La domanda è legittima, ma invece che arrivare da me dovrebbe arrivare dai giornalisti (scientificamente accreditati) per il governo nella brutta figura di Teresa Bellanova. Infatti il ministro all'agricoltura avrebbe dovuto fare i conti con l'oste, anziché lanciare lì cifre, sperare e frignare quando le hanno detto di non dir cazzate.
Secondo il ministro, la manovra di regolarizzazione di oltre 600.000 pellet (come avevo scritto tempo fa è norma di legge per dcpm, alla faccia del fatto che era pericoloso dare in mano il potere assoluto a Orban, quando qui la dittatura va in prima serata ad attaccare democraticamente le opposizioni) avrebbe risolto due problemi. Il primo quello del mancato accesso in Italia, causa corona virus, degli stranieri stagionali preposti a lavorare nei campi. Il secondo quello del lavoro nero che, nella mente vaneggiante della Bellanova, affligge proprio gli oltre 600.000 pellet presenti sul territorio. Forse per la PiDiota ministro all'agricoltura avrebbe risolto anche il disagio sociale, la disuguaglianza economica, la lotta di classe, la fame nel mondo, trovare una cura per tutte le malattie (ma facendo in modo che le case farmaceutiche abbiano comunque il proprio tornaconto), far revocare i 32 scudetti rubati dalla juve e i 3 vinti da dopati, far resuscitare Gandhi e madre Teresa di Calcutta (mai capito tale titolo dal momento che era un albanese di merda), cancellare dalla memoria storica il fatto di aver avuto come segretario PiDiota gente del calibro di Renzi e Zingaretti e infine avere la possibilità di fare la guerriglia al fianco del "Che", ma questa è più una cosa sua più che per l'interesse della nazione.
La realtà, inutile dirlo, è ben lontana dalla realtà, la juve allo stadium continua a sventolare scudetti tricolore con impresso il numero 37. A parte questo il resto è andato tutto come aveva previsto lei... o quasi.
In effetti andando ad analizzare alcuni dettagli specifici, la realtà non è esattamente come l'aveva immaginata il "nostro" ministro in uno dei settori più critici di qualunque nazione si tratti (l'agricoltura). Nella sua mente alla pubblicazione della legge sanatoria orde di pellet avrebbero preso d'assalto gli uffici dell'immigrazione, mentre le uniche cose ad essere prese d'assalto sono state, ancora una volta, le nostre coste e, recentemente, i nostri monumenti (ma questa storia la racconteremo più avanti se il filo del ragionamento mi ci condurrà). Delle 600.000 domande previste ne sono state presentate appena 9.500. Mmm... ma qualcuno ha chiesto ai pellet se a loro stava bene rinunciare per sempre alla propria cittadinanza di Fanculonia o zone limitrofe per diventare tutti italiani? Riguardo alla figura di merda... oops... riguardo a quello che Il Primato Nazionale, ed i giornalai allineati al regime, definisce un flop, la Bellanova dichiara che "“Questa norma costruisce condizioni per la giustizia sociale: quale che sia il risultato, non sarà mai un flop. Fosse anche una sola la persona che viene strappata all’invisibilità e a condizioni di lavoro oscene, lo considero comunque un successo. Per me è sempre stato chiaro: mai con la mafia dei caporali”: dice così il ministro Teresa Bellanova in un’intervista a Repubblica. Insomma, non importano i numeri, importa … il sentimento." la mafia dei caporali... ma quant'è che non si usa più tale espressione?!? Sarà almeno dagli anni '70?!?
Come dicevo quello che non è stato considerato, quello che non viene mai considerato è chiedere ai pellet che cosa vogliono fare. Ovvero, aldilà delle ONG che vedono una vittima nel negro che sta, cappello alla mano, tutto il giorno a elemosinare davanti al supermercato, qualcuno gli ha mai chiesto "se avessi un'alternativa preferiresti romperti "la schiena" per 12 ore in mezzo ad un campo per €500-600 (lordi) al mese o continuare a fare l'elemosina per una cifra variabile (nell'imprenditoria è così) compresa tra i 50 e i 150 euro al giorno? Sono sicuro che, dal momento che scappano dalla guerra, dal momento che il loro (verso l'Italia) è un viaggio della speranza, ecc. Saranno ben felici di fare il lavoro che gli italiani non vogliono più fare per una cifra che gli italiani non si possono più permettere il lusso di accettare.
