26 novembre 2019

Il papa giusto per i tempi che corrono.

Naturalmente non mi sono dimenticato che manca la terza parte dell'articolo sulla giustizia nazista, spero abbiate apprezzato come al solito i precedenti, ma nell'attesa di trovare il tempo di trattare un argomento così delicato e complesso sto portando avanti altri temi.
I tempi che corrono, dal mio punto di vista, sono i più bassi a livello intellettuale che il mondo abbia conosciuto dai tempi in cui gli ebrei scatenarono una guerra di religione contro l'impero romano, salvo prendere dei sonori "sganassoni" sul grugno... tipo quelli ampiamente elargiti da Carlo Pedersoli (Bud Spencer) e Mario Girotti (Terence Hill).
Seppur il mio pensiero non sia assolutamente obbiettivo rispetto ai tempi correnti, la mia misoxenia (perché io non temo i diversi... li odio proprio) mi impedisce di apprezzare la disumanità propagandata con ogni mezzo, riesco comunque a restare lucido e, di conseguenza, critico sulla situazione sociale odierna, se non europea almeno italiana. Di fatto il propagandare l'immigrazione selvaggia, di fatto un'invasione per nulla pacifica, come il bene per il futuro del paese è un insulto alla mia intelligenza ed a quello che dovrebbe essere il comune senso logico. In uno stato che ha distrutto, quando non ha potuto regalare, tutto il nostro settore produttivo, un tasso di disoccupazione a livelli allarmati (anche senza contare solo quello giovanile), i nostri "cervelli" in fuga costante in quanto, seppur all'avanguardia per quanto riguarda ricerca e relative scoperte in campo tecnologico, biologico, chimico, ecc. non mettiamo a disposizione (perché semplicemente non ci sono dovendoli regalare all'U(B)E che applica sui finanziamenti destinati a noi tassi da usura) denaro sufficiente per portare a termine i progetti e tenerci in patria le menti più brillanti (anche se potenzialmente deviate dalla propaganda sessantottina della classe insegnante).
In questo scenario apocalittico va ad incastrarsi la chiesa cattolica che, non essendo più potente come in passato, cerca di riconquistare il proprio staus di guida e faro del mondo contemporaneo tramite il business dell'accoglienza. L'ex ministro Salvini aveva provato a far presente "se la chiesa li vuole accogliere, li ospiti a casa sua!" il guaio è che la chiesa lo ha anche fatto, a Rocca di Papa, peccato che durante la prima notte i "pii fratelli dell'ordine" abbiano semplicemente lasciato aperte le porte del centro e la metà degli (sgraditi) ospiti si sia dileguata, ma questa è una storia che abbiamo già raccontato.
Di conseguenza anche alle eresie del papa dovremmo essere abituati. 
Divenuta ormai leggenda metropolitana, resta memorabile l'epica figura di merda che "il" deputato Vladimiro Luxuria rimediò in Unione Sovietica (ai più nota come Russia) in cui, pensando che lo stile di vita della sinistra radical chic fosse tollerato nell'ex blocco sovietico di matrice comunista-stalinista, partecipò allegramente alla carnevalata del gay pride moscovita insieme a Niki Vendola e ad altri depravati del panorama politico (di sinistra) del nostro Belpaese. Siccome fuori dall'Italia non se l'incula nessuno (anche se quasi certamente non letteralmente) quando al "terzo minuto" la polizia russa s'incazzo davvero caricando la baracconata, anche i nostri presero la loro bella dose di legnate. Tornati in Italia si misero subito a frignare sul maltrattamento subito in terra rossa, ma in quell'occasione il ministro degli esteri non poté fare altro che prendere atto della cosa e cestinare la segnalazione appena questa fu stilata in ogni sua parte (questo a prescindere dal fatto che in politica estera abbiamo l'Italia ha lo stesso peso politico di una scoreggia di topo dentro una bombola di metano).
Esattamente come successe a Vladimir Luxuria, così il pontefice si è presentato alle porte del Giappone invitando l'impero nipponico (ricordo ai più smemorati che recentemente è stata ripristinata la divinità dell'imperatore abolita arbitrariamente dagli americani che, inserita come clausola obbligatoria per la resa incondizionata del Giappone alla fine della seconda guerra mondiale costò la punizione dello sgancio delle due atomiche su Hiroshima e Nagasaki, così come la bandiera del Sole Nascente, proibita nello stesso periodo) ad aprire le porte ai migranti.
Inutile dire che l'unica ragione per cui il Papa non si è portato a casa una pernacchia con tanto di sbeffeggiante risata da parte dei ministri nipponici è solo grazie all'impeccabile dignitosa compostezza del popolo giapponese mostra innanzi allo straniero. 
Bergoglio ordina "“Vi chiedo di stendere le braccia dell’amicizia e di accogliere quelli che vengono, spesso dopo grandi sofferenze, a cercare rifugio nel vostro Paese”" peccato che, a differenza dell'italia vigliacca, "le parole del Papa si inseriscono in un quadro di leggi “così restrittive che il numero di coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiati nel 2018 è limitato a 42 persone”. Insomma il Giappone continua testardamente ad accogliere pochissimi immigrati e proprio per questo il Vaticano vorrebbe scardinarne le porte.".
Giusto per... snoccioliamo un po' di dati, ma vi anticipo già che il Giappone è considerato lo stato più sicuro al mondo (guardando i film tratti dai romanzi di Dan Brown persino dello Stato Vaticano), intanto va detto che dei giapponesi a cui si rivolge il pontefice solo l'1% si definisce cristiano e di questi solo lo 0,3% si dichiara cattolico, inoltre "Il Giappone è la terza economia mondiale, ha un tasso disoccupazione talmente basso (2,4% stando agli ultimi dati di settembre) da essere quasi trascurabile ed è forse la nazione più sicura al mondo. Tutti fattori che evidenziano, con buona pace degli strilloni mondialisti e delle richieste di Bergoglio, quanto sia difficile che il governo di Tokyo cambi totalmente linea sull’immigrazione.". 
Il popolo come risponde ai sondaggi?!?
Semplicemente conosce la differenza tra nazionalismo e razzismo (a differenza dei propagandisti radical chic) "un sondaggio condotto dal Pew Research Center di Washington dal 24 maggio al 19 giugno 2017: il 58% degli intervistati si è dichiarato contrario a un eventuale aumento degli immigrati, il 13% preferirebbe ce ne fossero anche di meno. Più in generale il 71% dei giapponesi, sottoposti a un altro quesito dell’indagine statistica, ritiene che 65 rifugiati all’anno sia la massima soglia di accoglienza accettabile, con un 13% che vorrebbe ridurla ulteriormente." insomma... "Banzai!!!"

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