19 aprile 2019

"Brutto periodo per i gobbi, ma l'italia fa sempre schifo uguale!!!"

Parto dalla battuta circolata sui social in cui al gobbo di Notre Dame, in fuga dalla cattedrale in fiamme, scappava dalle mani la Coppa Campioni (chiaro riferimento alla fortuna coincidenza tra i due lieti eventi)... "Brutto periodo per i gobbi"!
La Francia ci odia, ci deride, (facendo comunella con l'U(B)E) si fa beffe di noi, piegando a proprio piacimento gli accordi economici e facendoci la guerra sui nostri interessi nazionali o facendo la guerra ai paesi in cui noi, Italiani, abbiamo interessi economici e accordi commerciali incastrandoci con la storia dell'alleanza strategica.
E noi, Stato, coglioni tutte le volte corriamo in soccorso di chi ci tratta come pezze da piedi pur di non macchiarci più di tradimento, come invece abbiamo fatto, come governo, nei secoli addietro.
Di per sé nulla di nuovo sotto il sole, siamo abituati a fare gli zerbini del mondo (vista la "democrazia" che ci ritroviamo), per cui potrei risparmiarmi la fatica di scrivere e risparmiare a voi la fatica di leggere, ma il bello di avere un diario di dominio pubblico è il fatto che io posso scrivere quello che mi pare indipendentemente dal fatto che qualcuno lo legga oppure no.
Ciò detto a memoria non mi sembra che in occasione dei terremoti verificatisi nei selvaggi territori sotto al Po, dalla Francia, siano arrivate stracciature di vesti e manifestazioni pubbliche di solidarietà. O quando prese fuoco il Duomo di Torino, con "lo straccio per i piedi di Gesù" (la sindone) dentro , che tutti i campionati transalpini abbiano iniziato le loro partite intonando "l'inno di Mameli". Anzi probabilmente l'allora presidente Chirac si mise a giocare col "birillo" durante le lunghe ore in cui i "pompieri" lottavano contro le fiamme.
Mi risulta invece che la solidarietà per le vittime del terremoto arrivò tramite le pagine del "satirico" Charlie Hebdo che usò le vittime sotto le macerie di Amatrice come ragù per le lasagne.
Allora perché i campionati italiani dovrebbero intonare la "marsigliese"?
Dal mondo politico nessuna reazione all'iniziativa delle federazioni, ma a ricordare a lor signori di mostrare di possedere un po' di spina dorsale, ci pensano gli ultrà di basket. 
Infatti "“Non ce ne frega un c…o, pensate all’Italia“. Così le tifoserie organizzate del basket hanno reagito alla decisione (un po’ provinciale, a dire il vero) di suonare la Marsigliese al posto dell’inno di Mameli prima delle gare del fine settimana della Serie A1 e A2. La trovata della Lega Basket per commemorare il rogo di Notre Dame, avallata dalla Federazione, ha scatenato le ire dei tifosi. Gli Eagles Cantù 1990 hanno bollato l’iniziativa come “una buffonata” e hanno deciso di entrare nel palazzetto solo a inno ultimato. Tante altre sigle della tifoseria hanno comunicato che entreranno dopo l’inno e comunque hanno bocciato l’iniziativa. [...] Sulla stessa linea la tifoseria Vecchio Stile Virtus Bologna, che commenta così: “INNO FRANCESE, NO GRAZIE, TUTTI DI SPALLE!!”. La critica, al di là della trovata un po’ ipocrita e retorica, è proprio all’organizzazione: “Invece che salire sul carro della demagogia spiccia, sarebbe ora che controllaste la regolarità dei campionati e delle società che vi partecipano, come controllate allo stesso modo le multe insulse che emettete come federazione ogni maledetta domenica, il più delle volte per nulla, se non per la vostra mera cassa. È per tutto questo che ci gireremo di spalle sulle note della Marsigliese, non per manifestare contro l’inno, ma contro di voi insulsa e inetta Lega pallacanestro” [...] Duro comunicato anche degli Ultras Milano: “Gli Ultras Milano hanno deciso di andare contro la decisione della Legabasket di far suonare la Marsigliese prima di tutte le partite con un comunicato molto duro e senza mezzi termini. A NOI DI NOTRE DAME NON CE NE FREGA UN CAZZO, PENSATE ALL’ITALIA!!! Con tutti i problemi del territorio nazionale in cui viviamo e soprattutto coi bisogni ancora insoddisfatti delle vittime e delle località italiane colpite da sismi e calamità – affermano gli Ultras – , tutta questa patetica solidarietà per l’incidente che ha colpito la cattedrale francese ci pare solo l’ennesima dimostrazione dell’ipocrisia politica delle nostre istituzioni nazionali e sportive. Per questa ragione invitiamo tutti i tifosi milanesi in trasferta a Brescia a girarsi durante l’inno francese o quantomeno a replicare con quello italiano non appena terminerà quello transalpino”"
Per fortuna non tutta la politica italiana è così asservita e qualcuno che usa un po' la propria coscienza lo possiamo ancora trovare, ma ne parleremo in occasione dell'articolo commemorazione per Sergio Ramelli.


Nessun commento:

Posta un commento