"“Ho registrato il fabbisogno di lavoro stagionale indicato dalle organizzazioni agricole tra i 270 e i 350 mila lavoratori. E ho affermato, sulla scorta dei dati di molti Osservatori indipendenti, l’esistenza nel nostro paese di circa 600 mila invisibili. Nel lavoro di cura e domestico, in altri settori, costretti a vivere in insediamenti informali, alla mercé del caporalato e del lavoro nero che significa spesso riduzione in schiavitù”"... ancora i caporali e siamo a 2, ma la domanda torna prepotente, ma qualcuno se l'è fatto due domande? Si è, per caso, domandato il perché l'agricoltura si rivolge agli stagionali (principalmente stranieri perché con i nostri stipendi da fame a casa loro fanno i signori da ostriche, aragoste e Champagne a Cortina, mentre se un italiano dovesse vivere con lo stipendio 600 euro al mese per 3 mesi all'anno si ritroverebbe al posto del pellet con il cappello in mano davanti al supermercato, ma in quanto tale (ovvero non appartenente ad una delle categoria protetta dalla sinistra borghese e radical chic) non "tirerebbe su" la stessa cifra. La risposta può sembrare banale, ma la natura ha dei tempi ben precisi e, con l'introduzione di macchine per la mietitura, la raccolta, ecc. non c'è bisogno di avere 250-300.000 lavoratori fissi tutto l'anno perché non saprebbero che cosa fare. Inoltre i "600 mila invisibili. Nel lavoro di cura e domestico, in altri settori..." non sono assolutamente i 600.000 pellet caduti dal barcone dal 2014 ad oggi, bensì sono zingari e indocinesi (chiamati da me affettuosamente cinghios, visto lo stato di deperimento con cui arrivano in Italia). Un pellet nigeriano (o qualsiasi altra nazione africana), con in testa le pellicce e i "catenazzi" d'oro dei rapper americani, non si "abbasserebbe" mai a lavare il culo ad un vecchio nemmeno di fronte all'opportunità di fregargli mensilmente la pensione e infliggergli quotidianamente umiliazioni e maltrattamenti.
Ma la Bellanova non demorde e crede che chi offre lavoro in nero sia fortemente motivato a pagare uno stipendio maggiore allo schiavo (di cui ha disperatamente bisogno per restare a galla), di pagare più tasse (cosa di cui ha disperatamente bisogno di evitare) e di beccarsi una denuncia per evasione fiscale che, secondo le leggi tuttora in vigore promulgata dal M5S(tronzi), frutta più anni di galera che l'associazione a delinquere di stampo mafioso... e dichiara "“E’ interesse di tutti garantire l’emergere del lavoro irregolare, italiano e straniero. In quest’ultimo caso per ragioni legate all’emergenza e alla sicurezza sanitaria loro e nostra, e perché solo svuotando la platea del lavoro sommerso e clandestino si toglie acqua ai caporali e alla concorrenza sleale che avvelena e inquina i rapporti. È necessaria una informazione quanto più corretta e capillare possibile rivolta a questi lavoratori. Chi di dovere si muova di conseguenza. La norma non va boicottata ma sostenuta“. E chi è di dovere, se non il governo?" e caporali e 3... ma suo padre/padrone era un caporale dell'esercito borbonico che gli stanno così tanto sulle ovaie rinsecchite i caporali?!?
Ancora una volta sto governo dimostra di non capire un cazzo. O meglio, per non essere troppo volgare, non è capace di colmare il divario che c'è tra la realtà della vita della nazione e la loro moderna idealizzazione dell'unione sovietica in cui i proletari erano criminali populisti e sovranisti, mentre la borghesia di commercianti, banchieri e latifondisti erano gli eroi del comunismo stalinista.
Per fortuna ci pensano i pellet a far cadere nel vuoto le loro manovre di negrizzazione del paese diversamente saremmo già alle rivolte popolari che, come abbiamo visto, stanno arrivando anche qui da noi.
Riguardo a questo argomento in tutta Europa si stanno moltiplicando gli assalti al monumento dei regnanti e/o governanti resisi responsabili di atti di razzismo e colonialismo. Così secondo la colta sinistra dei rivoltosi Churchill era un razzista a tal punto da combattere, anziché allearsi, ad un governo che ha fatto della purezza razziale il fulcro del proprio programma politico (il resto è stata una conseguenza di mantenere le promesse elettorali). Anche in Italia non siamo nuovi a certi episodi, infatti se da un lato, come denunciato ieri, si può riconoscere una certa logica (mai un consenso) nello sfregiare la statua di Umberto I re d'Italia e Imperatore (data la conquista dell'Eritrea dichiarata ufficialmente colonia Italiana nel 1890 proprio sotto il regno "umbertino"), avvenuto a Napoli, non si capisce l'accanimento contro il "colonialismo" di Vittorio Emanuele II avvenuto a Torino. Ho il sospetto, ma è solo un sospetto, che i "colti" e sinistri rappresentati dei centri sociali (il gesto di sfregio con una bomboletta nera è stato rivendicato dalla sezione torinese del KSA - Kollettivo Studenti Autorganizzati Torino) "Quando la giunta comunale di Torino si indigna per una sbombolettata nera sulla statua di un colonialista di merda noi rispondiamo che questa statua NON È IL NOSTRO "PATRIMONIO CULTURALE"!", abbiano confuso Vittorio Emanuele II con il nipote, figlio di Umberto I, Vittorio Emanuele III che effettivamente regnò dal 1900 (alla morte del padre ucciso dall'anarchico Gaetano Bresci a Monza episodio di cui, se ben ricordo, avevo parlato in uno dei primi articoli) attraverso le due guerre mondiali e alla colonizzazione dell'Etiopia, dell'Albania e della Libia (oggi colonia di tutto il mondo, ma guai a parlare del periodo fascista). L'alternativa a questa ipotesi in cui i centri sociali fanno la figura degli ignoranti senza dio è che considerano la parte della penisola italiana, che si estende oltre a La Spezia, africa... in questo caso, allora, il loro accanimento è legittimo dal momento che, insieme a quel razzista di Garibaldi, si rese colpevole della colonizzazione dei territori africani sullo Stivale. Spero che sappiano che in questo modo danno ragione alla fu Lega Nord che sosteneva che Garibaldi non avesse unito l'Italia, bensì separato l'africa... ma io sono un fascista picchiatore da stadio ignorante... lascio volentieri a loro le battaglie culturali.
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