17 marzo 2020

Speriamo non sia il solito fumo negli occhi.

Ho sempre detto, e mi ci sono sempre attenuto, che quando un governo sbaglia, va denunciato (anche se è affine), ma altrettanto va elogiato quando per sbaglio ne imbrocca una. Inutile dire che sul covid-19, questo governo, ha sbagliato tutto dalla nomina del ministro (ma puoi mettere alla Sanità uno che si chiama Speranza?) alla comunicazione, dai tempi delle stesse ai tempi delle attuazioni delle misure straordinarie necessari al contenimento del contagio. Ha sbagliato i conti dei soldi necessari a far ripartire l'economia dopo la crisi epidemica (a causa del corona virus anche la Fiat sta procedendo all'attuazione della cassa integrazione dei propri dipendenti, siano essi operai, dirigenti amministrativi, ecc.) e questo ci porterà inevitabilmente al dover affrontare una delle peggiori crisi economiche della storia del paese, secondo Simone Di Stefano (segretario di CPI) sarà peggiore persino di quella '29 che portò tutto il mondo alla 2° guerra mondiale*. I 25 miliardi chiesti in prestito all'Europa (chissà come e quando glieli restituiremo...) non sono sufficienti nemmeno a tappare la voragine economica che sta per inghiottire il paese. In base agli articoli pubblicati in questi giorni, la versione estesa ed integrale del decreto sarà disponibile a noi comuni mortali solo tra 15gg al momento della sua pubblicazione sulla gazzetta ufficiale (no i post su FB o Twitter non sono ancora considerati un organo ufficiale di comunicazione del governo ai propri cittadini), risulterebbe che il pagamento delle tasse a cui sono tenuti i proprietari o i gestori delle attività commerciali sono solo rimandate di qualche mese. Mesi in cui il commerciante non incasserà una lira, ma di cui dovrà comunque rispondere (all'erario) a breve.
La stessa tecnica che usano gli strozzini in cui prima ti costringono all'inattività e poi vengono a riscuotere in modo da poter espropriare i pochi averi del contraente del debito. Gualtieri però ha le idee chiare... i 25 miliardi chiesti (bisognerà vedere quanti effettivamente verranno rilasciate dall'U(B)E...) li trasformerà in 350!!! Il perché non riesca a fare questa magia con la manovra messa in bilancio ogni anno non è chiaro, ma lo scopriremo... nel frattempo i 25 miliardi saranno così impiegati, con una postilla che vedremo più avanti, "Si va così dal bonus per i lavoratori dipendenti (100 euro esentasse, ma solo per chi ha lavorato il mese di marzo) alla mancetta – del tutto insufficiente – di 600 euro per gli autonomi, passando per l’estensione della Cig in deroga e le assunzioni di medici, infermieri e operatori negli ospedali, arrivando alla sospensione di tasse e imposte e alle garanzie – tra Cassa Depositi e Prestiti e altri – per i prestiti alle imprese. Proprio su quest’ultimo punto si innesta l’ottimismo di Gualtieri, convinto che grazie ad effetti leva si potranno produrre “flussi” per almeno 350 miliardi di euro [...] “Flussi”, in realtà, è una parola che non significa assolutamente nulla, ma è stata volutamente utilizzata per magnificare le sorti della “manovrina”: saremmo al contrario di fronte ad un moltiplicatore pari a 14 che nemmeno il più ottimista (e alticcio) dei keynesiani può attendersi. Non si tratta d’altronde di risorse fresche, ma solo di un’aspettativa che Gualtieri è convinto possa tradursi in realtà" (fonte Il Primato Nazionale) Sostanzialmente il sogno di "Gualtieri il magnifico" (al pari del "maco di Lambrate") è che le imprese nei prossimi mesi non attingano alla mancia di €600, ma anzi nel periodo in cui queste restano chiuse, a tempo indeterminato, vadano a chiedere dei prestiti per rilanciare l'impresa stessa, questo porterà, secondo il magnifico Gualtieri, all'attivazione di "flussi" che porteranno alle casse statali 350 miliardi di €uro.
Direi che in questo caso la parola €uroscettico sia doverosa visto che, a parte nella sua mente irrazionale, nessun imprenditore (dotato di un minimo di buon senso) andrà a chiedere prestiti, per attivare investimenti con un mercato interno fortemente compromesso dalla chiusura delle aziende stesse in diversi settori. Quello turistico, ad esempio, è già crollato e diverse migliaia di lavoratori sono già in coda all'INPS per chiedere il sussidio di disoccupazione, a breve si accoderanno, rigorosamente con mascherina e guanti in lattice, anche gli operai delle fabbriche per ora si "godono" la cassa integrazione (come detto all'inizio già realtà per i dipendenti FIAT).
Però avevo parlato anche di una cosa che potenzialmente hanno imbroccato o la postilla di cui accennavo qualche riga fa.
Nella manovra "(in)Cura Italia", all'interno dei 25 miliardi richiesti dal governo Conte all'Europa 800 milioni sono destinati al rilancio dell'aviazione civile "L’ipotesi è spuntata all’interno del decreto “Cura Italia” varato ieri, nel quale ha fatto capolino lo stanziamento di 800 milioni, a valere sul 2020, per sostenere il comparto dell’aviazione civile gravemente colpito dall’epidemia di coronavirus." 600 degli 800, sembra, saranno destinati alla (ri)Nazionalizzazione di Alitalia. "Degli 800 milioni stanziati, buona parte – si parla di almeno 600 – dovrebbero finire proprio ad Alitalia. La società si trova attualmente in amministrazione straordinaria, dopo che anni di scellerata gestione (privata: dai “capitani coraggiosi” alla disastrosa parentesi Etihad) hanno affossato quel poco di buono che restava della nostra compagnia di bandiera, mentre lo Stato continuava imperterrito a garantire la sua operatività con prestiti ponte miliardari"
Qualcuno potrebbe storcere il naso alla notizia della Nazionalizzazione di Alitalia, perché onestamente pare essere davvero un buco nero. Se gestita in modo corretto, però, rischia di trasformarsi da ennesimo fallimento ad un rilancio per tutto il settore turistico. Infatti, negli anni scorsi, avevo denunciato la totale assenza di voli transoceanici da e per l'Italia. Così se dei nord americani avessero avuto intenzione di visitare il nostro paese sarebbero stati costretti ad una tappa in una delle altre capitali europee (Parigi in testa). In questo modo, dati alla mano, molti turisti semplicemente si fermavano lì e non proseguivano il viaggio verso l'Italia per non dover affrontare una sosta in aeroporto dopo diverse ore di volo.
Se non è fumo negli occhi (ovvero non la nazionalizzano al solo scopo di avere qualcosa da vendersi in Europa per saldare i debiti dei 25 miliardi) e se faranno gli opportuni interventi per riallacciare i voli intercontinentali e transoceanici... Rischia davvero di essere una buona opportunità per l'aviazione civile italiana.

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