogni suo commento, a social e ai media in generale, mentre CPI e Forza Nuova (tanto per non citare solo un partito) ci si sono presentati di persona, hanno dato voce al quartiere, hanno ascoltato anche chi, evidentemente antagonista, intendeva esprimere la propria opinione da abitante del quartiere e, come vedrete nel video (dura un'ora ed è interessante guardarlo intero, ma per chi non ha tempo e vuole solo vedere integralmente la scena con Simone dal minuto 47 in poi ), nessuno lo ha spintonato, preso a schiaffi, zittito, minacciato o insultato. Gli hanno lasciato fare il suo intervento e ribattuto alle sue considerazioni quando non corrispondevano alla verità o quando erano evidentemente solo slogan.
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