Il titolo, tradotto secondo il dizionario "inglese-Brambi", significa "le vite dei negri non contano un cazzo!" avrei potuto aggiungere "...esattamente come quella di chiunque altro", ma sarebbe stato una sottolineatura inutile dato che a molti sarà sufficiente fermarsi al titolo per schierarmi, anche senza una mia esplicita presa di posizione, quale appartenente all'altro schieramento. Faccio evidentemente il verso al "nuovo" (o pseudo tale) movimento "petaloso" che, in seguito all'uccisione di un pellet in america (di cui mi rifiuto di fare il nome per non dargli più importanza di quella che gli riserva la cronaca) dagli sbirri bianchi, ha praticamente innescato una protesta che è la solita occasione per i negri di fare i negri e per il resto del mondo (o per quel poco che è rimasto "bianco") di abbassare le brache nei confronti di gente che ha la delinquenza nel DNA.
Va innanzitutto specificato che, come accennato all'inizio, il non prendere posizione non è tollerato, se non prendi posizione a favore sei automaticamente contro. Vieni automaticamente inserito nella schiera opposta. Ci deve essere per forza uno schierarsi, per far sì che, a chi non frega un cazzo delle iniziative "petalose", vengano identificati e di conseguenza isolati quelli non allineati al "bipensiero" orwelliano (o corto circuito mentale come piace dire a me).
"Proseguono in molte città degli Stati Uniti le proteste – unite a saccheggi, violenze e devastazioni – per la morte di [...], avvenuta durante un fermo di polizia a Minneapolis. Sale a undici il bilancio delle vittime. Scontri tra polizia e manifestanti a New York, in particolare nell’area di Manhattan, correlati da episodi di saccheggio di svariati negozi di beni di lusso del centro. Lo riporta la Cnn." Dato e non concesso che la protesta sia giusta, o ritenuta tale, gli episodi da corredo, da cui i manifestanti "pacifisti" non si sognano mai di prendere le distanze (anzi spesso danno protezione e asilo ai delinquenti), fanno sì che ogni protesta diventi un pretesto.
Ma di sicuro non vi tedio solo riportare le prime pagine dei giornali, che siete assolutamente in grado di leggere da soli, ma il problema del razzismo istituzionale (così lo definiscono i soliti speculatori alle spalle del movimento "black lives matter" la vita dei negri conta) è un problema della democratica repubblica degli Stati Uniti d'America... a noi che cazzo ce ne frega? Da noi semmai si verifica il problema opposto, ovvero, i negri ammazzano i bianchi e, se chiami gli sbirri, ti prendi pure le bastonate perché a loro non possono darle. Giudici, politici e "scassa cassi vari" (come direbbero quelle zecche dei "Pitura Fresca") non solo non puniscono i casi più gravi, ma tendono persino a fornirgli alibi e giustificazioni ignobili tirando in ballo la questione dell'integrazione. Ad esempio "la mancata integrazione ha fatto si che non sapesse che lo stupro in Italia è reato", quando al loro paese però gli stupratori vengono legati mani e piedi ad un asse, gli viene legato un masso alle parti "intime", diciamo, fatto penzolare nel vuoto (il che spiegherebbe l'origine di una certa "virtù" di cui pare siano dotati i negri) e con il "boia" che un po' bastona il pellet e un po' prende a scarpate il masso. Venitemi ora a raccontare che non sapessero che lo stupro è una cosa ignobile ed è sbagliato, anche se commesso nei confronti di una donna bianca o dei ragazzini (ambosessi).
Anche il mondo dello spettacolo dagli artisti, di diversi generi musicali, alle case discografiche, le case editrici, ecc. si sono accodate alla protesta de "la vita dei negri conta", di conseguenza anch'io, in quanto artista, non potevo esimermi dallo schierarmi dal momento che, date le premesse, non schierarsi equivale a schierarsi contro... e preferisco spendere il mio tempo a fugare il dubbio piuttosto che cercare di convincere i devoti seguaci del "bipensiero" del mio totale disinteresse nei confronti di un pellet che è riuscito a farsi ammazzare dai pochi poliziotti bianchi rimasti negli stati uniti... forse non saranno pochi (statisticamente parlando) i poliziotti bianchi rispetto a quelli neri, ma di sicuro i bianchi sono sempre meno anche lì.
Nel mondo dello spettacolo, dicevo, è un susseguirsi di patetici piagnistei per un accusato di aver "spacciato" banconote false in un mercato locale. "In questi giorni moltissime celebrità stanno facendo a gara per omaggiare la memoria di [...], l’afroamericano ucciso dalla polizia di Minneapolis lo scorso 25 maggio, scatenando le proteste che stanno mettendo a ferro e fuoco l’intero Paese. [...] David Guetta, uno dei più famosi dj del mondo. Dalla cima di un grattacielo di New York, infatti, il disc jockey francese ha campionato nientemeno che I have a dream, il famoso discorso di Martin Luther King, dedicando il brano a Floyd." Sicuramente il Dj si pregustava il plauso facile della folla "festante" qualche centinaio di metri più sotto... "Mal gliene incolse. Perché molti utenti di Twitter non hanno affatto gradito la ruffianata di David Guetta, e glielo hanno fatto notare senza girarci troppo intorno. Le proteste nascono da un fatto evidente: ha senso remixare Martin Luther King, cioè una personalità sacra per la comunità afroamericana, per darla in pasto a una folla di discotecari che si stanno sballando? Ovviamente no, tanto che le critiche sono piovute numerose e impietose. «In questo fine settimana ci sono stati molti crimini contro la mia gente in America, ma quello di David Guetta li supera tutti», ha commentato ad esempio un utente afroamericano con grande indignazione. [...] Ma Guetta può comunque consolarsi dopo la clamorosa gaffe: con la sua esibizione di sabato ha incassato la bellezza di 670mila dollari."
Poraccio... fa 'na pena!!!
Ad ogni modo fin qui sono stato sin troppo politicamente corretto, infatti va fatto presente che, se i telefilm che ci arrivano dagli states sulle storie poliziesche sono veri anche solo per metà, ogni pellet in america hanno una lista di precedenti penali lunga un chilometro (la prima delle cento pagine del fascicolo), e sicuramente non saranno tutti errori giudiziari. Di conseguenza se i negri sono stufi di farsi ammazzare dagli sbirri per strada... la smettano di fare i negri e incomincino ad essere gli uomini che scimmiottano di essere da decine di migliaia di anni. Ci sarà una cazzo di ragione se i discendenti degli schiavi, portati in america con la forza, si comportano allo stesso modo dell'immondizia che ogni giorno ONG e polizia francese scaricano tanto sulle nostre coste quanto nei nostri boschi.
Se non hanno ancora capito che l'unico modo per non farsi ammazzare da uno sbirro è quello di non opporre resistenza, fate anche il remix dell'intervista a Cassius Clay (sì continuo a chiamarlo con il suo nome da schiavo), quella in cui diceva che "i passerotti blu devono accoppiarsi con i passerotti blu", con evidente riferimento alla mescolanza biologica che alcuni "afroamericani" continuano a perpetrare perché schiavi della società bianca, che impone loro una certa sub-cultura, nascosta dietro all'idea di rubare la donna ai bianchi che non sanno più "farlo".
Quindi "black lives don't matter", la vita dei negri non conta un cazzo.
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