23 giugno 2020

Io sto con la Dalla Chiesa.

Ovviamente non in senso erotico sentimentale. Ma visto che, negli ultimi anni, è di moda schierarsi pro o contro, a seconda del cortocircuito del momento, ho voluto anch'io utilizzare tale formula per dare il mio appoggio alla conduttrice televisiva figlia del fu Gen. Dalla Chiesa (di cui qualcuno avrà vicino a casa una via a lui dedicata senza magari sapere il perché) caduto vittima di un agguato di mafia.
Non so se vi ricordate, o semplicemente avete presente, il piagnisteo e relativo codazzo di condanne a morte quando, sui social, rimbalza la notizia del solito meschino, sia esso Tizio, Caio o Sempronio, che "palleggia" con un riccio, piuttosto che prende a scarpate un cane o qualche altra crudeltà verso animali indifesi? Bene da qualche millennio avreste potuto dare un'adeguata risposta a tale "tam tam" e, allo stesso tempo, dirottare la loro indignazione verso un sano e costruttivo razzismo biologico verso i cinesi. Avreste potuto, ma senza social non lo avreste saputo.
Infatti Rita Dalla Chiesa ha posto una semplice domanda in occasione dell'apertura del festival di Yulin nella cina meridionale.
L'ex conduttrice di Forum ha domandato "«È peccato mortale volere l’estinzione del popolo cinese?»" a me verrebbe da rispondere di no... semmai difficile da realizzare dato che l'attentato bioterroristico americano scatenato contro cina e corea del nord con il covid gli si è ritorto contro senza minimamente intaccare la popolazione cinese, che con 4.634 deceduti, confronto ai suoi quasi 2.000.000.000 di abitanti, è una barzelletta nemmeno una percentuale statistica. Mentre in corea alle 9:00 del mattino c'erano 3 contagiati alle 9:15... 0 contagiati e 3 deceduti.
Eppure questa domanda ha scatenato le ire funeste dei cortocircuiti da tastiera che si sono subito scagliati contro la presentatrice. "«Volere l’estinzione di un popolo si chiama genocidio… Basterebbe augurarsi e chiedere che queste pratiche venissero vietate»" e quindi ora che gli hai dato un nome scientifico ti senti meglio? "«Gli indiani dovrebbero volere la stessa cosa di noi perché mangiamo le mucche e gli arabi lo stesso perché mangiamo i maiali. Abbia pazienza, ma certe affermazioni sarebbe meglio evitarle»" ai primi non gliene frega un cazzo se ci mangiamo delle succulente bistecche, se prendiamo per vere i luoghi comuni della sit-com "The Big Bang Theory" il personaggio di origine indiana appena può si rimpinza di hamburger che non sono certo fatti col tofu, mentre il personaggio ebreo trangugia maiale "mu shu" ad ogni occasione e si ricorda di essere ebreo solo quando gli parlano della Germania (strano non capita mai nei film o nei telefilm). Deve essere come per i blDm loro si possono prendere per il culo, insultarsi e uccidersi a piacimento, ma se lo fa un bianco si incazzano. I secondi lo stanno già facendo, ma non per il maiale (se non ci si riferisce a Renzi o a Conte eventualmente almeno), bensì perché gli viene chiesto di farlo e a loro va bene così. Sono infatti estremamente convinti che la colpa della loro arretratezza culturale (sebbene i sumeri abbiano inventato la scrittura, e da qui la convinzione che incrociare due bastoncini in un certo ordine abbia dato origine alla matematica, all'astronomia, ecc. li elevi automaticamente a civiltà degne di essere ricordate nella storia attuale. Prima di tornare, e finalmente svelare cosa ha di caratteristico il festival di Yulin, permettermi ancora di ricordare che l'islam è quanto di più lontano ci sia dal concetto di società civile, se bastano i fasti del passato a mantenere un certo status sociale allora il mondo dovrebbe ancora baciare la terra su cui camminiamo noi italiani insieme ai greci e, perché no?, agli egizi. Eppure con la distruzione operata dalle religioni semitiche di civile nel mondo non è rimasto nulla se non il finto perbenismo che, come vedremo a breve, crea cortocircuiti a non finire.
Infatti la prossima volta che riceverete il solito piagnisteo contro il maltrattamento sugli animali, che non concepisco per puro sport, mostrate loro le foto del festival di Yulin "fiera che si tiene nella Cina meridionale e dove gli amanti della carne di cane possono consumare la loro vivanda preferita, molto spesso macellata e consumata sul posto".
Come ho detto non sono affatto a favore del maltrattamento degli animali per puro sport e, per quanto trovi moralmente disgustosa l'idea di mangiarmi la Belva (che per quanto mi ama sono certo si lascerebbe persino macellare ancora viva, domandandosi per tutto il tempo della sua sofferenza che cosa ha fatto di male per meritarsi questo), se alla fine i cinesi il cane se lo mangiano equivale a me che mi mangio una mucca, il maiale, ecc.
Quello contro cui mi scaglio è l'ipocrisia di chi chiede la condanna a morte per uno che prende a scarpate un cane (cosa per cui gli taglierei i coglioni, ma senza ucciderlo, la prima volta, così che abbia modo di ricordarsi che cosa ha fatto), ma nemmeno un accenno di protesta per il festival della macellazione canina. Magari sono gli stessi cortocircuiti che vorrebbero far chiudere tutti gli allevamenti di mucca perché le puzze delle mucche inquinano ed è inumano macellarlo, ma non si capisce come si fanno a chiudere gli allevamenti senza macellare gli animali dal momento che, a differenza del panda, gli altri animali non sono così pigri da non riprodursi allo stato brado.
In tutto questo perché sto con la Dalla Chiesa? Semplicemente perché alla furia dei social anziché pubblicare una contrita lettera di scuse o di spiegazioni a cazzo per cui lei intendeva un'altra cosa... ha banalmente risposto "«Non mi rimangio nulla. Pur sapendo che ci sono moltissimi attivisti in Cina che cercano di evitare questo genocidio questa cosa non è più accettabile!» [...] «Ho visto delle foto su Twitter – ha spiegato – che fanno orrore! Andiamo tutti a protestare sotto l’Ambasciata cinese e sotto i consolati. Questo tipo di manifestazioni non dovrebbero essere ammesse in una società civile anche perché loro [i cinesi] avevano detto che l’avrebbero sospesa». E ancora: «La mia è una provocazione, è una domanda. Poi, se non lo capiscono, peggio per loro! Dobbiamo fare casino. Con quello che hanno combinato poi [la gestione dell’epidemia da Covid-19] devono solo che stare zitti! Che mi attaccassero – ha concluso – non me ne può frega’ de meno!»" (fonte Il Primato Nazionale).

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