Sembra che uno dei prodotti tipici della zona, che ha il privilegio di ospitarmi da qualche tempo, verrà rimpiazzato in data 10 dicembre. Per fortuna non sarà sostituito dal solito Kebab caro all'Appendino, ma forse da qualcosa di peggio. Le acciughe al verde dovranno competere con le sardine in piazza. Scontata la replica al nuovo movimento anti-qualcosa di indefinito (ma assolutamente pro a qualcosa che di ulteriori pro non ha bisogno e di cui gli italiani sono stufi da un pezzo), optata dal marketing della Lega che alle Sardine ha risposto con i gatti. In passato ho provato a fornire l'alibi del "i grillini alle regionali hanno sempre fatto cagare", ma la realtà dei fatti e che solo il loro giocare sulla malafede li ha portati al governo, il popolo, e non i populisti, infatti ha decretato da tempo che il PD non rappresenti più gli interessi degli italiani.
Chiaramente, per quanto fossi curioso di seguire il "Grillo" parlate quando il M5S non era che un idea di massima, lo stesso interesse non viene suscitato da questo movimento che di «spontaneo» non ha nemmeno un rutto e di «apolitico» nemmeno i militanti. Il Primato Nazionale, a suo tempo, aveva ampiamente documentato come i leader del movimento o almeno uno dei responsabili di sezione (alla faccia dello spontaneo) fossero immanicati a stretto giro con i renziani più irriducibili (alla faccia dell'apolitico) "Bernard Dika, uno degli organizzatori delle sardine di Firenze, è alfiere della Repubblica nominato da Mattarella, ex presidente del parlamento toscano degli studenti, giovane democratico renziano e iscritto all’Anpi.", un'altra fa parte dell'UDU "Samar Zaoui, una delle organizzatrici delle sardine di Modena, è un membro di Udu (Unione degli universitari), associazione dichiaratamente di sinistra e legata alla Cgil. In un post su Facebook, la Zaoui voleva appendere a testa in giù Matteo Salvini, inneggiando ad un “giustiziere sociale”." un altro lavora per una rivista fondata da Romano Prodi "Mattia Santori, il portavoce del movimento, fa parte fortuitamente del team di Energia, rivista trimestrale di divulgazione scientifica curata dalla società di ricerca Rie-Ricerche Industriali ed Energetiche, fondato dall’ex ministro Alberto Clò e dall’ex premier Romano Prodi. Sempre Santori su Facebook, segue le pagine di Stefano Bonaccini (governatore dell’Emilia-Romagna e candidato alle prossime elezioni regionali), di Nicola Zingaretti, di Paolo Gentiloni, del “PD in quartiere” e di altri esponenti locali del Partito Democratico." un altro è sindaco di Bitonto "Michele Abbatticchio, altro amministratore del gruppo “Arcipelago delle sardine”, è il sindaco di Bitonto ed è stato candidato alle elezioni europee del 2019 nelle fila di “Più Europa – Italia in comune”.". L'elenco è ancora lungo, ma oltre a non essercene uno di destra, non ce n'è uno che non abbia dato il culo al PD. Che questo delle "sardine" sia un puerile tentativo del PD di tornare a conquistare le piazze, senza doversi rimangiare il concetto che il "POPOLO" (senza il quale non puoi venir eletto a meno di "colorare" le schede bianche come nel film "Qualunquemente") è roba da Fascisti, è chiaro come il sole.
Un movimento spontaneo non dovrebbe avere mire espansionistiche sulle cadreghe di palazzo né pregiudizi politici, ma il fatto che Santori (a cui abbiamo appena accennato) non intenda candidarsi contro il PD è sintomatico, qualora ce ne fosse bisogno, di una malafede con cui si cerca di veicolare la rabbia della gente che s'è rotta i coglioni di non riuscire più nemmeno a "tirare a campare" (come si usa dire nel Mezzogiorno) ed i politicanti al governo che fanno il "gioco della sedia" in cui questi girano intorno alle sedie del potere e quando l'U(B)E il mercato vuole una risposta chi è senza carica viene ripescato per il parlamento europeo (leggasi Gentiloni).
Davvero non tifo per Salvini e, a differenza di molti figuri che ruotano intorno all'Area, non sono così convinto che con questo Matteo risulterebbe migliore dell'altro di fronte ad una minaccia da parte dell'Europa che impone ulteriori restrizioni all'Italia che impone ulteriori tasse alla popolazione che perde il lavoro, "che al mercato Prodi regalò".
Lo stesso Prodi che distrusse l'IRI l'istituto con cui lo Stato poteva intervenire e salvare le aziende chiave in settori chiave dell'economia italiana. Distrutto quello (nostro fiore all'occhiello e invidia dei mercati europei che ne pretesero la dismissione) la nostra economia è lentamente sprofondata in un baratro. Il suo pupillo fonda un movimento "spontaneo" che si fa portavoce di una rabbia che, ancora una volta, parte dalla testa dei salotti della sinistra bene, ma non corrisponde al malessere della pancia del popolo "vero".
Testa che fa aperitivo in centro commentando le informazioni faziose di Repubblica, mentre i poveracci maledicono il solito aumento delle tasse letto su "Metro online".
E se in piazza ci sono le sardine noi porteremo i gatti... ma magari io mi accontenterei che il popolo, alle sardine in piazza, preferisca le acciughe al verde.
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