17 gennaio 2018

Giornata ricca... ma di colpi gobbi!

Le due notizie principali riguardano, ancora una volta, il becerume mascherato da antifascismo. Nel primo caso "misterioso" di oggi Carlotta Chiaraluce (che oltre ad essere una bella ragazza è l'esponente più votato alle scorse elezioni di Ostia) doveva partecipare a quattro puntate del programma di Santoro, ma "pronti? via!" la Carlotta spara a zero sulle banche invocando la divisione netta tra banche d'affari e banche commerciali (le prime non permettono depositi, ma offrono servizi di consulenza finanziaria e gestione di grandi patrimoni privati. Le seconde invece sono le normali banche in cui facciamo arrivare lo stipendio, domiciliamo le bollette, ecc.). Se questo non bastasse sostiene l'ipotesi, per l'Italia, di uscire dalla zona euro e dall'U(B)E. La povera Carlotta è stata prontamente (ma non abbastanza) zittita dal "compagno" Santoro e (questo è il mistero) il contratto per la partecipazione delle 4 puntate è stato stracciato. Tra le scuse accampate dalla redazione ne spiccano due, la prima è che la ragazza, non funzionasse in TV, la seconda a causa delle regole sulla par condicio di Ag Com, peccato che, intanto si dovrebbero applicare solo nell'ultimo mese della campagna elettorale (anche se nelle puntate cancellate avrebbero dovuto partecipare anche altri esponenti politici). Non succederà un cazzo, ma intanto Santoro o chi per lui si sono beccati una denuncia.
La seconda notizia è il sempre pessimo gusto di Gene Gnocchi, che si allontana sempre più dalla nomea di comico e dal concetto stesso di comicità. A quanto dice in una puntata nel programma "DiMartedì", su La7 afferma che c'è la Meloni che è una settimana che posta foto di un maiale che grufola tra l'immondizia di Roma, sostiene che sia il maiale della Meloni stessa (che le è scappato) e che suddetto maiale è una femmina (quindi tecnicamente una scrofa) e si chiamerebbe "Claretta Petacci". Nel video si sente distintamente Giovanni Floris fare la sua risatina tipica, mentre il pubblico rumoreggia. Per quelli che non lo sapessero Claretta Petacci fu l'amante del Duce Benito Mussolini e in parte ne condivise la sorte ad eccezione del fatto che, prima di essere uccisa e appesa per i piedi in piazzale Loreto, fu stuprata (sorte questa che non toccò al Duce). Diciamo che in momento storico come quello attuale, in cui si arriva a stravolgere la Carmen di Bizet pur di tutelare le donne, pesa come un macigno l'assordante silenzio delle varie associazioni femministe. Ma si sa che in nome dell'antifascismo ogni reato è legittimo.
Così si può escludere una candidata scomoda, invocando una par condicio (di fatto violandola) allo stesso modo si possono assaltare i tribunali militari (pur di mandare un fascista in galera, seppur riconosciuto innocente) e si può paragonare una scrofa ad una donna torturata, stuprata uccisa, umilia e appesa per i piedi in piazza alla mercé della pubblica gogna.

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